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2.LA CAPACITA’ CIVILE Titolo I c.c.

La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del
concepito sono subordinati all’evento della nascita.
La capacità di agire si acquista con la maggiore età, al compimento del diciottesimo anno. Con la maggiore
età si acquista la capacità di compiere tutti gli atti per i quali non sia stabilita una età diversa. Sono salve le
leggi speciali che stabiliscono un’età inferiore in materia di capacità a prestare il proprio lavoro.

Titolo XII- Dell’infermità di mente, dell’interdizione e dell’inabilitazione


414. Il maggiore di età e il minore emancipato, i quali si trovano in condizioni di abituale infermità di mente
che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti quando ciò è necessario per
assicurare la loro adeguata protezione.
415. Riguarda il maggiorenne infermo mentale che non è talmente grave da essere interdetto e che può
essere dunque inabilitato. Possono anche essere inabilitati coloro che, per prodigalità o per abuso di
sostanze espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici.
Possono infine essere inabilitati il sordomuto e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno
ricevuto un’educazione sufficiente, salvo quando risulta che sono del tutto incapaci di provvedere ai propri
interessi.
428. Gli atti compiuti da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere incapace d’intendere e di
volere al momento in cui gli atti sono stati compiuti, possono essere annullati se ne risulta un grave
pregiudizio all’autore (per il contraente o la malafede dell’altro).

Legge n.6/2004 ha introdotto un nuovo istituto dell’amministrazione di sostegno.


Art.1
Lo scopo della legge è quello di tutelare quotidianamente le persone prive in tutto o in parte della propria
autonomia attraverso interventi, sia temporanei, sia permanenti. L’elemento fondamentale è che questo
intervento di assistenza sia fatto con la minore limitazione possibile della capacità di agire.
Art. 404-Amministrazione di sostegno
La persona che si trova nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi,
può essere assistita da un amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare. Ha come compito
quello di sostenere e assistere la persona solo nei momenti in cui ha bisogno di assistenza e mantenere la
sua autonomia in tutte le altre circostanze.
Art. 405-Decreto di nomina dell'amministratore di sostegno; durata dell'incarico e relativa pubblicità
Il decreto di nomina dell'amministratore di sostegno deve contenere l'indicazione:
1) delle generalità della persona beneficiaria e dell'amministratore di sostegno;
2) della durata dell'incarico, che può essere anche a tempo indeterminato;
3) dell'oggetto dell'incarico e degli atti che l'amm.s. ha il potere di compiere per conto del beneficiario;
4) degli atti che il beneficiario può compiere solo con l'assistenza dell'amministratore di sostegno;
5) dei limiti, anche periodici, delle spese che l'amministratore di sostegno può sostenere con utilizzo delle
somme di cui il beneficiario ha o può avere la disponibilità;
6) della periodicità con cui l'amministratore di sostegno deve riferire al giudice circa l'attività svolta e le
condizioni di vita personale e sociale del beneficiario.
Art. 406-Soggetti
Il ricorso per l'istituzione dell'amministrazione di sostegno può essere proposto dallo stesso soggetto
beneficiario, anche se minore, interdetto o inabilitato.
Se il ricorso concerne persona interdetta o inabilitata il medesimo è presentato congiuntamente all'istanza
di revoca dell'interdizione o dell'inabilitazione davanti al giudice competente per quest'ultima.
I responsabili sei servizi sanitari e sociali hanno l’obbligo di informare il Giudice Tutelare della presenza di
una condizione che richiede la nomina di un amm.s. Il G.T. farà gli accertamenti, determinerà in quali
particolari settori il soggetto ha bisogno di essere sostenuto e in quali rimarrà autonomo ed emetterà un
decreto con la nomina dell’amm., indicando specificatamente i suoi compiti.
Art. 408-Scelta dell’amministratore di sostegno
La scelta dell'amministratore di sostegno avviene con esclusivo riguardo alla cura ed agli interessi del
beneficiario. L'amministratore di sostegno può essere designato dallo stesso interessato, in previsione della
propria eventuale futura incapacità, mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata.
Art. 409-Effetti dell’amministrazione di sostegno
Il beneficiario conserva la capacità di agire per tutti gli atti che non richiedono la rappresentanza o
l'assistenza necessaria dell'amministratore di sostegno. Il beneficiario può in ogni caso compiere gli atti
necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana.

Legge 219/17
Art. 4-Il fiduciario
Il fiduciario deve essere una persona maggiorenne e capace di intendere e di volere.
L'accettazione della nomina da parte del fiduciario avviene attraverso la sottoscrizione delle DAT
(Disposizioni anticipate di trattamento) o con atto successivo, che è allegato alle DAT. Al fiduciario è
rilasciata una copia delle DAT.
Il fiduciario può rinunciare alla nomina con atto scritto, che è comunicato al disponente.
L'incarico del fiduciario può essere revocato dal disponente in qualsiasi momento, con le stesse modalità
previste per la nomina e senza obbligo di motivazione.

Tutela degli incapaci


Il consenso informato della persona interdetta è espresso o rifiutato dal tutore, sentito l'interdetto ove
possibile, avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita della persona nel pieno rispetto
della sua dignità.
Il consenso informato della persona inabilitata è espresso dalla medesima persona inabilitata.
Nel caso in cui sia stato nominato un amministratore di sostegno la cui nomina preveda la rappresentanza
esclusiva in ambito sanitario, il consenso informato è espresso o rifiutato solo dall'amministratore, tenendo
conto della volontà del beneficiario, in relazione al suo grado di capacità di intendere e di volere.

La nomina di un amministratore di sostegno può essere disposta anche a favore di chi, nell’immediato
futuro plausibile, andrebbe in una condizione di infermità tale da renderlo incapace di provvedere ai propri
interessi.

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