00 25/10/2007
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SCELTA DEGLI STRUMENTI TERAPEUTICI:
Psicoeducazione(cioè spiegare al paziente qual è l’origine del suo sintomo se
c’è una spiegazione abbastanza facile) e modificazione ambientale
Psicoterapia professionale: impegnativa a livello di tempo, di coinvolgimento
del paziente e del terapeuta. Non è un intervento residuale,ma un intervento
elettivo.
Farmacoterapia specifica:anche se condotta con farmaci bel tollerati dal punto
di vista organico, che non danno complicazioni di livello internistico, non è un
atto banale perché a livello psicopatologico può portare a disconoscere una
diagnosi più importante,a una cronicizzazione della patologia e ad esporre il
paziente a complicazioni derivanti da una terapia inadeguata.
PSICOTERAPIA PROFESSIONALE:
-sintomi e struttura di personalità
-modello della componente non cosciente della disfunzione:gli analisti parlano di
coscienza/inconscio, i cognitivisti di libertà e di automatismi di pensiero
-breve durata: focale, strategica,, tecniche speciali
-media durata:cognitivo comportamentale,relazionale
-lunga durata:psicodinamica…
FARMACOTERAPIA SPECIFICA:
i meccanismi biologici sottendono le dimensioni psicopatologiche, quindi i
farmaci sono prescritti per aree sintomatiche
acuzie e cronicità:vi sono farmaci adatti a spegnere l’ansia acuta perché
agiscono subito, altri che sono più adatti a prevenire la cronicizzazione dei
disturbi perché hanno un’azione più patogenetica e meno sintomatica
induzione,mantenimento, sospensione:non viene dato lo stesso farmaco per
tutta la durata del trattamento,ma si utilizzano farmaci diversi a seconda della
fase in cui ci si trova, il disturbo va visto in una sua evoluzione
profilo ed effetti collaterali
compatibilità con interventi psicologici:ad esempio le benzodiazepine mal si
associano con la psicoterapia perché rendono il paziente piuttosto apatico,
incapace di percepire l’aspetto conflittuale del sintomo e dunque impermeabile
al trattamento terapeutico. Utilizzando altre classi di farmaci si può avere
un’attenuazione del sintomo senza per questo avere quell’effetto di
ottundimento corticale che le benzodiazepine comportano. Tuttavia in alcune
situazioni, come il disturbo acuto da stress, l’uso delle benzodiazepine è
fondamentale soprattutto in fase acuta: se c’è dunque una forte componente di
ansia anticipatoria l’uso della benzodiazepina nelle prime fasi di trattamento è
capace di spegnerla,gli altri farmaci non ne sono ne sono in grado perché non
agiscono a livello corticale e proprio per questo sono compatibili con la
psicoterapia.
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FARMACOTERAPIA SPECIFICA:
BENZODIAZEPINE: funzionano molto bene quando si deve spegnere
un’ansia acuta,soprattutto nel soggetto giovane non presentano effetti
collaterali preoccupanti a meno che non sia alcolista. Le benzodiazepine hanno
tutte la stessa specificità recettoriale, non hanno un’efficacia differenziale nei
vari disturbi ma tutte inducono ansiolisi e induzioni del sonno, vanno dunque
scelte in base all’emivita. Vi sono benzodiazepine che hanno un importante
metabolismo epatico e possiedono un’emivita lunga perché anche gli intermedi
metabolici sono farmacologicamente attivi,quindi possono essere
somministrate anche 1 volta ogni 2 giorni ed il paziente rimane virtualmente
coperto:il vantaggio è che il paziente si decondiziona ,nel senso che sta meglio
e non deve ricorrere continuamente all’uso del farmaco .Nel farmaco con
emivita breve vi è il massimo rischio di condizionamento all’uso del farmaco
perché il paziente più volte al giorno si sente scoperto,sente l’ansia che torna e
riprende il farmaco: questo è un rafforzatore comportamentale all’uso del
farmaco. Le benzodiazepine ad emivita breve dunque sono le meno adatte al
trattamento dei disturbi d’ansia a meno che non vi siano delle ragioni di tipo
organico per le quali non si può somministrare la benzodiazepina ad emivita
lunga. IL TAVOR ha soltanto una glucoconiugazione e poi viene eliminato a
livello renale, il vantaggio è che può essere somministrato anche in caso di
insufficienza epatica e che non vi sono interazioni con altri farmaci a livello dei
citocromi in pazienti polimedicati dal punto di vista internistico, lo svantaggio
dal punto di vista comportamentale è che il paziente deve assumerlo tre volte al
giorno per coprire un disturbo d’ansia severo.
SSRI: SERTRALINA;PAROXETINA(farmaco potente,ma con una serie di
effetti recettoriali spuri che gli conferiscono una maggiore efficacia
antidepressiva e capacità di coprire quasi tutte le sindromi, però poiché non
agisce solo sul meccanismo di ricaptazione della serotonina, ma ha una serie di
azioni spurie una sua sospensione non graduale può portare ad una sindrome da
sospensione con vertigini e nausea;CITALOPRAM ( il più specifico dal punto
di vista recettoriali)
Sono farmaci che vanno prescritti con cautela nel paziente con l’ansia
perché vi può essere l’effetto paradosso iniziale(bisogna iniziare il
trattamento con dosaggi bassi e generalmente con una co-somministrazione di
benzodiazepine infatti, poiché inducono delle trasformazioni che portano a
modificazioni di tipo genomico, l’effetto terapeutico non è immediato, ma
compare a partire dalla II/III settimana così come gli altri antidepressivi,però in
questo caso non si può aspettare la risposta perché vi è l’effetto paradosso
che,come nel caso del disturbo dell’attacco di panico,si scompensa
ulteriormente)
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SNRI e NASSA:VENLAFAXINA,MIRTAZAPINA…
Gli inibitori della doppia ricaptazione adrenalina/noradrenalina (SNRI) sono più
efficaci degli SSRI nel trattamento dell’ansia generalizzata perché il secondo
meccanismo noradrenergico da’ un potenziamento.
I NASSA hanno un meccanismo di inibizione della ricaptazione e di agonista
dell’autorecettore noradrenergico che è un meccanismo meno potente rispetto alla
doppia inibizione della ricaptazione quindi sono in effetti meno potenti. La
MIRTAZAPINA è molto efficace nel trattamento dei disturbi dell’adattamento
perché avendo una componente sedativa antistaminica aiuta a sincronizzare il
ciclo sonno-veglia.
TRICICLICI: IMIPRAMINA,AMITRIPTILINA,CLOMIPRAMINA
Sono farmaci antidepressivi molto validi pur avendo una serie di effetti collaterali
importanti quali: disturbi del ritmo cardiaco,induzione di stati confusionali negli
anziani a seguito di un meccanismo anticolinergico corticale.
IMAOa/RIMA: FENELZINA,TRANILCICPROMINA;MOCLOBEMIDE
Gli inibitori dell’ossidazione delle monoammine (IMAOa),il sottotipo di interesse
psichiatrico non quello di interesse Neurologico che serve per il Parkinson, e gli
inibitori reversibili (RIMA), che sono costituiti quasi esclusivamente dalla
MOCLOBEMIDE(farmaco poco tossico e poco efficace),sono farmaci poco
maneggevoli. In Italia è in commercio soltanto la TRANILCIPROMINA in
combinazione con un neurolettico,mentre il farmaco di riferimento nei paesi
anglosassoni è la FENELZINA che però non è in commercio in Italia.
I pazienti che assumono IMAO devono attenersi rigidamente ad attenzioni di tipo
dietetico,astenendosi dall’assunzione di vino rosso,formaggi fermentati,frutta
secca,etc.
STABILIZZANTI: GABAPETIN;PREGABALIN
Il PREGABALIN è utilizzato nel trattamento dell’ansia generalizzata,un
disturbo in cui facilmente si ha cronicizzazione all’uso delle benzodiazepine.
ANTIPSICOTICI ATIPICI:QUETIAPINA è utilizzata nel trattamento
dell’ansia generalizzata e a basse dosi anche nel disturbo da stress post-
traumatico per controllare sia l’ansia cronica,sia ad alcune forme di flash-back
che rispondono in parte a dei meccanismi bersaglio degli antipsicotici
ALTRI FARMACI: β-bloccanti, che erano importanti nel trattamento
dell’attacco di panico prima che uscissero gli SSRI perché erano il gradino
intermedio tra le benzodiazepine e l’uso dei triciclici. In genere in psichiatria
si utilizza il propanololo a basso dosaggio perché passa la barriera emato-
encefalica, tuttavia anche i β-bloccanti soltanto periferici a volte sono utili
perché essendoci dei loop psicosomatici il fatto di prevenire la tachicardia
riflessa in risposta all’esposizione ad un determinato stimolo può aiutare al
decondizionamento, anche se il farmaco non agisce direttamente a livello del
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locus coerulus. In pazienti con ansia e con ipertensione labile l’uso del β-
bloccante può risolvere entrambe le situazioni senza dover polimedicare il
paziente.
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METODI RIASSUNTIVI PER LO STUDIO DELLE EVIDENZE:
Revisione degli studi sperimentali( RCT: trial clinici randomizzati cioè si
prende un gruppo di pazienti che viene sottoposto al trattamento che si
vuole studiare e un gruppo di pazienti di controllo,i quali sono scelti a caso
e poi si vede chi sta meglio o chi sta peggio;serie di casi; casi singoli).
Revisioni sistematiche degli studi sperimentali: devono essere considerati
tutti gli studi sperimentali che ci sono su un dato argomento,compresi quelli
non pubblicati che in genere sono quelli che affermano che un trattamento
non è efficace
Meta-analisi degli studi sperimentali:oltre a prendere tutti gli studi,come
nelle revisioni sistematiche,si fa anche un’analisi statistica.
Studi osservazionali:studi non sperimentali in cui non c’è un controllo
Meta-analisi sugli studi osservazionali.
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La psicoterapia comportamentale si basa sulle modificazioni dei comportamenti: un
esempio è la desensibilizzazione sistematica che si fa per le fobie:si associa cioè
l’esposizione allo stimolo fobico con un rilassamento.
Vi sono poi delle terapie combinate che utilizzano sia elementi cognitivi,di
ristrutturazione dei pensieri,sia strategie comportamentali di modificazione dei
comportamenti patologici.
RISULTATI:
le terapie cognitivo comportamentali sono risultate più efficaci in rapporto a lista
d’attesa/ cure usuali, però il confronto tra la terapia cognitivo-comportamentale e la
terapia supportava non ha prodotto differenze.
RISULTATI:
la terapia cognitivo-comportamentale centrata sul trauma è migliore rispetto alla
lista d’attesa o alle cure usuali,mentre ha la stessa efficacia dell’MDR, della
terapia di gestione dello stress;la terapia di gruppo è meno efficace.
Elena Pieroni