Il feudalesimo decadde con la presa di potere del Sacro Romano Impero Germanico (962)
da parte di Ottone I. Egli emanò il Privilegium Othonis, documento conservato in Vaticano,
con il quale ottenne il privilegio del controllo sulla Chiesa, proponendo dei candidati tra i
quali scegliere il pontefice, che all’epoca veniva eletto dalla curia romana per acclamazione;
ottenne anche il diritto di imporre come dinastia regnante sul territorio imperiale una dinastia
tedesca. La Chiesa, in cambio, ottenne un feudo imperiale da aggiungere al suo patrimonio,
che diventerà lo Stato Pontificio.
Roma divenne la capitale ideale dell’Impero, dove vennero incoronati gli imperatori
direttamente dal pontefice.
Ottone I si prese un ulteriore privilegio, ovvero la possibilità di nominare i vescovi: nacque
così, una nuova figura istituzionale, il vescovo-conte. Attribuire la contea ad un vescovo fu
una novità, che permise di interrompere l’ereditarietà dei feudi (i figli erano illegittimi, e
cominciò la questione sul celibato del clero).
Anche Parma fu una contea vescovile: il primo vescovo-conte di Parma fu Uberto, che era
l’arci-cancelliere imperiale del nord Italia, ovvero il rappresentante del governo imperiale.
Governava soltanto su 3 miglia di raggio, il centro storico con le periferie e le frazioni
adiacenti. Il resto della contea era in mano alla famiglia dei Bernardingi.
Bernardingi: provenivano da Bernardo, figlio di Pipino, che era a sua volta il figlio di Carlo
Magno e futuro erede dell’Impero. Egli muore prima di suo padre Carlo Magno, e l’Impero
passò a Ludovico il Pio. Bernardo, alla morte del padre, venne incoronato Re d’Italia.
Alla morte di Bernardo, quando Ludovico il Pio salì al governo, il Regno d’Italia passò ai figli
e la regina Cunegonda, moglie di Bernardo, scelse Parma come sede del suo ritiro. Ella fece
realizzare vari monasteri all’interno della città, come quello di Sant’Alessandro.
I nipoti di Bernardo saranno poi insigniti della contea di Parma.
La nuova dinastia capetingia si propose per ristabilire pace e stabilità al fine di richiamare la
popolazione nelle città, aiutati dai monaci, i quali ebbero un ruolo fondamentale nella ripresa
economica del regno.
Nel frattempo vennero costruiti molti conventi e abbazie, in luoghi fertili e ricchi d’acqua, in
prossimità di cave di pietra e foreste, per rifornirsi di materiali da costruzione.
Utilizzavano una livella composta da un filo a piombo e da una squadra rettangolare.
Filo a piombo: filo a cui veniva attaccato un peso in piombo, in modo che, con la gravità,
potesse cadere perpendicolarmente al centro della squadra rettangolare, per permettere di
capire quando fosse in piano.
L’inizio di questi conflitti tra i vari territori ebbe un interesse anche in ambito artistico: non si
combatteva più solamente con le armi, ma anche per mezzo della propaganda.
Per dimostrare di essere i migliori, venne decorata la città con castelli e monumenti.
L’esigenza di entrare in competizione con i feudi adiacenti andava a muovere la crescita
delle identità territoriali.
I palazzi medievali più importanti nella città di Parma, vennero realizzati in età comunale e
vescovile.
Nel 1035, alla morte dell’ultimo dei Bernardingi, il governo dell’intera zona vescovile, fu
lasciato nelle mani del vescovo-conte Ugo, cancelliere imperiale e amico stretto di Corrado II
il Salico, che ebbe la possibilità di gestire l’intera provincia di Parma.
Nel 1037, dopo aver ratificato la Costitutio de Feudis, Corrado II venne a Parma con a
seguito le sue truppe, per garantire la sua sicurezza.
La popolazione di Parma (cives parmensis) insorse ai soprusi e, dimostrando un forte senso
di appartenenza, portò alla nascita del Comune di Parma.
Esisteva già un’assemblea civica (“concione”), che raccoglieva tutti i cives parmensi, mentre
i cives maiores erano i rappresentanti della nascente borghesia.
L’assemblea contava circa 600 persone, le quali eleggevano i consoli, che avrebbero avuto
il potere consultivo.
Dalla metà del XII secolo, primi Comuni vennero inizialmente retti da consoli. Nel XIII secolo
(anche a Parma), vedremo i podestà e la nascita dei palazzi comunali.
Niccolò II creò il Conclave (conclavis), ovvero l’assemblea dei cardinali che si riunivano per
eleggere il papa. All’ origine erano i diaconi o parroci di Roma ad eleggere il pontefice, in
un’aula dei Palazzi lateranensi, dove si chiudevano a chiave. Dopo la costruzione della
Cappella Sistina, si torna a qualcosa di simile con la differenza che i cardinali, nel momento
dell'assemblea, votano e si chiudono in essa a chiave, con la necessità di tenere fuori i nessi
imperiali che avrebbero potuto condizionare l'elezione.
Il primo papa ad essere eletto è Alessandro II, nel 1061. Nel medesimo anno venne eletto il
primo antipapa, ovvero il vescovo di Parma Cadalo, committente del palazzo arcivescovile e
della cattedrale di Parma.
Alla morte dell’imperatore Enrico III, succede il figlio Enrico IV di 6 anni. il vescovo Giberto
giberti, parmense, è educatore del bambino, di cui diventerà poi cancelliere.
L’imperatore Enrico IV, nella dieta di Worms, non riconosce come papa Gregorio VII che di
conseguenza lo scomunica: Enrico IV si umilia a Canossa di fronte al papa, ospite della
contessa matilde, per essere liberato dalla scomunica.
Contesto socio-economico.
Inizialmente i cavalli venivano utilizzati solamente dai cavalieri, in quanto si trattava di un
animale estremamente antieconomico (occorrevano grandi quantità di cibo), mentre gli
agricoltori possedevano solamente vacche e buoi.
Tutto cambia con l’invenzione del ferro di cavallo, che verrà poi utilizzato anche per altri
animali: era finalizzato al preservare lo zoccolo del cavallo, che altrimenti si sarebbe
deteriorato, e alla possibilità di usufruire di tutte le bestie come animali da traino.
L'aratro semplice era utilizzato dagli uomini per creare dei solchi nel terreno; Con
l’invenzione dell’aratro pesante, trainato da animali, fu possibile scavare solchi più profondi,
grazie alla presenza del versoio, ovvero un piano inclinato che permetteva di ribaltare la
terra, portare i nutrienti in superficie, rendendo il terreno più fertile e aumentando così la
produzione agricola.
L’economia non è più di sussistenza, poiché nasce il commercio.
Parma a questo proposito ebbe un grande vantaggio: essendo un territorio a contatto diretto
con il fiume Po, riuscì ad usufruire e trarre vantaggio dalle acque dei canali che scorrevano
all’interno delle città (il Canale del Comune e il Canale Maggiore) navigabili fino al mare
Adriatico. L’acqua era più abbondante rispetto all’attualità, sia a causa delle differenti
condizioni climatiche sia perché veniva di fatto sfruttata di meno.
Il sale veniva raccolto nelle saline comunali, nel borgo delle saline: da Salsomaggiore
provenivano le miniere di sale minerale, in mano ai Pallavicina, feudatari del vescovo di
Parma.
Altri strumenti per la trasformazione delle materie prime erano i mulini; per accelerare la
produzione di prodotti finiti (grano e fibre vegetali) si utilizzava la forza legata al vento o
all'acqua.
28.10.2021
Come conseguenza del surplus produttivo vi fu una transizione demografica, ovvero il
raddoppiamento della popolazione.
Questa popolazione in più trova, in parte, lavoro nelle campagne di Parma, che cominciano
a farsi piu numerose, estendendo su nuovi terreni la produzione agricola e richiamando
maggiore manodopera.
Una parte significativa della popolazione, però, non riesce a trovare lavoro nelle campagne,
perciò molti si dirigono nelle città in cerca di un incarico. Di conseguenza inizia il processo di
urbanizzazione che caratterizza questo periodo; il popolo veniva nelle città per lavorare nelle
manifatture delle materie prime provenienti dalle campagne e nelle attività complementare
legate alla vendita.
Un'altra ragione per la quale molti si spostarono nelle città era quella di sfuggire alla scarsa
libertà delle campagne, le quali erano ancora gestite in maniera feudale. All'interno della
città non c'era in maniera istituzionalizzata la servitù, ma non si stava comunque bene. Chi
riusciva a guardagnare con le proprie attività, riusciva anche ad ottenere una qualità della
vita migliore. Questa maggiore apertura sociale, da la possibilità a più persone di migliorare
la propria esistenza e di raggiungere un importanza in termini gerarchici all'interno della
società urbana del tempo. La borghesia avrà un valore sempre maggiore anche nella
gestione delle istituzioni, che porterà alla nascita dei comuni podestrili.
La maggior parte della popolazione urbana era composta dai cives minores; nell'800 ci si
riferisce ad essi con il termine "proletariato urbano", per definire la parte della popolazione
delle città e dei comuni che svolgeva un lavoro salariato all'interno di queste manifatture.
Questa porzione di gente in più che si riversa nelle città trova collocazione non più all'interno
delle città che sono ancora circoscritte dalle antiche mura romane; non si riusciva a
contenere la crescente popolazione urbana. Quindi vengono a crearsi a Parma dei
sobborghi (esempio: borgo di Santa Cristina, sul decumano nei pressi della chiesa di Santa
Cristina). Essi si creano da un lato e dall'altro del decumano dell'antica via Claudia, in
direzione di Reggio e di Piacenza.
Dall'altra parte del fiume Parma c'era il capo di ponte (chiamato così perché scalvacava il
fiume; anche chiamato ponte di pietra perché è l'unico ponte in pietra rimasto), ovvero
l'oltretorrente. Dall'altro capo di questo ponte si forma un sobborgo che più avanti verrà
incluso nella cerchia muraria. Avviene quindi un ampiamento progressivo delle mura; la
prima nuova cerchia di mura intorno alla città di Parma viene realizzata nel 1169 ed include
il borgo di Santa Cristina. Successivamente, dopo il 1177, e dopo un importante piena del
Parma che ha spostato il fiume verso occidente , si decide di costruire una cinta muraria
nuova anche per la parte occidentale. Infine nel 1210 viene incluso anche il nostro convento
dei monaci templari (sede di via benassi).
Un circuito definitivo, che va a concludere la progressione di ampiamenti successivi, arriva
nel XIII secolo a chiudere la cinta muraria intorno a Parma, che verrà poi cambiata sul piano
architettonico, ma non le dimensioni. Il circuito delle mura di Parma corrisponde agli attuali
viali di circonvalazione.
Ulteriori conseguenze sul piano economico: uno sviluoppo dei commerci e delle manifatture,
i prodotti venduti portano ad un arricchimento generale, per ciò in città nascono piu palazzi
che esprimo il valore sociale raggiunto dalla famgilia broghese o nobiliare.
Si sviluppano, inoltre, dei mercati a Parma. Essa era molto ricca, per la sua disposizione
territoriale, in quanto: collegata alla più importante via d'acqua del tempo, disposta lungo la
via Emilia (asse viario più importante del nord Italia) e sul percorso della via Romea (dal
nord Europa a Roma); tutto ciò la rende sede di fiere e mercati internazionali. Un mercato
internazionale si tiene nella località di caput parmae, ovvero il punto in cui confluisce il
Parma nel fiume Po. Copernio è il luogo in cui si trovava questo importante mercato
internazionale che richiamava gente dalla Francia e dalle Fiandre, soprattutto per la vendita
di prodotti derivanti dalla lana. Vi erano altre fiere come quella di Sant'Ercolano durante il
primo giovedi di settembre, che si teneva nel prato regio, ovvero un imponente zona prativa
a nord della città. Dalla pilotta fino alla porta San Michele vi era una zona prativa, che era
regia poiché di proprietà regale, anche se gestita dal vescovo di Parma, il quale aveva il
diritto di incamerare i dazi di qualunque commerciante collocasse i suoi banchi per
l'esposizione delle proprie merci.
Il prato regio dal XIII secolo non poté più venire utilizzato per queste fiere, perché la zona
venne utilizzata per altre costruzioni. Una in particolare conserva ancora la memoria di
quell'area prativa, ovvero la chiesa di San Francesco al prato, collocata sul prato regio.
Da quel momento le fiere cominciarono a tenersi in quel ghiaione, che dal 1177 si era creato
dallo spostamento del fiume verso occidente, ovvero la Ghiaia.
Una zona commerciale è la piazza del Comune, dove si teneva il mercato comunale (si
vendeva anche sale e carbone). Via mazzini era chiamata via dei mercanti, dove vi erano
collocate le botteghe dei mercanti soprattutto di tessuto. Via cavour, precedentemente
chiamata via delle beccherie nuove, nella quali veniva venduto il pollame. In prossimità delle
vecchie mura, vi era borgo della macina, dove era collocato il mulino comunale che
macinava il grano muovendo le sue pale, grazie al canale Maggiore.
Aspetti culturali
Diffusione di nuovi ordini monastici: ordini cluniacense e cirstencense. Sono congregazioni
che nascono all'interno dell'ordine di San Benedetto e che si rendono autonome dal sistema
gerarchico dell'ordine benedettino cassinese. I nuovi abati che sovraintendono molte piccole
abbazzie, vengono a collocarsi in due centri della Borgogna, ovvero Cluny e Citeaux, dove si
cercano di contenere i due mali della chiesa del tempo, simonia e concubinato. Le ragioni
sono anche altre, si incardinano nella lotta per le investiture; infatti quando Enrico IV si
umiliò a Canossa, era presente il generale dell'ordine di Cluny.
I monesteri avevano dei terreni che venivano gestiti utilizzando il sistema della mano morta:
chiunque viveva all'interno dei territori controllati dall'abbazia e moriva senza eredi, lasciava
le proprie terre all'abbazia. Questo porta ad ingrandire i territori controllati dal pontefice di
Roma.
A Parma abbiamo un esempio canonico di simnoia e concubinato nella stessa persona: il
vescovo conte Cadalo, primo dei due antipapi che Parma crea durante la lotta per le
investiture, che diventa Onorio II. Secondo la relazione riportata da Pier Damiani, Onorio II
era concubino e omosessuale. Racconta che egli era solito a girare con una tunica bianca,
un cappello rosso e delle scarpe rostrate, con dei giovanetti a suo seguito. Si comprò la
carica vescovile dal padre, che era vice-conte a Verona, perché quelle ecclesiastiche erano
sedi economicamente vantaggiose.
Cadalo è il commitente tanto del palazzo arcivescovile di Parma e quanto della riedificazione
romanica della nostra cattedrale, che poi fu ricostruita nel 1117 dopo un terremoto, ma la
zona presbiteriale e sicuramente la cripta furono costruite sotto commissione di Cadalo.
30.10.21
il nostro territorio vive questa fase di sviluppo con estrema evidenza. nel territorio comitale di
parma abbiamo 3 monasteri benedettini cluniacensi (monastero di San Giovanni
evangelista, e il monastero di San Paolo, dove si trova la camera della badessa). sono stati
voluti da sigefredo ii di canossa, era un parente della famiglia dei canossa, era vescovo-
conte. quella famiglia ambiva al dominio sul territorio di parma e riusciranno ad averlo.
Convento di San Leonardo, era un monastero cluniancese, distrutto nel 1500 da farnese,
era imiegato come lazzaretto.
sensibilità religiosa
il concetto di lavoro si complica rispetto a come veniva considerato in ambito religioso nel
passato, viene visto come una punizione. al lavoro viene ora visto coem una possibilità di
riscatto, la possibilità di conquistarsi il paradiso. i vescovi erano anche amministratori locali.
Il proletariato hanno una difficile vita, così come i contadini e la fascia bassa della
popolazione. la cattedrale non è solo un luogo religioso, nelle decorazioni compaiono
spesso.
ci sono due cilci dei mesi noti: uno degli inizio del 12 secolo e l'altro è quello di benedetto
antenemi del battistero di parma.
l'imperatore a cui tutti dovevano msotrare il possesso del territorio