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HANDICAP-PROBLEMI APPLICATIVI DELLA LEGGE 104/92

La Repubblica:
A) garantisce il pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne
promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società;
B) previene e rimuove le condizioni invalidanti;
C) persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni;
D) predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale.
Art.3 c.2-Diritti
La persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della
minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e all’efficacia delle terapie riabilitative.
Art.3-Soggetti aventi diritto
E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che
è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di
svantaggio sociale o di emarginazione.
Minorazione Alterazione di una funzione del corpo, delle mente o dei sensi, stabilizzato o progressivo.
DifficoltàIncapacità di compiere una qualche azione, importante nell’apprendimento, nell’integrazione lavorativa e
nella vita di relazione, in termini di normalità.
SvantaggioCondizione di restrizione della capacità di integrazione del soggetto nell’ambiente relazionale.

INVALIDITA’ CIVILE
L.118/1971
Si considerano mutilati ed invalidi civili i cittadini affetti da MINORAZIONE congenita od acquisita, anche a carattere
progressivo, che abbiano subito una permanente RIDUZIONE di almeno 1/3 della CAPACITA’ LAVORATIVA, se si tratta di
persone comprese tra i 18 e i 65 anni.
Se si tratta di minori o di soggetti ultra65 se abbiano difficoltà a svolgere le funzioni propri della loro età.
Art.3-Soggetti aventi diritto
Qualora la minorazione abbia ridotto l'autonomia personale, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale
permanente la situazione assume connotazione di gravità.
Intervento assistenziale
1.Permanente (stabile per il futuro); 2.Continuativo (per tutto il periodo di durata del deficit); 3.Globale (per tutte le
attribuzioni della sfera di autonomia compromessa).
I problemi
1. Assenza di modelli standardizzatiPer l’assenza di supporti valutativi concernenti: l’età evolutiva e l’identificazione
della condizione di gravità.
2.Mancanza di “condivisione” di criteri utili per una uniformità di giudizio.
3. Non univoco riferimento al “bisogno” (serve intervento di promozione della integrazione).
4.Non adeguata valutazione “longitudinale”, in particolar modo nella età evolutiva ove la qualità dell’intervento
integrativo è fattore assolutamente decisivo.
5. Non adeguata integrazione tra strutture di accertamento e rete dei servizi territoriali, compresi i MMG. La
costituzione di rete è prevista dall’art.14 L.328/2000.
6.Non sufficiente qualificazione e formazione specifica dei componenti delle Commissioni di accertamento e di tutti
coloro che concorrono al riconoscimento, compresi i MMG (medici medicina generale).
L’obbiettivo
Integrazione di tutte le fasi in un unico “progetto” che abbia come scopo la promozione della integrazione della persona.
Le diverse competenze che intervengono nella definizione dell’handicap e nell’erogazione degli interventi debbono
interagire tra di loro fin dall’inizio, in modo da produrre un vero “progetto individualizzato di promozione
dell’integrazione”.
ICF-Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
L’attenzione è su funzionamento e salute, non su disabilità.
Disabilitàrisultato dell’interazione tra condizione di salute e fattori ambientali. Nell’ICF è descritta su 3 livelli: corpo,
persona, ambiente.
Applicazioni ICFstatistica, ricerca, clinica, politica sociale, formazione.
ICDfornisce la diagnosi e una descrizione del processo e delle cause della malattia.
ICFdescrive le conseguenze di una condizione di salute in termini di funzionam. e di esperienza di salute. L’ICF ha due
componenti: corpo e attività e partecipazione.
Elenco di domini: insieme pratico di funzioni fisiologiche, strutture anatomiche, azioni, compiti e aree di vita correlati.
Funzionamento: termine neutro che unifica strutture e funzioni corporee, attività e partecipazione in un dato contesto.
Disabilità: termine negativo che unifica le menomazioni, le limitazioni di attività e le restrizioni della partecipazione in
un dato contesto.
Menomazione: Deviazione significativa o perdita a carico di una struttura o di una funzione corporea.
Attività: Esecuzione di un compito o di un’azione finalizzata.
Limitazioni dell’attività: Difficoltà nello svolgere un compito o di un’azione finalizzata.
Partecipazione: Coinvolgimento in una situazione di vita.
Restrizioni alla partecipazione: Problemi che un individuo sperimenta nel coinvolgimento nelle situazioni di vita.
Fattori contestuali= fattori ambientali(ambiente fisico, sociale, atteggiamenti) + fattori personali.
Attività/partecipazione:
Performance: ciò che l’individuo fa nel suo ambiente attuale.
Capacità: il più alto livello di funzionamento di un individuo data la condizione di salute.
Perché?
Motivazione scientifica: Le ICF prevedono applicazioni in materia di politica sociale.
Motivazione giuridica: L.328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali).
Con utilità di:
1.Standardizzazione delle valutazione, 2.Omogeneità dei giudizi, 3.Confronto di situazioni diverse,4.Possibilità follow up.
Attraverso mediazioni interpretative
Qualitativa: quali domini e classi considerare?
Quantitativa: quale riduzione o restrizione?
Riferirsi alla condizione di bisogno specifica e agli interventi di “contrasto” più adeguati.
Le procedure
Alla domanda deve essere allegato certificato medico contenente le indicazioni anamnestiche, cliniche e diagnostiche
relative al soggetto richiedente; è opportuno che venga allegata anche una “RELAZIONE SOCIALE” redatta da un
assistente sociale di struttura pubblica o privata, che illustri, la situazione sociale del soggetto richiedente.
Il soggetto è definito portatore di handicap con carattere di permanenza se è soddisfatta una sola condizione ICF per la
componente bio-medica e due condizioni ICF per la componente sociale.
Il soggetto è definito portatore di handicap in situazione di gravità se sono soddisfatte due condizioni ICF per la
componente bio-medica e due condizioni ICF per la componente sociale.

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