Ci siamo lasciati parlando della sintomatologia depressiva ed era venuto fuori che in realtà il
cut-off che utilizziamo per la diagnosi (tot sintomi per tot giorni) è un cut-off orientativo. Ciò
significa che un paziente è comunque da trattare, anche se non rientra totalmente nei criteri
di diagnosi per depressione e ad esempio non raggiunge i 15 giorni di malessere o pur
raggiungendoli presenta un sintomo in meno. Questi parametri servono come parametri
indicativi. Per questi motivi, oltre ad una diagnosi strettamente categoriale, che etichetta il
problema inserendolo in una categoria o in un’altra, utilizziamo spesso un approccio
dimensionale ovvero un approccio che vede una sorta di continuità fra un malessere dovuto a
una tristezza più accentuata del normale (ma che non arriva a una vera depressione) e un
quadro patologico depressivo conclamato. Seguendo questo concetto parleremo di spettro
depressivo.
Da un punto di vista esclusivamente didattico distingueremo i sintomi dello spettro
depressivo in: sintomi somatici e sintomi psichici. Utilizziamo tale suddivisione unicamente
a scopo didattico per memorizzare i sintomi con più facilità, in realtà, infatti, soma e psiche
hanno confini indefinibili (basti pensare alla psicoterapia che produce un miglioramento e, a
lungo andare, ripristina la dimensione dell’ippocampo; dovremo consideralo un trattamento
psichico o biologico?).
I sintomi somatici sono quelli che hanno il carico maggiore sul soma.
Nella depressione non bipolare in genere sono più gravi al mattino (dire in genere significa
che non sempre è così, ma che indicativamente è così e soprattutto che lo è nelle forme più
gravi di depressione).
I sintomi somatici comprendono:
Stanchezza o faticabilità;
Presenza di dolori somatici:
- Artralgie,
- Cefalea,
- Mialgie (a queste bisogna fare attenzione perché molte volte la depressione
concomita con la fibromialgia e dunque è necessario fare una doppia diagnosi),
- Etc;
Modificazioni dell’attività psicomotoria: agitazione o rallentamento.
Vi anticipo che con il DSM-5 si è introdotta una novità: i sintomi misti (sono presenti
contemporaneamente sintomi depressivi e sintomi contropolari maniacali). Dal DSM-5
sono stati considerati come sintomi della patologia depressiva anche i sintomi misti
che prima erano sinonimo di disturbo bipolare. Non tutti sono d’accordo con tale
riforma, io personalmente non lo sono, ma la bibbia della psichiatria ha votato questo
approccio. Vi dico ciò poiché in genere la depressione agitata è stata sempre vista con
un po’ di sospetto, proprio perché l’agitazione è un sintomo di aumento di energia, e
dunque un sintomo misto, tuttavia con l’attuale classificazione del DSM-5 è ammesso
che una certa sintomatologia mista (poi vedremo nel dettaglio quale) possa essere
presente nel quadro di un disturbo depressivo non bipolare.
Modificazioni dell’appetito o del peso: nella depressione più classica l’appetito
diminuisce, ma sempre di più vediamo depressioni che concomitano con aumento di
peso e addirittura che concomitano con disturbi dell’alimentazione quali il
Binge Eating Disorder, nel quale non solo c’è un aumento di peso, ma c’è anche un
aumento compulsivo del peso. In genere l’aumento di peso è più frequente nei giovani.
Modificazioni del sonno: la sintomatologia classica depressiva è caratterizzata da un
risveglio precoce mattutino. La persona che ha una depressione grave generalmente si
sveglia alle tre del mattino e non dorme più, si gira nel letto ed è un momento terribile
perché in genere quando va a dormire è come se gli sembrasse che quella sua
sofferenza e quel suo malessere si fosse un attimo attenuato e lo potesse dimenticare
nel sonno; è però una tregua che dura poco poiché si sveglia e non dorme più.
Nei casi in cui è presente una forte componente ansiosa c’è anche l’addormentamento
tardivo, ossia un’ insonnia iniziale ed anche finale; a volte sono presenti anche risvegli
ripetuti notturni.
Attenzione però: la depressione può essere caratterizzata anche da ipersonnia.
Come vedremo, quando sono presenti contemporaneamente tutti i sintomi opposti più
frequenti, ipersonnia, iperfagia e la sintomatologia depressiva anzi che migliorare al
pomeriggio, come nella forma classica, peggiora al pomeriggio, si parla di depressione
atipica, ed è quasi sempre una depressione bipolare. Noi di fronte a sintomi atipici
molto caratterizzanti sospettiamo una depressone bipolare ed è per questo che se
sarete medici di medicina generale, vi consiglio di non trattare quel paziente con un
antidepressivo, ma di inviarlo ad uno specialista.
Il professore dice disturbi alimentari, ma nella slide c’è scritto disturbi addominali.
Stipsi.
Diminuzione del desiderio sessuale: è un sintomo molto frequente e importante perché
con la terapia antidepressiva quasi tutti gli altri sintomi si attenuano, mentre questo si
accentua anche per l’effetto degli antidepressivi stessi. Bisogna parlare di questo con il
paziente perché ad esempio egli potrebbe far parte di una coppia consolidata e il fatto
di notare la regressione degli altri sintomi meno questo potrebbe determinare o
accentuare problemi nella coppia.
(Ricordo che sto adottando queste distinzioni esclusivamente da un punto si vista didattico
poiché è difficile caratterizzare i sintomi in sfere così chiuse; non c’è sintomo che non si leghi
ad altri sintomi di altre sfere o che non colpisca più sfere, però per impararli è meglio se li
distinguiamo).
Sintomi comportamentali:
- Inibizione motoria (riduzione dei movimenti spontanei e del linguaggio).
L’inibizione motoria è generalmente presente, ma possiamo anche trovarci di
fronte ad un’agitazione proprio perché adesso la depressione agitata rientra
nell’ambito della depressione (in virtù del fatto che possono essere presenti
anche sintomi misti).
- Inespressività o lacune di espressione. La persona con depressione grave ha una
mimica come paralizzata, e anche una voce monotona.
- voce monotona: parla piano e senza inflessioni.
- Scarsa cura dell’igiene e dell’abbigliamento. Vedrete persone che fino a quel
momento tenevano al loro aspetto, lasciarsi andare completamente: non si
lavano più e hanno una scarsa cura della propria presenza.
- Non dimenticatevi che spesso i disturbi ansiosi concomitano con i disturbi
depressivi; può capitare dunque che, anche in assenza di un disturbo ansioso
conclamato, siano presenti sintomi di ansia psichica e talvolta sintomi di ansia
con somatizzazione.
Per umore irritabile intendiamo il reagire arrabbiandosi a stimoli che normalmente non
comporterebbero tale reazione. Anche questo è un sintomo della serie mista che abbiamo
visto oggi essere accettati anche nella diagnosi di depressione. Un altro sintomo importante
nell’adolescenza è la riduzione del tempo di attenzione, la difficoltà
all’addormentamento (difficilissimo da diagnosticare), affaticamento e l’apatia. Molte volte
il giovane paziente depresso più che depresso appare apatico, apparentemente non reagisce
più a nulla. In questi casi è da tener presente il rischio di suicidio. Proprio per il problema
che vi ho detto dell’io diviso adolescenziale, molte volte il suicidio nell’adolescente è
occasionale, compulsivo: se previeni quel momento riesci a prevenirlo bene e non ci riprova.
L’anziano se si mette in testa che lo deve fare lo fa.
Sintomi meno frequenti in adolescenza:
- senso di colpa;
- ipersonnia;
- l’insonnia terminale;
- la diminuzione dell’appetito infatti è più frequente l’aumento;
- il rallentamento motorio.
Esiste una concomitanza stretta tra i disturbi vascolari e la depressione; abbiamo infatti una
forma particolare di depressione ad esordio, spesso, nella terza età che oggi molti chiamano
DEPRESSIONE VASCOLARE perché è una depressione presente in soggetti che non hanno
un’anamnesi positiva per disturbi precedenti depressivi, ma che invece hanno un’anamnesi
positiva per disturbi vascolari (magari hanno aterosclerosi, diabete etc.) o altri fattori di
rischio per disturbi vascolari cronici.
Il deficit cognitivo proprio di questa forma di depressione riguarda prevalentemente, ma non
esclusivamente, le funzioni di organizzazioni cognitiva, le qualità astratte. È una depressione
che presenta un sintomo, che non è patognomonico, ma che ci indirizza fortemente: la labilità
emotiva. Labilità emotiva è un sintomo molto frequente nei disturbi depressivi, ma nella
depressione vascolare è molto più marcata; basta un niente per provocare una reazione
emotiva (si mette a piangere per niente). In genere questo tipo di depressione ha
un’evoluzione come demenza vascolare, cioè va avanti a gradini, prima una depressione lieve
cronica poi peggiora con l’aggiunta di qualche sintomo depressivo ingravescente e così via.
Il rischio suicidario nella terza età è il più alto, soprattutto tra i maschi. Gli anziani sono il 13%
della popolazione italiana e pensate che il 32% dei suicidi è messo in atto da anziani; se poi
andate a vedere i maschi, il rischio specifico aumenta anche di più. Negli anziani maschi è
meno frequente il tentativo di suicidio rispetto agli adolescenti. Negli adolescenti per ogni
suicidio ci sono infatti moltissimi tentavi di suicidio. A volte sono suicidi non riusciti, ma
finalizzati; il confine è sempre molto labile: si va dall’uso delle famose pastiglie di formitrol
(pastiglie per il mal di gola) inadeguate al suicidio, a situazioni alle quali invece era presente
l’intento suicidario. Negli adolescenti ci può essere un tentativo dettato dall’impulso del
momento (o la va o la spacca).
Domanda: E’ possibile che un adolescente sia così bravo a dissimulare il suo disturbo
depressivo tanto da manifestare invece all’esterno la situazione inversa?
Risposta: In quei casi la prima ipotesi è che si tratti di un disturbo bipolare per cui magari
quell’apparente euforia che sembrava un’euforia normale in realtà era un episodio maniacale;
questa è una cosa che vedremo essere il nocciolo del disturbo bipolare. Una persona che soffre
di disturbo bipolare non riporta mai il periodo ipomaniacale come un periodo di patologia.