- Approfondire alcuni processi di sviluppo in contesti specifici: servizi per l’infanzia,, famiglia,
contesto digitale
La psicologia non si occupa solo dei comportamenti! Parte dai comportamenti, ma da quelli
cerca di andare a capire da dove deriva e quali sono le ragioni di un determinato
comportamento, confrontandolo con altri casi.
LO SVILUPPO EMOTIVO
Da sistemare.. lez del 15/04 n’3
Darwin individuò alcune caratteristiche delle emozioni, che vengono riprese da successivi
autori.
Darwin pose l’accento sulla stretta relazione tra i due livelli : esperienza emotive e le sue
manifestazioni fisologiche e comportamentali.
LE EMOZIONI HANNO FUNZIONE ADATTATIVA
Tutte le emozioni hanno un significato ADATTATIVO: ovvero permettono l’adattamento
dell’individuo all’ambiente, sono funzionali all’adattamento!
LE EMOZIONI HANNO NATURA COMUNICATIVA
EMOZIONI
Per diverso tempo in ambito scientifico le emozioni sono state considerate come:
Fenomeni ‘irrazionali’
Aspetti irrilevanti per lo sviluppo cognitivo
Elementi di disturbo e di disorganizzazione del comportamento
Fenomeni intrapsichici : è molto riduttivo!!
(Purtroppo questa visione è stato in parte superata a livello teorico, ma non a livello pratico.. )
Dagli sviluppi + recenti della ricerca, a partire degli anni 80………………..appuunti
L’EMOZIONE è UN PROCESSO che dura nel tempo, un PROCESSO MULTICOMPONENZIALE
‘Le emozioni sono intelligenti’ perché ci danno delle informazioni su noi stessi, permettono di
adattarsi all’ambiente e permettono di comunicare.
SISTEMA CIRCOSPEZIONE\PAURA
- 0-2 mesi: attivazione fisiologica: diasgio
- 3-7 mesi: CIRCOSPEZIONE
- 7 mesi; emozione differenziala di PAURA
SISTEMA FRUSTRAZIONE\RABBIA
- 0-2 mesi: situazione impedimento motricità
- 3-6 mesi: COSTRIZIONE
- 6 mesi: emozione differenziata di RABBIA
C’è questo progresso per la valutazione dello stimolo avviene in modo sempre + competente a
livello cognitivo (differenziare lo stimolo, reazione allo stimolo…)
VALUTAZIONE SOGGETTIVA DELLO STIMOLO
INTERAZIONE PRECOCE CON CARGIVERS
3. APPROCCIO FUNZIONALE (Barrett e Campos)
L’emozione ha diverse funzioni e ogni emozione ha un’importante funzione di regolare le
interazioni del sogg con l’ambiente.
Si focalizza sulla natura funzionale delle emozioni della regolazione delle interazioni
individuo-ambiente
Funzione biologica ha a che fare con la sopravvivenza degli individui
Funzione comunicativa ha a che fare con gli scambi interpersonali – studiata attraverso il
fenomeno del riferimento sociale (social referencing)
Funzione di informare circa il raggiungimento di desideri e scopi in precise situazioni
contestuali
IV. Empatia
Capacità di mettersi in ascolto dell’altro, mettersi dal punto di vista affettivo dell’altro
V. La comprensione della differenziazione tra stato emotivo interno e espressione esterna
L’espressione è un processo con 2 livelli (espressione esterna e ciò che si prova)
I bb imparano questa differenziazione attorno ai 2 anni e mezzo
VII. Relazione tra la struttura e la natura delle relazioni e le modalità di comunicazione delle
emozioni all’interno delle relazioni stesse
Es: osservare due persone che parlano sul treno ‘eliminando’ l’audio, si capisce il tipo di
relaz.
Esperimenti dello STILL FACE: I bambini, anche molto piccoli, hanno delle strategie di
regolazione delle emozioni. (Ignorare in questo modo non è adattativo a livello educativo )
Il bb non riesce a provocare nella madre una reazione, per cui prova uno stato di confusione,
disagio.
- All’inizio per ridurre il disagio mette in atto comportamenti ETEROdiretti (sorrisi, ricerca dello
sguardo, agitazione motoria, pointing)
- Poi mette in atto comportamenti AUTOdiretti (distoglimento dello sguardo, portare ogg alla
bocca, suzione)
QUARTA FASE
Strategie cognitive: rivalutazione dell’evento che provoca tristezza
SOCIALIZZAZIONE EMOTIVA serie di strategie (o processi) che vengono messi in atto dagli adulti
che interagiscono con il bb, finalizzati a promuovere la competenza emotiva, in accordo con gli
atteggiamenti e le norme del gruppo sociale e culturale di riferimento
(la competenza emotiva si acquisisce, non si nasce con la capacità di regolazione le emozioni.
Inoltre, non è mai assoluta.)
Presupposti:
- Le interazioni quotidiane sono di natura fortemente emozionale. Quindi sono delle occasioni per
x i bb imparare cosa significa essere emozionalmente competenti.
- Tutte le emozioni che proviamo in un determinato contesto è in parte appreso durante le
interazioni con altri.
Come? processi
Modello di Saarni (1989 ) – Socializzazione emotiva in famiglia
Si possono individuare 2 modalità di socializzazione emotiva:
- Modalità indirette : non sono né intenzionali né consapevoli da parte dei
socializzatori, però i bb acquisiscono conoscenze circa il significato delle emozioni e al
meccanismo di identificazione con l’altro. (es: imitazione…)
- Modalità dirette : strategie esplicitamente e consapevolmente usate dal genitore
allo scopo di insegnare al bb come esprimente le emozioni, come modularle, quale
nome dare a esse, come collegarle agli eventi che le hanno provocate in sé e negli altri
Modello di Denham (1998) – La socializzazione emotiva in famiglia (basato su comp.)
Individua 3 tipologie di soc. emo. Complementare e non auto-escludenti.
Queste tipologie hanno a che fare con la modalità diverse di apprendimento
- Modeling : modalità\strategia basata sull’osservazione del comportamento.
- Coaching : modalità basata sull’insegnamento esplicito da parte dei genitore.
L’adulto usa la propria esperienza emotiva propria o del figlio come occasione x
incrementare la competenza emotiva del bb, avvalendosi soprattutto del linguaggio
verbale.
- Contingency : l’apprendimento attraverso le reazioni dell’adulto immediatamente
successiva all’espressione emotiva dei bb. La reazione del genitore diventa fonte di
apprendimento x il figlio sul significato dell’esperienza che sta provando, sulle cause
che l’hanno prodotta e sulle strategie x gestirle
4 stili genitoriali:
- Emotion coating: vanno accettate, riconosciute e regolate dai genitori
- Emotizion dismissing : rifiuto e messa al bando delle emozioni, alla base c’è l’idea che
e emozioni siano periocolose e il bb va aiutato a liberarsene, respingendole
- Laissez-faire: fa riferimento da un lato a consapevolezza e accettazione delle emozioni
dei bb, ma dall’altro lato all’incapacità di guidare i figli nella gestione e regolazione di
queste.
- Diasapproving : nel caso in cui manchi la consapevolezza emotvia, e vi è la tendenza
da parte del genitore di disapprovare, attraverso forti critiche e in alcuni casi punizioni,
l’espressioni delle emoz. Negative da parte del bb
Una teoria dello sviluppo della personalità basata sull’analisi dei percorsi evolutivi e delle
differenze individuali.
Cruciale l’esperimento condotto da Harlow [1958]: piccole scimmie poste in una gabbia senza
le madri, con la presenza di madri «fantoccio» in grado di elargire cibo e di madri «fantoccio»
di stoffa, ricercano i simulacri di stoffa piuttosto che quelle recanti il cibo, a dimostrazione
che la ricerca del contatto fisico e della protezione sia prioritaria nell’infanzia (BISOGNO
PRIMARIO) indipendente da altri bisogni quali la ricerca di cibo. (b. secondario)
Cercano quindi la m che emana calore e non quella che ha cibo.
Fase 1 (0-2 mesi): il b. con il repertorio comunicativo che ha disposizione (pianto, sorriso,
vocalizzazioni), rivolge tali comunicazioni ai caregivers che si occupano di lui con solo
un’embrionale discriminazione di tali figure.
Fase 2 (3-6 mesi): discriminazione delle figure di attaccamento figure familiari preferite (in
particolare chi si occupa di più del b.)
Fase 3 (6-12 mesi): orientamento preferenziale vs. una o due figure di attaccamento
(attaccamento specifico), figure privilegiate per ottenere protezione e consolazione il bambino
sviluppa ansie di separazione quando tali figure si allontanano.
Fase 4 (dopo i 12 mesi): il rapporto tra il bambino e le sue figure di attaccamento si delinea
maggiormente reciproco, mentre la comunicazione da parte del bambino è sempre più
intenzionale e orientata al raggiungimento di scopi condivisi con il caregiver.
FUTURI BB SICURI
- Già a 4 mesi godono di una + adeguata contingenza interattiva con la loro madre sia a
livello di attenzione visiva e tattile che di rispecchiamento emotivo.
- Si riscontra una sintonizzazione emotiva : Madri capaci di riconoscere i primi segnali
emotivi (espressivi e motori).
- Stabilità nell’interazione e nel rispondere ai bisogni dei bb: coerenza e contingenza
- Nelle loro risposte sono contingenti, quindi risp. In modo pronto e veloce.
- Le risposte sono coerenti, quindi via via diventano prevedibili da parte del bb.
FUTURI BB EVITANTI
- Mamme appaiono poco tolleranti alla relazione, al contatto non c’è sintonizzazione
emotiva rispetto ai segnali comunicativi del bb.
- Il bb non si sente riconosciuto
FUTURI BB DISORGANIZZATI
- Mancata coordinazione affettiva, comunicazioni incoerenti, contingenza ridotta sia a
livello fisico che visivo
- Il caregiver non riesce a regolare le emozioni forti al bb.
Attaccamento sicuro possibilità sperimentata dal bambino nei primi anni di vita di
comunicare emozioni positive e negative al caregiver, percepito come emotivamente disponibile
ed efficace nella regolazione emotiva.
In caso di attaccamenti non adattivi, quali quelli insicuri, la funzione di filtro descritta si
trasformi in una funzione di tipo difensivo.
Per valutare l’attaccamento nei ragazzi o bambini: 8/9 storie di completamento. (cadi ti fai male,
rimani a casa da solo ec…)
Adolescenti e giovani adulti si rappresentano gli amici e i partner sentimentali anche come figure
di attaccamento, rivolgendosi a loro con l’obiettivo di:
• ricercarne il contatto fisico per mantenere il senso di sicurezza
• utilizzarli come base sicura per l’esplorazione
• fruirli come porto sicuro per ottenere conforto e regolazione emotiva in caso di eventi
.
Accanto a un modello operativo interno generale riguardante le esperienze di attaccamento
infantili e preadolescenziali, nei soggetti adolescenti e adulti è possibile studiare le specifiche
rappresentazioni che riguardando le relazioni di attaccamento considerate, nell’attualità, tra le
quali spiccano quelle sentimentali, rappresentazioni che appaiono più instabili e dipendenti dal
contesto rispetto alle rappresentazioni generalizzate
TRASMISSIONE INTERGENERAZIONALE :
Srufe: studi longitudinali mostrano la tendenza alla stabilità del legame di attaccamento
Main e Fonagy: Studi empirici - AAI a genitori da pochi mesi-Strange Situation ai bambini (12
mesi)
Fattori esplicativi della trasmissione intergenerazionale e che sono più frequenti nei genitori
sicuri:
- qualità della responsività del genitore rispetto ai bisogni fisici del bambino
- capacità del genitore di sintonizzarsi e rispecchiare le emozioni espresse dal bambino
- capacità del genitore di considerare il bambino come «un soggetto di stati mentali»
- Che cos’è la ToM?
- Come si sviluppa la Tom- Fasi?
- Prerequisiti della ToM?
- Modelli che spiegano i fattori che
promuovono la ToM?
LA TEORIA DELLA MENTE
Theory of Mind (ToM) la capacità di comprendere gli stati mentali (intenzioni, emozioni,
desideri, credenze) propri e altrui, e in base a questi prevedere\comprendere il comportamento
degli altri.
Capacità che si sviluppa in modo graduale nel corso dei primi anni di vita.
Ricerche recenti hanno dimostrato che questa competenza si sviluppa anche negli anni successivi:
ToM 1, ToM2, ToM3..
“La mente rappresenta il mondo, e, a loro volta, tali rappresentazioni determinano l’azione”
Percepisco il mondo esterno me lo rappresento influisce sulla mia azione
Per Valutare se è presente la ToM nei sogg sono stati elaborati dei test a misuri di bb.
I teorici dimostrano che la falsa credenza si acquisisce attorno ai 4 anni (ToM di I ordine)
A 2 anni – DESIDERIO: ciò che pensa che l’altro faccia è mossa dai desideri del bb.
A 3 anni – CREDENZA VERA: stadio della vera credenza. I bb non riescono a differenziare le proprie
credenze dalle credenze altrui. La propria credenza è di tutti gli altri.
Nel test della biglia dirà che è nella scatola, nel test della scatola dirà che ci sono le matite
A 4 anni – FALSA CREDENZA
A 7-8 anni – PENSIERO RICORSIVO di II ORDINE
Alcuni studi hanno dimostrato che entro i 2 anni ci sono già dei PRECURSORI della ToM !!!
I precursori sono utili x identificare\diagnosticare l’autismo, poiché i sogg con autismo non
sviluppano questi comportamenti.
RIFERIMENTO SOCIALE
comportamento che si sviluppa all’incirca attorno ai 9 mesi di vita. Viene collocato nello
sviluppo emotivo, ma è un precursore di un contento cognitivo (ToM)
Il bb in una situa nuova, guarda continuamente l’espressività emotiva del genitore ed in
base a quella si muove di conseguenza nel contesto. Dietro all’espressione emotiva c’è uno
stato mentale che comunica qlcs al bb.
ATTENZIONE CONDIVISA
Il bb attorno ai 6 mesi per la capacità motoria e percettiva, il bb diventa capace di passare
da una relazione diadica a una relazione triadica (oggettuale).
I 2 sogg quindi guardano insieme un ogg, in quel momenti condividono uno stato mentale.
Inizio della comprensione dello stato mentale dell’altro
IL GIOCO DI FINZIONE
Compare intorno ai 2 anni qnd il bb riesce a rappresentarsi un oggetto non solo con le sue
funzioni, ma anche con altre funzioni. ‘Come se’
Viene esercitata la capacità rappresentativa e la capacità di rapp. Il punto di vista dell’altro.
Esistono 4 MODELLI
In qst teoria, quindi, un sogg sviluppa la ToM quando sperimenta relazioni in cui c’è Mind-
Mindedness e mentalizzazione
“Compresenza del cognitivo e dell’emotivo nell’intersoggettività (=scambio di significati)”
Cap. 12 - Fattori di rischio e di protezione nella genitorialità
fragile
Come il maltrattamento influisce sullo sviluppo
FRAGILITA’ GENITORIALE caratterizzata dalla presenza di difficoltà e di sofferenza psichica,
sociale ed educativa nei genitori, che influenza o potrebbe influenzare le traiettorie di sviluppo
dei figli, evolvendo verso forme di disagio croniche e di disadattamento o che, viceversa,
potrebbe modificarsi positivamente attraverso il rafforzamento delle risorse e delle competenze
individuali e familiari.
Nel concetto di fragilità proviamo 2 accezioni che fanno riferimento a qst termine: delicato,
debole, possibile a spezzarsi e bisognoso, necessitante, incompleto.
- La paura è una reazione emotiva, automatica e adattiva a eventi che mettono a rischio la
incolumità fisica e psicologica dell’individuo attiva sistemi fisiologici (il sistema limbico)
finalizzati a predisporre l’organismo a reagire per difendersi dai pericoli e dalle minacce.
Dalla paura è possibile difendersi attraverso il LEGAME CON ALTRE PERSONE e, in particolare
nei primi anni dello sviluppo.
L’adulto accudente con il suo comportamento rassicurante riduce e contrasta le paure, regola
le emozioni del bambino, lo rassicura, allontana le minacce e i pericoli in modo che il piccolo
possa sviluppare:
a) fiducia e speranza negli altri e nelle loro capacità protettive,
b) certezza e fiducia nelle sue capacità di riconoscere e affrontare i pericoli,
c) un certo grado di sicurezza nell’ambiente che potrà essere esplorato e conosciuto
liberamente
Il TRAUMA DA ATTACCAMENTO può evolvere verso due principali direzioni:
1) Distacco, crudeltà fredda, aggressività ostile e strumentale (volta a infliggere un danno e a
ottenere benefici per sé), caratteristici di una iper-regolazione del sistema di sicurezza e
della paura - evitamento preventivo dell’intimità affettiva e delle situazioni che
potrebbero provocare delusione e disagio;
Studi neuroscientifici hanno dimostrato la flessibilità e plasticità della struttura cerebrale, quindi
più precocemente si interviene, più̀ elevata è la probabilità̀ di prevenire danni intervenienti: no
letture deterministiche e unilaterali