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L’Europa ha assunto una velocità così pazza, disordinata. Fanon dice all’Europa che corre di farsi
un’autodiagnosi. Egli denuncia ai suoi fratelli le vecchie furbizie del vecchio continente “l’Europa
ha messo le mani nei nostri territori”.
Le nostre vittime ci conoscono dalle loro ferite. Poiché l’uomo non può spogliare un suo simile
senza reato, pongono a principio che il colonizzato non è simile all’uomo la violenza coloniale non
si ferma nel conquistare territori stranieri, ma cerca di disumanizzare i colonizzati, quindi esso
cerca di non farsi sottomettere.
Se resiste, i soldati sparano, se cede, si degrada non è più un uomo, disintegrano la sua persona.
Ed ecco traumatizzati i figli, che fin dalla giovane età hanno visto percuotere i propri padri.
Conclusione
L’Europa, che parla sempre dell’uomo rendendolo intoccabile, lo massacra dovunque lo incontra,
in ogni parte del mondo; che in nome dell’< avventura spirituale > soffocò la quasi totalità
dell’umanità.
Quindi, fratelli, lasciamo l’Europa nelle mani di chi la rovinerà, non ispiriamoci ai modelli europei.
Se vogliamo che l’umanità avanzi di grado, occorre inventare, occorre scoprire. Per l’Europa, per
noi stessi e per l’umanità, bisogna rinnovarsi, sviluppare un pensiero nuovo, tentare di metter su
un UOMO NUOVO.