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Metodi di ricerca in ambiente multimediale

Modulo 3

Adolescenza e società contemporanea:


problemi educativi e possibili soluzioni
Aurora Sisti

L’età dell’adolescenza è caratterizzata da profondi cambiamenti fisici ed è considerata come


una fase di preparazione alla vita adulta e alla maturità dell’individuo, in cui gli adolescenti
iniziano a costruire la propria identità ricercando un proprio stile di vita tramite il loro rapporto
con gli altri. È un processo molto delicato poiché i giovani subiscono una serie di stimoli esterni
spesso destabilizzanti che innescano in loro un rifiuto verso il mondo infantile ormai superato,
ma anche vero quello adulto, nel quale ancora non sanno collocarsi. Analogamente alla
situazione adolescenziale, anche la nostra società attuale viene sottoposta a continue
trasformazioni in cui gli individui e le istituzioni sono in crisi. I giovani più di tutti risentono di
questi mutamenti che non rispecchiano la loro realtà, sfociando frequentemente in un periodo di
crisi in cui possono soffrire di sbalzi d’umore, bassa autostima, depressione e ansia.

Le istituzioni che più contribuiscono alla formazione dei giovani sono la famiglia e la scuola.
Fino a pochi anni fa esse svolgevano un ruolo di sostegno, oggi si sta assistendo ad un
impoverimento di entrambi che non riescono più a trasmettere efficacemente i loro valori
educativi.

La famiglia ha subito grandi mutamenti rispetto al passato: l’idea del nucleo tradizionale e
patriarcale con la sua netta definizione dei ruoli sta crollando; le famiglie moderne hanno nuclei
molto più ridotti, spesso con un solo figlio, su cui però ricadono tutte le aspettative. Ed è
proprio questa richiesta di successo a fare pressione sulla fragile autostima dell’adolescente,
facendolo sentire vulnerabile e incapace di soddisfare le aspettative dei genitori.

Come la famiglia, anche l’istituzione scolastica non riesce a colmare i senso di disagio
dell’adolescente.

Il nostro modello educativo fallisce nel tentativo di modernizzarsi e connettersi con la società, e
di conseguenza non riesce a coinvolgere i suoi studenti che ne escono sempre più disinteressati
e con gravi cali di motivazione. La generazione di adolescenti di cui parliamo è quella dei
‘Nativi Digitali’, nati dal 1980 in poi nel pieno sviluppo delle tecnologie; sviluppo che ha
portato a delle attitudini di pensiero e una capacità di elaborazione delle informazioni diversa e
più immediata che le generazioni precedenti non avevano. Le nuove tecnologie hanno infatti
assunto un ruolo ormai indispensabile nella nostra vita quotidiana; gli adolescenti trovano nel
web e nei social-media una valvola di sfogo alle proprie frustrazioni e un modo di connettersi
con il mondo che fino a pochi anni fa era impensabile.

La scuola non riesce ad avvicinare i due mondi degli adolescenti, quello reale e quello virtuale,
e rimane ancora troppo vincolata ad una didattica tradizionale analogica, quando dovrebbe
invece compiere un’opera di modernizzazione e adattarsi e modificare il proprio modello
educativo andando incontro ai bisogni della generazione che ha di fronte, con una nuova
sensibilità ed un nuovo linguaggio.

I giovani sono annoiati dalle modalità di svolgimento delle lezioni, limitate alla fredda
trasmissione delle informazioni da insegnante ad alunno e per niente coinvolgenti. Tra i due
ruoli manca il dialogo. Questa carenza fa sentire gli adolescenti soli e li porta a vedere il
proprio rapporto con la scuola non come un’opportunità di scambio e di crescita, ma piuttosto
come una situazione di ‘io contro gli altri’, alimentata dalla forma di valutazione delle
competenze utilizzata dagli enti scolastici, che non può evitare di creare un termine di confronto
tra gli studenti stessi.

Secondo la relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione per il 2020,
quasi il 15% degli adolescenti ha abbandonato gli studi, degli altri in molti faticano ma
‘resistono’, mentre alcuni reagiscono con forme di paura e ansia da prestazione. Bisogna
dunque aiutare l’adolescente a riscoprire il piacere e la soddisfazione dell’imparare, ma
soprattutto a ritrovare la motivazione per farlo. La motivazione permette ai ragazzi di formare
la propria sicurezza, spingendoli ad aspirare al successo; ciò nonostante non si può pensare di
motivare attraverso una maggiore severità, bensì si deve puntare ad una trasformazione da parte
della scuola dei modi di rapportarsi, dei linguaggi e delle attività proposte.

Un esempio di modello educativo innovativo da prendere in considerazione per aiutare gli


adolescenti a ritrovare la motivazione e la voglia di impegnarsi nello studio è quello della Peer
Education, ovvero un modello di educazione collaborativa tra gli studenti stessi, in cui gli
studenti più competenti insegnano e aiutano gli altri loro compagni. Ad esso possiamo associare
anche l’idea della comunità-classe, in cui si offre un sostegno costante a tutti i diversi soggetti,
che devono sviluppare le proprie capacità cognitive e di socializzazione. L’insegnante è
l’organizzatore delle attività, funge da guida e stimolo per i suoi studenti motivando e valutando
in modo equo e oggettivo. A questo vanno aggiunti una riorganizzazione dei tempi e degli spazi
della scuola.

Anche Don Milani, nel suo testo del 1967 ‘Lettera ad una professoressa’ presenta un suo
modello di innovazione scolastica, le cui tre principali riforme sono:

• Non bocciare
• Il tempo pieno “per quelli che sembrano cretini” (secondo l’espressione contenuta nel
testo)
• Uno scopo per coloro che sono “svogliati”
Questi esempi di didattica aprono le porte ad una crescita armonica degli studenti, spingendoli a
sviluppare un atteggiamento ed un pensiero critico che li aiuterà ad affrontare gli ostacoli che la
vita gli presenterà.
Bibliografia:

• Adolescenza e mondo educativo


• Il coraggio di ripensare la scuola, Giovanni Biondi
• Lettera ad una professoressa, Don Milani, Libreria Editrice Fiorentina 1990

Sitografia:

• http://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/adolescenza.pdf
• https://www.miuristruzione.it/3705-metodologie-didattiche-per-innovare-la-scuola/
• https://www.linkiesta.it/blog/2021/02/abbandono-scolastico-prima-del-diploma-italia-
tra-i-peggiori-europa-pandemia/
• https://it.wikipedia.org/wiki/Peer_education

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