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Inquadramento geografico
Il vulcano è chiamato dai suoi abitanti (Strombolani) Struògnoli, ma maggiormente Iddu
(Lui), in quanto si credeva avesse una natura divina per via dei fenomeni naturali.
Il suo nome deriva dal greco "Strugghiule" che significa "rotondo", in riferimento alla sua
forma molto semplice.
Lo Stromboli è uno stratovulcano attivo e costituisce la più settentrionale delle sette Isole
Eolie. Il suo edificio si alza più di 920 metri sopra il livello del mare, ma la sua base si trova a
una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare ed ha una superficie di 12.2 km2.
Storia geologica
Stromboli è l’ultima fra le isole Eolie ad essere emersa dal mare. La sua nascita è stata
preceduta da quella dello Strombolicchio, un piccolo vulcano di cui attualmente rimane
solo la lava consolidatasi nel condotto eruttivo, mentre il cono vulcanico è stato
completamente demolito dal mare.
L’attuale conformazione morfologica dell’isola è il risultato di sovrapposizioni di vari
apparati vulcanici, tuttora riconoscibili, sviluppati nel corso di una lunga attività eruttiva e poi
in parte demoliti dalle medesime eruzioni, dall’erosione e da vari episodi di collasso laterale.
Flussi di lava → Si tratta di occasionali eruzioni effusive, durante le quali vengono emesse
colate laviche dai venti sommitali o da fessure lungo la Sciara del Fuoco, con la lava che
scende lungo la depressione di collasso e raggiunge frequentemente il mare alimentando
delta lavici (poi rapidamente erosi dal mare).
Per via della conformazione morfologica del vulcano il materiale che fuoriesce dal cratere si
dirige normalmente a nord-ovest e tramite la Sciara del Fuoco, un ripido pendio a picco sul
mare, raggiunge il Tirreno e circa 1700 metri di profondità, senza causare quindi grossi
disagi alla popolazione.
In certe occasioni l'attività di questo vulcano è stata però più intensa, nel 1930,
considerando gli ultimi secoli, s'è verificato l'episodio più significativo, con la morte di 6
persone.
L'11 Settembre 1930 avvenne una forte esplosione dal cratere, con decine e decine di
grossi massi che furono scagliati nel cielo dalla possente bocca eruttiva, e molti di essi
ricaddero sul terreno dell'isola, specialmente dalla parte ovest, dove si trova il piccolo abitato
di Ginostra, citato in precedenza. Altri caddero in mare, sollevando enormi colonne d'acqua;
i massi più grossi, valutati del peso di centocinquanta chili, rotolando lungo i pendii della
montagna investirono qualche casa e causarono diversi ferimenti.