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Botticelli aveva iniziato la sua formazione nella bottega del Lippi e aveva lavorato in questa
bottega fino al 1467 derivandone soprattutto la dolcezza dei volti femminili e la sinuosità delle
linee.
Nella sua produzione abbiamo dipinti sacri [opere di devozione privata per i collezionisti nel
cerchio dei de medici, non tante opere d’altare] e dipinti a tema mitologico
- inizia a usare la forma tonda per i quadri usato per adorazione dei magi, nativita, madonna con
il bambino, questo tipo di quadri veniva usato per i matrimoni [per buono augurio] o in
occasioni di nascite. La forma deriva
dall’imitazione di un desco da parto (vassoi di
legno rotondi che servivano quando nasceva un
bambino per prendere il bambino).
Questo è il dipinto che ha fatto scoprire la cultura di Botticelli [pittore riscoperto in età romantica
ma è stata una riscoperta un po’ superficiale]. Quando si è iniziato a studiarlo si sono trovatoi
moltissimi riferimenti filosofici e letterali nei suoi dipinti, proprio a partire da questo quadro.
- allegoria dell’amore: dall’amore più terreno e carnale a quello più spirituale leggendolo da
destra verso sinistra.
- La scena è ambientata in un giardino con un prato fiorito che ricorda ancora quei fondi tardo
gotici basati sui dettagli [sono rappresentate più di 500 specie diverse di fiori].
Quest’ambientazione ha contribuito al titolo. Giardino con agrumeto: alberi di arancia sullo
sfondo dove si vedono sia i frutti sia i fiori [fiori di arance= simbolo di matrimonio, arance=
famiglia de Medici].
- Zefiro [vento di primavera] che sta cercando di afferrare la ninfa Clori. Questi due personaggi
sono riconoscibili da una fonte latina “le Metamorfosi” di Ovidio. (zefiro si innamora
carnalmente di questa ninfa, nel momento in cui la ottiene lei fecondata si trasforma in flora, la
primavera). Zefiro rappresenta l’amore più basso.
- Ninfa Clori
- Flora [metamorfosi della ninfa Clori], ha in grembo i petali di fiori che sparge
- Al centro, donna vestita da sposa con dietro un cespuglio di mirto e sopra di lei Cupido. Lei è
Venere. Perchè è vestita? Con la filosofia neoplatonica si distinguono la venere celeste [nuda] e
la venere terrena [rappresenta l’amore coniugale] Mirto simbolo di matrimonio. Questa fanciulla
è il ritratto di Simonetta Vespucci, grande amore di Giuliano de Medici nonchè musa di
Botticelli, considerata la ragazza piu bella di Firenze. Tutto il quadro è dominato dalla venere
terrena, è inquadrato in un perfetto arco a tutto sesto.
- Cupido bendato, iconografia nata nel rinascimento. L’amore bendato sta tirando delle frecce
verso le 3 fanciulle.
- Un giovane dio con un elmo, Ermes/Mercurio, dio della ragione e messaggero degli dei. Ha in
mano il caduceo [bastone con i serpenti] e sta scacciando delle nuvole che rappresentano i
dubbi.
Siamo partiti da un dio che guarda in basso [amore carnale] a un dio che guarda in alto
[amore platonico] passando attraverso l’amore coniugale [venere].
Le figure sono tutte disposte seguendo una sorta di onda.
Ci sono altre fonti letterarie oltre a Ovidio. Un’altra fonte molto importante è un poema scritto da
Poliziano, un amico di Botticelli. In questo poema si parlava dell’amore con Vespucci e viene
descritto il giardino di Venere dove gli amanti si ritrovavano.
Seconda chiave di lettura del quadro= ci resta una lettera scritta a questo ragazzo da parte di
Marsilio Ficino [filosofo] in occasione del suo matrimonio. Gli scrive di scegliere la venere terrena,
l’amore coniugale come esempio di umanitas. Questa Venere al centro sia anche l’umanitas=
cultura umanistica/ equilibrio/ armonia [precetto culturale oltre quello amoroso].
LA NASCITA DI VENERE//
1483-85, Uffizi
Artistiche=
- Venus pudica di Prassitele che allora si trovava a Roma e ha fornito il modello della posa.
- Tazza Farnese [parte interna], un vaso greco tutto intagliato nell’onice e i medici ne erano i
proprietari. In questa tazza ci sono due figure volanti con dei drappi che svolazzano [ispirazione
per la rappresentazione dei venti].
Letterarie=
- Ovidio
- Tutti gli autori umanistici [tutti i neoplatonici, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Poliziano]
della corte dei de Medici che scrivevano poesie e cose sulle due veneri
- L’arte di corte era molto raffinata e molto chiusa [non tutti potevano capirla]
- Occhi malinconici, viso allungato, collo lungo, viso inclinato, capelli e occhi chiari, proporzioni
corporee lunghe e sinuose, pelle chiarissima, grande luminosità del quadro chiusa da una
sottile linea di contorno. Il volume passa in secondo piano, precede i contorni.
- A Botticelli non interessa la prospettiva, la sua pittura non è concentrata sulla precisione
della prospettiva ma sulla simbologia.
Per chi è stato fatto questo quadro? Non apparteneva alla famiglia allargata dei medici, ha girato
per tante ville dei medici di campagna, infatti è una tela (si può facilmente spostare arrotolandola).
Il tema è una nascita e ricorda le iconografie dei battesimi di Cristo per la posa solenne della
primavera e della vergine.
Attorno ai venti stanno volando delle rose// il mantello con cui sta per essere coperta la venere è
costellato da margheritine mentre il vestito della primavera ha dei fiordalisi azzurri. Le rose e i
fiordalisi sono un attributo della madonna. Sullo sfondo c’è un albero che mostra i fiori d’arancio
[pianta del matrimonio, pianta cara dei medici]. Attorno al collo della primavera c’è mirto [pianta
cara a venere e simbolo del matrimonio].
Il dipinto era stato fatto tra il 1483 e 1485 e si è trovata una nascita corrispondente della famiglia
de Medici in questi anni= nel 1484 infatti nasce Maria Margherita de Medici [figlia di Piero di
Tolosino, un cugino di Lorenzo de Medici]. Il nome della bambina è espresso attraverso i fiori.
Botticelli usa delle pennellate dorate per rendere ancora più luminoso il dipinto.
LA CALUNNIA// 1483
Dipinto allegorico, vuole esprimere il concetto della calunnia: cosa capita quando un innocente
viene calunniato [si dicono di lui cose ingiuste].
Botticelli legge Alberti e dipinge il quadro della Callunnia [abbiamo un sacco di descrizioni risalenti
al periodo ellenistico perché la descrizione era considerata come un’arte]
La scena è ambientata in una vasta sala all’antica in cui si muovono diversi personaggi, a partire
da sx=
- figura femminile nuda che guarda verso l’alto= la nuda verità [che alla fine riporta ciò che è
veramente giusto]
- Una vecchia con abiti laceri vestita di nero= la calunnia [ la maledicenza, l’adulazione, la
denuncia contro una persona innocente]
- A trascinarlo per i capelli ci sono figure femminili che incarnano l’inganno/frode e l’uomo
vestito di stracci è il livore [il risentimento di invidia].
- Ad accogliere per giudicare questo personaggio c’è il re Mida [quando tocca qualcosa fa
diventare tutto d’oro, ha grandi orecchie da asino e viene insidiato da donne che gli parlano
nelle orecchie e cercano di convincerlo sulla colpevolezza di quest’uomo].
Nella cappella sistina hanno lavorato negli anni 80 tanti artisti per fare le pareti.
- viaggia tra Firenze e Roma per collaborare insieme ad altri importanti pittori alle pareti
- Affreschi delle pareti= una fila di papi in alto, nel registro principale sono rappresentate da un
lato le storie di mosè e dall’altro le storie di Cristo
- Botticelli fa sia un po’ di papi che delle scene delle storie di Cristo e di Mosè.
Nel 1492 Lorenzo il Magnifico muore e finisce il dominio della famiglia de Medici.
Sale al trono suo figlio Pietro ma non è assolutamente bravo come il padre, non ha grandi
capacità di governo. A Firenze già da qualche anno era arrivato il frate domenicano Girolamo
Savonarola, che predicava la fine del mondo/ l’apocalisse e richiamava la moralità/ contro il lusso
e la ricchezza. Inizialmente era stato accolto bene per le sue prediche anche dai ceti più alti della
città e nel 1494 guiderà un insurrezione, Pietro de Medici sarà stato esiliato fuori da Firenze
assieme a tutta la sua famiglia e si inizia la repubblica. Botticelli aveva intrapreso un periodo di
rigore religioso, abbandona i temi mitologici, si dedica solo alla pittura sacra e ha una sorta di
regressione. Torna a dipingere quasi come un pittore
di 50 anni prima. Viene chiamata la crisi mistica di
Botticelli. Troviamo dei soggetti religiosi spesso
interpretati in modo visionario, con uno stile anche
che nelle forme sembra essere tornato indietro.