È definito gioco d’azzardo ogni gioco il cui esito dipende prevalentemente dal caso. I premi sono corrisposti in denaro e anche per partecipare occorre puntare soldi. I più diffusi sono i giochi su apparecchi automatici o elettronici e quelli praticati nei casinò, ma anche le lotterie e le scommesse e certi giochi in Internet. Alcuni sono veri e propri giochi d’azzardo, altri (ad esempio, certe forme di poker) comportano, oltre alla fortuna, anche elementi di strategia e abilità. Quando giocare diventa una dipendenza dal gioco? Il comportamento patologico di fronte al gioco d’azzardo è contraddistinto dalla mancanza di controllo, che spinge alla ripetizione e alla compulsione. Il gioco diventa il pensiero dominante che influenza lo stile di vita e il quotidiano della persona. Le caratteristiche di una dipendenza dal gioco di azzardo sono: ● un forte desiderio di giocare a dei giochi di azzardo ● una difficoltà a controllare il comportamento di gioco ● dei sintomi da astinenza quando non riesce a giocare ● un aumento progressivo delle somme puntate e dei rischi affrontati per sentire le stesse sensazioni ● la precedenza al gioco davanti a tutti gli altri obblighi o attività ● continuare a giocare nonostante le conseguenze anche molto gravi Circa il 70-80% delle persone con comportamenti di gioco d'azzardo ad alto rischio o dipendenza sono uomini. Dipendenza da gioco e disturbi psicologici Molte persone soffrono anche di altri disturbi, tra cui il più comune è la Depressione, ma anche alcuni disturbi di personalità caratterizzati da impulsività, quali il disturbo borderline e il disturbo narcisistico di personalità. Gli individui con disturbo da gioco d’azzardo spesso ricorrono al gioco quando si sentono depressi. L’ideazione suicidaria è un aspetto molto frequente nei giocatori patologici e il 17% ha una storia di tentato suicidio. Cura del disturbo da gioco d’azzardo La dipendenza da gioco può essere trattata, in particolar modo con percorsi mirati di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale. La psicoterapia cognitivo-comportamentale ha apportato notevoli contributi alla terapia delle dipendenze. In particolare si prefigge di favorire l’astinenza aiutando il paziente ad apprendere alcune strategie pratiche di fronteggiamento degli eventi stressanti come alternative al gioco. Nello specifico consiste nell’analisi funzionale del gioco, nel riconoscimento delle situazioni in cui la persona è maggiormente vulnerabile al gioco, nell’ apprendimento di strategie pratiche per la gestione del craving, nella psico-educazione sulle decisioni “apparentemente irrilevanti” (DAI) connesse al gioco, e nell’attuazione del training per la prevenzione delle ricadute.
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