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KILPATRICK
William Heard Kilpatrick (1871- 1965) è stato un pedagogista statunitense.
Terminato con successo il percorso scolastico, cominciò la sua carriera come insegnante di matematica
presso il Blakely Institute, una scuola che comprendeva sia il livello
elementare che secondario. In occasione di un seminario
sull'educazione, che frequentò durante l'estate del 1892, ebbe modo
di conoscere le teorie dei pedagogisti Friedrich Frőbel (1872-1852),
ideatore dei “Kindergarten”,e Johann Heinrich Pestalozzi (1746-
1827), sviluppò un modello educativo che coglieva “l'innesto
strettissimo tra pedagogia e società attraverso la disciplina e il
lavoro, ma anche la formazione dell'uomo vista come esercizio della
libertà e della partecipazione alla vita collettiva, economica e
sociale”; uomo inteso come un'unità di “cuore”, “mente” e “mano”,
rispettoso di quegli ideali di libertà e uguaglianza posti a fondamento
della “società ideale”. Kilpatrick rimase colpito anche dal suo
professore, Otis Ashmore, il quale gli raccontò dell'esperienza fatta
in una sua classe presso la Chatham Academy a Savannah: gli
studenti, stimolati nell'interesse, erano stati in grado di studiare da
soli senza la sua supervisione. L'esempio di Ashmore, come
Kilpatrick dichiarò in seguito, fu all'origine del suo articolo sul
Metodo dei Progetti, che scrisse nel 1918 e lo rese famoso.
L'incontro decisivo fu però quello con John Dewey (1859-1952), grande pedagogista attivista del
novecento, che nel 1904 lasciò Chicago per insegnare presso il Teachers College della Columbia University
(T.C.C.U.), dove Kilpatrick, nel frattempo, si era iscritto come studente nel 1907. Kilpatrick frequentò tutti i
corsi tenuti da Dewey e decise di fare della Filosofia dell'Educazione la sua specialità. Nel 1908 Kilpatrick
scrisse nel suo diario: “Il professor Dewey ha veramente fatto la differenza nel mio pensiero” e Dewey, a sua
volta, scrisse di William: “È il miglior allievo che io abbia mai avuto”. Tra i due nascerà poi una lunga
collaborazione, che durerà fino alla morte di Dewey.
Secondo Kilpatrick L’alunno deve diventare il primo e unico attore del proprio apprendimento, mediante la
messa in opera di una serie di attività (“unità”) da lui stesso scelte e dagli insegnanti solo “assistite” secondo
il principio della coerenza con i valori democratici.
Le attività devono avere una certa articolazione e degli scopi definiti, e assumere così la forma di progetti
che si realizzano attraverso le seguenti fasi:
1) il progetto di produzione, relativo alle tecniche di produzione di qualche prodotto (un plastico, un
apparecchio, ecc.);
3) il progetto relativo a un problema, riferito al superamento di difficoltà o alla soluzione di quesiti (quello
che riguarda, ad es., le colture agricole);
Tutte le conoscenze, comprese quelle strumentali, del leggere, scrivere, contare, ecc., possono essere
conquistate mediante questo metodo; e molti problemi via via i ragazzi possono proporsi, rendendo vivo e
personale l'apprendimento e dinamica la vita della scuola. Malgrado le obiezioni sollevate, non tutte a torto,
contro il procedimento (ad es, che richiede condizioni favorevoli), esso ha avuto notevole diffusione,
soprattutto negli USA.
Esso ha risentito indubbiamente dell'influsso di O. Decroly, sebbene vi sia notevole differenza tra il metodo
dei centri d'interessi, nel quale il tema è dato, e il metodo dei progetti nel quale esso è posto come problema
da risolvere e come scopo da raggiungere dal fanciullo stesso.
Kilpatrick spese il resto della sua carriera professionale presso il T.C.C.U. guadagnandosi addirittura il titolo
di “Million Dollar Professor”, per via del generoso incasso procurato all'università dal grande afflusso di
studenti che vi si iscrivevano per partecipare alle sue apprezzatissime lezioni “attive”. Ebbe modo, tuttavia,
di portare il suo contributo anche in molte altre università degli Stati Uniti in Europa ed Asia .
Era conosciuto per il suo carisma, la sua abilità di oratore ed un aspetto fisico che non passava inosservato:
una criniera di capelli bianchi e penetranti occhi azzurri. Alle sue lezioni assistevano fino a 600 studenti che
venivano coinvolti in discussioni, lavori di gruppo e brevi conferenze di approfondimento.
Dopo una vita lunga, ricca di meriti e riconoscimenti, morì all'età di 93 anni il 13 febbraio del 1965.
SCHEMA KILKPATRICK
Cambiamento sociale cambiamento nel costume per azione di scienza, industria, democrazia
Scopo dell’educazione creare un’’autorità interna’ libertà ed autonomia morale norme sociali che guidano
l’individuo dall’interno non più dall’esterno
Crisi dell’educazione non formale aumento dei doveri della scuola (si deve vivere con i bambini)