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Da: The Tragedy of King Richard III


La tragedia di re Riccardo III

I, 2 Entrano dei gentiluomini, con la salma di re Enrico VI in una bara scoperta,


scortata da alabardieri, e lady Anna in gramaglie.

LADY ANNA Giù, mettete giù il vostro nobile carico, se mai un sudario può
ammantare la nobiltà, mentre io piango devota la prematura fine del
virtuoso Lancaster.

Depongono la bara

Fredda come il metallo di una chiave, povera effigie di un re santo, pallide


ceneri del casato dei Lancaster, esangui resti di quel sangue reale: mi si
lasci legittimamente evocare il tuo spirito, affinché ascolti i lamenti della
povera Anna, sposa del tuo Edoardo, del tuo figliolo trucidato, pugnalato
dalla stessa mano che ha inferto queste ferite. Guarda! In queste finestre da
cui è fuggita la tua vita io verso l’inutile balsamo dei miei poveri occhi. Oh,
sia maledetta la mano che ha aperto questi squarci; maledetto il sangue che
ha versato questo sangue; maledetto il cuore che ha avuto cuore di farlo.
Tocchi in sorte all’odioso sciagurato che ci ha arrecato la sciagura della tua
morte un destino più crudele di quello che auguro ai lupi, ai ragni, ai rospi
o agli esseri velenosi che vivono strisciando. Se mai avrà un figlio, che sia
un aborto, un mostro, dato alla luce anzitempo, il cui aspetto orribile e
innaturale faccia raggelare di spavento la madre e le sue speranze, e che sia
erede della sua infelicità. Se mai avrà moglie, sia lei più disperata alla sua
morte di quanto lo sono io a quella del mio giovane signore, e alla tua. Ora
avviamoci verso Chertsey col vostro santo carico, che da Saint Paul
conduciamo al sepolcro,

[I gentiluomini sollevano la bara]


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ma fermatevi ancora a riposare, quando sarete stanchi del peso, e io


piangerò le spoglie di re Enrico.

Entra Riccardo duca di Gloucester.

RICCARDO GLOUCESTER (ai gentiluomini) Fermi, con quel cadavere, e


mettetelo giù.

LADY ANNA Quale nero stregone manda questo demone a interrompere i


riti della devota pietà?

RICCARDO GLOUCESTER Canaglie, mettete giù quel cadavere o per San


Paolo diventa cadavere chi non mi obbedisce.
[ALABARDIERE] Mio signore, fatevi da parte e lasciate passare il feretro.

RICCARDO GLOUCESTER Screanzato di un cane, fermati tu quando lo


comando io. Levami quell’ alabarda dal petto o per San Paolo ti butto a
terra e ti prendo a calci, pezzente, per la tua impudenza.

Mettono giù la bara

LADY ANNA (rivolta ai gentiluomini e agli alabardieri) Ma come, tremate?


Avete tutti paura? Ahimè, non vi biasimo, siete mortali, e occhi mortali non
sopportano la vista del demonio. – Vattene, spaventoso ministro infernale.
Tu hai vinto solo il suo corpo mortale; non puoi avere la sua anima; e allora
sparisci.

RICCARDO GLOUCESTER Soave, santa creatura, per carità non siate così in
collera!

LADY ANNA Turpe demonio, per amor di Dio vattene da qui e non
tormentarci; sei tu che hai fatto di questa terra felice il tuo inferno, zeppo
di urla, imprecazioni e cupi lamenti. Se godi a vedere le tue gesta efferate,
guarda questo modello delle tue carneficine. – Signori, guardate, guardate!
Le ferite del morto, Enrico, aprono le bocche raggelate, e tornano a
sanguinare. Arrossisci, arrossisci, tu, grumo di turpe deformità, perché è la
tua presenza che fa uscire questo sangue dalle vene fredde e vuote, dove il
sangue più non scorre: è il tuo atto disumano e contro natura a causare
questo sovrannaturale profluvio. O Dio, che questo sangue hai creato,
vendica la sua morte; o terra, che questo sangue hai bevuto, vendica la sua
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morte. Che il cielo fulmini l’assassino o che la terra si spalanchi e se lo


mangi vivo, così come inghiotte il sangue di questo re giusto, trucidato dal
suo braccio guidato dall’inferno.

RICCARDO GLOUCESTER Signora, ignorate i precetti della carità, che


ripaga il male col bene, le maledizioni con le benedizioni.

LADY ANNA Infame, tu ignori qualsiasi legge, divina o umana. Non c’è
belva per quanto feroce che non abbia un tocco di pietà.

RICCARDO GLOUCESTER Io non ne ho affatto, e perciò non sono una belva.

LADY ANNA Prodigioso, quando i demoni dicono la verità!

RICCARDO GLOUCESTER Più prodigioso ancora, quando gli angeli sono


tanto in collera. Concedetemi, divina perfezione di una donna, di
scagionare punto per punto la mia persona dall’accusa di questi presunti
misfatti.

LADY ANNA Concedimi, contagiosa infezione di un uomo, di imputare


punto per punto alla tua maledetta persona questi conclamati delitti.

RICCARDO GLOUCESTER Bella oltre ogni dire, accordatemi un attimo di


requie per giustificarmi.

LADY ANNA Mostro oltre ogni immaginazione, impiccarti è l’unica tua


possibile giustificazione.

RICCARDO GLOUCESTER Un’azione così disperata equivarrebbe ad


accusare la mia persona.

LADY ANNA E la disperazione ti varrà da giustificazione, per la giusta


vendetta contro la tua persona, tu che altri hai ingiustamente sterminato.

RICCARDO GLOUCESTER Se dicessi che non li ho ammazzati io?

LADY ANNA Allora di’ che non sono stati ammazzati: ma morti sono – e sei
stato tu, creatura del demonio.

RICCARDO GLOUCESTER Io non ho ammazzato vostro marito.


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LADY ANNA Allora è vivo.

RICCARDO GLOUCESTER No, è morto, ammazzato da Edoardo.

LADY ANNA Menti spudoratamente: la regina Margherita ha visto la tua


spada assassina fumare del suo sangue, quella stessa che le avresti
piantato nel petto, se i tuoi fratelli non ne avessero deviato il colpo.

RICCARDO GLOUCESTER Ero stato provocato dalle calunnie della sua


linguaccia, che addossava le loro colpe alle mie spalle innocenti.

LADY ANNA Eri stato provocato dalla tua mente sanguinaria, che non
sogna altro che carnefi cine. Non l’hai forse ucciso tu questo re?

RICCARDO GLOUCESTER Ve lo concedo, sì.

LADY ANNA Me lo concedi, istrice! Dio allora mi conceda che tu sia dannato
per quest’ infamia. Oh, lui era gentile, mite e virtuoso.

RICCARDO GLOUCESTER Tanto meglio per il re del Cielo che se lo è preso.

LADY ANNA Lui è in Cielo, dove tu non arriverai mai.

RICCARDO GLOUCESTER E che allora ringrazi me, che ce l’ho mandato,


perché sta meglio lì che sulla terra.

LADY ANNA E tu stai bene in un posto solo: l’inferno.

RICCARDO GLOUCESTER Ma no che c’è un altro posto, se me lo lasciate


dire.
LADY ANNA La galera.

RICCARDO GLOUCESTER La vostra camera da letto.

LADY ANNA Che non conosca mai il riposo la camera dove dormi tu.

RICCARDO GLOUCESTER E così sarà, signora, fino a che non vi dormirò


con voi.
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LADY ANNA Lo spero.

RICCARDO GLOUCESTER Lo so. Ma, dolce lady Anna, se ponessimo fine a


questa arguta schermaglia e passassimo a modi più pacati? Non è forse chi
fu causa della prematura morte di questi Plantageneti, Enrico ed Edoardo,
da biasimare insieme a chi l’ha messa in atto?

LADY ANNA Fosti tu la causa di quel maledetto gesto.

RICCARDO GLOUCESTER Fu la vostra bellezza – la vostra bellezza, che mi


tormentava nel sonno spingendomi a voler morto il mondo intero, pur di
passare un’ora della mia vita sul vostro dolce seno.

LADY ANNA Se io ci credessi, ti assicuro, assassino, che mi strapperei via la


bellezza dalle guance con queste stesse unghie.

RICCARDO GLOUCESTER Questi occhi non potrebbero sopportare un tale


scempio di soave bellezza. Con me a fi anco non osereste toccarla. Mi
allieta come il sole allieta il mondo: è la luce del mio giorno, la mia vita.

LADY ANNA Che la nera notte oscuri la luce del tuo giorno, così come la
morte la tua vita.

RICCARDO GLOUCESTER Non maledire te stessa, bella creatura; tu sei


entrambe.

LADY ANNA Vorrei esserlo, per vendicarmi di te.

RICCARDO GLOUCESTER È una ben innaturale rivalsa, quella che porta a


vendicarsi di chi ti ama.

LADY ANNA È una rivalsa giusta e ragionevole, vendicarsi di chi mi ha


ucciso lo sposo.

RICCARDO GLOUCESTER Chi ti ha privato dello sposo, signora, lo ha fatto


per offrirti uno sposo migliore.

LADY ANNA Sulla terra non ce n’è uno migliore.

RICCARDO GLOUCESTER Uno c’è, vivo, il cui amore è migliore del suo.
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LADY ANNA Dimmi il nome.

RICCARDO GLOUCESTER Plantageneto.

LADY ANNA Appunto, era lui.

RICCARDO GLOUCESTER Uno con lo stesso nome, ma di tempra migliore.

LADY ANNA Dov’è?

RICCARDO GLOUCESTER Qui.


Lei gli sputa
Perché mi sputi?

LADY ANNA Per te vorrei che fosse veleno mortale.

RICCARDO GLOUCESTER Mai veleno venne da più dolce fonte.

LADY ANNA Mai veleno si posò su un rospo più schifoso. Sparisci alla mia
vista! Mi infetti gli occhi.

RICCARDO GLOUCESTER Sono i tuoi occhi, dolce signora, ad avere


infettato i miei.

LADY ANNA Se solo fossero basilischi, da lasciarti stecchito.

RICCARDO GLOUCESTER Vorrei lo fossero, per morire sul colpo; perché ora
mi uccidono tenendomi in vita. Quei tuoi occhi hanno fatto versare ai miei
lacrime amare, ne hanno mortificato l’aspetto con dovizia di stille
infantili. Mai ho implorato amici o nemici; mai la mia lingua ha recitato
dolci parole suadenti; ma ora che mi si propone in cambio la tua bellezza, il
mio cuore orgoglioso implora e spinge la mia lingua a parlare.
Non insegnare il disprezzo alle tue labbra, che son fatte per baciare,
signora, e non per questo biasimo. Se il tuo cuore assetato di vendetta non
riesce a perdonare,
[Si inginocchia e le offre la sua spada] ecco, ti presto questa spada affilata. Se
è tuo desiderio farla sparire in questo petto sincero, e farne uscire l’animo
che ti adora, io lo espongo nudo al colpo fatale, e umilmente invoco la
morte, in ginocchio. Si scopre il petto; lei gli punta contro la spada No, non
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fermarti, io ho davvero ucciso re Enrico; ma è stata la tua bellezza a


provocarmi. No, affonda il colpo: sono stato io a trafiggere il giovane
Edoardo; ma è stato il tuo viso angelico a spingermi. Lei lascia cadere la
spada Riprendi la spada, o prendi me.

LADY ANNA Alzati, simulatore. [Lui si alza] Anche se ti vorrei morto, non
sarò la tua carnefice.

RICCARDO GLOUCESTER Allora ordinami di uccidermi, e lo farò.

LADY ANNA L’ho già fatto. RICCARDO GLOUCESTER Ma allora eri in preda
all’ira: dillo di nuovo, e non appena pronuncerai la frase, questa mano, che
per amor tuo uccise il tuo amore, per amor tuo ucciderà un amore ben più
grande. Di ambedue le morti sarai complice.

LADY ANNA Vorrei conoscere il tuo cuore.

RICCARDO GLOUCESTER La sua immagine è sulla mia lingua.

LADY ANNA Temo la falsità di entrambe.

RICCARDO GLOUCESTER Allora mai uomo è stato sincero.

LADY ANNA Va bene, mettete via la spada.

RICCARDO GLOUCESTER Allora di’ che pace è fatta.

LADY ANNA Lo saprai poi.

RICCARDO GLOUCESTER Ma posso vivere e sperare?

LADY ANNA Come fanno tutti, spero.

RICCARDO GLOUCESTER Degnati di portare questo anello.

LADY ANNA Prendere non significa dare.

RICCARDO GLOUCESTER Guarda come il mio anello stringe il tuo dito; così
il tuo seno cinge il mio povero cuore. Porta entrambi, perché entrambi
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sono tuoi. E se questo tuo povero, devoto servitore può mendicare un solo
favore dalla tua graziosa mano, lo renderai per sempre felice.

LADY ANNA Di che si tratta?

RICCARDO GLOUCESTER Che voi acconsentiate a lasciare queste tristi


incombenze a colui che ha più motivo di dolersi, e ripariate subito a Crosby
House, dove io – una volta provveduto alle solenni esequie di questo nobile
re nel monastero di Chertsey, e cosparsa la sua tomba delle mie penitenti
lacrime – vi verrò sollecito a trovare. Per diverse ragioni che non posso
spiegarvi vi prego di accordarmi questo favore.

LADY ANNA Con tutto il cuore – ed è per me pure motivo di gioia vedervi
così contrito. Tressel e Berkeley, venite con me.

RICCARDO GLOUCESTER Lasciatemi un saluto.

LADY ANNA È più di quanto vi meritiate. Ma poiché mi insegnate a


lusingarvi, fate conto che vi abbia salutato.

Escono i due con Anna

RICCARDO GLOUCESTER Signori, tirate su il feretro.

GENTILUOMO Verso Chertsey, mio nobile signore?

RICCARDO GLOUCESTER No, a Blackfriars; e aspettate lì il mio arrivo.

Escono tutti con il feretro tranne Gloucester

Si è mai visto corteggiare una donna in questo stato? Si è mai visto


conquistare una donna in questo stato? Sarà mia, ma non me la terrò a
lungo. Ma come, io che le ho ucciso il marito e suo padre: sedurla così, con
il cuore stracolmo d’odio, la bocca piena di maledizioni, le lacrime agli
occhi, di fronte al testimone sanguinante del mio odio, con Dio, la sua
coscienza e tutti questi impedimenti contro di me, e io senza nessun
alleato, se non il demonio a viso scoperto e la maschera della
dissimulazione – e ciononostante conquistarla, contro ogni aspettativa?
Ah! Ha già scordato quel valoroso principe, Edoardo, il suo sposo, che io, in
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un impeto di collera, infilzai un tre mesi orsono a Tewkesbury? Non ce n’è


più un altro al mondo come lui, un gentiluomo così dolce e amabile,
plasmato da una natura generosa, giovane, coraggioso, saggio, un re nato
– e ciononostante lei abbassa lo sguardo su di me, che ho reciso l’aureo
frutto di questo giovane principe,consegnandola vedova a un letto di
dolore? Su di me, che intero non valgo la metà di Edoardo, su di me, zoppo
e deforme? Il mio ducato contro un misero centesimo, scommetto che
continuo a farmi torto! Giurerei che, se pur a me non riesce di farlo, lei mi
trova di mirabile fattura. Mi comprerò uno specchio, e pagherò una
dozzina o due di sarti che studino come agghindare la mia persona: giacché
sono riuscito a guadagnarmi il favore di me stesso, lo manterrò, costi quel
che costi. Ma prima voglio sistemare questo qui nella fossa e poi tornerò in
lacrime dalla mia bella. Finché non mi sarò comprato uno specchio,
splendi, bel sole, che io possa contemplare la mia ombra quando passo.

Esce

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