Sei sulla pagina 1di 13

Ora: 01:36

Nota: prendiamo la specifica tecnica dell'ammonia converter

Ora: 01:45
Nota: andiamo a vedere il posizionamento in categoria di riscio di questa
apparcchiatura

Ora: 01:57
Nota: a pagina 2 abbiamo delle specifiche di massima iniziali

Ora: 01:58
Nota: Vediamo qualche prerequisito

Ora: 02:09
Nota: l'orientamento di esercizio, in questo caso è verticale

Ora: 02:19
Nota: altre specifiche sui fluidi di processo che sono le prime che ci servono

Ora: 02:35
Nota: Fluido in fase gassosa, combustibile e tossico

Ora: 02:39
Nota: Altre informazioni importanti sono le pressioni di progetto

Ora: 02:49
Nota: la pressione manometrica, relativa, avremo come assoluta all'interno 208 bar

Ora: 03:11
Nota: Alcune informazioni importanti come la temperatura di progetto

Ora: 03:13
Nota: oltre a questa c'è la temperatura operativa

Ora: 03:14
Nota: e la pressione operativa

Ora: 03:22
Nota: per quanto riguarda la geometria abbiamo il diametro interno 2800mm e
l'altezza

Ora: 03:50
Nota: Andiamo ad aprire la parte 7 della normativa che ci da le guida secondo PED

Ora: 04:28
Nota: Potremmo applicare direttamente la ped, ma qui c'è una guida sintetica

Ora: 04:40
Nota: che contiene lo stretto necessario alla conformità

Ora: 04:45
Nota: Come prima cosa, dobbiamo definire se il nostro fluido di processo appartenga
al gruppo 1 o 2

Ora: 05:03
Nota: il gruppo 1 raccoglie tutti i fluidi che possono generare una fonte di
pericolo

Ora: 05:37
Nota: i fluidi appartengono al gruppo 1 se sono esplosivi, infiammabili, tossici o
se possono innescare una reazione di ossidazione

Ora: 05:48
Nota: come nel nostro caso

Ora: 05:52
Nota: l'apparecchiatura va a contenere un fluido che può generare una situazione di
pericolo

Ora: 06:12
Nota: a seguire dobbiamo identificare 1 di queste 4 situazioni

Ora: 06:33
Nota: A) fluido in fase gassosa, oppure gas liquefatti che possono vaporizzare
facilmente

Ora: 06:59
Nota: Queste casistiche sono orientare dalla più pericolosa alla meno pericolosa

Ora: 07:23
Nota: Nella classifica che ci da la priorità di rischio è una situazione più
pericolosa avere un gas che un liquido pericoloso

Ora: 08:08
Nota: A e B sono relative ai gas. A gas pericoloso B gas non pericoloso. C liquido
pericoloso e D liquido meno pericoloso

Ora: 08:36
Nota: Ciascuna di queste casistica fa riferimento a un grafico che ci permette di
collocare l'apparecchiatura in categoria di rischio

Ora: 09:02
Nota: La figura appendice A.1 la dobbiamo utilizzare nel caso A gas pericolodo

Ora: 09:38
Nota: Capiamo quale sia la categoria del rischio, per alti volumi stiamo aumentando
la categoria di rischio, aumentando la pressione più alziamo l'energia stockata nel
serbatoio perciò saliamo di categoria di rischio

Ora: 10:09
Nota: Se andiamo a vedere il foglio a seguire, anche nel caso di gas non pericoloso
possiamo raggiungere la categoria di rischio 4

Ora: 10:39
Nota: nel caso C di liquido pericoloso arriviamo massimo alla categoria 34

Ora: 11:02
Nota: se siamo ne caso D arriviamo al massimo alla categoria di rischio 2

Ora: 11:34
Nota: Identifichiamo quale dei 4 diagrammi dobbiamo utilizzare

Ora: 11:45
Nota: dato cha abbiamo ammoniaca siamo nel caso A

Ora: 11:54
Nota: dobbiamo calcolare il volume interno
Ora: 12:03
Nota: conosciamo la pressione di progetto

Ora: 12:13
Nota: le PS sono le pressioni manometriche

Ora: 12:19
Nota: sono già le pressioni relative

Ora: 12:28
Nota: siamo almeno nella categoria 3, ma ora capiamo il volume

Ora: 12:39
Nota: il diametro interno è 2.8m

Ora: 12:47
Nota: l'altezza è 16m

Ora: 12:52
Nota: sicuramente contiene più di 10l

Ora: 13:02
Nota: ricadiamo nella zona più in alto, siamo nella categoria 4

Ora: 13:19
Nota: per un apparecchiatura di questo generre è abbastanza logico questo risultato

Ora: 13:33
Nota: possiamo aprire un altro esempio

Ora: 14:20
Nota: Facciamo questo altro esercizio, prendiamo il caso di un vaso di espansione

Ora: 14:37
Nota: prensiamo il caso del vaso di 720 litri

Ora: 14:47
Nota: contiene acqua per un impianto di riscaldamento

Ora: 14:55
Nota: nel cartiglio c'è scritto che è stato usato il codice americano

Ora: 15:10
Nota: si fa riferimento alla direttiva ped

Ora: 15:16
Nota: qui ci sono le pressioni di progetto

Ora: 15:23
Nota: c'è la pressione idrostatica

Ora: 15:27
Nota: le temperature di esercizio

Ora: 15:35
Nota: il risultato della classificazione è la categoria 4 e si sceglie il modulo G
di verifica

Ora: 15:52
Nota: è interessante notare che stiamo considerando un oggetto con un volume
modesto, diametro esterno di 32 pollici

Ora: 16:21
Nota: 812 mm

Ora: 16:32
Nota: La parte cilindrica è 1.3m

Ora: 16:44
Nota: contiene acqua per il teleriscaldamento e n cuscino di azoto

Ora: 16:56
Nota: contengono due fluidi nel gruppo 2

Ora: 17:12
Nota: Conteniamo fluidi non pericolosi, in una quantità modesta

Ora: 17:24
Nota: in questo caso quale situaione dobbiamo considerare?

Ora: 17:34
Nota: uno di questi è fase gas

Ora: 17:39
Nota: per pressurizzare questo dovremmo comunque insrire energia

Ora: 17:51
Nota: facciamo riferimento al fluido in fase gassosa

Ora: 18:02
Nota: in favore di sicurezza

Ora: 18:07
Nota: Stiamo contenendo un gas non pericoloso, siamo nel caso b

Ora: 18:33
Nota: Se andiamo nella tabella caso b

Ora: 18:43
Nota: conosciamo il volume interno

Ora: 18:53
Nota: 0.8m^3

Ora: 19:26
Nota: alla pressione manometrica di 16 bar siamo già nella categoria di rischio 4

Ora: 19:48
Nota: Già un apparecchiatura che ci può sembrare banale

Ora: 20:06
Nota: Verrà costruita a partire da un pezzo di tubo di 32 pollici

Ora: 20:23
Nota: ci sono anche dei fonti dalla sezione ellittica commerciali

Ora: 20:34
Nota: e nonostante questa relativa semplicità stiamo operando nella categoria di
rischio 4

Ora: 20:57
Nota: Il prossimo passo, tornando nella norma

Ora: 21:09
Nota: Possiamo fare qualche ragionamento

Ora: 21:15
Nota: è utile approfondire l'aspetto sul ragionamento della frattura

Ora: 21:39
Nota: la priorità che viene data alla fase del fluido piuttosto che alla sua
pericolosità

Ora: 22:52
Nota: transitorio di cedimento per frattura

Ora: 23:20
Nota: Prendiamo un fasciame cilindrico

Ora: 23:26
Nota: supponiamo che ci sia un innesto di una cricca dovuto a un difetto

Ora: 24:18
Nota: lo stato tensionale è più gravoso all'interno

Ora: 24:27
Nota: è più probabile che la cricca si presenti all'interno

Ora: 24:37
Nota: nel caso in cui si inneschi un difetto

Ora: 24:47
Nota: se c'è un carico di pressione fluttuante affaticante

Ora: 24:57
Nota: la fatica può avere una progressione capace di far crescere il fronte della
frattura

Ora: 25:20
Nota: possiamo definire la dimensione del difetto

Ora: 25:29
Nota: come la profondità

Ora: 25:40
Nota: una dei risultati principali della meccanica della frattura

Ora: 25:52
Nota: ci aiuta a prevenire un difetto catastrofico

Ora: 26:11
Nota: c'è la concomitanza di uno stato tensionale di sollecitazione e di un difetto

Ora: 26:14
Nota: C'è un intensificazione degli sforzi

Ora: 26:27
Nota: definiamo k1 fattore di intensificazione degli sforzi

Ora: 26:46
Nota: y è costante

Ora: 26:50
Nota: \sigma contiene la sollecitazione tensionale nominale

Ora: 26:52
Nota: c'è un parametro dimensionale che contiene la dimensione del difetto

Ora: 27:34
Nota: Ci può essere un momento in cui questo difetto non è più sostenibile

Ora: 27:51
Nota: il fronte della cricca si espande rapidamente

Ora: 28:03
Nota: e provoca lo scoppio

Ora: 28:09
Nota: questa è una condizione di rottura critica, la condizione di scoppio

Ora: 28:23
Nota: lo scoppio si ha quando il fattore di sollecitazione raggiunge un parametro
critico k1c

Ora: 28:45
Nota: il legame cristallino tra gli atomi che si trovano al fronte della frattura

Ora: 29:02
Nota: non regge più

Ora: 29:08
Nota: il materiale non è in grado di mantenere la coesione e si strappa

Ora: 29:19
Nota: possiamo andare a calcolare quale può essere la profondità critica del
difetto

Ora: 29:44
Nota: a è la lunghezza critica del difetto

Ora: 30:21
Nota: possiamo confrontare questo dato con lo spessore del fasciame

Ora: 30:33
Nota: se ac<e e spessore

Ora: 30:48
Nota: ci troviamo in una condizione in cui lo scoppio è possibile

Ora: 30:59
Nota: in condizioni di NO LEAK

Ora: 31:08
Nota: senza perdite

Ora: 31:18
Nota: il difetto non è ancora diventato passante

Ora: 31:30
Nota: ma si ha comunque lo scoppio

Ora: 31:45
Nota: possiamo anche non accorgerci della propagazione del difetto

Ora: 31:58
Nota: è una condizione nella quale la nostra applicazione sta funzionando in un
dominio di fragilità

Ora: 32:15
Nota: se si genera un difetto e si propaga ci troviamo sull'orlo di uno scoppio

Ora: 32:31
Nota: tutte le accortezze che abbiamo messo in campo, scelta dei materiali e
spessore

Ora: 32:47
Nota: contengono un presupposto di tenacità del materiale stesso

Ora: 33:01
Nota: nel caso in cui la profondità critica sia maggiore dello spessore è un
requisito che possiamo ritenere che sia contenuto all'interno del metodo di
progettazione che ci viene fornito

Ora: 33:36
Nota: LBB

Ora: 33:39
Nota: Leak before break

Ora: 33:43
Nota: se abbiamo progettato secondo codice, se abbiamo costruito secondo lo stato
dell'arte

Ora: 33:52
Nota: i controlli ci daranno un margine di accettabilità

Ora: 34:02
Nota: anche se abbiamo fatto i controlli non distruttivi

Ora: 34:02
Nota: sono possibili dei difetti accettabili

Ora: 34:11
Nota: se si innesca la cricca e una sua progressione a seguito di carichi
affaticaneti, prima di scoppiare lo scoppio diventa passante

Ora: 34:30
Nota: se non interveniamo il difetto continua ad accrescersi

Ora: 34:54
Nota: quando si ha la fuori uscita del liquido

Ora: 35:03
Nota: se manteniamo la pressione il difetto cresce ancora
Ora: 35:16
Nota: andando ad incrementare la sua criticità

Ora: 35:25
Nota: raggiungiamo comunque una situazione di criticità

Ora: 35:46
Nota: possiamo rilevare questo cambiamento, ad esempio con degli sniffer perciò
possiamo rilevare una fuoriuscita di gas

Ora: 35:49
Nota: se c'è uno spillamento lo possiamo rilevare

Ora: 35:57
Nota: si ha un evento pre incidentale

Ora: 36:02
Nota: il reattore mantiene una integrità strutturale complessiva

Ora: 36:13
Nota: anche se abbiamo un danneggiamento, possiamo spegnere l'impianto e riparare
il difetto

Ora: 36:30
Nota: tutta questa premessa per dire che assumiamo questa ipotesi di LBB

Ora: 36:52
Nota: ovvero operare in condizioni di leak before break

Ora: 37:01
Nota: in questo caso contenere un fluido in fase gassosa piuttosto che liquida è
differente dal punto di vista della criticità in un ipotetico transitorio
incidentale

Ora: 37:30
Nota: se noi non fossim in una condizione LBB

Ora: 37:41
Nota: contenere un liquido o un gas non farebbe differenza

Ora: 37:50
Nota: il nostro materiale è sollecitato dalla pressione, ma il materiale si trova
ad avere una criticità che porta il difetto a una profondità critica

Ora: 38:16
Nota: nel transitorio accidentale non ci sarebbe alcuna differenza tra il contenere
un gaso o un liquido

Ora: 38:39
Nota: vale la pena fare qualche ragionamento e qualche calcolo

Ora: 39:43
Nota: Cosa cambia nel contenere il gas o il liquido

Ora: 39:53
Nota: calcoliamo la variazione del volume se è in pressione

Ora: 40:29
Nota: lasciamo stare i fondi, prendiamo in considerazione i fondi
Ora: 40:55
Nota: se andiamo a mettere in pressione l'apparecchiatura c'è la deformazione
elastica dell'apparecchio e quindi un aumento del volume interno

Ora: 41:05
Nota: Mi interessa calcolare solo l'effetto deformativo meccanico

Ora: 41:19
Nota: c'è il contributo termico e quello meccanico

Ora: 41:30
Nota: consideriamo quello meccanico

Ora: 41:34
Nota: questo effetto per sua natura se l'espansione termica è libera non ci
comporta un caricamento tensionale

Ora: 41:54
Nota: partiamo con il reattore scarico a Tamb

Ora: 42:07
Nota: si è deformato

Ora: 42:12
Nota: iniziamo il pompaggio

Ora: 42:17
Nota: riempiamo il reattore e lo mettiamo in pressione

Ora: 42:27
Nota: man mano che P cresce il reattore sta sommando una deformata strutturale
meccanica

Ora: 42:47
Nota: quant'è la variazione di volume interna dalla deformata elastica

Ora: 42:59
Nota: perchè devo sapere quanto liquido spillare prima che la variazione di volume
e quindi in un transitorio incidentale valuterò la perdita, voglio sapere quanto
volume deve uscire per sgonfiare la parte di deformata elastica del reattore,
quella che mantiene lo stato tensionale al lancio della cricca

Ora: 43:17
Nota: Facciamo riferimento alla sola deformata meccanica da pressione

Ora: 43:44
Nota: dovremmo calcolarci la variazione del volume

Ora: 43:59
Nota: variazione del raggio interno

Ora: 44:05
Nota: variazione dell'altezza

Ora: 44:51
Nota: la \epsilone_cerchiante

Ora: 44:59
Nota: è spostamento radiale diviso il raggio

Ora: 45:07
Nota: ci riferiamo alla superficie interna

Ora: 45:16
Nota: epsilon cerchiante interna

Ora: 45:20
Nota: spostamento radiale u rapportato al raggio interno

Ora: 45:33
Nota: utilizziamo la legge di hooke

Ora: 45:48
Nota: stato tensionale uniforme nello spessore

Ora: 45:51
Nota: usiamo la teoria dell emembrane

Ora: 57:28
Nota: Se consideriamo quello che succede al transitorio dell'abbattimento della
pressione a seguito di un difetto passante

Ora: 57:51
Nota: il transitorio è significativamente diverso tra il caso di contenimento del
fluido in fase liquida e il caso del fluido in fase gassosa

Ora: 58:23
Nota: Se tracciamo un grafico qualitativo

Ora: 58:32
Nota: con Pressione e tempo

Ora: 59:22
Nota: Il transitorio accidentale sta continuando

Ora: 59:31
Nota: abbiamo un intensificazione degli sforzi e stiamo però perdendo il fluido di
processo

Ora: 59:47
Nota: supponiamo che ci siano indicatori di questa situazione

Ora: 01:00:02
Nota: ci chiediamo come cala la pressione per il solo fatto che stiamo perdendo il
contenuto

Ora: 01:00:14
Nota: se abbiamo una fase liquida esaurito il tempo che serve per l'uscita dei 225L

Ora: 01:00:28
Nota: immaginiamo che sia dell'ordine dei minuti

Ora: 01:00:38
Nota: contestualmente il reattore si sta sgonfiando

Ora: 01:00:53
Nota: sappiamo che lo stato tensionale sigma è proporzionale alla pressione
Ora: 01:01:04
Nota: questo abbattimento è molto rapido se conteniamo un liquido

Ora: 01:01:16
Nota: se conteniamo un gas il gas è contenibile

Ora: 01:01:23
Nota: per raggiungere i 208 bar abbiamo dovuto pompare n volumi equivalenti alla
pressione atmosferica del gas per raggiungere quella pressione

Ora: 01:01:46
Nota: il tempo che ci serve per sfogare la pressione è un tempo almeno di un ordine
di grandezza superiore

Ora: 01:01:56
Nota: la comprimibilità del gas è tale da mantenere la pressione e conseguentemente
la sigma

Ora: 01:02:07
Nota: e conseguentemente l'intensificazione degli sforzi per un tempo molto più
lungo

Ora: 01:02:45
Nota: Questo è il motivo per il quale si introduce una qualità di rischio sulla
fase piuttosto che sulla pericolosità

Ora: 01:02:45
Nota: è più facile che esploda un serbatoio contenente gas che uno contenente
liquido

Ora: 01:03:20
Nota: lo possiamo vedere anche in termini energetici

Ora: 01:03:27
Nota: il reattore che contiene liquido contiene un energia meccanica data
dall'energia di deformazione eleastica dell'acciaio del reattore

Ora: 01:03:39
Nota: introdotta nei 225 L di liquido incompriibile

Ora: 01:03:54
Nota: perciò non contiene energia di compressione

Ora: 01:04:00
Nota: tutta l'energia di pompaggio è stata tradotta in energia elastica
dell'apparecchiatura

Ora: 01:04:12
Nota: il gas invece accumula energia pompandolo e deforma elasticamente il reattore

Ora: 01:04:44
Nota: nel primo caso posso rilasciare solo l'energia elastica del fasciame

Ora: 01:04:56
Nota: nel secondo caso oltre l'energia elastica del fasciame abbiamo anche quella
del gas

Ora: 01:05:14
Nota: Ritorniamo a questo punto facendo considerazioni sulle categorie di rischio

Ora: 01:05:25
Nota: abbiamo ragionato sulle priorità delle 4 casistiche

Ora: 01:05:34
Nota: con i dati di specifica possiamo riposizionare l'apparecchiatura nella sua
categoria di rischio

Ora: 01:05:46
Nota: possiamo andare a scegliere il modulo di certificazione alla conformità alla
PED

Ora: 01:06:00
Nota: ci sono piccoli gradi di libertà lasciate al costruttore

Ora: 01:06:10
Nota: siamo al foglio 14

Ora: 01:06:14
Nota: abbiamo una tabella

Ora: 01:06:17
Nota: la tabella b2

Ora: 01:06:19
Nota: che ci assegna le possibilità operative in forma matriciale

Ora: 01:06:29
Nota: in ragione di possedere un certificato di qualità

Ora: 01:06:36
Nota: allora non è necessaria la certificazione PED

Ora: 01:06:52
Nota: opera con procedure interne che sono già certificate

Ora: 01:06:59
Nota: se non c'è un sistema di qualità interno deve adottare il modulo A

Ora: 01:07:12
Nota: queste le troviamo nella PED

Ora: 01:07:18
Nota: Si ha una sintesi

Ora: 01:07:20
Nota: A è semplicemente un controllo sulla produzione interna

Ora: 01:07:29
Nota: e viene fatta solo al di sotto della responsabilità del fabbricante

Ora: 01:07:38
Nota: la valutazione dettagliata la troviamo nella PED

Ora: 01:08:32
Nota: Se siamo in una categoria di rischio superiore, come la 4, possimo scegliere
moduli diversi
Ora: 01:09:29
Nota: C'è l'intervento dell'organismo notificato

Ora: 01:09:36
Nota: nel cartiglio l'organismo deve essere dichiarato

Ora: 01:10:01
Nota: Se andiamo dentro la PED nel modulo G c'è scritto tutto quello che va fatto e
le cose aumentano

Ora: 01:10:22
Nota: Le procedure di verifica della conformità diventano più dettagliate più
onerose

Ora: 01:12:30
Nota: L'appendice D chiarisce la lista descrittiva proposta dalla PED

Ora: 01:12:40
Nota: ci da le operazioni, le procedure di assessment, certificazione di conformità

Ora: 01:12:54
Nota: in ragione delle categlrie di rischio dalla 1 alla 4

Ora: 01:13:06
Nota: Ci son una serie di operazioni di tipo ispettivo

Ora: 01:13:17
Nota: a seconda dei casi serve l'organismo certificato

Ora: 01:13:27
Nota: ci sono procedure che riguardano il dominio del progetto

Ora: 01:16:57
Nota: Il prossimo passo sarà scegliere la modalità di scegliere i controlli non
distruttivi

Ora: 01:17:40
Nota: testing group

Potrebbero piacerti anche