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Comunicazione ponti e muri

Storia: culto della personaliltà in Mussolini, Hitler e Stalin

Per comunicare con le masse Mussolini usa il linguaggio dell’oratoria – giornalistica, poiché esso è preciso
ed efficace per far presa sul pubblico, per persuaderlo, convincerlo ed incitarlo.

I discorsi del Duce si basano su schemi e moduli fissi: acclamazione-discorso- pausa -acclamazione-
discorso- pausa- acclamazione finale. Mussolini ha una capacità straordinaria nel saper cogliere il momento
in cui coinvolgere il pubblico nel discorso. La sua grande abilità è quella di attrarre le masse creando tra con
il pubblico una circolarità comunicativa. I discorsi di Mussolini sono tanto efficaci e coinvolgenti grazie
anche all’ambientazione comunicativa e al suo linguaggio non verbale. I discorsi del Duce avvengono
sempre nelle piazze e la sua l’immagine di capo è posta al centro di una accuratissima scenografia. Il Duce
parla sempre alla folla dall’ alto, da un balcone per poter dare di sé un’immagine quasi divina.

Mussolini dopo il discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 non ha più bisogno di nascondere niente, può
tranquillamente agire e dare solo conto al re.

Da quel momento il capo del governo diventa responsabile del proprio governo solo di fronte al re; al
governo viene riconosciuta della libertà di fare leggi senza il Parlamento; viene modificato l’ordinamento
municipale. Vengono aboliti nei comuni la figura del sindaco e del consiglio, sostituiti dal podestà nominato
da lui stesso, insieme a dei prefetti locali, che possono sciogliere associazioni partiti e gruppi politici. Tutto è
controllato dallo stato in maniera capillare. I partiti che manifestavano il dissenso contro il fascismo erano
sciolti. Venne data vita a un tribunale speciale per la difesa dello Stato, che doveva giustiziare chi si
opponeva al fascismo, viene istituito il confino, come sanzione principale per chi si opponeva al regime.
Loro di fatti non erano in galera ma erano controllati dalla polizia locale e dal paese. Viene ripristinata la
pena di morte Tutti i dipendenti pubblici devono iscriversi al partito fascista. Chi non si adeguava veniva
licenziato. Finisce la libertà di stampa e di opinione, si proibiscono gli assembramenti, anche passeggiando,
perché si temeva che potessero tramare contro il fascismo. Il fascismo diventa in soli 2 anni un regime
totalitario dove tutto doveva rientrare nel partito.

Vi era il controllo attraverso i mezzi di comunicazione, abbiamo l’origine della Rai (al tempo Eiar), l’istituto
Luce usato per mandare in onda i documentari del fascismo: molto importanti per dimostrare la forza e a
stimolare l’ammirazione per il duce.

La visione fascista si rifà ad una visione hegeliana basato sullo stato etico: ogni individuo non conta per le
sue idee individuali, ma perché parte dello stato (è lo stato a formare una singola persona ì, non il
contrario). Come anche diceva Socrate: io sono così perché stato cresciuto dalle regole dello stato, dunque
allo stesso modo, anche i giovani andavano plasmati con le idee fasciste.

Un'altra pesante interferenza del fascismo nel campo dell'educazione giovanile si ebbe attraverso le
organizzazioni dell'Opera nazionale balilla (ONB) che inquadrò i giovani in diverse gruppi, divisi in base
all'età e al sesso: dai figli della lupa ai balilla, agli avanguardisti, alle giovani italiane ecc..

Più tardi avremmo la cosiddetta "battaglia del grano", fu promossa dal fascismo sin dal 1925 allo scopo di
assicurare l'autonomia del cereale del paese. Tra l'altro, questa campagna rifletteva le esigenze ideologico-
propagandistiche del fascismo attraverso l'esaltazione della ruralità e del lavoro dei campi, che lo stesso
Mussolini volle evidenziare, facendo diffondere le immagini che lo ritraevano impegnato personalmente, a
torso nudo, nella trebbiatura del grano.

Stalin:

la propaganda di Stalin, usata come comunicazione con il popolo, avvenne attraverso il culto della
personalità e le campange contro i nemici del popolo.
Il “culto della personalità”: La propaganda sovietica è in gran parte rivolta ad esaltare la figura di Stalin.
Tipico dei regimi totalitari, il "culto della personalità" caratterizzò la dittatura di Stalin che se ne servì per
ottenere consenso e mobilitare le masse.

è una forma di idolatria che si basa sulla devozione, sull'esaltazione del pensiero e delle capacità di una
determinata persona, tanto da attribuirle completa fiducia ed infallibilità. La propaganda staliniana può
essere considerata una sorta di culto della personalità a tutti i livelli, utilizzata per giustificare la dittatura e
diffondere la visione dell'autorità che agisce in maniera giusta e buona. Stalin inoltre, voleva apparire umile
e modesto e per questo motivo si faceva raffigurare con persone di ogni età, in modo da impietosire e
attirare l'attenzione anche dei meno coinvolti alle rivoluzioni.

Come in ogni dittatura, furono la propaganda e la repressione i pilastri su cui si fondò il totalitarismo
staliniano. Ogni attività doveva essere finalizzata alla glorificazione della patria russa e della sua guida, del
suo capo; il modello era il lavoro volontario per l’edificazione del ‘socialismo’. Il periodo del 1937-1938 è
ricordato come il “terrore di massa” oppure “terrore staliniano”.

Nonostante la miseria delle campagne, i film e i manifesti della propaganda sovietica si riempiono di
immagini di famigliole felici e pasciute donne rurali. Religiosi e artisti sono condannati a morte con l’accusa
di aver diffuso idee borghesi e antisocialiste. Nella categoria dei «parassiti» rientrano anche omosessuali,
viaggiatori, persone senza fissa dimora e Rom.

I Gulag, dobbiamo dire che li conosciamo già: campi educativi di lavoro, nelle zone remote della Siberia, ma
nel 1822 nei primi gulag venivano inviati i criminali, del 1822 per motivi politici.

A differenza dei lager nazisti, il Gulag non era concepito per sterminare. Allo scopo punitivo, quindi, si
sovrappose quello produttivo. Il Gulag sovietico fu uno straordinario strumento di coercizione e di terrore.
Stipati in baracche sovraffollate, lavoravano fino a 14/15 ore quotidiane: nei boschi, nelle miniere, in
distese ghiacciate, anche sotto i 50 gradi.

Hitler:

La propaganda nazista si rivolgeva a diverse categorie di pubblico.

: il 30 gennaio del 1933 convoca Hitler, leader del partito nazista, e gli affida il governo: diventa cancelliere.

Mussolini arriva al governo con la marcia su Roma, non con delle libere elezioni, Hitler ci arriva con delle
libere elezioni. Non c’è nazismo, siamo ancora della repubblica di Weimar, Hitler ci arriva legittimamente,
non sabotando un Governo.

Appena arriva al potere il 1° febbraio del 33, scioglie il Parlamento, il Reichstag. Il Reichstag è l’organo che
istituisce il potere legislativo che affida la decisione delle leggi sulla base della maggioranza. Si era avvalso
dell’articolo 48 secondo la quale era possibile sciogliere il parlamento, era possibile non convocare il
parlamento in casi di emergenza. Sciogliere nel senso che viene svincolato, non annullato.

Viene incendiato il Reichstag il 27 febbraio 1933 e venne arrestato e condannato un demente olandese, che
si diceva appartenesse al partito comunista. Questo venne sfruttato dal partito nazista come scusa per
andar contro ai partiti comunisti, perché poi all’interno delle sedi comuniste si riunivano i nemici della
nazione tedesca. In realtà, da fonti storiche è ormai accurato che questo ragazzo non c’entrasse
assolutamente nulla con l’incendio, è stato semplicemente un capro espiatorio, molto probabilmente sono
state del SA insieme alle SS però all’epoca non passò questo messaggio.

È il caos. I comunisti vengono visti come nemici, come coloro che non vogliono fare lavorare Hitler, non gli
consentono di risolvere i problemi della nazione. Immaginiamo un popolo malcontento, la Germania stava
morendo di fame. Il 23 marzo del 1933 viene approvata la legge che consente ad Hitler i pieni poteri: si
avvale totalmente dell’articolo 48. Cosa vuol dire avere pieni poteri? La paura, la fame, la precarietà, la
gente era troppo impoverita nel senso profondo del termine. Quando Hitler modifica la legge tutti sono
contenti. Come quando Salvini chiese che gli venissero affidati tutti i poteri: tutti inorridimmo. Se la folla
non conosce che cosa veramente significa avere i pieni poteri, non è colpa loro. Quando in un momento di
instabilità economica c’è una persona che da molte promesse e che vuole risolvere i problemi, non ci si fa
tante domande morali o ideologiche. Se noi non avessimo avuto la costituzione italiana che è nata dai
partigiani non saremmo andati avanti.

Vennero chiuse tutte le sedi dei giornali diversi da quello del partito nazista, quindi quello dell’opposizione,
dei sindacati in generale: l’unico partito che può esistere in Germania è il partito nazista. La popolazione
reagisce bene, ancora non ci crede nessuno a questa matrice violenta che sta iniziando a nascere, la
violenza viene giustificata. Vengono istituiti i primi lager.

I lager rappresentano l’ossatura della politica di Hitler; inizialmente vennero costruiti in Germania, che sono
dei campi di detenzione/lavoro. Mentre noi in Russia abbiamo visto i gulag, che erano questi campi di
rieducazione, i lager sono campi di prigionia/detenzione, che in secondo momento diventeranno campi di
sterminio scientifico.

Lo scopo: subito venivano definiti nemici, come capro espiatorio gli ebrei. Abbiamo un doppio canale in
Germania nel senso che: in una primissima fase gli ebrei vengono allontanati potendo andarsene dalla
Germania e quindi viaggiare per l’Europa, ma sin da subito vengono imprigionati, e sulla prigionia degli
ebrei si costituisce poi l’intero sistema nazista.

L’antisemitismo non può essere scisso dal programma originario di Hitler, mentre nel fascismo sia nel
programma di san sepolcro sia nel programma del partito fascista noi non lo riscontriamo. Questa è una
differenza importante: il fascismo non nasce con la fase razziale e discriminatoria; il totalitarismo è un’altra
cosa, la connotazione nazista è una connotazione razzista.

Mein Kampf in carcere scrive una autobiografia “la mia battaglia”: l’ordine ideologico di quest’opera dà un
primato alla razza ariana; infatti “solo l’ariano è il fondatore dei valori umani più alti e rappresenta il
prototipo di quello che definiamo uomo”. È il saggio pubblicato nel 1925 attraverso il quale Adolf Hitler
espose il suo pensiero politico e delineò il programma del Partito nazionalsocialista sotto forma di
un'autobiografia

Il fatto che esistano popoli superiori e popoli inferiori giustifica l’azione civilizzatrice di quelli superiori che
dovevano dominare gli inferiori e sottomettere gli altri. Per Hitler questi erano parassiti che vivevano a
spese dei popoli superiori, risucchiando a queste le risorse. La guerra era purificatrice che permette di
dominare. Nella storia i popoli avevano una visione positiva della guerra.

Il partito nazista nasce come un partito razziale, violento e militare

Il sentimento antisemita, fino ad ora utilizzato solo nella propaganda, ora viene concretizzato nella
costituzione del paese. Altro punto di non ritorno fu l’9-9 novembre 1938: la notte dei cristalli. Vennero
distrutte tutte le vetrine dei negozi ebrei e distrutte le sinagoghe. I Nazisti riuscirono a non far trapelare il
fatto che era stato organizzato, attribuendolo invece pubblicamente alla reazione spontanea e giustificata
della popolazione tedesca all’assassinio di un ufficiale diplomatico tedesco, Ernst von Rahm. Circa 30.000
uomini Ebrei furono vittime dei rastrellamenti e vennero poi deportati nei campi di concentramento.
Questo atto di violenza senza precedenti contro gli Ebrei del Reich provocò l’indignazione della comunità
internazionale.

Filosofia: Hegel: autocoscienza-> padrone servo-stoicismo-scetticismo-coscienza infelice

Ostacolo di due autoscienze, muro suoerato; ostacolo del servo, muro del servo.
Arte: Salvador Dalì

SALVADOR DALÌ

Salvador Dalì studia e interpreta l’inconscio dal punto di vista onirico, del sogno, ed è tra i massimi
esponenti del surrealismo.

Nasce a Figueres in Catalogna, nel 1904 e muore nel 1989. Come Magritte studia all’accademia reale di
Madrid, una delle più prestigiose, quindi la sua formazione è accademica e sapeva ben associare i colori,
sapeva dipingere in maniera classica; l’avvicinarsi poi al surrealismo ha fatto modificare il suo stile ma la
formazione è accademica, rappresenta la realtà in modo perfetto. Anche durante gli studi accademici si
fece notare per il suo carattere ribelle, stravagante, così come il suo aspetto. Venne espulso due volte
dall’accademia: la prima nel 1923 e venne definitivamente radiato nel 1926.

Nel 1927 va a Parigi e conosce tutti gli artisti contemporanei, nel 1928 aderisce al surrealismo. Ne è stato
uno dei massimi esponenti. Nel 1940 per la questione della guerra fu costretto a trasferirsi negli stati uniti,
dove rimase per 10 anni e inizia a dipingere non più perché lo sentiva ma per commissione e divenne anche
famoso. Breton venuto a conoscenza di questa condizione, pensando che egli si fosse allontanato dal
surrealismo, compose l’anagramma del suo nome, “Avida Dollars”, colui che è avido di dollari, dicendo che
non rappresentasse più il surrealismo ma lo faceva solo per denaro.

La sua musa ispiratrice fu Gala, che sposò. Era in realtà la moglie di un suo amico pittore; durante una cena
si conobbero e lei lasciò il marito per andare a vivere con Dalì. La seconda musa ispiratrice fu Amanda Lear,
cantante coreana.

Si interessa in particolare della condizione onirica: la chiama “automatismo paranoico critico”. Paranoico
deriva da paranoia, una malattia mentale cronica che si esterna tramite delusioni, che possono essere
accompagnate da allucinazioni. Queste possono esternare o una mania di persecuzione o di grandezza e
ambizione. Dalì cercava di mettere sulla tela proprio queste forme di allucinazioni, che chiama a volte
anche razionalizzazione del delirio. Lui stesso affermava che quando doveva dipingere, a volte si metteva
ore e ore davanti alla tela a guardare, come se sognasse ad occhi aperti, ad un certo punto gli veniva
l’ispirazione e riversava tutto sulla tela. A volte non riusciva nemmeno a capire quello che metteva sulla
tela, anche se sapeva avere un senso.

Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia

Il titolo è chiaro, ma guardandola suscita una certa inquietudine.

Le forme possono sembrare determinati oggetti che si traducono simultaneamente in altri. C’è una
spiaggia, o meglio una tovaglia bianca che sembra un tavolo, con una fruttiera. Questa sembra però un
volto di donna, si vedono gli occhi, la parte della fruttiera è la fronte, i piedi della fruttiera sembrano il
mento, le pere i capelli. Somiglia anche ad una donna di spalle seduta su una spiaggia con una sciarpa in
testa.

La parte retrostante somiglia ad un cane. Il collare somiglia ad un antico ponte romano e la macchia del
collo del cane un fiume che vi scorre sotto. Gli occhi del cane presentano una sorta di tunnel, nella parte
sottostante ci sono soggetti, manichini, un muro antico, che mettono in evidenza la sua formazione classica:
gli elementi sono ben definiti, tutta la novità sta nella rappresentazione dell’inconscio, della realtà.

Inglese: Carroll alice in wonderland

It describes Alice’s adventures with the characters she meets in Wonderland during a dream.

The main setting of the novel is Wonderland, a strange and apparently crazy world, which Alice explores
while sleeping and dreaming. She enters this world by following a strange rabbit and falling into its hole.
The story also takes place in the ‘real’ world: in fact, Alice starts her adventures by dreaming while sitting
next to her sister.

The main themes of the novel are growing up and the child’s struggle to survive in the adults’ world. When
entering Wonderland, Alice gets to know a way of living and reasoning that is quite different from her own.
During this journey she starts to understand the creatures that live here. In the end she loses most of her
childish imagination: she has grown up and she cannot stay in Wonderland, the world of the children, any
longer. The theme of identity is linked to that of growing up. In Wonderland, Alice is constantly ordered to
identify herself by the creatures she meets, but she herself has doubts about her identity, raised by her
physical appearance: she grows and shrinks several times, which she finds ‘very confusing’.

The story is carried forward through a series of puns and subtleties of typography, like spacing, odd usage
of parentheses and capital letters, italics, margins and bindings. It also incorporates poetic language, in the
form of parodies of nursery rhymes and songs. The resulting text is a harmonious whole.

Alice’s character was inspired by and dedicated to Alice Liddell, the daughter of a friend of Lewis Carroll’s.

Critics have often spoken of a dual nature in connection with the pedantic personality of the mathematician
Dodgson and the delightful one of the writer Carroll, since poetry and logic were to him linked rather than
opposed. Others have said that he had ‘the brain of a clever and abnormal man with the heart of a normal
child’.

He created a ‘nonsensical world’, where the principles that govern the common social and moral universe
are questioned and carried to their logical extremes. He showed the inevitable absurdity of the world.

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