Sei sulla pagina 1di 120

Impianti di Illuminazione

CSIE
CSIE

Seminario di 2 CD (20 ore)

 CSIE-CSIEn Corsi di Studio in Ingegneria Elettrica- Energetica


giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 1/111
CSIE
CSIE

 Dimensionamento  Curve fotometriche


 Parametri di progetto  Luce d’accento
¡ Livello di illuminamento  Impatto visivo
¡ Uniformità dell’illuminamento
 Abbagliamento
¡ Luminanza e contrasto di luminanza
¡ Prevenzione dell’abbagliamento  Fattore di danno
 Curve di luminanza  Parametri elettrici
¡ Distribuzione delle ombre  Esempi di impianti
 La luce
 Comportamento dell’apparato visivo
¡ Tonalità della luce
¡ Indice di resa cromatica
 Diagrammi empirici

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 2/111


CSIE
CSIE Dimensionamento illuminotecnico

 Manuale:
¡ Pre-dimensionamento di massima
¦ Metodo del flusso totale
¡ Dimensionamento esatto
¦ Metodo punto-punto
 Automatico:
¡ Dimensionamento esatto
¦ Metodo punto-punto (programmi illuminotecnici)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 3/111


CSIE
CSIE Metodo CIE (del flusso totale)

 Dati di progetto:
¡ Dimensioni dell’ambiente A,B,H
¡ Indice del locale K
¡ Fattori di riflessione delle superfici perimetrali dell’ambiente U(K)
¡ Apparecchi d’illuminazione (numero di lampade e flusso unit.) nL,Φ
¡ Altezza utile di installazione degli apparecchi di illuminazione Hu
¡ Illuminamento desiderato E
¡ Fattore di manutenzione fm
 Numero necessario di apparecchi d’illuminazione:
E ⋅ (A ⋅ B ) A ⋅B
N= dove: K=
nL ⋅ Φ ⋅ U(K ) ⋅ fm Hu ⋅ (A + B )

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 4/111


CSIE
CSIE Esempio di calcolo

 Si vuole calcolare il numero di punti luce necessario in un’aula univer-


sitaria per garantire l’illuminamento prescritto di 500 lx
 Dati di progetto:
¡ Illuminamento prescritto : (E) 500 lx
¡ Dimensioni dell’aula : (S) 15x25 m2
¡ Altezza delle armature : (Ha) 3,8 m
¡ Altezza del piano di lavoro : (HL) 0,7 m
¡ Altezza utile : (Hu) 3,1 m
15 ⋅ 25
¡ Indice del locale : (K) K = 3,13,0
⋅ (15 + 25 )
≅3

 Ipotesi di progetto:
¡ Fattore di manutenzione : (fm) 0,8

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 5/111


CSIE
CSIE Soluzione - 1

 Ipotesi di progetto:
¡ Fattori di riflessione
¦ Soffitto : 0,7
¦ Pareti : 0,5
¦ Pavimento : 0,3
 Scelte di progetto:
¡ Armatura (con tipo e numero di lampade o flusso totale)
¦ Plafoniera E ⋅ (A ⋅ B ) ⋅ (25 ⋅ 15
: Philips
500 TCS) 314 P3 2x36 W
N= = = 77,01 → 78
¦ Lampada nL ⋅ Φ ⋅ U(K ) ⋅ fm 2 ⋅ 2340 ⋅ 0,65TL
: Philips ⋅ 0-,D8 Super 93 36 W
¦ Flusso unitario : 2340 lm
¦ Fattore di utilizzazione : 0,65
¦ Numero di apparecchi illuminanti : 78

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 6/111


CSIE
CSIE Soluzione - 2

 Scelte di progetto:
¡ Armatura (con tipo e numero di lampade o flusso totale)
¦ Plafoniera E ⋅ (A ⋅ B ) ⋅ (25 ⋅15
: Philips
500 TBS) 600 D7-60 2x35
N= = = 42,8 → 43
¦ Lampada nL ⋅ Φ ⋅ U(K ) ⋅ fm 2 ⋅ 3650
: Philips
⋅ 0,75TL5
⋅ 0,8HE 35 W
¦ Flusso unitario : 3650 lm
¦ Fattore di utilizzazione : 0,75
¦ Numero di apparecchi illuminanti : 43
N ⋅ n ⋅ Φ ⋅ U(K ) ⋅ f 48 ⋅ 2 ⋅ 3650 ⋅ 0,75 ⋅ 0,8
 Scelta operativa: E= L m
= ≅ 560
A ⋅B 25 ⋅ 15
¡ Suddivisione dell’ambiente in settori regolari
¦ Settori (S = 3,125 x 2,5 = 7,8125 m2) : 48
¦ Illuminamento risultante : 560

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 7/111


CSIE
CSIE Uniformità dell’illuminamento

 Il metodo del flusso totale fornisce l’illuminamento medio desiderato,


ma non può garantire l’illuminamento minimo, né la “forbice” fra il-
luminamento massimo e minimo, come evidenziano le seguenti imma-
gini
 È necessario che
il rapporto fra il-
luminamento mini-
mo e illuminamen-
to medio sia man-
tenuto maggiore
di 0,8

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 8/111


CSIE
CSIE Metodo punto-punto

 Dati di progetto:
¡ Apparecchi d’illuminazione
¦ Intensità luminosa degli apparecchi (klm) Φ
¦ Intensità direzionale normalizzata puntuale (cd/klm) Ip
¡ Altezza utile di installazione degli apparecchi di illuminazione Hu
¡ Illuminamento puntuale Ep
¡ Angolo di visuale del punto rispetto all’apparecchio αp
 Formula di verifica:
N I p,L ⋅ Φ L ⋅ cos 3 (α p,L )
Ep = ∑ 2
L =1 Hu 2

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 9/111


CSIE
CSIE Calcolo automatico

 Il progettista illuminotecnico dispone oggi di numerosi software per


l’elaborazione, l’analisi, e il confronto di ipotesi alternative di progetto,
che rendono disponibile in tempo reale i risultati anche in forma grafica
 Fasi operative:
¡Caricamento dei dati ¦ Piani e superfici di riferimen-
¦ Geometria locali e finitura to
superfici perimetrali ¡Correzioni e/o modifiche
¦Apparecchi di illuminazione e ¡Elaborazione
lampade ¡Presentazione dei risultati in for-
me varie
¦Parametri illuminotecnici (il-
luminamento, luminanza, uni-
formità, indici di abbaglia-
mento, etc.)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 10/111


CSIE
CSIE Linee guida per lo studio del progetto

 Nell’elaborazione dei progetti degli impianti di illuminazione è obbliga-


torio osservare integralmente tutte le norme vigenti su:
¡ Sicurezza dell’impianto (legge n. 46/90, DPR n. 447/91, e norme corre-
late)
¡ Sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. n. 626/94, e norme correlate)
¡ Risparmio energetico (legge n. 10/91, D.Lgs. n. 551/99, e norme corre-
late)
ma un riferimento particolare merita la norma UNI 10380, che fornisce
prescrizioni relative a “l’esecuzione, l’esercizio, e la verifica degli im-
pianti d’illuminazione artificiale negli ambienti interni civili ed industria-
li”

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 11/111


CSIE
CSIE Parametri essenziali del progetto

 Livello di illuminamento
 Uniformità dell’illuminamento
 Luminanza
 Contrasto di luminanza
 Prevenzione dell’abbagliamento
 Distribuzione delle ombre
 Tonalità della luce (temperatura di colore)
 Indice di resa cromatica

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 12/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Livello di illuminamento Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 In relazione alle specifiche di progetto, l’illuminamento da considerare


è quello sul piano di lavoro (≅ 0,70÷0,85 m, o 0,20 m per transito), minimo oppu-
re medio (media aritmetica degli illuminamenti sul piano), in condizioni medie di in-
vecchiamento e insudiciamento dell’impianto
 I valori da assumere si rilevano nella norma UNI 10380
Tipo di locale, compito visivo, o Illuminamento di
attività esercizio medio tonalità Ra’ G note
(lx)
……
SCUOLE
Classe, illuminazione generale 500 W,N 1B B
……

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 13/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Uniformità dell’illuminamento Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 Valori di illuminamento troppo differenti nel campo visivo provocano af-


faticamento dell’apparato visivo, quindi devono essere evitati
Emi
 Fattore di uniformità: minn
≥ 0,8
E Emed
med

 Il fattore di uniformità dipende da:


¡ Rapporto fra l’altezza utile e l’interdistanza degli apparecchi
¡ Distribuzione fotometrica degli apparecchi utilizzati
¡ Fattore di riflessione delle pareti

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 14/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Luminanza Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 Una sorgente luminosa, sia primaria sia secondaria, emette in ogni


direzione un fascio di luce di intensità luminosa I (cd) generato da una
superficie apparente Aa (m2)
 Luminanza: L = AaI Sole 1650 Mcd/m22
L_incandescenza 7 Mcd/m22
L_fluorescenza 8 kcd/m22
Luna piena 2,5 kcd/m22
Carta 100 cd/m22
Strada illuminata < 2 cd/m22

 strettamente connessa con le caratteristiche di


riflessione degli oggetti illuminati e l’angolo di I
incidenza del flusso luminoso
Aa

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 15/111


CSIE
CSIE Legame luminanza-illuminamento

 L’illuminamento E (lx=lumen/m2) è una grandezza scalare relativa ad una su-


perficie illuminata
 La luminanza L (cd/m2) è una grandezza vettoriale relativa ad una superficie
emittente luce (direttamente, o indirettamente per trasmissione o riflessione)-
La luminanza può essere calcolata anali-

0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
0,35
0,40
0,45
0,50
0,55
0,60
0,65
0,70
0,75
0,80
0,85
0,90
0,95
1,00

ticamente in base ad una misura d’illu- bianco
avorio
minamento con la relazione appros- crema

simata: ρ⋅ E
rosa
arancio
L=
π
giallo chiaro
verde chiaro

dove ρ è il fattore di riflessione (diffusa azzurro chiaro


blu scuro

perfettamente uniforme) della superfi- verde scuro


marrone

cie emittente rosso scuro


grigio chiaro
grigio scuro
nero

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 16/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Contrasto di luminanza Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 La percezione dei dettagli degli oggetti nel campo visivo è determinata


dal contrasto di luminanza fra gli stessi oggetti e lo sfondo
 Il contrasto di luminanza è definito nel seguente modo: C = L oo − L ss
L ss
 L’entità del contrasto dipende da:
¡ Caratteristiche di riflessione degli oggetti e dello sfondo
¡ Direzione d’osservazione
¡ Entità dell’illuminamento
¡ Distribuzione delle luminanze nell’ambiente

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 17/111


CSIE
CSIE Distribuzione delle luminanze nell’ambiente

 La luce fornita a un ambiente è caratterizzata da:


¡ Quantità (Φ), che dipende dall’apparecchio di illuminazione
¡ Qualità, che dipende dall’ottica aggiunta
 In un ambiente di lavoro la distribuzione del flusso luminoso non deve
creare differenze eccessive di:
¡ livello di illuminamento
¡ uniformità di luminanza
 sulle diverse superfici, in quanto le caratteristiche luminose di queste
influenzano la distribuzione delle luminanze

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 18/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Effetti dell’abbagliamento Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 L’abbagliamento provoca una riduzione delle prestazioni dell’apparato


visivo sia di origine fisica sia di origine fisiologica secondo il diagram-
ma delle affinità a lato
Abbagliamento
 È conveniente quindi classificare
l’abbagliamento in funzione degli Abbagliamento Abbagliamento
effetti piuttosto che delle modalità perturbatore molesto

di generazione e trasmissione del Riduzione


prestazioni
Riduzione
Comfort
disturbo:
¡ Diretto Riflessi
sugli oggetti
Disturbo
alla vista

¡ Indiretto
Riduzione Sforzo di Meccanismi
del contrasto adattamento fisiologici
retineo dell’iride (ancora ignoti)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 19/111


CSIE
CSIE Tipologie di abbagliamento

 L’abbagliamento può essere classificato in:


¡ Molesto, se produce una sgradevole sensazione di disturbo e disagio sen-
za compromettere, turbare, o impedire la visione
¡ Perturbatore, se compromette, turba, o addirittura impedisce la visione
anche senza ingenerare sensazioni sgradevole
 In interno si manifesta solitamente solo abbagliamento molesto, quan-
do si registrano elevati gradienti di luminanza imputabili a una delle due
cause seguenti
¡ Emissione dei centri luminosi (diretto)
¡ Riflessione delle superfici illuminate nel campo visivo (indiretto)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 20/111


CSIE
CSIE Prevenzione dell’abbagliamento

 Il progettista deve eliminare ogni effetto abbagliante di rilievo, soprat-


tutto con riferimento alle due tipologie di abbagliamento molesto:
¡ L’abbagliamento indiretto, particolarmente fastidioso, può essere conte-
nuto evitando che la riflessione dei raggi luminosi cada nell’angolo visivo
dell’osservatore
¡ L’abbagliamento diretto, che dipende dalla presenza nel campo visivo di
centri luminosi con caratteristiche ottico-fotometriche inadatte o ubicati
male, può essere contenuto col controllo della luminanza nelle direzioni di
emissione
Studio delle curve limite di luminanza (CIE)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 21/111


CSIE
CSIE Procedura di verifica dell’abbagliamento

 Definizione (UNI 10380) di:


¡ Livello di illuminamento
¡ Classe di qualità
 Sovrapposizione delle curve di luminanza degli apparecchi scelti sul dia-
gramma delle luminanze
 Verifica che le curve di luminanza non oltrepassino la curva limite in-
dividuata

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 22/111


CSIE
CSIE Curve limite di luminanza

 Le curve indicano i valori limite di luminanza (cd/m2) in relazione alla


classe di qualità dell’ambiente, deducibile dalla norma UNI 10380
Tipo di locale,Diagramma
compito visivo, o Illuminamento
delle luminanze di
e curve di limitazione dell'abbagliamento
classe di qualità
attività esercizio medio
illuminamenti tonalità
orizzontali Ra’(lx) G
di servizio note
CIE DIN G
A A 1,15 2000 1000 (lx) 500 < 300
750
B 1 1,50 2000 1500 1000 500 < 300
C
…… 1,85 2000 1000 500 < 300
D 2 2,20 2000 1000 500 < 300
SCUOLE E 3 2,55 2000 1000 500 < 300

Classe,
85° illuminazione generale 500 W,N 1B B d
75° …… 45°

γ γ Hu

65°
5
°
55°
d
γ = tg−1 1,2 m
45° Hu
2 3 4 5 6 7 8 9 103 L (cd/m2) 2 3 4 5 6 7 8 9 104 2 3 4

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 23/111


CSIE
CSIE Classificazione dell’abbagliamento

 La luminanza limite anti-abbagliamento è correlabile, a rigore, al tipo di


monitor utilizzato (norma UNI 10380/A1)
 In caso di dubbi sulla natura del DATI ILLUMINOTECNICI – classificazione dell’abbagliamento
prEN 12464 UNI 10380/A1
trattamento antiriflesso degli diretto (65°÷85°
Indiretto (65°÷ 85° ) (cd/m )2

schermi o sul software utilizza- 200 schermi non trattati e contrasto negativo

to è necessario adottare il limi- uffici


UGR < 19
500
schermi trattati e contrasto negativo o scher-
mi non trattati e contrasto positivo
scher-

te di 200 cd/m 2 1000 schermi trattati e contrasto positivo

 In caso di presenza di un numero limitato di:


¡ schermi privi di trattamento antiriflesso
¡ software a polarità negativa
 è possibile adottare limiti di luminanza più alti prevedendone il confi-
namento in luoghi protetti dall’illuminazione diretta
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 24/111
CSIE
CSIE Apparecchi specifici anti-abbagliamento

 Sono reperibili apparecchi specifici per videoterminali, caratterizzati da


luminanza contenuta al di sotto di 200 cd/m2 all’esterno di un angolo
solido definito (CIBSE LG3, 1989):
Categoria I γ = 55° Categoria II γ = 65° Categoria III γ = 75°
L ≤ 200 cd/m2
L ≤ 200 cd/m2
L ≤ 200 cd/m2
γ=75°
γ=55° γ=65°

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 25/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Distribuzione delle ombre Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 La percezione del rilievo di un oggetto si basa sulla valutazione della


profondità delle ombre che si formano in corrispondenza delle superfici
degli oggetti non esposte ai raggi luminosi, quindi la distribuzione equi-
librata delle ombre costituisce un elemento importante per l’apprez-
zamento della tridimensionalità degli oggetti
 Le ombre non devono però dar luogo a contrasti di luminanza ec-
cessivi, che non consentono il discernimento dei particolari in ombra

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 26/111


CSIE
CSIE luce

 È visibile come luce solo la piccola parte di radiazioni elettromagne-


tiche con lunghezza d’onda compresa nel campo 380÷780 nm
 La luce visibile è co-

onde ultracorte
raggicosmici
stituita da una fascia
multicolore: lo spet-

UV-A
UV-B
raggi X
raggi γ

UV-C

IR-A
IR-B
tro della luce

µW
100 101 102 nm 103 104 105 106

380 400 500 nm 600 700 780


750 600 THz 500 450

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 27/111


CSIE
CSIE Diagramma cromatico CIE

 Per valutare la resa cromatica delle sorgenti luminose la CIE ha ela-


borato un metodo rigoroso di analisi e calcolo che esclude l’aleatorietà
0,9
del dato percettivo verde
520
0,8

 Il metodo si avvale del diagramma croma- 0,7


ve
rd
e-
gi
tico del 1931, che contiene una curva a al
lo
555
0,6

campana tarata in lunghezze d’onda λ 577

0,5

(nm) relative ai colori spettrali di mas-

ar
2854

an
495

ci
blu-ve
0,4 2000

o
sima saturazione, dal blu al rosso, all’in-
4870 3000
4000 605
6770
6000

rde
0,3 W
terno della quale si trovano i colori non
490
10000 700
rosso
0,2
saturi fisicamente realizzabili: miscele col a
por
por
bianco W 0,1 475

tto
y
iole blu400
455
v
x 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 28/111


CSIE
CSIE Sintesi additiva (RGB)

 L’unione di luci colorate fornisce un colore composto, o miscelato, per


sintesi additiva, come evidenzia la figura
 nella quale:
¡ Tre proiettori fanno convergere su uno
schermo bianco al buio le luci primarie
Red-Green-Blue, che si sovrappongono:
¦ A coppie:
R+G ¡ giallo
G+B ¡ ciano
B+R ¡ magenta
¦ Tutti e tre: ¡ bianco

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 29/111


CSIE
CSIE Sintesi sottrativa (CMYK)

 Sottraendo alla luce bianca un colore primario si ottiene un colore per


sintesi sottrattiva, come evidenzia la figura
 nella quale:
¡ Tre fasci di luce bianca che convergono
su uno schermo bianco attraverso tre
filtri primari: R ¡Cyan, G ¡Magenta,
B ¡Yellow si sovrappongono:
¦ A coppie:
C+M ¡ blu
M+Y ¡ rosso
Y+C ¡ verde
¦ Tutti e tre: ¡ nero

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 30/111


CSIE
CSIE Triangolo CIE

 Se invece dei tre colori primari RGB (400-520-700 nm) si utilizzano tre
colori fondamentali anche non saturi ma appartenenti alle rispettive
aree spettrali come nella figura, è possibile ottenere tutti, ma solo, i
colori miscelati interni al triangolo che ha
 come vertici i tre colori fondamentali

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 31/111


CSIE
CSIE Colore della luce

 Il diagramma cromatico consente di definire la cromaticità (tonalità e


saturazione) del colore, non la luminosità percepita dall’occhio, che di-
pende dall’energia contenuta nelle radiazioni luminose e dalla loro qua-
lità, entrambe necessarie per la definizione globale di un colore

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 32/111


CSIE
CSIE Visibilità della luce

 La luce non è, a rigore, una forma di energia, ma l’effetto visivo che


l’energia luminosa determina
Luce = energia valutata dall’occhio umano
 La CIE, nel 1924, ha definito la risposta
spettrale dell’occhio campione in condi-
zioni fotopiche (illuminamento elevato)
V(λ)
L> 3 cd/m2 2 3 4 5 102 2 3 4 nm 103 2 3 4 5 104

 L’illuminamento reale è espresso quindi dalla relazione:


ER = k ⋅ E( λ ) ⋅ V( λ ) ⋅ ∆λ = 683 ⋅ E( λ) ⋅ V( λ ) ⋅ ∆λ

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 33/111


CSIE
CSIE Esempio

 La lampada a incandescenza emette Spettro


Spettro lampada
lampada
il seguente spettro di radiazioni lu- aa incandescenza
incandescenza
minose:
 L’occhio umano percepisce la luce
emessa con la propria sensibilità,
espressa dal seguente spettro che,
combinato con quello della luce 300 400 500 555 600 700 nm 800
emessa, determina lo spettro perce-
pito:
 La luce della lampada a incande-
scenza viene percepita quindi come
bianco-calda

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 34/111


CSIE
CSIE Adattamento dell’occhio campione

 In condizioni scotopiche, cioè in presenza di luminanza molto bassa


(L< 1 mcd/m2), l’occhio subisce un adattamento che 48 nm

 ne modifica sensibilmente la sensazione visiva, con


riduzione drastica della sensibilità alla luce gialla e
rossa e forte incremento della risposta alla luce blu
 In questa situazione l’illuminamento fotopico di una
lampada non descrive in modo corretto la quantità di
luce prodotta realmente
 La risposta dell’occhio non si modifica istantaneamente, e attraversa
una situazione intermedia detta mesopica

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 35/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Temperatura di colore Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 La luce è caratterizzata da una tonalità dipendente dai rapporti di miscelazione


dei colori primari
 La tonalità della luce è correlata alla temperatura di colore (K), cioè alla tem-
peratura cui deve essere portato un corpo nero per emettere la luce in esame
 In considerazione della correlazione fra colore e temperatura, la tonalità della
luce emessa da una sorgente luminosa è contraddistinta convenzionalmente
dalla sua temperatura di colore
 Per esempio, il bianco, che a bassa temperatura ha tonalità “calda”, assume
prima tonalità neutra poi tonalità fredda al crescere della temperatura di
colore

2500 3500 K 4500 5500

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 36/111


CSIE
CSIE Tonalità della luce

 La norma UNI 10380 raccomanda l’utilizzazione di lampade che emet-


tono luce con la seguente tonalità:
¡ Bianco-calda : T ≤ 3300 K W
¡ Bianco-neutra : 3300 < T ≤ 5300 K N
¡ Bianco-fredda : T > 5300 K C (D)
Riferimenti:
Tipo di locale, compito visivo, o Illuminamento di
attività
Luna : 4100 esercizio
K medio tonalità Ra’ G note
(lx)
Sole : 5300-5800 K
……
Cielo coperto : 6400-6900 K
SCUOLE
Cielo sereno : 10000- 25000 K
Classe, illuminazione generale 500 W,N 1B B
……

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 37/111


CSIE
CSIE Luce emessa

 Un oggetto appare verde o rosso perché riflette le radiazioni luminose


verdi o rosse e assorbe tutti gli altri colori dello spettro, a condizione
che la sorgente luminosa produca radiazioni sufficienti nelle parti verde
o rossa dello spettro: un colore assente non può essere riflesso!
 Perché una sorgente artificiale di luce renda bene i colori è quindi ne-
cessario che essa emetta tutti i colori dello spettro
 Tali capacità di una lampada vengono valutate attraverso l’indice di
resa cromatica “Ra”, che rappresenta la percentuale di copertura di
una sorgente campione con la medesima temperatura di colore

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 38/111


Livello di illuminamento
Uniformità dell’illuminamento
Luminanza
Contrasto di luminanza
Prevenzione dell’abbagliamento

CSIE
CSIE Indice di resa cromatica Distribuzione delle ombre
Tonalità della luce (temperatura di colore)
Indice di resa cromatica

 La capacità di una lampada di rispettare detta condizione è espressa


tramite il confronto con una sorgenteRa campione
giudizio
caratterizzata
gruppo dalla
resa colore
medesima temperatura di colore 100

ottima 1A
 Il confronto si estrinseca in un voto espresso in centesimi,
90

1B detto indice
di resa cromatica (Ra) buona
80

70 2
Tipo di locale, compito visivo, o Illuminamento di 60 sufficiente
attività esercizio medio tonalità Ra’ G note
(lx) 50
3
…… 40

SCUOLE
30
4
insufficiente
20

Classe, illuminazione generale 500 W,N 1B B


10

……
0

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 39/111


CSIE
CSIE Rapporto S/H

 Il rapporto S/H, dove


¡ S = interdistanza fra gli apparecchi
¡ H = altezza di installazione sul piano di lavoro
 è uno strumento di prevenzione di fastidiose differenze di illuminamen-
to, in quanto:
¡ Definisce l’interdistanza massima che garantisce sul piano di lavoro
un’uniformità di illuminamento accettabile

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 40/111


CSIE
CSIE Diagramma dell’ambiente visivo

 Il diagramma dell’ambiente visivo fornisce informazioni sui seguenti


fattori:
¡ Interdistanza da mantenere fra gli ap-
parecchi da incasso per ottenere il li- interdistanza apparecchi (m)

vello medio di illuminamento deside- 5


1 2 3 4 5

rato all’altezza d’installazione fissata


h (m)

4
¡ Uniformità dell’illuminazione scelta
su più piani orizzontali 3

 Per apparecchi a fascio stretto le cur-


ve per ambienti piccoli e grandi coinci- 2
dono 1
800 400 200 100 50
Eh (lx)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 41/111


CSIE
CSIE Diagramma di uniformità

 Il diagramma di uniformità integra quello dell’ambiente visivo indican-


do, con le tre diagonali corrispondenti, i tre indici di uniformità
U1=Emin/Emax=0,1÷0,3÷0,6 determinati dall’interdistanza scelta
¡ U1<0,1: illuminamento orizzontale interdistanza apparecchi (m)
1 2 3 4 5
disuniforme con impronte 5

luminose
h (m)
Emin
Emax
4
¡ U1≅0,3: Ambiente luminoso varia-
bile fra acceso e alto con- 3 0,6

trasto 0,3

¡ U1>0,6: Illuminazione diffusa uni- 2 0,1

forme (ambiente funzio- 1


nale) 800 400 200 100 50
Eh (lx)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 42/111


CSIE
CSIE Curve fotometriche

 L’insieme delle misure delle intensità luminose emesse in ogni dire-


zione individua il solido fotometrico di un apparecchio.
 Per superare la difficoltà di una rappresentazione tridimensionale, si
possono considerare le intersezioni con 7 piani sfalsati di 30°, ma una
convenzione internazionale prevede il tracciamento su due soli piani
verticali (C000-C180 e C090-C270) passanti per il centro ottico del-
l’apparecchio
 Le intensità luminose riferite a 1 klm su ciascun piano sono dette curve
fotometriche

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 43/111


CSIE
CSIE Diagramma polare delle intensità luminose

 Per gli apparecchi con fascio di luce largo (α≥40°), cioè apparecchi da
interno e armature stradali:

0 180°
1
2
3
270° 90°
4
5

2 1 0 1 2
(m)

 le curve fotometriche sono rap-


presentate in coordinate polari

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 44/111


CSIE
CSIE Diagramma cartesiano d’intensità luminosa

 Per gli apparecchi con fascio di luce stretto (α≤40°) quali i proiettori

0
1
2
3
4
5
2 1 0 1 2
(m)

 l’utilizzazione di coordinate polari non consente un dettaglio sufficiente,


quindi le curve fotometriche sono rappresentate in coordinate carte-
siane
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 45/111
CSIE
CSIE Diagramma del fascio luminoso

 L’apertura del fascio luminoso è classificata convenzionalmente dal CIE


nel seguente modo:
¡ Un apparecchio caratterizzato dal codice:
73 99 100 100 55
ha:
Rendimento di emissione del 55%
ed emette:
F5
90°
Il 73% del flusso nel cono F1 F4
75° F3
Il 99% del flusso nel cono F2
Il 100% del flusso nel cono F3 60° F2
Il 100% del flusso nel cono F4 F1
41,3°
quindi emette flusso solo verso il basso
(apparecchio DARK)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 46/111


CSIE
CSIE Diagramma isolux

 Consente di controllare l’idoneità degli apparecchi scelti, a distribuzio-


ne con simmetria di rotazione, mediante verifica dell’uniformità a quo-
te diverse, oltre che
 sul piano di lavoro E /2 2x22°
0 I /2 2x29° h
max E d (m)
0
h (m) (m) (lx)
 Le curve isolux indi- E (lx) hor E /2 I /2 0 max

cano l’illuminamento 0,5 0,5


674 0,81 1,11

orizzontale in funzio- 1,0 1,5


75 lx
500
1,0
1,5
299 1,21 1,66

168 1,62 2,22


ne della distanza oriz- 2,0 200 2,0
108 2,02 2,77
zontale e verticale 2,5 2,5
75 2,42 3,33
dall’apparecchio 3,0
3,5
100 3,0
3,5 55 2,83 3,88
4,0 50 4,0 42 3,23 4,43
4,5 4,5
33 3,64 4,99
5,0
3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 (m)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 47/111


CSIE
CSIE Ampiezza e diffusione del fascio luminoso

 La forma delle curve isolux dipende dall’apertura del fascio luminoso,


rilevabile anche direttamente nel diagramma in quanto:
¡ E0/2 è la generatrice del cono nel quale l’illuminamento è almeno il 50% di
quello al centro del fascio
¡ Imax/2 è la generatrice del cono nel quale l’in-
tensità luminosa è almeno il 50% di quella al- max I /2 E /2
0
VBA
l’interno del fascio (angolo di apertura del fa-
scio)
¡ I due coni determinano il diametro delle aree
nelle quali risultano soddisfatte le condizioni precedenti
¡ Potrebbero essere indicati anche l’angolo del fascio visibile (VBA) e la
nitidezza del contorno K
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 48/111
CSIE
CSIE Fattore di accento

 L’effetto soggettivo di un oggetto illuminato dipende dalla brillanza del-


la sua impronta luminosa rispetto a quella dello sfondo
 È possibile quantificare questo effetto mediante il fattore di accento
”Fa” definito in funzione degli illuminamenti verticale (puntuale) e oriz-
E
zontale (diffuso): Fa = v
Eo
 La correlazione fra fattore di accento ed effetto conseguente, può
essere schematizzata nel seguente modo: Fa effetto
2:1 Percepibile
 Ipotizzando un illuminamento diffuso di 350
5:1 Lievemente teatrale
lx su sfondo grigio
15:1 Teatrale
30:1 Drammatico
> 50:1 Altamente drammatico

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 49/111


CSIE
CSIE Diagramma dell’impatto visivo

 L’effetto d’accento può essere letto in funzione dei parametri:


¡ Illuminamento medio orizzontale
¡ Distanza proiettore-oggetto
Fa
 Lettura del diagramma: 100 1m
¡ Individuazione della distanza “d” 50
che assicura l’Fa desiderato con 2m

“E” di progetto 20
4m
3m

¡ Individuazione dell’Fa determinato 10


da distanza “d” ed “E” prefissati 5
in sede di progetto
2

1
20 50 100 200 500 1000 E h (lx)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 50/111


CSIE
CSIE Diagramma di luminanza e abbagliamento

 La valutazione dell’abbagliamento diretto degli apparecchi si effettua


comparando le loro curve di luminanza sui piani C000-180 e C090-270
con le curve rilevanti di limitazione dell’abbagliamento
Diagramma delle luminanze e curve di limitazione dell'abbagliamento
180
classe di qualità
illuminamenti orizzontali di servizio (lx) 270 ° 90°
CIE DIN G
° 0°
A A 1,15 A2000compito
1000 visivo
750difficoltoso
500 < 300
B 1 1,50 2000 1500 1000 500 < 300
C 1,85
B compito visivo 2000
che richiede1000
prestazioni elevate
500 < 300
D 2 2,20 C compito visivo che richiede2000 prestazioni
1000 normali
500 < 300
E 3 2,55 D compito visivo che richiede prestazioni
2000 modeste
1000 500 < 300
E interni senza postazioni lavorative definite e pre-pre-
85°
stazioni visive modeste
75°

65°

55°

45°
2 3 4 5 6 7 8 9 103 2 3 4 5 6 7 8 9 104 2 3 4

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 51/111


Metodo UGR
CSIE
CSIE
(indice unificato d’abbagliamento)

 Il CIE (117-95) ha unificato il metodo di verifica dell’abbagliamento di-


retto mediante l’indice UGR (Unified Glare Rating), espresso dalla relazione:
⎛ 0,25 e l l e c a-
L2 ⋅ ω ⎞⎟ z ion e d
UGR = 8 ⋅ log∑

⎜ L
⋅ 2 ⎟
ip al e: V a l u t a
i ab b a g l i a m e nt o
⎝ b N ρ
c o p ⎠
o princ o b a l i d
aa
S i ch e gl
 dove: e r i s t
r at t
¡ Lb= luminanza del campo visivo, o sfondo (Livello adattamento occhio osservatore)
¡ L = luminanza di ciascun apparecchio verso l’osservatore
¡ ω = angolo solido delle superfici luminose di ciascun apparecchio verso l’osserva-
tore
¡ ρ = indice di posizione di Guth (scostamento angolare dall’asse della visione) di cia-
scun apparecchio
¡ Na= numero di apparecchi illuminanti

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 52/111


CSIE
CSIE Il parametro UGR

 Il parametro UGR è stato introdotto dall’adeguamento della norma UNI


10380 alla norma EN 12464-1
⎛ 0,25 L2 ⋅ ω ⎞⎟
 ⎜
Dall’espressione già riportata: UGR = 8 ⋅ log⎜ ⋅∑ 2
L
Lb ρ ⎟
⎝ N aa ⎠
 si deduce che il parametro UGR si calcola rapportando alla luminanza
dello sfondo la somma di tutte le luminanze dei corpi illuminanti nel
campo visivo, moltiplicate per l’angolo solido di visione dell’osservato-
re e pesate con un indice che considera la posizione dei corpi illuminan-
ti rispetto all’osservatore
 D’altra parte è evidente che l’apparecchio abbaglia il modo inversamen-
te proporzionale alla luminosità dello sfondo

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 53/111


Metodo UGR
CSIE
CSIE
(metodi derivati)

 L’indice UGR si calcola in genere solo con metodi derivati:


¡ Tabelle dei valori UGR
¦ Completa
¦ Ridotta
¡ Diagramma delle curve UGR
 Il metodo analitico fornisce infatti valori esatti, ma può essere utilizza-
to sono con l’ausilio di un calcolatore e del software adatto
 I due metodi tabellari forniscono valori sufficientemente approssimati
(con numero di correzioni inversamente proporzionale alla completez-
za) ma in modo macchinoso
 Il diagramma deve essere usato con molta cautela e solo per codice di
riflessione 752 (fattori 0,7-0,5-0,2 per soffitto-pareti-pavimento)
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 54/111
Metodo UGR
CSIE
CSIE
(tabella completa)

Tabella completa dei valori dell'indice di abbgliamento UGR


 La tabella completa (dimensioni, valori di UGR riferiti a 1000 lm
fattori di riflessione

fattori di riflessione vari), speci- soffitto


pareti
piano lavoro
0,7
0,5
0,7
0,3
0,5
0,5
0,5
0,3
0,3
0,3
0,7
0,5
0,7
0,3
0,5
0,5
0,5
0,3
0,3
0,3
0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
fica per ciascun corpo illuminan- dimensione locale
x y
apparecchio visto
trasversalmente
apparecchio visto
longitudinalmente

te, che vale solo per: 2H


3H
20,4 21,5 20,7 21,7 21,9 16,8 17,9 17,1 18,1
20,3 21,2 20,6 21,5 21,7 16,7 17,6 17,0 17,9
18,3
18,1
4H 20,2 21,1 20,6 21,4 21,6 16,6 17,5 16,9 17,8 18,0
2H
¡ Ambienti rettangolari 6H
8H
20,1 20,9 20,5 21,2 21,5 16,5 17,3 16,9 17,6
20,1 20,9 20,5 21,2 21,5 16,5 17,3 16,9 17,6
17,9
17,9
12H 20,1 20,8 20,4 21,1 21,4 16,5 17,2 16,8 17,5 17,8
¡ Lampade simmetriche uguali, 2H
3H
20,2 21,1 20,8 21,4 21,6 16,8 17,7 17,1 18,0
20,1 20,8 20,5 21,1 21,5 16,7 17,4 17,0 17,7
18,2
18,0

collocate alla medesima quota, 4H


4H
6H
20,0 20,6 20,4 21,0 21,4 16,6 17,2 17,0 17,6
19,9 20,5 20,4 20,9 21,3 16,5 17,1 16,9 17,5
17,9
17,8

parallele alle pareti 8H


12H
19,9 20,4 20,3 20,8 21,2 16,5 17,0 16,9 17,3
19,9 20,3 20,3 20,7 21,2 16,4 16,9 16,9 17,3
17,8
17,7
4H 19,9 20,4 20,3 20,8 21,2 16,5 17,0 16,9 17,4 17,8

 ha la seguente forma: 8H
6H
8H
19,8 20,3 20,3 20,7 21,1 16,4 16,8 16,9 17,3
19,8 20,1 20,2 20,6 21,1 16,4 16,7 16,8 17,2
17,7
17,6
12H 19,7 10,1 20,2 20,5 21,0 16,3 16,6 16,8 17,1 17,6
 e si utilizza interpolando i valori 12H
4H
6H
19,9 20,3 20,3 20,7 21,2 16,4 16,9 16,9 17,3
19,8 20,1 20,2 20,6 21,1 16,4 16,7 16,8 17,2
17,7
17,6

in tabella in funzione del caso 8H 19,7 20,1 20,2 20,5 21,0 16,3 16,6 16,8 17,1
Variazioni di UGR per interdistanze "d" degli apparecchi
17,6

1,0H -1,6 / +1,0 -23,3 / +2,7


specifico in esame 1,5H
2,0H
-9,1 / +2,5
-25,3 / +4,5
-30,5 / +4,0
-30,6 / +5,7
Correzione per apparecchi dello stesso tipo con potenze diverse
1x18 W: +2,4 1x36 W: 0 1x58 W: -0,8

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 55/111


CSIE
CSIE Scala UGR

 La scala UGR comprende in pratica le seguenti classi:


¡ UGR=10,13,16,19, 22, 25, 28, 31
cd/klm cd/m 2
abbagliamento γ
0 90 0 90

 Il metodo tabellare 0
5
237
238
261
259

previsto è poco fles- 45° 10


15
244
262
252
243
γ
sibile, per cui alcuni 5°
20
25
293
331
231
219

produttori hanno svi- 30


35
355
345
203
184

luppato un diagram-
40 305 167
45 239 146 7962 4809

ma UGR, valido per


50 148 123 5016 4457
55 60 98 1925 4001
60 14 73 531 3408
un apparecchio e u- 65 7 48 262 2663
70 4 26 179 1780
n’applicazione speci- 75 2 15 110 1366
80 1 8 68 1014
fici 85 1 3 55 807

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 56/111


CSIE
CSIE Fattore di danno della luce

 Le radiazioni luminose possono provocare danni agli oggetti:


luce o sorgente luminosa DF
¡ Sbiadimento del colore cielo coperto 1,52
luce solare 0,79
¡ Distruzione della struttura molecolare luce diurna attraverso vetro 4 mm 0,43-0,68
lampada a incandescenza 0,08
 a causa dei seguenti fattori: incandescenza dicroica fascio caldo
incandescenza dicroica fascio freddo
0,11
0,07
¡ Livello di illuminazione lampada alogena aperta
lampada alogena chiusa
0,17
0,10
¡ Composizione dello spettro della radiazione Mastercolor CDM
lampada a scarica SON luce bianco-calda
0,22
0,10
¡ Durata dell’esposizione alla radiazione lampada aperta a ioduri metallici 0,50
lampada chiusa a ioduri metallici 0,25
¡ Capacità di assorbimento dell’energia radiante lampada fluorescente 2700 K 1B 0,19
lampada fluorescent 3000 K 1B 0,20
¡ Sensibilità all’azione dell’energia radiante lampada fluorescente 4000 K 1B 0,21
lampada fluorescente 5000 K 1B 0,22
 Conoscenza modesta del problema: danno relativo lampada fluorescente 6500 K 1B
lampada fluorescente 2700 K 1A
0,24
0,15

provocabile da una sorgente luminosa senza con- lampada fluorescente 3000 K 1A


lampada fluorescente 4000 K 1A
0,15
0,18
lampada fluorescente 5000 K 1A 0,22
siderare le caratteristiche del materiale interes- lampada fluorescente 6500 K 1A 0,24
lampada fluorescente 2900 K 2 0,17
sato lampada fluorescente 3300 K 2 0,24
lampada fluorescente 3800 K 2 0,22

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 57/111


CSIE
CSIE Esposizione luminosa

 L’esposizione luminosa è l’indice della potenza delle radiazioni luminose


percepita dalla superficie illuminata
 L’esposizione luminosa H è utile nell’analisi delle alterazioni cromatiche
prodotte sulle superfici dei corpi esposti a radiazioni luminose (spazi
espositivi in genere: musei, gallerie d’arte, esercizi commerciali, etc.)
 Si ha:

[lx ⋅ s ]
T
H=∫ ⋅ dt (R = ricevente)
0 0 dAR

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 58/111


CSIE
CSIE rischio di sbiadimento

 Il danno provocato da una sorgente luminosa (spettro, E [lx]) nel tem-


po giornaliero (∆t [h]), definito dal rischio di sbiadimento, è espresso
in % di rischio peggiore dalla relazione:
FR% = 0,02 ⋅ DF ⋅ H = 0,02 ⋅ DF ⋅ E ⋅ ∆T

 Il danno reale provocato dalla sorgente luminosa nel tempo dipende pe-
rò anche dalla sensibilità spettrale dell’oggetto illuminato, che oggi non
siamo in grado di classificare, per cui il rischio di sbiadimento, che ca-
ratterizza la sola sorgente luminosa, è l’unico parametro disponibile

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 59/111


Rischio di sbiadimento
CSIE
CSIE
esempio di calcolo

luce o sorgente luminosa DF

 Determinare il rischio di sbiadimento cielo coperto


luce solare
1,52
0,79

degli oggetti in una vetrina illuminata luce diurna attraverso vetro 4 mm


lampada a incandescenza
0,43-0,68
0,08

per 3 h/d con illuminamento di 500 lx incandescenza dicroica fascio caldo


incandescenza dicroica fascio freddo
0,11
0,07

da lampade a scarica (SON) con luce lampada alogena aperta


lampada alogena chiusa
0,17
0,10
Mastercolor CDM 0,22
bianca lampada a scarica SON luce bianco-calda 0,10
lampada aperta a ioduri metallici 0,50

 Dalla tabella dei fattori di danno si ha: lampada chiusa a ioduri metallici
lampada fluorescente 2700 K 1B
0,25
0,19
lampada fluorescent 3000 K 1B 0,20
DF=0,1 lampada fluorescente 4000 K 1B 0,21
lampada fluorescente 5000 K 1B 0,22

FR% = 0,02 ⋅ DF ⋅ E ⋅ ∆T lampada fluorescente


lampada fluorescente
6500 K
2700 K
1B
1A
0,24
0,15

FR% = 0,02 ⋅ 0,1⋅ 500 ⋅ 3 = 3 lampada fluorescent


lampada fluorescente
3000 K
4000 K 1A
1A 0,15
0,18
lampada fluorescente 5000 K 1A 0,22
 valore trascurabile rispetto al rischio lampada fluorescente 6500 K 1A 0,24
lampada fluorescente 2900 K 2 0,17

di sbiadimento FR=100 lampada fluorescente


lampada fluorescente
3300 K
3800 K
2
2
0,24
0,22

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 60/111


CSIE
CSIE Classi di sicurezza

 I materiali elettrici sono classificati in base al grado di protezione con-


tro gli shock elettrici durante
¡ il normale funzionamento
¡ le operazioni di assistenza e manutenzione
 La sicurezza dipende dalle caratteristiche elettriche, meccaniche e ter-
miche dell’apparecchio, ed è classificabile secondo IEC in quattro clas-
si:
O isolamento base (sconsigliata)
I. isolamento base con connessione di terra
II. isolamento doppio o rinforzato (senza connessione di terra)
III. alimentazione a bassissima tensione di sicurezza (SELV)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 61/111


CSIE
CSIE Classi di protezione

 Le norme EN60529 e EN50102 prevedono i sistemi IP (ingress protec-


tion) e IK dove i codici hanno i significati nella tabella:
Protezione contro polvere oggetti e liquidi protezione contro urti meccanici
1° cifra: elementi esterni 2° cifra: liquidi
IPny protezione IPxn protezione IK energia d'urto (J) descrizione esempio
0 NO 0 NO 00 0,00
1 mani 1 pioggia verticale 01 0,15
2 dita 2 pioggia 02 0,20 standard chiuso con schermo acrilico
3 utensili 3 pioggia sino a 60° 03 0,30
4 cavi 4 spruzzi d'acqua 04 0,50 standard plus chiuso con ottica rinforzata
5 accumulo polvere 5 getti d'acqua 30 kPa 05 0,70
6 penetrazione polvere 6 getti d'acqua 100 kPa 06 1,00
7 immersione temporanea 07 2,00 rinforzata
8 immersione continua 08 5,00 atti vandalici chiuso con coppa in policarbonato
09 10,00
10 20,00 atti vandalici chiuso

 Codici più diffusi: IP 22-44-50-54-60-66-68 e IK 02-04-07-08-10

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 62/111


CSIE
CSIE Casi specifici

 Nel seguito verranno analizzati separatamente i seguenti casi:


¡ Uffici
¡ Uso di videoterminali
¡ Edifici scolastici
¡ Alberghi e Ristoranti
¡ Negozi e vetrine
¡ Edifici industriali
¡ Impianti sportivi al chiuso
¡ Illuminazione di sicurezza
¡ Scale
¡ Strade
¡ Compatibilità ambientale dell’illuminazione pubblica

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 63/111


CSIE
CSIE Uffici

 L’illuminazione di un ufficio deve garantire:


¡ condizioni di visibilità adeguate alla delicatezza dei compiti visivi
¡ contenimento dello sforzo visivo, che affatica gli operatori

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 64/111


CSIE
Uffici
CSIE
Uso di videoterminali

 Il monitor genera riflessioni luminose, che provocano:


¡ abbagliamento indiretto
¡ riduzione dei contrasti di luminanza fra caratteri e sfondo
 con conseguente affaticamento visivo, incrementato dalla necessità di
adattare la vista ai valori di luminanza molto diversi fra tastiera ( ) e
schermo ( ), che può determinare:
¡ bruciore degli occhi
¡ lacrimazione D.Lgs 626 19/09/94 e 242 19/03/96
¡ congiuntiva secca (Titolo VI e allegato VII)
¡ fotofobia
 fenomeni, noti come sindrome da affaticamento visivo, che giustificano
l’attenzione particolare del legislatore
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 65/111
CSIE
Uffici
CSIE
Abbagliamento da videoterminale

 Lo schermo può produrre riflessi:


¡ sulla tastiera
¡ sugli occhi dell’operatore
 che possono anche indurre posture L<200 cd/m2 L<200 cd/m2

ergonomicamente scorrette
γ
γ
 Gli apparecchi in grado di generare
riflessioni sui monitor (γ>50°) de- 50°

vono avere luminanza nelle direzioni


di riflessione minore di 200 cd/m2
 Gli apparecchi non devono determi-
nare abbagliamento diretto

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 66/111


CSIE
Uffici
CSIE
soluzione progettuale

 Esempio di installazione in ufficio:

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 67/111


CSIE
Uffici
CSIE
Specifiche di progetto

 Compiti visivi del videoterminalista:


¡ Lettura sullo schermo di testi, formule, grafici, etc.
¡ Lettura sul foglio vicino alla tastiera
¡ Individuazione di lettere e simboli sulla tastiera
 Desiderata:
¡ Illuminamento di base contenuto ma illuminamento di lettura elevato
 Soluzioni progettuali alternative:
¡ Illuminazione generale diretta integrata da illuminazione localizzata da
tavolo
¡ Illuminazione generale indiretta integrata da illuminazione localizzata da
tavolo
 Tonalità e indice di resa cromatica devono essere adatti

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 68/111


CSIE
CSIE Edifici scolastici

 In un’aula scolastica:
¡ Oltre il 90% delle sensazioni degli Allievi sono mediate dagli occhi
¡ Un’insufficiente visibilità provoca sforzi visivi che, sommati a quelli intel-
lettuali, incrementano l’affaticamento generale e riducono il rendimento
dell’allievo
¡ Una carenza visiva provoca una postura scorretta con incurvamento della
schiena che nel tempo può degenerare in scoliosi
 I compiti visivi più usuali in un’aula sono:
¡ Lettura e scrittura sul banco
¡ Lettura dalla lavagna
¡ Osservazione attenta e prolungata di movimenti ed espressioni del docen-
te

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 69/111


CSIE
Aule scolastiche
CSIE
Specifiche di progetto - 1

 Lampade e apparecchi di illuminazione:


¡ Vale quanto detto per gli uffici
E
 Uniformità d’illuminamento: ≥ 0,8
mi
minn

E med
med
 Equilibrio delle luminanze:
¡ Lo sguardo degli allievi è rivolto prevalentemente verso il banco (libro-
quaderno) o la cattedra (insegnante-lavagna)
rapporti di luminanze
Apparecchi di illuminazione o finestre / zone immediatamente adiacenti
adiacenti 20:1
quaderno-
quaderno- libro / superfici meno illuminate e distanti nel campo visivo 10:1
quaderno-
quaderno- libro / piano del banco 3:1
Lavagna / parete adiacente 1:3
quaderno-
quaderno- libro / superfici più illuminate e distanti nel campo visivo 1:10

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 70/111


CSIE
Aule scolastiche
CSIE
Specifiche di progetto - 2

 Cause dell’abbagliamento
L<200 cd/m2

¡ Abbagliamento tipico:
¦ Diretto
L≤200 cd/m2 ∀ γ≤50°
50°) 50°

¦ Riflesso (dalla superficie lucida


dei banchi)
 Prevenzione dell’abbagliamento
¡ Uso di apparecchi a luminanza controllata
¡ Disposizione corretta dei centri luminosi (in senso longitudinale sulle cor-
sie se la posizione dei banchi è tradizionale), con interdistanza fra le file
non maggiore dell’altezza utile Hu e interdistanza fra gli apparecchi molto
minore di Hu
¡ Eliminazione di piani riflettenti nel campo visivo degli allievi

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 71/111


CSIE
Aule scolastiche
CSIE
Specifiche di progetto - 3

 Lo sforzo notevole richiesto spesso dalla lettura sulla lavagna soprat-


tutto agli allievi sui banchi più lontani impone la sua illuminazione loca-
lizzata mediante un’apposita apparecchiatura illuminante che, peraltro,
può determinare:
¡ Abbagliamento diretto
¡ Abbagliamento per riflessione sulla lavagna
 I due inconvenienti possono essere eliminati con i seguenti accorgimen-
ti:
¡ Utilizzazione di un’armatura asimmetrica
¡ Posizionamento dell’armatura nel cono d’ombra dell’allievo nel banco più
vicino

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 72/111


CSIE
Aule scolastiche
CSIE
Luce sulla lavagna

 Posizionamento corretto dell’illuminazione specifica della lavagna

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 73/111


CSIE
CSIE Alberghi e Ristoranti

 Classificazione degli spazi disomogenei:


¡ Vita collettiva degli Ospiti (hall, bar, ristorante, etc.)
¡ Vita individuale degli Ospiti (camere e bagni)
¡ Connettivo (anditi e scale)
¡ Servizi (cucina, lavanderia, autorimessa, locali tecnici, etc.)
 Funzioni primarie:
¡ Ottimizzazione dei parametri ambientali e d’uso:
¦ Visibilità
¦ Comfort
¦ Relax
¦ Atmosfera
¦ Razionalità ed economicità di gestione (controllo flusso luminoso)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 74/111


CSIE
Alberghi e Ristoranti
CSIE
scelta delle lampade

 Efficienza elevata (contenimento dei consumi)


 Tonalità della luce:
¡ Camere, servizi e connettivo bianco-calda T < 3300 K
¡ Ambienti collettivi bianco-neutra 3300 < T < 5300 K
 Resa cromatica del gruppo 1A
 Tipi di lampade:
Reattori in alta frequenza regolabili per
¡ fluorescenti lineari accensione istantanea e controllo flus-

economicità
so luminoso
¡ fluorescenti compatte
¡ alogene (incandescenti con alogeno)
¡ Incandescenti
¡ … estetica curata

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 75/111


CSIE
Alberghi e Ristoranti
CSIE
spazi collettivi (atrii, hall, ristoranti, etc.)

 Soluzioni impiantistiche:
¡ Cielini luminosi (controssoffitto trasparente con lampade a soffitto)
¡ Apparecchi da incasso in controssoffitto
¡ Grandi lampadari in “stile” a soffitto
¡ Sistemi a luce indiretta (lampade fluorescenti lineari in apposite gole o
faretti orientati verso il soffitto) integrati da luce diretta (generazione di
ombre)
¡ Piantane con schermo diffusore

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 76/111


CSIE
Alberghi e Ristoranti
CSIE
camere da letto

 Soluzioni impiantistiche:
¡ Illuminazione d’ambiente:
¦ Lampade fluorescenti lineari mascherate (gole, tende, etc.)
¦ Lampadari centrali con lampade fluorescenti compatte
¦ Piantane con schermi diffondenti
¡ Illuminazione localizzata:
¦ Lampada schermata in prossimità della TV
¦ Abat-jour o piantana, con E > 300 lx, nell’angolo lettura
¦ Applique a incandescenza schermata, con E > 300 lx, in ogni posto letto
(Sill ≥ 0,5x0,5 m2 a 45° sul letto)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 77/111


CSIE
Alberghi e Ristoranti
CSIE
bagni

 Soluzioni impiantistiche:
¡ Illuminazione generale:
¦ Lampade fluorescenti lineari a soffitto, con E > 100 lx
¡ Illuminazione localizzata sullo specchio (rivolta verso il volto):
¦ Lampada fluorescente o incandescente con regolazione del flusso luminoso

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 78/111


CSIE
CSIE Negozi e vetrine

 L’illuminazione deve garantire:


¡ Creazione di un’immagine particolare
¡ Richiamo dell’attenzione del pubblico sulla merce esposta
¡ Creazione di un’atmosfera favorevole alla vendita
¡ Costruzione di una buona guida visiva
¡ Massima flessibilità d’adattamento
 Funzioni dell’illuminazione in negozi e vetrine:
¡ generale di base
¡ d’accento

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 79/111


CSIE
Negozi e vetrine
CSIE
Illuminazione generale di base

Distinzione intuitiva della diversificazione delle merci (qua


(qua--
 Scopi lità-
lità-prezzi)
prezzi)
Semplificazione del lavoro del personale
Creazione di un’atmosfera gradevole e accattivante
 Tonalità della luce Atmosfera calda: tonalità relativa a T ≤ 3300 K
Atmosfera vivace: tonalità relativa a T ≅ 4000÷5300 K
 Indice di resa cromatica In presenza di esigenze di distinzione delle sfumature dei
colori: Ra ≅ 90÷100 K
In assenza di esigenze di distinzione delle sfumature dei
colori: Ra ≅ 80÷90 K
 Disposizione dei centri luce Affrancamento da canoni di rigida simmetria (lampadari,
appliques, gole o cornici luminose, etc.)
Soluzioni illuminotecniche scevre da schemi tradizionali

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 80/111


CSIE
Negozi e vetrine
CSIE
Illuminazione d’accento

 Funzione: suscitare l’emotività dei Clienti al fine di invogliare all’acqui-


sto
 Fattore d’accento: rapporto fra i livelli d’illuminamento dell’oggetto da
evidenziare e delle aree circostanti
Effetto aree circostanti (sfondo) Fa
assente 1:1
impercettibile nessuna esigenza particolare 2:1
effetto teatrale tenue 5:1
effetto teatrale coefficiente di riflessione modesto 15:1
effetto teatrale accentuato Illuminamento contenuto e coeffi-
coeffi- 30:1
effetto teatrale molto accentuato ciente di riflessione modesto 50:1

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 81/111


CSIE
Negozi e vetrine
CSIE
apparecchi per Illuminazione d’accento

 Lampade consigliate per l’illuminazione d’accento:


¡ Alogene dicroiche a bassa tensione
¡ Al sodio ad altissima pressione con luce bianca (35÷50÷100 W)
¡ Alogene compatte
 Esigenze particolari:
¡ Emissione di calore molto bassa verso la zona d’interesse
¡ Spettro molto limitato nel campo dei raggi UV (radiazioni elettromagne-
tiche con λ≅1÷380 nm), che scoloriscono gli oggetti

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 82/111


CSIE
Negozi e vetrine
CSIE
Illuminazione delle vetrine

 Illuminazione localizzata specializzata, orientata verso effetti scenogra-


fici
 Funzioni:
¡ Realizzazione di un contrasto di luminanze accentuato
¡ Effetti scenografici mediante fasci di luce concentrati direzionali
 Caratteristiche:
¡ Impiego di punti luce a fascio stretto (delimitazione area illuminata)
¡ Eventuale impiego di luce a banda stretta (colorata)
¡ Collocazione sorgenti di luce:
¦ In alto effetto scenico drammatico
¦ Frontali cancellazione della terza dimensione (profondità)
¦ Laterali accentuazione della profondità (eventuale attenuazione di contra-
sto)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 83/111


CSIE
CSIE Edifici industriali

 L’illuminazione influisce su:


¡ Capacità visiva
¡ Attività
¡ Sicurezza
¡ Benessere
 Finalità dell’illuminazione artificiale:
¡ Consentire il facile riconoscimento degli oggetti
¡ Favorire l’attività da svolgere
¡ Rendere chiaramente percepibili le situazioni pericolose
¡ Limitare l’affaticamento

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 84/111


CSIE
Edifici industriali
CSIE
caratteristiche dell’illuminamento

 Nei frequenti casi in cui l’attività lavorativa prevede un compito visivo


su un piano non orizzontale, l’illuminamento prescritto deve essere
garantito anche sul piano di lavoro
 L’illuminamento medio verticale (Ev) deve
essere correlato a quello orizzontale (Eh) dal
rapporto 1 Ev
≤ ≤1
3 Eh
 Sono consigliati quindi:
¡ In genere: apparecchi di illuminazione a fascio largo
¡ In presenza di monitor o strumenti con pannelli verticali: apparecchi di
illuminazione ad incasso con distribuzione fotometrica asimmetrica

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 85/111


CSIE
Edifici industriali
CSIE
Sorgenti luminose e apparecchi illuminanti

 Lampade più adatte:


¡ Fluorescenti lineari DN26 o DN16 alimen-
tate da reattore elettronico ad alta fre- H < 7,0 m
quenza
7,0 < H < 12 m
¡ Vapore di sodio alta pressione in versione
Ra 65
¦ Riflettori a flusso semiconcentrato 7,0 m < H
¦ Proiettori di potenza adeguata 20,0 m < H
¡ Alogenuri metallici
¦ Riflettori a flusso semiconcentrato 7,0 m < H
¦ Proiettori di potenza adeguata 20,0 m < H

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 86/111


CSIE
CSIE Impianti sportivi al chiuso

 Tipi di illuminamento:
¡ Orizzontale, determinato dal flusso luminoso incidente sull’area, che ren-
de visibili il terreno di gioco e il fondo sul quale si stagliano giocatori e
attrezzi
¡ Verticale, determinato dalle sole sorgenti luminose orientate verso il pia-
no verticale sotto osservazione, che consente la visibilità degli spettatori
e delle telecamere
 I valori di illuminamento medi devono essere proporzionali:
¡ Direttamente a:
¦ Velocità del gioco
¦ Importanza dell’incontro
¦ Distanza di osservazione
¡ Inversamente a:
¦ dimensione del fulcro dell’attenzione

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 87/111


CSIE
Impianti sportivi al chiuso
CSIE
illuminamento orizzontale

 in assenza di riprese televisive caratterizza le condizioni di visibilità

amatoriale professionale
SPORT
allenamento non comp. competitivo allenamento competitivo
Atletica
500
Calcio
300 300 750
Pallacanestro
600
Pallavolo
150
Pugilato 500 1000 500 2000
Scherma 300 600 300 1000
Tennis 500-
500-400 750-
750-600 500-
500-400 1000-
1000-800
Tennistavolo 300 750 300 1000

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 88/111


CSIE
Impianti sportivi al chiuso
CSIE
illuminamento verticale

 Fondamentale per riprese televisive a colori per l’ampiezza del piano


necessaria (tennis)
telecamera principale telecamere ausiliarie
SPORT
Nazionale Internaz. TV HD Nazionale Internaz. TV HD
Atletica 750 1000 500 750
1500
Calcio 1000 1400 700 1000
2000
Pallacanestro 1500
750 1000 500 750
Pallavolo 500
Pugilato 1000 2000 2500 1000 2000 2500
Scherma 750 1000 2000 500 750 1500
Tennis 1000/700 1250-
1250-1000 1250-
1250-1750 750-
750-500 1000/750 1750-
1750-1250
Tennistavolo 1000 1250 2500 750 1000 1750

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 89/111


Impianti sportivi al chiuso
CSIE
CSIE
uniformità di illuminamento

 Fondamentale per escludere difficoltà di adattamento a giocatori e spet-


tatori e, soprattutto, di aggiustamento alle telecamere
 Fondamentale appare anche il “gradiente d’illuminamento” (variazione
percentuale d’illuminamento sulla distanza di 5 m (rotazione della tele-
camera in azioni sportive veloci)
 Esigenza di uno studio accurato dell’o-
rientamento dei proiettori, anche per E
ATTIVITÀ U1 = E
E
mi n
U2 =
mi n

E
evitare l’abbagliamento (con l’eventua-
ma x med

allenamento 0,3 0,5


le ausilio di schermi frangiluce)
dilettantistica 0,4 0,6
competizioni 0,5 0,7
Riprese TV 0,4 0,6

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 90/111


Impianti sportivi al chiuso
CSIE
CSIE
lampade e apparecchi d’illuminazione

 Sorgenti luminose adatte:


¡ Lampade alogene
¡ Lampade fluorescenti lineari
¡ Lampade al sodio alta pressione con elevato indice di resa dei colori
 Apparecchi d’illuminazione:
¡H<8m
¦ Plafoniere con lampade fluorescenti lineari
¦ Riflettori con lampade alogene o al sodio alta pressione a luce bianca
¡H>8m
¦ Proiettori con lampade alogene di potenza unitaria elevata

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 91/111


CSIE
CSIE Illuminazione di sicurezza

/80
 Illuminazione ausiliaria: g e4
0 6
e g
¡ di riserva / 9 6, l
. 49 3
¡ di sicurezza r
:
me D.L g s
t e r no
o i n
r o s e n 6/ 94 , / 1 d ell’
per attività a rischio elevato e 2 .4 81 ero
¦ Nu m . Lg s. 6 8 e 6 4 I/ E N i nis t
antipanico D 6 4. , UN ari m
C EI I 931 6 c i rc o l
¦
¦ per vie di esodo UN reti e
Dec
 Applicazioni dell’illuminazione di sicurezza:
¡ Ambienti di lavoro
¡ Ambienti a elevato rischio d’incendio
¡ Ambienti ad elevato affollamento

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 92/111


CSIE
Illuminazione di sicurezza
CSIE
Classificazione dell’illuminazione

 Il sistema “illuminazione” è articolato nel seguente modo:


ILLUMINAZIONE ordinria

di emergenza di continuità

di riserva brevissima t < 0,15 s

di sicurezza breve 0,15 ≤ t < 0,50 s rivelazione, allarme, illuminazione

m anuale media 0,50 ≤ t < 15,00 s ascensori e servizi antincendio

automatica lunga 15,00 ≤ t

 Il sistema può essere permanente o non permanente


giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 93/111
CSIE
Illuminazione di sicurezza
CSIE
considerazioni preliminari

 Procedura di indivi-
duazione dell’esi-
sigenza di un im-
pianto di illumina-
zione di sicurezza

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 94/111


CSIE
Illuminazione di sicurezza
CSIE
Norma UNI EN 1838

 La norma UNI prescrive l’uso di apparecchi CEI EN 60598-2-22 alla


quota di almeno 2,0 m fine di evidenziare:
¡ Uscite di sicurezza
¡ Vie di esodo e loro ingombri
¡ Scale e dislivelli (distanza ≤ 2,0 m)
¡ Cambi di direzione e incroci
¡ Dispositivi e attrezzature di sicurezza
¡ Dispositivi di allarme e pronto soccorso illuminamento a pavimento

 Illuminamento come nella figura con UMax/Umin < 40 con Ra > 40


 Intensità luminosa < 1000 cd con h ≥ 2,5 m per evitare l’abbagliamento

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 95/111


CSIE
Illuminazione di sicurezza
CSIE
Caratteristiche di base

 Tempo di ricarica automatica completa: 12 h


 Autonomia:
¡ 0,5 h per sistemi di rivelazione e allarme
¡ 1,0 h per illuminazione, ascensori e servizi antincendio
 Illuminamento:
¡ ≥ 5 lux sulle vie di esodo
¡ ≥ 2 lux ambienti accessibili a persone
22
 Dimensioni delle segnalazioni: A>
l 22
m (∀ l < 50 m)
2000
 Cavi di sicurezza in guaine esenti da alogeni, resistenti all’incendio (CEI
20-36) o tubi protetti da acqua e calore o manufatti REI, suddivisi su più
circuiti
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 96/111
CSIE
Illuminazione di sicurezza
CSIE
funzioni primarie

 L’impianto di illuminazione di sicurezza ha la funzione di salvaguardare


la sicurezza delle persone favorendone l’evacuazione, per cui deve ga-
rantire per il tempo necessario:
¡ Un livello di illuminamento minimo lungo le vie di esodo
 garantendo i livelli prescritti dalla norma, ma anche:
¡ Indicare in modo immediato ed univoco le vie di esodo
 È quest’ultimo l’aspetto che più frequentemente si presenta deficitario

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 97/111


CSIE
Illuminazione di sicurezza
CSIE
prescrizioni tipo

 Struttura alberghiera:  Posizionamento:


¡ Tempo di intervento 0,5 s
¡ Illuminamento 5 lx
¡ Autonomia 1 h
¡ Tempo di ricarica 12 h
22
d
 Dimensioni segnale A>
2000
a
b A=axb

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 98/111


CSIE
CSIE Scale

 Funzioni:
¡ L’illuminazione deve prevenire incidenti
in salita e, soprattutto, in discesa
 Specifiche di progetto:
¡ Sorgente luminosa in alto, leggermente
avanzata rispetto al gradino superiore
(ombre corte e gradini ben visibili in di-
scesa)
¡ Mai illuminazione dal basso (in discesa
manca la profondità e si potrebbe resta-
re abbagliati)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 99/111


CSIE
CSIE Strade

 L’illuminazione stradale mira a garantire:


¡ La sicurezza di guida
¡ Il volume di traffico smaltibile nel periodo notturno
 La capacità potenziale di guida dipende essenzialmente dai seguenti parame-
tri:
¡ Acuità visiva
¡ Capacità di distinzione dei dettagli
¡ Tempo di percezione
¡ Attenzione prestata alla visione  Proprietà fotometriche delle lampade
¡ Riposo dell’apparato visivo  Geometria di distribuzione delle sorgenti
 tutti strettamente correlati a: luminose
¡ Luminanza del manto stradale  Guida ottica (segnaletica a terra)
¡ Livello di non abbagliamento

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 100/111


CSIE
Strade
CSIE
considerazioni generali

 Risultati empirici di indagini sperimentali:

prestazioni
¡ Le prestazioni visive sono:
¦ Proporzionali alla luminanza media nel campo 1÷2 cd/m2
¦ Quasi scorrelate dalla luminanza media oltre 2 cd/m2 Cd/m2

¦ Proporzionali all’uniformità e all’abbagliamento con luminanza costante


¡ Luminanza, uniformità e abbagliamento sono correlate:
¦ Una diminuzione d’uniformità può essere compensata da un incremento di
luminanza, e viceversa
¡ I tempi di reazione diminuiscono drasticamente al crescere della lumi-
nanza nel campo 0,2÷2,0 cd/m2
¡ Le lampade al sodio BP hanno luminanza propria bassa come quelle a va-
pori di mercurio, ed esaltano acuità visiva e velocità di percezione

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 101/111


CSIE
Strade
CSIE
raccomandazioni generali

G abbagliamento impressione
 Luminanza del manto stradale 1 intollerabile brutta
¡ Valore medio minimo 2,0 cd/m2 2
 Abbagliamento 3 fastidioso insufficiente
4
¡Fisiologico o disabilitante (disability glare) 5 sopportabile discreta
¡Psicologico o molesto (discomfort glare) 6
¡Indice di abbagliamento psicologico: 7 accettabile buona
I80 : intensità luminosa delle sorgenti a 80° (cd) 8
I88 : intensità luminosa delle sorgenti a 88° (cd) 9 impercettibile eccellente
Lm : luminanza media (cd/m2) correzioni
hu : altezza utile di montaggio (m) vapori di sodio + 0,4
F : superficie luminosa dei corpi illuminanti (m2) vapori di mercurio - 0,1
N : corpi illuminanti per kilometro
I80
G = 13,82 − 3,31⋅ log(I80 ) + 0,97 ⋅ log(L m ) + 4,41⋅ log(hu ) + 0,65 ⋅ log( − 0,9) + log(F) − 1,46 ⋅ log(N)
I88

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 102/111


CSIE
Strade
CSIE
scelte operative - 1

 Disposizione centri luminosi: ¡ Rapporto d/h


¡ Unilaterale d armatura disposizione dei centri
Cut-
Cut- off unilaterale bilaterale quinconce centrale
NO 5 ÷6 4 ÷6 4 ÷5 5 ÷6
¡ Bilaterale d
SI 3 ÷4 2,5÷4
2,5÷ 2,5÷3
2,5÷ 3 ÷4

¡ Quinconce d
armatura unilaterale - tipo di lampada
Cut-
Cut- off Na BP Hg – Na AP opale Na AP traspar.

¡ Centrale d NO 4 4 4,5
semi 3,5 3,5 4
 Parametri geometrici empirici SI 3 3 3,5
¡ Altezza: H ≅ Lc ≥ 6 m
u

(7,5 ≤H ≅10 ≤15 m)


giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 103/111
CSIE
Strade
CSIE
scelte operative - 2

Limite di intensità
 Tipi di armature: luminosa rispetto massima
classe
angolazione
¡ Simmetrica apparecchio alla verticale
del flusso
(cd/klm)
¦ Cut-off corto illuminazione luminoso
a 80° a 90°
¦ Semi Cut-off medio
Cut-
Cut- off 30 10 ≤ 65°
65°
¦ Non Cut-off SEMI cut-
cut- off 100 50 ≤ 75°
75°
¡ Asimmetrica NON cut-
cut- off - 1000 -
¦ Cut-off medio

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 104/111


CSIE
Strade
CSIE
classificazione strade e pavimentazioni

 Classificazioni CIE:
classe tipo/densità circolazione tipo di strada esempi
pluricarreggiate separate libere da incroci a
A motorizzata autostrade
motorizzata

livello con accessi controllati


B consistente e veloce importanti solo motorizzate con eventuali vie superstrade, strade importanti,
circolazione

motorizzata/mista separate per veicoli lenti o pedoni circonvallazioni


C
consistente non veloce urbane/extraurbane miste importanti strade radiali
mista abbastanza consi-
consi- di città o commerciali o di accesso a edifici
D strade principali e commerciali
mista

stente lenta o pedonale con circolazione consistente lenta o pedonale


E mista limitata lenta residenziali e di collegamento con A-
A- B- C- D strade locali e di collegamento

gruppo pavimentazione e scabrosità esempi Rifless. Q0


RI A molto chiara e scabrosa asfalto con inerte e additivi chiari . ≤ 0,25 ≤ 0,42 0,10
R II B chiara con scabrosità elevata o media calcestruzzo di cemento 0,42 ≤ 0,58 ≤ 0,85 0,07
asfalto con inerte scuro a grana grossa o
R III C scura con scabrosità elevata o media 0,85 ≤ 1,11 ≤ 1,35 0,07
pietra scura
R IV D scura e levigata asfalto liscio o a grana fine con inerte scuro 1,35 ≤ 1,55 ≤ . 0,08

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 105/111


CSIE
Strade
CSIE
specifiche di progetto

 Riconoscibilità del percorso e giusto contrasto fra ostacoli e sfondo,


quindi:
θ=0,5÷1,5 °
¡ Luminanza adeguata al tipo di strada
e alla densità del traffico
60÷160 m
¡ Uniformità di distribuzione della lu-
minanza sul manto stradale Pendenza massima di luminanza:
22

¡ Limiti consentiti di abbagliamento S ≤ ⎛⎜ L ⎞⎟ ⋅ 1600 m


m

(fisiologico TI e psicologico G) ⎜ L ⎟ l⋅d 10 m


⎝ ⎠ mi
minn
d
¡ Armonizzazione dell’illuminazione
con la segnaletica
l
Indice di abbagliamento fisiologico:: Indice di qualità della strada:
∆L aa − ∆L 00 L velo Q = 6,8 + 4 ⋅ log Lmm − 2 ⋅ log S
TI = ≅ 65 ⋅ velo
∆L 00 Lmm00,,88 Classificazione equivalente a quella di G: S% QQ==77 ≤ 10((22⋅⋅log
logLLmm −−00,,11))

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 106/111


CSIE
Strade
CSIE
prescrizioni generali - 1

luminanza uniformità di
 CIE: classe strada fianchi strada media luminanza
abbagliamento

Lm (cd/m2) U0 U1 G TI%
A qualsiasi 2 0,4 0,7 6 10 6
chiari 2 5 10
B 0,4 0,7
scuri 1 6 10 6
chiari 2 5 20 12
C 0,4 0,5
scuri 1 6 10
D chiari 2 0,4 0,5 4 20
chiari 1 4 20
E 0,4 0,5
scuri 0,5 5 20 12
(valore mantenuto) (fisiologico)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 107/111


CSIE
Strade
CSIE
prescrizioni generali - 1

luminanza uniformità
 UNI 10439: gruppo strada e ambito territoriale classe
Illuminazio-
Illuminazio-
ne laterale
media di luminanza
abbagliamento
Lm (cd/m2) U 0 U1 G TI%
1 autostrada extraurbana A qualsiasi 2 ≥ 0,4 ≥ 0,7 ≥ 6 ≤ 10
SI ≥5
autostrada urbana A 2 ≥ 0,4 ≥ 0,7 ≤ 10
NO ≥6
2
SI ≥5
principale extraurbana B 2 ≥ 0,4 ≥ 0,7 ≤ 10
NO ≥6
SI 2 ≥ 5 ≤ 20
secondaria extraurbana C ≥ 0,4 ≥ 0,5
NO 1 ≥ 6 ≤ 10
3
principale extraurbana di SI 2 ≥ 5 ≤ 20
B ≥ 0,4 ≥ 0,5
servizio NO 1 ≥ 6 ≤ 10
4 scorrimento principale urbana D SI 2 ≥ 0,4 ≥ 0,5 ≥ 4 ≤ 20
SI 1 ≥4
scorrimento servizio urbana D ≥ 0,4 ≥ 0,5 ≤ 20
NO 0,5 ≥5
SI 1 ≥4
5 urbana di quartiere E ≥ 0,4 ≥ 0,5 ≤ 20
NO 0,5 ≥5
SI 1 ≥4
locale urbana/extraurbana F ≥ 0,4 ≥ 0,5 ≤ 20
NO 0,5 ≥5

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 108/111


CSIE
CSIE Compatibilità ambientale

 Gli impianti di illuminazione pubblica sono progettati per illuminare le


zone d’interesse, ma disperdono parte del flusso luminoso verso l’alto
 Il flusso disperso, sommato a quello inevitabilmente riflesso dalle su-
perfici illuminate, viene intercettato dall’atmosfera e dalle particelle ge-
nerate dall’inquinamento atmosferico, e nuovamente diffuso verso la
terra provocando un incremento della luminanza del cielo che determina
una riduzione del contrasto (quindi della visibilità) dei corpi celesti
 Ne derivano:
¡ Riduzione dell’efficienza dell’impianto di illuminazione
¡ Inquinamento luminoso norma
norma UNIUNI 10819
10819

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 109/111


CSIE
CSIE Problema illuminotecnico

 Il disturbo alla luminanza della volta celeste è provocato essenzial-


mente dal flusso luminoso emesso verso l’alto entro un cono circolare
con apertura di 45°
 All’interno del cono la pavimentazione
stradale si comporta come un diffusore 45°

con fattore di riflessione ρ=0,1


 Alternative tecniche:
¡ Rifrattore piano (apparecchi “cut-off”) ΦΦdd=11,2%
=11,2%
¡ Rifrattore a coppa semi cut-off ΦΦdd== 9,7%
9,7%
 (contenimento della riflessione nell’armatura ma angolo di illuminazione
γ=70÷75° per sfruttare la riflessione speculare dei manti stradali)

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 110/111


CSIE
CSIE

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 111/111


CSIE
CSIE Fattori di utilizzazione

 La tabella dei fattori di utilizzazione è relativa ad uno specifico appa-


recchio di illuminazione, quindi dovrebbe essere fornita dal singolo
costruttore
soffitto 0,7 0,5 0,3 0,7 0,5 0,3 0,8 0,8 0,0
rifle s s io n e
fa t to re d i

pareti 0,5 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,3 0,1 0,7 0,5 0,3 0,7 0,5 0,3 0,0
pavimento 0,1 0,3 0,1 0,3 0,0
0,60 0,34 0,28 0,24 0,33 0,28 0,24 0,27 0,24 0,35 0,29 0,24 0,34 0,28 0,24 0,28 0,24 0,44 0,34 0,28 0,47 0,36 0,29 0,22
0,80 0,42 0,36 0,31 0,40 0,35 0,31 0,35 0,31 0,44 0,37 0,32 0,42 0,36 0,32 0,35 0,31 0,51 0,42 0,36 0,56 0,45 0,37 0,29
in d ic e d e l lo c a le K

1,00 0,48 0,42 0,38 0,46 0,41 0,37 0,41 0,37 0,51 0,44 0,39 0,49 0,43 0,38 0,42 0,38 0,56 0,48 0,42 0,63 0,52 0,45 0,36
1,25 0,53 0,48 0,44 0,52 0,47 0,44 0,47 0,43 0,58 0,51 0,46 0,55 0,49 0,45 0,48 0,44 0,61 0,54 0,48 0,69 0,59 0,52 0,41
1,50 0,57 0,53 0,49 0,56 0,52 0,48 0,51 0,48 0,63 0,56 0,51 0,60 0,54 0,50 0,53 0,49 0,65 0,58 0,53 0,74 0,64 0,57 0,46
2,00 0,63 0,59 0,56 0,62 0,58 0,55 0,57 0,55 0,70 0,64 0,60 0,67 0,62 0,58 0,60 0,56 0,70 0,64 0,60 0,80 0,72 0,66 0,53
2,50 0,67 0,64 0,61 0,67 0,63 0,60 0,61 0,59 0,75 0,70 0,66 0,71 0,67 0,63 0,64 0,61 0,72 0,68 0,64 0,84 0,77 0,71 0,57
3,00 0,70 0,67 0,64 0,68 0,65 0,63 0,64 0,62 0,78 0,74 0,70 0,74 0,70 0,67 0,67 0,65 0,74 0,71 0,67 0,87 ,81\ 0,76 0,60
4,00 0,73 0,70 0,68 0,71 0,69 0,67 0,68 0,66 0,82 0,79 0,75 0,78 0,75 0,72 0,71 0,69 0,77 0,74 0,71 0,90 0,85 0,81 0,64
5,00 0,75 0,73 0,71 0,73 0,71 0,70 0,70 0,68 0,85 0,82 0,79 0,80 0,77 0,75 0,73 0,72 0,78 0,75 0,73 0,92 0,98 0,94 0,76

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 112/111


CSIE
CSIE Fattori di utilizzazione specifici - 1

 L’armatura scelta ha la seguente tabella dei fattori di utilizzazione

soffitto 0,7 0,5 0,3 0,7 0,5 0,3 0,8 0,8 0,0
rifle s s io n e
fa t to re d i

pareti 0,5 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,3 0,1 0,7 0,5 0,3 0,7 0,5 0,3 0,0
pavimento 0,1 0,3 0,1 0,3 0,0
0,60 0,33 0,33 0,35 0,30 0,34 0,30 0,26
0,80 0,39 0,38 0,41 0,36 0,40 0,36 0,31
in d ic e d e l lo c a le K

1,00 0,43 0,43 0,46 0,42 0,45 0,41 0,35


1,25 0,47 0,46 0,51 0,47 0,49 0,45 0,40
1,50 0,50 0,49 0,55 0,50 0,52 0,49 0,43
2,00 0,54 0,53 0,60 0,56 0,57 0,54 0,47
2,50 0,57 0,55 0,63 0,60 0,60 0,57 0,50
3,00 0,58 0,57 0,65 0,62 0,62 0,60 0,52
4,00 0,60 0,59 0,68 0,66 0,64 0,62 0,54
5,00 0,61 0,60 0,70 0,68 0,66 0,64 0,55

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 113/111


CSIE
CSIE Fattori di utilizzazione specifici - 2

 L’armatura scelta ha la seguente tabella dei fattori di utilizzazione

soffitto 0,7 0,5 0,3 0,7 0,5 0,3 0,8 0,8 0,0
rifle s s io n e
fa t to re d i

pareti 0,5 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,5 0,3 0,1 0,3 0,1 0,7 0,5 0,3 0,7 0,5 0,3 0,0
pavimento 0,1 0,3 0,1 0,3 0,0
0,60 0,41 0,38 0,37 0,35 0,43 0,34
0,80 0,48 0,44 0,44 0,41 0,50 0,40
in d ic e d e l lo c a le K

1,00 0,52 0,49 0,49 0,46 0,56 0,45


1,25 0,56 0,53 0,53 0,50 0,61 0,49
1,50 0,59 0,56 0,56 0,53 0,64 0,52
2,00 0,63 0,61 0,60 0,58 0,69 0,57
2,50 0,65 0,63 0,62 0,60 0,72 0,59
3,00 0,66 0,65 0,64 0,62 0,75 0,61
4,00 0,68 0,67 0,66 0,64 0,77 0,62
5,00 0,69 0,68 0,66 0,65 0,78 0,63

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 114/111


CSIE
CSIE Considerazioni Disposizione plafoniere

 L’interasse fra le plafoniere deve essere scelto in funzione delle loro


curve fotometriche
¡ Interasse ≅ (1÷1,5)⋅Hu da verificare sul diagramma di uniformità
 Le distanze fra plafoniere e pareti devono essere uguali alla metà del-
l’interasse fra le plafoniere
¡ Plafoniere collocate nel baricentro delle rispettive aree di competenza

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 115/111


CSIE
CSIE Disposizione delle plafoniere

15

25

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 116/111


CSIE
CSIE Algoritmo del metodo punto-punto

Ip
Hu
α

P
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 117/111
CSIE
CSIE Riflessioni multiple

 Riflessioni multiple ideali:

E=?
giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 118/111
Metodo UGR
CSIE
CSIE
(tabella ridotta)

Tabella ridotta dei valori dell'indice di abbagliamento UGR


 La tabella ridotta ha la visuale apparecchio
classe tabella standard
trasversale
BK0
longitudinale
BK0
seguente forma: correzione per 1x18 W -3,1 -4,0

 e si utilizza interpolando i apparecchi


diversi dello
1x36 W -5,5 -6,4

valori in tabella in funzione


stesso tipo 1x58 W -6,3 -7,2

d=1,0H -2,1 / +0,9 -1,5 / +0,8


del caso specifico in esame variazioni di
UGR per d=1,5H -7,9 / +2,2 -12,1 / +2,6
interdistanze "d"
d=2,0H -16,0 / +4,0 -22,9 / +4,0

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 119/111


CSIE
CSIE

giovedì 7 dicembre 2006 Domenico Salimbeni 120/111

Potrebbero piacerti anche