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LA NORMA GIURIDICA
è una regola di comportamento che sia contemporaneamente:
PRESCRITTIVA (che prescrive),
GENERALE ED ASTRATTA,
COERCIBILE.
1
La Norma Giuridica ha una certa forma. È formulata verso la GENERALITA’ dei
cittadini, non verso solo alcuni. Essendo ASTRATTA, anche rivolta ad un numero
indefinito di casi.
La SENTENZA invece non è GENERALE, ma PARTICOLARE (o INDIVIDUALE,
verso pochi). Il CONTRATTO è fonte di DIRITTI e DOVERI, ma non è FONTE DEL
DIRITTO. Infatti è fonte di diritti e doveri solo per i contraenti (quindi non è
GENERALE, poiché si rivolge solo a loro). La fonte è perciò GENERALE e
ASTRATTA. Il diritto è GENERALE e ASTRATTO quindi, ma bisogna passare al caso
concreto, valutando quanto la norma può servire per quel caso.
Esempio: Art. 575 c.p. “chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione”
2
- ANALOGICA: vado per analogie. Quando un caso non ha norme, si vedono i
casi simili. Se addirittura mancano analogie, mi rifaccio sui princìpi generali
dell’ordinamento.
legis (di legge): cioè applicherà a quel caso la disciplina prevista per un altro
caso simile.
iuris (di diritto): in assenza di una disciplina che riguardi casi simili applicherà a
quel caso i principi generali dell’ordinamento giuridico.
DOTTRINALE: effettuata dagli studiosi nei loro scritti, non ha alcun effetto
vincolante.
[l’insieme delle interpretazioni fornite dagli studiosi è definito dottrina]
AUTENTICA: effettuata dal legislatore il quale adotta una nuova legge con la
quale stabilisce l’esatto significato della precedente.
DIRITTO OGGETTIVO
Se prendo l’insieme di tutte le norme, ho la nozione di diritto OGGETTIVO.
è l’insieme SISTEMATICO delle norme che compongono l’ordinamento
giuridico di un certo Stato.
3
*La Corte Costituzionale NON ABROGA ma ANNULLA la legge precedente
poiché la ritiene incostituzionale e quindi illegittima.
ABROGAZIONE: effetto giuridico per cui una norma giuridica valida elimina
dall’ordinamento una precedente norma giuridica valida. Può essere:
4
LE FONTI DEL DIRITTO ITALIANO
LA COSTITUZIONE ITALIANA:
è l’atto normativo fondamentale che regge la collettività politica e la sua
organizzazione
Caratteristiche:
• atto normativo: la Costituzione è una fonte-atto
• atto fondamentale: è al vertice della gerarchia delle fonti (come dimostrano
controllo di costituzionalità e art.138 Cost)
• riguarda la COLLETTIVITA’ POLITICA (cittadini) e la sua
ORGANIZZAZIONE (organi costituzionali).
Troviamo quindi i princìpi di uno Stato e della sua organizzazione.
Qualsiasi fonte in contrasto con essa viene eliminato dalla Corte Costituzionale, i
custodi della Costituzione (votata il 22/12/1947 dall’Assemblea Costituente,
promulgata il 27/12/1947 dal Presidente della Repubblica ed entrata in vigore il
1/1/1948).
Le disp. tr. e fin. sono collocate in fondo alla Costituzione perché regolano la
transizione dal vecchio al nuovo ordinamento costituzionale.
6
STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA tabella pag.34
139 articoli + 18 disposizioni transitorie e finali (che sono separate dal resto,
come dice il nome sono TRANSITORIE e FINALI)
Non tutto è però fondamentale nei primi 12 articoli (l’articolo sulla bandiera:
infatti anche se più piccola di dimensioni, non cambia la forma di stato). I princìpi
si desumono leggendola tutta.
8
DIFFERENZE TRA LEGGI COSTITUZIONALI E DI REVISIONE
DELLA COSTITUZIONE
LEGGE COSTITUZIONALE LEGGE DI REVISIONE DELLA
COSTITUZIONE
Art. 137: Regolare la Corte Art. 60: Fino al 1953 la Camera aveva
Costituzionale. una legislatura di 5 anni mentre il Senato
Previsione per integrare la Corte alla era di 6 anni. Si è revisionata la
Costituzione. costituzione modificando la parola “6”
con la parola “5”
Maggioranze:
Semplice (50% +1) dei presenti
Qualificate: tutte quelle più alte (calcolate sugli aventi diritto al voto)
Assoluta: (50% +1) degli aventi diritto al voto
9
RICHIESTA REFERENDUM APPROVATIVO: schema pag.42
I REGOLAMENTI COMUNITARI:
Sono fonti dell’ordinamento italiano ma derivano dall’Unione Europea.
10
• CONSIGLIO DEI MINISTRI (temporaneo): è un organo saltuario. È presente
un membro del Governo (ministro) per ogni stato membro, designato di
volta in volta. Ci va quello competente della materia trattata. È importante
dal punto di vista normativo.
Es. L’ECOFIN è il Consiglio Europeo aggiunto dei ministri delle Finanze.
• RACCOMANDAZIONI: atti politici che invitano gli Stati a fare o non fare
qualcosa. Non è obbligatorio il risultato.
REGOLAMENTI
atti normativi che entrano direttamente in vigore nei singoli Stati, ecco perché
tra le fonti dell’ordinamento giuridico italiano studiamo i regolamenti dell’UE.
C’è una legge italiana che si chiama legge comunitaria. Il Parlamento ogni anno
deve adottarla perché metta in pari l’Italia con l’UE. Si vedono quali direttive si
devono recepire, quali antinomie risolvere, ecc. non fatto a lezione.
12
LEGGE EUROPEA E DI DELEGAZIONE EUROPEA
approfondimento pag.45
Sono 2 leggi italiane (l’UE non adotta leggi) adottate per adeguare il nostro
ordinamento agli obblighi giuridici che discendono dall’appartenenza dell’Italia
all’Ue.
13
LE 4 FASI DELLA LEGGE ORDINARIA:
Premessa: le fasi (b) e (c) possono avere procedimenti ordinari (definito dall’art.
72 Cost.) o speciali. Il tipo di procedimento da seguire lo decide il Presidente
dell’Assemblea (quindi il Presidente della Camera o quello del Senato).
PETIZIONE art.50:
-Promossa anche da un singolo elettore.
-È una domanda, (non un disegno di legge) rivolta alle camere.
-È strutturata in articoli. Viene segnalato un problema alle istituzioni.
-Si possono chiedere “provvedimenti legislativi” ma anche “esporre comuni
necessità” DIVERSA DALL’INIZIATIVA
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Il Presidente (Senato o Camera)
1. Stampa e distribuisce il d.d.l.
2. Decide salvo opposizione dell’Assemblea, se si eseguirà il procedimento
ordinario o speciale.
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a) APPROVA il DdL (la legge) FASE INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA (4^ fase)
b) RESPINGE la legge il procedimento si ferma e finisce, stop
c) MODIFICA/EMENDA la legge, rimandandola alla Camera precedente, la
quale può modificarla di nuovo e rimandarla a questa camera (la famosa
NAVETTA PARLAMENTARE)
1. Governo
2. 1/5 della Commissione
3. 1/10 dell’Assemblea (Camera o Senato)
Dopo l’approvazione delle Camere la legge si dice PERFETTA. Per avere efficacia
manca però la 4a fase.
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Doc. pag. 57 Se nasce un contrasto tra il testo promulgato e il testo
pubblicato in Gazzetta Ufficiale, fa fede il testo promulgato, originale
(quello pubblicato potrebbe contenere errori di stampa).
2. RINVIO ALLE CAMERE può avvenire una sola vota veto sospensivo.
Il Presidente della Repubblica deve motivare un eventuale rinvio alle
camere. La Costituzione però tace sui possibili motivi di un rinvio. I
motivi generalmente possono essere:
a. DI MERITO: il Presidente della Repubblica ritiene inopportuna
una legge
b. DI LEGITTIMITA’: la legge è incostituzionale
Solitamente non si rinvia, perché se si rinvia sistematicamente una
legge per motivi di merito, il Presidente della Repubblica diventa un
organo politico che contrasta il governo portando avanti una propria
politica. Nei casi di illegittimità, si rinvia alle camere solo quando la
legge è palesemente incostituzionale, perché è comunque un
compito che spetta alla Corte Costituzionale.
Il Presidente della Repubblica può rinviare una legge alle camere una volta sola,
dopodiché deve promulgarla.
Il rinvio è detto anche veto sospensivo perché la legge di fatto si sospende.
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COLLOCAZIONE DELLA LEGGE ORDINARIA NELLA GERARCHIA
DELLE FONTI:
TRATTATI INTERNAZIONALI:
• stipula rappresentanti degli Stati contraenti
• legge di autorizzazione alla ratifica Parlamento
• ratifica P.d.R.
La legge ha sia forza attiva (può modificare quasi tutte le fonti) che passiva
(resisterà ai successivi tentativi di modifica che non siano almeno parificati a lui).
Essendo adottata dal Parlamento deve essere adottata all’interno delle
competenze dello Stato. Non fatto a lezione.
Legge di amnistia e indulto art.79 Cost: interviene sulle pene e sui reati, sono
provvedimenti di clemenza generale.
1. Amnistia: si estingue un reato. Chi è in carcere per quel reato esce e il
reato viene cancellato dalla fedina penale.
2. Indulto: si estingue in tutto o in parte la pena. Viene ridotta o cancellata la
pena, ma rimane il reato sulla fedina penale.
È una legge ordinaria, ma richiede una maggioranza dei ⅔ degli aventi diritto al
voto per entrambe le votazioni (quella articolo per articolo e quella finale).
18
IL DECRETO LEGGE (d.l.): art.77 Cost.
19
Quando il Governo consegna il decreto legge al Presidente della Repubblica, anche
il Parlamento lo riceve per convertirlo in legge. Qui possono accadere 3 cose:
1. Conversione entro 60 giorni: da quel momento il decreto diventa legge
ordinaria.
2. Le camere decidono di non convertirlo: Il decreto decade da allora (“ex
tunc”), cioè dal momento in cui è stato scritto (esempio: se nei 60 giorni ho
pagato una tassa prevista dal decreto e questo non è stato convertito, ho
diritto al rimborso della tassa) (Durante il regime fascista i decreti si
convertivano entro 2 anni e decadevano solo dal futuro)
3. Le camere non riescono a convertirlo nei 60 giorni il decreto decade
Esempio:
Nel 1995 la Corte Costituzionale, con una sentenza, stabilì che può essa decidere
di dichiarare incostituzionale un decreto quando non c’è necessità o urgenza (si
eccede all’articolo 77). La Corte però non riesce a farlo entro i 60 giorni. Quindi
nel 2007 ha stabilito che “anche se viene convertito in legge, se nel decreto non ci
sono i presupposti di necessità ed urgenza, questo vizio non corrompe solo il
decreto, ma anche la legge in cui è stato convertito”. La Corte potrà quindi
giudicare illegittima la legge perché nasce da un decreto incostituzionale.
L’iter inizia con l’adozione di una legge di delegazione o LEGGE DELEGA, con cui
il Parlamento delega il Governo ad esercitare la funzione legislativa.
[procedimento inverso rispetto al decreto legge]
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ISTITUTO DI DELEGA:
Quando un soggetto ha dei diritti li può esercitare direttamente o tramite
rappresentante (lo delega).
Nel diritto costituzionale italiano, si chiama LEGGE DELEGA una legge approvata
dal Parlamento che delega il Governo a legiferare su una determinata materia.
Essa è una legge ordinaria, approvata quindi dal Parlamento attraverso il normale
iter procedurale (se così non fosse e, per esempio, fosse ammesso l'uso di decreti
legge o la questione di fiducia, per il Governo sarebbe facile sostituirsi
integralmente al Parlamento e di fatto legiferare senza controllo sostanziale) e
conferisce la delega solo al governo inteso nella sua collegialità (ossia al
Consiglio dei Ministri, non al singolo ministro).
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RISPETTO DELLA LEGGE DELEGA:
È il problema di questa fonte. Il Governo deve rispettare i limiti imposti dal
Parlamento. Cosa succede se non li rispetta (oggetto, principi, tempo)?
Se il Governo non rispetta la legge di delegazione cioè i principi, i criteri contenuti
nella legge, si ha il cosiddetto eccesso di delega, e se sottoposto al giudizio della
Corte costituzionale, questa ne dichiara la illegittimità nella parte che ecceda la
delega.
contrasto indiretto
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REFERENDUM: votazione popolare su questioni determinate da risolvere con un
“SI” o con un “NO”.
I referendum si possono distinguere in base al tipo di scopo:
1. REGIONALI
2. APPROVATIVI: per richiedere il consenso popolare perché una legge possa
entrare in vigore
3. ABROGATIVI: per abrogare una legge esistente. Viene chiesto da almeno
500.000 elettori o da almeno 5 consigli regionali.
Art.75, comma 2 “Si può indire referendum solo su leggi o atti aventi forza di
legge dunque, ma non in tutte le materie: il secondo comma infatti dice “Non è
ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di
indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali”.
La legge attuativa prevista dall’art.75, ultimo comma, Cost: è stata adottata solo
22 anni dopo (l.n.352 del 1970).
Legge 352/1970:
1. "I promotori della richiesta devono provvedere alla RACCOLTA DELLE FIRME
necessarie, da completarsi entro tre mesi dalla data apposta sui fogli
contenenti le firme" (art.28)
"Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore
alla scadenza di una delle due Camere e nei 6 mesi successivi alla data
di convocazione delle elezioni per una delle due Camere" (art.31)
"Le richieste di referendum possono essere depositate per ciascun anno
soltanto dal 1°gennaio al 30 settembre" (art.32)
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2. "I referendum sono sottoposti ad un duplice controllo di legittimità: al
momento del deposito delle firme, ad opera dell’Ufficio centrale per il
referendum presso la CORTE DI CASSAZIONE;
3. Successivamente la CORTE COSTITUZIONALE dovrà decidere se la richiesta
referendaria riguardi o meno le leggi previste nell'art. 75 Cost." (artt. 32 e
33).
4. Il Presidente della Repubblica indice il referendum
5. "Le consultazioni referendarie possono svolgersi soltanto in una domenica
compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Nel caso di scioglimento
anticipato delle Camere o di una di esse, il referendum già indetto si
intende automaticamente sospeso" (art. 34)
6. "Nel caso sia previsto un referendum su un detto atto e questo venga
abrogato prima della data della consultazione popolare, il referendum non
avrà luogo" (art. 39)
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GLI STATUTI REGIONALI: artt.116 e 123 Cost
“Sono atti normativi che disegnano nell’essenziale la forma di governo,
l’organizzazione e di funzionamento delle Regioni”.
Questo tipo di statuto viene approvato dal Parlamento statale tramite legge
costituzionale. Questo perché si deroga al titolo V della Costituzione, visto
che viene data più autonomia a queste regioni rispetto ad altre.
Nella gerarchia delle fonti sono alla pari delle altre leggi costituzionali.
Una volta approvato, viene pubblicato, non sulla Gazzetta Ufficiale, ma sul
B.U.R. (Bollettino Ufficiale della Regione) sul quale si pubblicano diverse
cose. Dopo aver superato i controlli e dopo 15 giorni dalla pubblicazione
(salvo termini diversi) lo Statuto ordinario entra in vigore.
In caso di contrasto tra una legge ordinaria statale e uno Statuto regionale,
essendo allo stesso livello nella gerarchia delle fonti, applico il criterio della
competenza.
Schema pag.87
Ricorso Ricorso
accolto rigettato
Vincono i SI Vincono i NO
Promulgazione
Il procedimento Presidente della Il procedimento
si arresta Giunta regionale si arresta
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LE LEGGI REGIONALI: art.177 Cost.
Atti normativi, espressione dell’autonomia legislativa delle Regioni (e delle
Province di Trento e Bolzano).
Con la modifica costituzionale del titolo V nel 2001 (la più importante dal 1948 ad
oggi) anche le regioni possono adottare leggi, oltre allo Stato.
1. FASE INIZIATIVA: ogni statuto stabilisce chi, in quella regione, può avere
l’iniziativa legislativa.
27
POTESTA’ LEGISLATIVA DIVISA TRA STATO E REGIONI DOPO IL
2001: la ripartizione della competenza legislativa ordinaria
Schema pag.90
L’articolo centrale della materia è il 117.
Nel 4° comma viene detto che per tutte le altre materie non citate al 2° e 3°
comma, l’ente competente è la regione (questa si chiama competenza
regionale residuale). (es. agricoltura, artigianato, turismo)
La Corte Costituzionale ha detto che se nel 3° comma lo Stato non detta i princìpi,
questi si devono desumere dalle altre leggi statali che già regolano quella materia.
28
I REGOLAMENTI SECONDARI:
Sono fonti secondarie, sono atti normativi subordinati alle leggi. Siccome esistono
vari tipi di regolamenti (comunitari, ecc.) noi distinguiamo quelli secondari a
seconda dell’ente che li adotta. Infatti avremo:
A) REGOLAMENTI STATALI:
B) REGOLAMENTI REGIONALI
LE FASI:
29
a) ESECUTIVI (eseguono la legge): ”Si riferiscono ad una certa legge per:
▪ specificarne le norme, il significato delle sue disposizioni o
▪ prescriverne le modalità di attuazione”.
Nel caso in cui il Parlamento abroga una legge, il regolamento collegato resta in
vigore lo stesso (chiaramente è inapplicato) finché non viene abrogato anch’esso.
Se ad esempio 20 anni dopo la legge torna ad esserci e il regolamento non era
stato abrogato, si utilizza ancora quel regolamento.
1) La Costituzione spesso dice che una certa materia deve essere regolata con
legge (o atto con forza di legge). Questa si chiama RISERVA DI LEGGE.
30
Esempio art. 13: il cittadino in questo caso è più sicuro poiché è un atto adottato
dal Parlamento e non dal governo, quindi non è solo di una certa maggioranza
politica.
Ratio della riserva di legge: la disciplina di quella materia viene decisa dai
rappresentanti del popolo.
Ogni cittadino è libero di uscire dai territori della Repubblica e di rientrarvi, salvo
gli obblighi di legge.”
Non si può delegificare una materia se c’è una riserva di legge assoluta o
rinforzata. Quando la riserva è relativa invece, in alcuni casi si può delegificare.
31
Ratio della delegificazione: maggior velocità nel definire e modificare la
disciplina di una certa materia, ma minor trasparenza e controllo democratico.
Non sono quindi formalmente dei decreti del P.R. ma rispettivamente dei d.m.X,
d.m.X e Y, oppure dei d.P.C.M.
- Autorizzati volta per volta con legge,
- Nelle materie di loro competenza,
- Subordinati ai regolamenti governativi.
32
2. ELEMENTO SOGGETTIVO: ci dev’essere una convinzione diffusa che la
regola è giuridicamente obbligatoria.
La consuetudine è una fonte non scritta, un giudice la ricava (non la crea) dai
fatti.
Raccolta degli usi: ha valore meramente probatorio, cioè posso dimostrare di aver
rispettato la consuetudine e posso contestarne l’esistenza. Doc pag. 104
EFFICACIA DELLA CONSUETUDINE:
Nella gerarchia è l’ultima fonte, è una fonte sub-secondaria. Nel 1942 il Codice
Civile art. 8 dice che nelle materie regolate da leggi o regolamenti, gli usi hanno
efficacia solo se sono richiamati espressamente da queste fonti”.
È importante studiarla perché nel Medioevo era l’unica fonte ed era la più
importante. Mentre oggi è in declino.
33
LO STATO
” È un ordinamento giuridico sovrano e indipendente, che esercita il potere su
un dato territorio ad un determinato popolo”.
I soggetti pubblici agiscono nella sfera del legittimo (= conforme alla legge)
I soggetti privati agiscono nella sfera del lecito (= non contrario alla legge).
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INDIPENDENTE: la parola “indipendente” che si trova nella definizione,
riguarda la sovranità verso l’esterno, verso altri Stati. Infatti lo Stato è
sovrano verso l’interno ed è indipendente verso l’esterno (non è “sovrano
verso l’esterno”). verso gli altri Stati.
I confini territoriali nel sottosuolo: sono estesi fino a che lo Stato riesce a
sfruttare le risorse del sottosuolo. Si determina tracciando delle linee
ortogonali verso il centro della terra.
I confini territoriali in mare: riguarda gli stati che hanno sbocchi sul mare.
Significa capire in quale spazio di mare far valere le proprie leggi. La regola
maggiormente seguita è quella dell’estensione per 12 miglia marine dalla
costa (1 miglia marina = 1852 metri). Nelle acque internazionali si applica la
legge dello stato di appartenenza della nave.
35
territorio fanno parte della popolazione. Viceversa, gli italiani
all’estero non ne fanno parte visto che non hanno la residenza.
c. NAZIONE: è l’insieme degli italiani che sono tali per lingua, tradizioni,
religioni, usi, cultura, ecc.
Esempio: “La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive,
parificare ai cittadini italiani non appartenenti alla Repubblica.” Art.51, comma 2
LA CITTADINANZA:
Legge 91/1992: casi di acquisto o perdita della cittadinanza.
Ogni Stato ha una Legge importante che definisce chi fa parte del popolo e chi
no.
36
LE FORME DI STATO
” È l’insieme delle finalità che uno stato persegue e dei valori a cui ispira la
propria azione, finalità e valori che nel loro insieme determinano il rapporto tra
Stato-Apparato e Stato-Comunità”.
Nel corso della storia ci sono state diverse forme di Stato a seconda delle finalità
che hanno determinato rapporti diversi tra Stato-Apparato e Stato-Comunità (una
volta non ci si occupava della sanità, dell’istruzione, ecc. poi nel corso del tempo
lo Stato-Comunità ha voluto che lo Stato si occupasse di queste cose).
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Dopo la rivoluzione francese, nasce così lo Stato Liberale
2. STATO LIBERALE fine 1700- inizi 1900: Si afferma nel periodo che va dalla
rivoluzione francese (XVIII secolo) all’affermazione completa della
rivoluzione industriale (inizio del XX secolo). Le classi imprenditoriali
prendono dunque il potere e decidono di avere un nuovo organo elettivo
(un parlamento).
Questa forma di Stato è tipicamente NON INTERVENTISTA (nasce infatti in
contrapposizione alla precedente forma. Infatti chi ha vinto lamentava la
pesantezza dei tributi, dello Stato, ecc. e ora volevano uno stato più leggero).
I ministeri erano 5: ESTERI, DIFESA, INTERNI, GIUSTIZIA e FINANZA. Erano le
cose di cui si occupava lo Stato. Era lo schema minimo di esistenza dello Stato
ed erano i 5 ministeri fondamentali.
Nasce l’idea del potere dal basso: nascono i PARLAMENTI. I parlamenti di allora
però non erano uguali a quelli di oggi. I cittadini che votavano erano pochi.
Solo 1 camera era elettiva ed erano pochi gli aventi diritto al voto (come già
visto, solo l’1,9% votò nel 1861). Tabella pag. 12
Nascono una serie di importanti istituti come il PRINCIPIO DI LEGALITÀ: tutti i
soggetti (anche chi detiene il potere pubblico) sono sottoposti alla legge. Se
non si rispetta la legge, c’è un giudice che decide. È quindi il primo stato di
diritto (lo stato pone ed è sottoposto al diritto).
Inoltre c’è il principio della DIVISIONE DEI POTERI: i 3 poteri classici (legislativo,
esecutivo e giudiziario) si dividono e nessuno ha il potere assoluto. Dal punto
di vista degli scritti, questo risale a molto prima (vedi gli scritti di Montesquieu
del 1748). Tutte le rivoluzioni sono prima preparate culturalmente.
38
vince lo scontro il vecchio regime; nel Socialista, vince lo scontro la classe
proletaria; nel Sociale, avviene un compromesso tra le due parti.
Oggi non esiste più questa forma di stato e gli stati socialisti-comunisti si
sono trasformati in stati sociali.
39
In questa forma di Stato, di conseguenza è presente una grande espansione
della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (P.A.). Stato tipicamente interventista
Ciò significa che nel campo dei diritti sociali può agire solo la “Repubblica” e non i
privati? NO
Già nella sua originaria versione, la Costituzione prevedeva il possibile intervento
dei privati (art.33, comma 3:” scuole private senza oneri per lo Stato” e art.38,
ultimo comma: “l’assistenza privata è libera”
Oggi PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE: la Repubblica favorisce le
imprese private per le attività di utilità sociale, ma interviene per tutelare il
pubblico, ad esempio effettuando controlli sull’esercizio. Art.118, ultimo comma.
Mentre nello Stato liberale non c’era uno stato di diritto, qui vengono introdotti
vari princìpi:
1. PRINCIPIO DI LEGALITA’: (tutti, anche lo stato, devono rispettare le
leggi). La Costituzione è quindi al di sopra di tutto e c’è bisogno di un
organo (la Corte Costituzionale) per proteggerla.
40
2. PRINCIPIO DI LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE: anche le leggi
approvate dal Parlamento devono rispettare le leggi superiori. Nello
Stato liberale era l’esatto contrario.
d. Nel Parlamento, una delle due camere rappresenta gli stati membri,
non i cittadini. Il Parlamento è composto da 2 camere con logiche
diverse:
1. Camera: composta in proporzione ai cittadini (gli stati
con più abitanti hanno più deputati)
2. Senato: 2 rappresentanti per ogni stato, che abbia
500.000 o 10.000.000 cittadini. Infatti rappresentano gli
stati, non i cittadini. Gli Stati sono sovrani del proprio
territorio
41
LE FORME DI GOVERNO
“sono gli elementi essenziali della struttura e delle funzioni dello stato
apparato al suo vertice”
Ci si occupa solo degli organi di vertice dello Stato e di quali sono i rapporti tra
questi organi.
PRIMA FASE DELLO STATO LIBERALE: Con la nascita dello stato liberale nasce
la MONARCHIA COSTITUZIONALE. Schema pag.18 Nasce il Parlamento, eletto
dal popolo, ma il Re ha sempre molti poteri. Il Re nomina e revoca il governo e ha
nelle mani il potere esecutivo e quello giudiziario. Quello legislativo invece è nelle
mani del parlamento. È una forma dualista (il potere è nelle mani del Parlamento
e del Monarca).
42
Diventano poi REPUBBLICHE PARLAMENTARI, come in Italia oggi. Non esiste più
il Re, ma il PdR, eletto dal Parlamento. Il potere giudiziario è molto indipendente.
Il PdR è eletto dal Parlamento che a sua volta è eletto dal popolo. Il Parlamento
decide la fiducia al governo.
La differenza tra uno stato e l’altro è il sistema politico, cioè l’insieme di tutti
coloro che partecipano alla vita politica.
In Inghilterra il sistema politico è fondato su 2 partiti, che cambiano, ma sono
sempre 2. Il governo si forma subito dopo le elezioni. Le legislature si completano
sempre, non si sciolgono mai le camere in anticipo, non ci sono crisi di governo,
la Regina non interviene, il governo è stabile 5 anni e alla fine i cittadini valutano
l’operato. In Italia invece ci sono tanti partiti da sempre e ci sono perciò alleanze e
coalizioni di partiti. C’è quindi più probabilità di crisi, c’è meno stabilità, è più
facile lo scioglimento anticipato e il PdR spesso interviene.
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ALTRE FORME DI GOVERNO PARLAMENTARE:
Ci sono altri 2 modelli di governo parlamentare molto importanti:
1. PRESIDENZIALE
2. SEMI-PRESIDENZIALE
44
Questa forma presenta un grosso problema nel caso in cui ci sono maggioranze
diverse. In questo caso viene data precedenza ai consigli dati dal Parlamento e
non a quelli dati dal Presidente, in quanto il primo organo è rappresentativo di
tutti i cittadini.
Presidente
Governo
Parlamento
Corpo elettorale
Questi sono sicuramente organi costituzionali, gli altri sono di altro tipo (di
rilevanza costituzionale, ecc.):
• IL PARLAMENTO
• IL GOVERNO
• IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
• LA CORTE COSTITUZIONALE
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IL PARLAMENTO: Titolo I della parte II della Costituzione (artt.55-82)
È previsto dall’articolo 55 della Costituzione.
È l’unico organo costituzionale direttamente eletto dal popolo.
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• Art.48, comma 2: parla anche del diritto di voto che è personale ed eguale,
libero e segreto, il suo esercizio è un dovere civico.
❖ Personale: il voto non è delegabile, bisogna votare personalmente, ecco
perché ci sono seggi anche presso gli ospedali, dai militari all’estero.
❖ Eguale: questa eguaglianza non va visto come il risultato, l’uguaglianza deve
essere non a posteriori ma a priori, nessuno può votare più volte, nessun voto
può valere di più rispetto a qualcun altro.
❖ Libero: significa che qualsiasi promessa io faccia del mio voto è
giuridicamente nulla, non esistono contratti che riguardano il mio voto. Anzi il
promettere il voto a qualcuno in cambio di qualcosa è un reato.
❖ Segreto: non in quanto io subisco delle sanzioni se dichiaro cosa ho votato,
ma in quanto qualsiasi cosa io dica prima o dopo il voto nessuno può verificare
se io dico la verità o no.
❖ Dovere civico: etimologicamente significa dovere del cittadino, è un semplice
dovere che i costituenti inserirono nella costituzione.
Tutti i sistemi elettorali si basano su:
COLLEGI ELETTORALI: che è la suddivisione del corpo elettorale nazionale in
collegi minori, che coincidono con la Regione, provincia o comune. Perché?
Ratio:
o Garanzia per le minoranze territoriali, con una conoscenza
diretta dei candidati.
o Miglior rappresentanza degli interessi locali perché i collegi
elettorali possono essere:
▪ Uninominali: 1 solo eleggibile
▪ Plurinominali: più di 1 eleggibile
I collegi uninominali, siccome si elegge un unico soggetto, danno vita a
sistemi elettorali MAGGIORITARI: cioè che vince l’unico seggio in palio la lista,
cioè il partito, che ha ottenuto la maggioranza dei voti.
Può avvenire che a livello nazionale una lista ottenga meno voti ma più seggi.
Collegio 1 Collegio 2 Collegio 3 Tot. voti Tot. seggi
47
Esempi di sistemi elettorali maggioritari:
• A turno unico e a maggioranza relativa: il territorio viene suddiviso in più
seggi, nel quale può vincere solo un candidato, c'è una sovra
rappresentanza (Gran Bretagna).
• A doppio turno: ci sono collegi uninominali come prima, ma la votazione
avviene con due turni successivi, al primo turno si presentano tutti i partiti,
se un partito ottiene il 51% dei voti ha già vinto, dopo una quindicina di
giorni si ripresentano solo i partiti che hanno preso più di un certo numero
di voti, oppure solo i due maggiori candidati (Francia), al primo turno i
partiti non sono costretti a coalizzarsi, come in Inghilterra, sono ammessi al
secondo turno anche i candidati che non fanno parte dei maggiori partiti.
In Italia: un nuovo sistema elettorale, cosiddetto “ROSATELLUM” (1, n.? del 2017)
▪ Sistema misto, proporzionale, maggioritario
▪ Circa 1/3 dei deputati (232 su 630) e dei senatori (109 su 315)
è eletto in collegi uninominali
▪ I restanti 2/3 sono eletti con un sistema proporzionale, con soglia di
sbarramento del 3% per la singola lista e del 10% per le coalizioni.
48
L’IMMUNITA’ PARLAMENTARE
“Sono particolari garanzie previste dalla Costituzione a tutela della libertà del
parlamentare e delle sue funzioni”
C’è una diseguaglianza non a tutela della persona fisica ma delle funzioni svolte,
serve a proteggere l’organo non la persona. Si chiamano infatti immunità, non
privilegi.
Queste immunità non sono rinunciabili e sull’applicazione decide la camera di
appartenenza.
49
L’INDENNITA’ PARLAMENTARE art. 69.
È il compenso che spetta ai parlamentari per lo svolgimento delle proprie
funzioni. La sua entità è stabilita con legge dagli stessi parlamentari, che
ricevono lo stipendio e i rimborsi spese, una quota molto consistente visto che
alcuni non risiedono a Roma e visto che per le loro funzioni si devono spostare
lungo il paese.
I Parlamentari danno una quota del loro stipendio (circa il 50%) ai propri partiti:
infatti i partiti al loro interno stabiliscono quanto ricevere dai parlamentari.
Nel 1800 questa professione era gratuita poiché era ritenuto un onore
rappresentare i cittadini. Proprio perché gratuita, non esistevano rimborsi spese e
quindi potevano essere elette solo persone residenti in vicinanza che non
dovevano spostarsi. L’ottenimento dell’indennità fu una delle battaglie vinte dai
grandi partiti di massa di fine ‘800.
Art. 61, Cost: Le elezioni delle nuove camere devono avvenire entro 70 giorni
dallo scioglimento delle vecchie camere. Si vogliono infatti evitare procedure
in cui le elezioni si tengono dopo mesi o anni, lasciando vuoti di potere, come
avveniva in passato.
La prima riunione delle nuove camere deve tenersi entro 20 giorni dalle
elezioni.
Nel corso di questi 90 giorni si applica la regola della PROROGATIO: quando
c’è l’elezione di un nuovo organo, nel tempo intercorrente, i poteri del vecchio
organo vengono prorogati fino all’entrata in funzione del nuovo.
50
-Chi decide se sciogliere anticipatamente le Camere?
• Art. 88 prevede solo:
Parere obbligatorio, ma non vincolabile dei Presidenti delle 2 Camere
Impossibilità di sciogliere anticipatamente le camere negli ultimi 6 mesi del
mandato (“SEMESTRE BIANCO”).
2) Garanzia di indipendenza
• eletti dai e tra i componenti della stessa camera, che hanno una loro
indipendenza nell'elezione.
La prima azione che viene fatta è l'elezione del presidente in modo tale da
far partire il lavoro della camera, viene eletto con maggioranza qualificata.
51
c) Il presidente sovrintende l'organizzazione, decide nelle cause di lavoro.
d) Il presidente non decide l'ordine del giorno, che è l'insieme delle materie
che vengono decise in una certa riunione, la decisone dell'ordine del
giorno non è meramente formale, ma è decisamente importante, perché
si vuole dare modo ai partecipanti di cosa si andrà a parlare in modo tale
da dare la possibilità di stare a casa. Normalmente questo potere è
sempre dato al presidente dell'organo in discussione, in questo caso non
è una sua decisione, perché la decisone sull'ordine del giorno è
politicamente molto delicata e si vuole che non sia solo il presidente a
decidere, è politicamente molto importante perché traspare cosa è
importante per quel partito o quella coalizione.
52
III. Le commissioni parlamentari
• sono formate in proporzione alla forza dei gruppi parlamentari, anche le
commissioni sono politicamente rappresentative dell'intera camera.
- Commissioni permanenti:
• sono costituite una volta per tutte con competenza su una materia
determinata, e si occupano di tutte le questioni che sorgono su quella
materia pag.118. schema pag.112
• I componenti scadono ogni biennio, secondo la legge. Quello che avviene è
che ci sia la riconferma all'interno della commissione.
• Le funzioni sono di due tipi diversi:
a) funzione in sede legislativa (referente, deliberante)
b) funzione in sede politica, adottano le 'risoluzioni', che sono atti
politici, pareri e indicazioni sugli atti.
- Commissione speciale:
• è una commissione che si scioglie dopo aver svolto il compito a loro
assegnato.
• Le sue funzioni sono:
a) in sede legislativa, in certi casi le leggi possono includere più
materie, per questo si riuniscono membri di diverse commissioni per
discutere su quella legge.
b) Commissione d'inchiesta art.82: la costituzione prevede che il
parlamento possa istituire delle commissioni per procedere con
un’inchiesta,
su materie di pubblico interesse tabella pag.123, inchieste sul
servizio nazionale, sulla mafia...
la commissione può essere formata da una sola camera e quindi
monocamerale oppure composta da due camere e quindi
bicamerale.
hanno gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria, in modo tale da
ottenere tutte le informazioni necessarie.
queste commissioni hanno la stessa autorità ma non hanno il
potere decisionale, possono solamente suggerire provvedimenti.
• Di norma sono due gruppi parlamentari per ogni partito, uno alla camera e
uno al senato, per questo si parla di gruppi.
53
• Ci deve essere un numero minimo di 20 deputati e di 10 senatori per
creare un gruppo parlamentare. Tutti devono appartenere ad un gruppo, se
non si appartiene a un gruppo si viene iscritti d'ufficio nel gruppo misto.
54
FUNZIONI DEL PARLAMENTO
• legislativa
• di controllo politico
FUNZIONE LEGISLATIVA:
il Parlamento attraverso la legge non può decidere ogni cosa (esempio: non può
condannare una persona). Può fare leggi solo su materie di competenza statale.
Molte leggi non sono generali ed astratte come dovrebbero essere ma riguardano
casi concreti. Questo si spiega perché siamo in uno stato sociale, quindi deve
essere garantita l’uguaglianza sostanziale aiutando i più deboli. Inoltre tutte le
spese devono passare dal Parlamento che le deve approvare con legge: ogni anno
si discute il bilancio. L’art. 81 comma IV (“Ogni altra legge che importi nuove o
maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte”) è un esempio di caso
concreto e di non-generalità di alcune leggi. Tutti i parlamenti del mondo hanno la
funzione di controllo del bilancio e della spesa.
oggi, dopo la riforma del titolo V quando si parla dei tre poteri pubblici,
• la funzione di fare le leggi spetta allo Stato e alle regioni, funzione
legislativa generale spetta alle regioni.
• Al parlamento spetta regolare con legge:
a) le materie elencate nell'art.117, comma 2, cost. (competenza
esclusiva statale)
b) i principi fondamentali delle materie a competenza ripartita (art.117,
comma 3, cost)
Al di là dell'iter di approvazione e della forza della legge (aspetti formali già visti),
esiste un contenuto tipico della legge?
- Il parlamento con la legge non può sostituirsi ai giudici.
55
FUNZIONE DI CONTROLLO POLITICO che esercita il parlamento sul governo
è la funzione fondamentale nella forma di governo parlamentare;
1. L’INTERROGAZIONE
Una domanda scritta che un parlamentare rivolge a un ministro con cui
viene chiesta un'informazione. Il ministro rivolto sarà competente nella
materia interrogata, come fine il parlamentare vuole avere un dato che il
governo ha grazie ai suoi contatti.
La risposta può essere in Commissione o in Assemblea, e scritta oppure
orale:
a) Prima della risposta il parlamentare che ha interrogato il ministro non
ha il diritto di spiegare l'interrogazione; dopo la presentazione del
caso, il parlamentare non ha il diritto di spiegare ai suoi colleghi le
motivazioni della sua interrogazione perché c'è direttamente la
risposta del ministro, rispondono anche i sottosegretari del ministro
interpellato.
b) Dopo la risposta orale il parlamentare non ha diritto di replicare ma
può solo dichiararsi insoddisfatto, nel caso lo sia.
Esempio pag.120
56
3. LA MOZIONE
Può essere proposta dal Presidente di un Gruppo parlamentare, quindi 10
senatori o da almeno 10 deputati affinché tutta l'Assemblea si pronunci su un
determinato argomento, oppure può nascere dall'interpellanza.
MOZIONE DI FIDUCIA:
- è iniziale, entro 10 giorni dalla nomina, il Governo deve guadagnarsi questa
fiducia anche se ha ottenuto tutti i seggi presenti. La maggioranza delle
camere devono essere d'accordo.
- È obbligatoria (non è presunta)
- Viene votata per appello nominale, pubblicamente viene espresso il voto del
singolo parlamentare, di modo che il parlamentare votato dal cittadino
esprima il voto da me voluto.
Effetto: se la fiducia iniziale non viene concessa non entra politicamente e
pienamente in carica.
MOZIONE DI SFIDUCIA:
- è successiva, presuppone un Governo che è già in carica e che abbia già
avuto la fiducia dal Parlamento. o La costituzione prevede che questa
mozione possa essere presentata da almeno 1/10 dei membri di una
camera.
- La mozione di sfiducia può essere votata e discussa dopo almeno 3 giorni
dalla sua presentazione, termine dilatorio, si vuole dare tempo ai
parlamentari di pensarci, e per evitare che in mancanza di parlamentari ne
approfittino i presenti.
- Anche questa mozione se approvata deve sere votata per appello nominale,
votando pubblicamente.
Effetto giuridico della mozione, se approvata (anche solo da una Camera),
prevede che il Governo debba dimettersi.
Doc pag. 138
- È uno strumento per sanzionare la politica del Governo, è l'unico strumento
per permettere di non farlo più operare.
- Non è mai accaduto che un governo si sia dimesso a seguito
dell'approvazione di una mozione di sfiducia. Tabella pag.139
57
Questo perché:
• Le opposizioni presentano raramente mozioni di sfiducia perché se non
vengono approvate rischiano di rafforzare il Governo.
• Il governo poi se ha già perso l'appoggio della sua maggioranza
parlamentare si dimette prima per evitare di essere 'sfiduciato' pubblicamente.
6. LEGGE DI STABILITÀ
approvazione del bilancio (preventivo, consuntivo, sempre approvato con
legge), anche questo è uno strumento di controllo politico. Altre leggi di
spesa già trattate.
Attraverso la legge si approvano le spese.
7. POLITICA ESTERA:
legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali.
Chi stipula i trattati è il Governo, per diventare esecutivo nel territorio
statale deve essere autorizzato alla ratifica dal Parlamento e poi ratificato
dal PdR. Il Parlamento è informato solo quando serve che i trattati abbiano
efficacia, e non durante i colloqui con gli Stati esteri.
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IL GOVERNO: titolo III della parte seconda (artt. dal 92 al 96)
È il soggetto titolare del potere esecutivo formato da più organi.
59
Ci sono altri organi, non previsti dalla Costituzione, ma sorti nella prassi del
Governo e successivamente regolati da leggi, che potrebbero essere eliminati
semplicemente eliminando la legge che li regola, questi organi sono:
− i ministri senza portafoglio,
− i sottosegretari,
− viceministri.
5) I SOTTOSEGRETARI
• L’origine del nome: deriva dal fatto che il nome ufficiale dell’organo
ministro sarebbe il ministro segretario di Stato, noi semplifichiamo a
ministri; e allora sottosegretari sono soggetti che collaborano con il
ministro in una condizione subordinata, svolgendo funzioni delegate dal
ministero.
• Il numero è variabile, non è stabilito un numero massimo, ma solo un
numero massimo di tutti i componenti del governo. È un numero
variabile da ministero a ministero, se è molto importante si arriva anche
a 3-4 sottosegretari, questo perché la mole di lavoro richiede più
persone.
• Le funzioni sono delegate dal ministro, essendo comunque un uomo
politico, se il ministro non gli delega delle funzioni, gli revoca quelle che
aveva, lo tiene in un angolo, è un problema di tipo politico, perché può
provocare una crisi di governo. Non ha senso che si istituisca un organo
e che poi non venga utilizzato.
• Non partecipano al C.d.m, ma cadono con il Governo, perché vengono
decisi da quel governo, perché è stato scelto da quel governo
6) I VICEMINISTRI
• Sono di istituzione recente, sono sottosegretari con deleghe importanti;
cioè sottosegretari che con le loro deleghe si occupano di una parte
importante del ministero.
• Il numero massimo è di 10 viceministri (in tutto il Governo).
• Possono partecipare, su invito, al C.d.m, senza diritto di voto.
• Previsti dal 2001 per bilanciare l’accorpamento dei ministeri, per
compensare le differenti idee.
60
COMPOSIZIONE NUMERICA ODIERNA DEL GOVERNO
ORGANO NUMERO
Presidente del Consiglio dei Ministri 1
Ministri con portafoglio 13
Ministri senza portafoglio 5
Sottosegretari 33
Viceministri 6
TOTALE 58*
Chi decide se c’è crisi di governo oppure no è sempre il PdCm, a meno di mancata
fiducia iniziale o voto di sfiducia.
61
− Politicamente il governo dimissionario non è più in carica e deve
occuparsi esclusivamente della ‘ordinaria amministrazione’, non si
possono fare scelte importanti, ma si può occupare delle cose minime,
per non creare un vuoto di potere.
2) INCARICO
▪ Sulla base di quanto emerso dalle consultazioni il PdR conferisce ad un
soggetto l’incarico di formare un nuovo Governo, se non c’è nessuna
maggioranza si sciolgono le camere e si va a nuove elezioni.
▪ I partiti possono indicare uno o più nomi, si sceglierà in base alla
maggioranza.
▪ L’incaricato non è ancora PdCm, è solo un incaricato, dovrà provare a
formare un Governo, diventa PdCm solo alla fine delle quattro fasi.
▪ Per la formazione l’incaricato deve concordare con i partiti della futura
maggioranza:
a) La lista dei ministri, ossia la squadra.
b) Un programma politico comune da svolgere con il suo Governo.
▪ Il potere di scelta dell’incaricato dipende molto dal periodo politico di
quel momento, ad esempio dopo aver vinto le elezioni oppure dopo una
crisi di governo, accettando compromessi oppure no.
62
3) NOMINA art.92 Cost.
▪ Si ha quando l’incaricato riesce a comporre la lista del programma
comune e quindi ha successo si reca dal PdR e ‘scioglie la riserva’
perché quando si accetta l’incarico è prassi che si accetti l’incarico con
riserva, ossia con la possibilità che non si formi il Governo, quindi
scioglie la riserva per dire che è riuscito a formare il Governo.
Ordinaria amministrazione
63
RUOLO DEL PDR NEL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL GOVERNO
❖ È la figura centrale di tutto il procedimento, è lui che consulta per farsi un’idea
della crisi, è lui che sceglie l’incaricato ed è lui che nomina e riceve i
giuramenti, è lui che permette al governo di ottenere giuridicamente la carica,
ha anche il potere di scioglimento delle Camere.
❖ Si può avere un ribaltone ossia un nuovo Governo con alla base un partito
politico diverso da quello del vecchio Governo e quindi diverso da quello
voluto dal popolo.
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Il Governo risponde politicamente in via diffusa ed istituzionale del proprio
operato e quindi è un organo politicamente debole?
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Dopo aver analizzato questo caso, sarebbero da distinguere due eventuali ipotesi:
1. Il ministro criticato ha una condotta conforme alle direttive del governo: la
sfiducia in questo caso, fatta individualmente, non ha senso poiché
andrebbe sfiduciato tutto il governo
2. Il ministro criticato ha adottato atti al di fuori del programma del governo:
in questo caso il governo andrebbe coinvolto lo stesso poiché non riesce a
frenare il proprio ministro.
66
FUNZIONI DEL GOVERNO
Le sue funzioni riguardano materie numerate (art.117, comma 2),
classificandole:
A. FUNZIONE D’INDIRIZZO POLITICO: permette al Governo di guidare la
politica del Paese:
▪ Tutti i poteri normativi: iniziativa legislativa, d.l, d.lgs, regolamenti.
▪ Controllo della spesa pubblica (es. predisposizione, gestione bilancio
statale).
▪ Direzione della politica estera.
ELEZIONE art.83
Viene eletto dal Parlamento in seduta comune, come già visto.
Il Parlamento viene integrato da alcuni membri esterni, i delegati regionali, che
sono 58 in totale (3 per ogni regione, 1 per la Valle d’Aosta viste le sue piccole
dimensioni). I 58 delegati in ogni caso non incidono molto sulla votazione, poiché
i parlamentari totali sono circa 970. I 58 delegati inoltre non possono essere tutti
dello stesso partito politico, poiché ogni regione, deve scegliere i 3 delegati in
base alle maggioranze delle regioni, rispettando comunque le minoranze
politiche.
SIGNIFICATO: Si è voluto che il PdR, essendo il capo di tutto lo Stato, sia scelto
non solo dal Parlamento, ma anche dai rappresentanti dei poteri locali (i
delegati), poiché il PdR non è solo il presidente dello Stato-Apparato ma anche
dello Stato-Comunità.
67
Il PdR non è eletto direttamente dai cittadini: nella nostra forma di governo c’è
un’elezione del PdR che è di 2° grado (cittadini Parlamento PdR).
Ciò conferma che la nostra è una forma di governo parlamentare.
68
CARATTERISTICHE SIGNIFICATIVE:
RESPONSABILITÀ POLITICA:
Non essendo un organo politicamente decisivo, risponde meno del governo.
Bisogna distinguere 2 tipi di responsabilità politica:
2. DEL RESTO, il PdR è l’organo che deve garantire la continuità dello Stato.
3. IN VIA DIFFUSA:
• il PdR è un organo super partes perché normalmente non compie
scelte politiche e quindi di conseguenza non viene né criticato ne
lodato, questo testimonia la debolezza politica perché non dirige lui
la politica nazionale.
69
• La responsabilità segue il potere. Nei momenti di crisi il PdR però
compie scelte politicamente importanti e ovviamente con la scelta
effettuato verrà criticato o lodato.
• Anche in questi casi la critica è diversa rispetto alla critica mossa al
governo, riguarda più la legittimità rispetto al merito dell'intervento
del PdR.
Quando si può dire che il PdR commette “alto tradimento” o “attentato alla
Costituzione”?
Né la Costituzione né i codici definiscono i due reati che sono al di fuori
dell'immunità.
Questa è un'eccezione al principio di legalità dei reati e delle pene, che
stabilisce quando un dato comportamento dà vita a un reato (art.25).
Il motivo di questa mancata previsione di tutte le modalità in cui il PdR può
compiere questi due reati è perché non è possibile prevedere a priori tutte le
condotte attraverso cui il PdR può commettere i due reati, cioè mettere in
pericolo l'esistenza stessa della repubblica.
Sarà poi il Parlamento a giudicare gli atti del PdR se possono essere classificati
in quei due reati oppure sono legittimi.
70
LA CONTROFIRMA MINISTERIALE:
Regolata dall’art. 89.
Nessun atto del PdR è valido se non è firmato dallo stesso e controfirmato dal
ministro proponente (o dal PdCm) che se ne assume la responsabilità, quindi un
componente del Governo.
Il PdR ha un ruolo non politico, se si assume la responsabilità di tutti gli atti del
presidente è perché ne è responsabile.
Dal punto di vista esteriore è una firma che appone accanto a quella del PdR,
controfirmato da un membro del Governo. Documento pag.145
Anche oggi nella maggior parte dei casi, il contenuto viene deciso dal ministro
che propone l'atto e ne risponde di fronte al Parlamento, per questo vengono
detti 'atti ministeriali', che sono gli atti del PdR che rispondono a questo
sistema di decisione. Formalmente presidenziale ma siccome chi decide l'atto è
il ministro viene chiamato ministeriale.
• Il PdR comunque:
a) deve essere necessariamente messo a conoscenza dell'adozione
dell'atto, viene a conoscenza del fatto che dovrà firmare,
b) può anche fornire pareri preventivi,
c) e al limite può rifiutare la firma, in questo modo l’atto non diventa
valido.
Esistono poi degli atti del PdR il cui contenuto è deciso dallo stesso, e non dal
ministro che controfirma, questi atti vengono chiamati 'atti presidenziali',
essendo formalmente e sostanzialmente presidenziali.
71
Esempi:
1) NOMINA DEI 5 GIUDICI DELLA CORTE COSTITUZIONALE: sono atti
controfirmati, ma il contenuto è deciso dal PdR. Perché? La Corte è composta da
15 giudici di cui 5 nominati dal PdR e 5 dal Parlamento (di cui 3 dalla
maggioranza e 2 dall’opposizione). Se il governo decidesse il contenuto,
sceglierebbe 5 giudici della propria parte politica che sommati ai 3 di nomina
parlamentare fanno 8. Il governo avrebbe quindi 8 giudici su 15 e avrebbe la
maggioranza della Corte a favore. In questo modo potrebbe far passare anche
leggi che di fatto sarebbero incostituzionali, ma che la Corte non dichiarerebbe
tali per i motivi sopra spiegati.
2) NOMINA DEI 5 SENATORI A VITA: il PdR deve decidere perché il governo
nominerebbe 5 senatori per rafforzare la propria maggioranza.
3) RINVIO DELLE LEGGI: deve decidere il PdR poiché il governo se voleva intervenire
contro la legge, faceva votare o poneva questioni di fiducia. Inoltre il controllo di
costituzionalità spetta al PdR, non al governo.
Altri due atti, infine, sempre firmati dal PdR e controfirmati da un membro del
Governo, (dal PdCm in questo caso), e non rientrano nello schema precedente.
FUNZIONI
Gli derivano:
a) Dalla Costituzione (soprattutto art.87)
b) Dalle leggi
c) Sono funzioni precedentemente esercitate dal Re
In sostanza vedo che non lo posso inserire in uno solo dei 3 poteri, poiché incide
un po’ su ognuno di loro. Per questo è considerato come una sorta di 4° potere.
74
LA CORTE COSTITUZIONALE: titolo VI parte II Cost
È un organo costituzionale regolato dagli artt. che vanno dal 134 al 137.
Anche se ci sono pochi articoli, la Corte Costituzionale è molto importante e
molto complessa.
COMPOSIZIONE
La Corte giudica nella sua composizione:
a) ORDINARIA: riguarda tutti i giudizi tranne quello sui reati commessi dal
PdR.
b) INTEGRATA: sulle accuse mosse dal Parlamento in seduta comune al PdR
(ex art.90 Cost).
COMPOSIZIONE ORDINARIA
Nella sua composizione ordinaria la Corte è composta da 15 giudici:
- 5 nominati dal PdR (con atto ‘presidenziale’).
- 5 eletti dalle supreme magistrature:
• 3 dalla Corte di Cassazione,
• 1 dalla Corte dei Conti,
• 1 dal Consiglio di Stato.
- 5 eletti dal Parlamento in seduta comune, con maggioranza richiesta dei 2/3
aventi diritto di voto nelle prime tre votazioni, dalla quarta in poi i 3/5, se non si
decide entro le 4 si va avanti ad oltranza (la maggioranza è comunque più alta di
quella richiesta dal PdR).
ELETTORATO PASSIVO:
- Magistrati delle giurisdizioni superiori (all’apice della carriera)
- Avvocati dopo 20 anni di esercizio professionale
- Professori universitari ordinari in materie giuridiche.
GARANZIE D’INDIPENDENZA
Ci sono una serie di istituti che garantiscono l'indipendenza:
▪ Il Presidente della Corte viene eletto dai giudici e tra di loro. Solitamente si
elegge il giudice più prossimo alla fine dei nove anni.
▪ La Corte adotta propri regolamenti interni.
▪ La Corte giudica sull'esistenza dei requisiti soggettivi dei propri membri.
▪ Autodichia, che è il conflitto tra un dipendente della Corte e la Corte stessa.
75
IMMUNITÀ
I giudici costituzionali godono della stessa immunità che era prevista per i
parlamentari prima che venisse ridotta nel 93, perciò hanno un'immunità:
1) Sostanziale: per i voti e le opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni.
2) Procedurale: non sono processabili penalmente se non dopo
l'autorizzazione della Corte stessa.
76
b) CONTROLLO DI TIPO ACCENTRATO (Austria):
la legge incostituzionale viene annullata (non abrogata perché c’è un
vizio) da un unico apposito giudice.
la legge non è più in vigore per tutti.
Controllo centrato perché c’è un unico organo che decide se la legge è
incostituzionale, si ha un effetto più forte.
Questi requisiti servono per evitare che il processo subisca troppi ritardi per
questioni pretestuose;
• Il processo rimane sospeso in attesa della sentenza della Corte fino a quando
non scioglierà il dubbio sorto (proprio perché la questione è “rilevante”).
77
b) In via diretta: art.127 Cost
la questione può essere sollevata con ricorso diretto davanti alla Corte solo
da 2 soggetti:
• Dallo Stato (Consiglio dei Ministri) che impugna una legge regionale:
può impugnare una legge regionale qualora questa ecceda la competenza della
Regione, per qualsiasi vizio d’incostituzionalità.
? Ma cosa succede dei rapporti sorti sulla base della legge prima della sentenza
della Corte?
• Col RIGETTO la legge rimane in vigore tanto che la stessa questione può
essere riproposta nel corso di un altro processo (il rigetto ha efficacia solo tra
le parti).
78
ALTRI TIPI DI SENTENZE DELLA CORTE (esempi)
Sentenze “additive” (o aggiuntive)
Ipotizziamo:
a) che sia impugnata una legge che prevede:
“il beneficio A garantito alla categoria X”
b) immaginiamo che secondo la Corte ciò contrasti col principio di
uguaglianza perché anche la categoria Y ha diritto di godere del beneficio
A.
2) I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE
Due soggetti rivendicano la competenza a deliberare un certo atto (conflitto
positivo) oppure attribuiscono all'altro tale competenza (conflitto negativo).
Conflitti di questo genere non sono estremamente rari, perché la costituzione
ormai è in vigore da tanto.
Oggi i casi di conflitto più frequenti sono i conflitti per “cattivo uso” del
potere: non si contesta la titolarità del potere, ma piuttosto il suo esercizio.
79
REQUISITI AFFINCHÉ GIUDICHI LA CORTE:
a. Si discute di competenze costituzionali s’interviene quando il potere di
cui si tratta è previsto dalla Costituzione.
b. Riguarda uno dei soggetti che sono espressamente elencati nell'articolo 134
della Costituzione.
✓ Quindi tra poteri dello Stato oppure
✓ Se riguarda Stato e Regioni o tra Regioni.
Ma chi all'interno del potere può proporre ricorso alla Corte costituzionale?
• L'organo competente a “dichiarare in via definitiva la volontà del potere” cui
appartiene (= l'organo di vertice di quel potere).
Legislativo: ciascuna Camera separatamente può ricorrere alla Corte
costituzionale (perché abbiamo il bicameralismo perfetto)
Es. conflitti in tema di autorizzazione a procedere.
Esecutivo: Consiglio dei ministri (C.d.M), Presidente del Consiglio dei ministri
(P.d.C.m) e i singoli ministri.
Giudiziario: i giudici sono soggetti “soltanto alla legge” (art. 101 Cost.).
È un potere diffuso, tutti i giudici hanno comunque una quota del potere
giurisdizionale e che devono utilizzare nella loro indipendenza.
Tutti i giudici possono sollevare conflitto.
80
3) IL GIUDIZIO SULLE ACCUSE MOSSE AL PDR
Art.90 Cost. Il PdR se compie due reati nell'esercizio delle funzioni (alto
tradimento e attentato della costituzione) viene messo in stato d'accusa dal
Parlamento in seduta comune e a maggioranza assoluta. (Mai avvenuto nella
prassi.)
Pena non stabilità: la Corte sceglie entro il massimo della pena prevista
dall'ordinamento vigente (oggi: l'ergastolo). Siccome il reato se c'è è sicuramente
grave la pena sarà comunque consistente, poi dipende dal caso.
81
LA MAGISTRATURA titolo IV parte II Cost.
A) FUNZIONE GIURISDIZIONALE
è la funzione statale finalizzata a decidere liti (risolvere controversie) tra 2 o
più soggetti con lo scopo di tutelare con pronunce definitive situazioni
giuridiche soggettive (i nostri diritti) contro presunte lesioni.
La funzione giurisdizionale è una delle materie di competenza statale e i
giudici sono quindi funzionari statali e non ne esistono di regionali o locali
(anche il TAR è statale). Il compito del giudice è quello di mettere pace. Il suo
scopo è quello di tutelare situazioni giuridiche soggettive. Si arriva ad un punto
in cui la sentenza è definitiva (passata in giudicato): anche se non giusta, la
sentenza è definitiva perché si è giudicato quel fatto dal punto di vista del
diritto. Si risponde ad alcuni princìpi previsti dalla Cost.:
82
2) Funzione giurisdizione penale: tabelle pagg.176-177
B) ORDINE GIUDIZIARIO:
Giudici: “sono soggetti che esercitano la funzione giurisdizionale in via
istituzionale.” (Il Parlamento quando mette il PdR in stato d’accusa non lo fa in
via istituzionale).
Hanno un potere molto grande, perché emettono sentenze definitive sui diritti e i
doveri dei cittadini.
Questo potere è comunque limitato per alcune caratteristiche che hanno i
giudici:
➢ Non hanno iniziativa
➢ Vale il principio di corrispondenza tra “chiesto” e “pronunciato” (come per la
Corte)
➢ Devono motivare le decisioni
➢ Sono molti potere frammentato
➢ Le loro decisioni valgono solo per le parti in causa (efficacia inter partes).
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PRINCIPI COSTITUZIONALI COMUNI A TUTTI I GIUDICI:
• Art.101 comma II: “i giudici sono soggetti soltanto alla legge”
✓ Nessuno può imporre loro una certa decisione
✓ Non è eccezione al principio la possibilità di impugnare le loro decisioni
✓ Competenza garantita dalla legge, non gli può essere tolta se non da una
legge
✓ L’indipendenza dei giudici spiga la “riserva di giurisdizione”: la limitazione
delle libertà principali (Es: personale, domicilio), può avvenire solo con atto
giudiziario, perché deve essere indipendente e parziale.
I GIUDICI ORDINARI
Sono i giudici civili e i giudici penali
TRIBUNALE
(in composizione CORTE D’APPELLO
monocratica)
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LA GIURISDIZIONE PENALE in Italia è composta sempre da tre gradi di
giudizio:
1 Giudice di pace/Tribunale (in composizione monocratico o collegiale) /
Corte d'assise sulla base dell'entità della pena prevista e alla competenza
territoriale.
2 Tribunale (in composizione monocratico) / Corte d'appello/Corte d'assise
d'appello
3 Corte suprema di cassazione (sezioni penali, per soli motivi di legittimità)
TRIBUNALE CORTE
(in composizione CORTE D’APPELLO D’ASSISE
monocratica) D’APPELLO
LA CORTE DI CASSAZIONE
• È il supremo giudice ordinario, diviso in sezione penale e civile.
• Normalmente si ricorre in cassazione dal secondo grado di giudizio, quindi
una sorta di terzo grado di giudizio.
• La cassazione non giudica sul merito della causa, ma giudica solo sulla corretta
interpretazione e applicazione del diritto, cioè non riesamina le testimonianze
e i documenti, quello è già stato fatto, ma esamina il fatto che il giudice abbia
interpretato bene la legge e non abbia commesso degli errori di legittimità.
Il suo compito è quella di garantire l'uniformità dell'interpretazione e
dell'applicazione del diritto civile e penale in tutto l'ordinamento.
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ATTENZIONE A NON CONFONDERSI
La Corte di cassazione annulla una sentenza con efficacia tra le parti del
processo (inter partes).
La Corte costituzionale annulla una legge con efficacia per tutto l'ordinamento
(erga omnes).
Membri elettivi
8 membri “laici” eletti dal Parlamento in seduta comune
(tra i quali il CSM elegge il suo Vice Presidente
• Spettano al CSM:
- Le assunzioni,
- Le assegnazioni,
- I trasferimenti,
- Le promozioni,
- I provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati ordinari.
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proprio perché il CSM ha tutte queste funzioni viene chiamato organo di
“autogoverno” della magistratura ordinaria.
IL CONSIGLIO DI STATO
Il consiglio di stato è previsto dalla costituzione, e quindi è un organo di rilievo
costituzionale, previsto sia dall'art. 100 sia dal 103.
• Il consiglio di stato ha una doppia funzione: come organo consultivo e come
giudice amministrativo d'appello rispetto alle decisioni dei TAR, in tutela nei
confronti degli atti della p.a.;
• proprio perché ha più funzioni è diviso in più sezioni o consultive o
giurisdizionali.
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I TRIBUNALI MILITARI
• Giudicano sui reati commessi da appartenenti alle forze armate (carabinieri,
guardia di finanza, esercito).
• Per fare questo, viene applicato un codice penale particolare di cui esiste una
versione in tempo di pace ed una in tempo di guerra. La nostra costituzione
prevedeva che in questa particolare giurisdizione si potesse avere la pena di
morte, fino al 2007.
Funzione di controllo:
✓ Sul bilancio consuntivo dello Stato
✓ Controllo preventivo sugli atti amministrativi del Governo, che diventano
efficaci solo dopo aver ottenuto il visto della Corte dei conti (possibilità di
registrazione con 'riserva' ossia se non viene apposto il visto e il governo
forza la corte dei conti).
Funzione giurisdizionale:
✓ Materia contabile: controllo sul rendiconto di chi utilizza il denaro e i beni
della p.a.
✓ Responsabilità amministrativa: la Corte opera un giudizio per ottenere il
risarcimento del danno subito dalla p.a. per colpa di un funzionario
pubblico. C'è una rivalsa nei confronti del funzionario.
✓ Controversie in materia di pensioni pubbliche.
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DIRITTI E LIBERTÀ
Temi in programma già trattati durante il corso:
➢ Differenza tra i diritti sociali e diritti di libertà
➢ Distinzione tra principio di eguaglianza in senso formale e sostanziale.
➢ Principio di sussidiarietà 'orizzontale', tra sfera pubblica e privata, e suo
rapporto con eguaglianza sostanziale.
➢ Principio pluralista: diritto di associarsi, delle associazioni e nelle
associazioni.
➢ Distinzione tra profilo positivo e negativo delle libertà (diritto di
associarsi ma anche di non farlo, di riunirsi e non).
➢ Diritti 'inviolabili': non eliminabili neppure con legge di revisione
costituzionale.
➢ Garanzie:
✓ Riserva di legge (assoluta, relativa, rinforzata)
✓ Riserva di giurisdizione (indipendenza del giudice) solo un
giudice può limitare la mia libertà.
✓ Diritto di azione in giudizio.
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COMMA 3: In casi eccezionali di necessità di urgenza, l'autorità di pubblica
sicurezza, può adottare dei provvedimenti provvisori, che devono essere
comunicati entro le 48 ore al giudice e nelle successive 48 il giudice deve decidere
se convalidare l'atto.
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