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DIRITTO COSTITUZIONALE Lezioni

LEZIONE 2 DEL 29 SETTEMBRE 2021

Il termine costituzione viene dal latino constitutio e sta a significare un qualcosa di


generativo, un processo di costituzione del nostro stare insieme. Stare insieme è
l’oggetto della costituzione. La costituzione costituisce il gruppo sociale.
Il gruppo sociale sono tanti o piccoli gruppi (Italia, Spagna, etruschi, romani.. ) =
insieme di persone che facevano percorso comune, erano nello stesso territorio,
stavano insieme, volevano durare nel tempo. Per fare questo c’era assolutamente
bisogno di regole uguali per tutti. Senza regole viene meno il principio della stabilità,
cioè non dura. Ci vogliono quindi delle regole, ma chi le stabilisce?
Le stabilisce un livello superiore, quello del potere. Ogni gruppo sociale ha bisogno
della linea del potere e della linea inferiore del gruppo. La costituzione tiene insieme
le due linee, gli eventi costitutivi del gruppo sociale.
Ogni gruppo sociale, anche del passato, ha un costituzione (potere e popolo): la forza
del potere di porre delle regole e farle rispettare. Chi detiene il potere?
Tanto è cambiato, tanto è successo, il diritto costituzionale è cambiato molto nel
tempo.
Chi detiene il potere? Chi ha la forza. Chi è il più forte ora e chi era più forte in
passato? È cambiato, con un percorso. È sempre stato il più forte. In passato poteva
essere forza economica, militare, ma anche derivante dal divino, incontestabile. Il
sovrano legittimato da Dio, da una dimensione non terrena, nessuno contestava, era
potere incontestabile e dunque incontrollabile: potere assoluto.
Anche il potere economico e militare era assoluto, si fondava su una forza materiale.
Per secoli il potere è stato occupato in maniera esclusiva dal più forte del gruppo
sociale. Forza di tipo economica, proprietà dei terreni, militare e in più, con il
medioevo, da dio.
C’era una costituzione che diceva che il livello del potere è occupato dal più forte.
Tutti i gruppi sociali avevano quindi una costituzione.
Arriva un momento in cui il popolo (i sudditi) si chiede chi e come esercita questo
potere, soprattutto con quale obiettivo lo esercita.
Quando si iniziano a porsi le domande esistenziali? Con l’ illuminismo. Illuminismo
perché il lume della ragione è qualcosa che irradia il mondo, viene dopo i secoli bui
del medioevo dove il potere si imponeva, oscuro, mentre i sudditi subiscono senza
contestare. Si passa dal dominio della religione al dominio della ragione. L’uomo con
l’illuminismo, forte della sua ragione, tra le varie domande si interroga anche sul
piano del potere.
Il costituzionalismo si pone, nella prima volta della storia dell’uomo, con il voler
controllare e limitare il potere fino ad allora subito.
L’obbiettivo del costituzionalismo è quello di limitare il potere.
La costituzione (moderna) è figlia del costituzionalismo. Il costituzionalismo cambia
il significato di costituzione. In passato la costituzione si limitava a fotografare il
rapporto di forza mentre la costituzione moderna decide i rapporti di forza.
Chi stabilisce questi limiti al potere? La costituzione. La concezione moderna della
costituzione (da descrittivo, foto, diventa quadro, dipinto) da un significato diverso da
quello che è fino ad adesso. C’è un cambio del concetto: da quel momento il poi la
costituzione non è fotografia dell’esistenza ma è la mano che dipinge. Crea i rapporti
del gruppo, non li fotografa ma li dipinge, pre-descrittiva e non più descrittiva dei
rapporti di forza già esistenti.
Le costituzioni figlie del costituzionalismo pongono paletti al potere, limitano il
potere, attraverso delle regole. Queste regole prima erano solo per il popolo mentre le
costituzioni moderne pongono delle regole al potere e questo significa che il livello
del potere riconosce un suo superiore che è la costituzione. Questa è la grande
conquista del costituzionalismo: porre il livello del potere sotto la costituzione, dovrà
quindi riconoscere dei limiti della costituzione.

DOMANDA: il concetto di costituzione da quando esiste?


Risposa giusta: esiste da sempre.
Perchè non ci può essere gruppo sociale senza una costituzione. Il gruppo sociale
infatti per esistere ha bisogno di un livello superiore, uno inferiore, e le regole. Il
termine tedesco costituzione (vedi) ci aiuta a capire che serve per tenere insieme. Il
costituzionalismo (periodo delle rivoluzioni francese, inglese, nascita degli usa), sono
passati più di due secoli ma questo processo non è ancora finito, è sempre in atto. Si
rispetta la costituzione? È incostituzionale? Ci si chiede se anche il livello del potere
rispetta la costituzione. Prima il potere non aveva limiti (faceva quello che voleva)
ma adesso il potere ha un parametro di riferimento, cioè la costituzione, che deve
rispettare.

In realtà, le costituzioni figlie del costituzionalismo, prescrivono alcune cose. Ci sono


degli elementi che non possono non esserci perché ci sia la costituzione. Sono
elementi fondanti delle costituzioni moderne. Significa che se non ci sono questi
elementi non si può parlare di costituzione in senso moderno. La grande rivoluzione
non sono questi elementi (perché potevano esistere anche prima) ma è la doverosità,
la prescrittività di questi elementi.. Cioè che oggi non può esserci una costituzione
senza questi elementi. Prima poteva esserci si o no, ora DEVONO esserci.

LEZIONE 3 DEL 5 OTTOBRE,

Il costituzionalismo ha la funzione di limitare il potere, ogni forma di potere. Tutte le


forme di potere devono essere limitare e conoscere dei freni. Le costituzioni in senso
moderno prescrivono alcune cose. Creano, costituiscono, richiedono specifici
elementi, senza i quali non si può parlare di costituzione in senso moderno. Questi
elementi sono essenziali.
Dichiarazione dei diritto dell’uomo e dei cittadini (francese) del 1789, è un dei
manifesti del costituzionalismo, art.16 dice “ogni società in cui la garanzia dei diritti
non è assicurata, né la separazione dei poteri stabilita, non ha una costituzione”.
Parla di due elementi fondamentali, al punto che senza questi due non si può parlare
di costituzione in senso moderno. Si riferisce alla costituzione in senso moderno, non
come era inteso in senso antico.
Due requisiti: Garanzia dei diritti e la separazione dei poteri. L’articolo 16 ci spiega il
senso della costituzione in senso moderno. La costituzione in senso antico aveva in
approccio descrittivo, mentre in senso moderno è prescrittivo.
Domanda: Perchè la garanzia dei diritti e la separazione dei poteri sono così
fondamentali per poter parlare di costituzione in senso moderno?
Questi due elementi sono espressione diretta del costituzionalismo (limitare il potere)
perché:
1. Garanzia dei diritti: limita il potere. Questo perché i diritti sono degli spazi di
tutti gli uomini, degli spazi che appartengono a ciascun uomo in quanto uomo, cioè è
la natura dell’uomo. Non a caso l’illuminismo ha dato vita a questa teoria che l’uomo
ha diritti naturali, per natura è dotato di diritti.
Ad esempio, uno dei tanti, è la libertà di libera manifestazione di pensiero. Sono degli
spazi, immagina di prendere il compasso e puntare la punta su ognuno di noi e fare un
cerchio, uno spazio che rappresenta il riconoscimento del diritto. Quanti più diritti ci
sono, più spazi si creano intorno.
Perchè tutti questi spazi (cerchi) sono limitazione del potere? Perché è una questione
di spazio: se io garantisco il diritto e la libera manifestazione di pensiero (esempio),
la circonferenza di quel cerchio è un limite al potere perché il potere lì non entra, non
è uno spazio del potere ma è uno spazio dell’uomo. Ecco perché i diritti sono per
definizione un limite al potere. Più aumentano i diritti più arretra il campo di
intervento del potere. Prima era tutto spazio del potere. Non c’erano spazi di libertà
(cerchi).
I primi tipi di diritti, la prima categoria dei diritti fondamentali che sono stati
garantiti, si chiamano diritti di libertà o libertà negative. “Negative” perché negano
l’accesso al potere in quello spazio.
Attenzione: è una negazione assoluta all’accesso? La costituzione è limite al potere,
anche il potere dei diritti è limitato, deve essere limitato, cioè ognuno ha il suo diritto.
Nessun diritto è un diritto assoluto. Intanto sui diritti ci sono dei limiti previsti dalla
costituzione, come c’è il diritto alla libera manifestazione c’è anche il diritto
all’onore. Qui si crea il problema della concorrenza dei diritti che non a caso si
limitano a vicenda. I diritti sono tanti, non sono assoluti, e si scontrano tra di loro,
così da trovare un bilancio: non esiste un diritto assoluto perché sarebbe una forma di
potere.
Le eccezioni che rendono una libertà negativa non assoluta sono: il consenso (posso
far entrare il carabiniere nel mio domicilio) oppure ci devono essere una serie di
eccezioni previste dall’ordinamento (mandato) dove il potere può entrare nel mio
spazio.
Articolo 13 della costituzione: “La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale,
né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato
dell'autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c. 1, 2] e nei soli casi e modi previsti dalla legge”

Inviolabile da chi? Dal potere. Questa regola generale conosce però alcune eccezioni:
3 requisiti : atto motivato dell’autorità giudiziaria nei soli casi previsti dalla legge.
Se ne manca uno è incostituzionale limitare la libertà personale. (Per esempio se hai
commesso un reato c’è una legge nel codice penale che prevede la detenzione. )
Articolo 14: Il domicilio è inviolabile. …
Articolo 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. ...Ogni articolo ha prima la regola
generale e in seguito le eccezioni.
Sono libertà negative quelle che si realizzano nel momento in cui si riesce a tenere
fuori il potere. La libertà negativa è quella la cui massima forma il esercizio è la
capacità di tenere fuori il potere. La libertà per essere esercitata non ha bisogno del
potere.
Libertà in senso negativo → tenere fuori il potere.
2. Separazione dei poteri. Se sto prescrivendo la separazione dei poteri io sto
dicendo che sul livello del potere i singoli poteri e le singole funzioni esercizio del
potere non devono essere nelle mani di un singolo ma di soggetti diversi che in
questo caso prendono il nome di poteri. Quali sono queste funzioni esercizio del
potere? Il potere principale necessario per ciascun gruppo sociale è il potere di
legislazio, cioè dare le regole al gruppo sociale. Da questo potere, originario,
derivano gli altri che sono quello di far si che le regole siano messe in pratica- potere
esecutivo- e il 3 potere è quello che le fa rispettare, cioè la funzione di iurisdictio , cioè il
potere giurisdizionale.
1 potere legislativo= Dare regole
2 potere esecutivo= Metterle in pratica
3 potere giurisdizionale= Farle rispettare

L’articolo 16 del 1789 dice che queste tre funzioni devono essere separate e gestite
quindi da 3 soggetti diversi per evitare che un solo soggetto abbia tutte e tre le
funzioni (evitare il potere assoluto). I poteri separati sono per definizione un limite
sul livello del potere perchè ogni titolare del potere controllerà che l’altro non sta
sconfinando nel suo. Si controllano a vicenda, è controllo ed è un limite al potere.
Ecco perché la separazione dei potere è la manifestazione del principio cardine del
costituzionalismo che è la limitazione del potere.
Articolo 134 della costituzione : La Corte costituzionale giudica [cfr. VII c.2]:
sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi
forza di legge [cfr. artt. 76, 77 ], dello Stato e delle Regioni [cfr. art. 127 ];
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le
Regioni, e tra le Regioni;
sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della
Costituzione [cfr. art. 90].
Il principio della separazione dei potere è basico nelle costituzioni in senso moderno
e c’è la corte costituzione che ha il potere di giudicare e sanzionare sui conflitti tra
questi poteri.

LEZIONE 4 DEL 6 OTTOBRE


Garanzia dei diritti e separazione dei poteri sono i primi elementi che si sono per
primi affermati. Gli altri hanno avuto bisogno di più tempo. Oggi ne abbiamo altri.
Uno è che le costituzioni devono essere un testo scritto, per garantire la stabilità. Non
è più il sovrano che fa come vuole, un testo scritto è sinonimo di stabilità, una
stabilità essenziale per lo stare insieme del gruppo sociale.
1. Le costituzioni devono essere un testo scritto. Tutte le costituzioni in senso
moderno hanno un testo scritto (ad eccezione dell’Inghilterra che ha una costituzione
non scritta).
2. Una costituzione deve garantire i diritti fondamentali dell’uomo.
3. Deve avere la separazione dei poteri.
4. La costituzione deve essere frutto di un potere costituente legittimato dal
popolo.
Potere costituente= ci deve essere un organo a cui viene attribuita la specifica
funzione costituente cioè di costituire la costituzione (scrivere la costituzione).
Nel nostro caso è l’assemblea costituente. Il popolo dà questo potere a questo organo,
e sceglie con l’elezione i rappresentanti dell’assemblea costituente → il potere è
quindi legittimato dal basso.
Possiamo dire che il potere costituente sta prima degli altri poteri perché nella
costituzione è contenuta la separazione dei poteri.
Il potere costituente è eterno? Il costituire è un processo che ha un inizio e una fine, è
un potere che a un certo punto di esaurisce e non c’è più perché cessa il proprio
esercizio nel momento in cui produce la costituzione (testo scritto).
Viene meno perché non serve più, perché ora abbiamo la costituzione.
Nella costituzione troveremo poteri costituiti (potere legislativi, esecutivo, giudiziario
-3 principali- e anche altri..)
Articolo 55:  Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato
della Repubblica. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due
Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione.

Articolo 70:  la funzione legislativa – ovvero l'attività volta a formulare le leggi –
deve essere esercitata dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica «in
una posizione di parità»: una legge, per essere valida, deve essere approvata dalle due
Camere nella stessa versione finale.
Articolo 95: Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del
Governo e ne è responsabile. Mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo,
promuovendo e coordinando l'attività dei Ministri.
Articolo 92: Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e
dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Il Presidente della
Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i
ministri.
La costituzione ha definito i poteri, sono poteri costituiti dal potere costituente. Una
volta prodotta la costituzione il potere costituente non ha più ragione di esistere,
lascia la costituzione con i poteri costituiti.
Nella costituzione troveremo la separazione dei poteri e la garanzia dei diritti
fondamentali.
Ecco i 4 pilastri della costituzione moderna: Testo scritto da un potere costituente
scelto dal popolo con separazione dei poteri e garanzia dei diritti.
Secondo voi nel passato, nel medioevo, esistevano i diritti? Era immaginabile una
costituzione scritta? Era immaginabile una separazione dei poteri? Si certo, era
possibile : tutto veniva deciso dal più forte, ci sono stati sovrani buoni, illuminati, che
hanno riconosciuto i diritti, che hanno accettato la separazione dei diritti, che hanno
scritto la costituzione ma era una scelta. Oggi, con il costituzionalismo, non è più una
scelta a discrezione del più forte, ma sono elementi prescrittivi che devono esserci e
senza i quali non si parla di costituzione. Prima poteva essere, oggi deve essere.
Quale elemento prima non era immaginabile? Quale elemento nasce solo con il
costituzionalismo?
Ecco l’elemento più innovativo: il potere è soggetto a limiti e deve quindi rispondere
alla costituzione.
Come il popolo deve rispettare le regole poste dal potere legislativo e fatte rispettare
dal potere giudiziario, allo stesso modo (ecco la vera rivoluzione) anche tutti i poteri
hanno un loro giudice perché devono rispettare la costituzione e non possono fare
quello che vogliono. Si chiama giudice costituzionale.
Il quinto pilastro è la giustizia costituzionale. È lo spazio tra la costituzione e il
potere.
Il pensiero di un giudice del potere poteva essere formulato solo con il
costituzionalismo perché prima non esisteva l’idea che il potere fosse soggetto ad un
limite (al massimo era un’aspirazione).
Oggi è necessario perché ci sia la costituzione scritta ,la garanzia dei diritti, la
separazione dei poteri ecc.. è necessario che ci sia qualcuno che controlla che la
costituzione sia rispettata in primo luogo dal potere perché noi abbiamo già il nostro
giudice. È il giudice del potere il concetto nuovo, un giudice del potere -che avesse
come oggetto il potere- chiamato a rispondere della violazione della costituzione. È
una costituzione che cambia il significato: prescrittiva, che dice come deve essere. La
giustizia costituzionale è al fianco della costituzione.
La giustizia costituzionale segue la costituzione come un inseparabile scudiero (cit.
Di un manuale di Rugeri Spadaro di giustizia costituzionale). La costituzione in senso
moderno non può non avere il giudice costituzionale pronto ad intervenire ogni qual
volta il potere addenti la costituzione. Il limite al potere adesso è effettivo perché è
garantito dal sistema di giustizia costituzionale. “Sistema” perché ci sono varie forme
di attivazione, diverse modalità di operare per garantire il rispetto della costituzione
da parte del potere. Il sistema di garanzia costituzionale è garanzia della superiorità
della costituzione rispetto al potere.
L’articolo 134: La Corte costituzionale giudica (è un giudice)[cfr. VII c.2]: sulle
controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi se(prodotto del potere
legislativo viola o meno la costituzione) e degli atti, aventi forza di legge [cfr.
artt. 76, 77 ], dello Stato e delle Regioni [cfr. Art. 127 ];
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le
Regioni, e tra le Regioni;
Ogni ordinamento costituzionale moderno ha un suo organo di giustizia
costituzionale per garantire la superiorità della costituzione rispetto al livello al
potere.

È possibile che i tre poteri sconfinino nell’area di un altro potere e il giudice


interviene sanzionando il potere: annulla l’atto di un potere se non è suo, se è un
potere che aspetta ad un altro.

Giudicare la legittimità delle leggi e degli sconfinamenti dei poteri sono due forme di
controllo del potere, di giustizia costituzionale (elemento innovativo).
Si aggiunge un livello: non solo giustizia sul popolo per il rispetto delle leggi ma
anche sul potere per il rispetto della costituzione.
Ogni paese ha un proprio organo previsto nella costituzione, in altri ordinamenti
potrebbe non essere un organo specifico a cui viene data la funzione di garanzia
costituzionale.
La corte costituzione è l’organo in Italia che esercita questa funzione.
Articolo 101 : La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti
soltanto alla legge.
Siccome la legge deve essere conforme alla costituzione (perché c’è il giudice
costituzionale) è ovvio che i giudici sono soggetti anche alla costituzione.
Domanda: la corte costituzionale è un potere costituente o costituito? È costituito, lo
troviamo nella costituzione art 134.

Costituzione in senso moderno, scritta, frutto di un potere costituente legittimato dal


popolo, in cui c’è e non può non esserci garanzia dei diritti e separazione dei poteri e
un sistema di giustizia costituzionale. Tutto questa è un costituzione da non
confondere con le leggi. La costituzione non è una legge, le leggi sono regole stabilite
dal potere legislativo. La costituzione sta prima e stabilisce il potere legislativo. La
costituzione è fondamentale e costituisce il gruppo sociale. Non confondere con le
leggi che hanno la funzione di dare stabilità al gruppo sociale mentre la costituzione
ha una funzione di una durata diversa: aspira all’eternità dell’ordinamento. Cioè la
costituzione aspira a durare per sempre anche se può essere modificata con un
processo di revisione costituzionale molto più complesso rispetto a modificare le
leggi.
Articoli 134 135 136 137 138 139, gli ultimi due spiegano come modificare la
costituzione e cosa si può e non si può modificare.
LEZIONE 5 DEL 19 OTTOBRE
Sistema di giustizia costituzionale (corte costituzionale per alcuni ordinamenti ad
esempio il nostro).
Adesso entriamo nello specifico del nostro sistema costituzionale e quindi della
nostra costituzione che è scritta (senso moderno). Scritta perché? Dà una certa
stabilità. Ora però facciamo un passo in avanti. Immaginate colui che scrive un testo
giuridico, nel nostro caso il nostro potere costituente cioè assemblea costituente=
organo -eletto dal popolo - che ha scritto materialmente la costituzione. Nel momento
in cui io sono lo scrittore qual’è il mio obiettivo? Scrivo per farlo durare nel tempo,
cioè esiste sempre, non solo per la costituzione, ma anche per tutti i testi scritti di
natura giuridica e non solo. Una volta che scrivo e che fermo sul pezzo di carta deve
valere non solo per ora ma anche per un momento successivo. Questo meccanismo
vale per ogni testo scritto (es romanzo). Valgono pro futuro. La differenza
fondamentale: qualsiasi testo giuridico (leggi, regolamento, dpcm …) mira a durare
nel tempo ma sono modificabili mentre la costituzione ha una progetto di durata
diverso perché aspira all’eternità e non è modificabile.
Avevamo detto le leggi sono il prodotto del potere di legislazio quindi del potere
legislativo ovvero di un potere costituito. Il parlamento farà le sue decisioni,
approverà una legge o meno. Invece la costituzione una volta scritta non è più
soggetta a mutamenti come ogni altro testo giuridico (es dpcm). È importante
sottolineare questo aspetto diacronico (un testo viene scritto in un momento storico
ma vale pro futuro). Questa dimensione diacronica che è tipica di tutti i testi vale per
tutti i testi giuridici ma è ancora più lunga nel caso della costituzione. Il 90% del testo
costituzionale è lo stesso che del 1948. Ci sono state delle modifiche (seguendo
l’ultimo articolo) ma poche. In sostanza possiamo dire che è lo stesso dopo 73 anni
dall’entrata in vigore. Il testo è lo stesso, che cosa è cambiato? È cambiato il contesto,
che cambia sempre, nel quale quello stesso testo vive. Quel testo scritto in un certo
momento vive in altri contesti proprio perché vale pro futuro, in un altro momento e
dunque in un altro contesto, in altri momenti che sono sempre più diacronici, più
lontani. Nel caso della costituzione questo cambiamento è ancora più grande. Come è
possibile che quel testo vive a distanza di molti anni in un contesto completamente
diverso? Ecco la grande forza della costituzione: quella attività tipica di tutti i testi
che con la costituzione trova la sua massima capacità: l’interpretazione è la chiave di
tutto. Interpretare un testo scritto= attribuire un significato a un testo. È un’attività
tipica dell’essere umano perchè dotato di ragione, è un’attività dell’intelletto. Quali
elementi compongono questa attività tipicamente umana?

Articolo 41: L'iniziativa economica privata è libera.


Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla
sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica
pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali [cfr. art. 43].
Dobbiamo dare un significato. Perchè “iniziativa economica privata” ci sembra più
facile da interpretare mentre “utilità sociale” più difficile?
Quali sono gli elementi che stanno nell’attività interpretativa?
1 la soggettività. Ogni soggetto che svolge l’attività ha una sua soggettività, ovvero
ha un suo vissuto culturale diverso, avrà una sua capacità di ragionare, una
sensibilità… quindi l’elemento soggettivo incide.
2 elemento oggettivo, cioè il testo. È l’oggetto il punto di partenza, ciò che voglio
interpretare, a cui voglio attribuire un significato. Il testo ha un peso nell’attività
dell’interpretazione, si parla di elemento letterale. Il dato oggettivo è talmente
importante che è da lì, dal dato letterale, che bisogna partire e ha una sua importanza.
Non si può non partire dal dato letterale, ecco perché forse tra “iniziativa economica
privata” e “utilità sociale” mi resta più facile “iniziativa...” perché “utilità sociale”
rimane molto ampio.
3 il contesto che ha un peso enorme rispetto all’attribuzione di significato, ovvero
l’attività interpretativa.
In sintesi: oggetto, soggetto, contesto sono i tre assi portanti su cui si fonda l’attività
interpretativa in generale rispetto ai testi.
Proviamo a dare un significato ora a utilità sociale. Cerco nel vocabolario il
significato letterale (che io-soggetto- voglio interpretare in questo contesto). Dopo di
che mi devo chiedere: chi ha scritto quel testo cosa voleva intendere con questa
espressione? Non significa che io posso prendere quel significato come IL significato
altrimenti l’interpretazione non esisterebbe, sarebbe un significato rimasto in un
contesto passato, ma è un elemento del processo interpretativo che si chiama intentio
(intenzio) del legislatore (nel caso del parlamento) o intentio del costituente
(assemblea costituente). In generale quando si guarda al significato che hanno
attribuito coloro che hanno scritto un testo giuridico si dice interpretazione
originalista.
I lavori dell’assemblea costituente sono tutti lavori pubblici, cioè sono consacrati in
dei testi che si chiamano lavori preparatori dell’assemblea costituenti dove ci sono
tutte le discussioni. Quindi io sono in grado di risalire al significato che coloro che
hanno scritto il testo volevano dare a quella parola,frase, articolo in quel contesto.
Questa è una componente, non è esaustiva. È un’attività complessa che ha dei
riferimenti e che non è completamente libera (non posso fare il significato che
voglio). Avevamo detto che l’oggetto è il testo che è il punto di partenza dell’attività
interpretativa poi si esce dal testo per formare tentativi di semantizzare il testo per poi
arrivare a un significato (che si compone di significato letterale, significato
originario, soggettività e contesto dell’ interprete), poi questo significato deve essere
argomentato cioè devo rendere compatibile quel significato (frutto di un’attività
complessa intellettuale) con il testo. Non posso dire qualcosa che nel testo non ci può
stare.
Parto dal testo, vado fuori dal testo (uso l’intelletto) per formulare un significato che
sarà interpretazione solo se riesco a giustificare, argomentare, spiegare come e perché
quel significato sta in quel testo, cioè come si collega. Tutta questa attività
(interpretativa) è quella su cui si regge un potere dello stato:il potere giudiziario. (non
è il potere legislativo perché scrive e discute le leggi, e troviamo anche qui i lavori
preparatori-per capire l’intentio del legislatore- delle sedute del parlamento).

Ovviamente il processo interpretativo vale per tutti i testi giuridici ma ha un valore


massimo sulla costituzione perché è su questo che si fonda la capacità di resistere nel
tempo (eternità).
Attenzione: tutti i testi giuridici sono pro futuro perché sono scritti in un momento e
vivono in un momento successivo però la costituzione è quella che aspira a durare più
a lungo rispetto a tutti gli altri quindi proprio per questo l’attività interpretativa della
costituzione ha un valore enorme.
Le componenti del processo interpretativo sono sempre gli stessi: il significato
letterale del testo quindi c’è un dato oggettivo, c’è un interprete quindi elemento
soggettivo, c’è un contesto e c’è quell’interpretazione originalista ovvero il
significato che colui che ha scritto il testo voleva attribuirgli.
Gli elementi sono sempre li stessi, anche la giustificazione/argomentazione.
Sull’attività interpretativa si poggia un potere costituito dello stato che è il potere
giudiziario (non può essere il potere legislativo perché fa le leggi).
Il potere giudiziari si fonda sull’interpretazione dei testi giuridici. Il giudice è
soggetto soltanto alla legge (art 101) significa che il potere giudiziario funziona
tramite la legge, deve applicare la legge e per farlo non posso che interpretarla.
Questo perché la legge è un testo scritto dal legislatore in un dato momento storico.
( prima se investo qualcuno da ubriaco è omicidio colposo, poi il legislatore ha deciso
di disciplinare il fenomeno dell’ubriaco in macchina che uccide dando il nome di
omicidio stradale.)
Il potere giudiziario applica (interpretando in funzione al caso) la legge generale a un
caso specifico, concreto (di vita). Il giudice fonda tutta la sua attività sul processo
interpretativo delle leggi e anche della costituzione.
La corte costituzionale è il primo giudice, cioè il primo interprete della costituzione.
C’è un’evoluzione delle interpretazioni che cambia con il tempo, anche della corte
costituzionale in riferimento alla costituzione. Anche questo serve per interpretare il
testo.
L’eternità si basa, in sintesi, sull’interpretazione.

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