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Corso di formazione per energy manager ed EGE

(Esperto in Gestione dell’Energia)


settore civile
Legge 10/91 - Dlgs n° 115 del 2008 – UNI 11339

Analisi tecnico economica del risparmio energetico


Le Esco & l’Energy Performance Contracting.

Ing. Luigi Zonetti


Commissione per l’innovazione tecnologica

Roma, 28 Ottobre 2016


INDICE DEGLI ARGOMENTI

Indice degli argomenti:

• ANALISI TECNICO ECONOMICA DEL RISPARMIO ENERGETICO


• VAN
• Indicatori alternativi al VAN
• Analisi di sensibilità
• Il metodo Montecarlo

• Le ESCO
• I contratti di rendimento energetico

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore
23 -10 2015- pag. 2
LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI ‐ 1

LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DI 
EFFICIENZA ENERGETICA

Professionista Committente

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 3
LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI ‐ 2

Le soddisfazioni del  Le richieste del 
professionista  Committente

 Innovatività del   Quanto mi costa?
progetto
 Quanto mi rende?
 Le elevate prestazioni
 E’ un investimento 
 L’affidabilità della  sicuro?
soluzione progettuale
 Insomma soldi, soldi e 
 Ecc, ecc ecc…….. ancora soldi

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 4
LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI ‐ 3
Le richieste del 
Committente

 Possiamo rispondere alle domande del committente dal punto di vista


economico finanziario?
Si

 Abbiamo strumenti efficaci per rispondere in maniera realistica senza affidarci


alla fortuna?
Si

 Siamo in grado di valutare quanto le nostre previsioni possono discostarsi dalla


realtà?
Si

 E’ molto complicato fare questo tipo di valutazioni?

No………ma prima di tutto dobbiamo essere onesti con noi stessi!

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 5
L’ ANALISI COSTI BENEFICI ‐ 1

LA SOLUZIONE AL PROBLEMA ‐ L’ ANALISI COSTI BENEFICI

A quali domande ci permette di rispondere?

 Il nostro è un investimento profittevole?

 Date due soluzioni differenti A e B, quale delle due è la migliore?

Caratteristiche:
 Si applica a qualsiasi tipo di investimento
 Vale per qualunque sistema politico
 Si concretizza in indici sulla convenienza 
 E’ tanto più attendibile quanto più attendibili sono i dati di ingresso

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 6
L’ANALISI COSTI BENEFICI ‐2 ‐ Lo schema logico

INVESTIMENTO

FLUSSI DI CASSA

CONVENIENZA NON CONVENIENZA

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23 -10 2015- pag. 7
L’ANALISI COSTI BENEFICI – 3 – Il concetto di guadagno

Da dove iniziare?............... Ovviamente dal guadagno!
Il guadagno di un operazione è quantificabile in:

Spesa
t
t0
Ricavo

Guadagno = Ricavo ‐ Spesa

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L’ANALISI COSTI BENEFICI – 4 – I flussi di cassa

IPOTESI: Flussi di cassa differiti nel tempo

Investimento I0

t1 t2 tn t
t0

FC1 FC2 FCn

G = FC1 + FC2 + FCn ‐ I0


L’espressione precedente non è del tutto corretta. Perché?

Ing. Luigi Zonetti


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L’ANALISI COSTI BENEFICI ‐ 5

PROBLEMA 1: I SOLDI FUTURI NON SONO UGUALI AI SOLDI DI OGGI

t0 t1 t2 tn t

C0 C1 ? C2 ? Cn ?

COME RISOLVERE IL PROBLEMA?

LA DISPONIBILITA’ DI DENARO HA UN COSTO QUANTIFICABILE 

Tasso di interesse R
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23-10 2015- pag. 10
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 6‐ Il meccanismo di capitalizzazione
Le richieste del 
Committente

MECCANISMO DI CAPITALIZZAZIONE

A QUANTO EQUIVARRA’ NEL FUTURO UN CAPITALE  DISPONIBILE OGGI?

Un capitale  C0 disponibile oggi equivale a:

 C1 = C0+C0R = C0(1+R)                 tra 1 anno

“premio” o “quota interesse”

 C2=C1 +C1R=C1(1+R)=C0(1+R)2 tra 2 anni

 Cn = C0 (1 + R)n tra n anni

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23 -10 2015- pag. 11
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 7‐ Il meccanismo di sconto
Le richieste del 
Committente

MECCANISMO DI SCONTO

A QUANTO EQUIVALE OGGI UN CAPITALE DISPONIBILE NEL FUTURO?

C1 Tra un anno
E
C0= Oggi
Q 1
U
I 1
C2 Tra due anni C0= Oggi
V
A
L
Cn Tra n anni E C0= Oggi Fattore di sconto

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23 -10 2015- pag. 12
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 8‐ Il fattore di sconto
Le richieste del 
Committente
1
MECCANISMO DI SCONTO

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23 -10 2015- pag. 13
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 9‐ L’interesse «R»
Le richieste del 
Committente

Come si determina il tasso di interesse R (costo del capitale, o costo opportunità)?

1. Nel caso che l'investimento venga effettuato a credito, è il più


alto interesse dei mezzi finanziari cui l'imprenditore sta
effettivamente attingendo.

2. nel caso che l’investimento venga effettuato a debito, va scelto


il più basso interesse fra le attività a disposizione
dell’imprenditore per eventuali disinvestimenti con cui poter
approvvigionare fondi

3. il WACC (weighted average capital cost, che tiene conto del


tipico rapporto debt/equity dell’investitore).

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23 -10 2015- pag. 14
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 10‐ L’interesse «R»
Le richieste del 
Committente
Caso 1: Investimento a credito‐ è il più alto interesse dei mezzi finanziari cui 
l'imprenditore sta effettivamente attingendo.

Esempio: L’imprenditore può


prelevare i fondi per finanziare l’
investimento da tre linee di credito
già attive, rispettivamente ai tassi
R1,R2 ed R3. In tal caso è probabile
che, per minimizzare gli interessi
passivi da riconoscere agli istituti di
credito, le prime due linee siano
già state saturate, per cui
l’eventuale prelievo di fondi potrà
avvenire esclusivamente sulla quarta
linea, dove si presume esistano
ancora margini di prelievo
Fonte ENEA
Ing. Luigi Zonetti
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23 -10 2015- pag. 15
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 11‐ L’interesse «R»
Le richieste del 
Committente
Caso 2: Investimento a debito ‐ è  il più basso interesse fra le attività a disposizione 
dell’imprenditore per eventuali disinvestimenti con cui poter approvvigionare i fondi per 
l’investimento.

Esempio: L’imprenditore abbia


propri capitali investiti secondo tre
particolari modalità (che siano
proprietà immobiliari, azioni,
obbligazioni, attività produttive, ecc.)
Tali linee rendano i seguenti
interessi: R1,R2,R3 ed R4. In queste
condizioni, il capitale per sostenere
l’investimento verrà prelevato,
ovviamente, dall’attività meno
redditizia, ossia quella che presenta
il minor rendimento (R4).
Fonte ENEA
Ing. Luigi Zonetti
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23 -10 2015- pag. 16
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 12‐ L’interesse «R»
Le richieste del 
Committente
Il costo medio ponderato del capitale, o WACC (Weighted Average Cost of Capital), è
inteso come il costo che l'azienda deve sostenere per raccogliere risorse finanziarie
presso soci e terzi finanziatori.

Si tratta di una media ponderata tra il costo del capitale proprio ed il costo del debito, con
"pesi" rappresentati dai mezzi propri e dai debiti finanziari complessivi. La formula è la
seguente:

Rd ∙ D Re ∙ E
WACC =  + 
(D+E) (D+E) 

dove E e D rappresentano le percentuale di capitale privato e di debito


sull’investimento e Re e Rd i relativi tassi di sconto.

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 17
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 13‐ Attualizzare i flussi di cassa
Le richieste del 
Committente
Torniamo all’ipotesi dei flussi di cassa differiti nel tempo e al concetto di guadagno
In base a quanto appena affermato i flussi di cassa FCJ vanno «scontati» tutti 
rispetto all’anno J e dunque attualizzati all’anno di riferimento 

t1 t2 tn t
t0

FC1 FC2 FCn

Si definisce VALORE ATTUALE, la sommatoria:

1 2
VA =   + + ……
1 1 1

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23 -10 2015- pag. 18
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 14‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Si definisce VALORE ATTUALE NETTO:

VAN = VA – I0

1 2 ‐ I0
VAN =   + + ……
1 1 1

 SE VAN > 0     PROFITTO

 SE VAN < 0     PERDITA

 SE VAN = 0    INDIFFERENZA

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 19
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 15‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente

t1 t2 tn t
t0

FC1 ? FC2?? FCn ???????

Prima ipotesi semplificativa:  Se FC1= FC2 = FC3 = FC4=……. FCn =  FC = Flusso di cassa costante, 


allora:

1 1 1
VA = FC    + + ……
1 1 1

FA = Fattore di annualità

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 20
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 15‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
PRINCIPIO DEI FLUSSI DI CASSA INCREMENTALI:

“NELLA VALUTAZIONE DI UN PROGETTO SI DEVONO CONSIDERARE SOLO I COSTI 
INCREMENTALI CHE DERIVANO DAL PROGETTO STESSO”

Questione dei costi comuni (staff, affitti, servizi, ecc…):
Un progetto può generare o non generare costi comuni incrementali; si faccia attenzione a 
non assumere acriticamente che l’allocazione dei costi comuni operata dalla contabilità 
aziendale rappresenti i veri costi incrementali che si dovranno sostenere.

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 21
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 16‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Introdotto il fattore di annualità il VAN diventa:

VAN= VA – I0

Ovvero:

VAN= FC * FA – I0

Guadagno = Ricavo * n ‐ Spesa

FA  si misura in anni, ed è tanto minore di ‘‘n’’ quanto più alto è l quanto più alto è l’ interesse.

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 22
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 17‐ il VAN
Le richieste del 
Committente
Dallo sviluppo della serie geometrica :

1
… . 1 ⋯.
1

Segue che

1 1 1

1 1

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 23
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 18‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
FATTORE DI ANNUALITA’

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 24
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 19‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
CARATTERISTICHE DEL VAN:

2
 E’ UN INDICATORE ONNICOMPRENSIVO 

 ESPRIME IL GUADAGNO DI UN’ IN INIZIATIVA IN TERMINI DI DENARO ATTUALE

 PARADOSSALMENTE, VIENE GUADAGNATO NEL MOMENTO IN CUI MOMENTO IN CUI SI 
ATTUA L’ INVESTIMENTO

 RAPPRESENTA L’ EXTRA‐GUADAGNO RISPETTO ALL ’AVER INVESTITO I0 AL TASSO  AL 
TASSO “R”

 GODE DELLA PROPRIETA  DELLA SOMMABILITA’ : VAN(A) + VAN(B) = VAN (A+B)
Ing. Luigi Zonetti
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23 -10 2015- pag. 25
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 20‐ la vita «n»
Le richieste del 
Committente
Al fine di determinare n ,vanno considerate  tutte le vite contemplabili e cioè:

FISICA (usura)

CONTESTO PRODUTTIVO

TECNOLOGICA (obsolescenza)

COMMERCIALE (domanda)

POLITICA

LA VITA  “n” DA ASSUMERE NEI CALCOLI E’ LA PIU’ BREVE DELLE PRECEDENTI

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23 -10 2015- pag. 26
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 21‐ l’investimento

INVESTIMENTO I0 =

PREZZO NETTO DELLA MACCHINA O IMPIANTI
+ COSTO DI PROGETTAZIONE
+ COSTO DEL TRASPORTO
+ COSTO DI INSTALLAZIONE
+ COSTO DI AVVIAMENTO (mancata produzione)
+ AUMENTO DI CAPITALE CIRCOLANTE: attività (crediti clienti, 
giacenze di magazzino) – passività (debiti fornitori) a breve 
termine
+ MANCATO RECUPERO IMMEDIATO DELL’IVA (perdita 
degli interessi sul credito IVA)
+COSTO DI STRUMENTAZIONE PER RENDICONTARE I 
RISPARMI ENERGETICI

‐ VALORE DI RECUPERO DELL'IMPIANTO DISMESSO
‐ VALORE DI RECUPERO DEL NUOVO IMPIANTO UNA VOLTA GIUNTO A FINE VITA

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 27
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 22‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Esempio1: Sostituzione caldaia a gas metano

VAN= FC * FA – I0

Tipo combustibile:  Gas metano
Dati vecchia caldaia:
PCI: 10,86 kWh/m3
Potenza utile installata Pu:30 kW
Ore annue funzionamento h: 980 ore
Rendimento h1= 89% PCI
Costo del combustibile C: 0,7 €/m3

Dati nuova caldaia alto rendimento: Dati nuova caldaia alto rendimento:
Potenza utile installata Pu:30 kW Potenza utile installata Pu:30 kW
Rendimento h1= 95% PCI Rendimento h1= 104 % PCI
Costo Investimento I0: 2.500 Euro Costo Investimento I0: 3.200 Euro

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23 -10 2015- pag. 28
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 23‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Esempio1: Sostituzione caldaia a gas metano

Consumo di energia Vecchia Caldaia CE1 =  Pu h = 35.421 kWh
h1
Costo acquisto energia Vecchia Caldaia C1 = CE1 C = 2.283 €/anno
PCI

Consumo di energia Caldaia alto rendimento CE2 =  Pu h = 30.947 kWh
h2
Costo acquisto energia Caldaia alto rendimento C2 = CE2 C = 1.994€/anno
PCI

Consumo di energia Caldaia condensazione CE3 =  Pu h = 28.269 kWh
h3
Costo acquisto energia Caldaia condensazione C3 = CE3 C = 1.822 €/anno
PCI

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23 -10 2015- pag. 29
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 24‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Esempio1: Sostituzione caldaia a gas metano

Flusso di cassa caldaia alto rendimento FC1= C1 ‐ C2 = 288,4 €/anno
Flusso di cassa caldaia condensazione FC2= C1 ‐ C3 = 461 €/anno

1 1
1

Tasso di sconto R= 4%             Vita utile n= 20 anni

= 13,59

1= FC1 FA – I0 = 288,4 * 13,59 – 2500=  1.419 €

2= FC2 FA – I0 = 288,4 * 13,59 – 2500=  3.065 €

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 30
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 23‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Esempio 2: Acquisto motori alta efficienza

Pn

Pn > Pu 

FC = P u /P n  η= P u/ P a  


 FC    fattore di carico    η Rendimento
 Pu     potenza utile applicata (kW)   Pu    fattore di carico  
 Pn potenza nominale (kW)   Pa potenza utile applicata (kW

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 31
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 23‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Esempio 2: Acquisto motori alta efficienza

Potenza assorbita da un motore elettrico: 


= kW
η η

Energia Assorbita da un motore elettrico

E= Pa * h= kWh

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Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 32
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 23‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Esempio 2: Acquisto motori alta efficienza

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 33
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 23‐ Il VAN
Le richieste del 
Committente
Esempio 2: Acquisto motori alta efficienza

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 34
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 25‐ l’inflazione
Le richieste del 
Committente

Un tasso di inflazione per esempio del 3% significa che:

Ha lo stesso 
1 EURO DI  1,03 EURO 
potere di 
OGGI FRA UN ANNO
acquisto di
.
la serie dei FCj deve dunque andare aumentando secondo il tasso di inflazione “f” stimato, e 
poi essere attualizzata secondo il tasso R

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 35
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 26‐ l’inflazione

Se l’inflazione è stimata in f all’anno, la quota che incrementerà il valore di FC dopo 
un anno sarà: 

FC ∙ f 

Il valore del flusso di cassa, al termine del primo anno, sarà dunque: 

FC + FC ∙ f = FC (1+f) 

Al termine del secondo anno, il relativo flusso di cassa sarà: 

FC (1+f) +FC (1+f) ∙ f = FC (1+f)2

mentre al termine del j‐esimo anno il relativo flusso di cassa diventerà: 

FC (1+f)j

Che andrà attualizzato secondo le modalità già viste in precedenza e cioè:


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Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 36
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 27‐ l’inflazione
Le richieste del 
Committente
A parità di FC il valore attuale della serie di flussi di cassa, che tenga conto dell’inflazione, 
diventa dunque:
FC1 + FC1 f = FC1(1+f) FC2 + FC2 f = FC2(1+f)2

t1 tn t
t0
1 1
1

2 1
1

1 1 1
… .
1 1 1

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23 -10 2015- pag. 37
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 28‐ la deriva 
Le richieste del 
Committente
Titolo del grafico Inflazione

125 Tarriffe bene considerato

120
119
118,9
117
115 115 114,8
114
112,6
110,5 110,9
110
108,1 108

105 105,3 105,6


104
102,7
101,8
100

95
3
90
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008f


Inflazione 102,7 105,3 108,1 110,5 112,6 115 117 119 2,13%
Tariffa bene x 101,8 104 105,6 108 110,9 114 114,8 118,9 2,24%
Deriva f' 0,12%

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23 -10 2015- pag. 38
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 29‐ la deriva 
Le richieste del 
Committente

FC1(1+f)+ FC1 (1+f)f’=FC1(1+f)(1+f’) FC2(1+f)2(1+f’)2

t1 tn t
t0
1 1 1 ′
1

2 1 1 2

1 1 1 1 2 1 1
… .
1 1 1

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 39
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 30‐ VAN 
Le richieste del 
Committente
Per valori non eccessivi di R, f, f’ vale:

1 1 ′ 1

1 1 ′

si ponga ora: (R – f ‐ f’)  = i  (interesse reale)


1 1

1 ′ 1

1 1 1
… .
1 1 1

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 40
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 31‐ VAN 
Le richieste del 
Committente

1 1 1
… .
1 1 1

FATTORE DI ANNUALITA’ PER “i” ED “n”

Il van torna nuovamente:

VAN = FC  .  FA  ‐ I0

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 41
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 32‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente
INDICATORI ECONOMICI ALTERNATIVI AL VAN

Tempo di Ritorno  
TR

Tempo di Ritorno  Indice di Profitto  
Attualizzato ‐ TRA IP

Tasso Interno di 
Rendimento – TIR

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 42
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 33‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente
TEMPO DI RITORNO  TEMPO DI RITORNO “ TR ”

Consiste nel numero di anni affinché i flussi di cassa cumulati previsti eguaglino 
l’investimento iniziale

Se: FC1=FC2=FCj= FCn

Il TR considera un euro di oggi equivalente ad un euro di domani, e fornisce quindi


una stima ottimistica della redditività del progetto (può essere usato in prima
approssimazione)

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 43
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 34‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente
INDICE DI PROFITTO   INDICE DI PROFITTO  IP 

Indica, a fronte degli euro investiti nel progetto, quanti euro vengono guadagnati

E’ coerente con le indicazioni del VAN. 

L’indice di profitto è utile sia in termini assoluti che relativi, per discriminare il 
migliore tra progetti alternativi:

VAN(A) = 40.000 EUR    VAN(B) = 40.000 EUR

I(A) = 100.000 EUR   I(B) =   80.000 EUR

IPA=(VAN/I)A=0,4             IPB=(VAN/I)B=0,5
Ing. Luigi Zonetti
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23 -10 2015- pag. 44
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 35‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente
TASSO INTERNO DI RENDIMENTO  TIR

E’ definito come  il tasso di sconto che da un VAN = 0 (operazione finanziaria 
equa)

Può essere calcolato solo con metodi iterativi a partire dalla relazione:

VAN = FC   FA i,n ‐ I0 =  0

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 45
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 37‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente

I TASSI DI INTERESSE A BREVE TERMINE POSSONO ESSERE DIVERSI DA QUELLI A LUNGO


TERMINE.

 LA REGOLA DEL TIR OBBLIGA A CONFRONTARE IL TIR DEL PROGETTO CON IL COSTO DEL
CAPITALE.
 TALVOLTA IL COSTO DEL CAPITALE PER IL PRIMO FLUSSO DI CASSA È DIVERSO DAL C.D.C.
PER IL SECONDO FLUSSO DI CASSA, E COSI’ VIA(INTERESSE VARIABILE).

IN QUESTI CASI NON VI E’ ALCUN PARAMETRO PER VALUTARE IL TIR DEL PROGETTO.

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 46
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 38‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente
TEMPO DI RITORNO ATTUALIZZATO  TRA

E’ un indicatore che tiene in conto il fenomeno dell’attualizzazione

Individua il “tempo di sofferenza” da attendere per l’annullamento del VAN, 
perché il progetto non chiuda in perdita.

Si determina calcolando la vita “n” dalla relazione

VAN = FC   FA i,n ‐ I0 =  0


La regola del TRA dipende dalla scelta di un cut‐off period arbitrario, e non 
prende in considerazione i flussi di cassa occorrenti dopo tale data.

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 47
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 39‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente
Fonte ENEA

Entrambi i progetti hanno ugual TRA, ed un cutoff period di poco superiore.

Eppure, raggiunta la vita “n A,B” dei progetti, uno risulta più conveniente dell’altro.
Ing. Luigi Zonetti
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23 -10 2015- pag. 48
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 40‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente
Fonte ENEA

I progetti hanno uguale VAN, ma TRA differenti.
Il progetto A è preferibile solo se i progetti sono considerati “a rischio” (tra l’altro il 
progetto A ha anche IP superiore)
Ing. Luigi Zonetti
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23 -10 2015- pag. 49
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 41‐ Indicatori alternativi
Le richieste del 
Committente

VAN = FC   FA i,n ‐ I0 =  0

1 1 1 1
0
1 1

log

log
∙ log 1

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 50
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 42‐la tassazione
Le richieste del 
Committente
TASSAZIONE

Poiché il flusso di cassa FC costituisce un utile, esso sarà sottoposto a tassazione 
secondo l’aliquota di imposta marginale T.  

Ogni FC dovrà dunque essere moltiplicato per il fattore (1‐T), e l’espressione del VAN
diventa quindi: 

VAN = FC∙(1‐T) FA – I0

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 51
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 43‐ l’ammortamento
Le richieste del 
Committente
AMMORTAMENTO

Il regime fiscale vigente consente la detassazione della quota di


ammortamento relativa all’investimento I0. La quota di ammortamento
viene definita come

Aj = 

 Non è un uscita di cassa.
 E’ importante solo in quanto riduce  reddito imponibile.
 Crea un risparmio uguale al prodotto fra ammortamento ed aliquota di imposta 
marginale

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 52
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 44‐ l’ammortamento
Le richieste del 
Committente
Il Decreto Ministeriale 31 dicembre 1988 del Ministero delle Finanze fissa i coefficienti di 
ammortamento del costo dei beni materiali strumentali impiegati nell'esercizio di attività
commerciali, arti e professioni

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 53
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 45‐ L’ammortamento
Le richieste del 
Committente
Poiché sulla quota di ammortamento non si pagano tasse, il beneficio
corrispondente è dato da:

5
T* 

da fruirsi per ogni anno fino allo scadere di n amm . 

In conclusione, nel caso in cui la vita utile n fosse uguale o prossima agli anni di
ammortamento n amm , il VAN a flussi di cassa costanti di venterebbe:

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 54
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 46‐ L’analisi di sensibilità
Le richieste del 
Committente
Costruita la serie dei flussi di cassa è da tenere presente la variabilità dei flussi di cassa
dovuta a variabili sconosciute (decadimento anticipato delle prestazioni di alcuni
componenti, variabilità dei tassi di interesse ecc)

 Questa variabilità può minare l’accuratezza della nostra previsione ?

 Come passiamo prevenire e prevedere l’influenza sul VAN di tali variabili ?

ANALISI DI SENSIBILITA’

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 55
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 47‐ L’analisi di sensibilità
Le richieste del 
Committente
Sensibilità di due VAN differenti al variare del tasso di interesse

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
21
23 -10
-10 2015-
2015- pag. 56
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 48‐ L’analisi di sensibilità
Le richieste del 
Committente
L’analisi di sensibilità :

 Calcola le conseguenze di errori di valutazione delle variabili

 Costringe a identificare con sistematicità le variabili  fondamentali

 Aiuta a mettere in luce previsioni confuse o inappropriate

 Non può sciogliere riserve in problemi in cui siano presenti variabili correlate

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 57
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 49‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente
IL METODO MONTECARLO
Le analisi fin qui realizzate originano dalla valutazione univoca dei flussi di cassa generati 
nell’esercizio degli impianti. 

In realtà:

FC= f(R, f,f’, h,h, ecc) ≠ Costante

Tutti  questi  parametri  sono stati implicitamente supposti costanti nell’intera durata 
dell’attività ma nella realtà questi parametri sono tutt’altro che costanti.

i  flussi  di cassa ne saranno necessariamente influenzati, e ciò originerebbe non più  un  unico  
valore  di  VAN  ma  una  gamma  di  possibili  valori  di VAN. 

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 58
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 50‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente
IL METODO MONTECARLO

Data l’impossibilità di prevedere anno per anno gli effettivi valori dei vari parametri, e
quindi di calcolare gli effettivi flussi di cassa generati, si ricorrerà ad un’analisi di tipo
statistico basato sul metodo Montecarlo.

Il metodo Montecarlo è un metodo numerico che permette di risolvere problemi


matematici attraverso la simulazione di variabili aleatorie.

Si può così produrre uno strumento che, a determinati valori di input, associa una serie 
di valori di output, con una relativa probabilità. 

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 59
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 51‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente
IL METODO MONTECARLO

L’applicazione del metodo Montecarlo prevede lo sviluppo dei seguenti passi: 

a.  Individuazione dell’output di interesse 

b. Determinazione delle variabili indipendenti e del loro campo di variabilità

c. Simulazione tramite generazione di differenti set di valori delle variabili indipendenti

d. Raccolta dei risultati 

e. Analisi di incertezza 

f.  Analisi di sensibilità. 

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 60
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 52‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente
IL METODO MONTECARLO

Caso studio: Sostituzione caldaia 

a.  Individuazione dell’output di interesse 

b. Determinazione delle variabili indipendenti e del loro campo di variabilità

Parametri economici Parametri impiantistici
(R,f,f’) (rendimenti,ore lavorate ecc)

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 61
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 53‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente
Caso studio: Sostituzione caldaia  IL METODO MONTECARLO

b. Determinazione delle variabili indipendenti e del loro campo di variabilità

FC=  ∙ ∙ ∙

P‐kW H‐ore/anno Cc‐€/m3 PCI‐kWh/litro eta1 eta2 interesse‐% vita‐n

313 3.500 1,33 10 0,80 1,00 4,00 20

variazione% +/‐ 5 10 25 1 0 3 50 10

MINIMO 297 3150 1,00 10 0,80 0,97 2,00 18

MASSIMO 329 3850 1,66 10 0,80 1,03 6,00 22

I0= 55.000 = cost VAN= 433.103 €

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 62
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 54‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente
c. Simulazione tramite generazione di differenti set di valori delle variabili 
indipendenti
P‐kW H‐ore/anno Cc‐€/m3 PCI‐kWh/litro eta1 eta2 interesse‐% vita‐n FA‐n VAN‐€
311,0 3.618,0 1,14 10,0 0,80 1,03 3,77 21,02 14,340 441.492.837
315,0 3.272,0 1,34 10,0 0,80 0,97 2,28 21,58 16,896 439.579.698
304,0 3.666,0 1,43 10,0 0,80 0,98 4,97 19,39 12,265 385.885.312
321,0 3.465,0 1,43 10,0 0,80 1,00 4,06 21,15 14,016 479.228.002
323,0 3.497,0 1,55 10,0 0,80 0,98 3,93 20,16 13,747 475.169.587
307,0 3.322,0 1,03 10,0 0,80 0,99 5,10 21,74 12,958 280.776.647
312,0 3.262,0 1,25 10,0 0,80 0,99 5,95 20,95 11,799 309.639.888
305,0 3.276,0 1,09 10,0 0,80 0,97 5,76 18,28 11,124 228.194.723
308,0 3.227,0 1,50 10,0 0,80 0,99 5,62 21,52 12,308 378.509.847
303,0 3.782,0 1,29 10,0 0,80 1,02 4,05 19,10 13,124 449.782.040
300,0 3.629,0 1,04 10,0 0,80 1,00 4,32 18,38 12,509 304.440.731
327,0 3.327,0 1,05 10,0 0,80 0,98 5,24 21,59 12,748 287.483.939
321,0 3.187,0 1,31 10,0 0,80 0,98 2,09 20,68 16,652 440.587.064
324,0 3.184,0 1,15 10,0 0,80 0,97 2,97 20,89 15,401 344.168.161
321,0 3.594,0 1,29 10,0 0,80 0,97 2,62 18,74 14,660 410.995.219
299,0 3.521,0 1,02 10,0 0,80 0,97 3,32 19,52 14,199 287.208.414
319,0 3.827,0 1,35 10,0 0,80 0,99 3,48 19,36 13,917 473.159.112
322,0 3.211,0 1,31 10,0 0,80 1,01 3,07 18,71 14,074 426.019.962
322,0 3.477,0 1,52 10,0 0,80 1,02 2,87 20,69 15,440 609.189.165
316,0 3.365,0 1,19 10,0 0,80 1,00 5,28 20,05 12,189 331.552.456

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Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 63
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 55‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente
d. Raccolta dei risultati e analisi di incertezza 

<261.504.187
Montecarlo - Sostituzione generatore di calore
261.504.187<   <294.813.673
16,0% 294.813.673<   <328.123.160
14,0% 328.123.160<   <361.432.647
12,0% 361.432.647<   <394.742.133
10,0%
Frequenza

394.742.133<   <428.051.620
8,0% 428.051.620<   <461.361.107
6,0%
461.361.107<   <494.670.593
4,0%
494.670.593<   <527.980.080
2,0%
527.980.080<   <561.289.567
0,0%
561.289.567<   <594.599.053
594.599.053<   <627.908.540
627.908.540<   <661.218.027
661.218.027<   <694.527.513
Classi di VAN (€)
>694.527.513

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 64
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 56‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente

f.    Analisi di sensibilità. 

Tramite l’analisi di sensibilità si può determinare viceversa l'influenza delle  singole  variabili  
sulle  previsioni,  e  verificare  quali  di  queste hanno le caratteristiche della criticità. In 
particolare, un’analisi di sensibilità: 

 evidenzia quali variabili influenzano in misura maggiore le previsioni, ed in che modo; 
 evidenzia quali variabili influenzano in modo trascurabile le previsioni, comportandosi in 
pratica come costanti; 
 consentono di conseguenza dei feedback che, implementati, migliorano l’affidabilità del 
simulatore. 

Per verificare se due variabili prescelte sono veramente indipendenti, o se non esiste un 
legame fra loro, vanno riportate le rispettive osservazioni su un grafico a dispersione che 
lega i valori della variabile x con il valore dell’output y.

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 65
L’ ANALISI COSTI BENEFICI – 57‐ Il metodo Montecarlo
Le richieste del 
Committente

Concordanza Discordanza

Indipendenza Legame non lineare

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 66
LE ESCO
Le richieste del 
Committente

• Quali sono le opzioni per il finanziamento del piano di 
miglioramento?

• Chi sono le parti interessate nei progetti di miglioramento 
energetico?

• Quali rischi sono associati ai progetti e cosa si può fare per 
mitigarli?

• Che tipo di progetto è possibile e come si può gestirlo?

• Quali tecnologie sono disponibili per il miglioramento delle 
prestazioni energetiche? 

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 67
LE ESCO 
Le richieste del 
Committente

Fondi propri

Prestiti da istituti di credito

Contratti di leasing da parte di terzi

Finanziamenti da ESCO

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 68
LE ESCO
Le richieste del 
Committente
Per gli istituti di credito, il risparmio energetico rappresenta un’enorme opportunità.
Purtroppo quella opportunità spesso non è compresa né sfruttata.
FONDI BEI

Gli istituti di credito vogliono applicare un approccio ai prestiti basato sulla gestione di
beni materiali, spesso limitato al 70‐80% del valore del bene acquistato. Sovente però
per questi progetti, dopo l’installazione il bene non ha più valore sul mercato.

Per chi vuole investire, quello che manca è l’accesso al credito con condizioni favorevoli, 
per via di una incomprensione fondamentale.

Il valore di un progetto che porta al risparmio energetico non risiede nel bene acquistato 
ma nel flusso di cassa generato dai costi ridotti (evitati)
Nei progetti di efficientamento energetico sono i risparmi a ripagare l’investimento

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 69
LE ESCO
Le richieste del 
Committente

Fonte: ENI corporate university

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 70
LE ESCO 
Le richieste del 
Committente

Fonte: ENI corporate university

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 71
LE ESCO
Le richieste del 
Committente
Definizione di ESCO:

Come definito nel D.Lgs 115/08, una Energy Service Company (ESCO) è una persona fisica
o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento
dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta
un certo margine di rischio finanziario.

Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento


dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento
stabiliti.

Ing. Luigi Zonetti


Corso di formazione per energy manager ed EGE settore industriale
23 -10 2015- pag. 72
LE ESCO
Le richieste del 
Committente
Appare preliminarmente opportuno rilevare e tenere ben presente che nel nostro 
ordinamento:

• non esiste una disciplina dei contratti delle ESCO: 

 né dei contratti a monte (modalità di costituzione della ESCO, forma giuridica 
da assumere, ecc.) ü 

 né dei contratti a valle della ESCO. (rapporti con i soggetti che intendono fruire 
dei servizi offerti dalla società).

In particolare, chi voglia costituire una società finalizzata alla realizzazione di 
progetti di risparmio energetico, sarà tenuto all’osservanza delle disposizioni 
del codice civile in materia di società e opterà per una delle forme ivi 
previste. 

• Ciò che la caratterizzerà sarà prevalentemente l’oggetto sociale e l’attività 
realmente svolta. 
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LE ESCO
Le richieste del 
Committente
Le  ESCO  sono  i  soggetti  di  mercato  che possono  aiutare  gli  utenti  finali  a 
realizzare interventi di efficientamento: 

Finanziamento  Garanzia dei 
tramite terzi
risultati

Una ESCO è tale perché 
offre (D.Lgs. 115/08) Servizi 
energetici 
integrati

ESCO
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LE ESCO
Le richieste del 
Committente

Studio fattibilità e 
Audit Finanziamento
progettazione

Monitoraggio e verifica 
Installazione Gestione e O&M
dei risparmi

Gestione pratiche 
Formazione/informazio Contrattualistica EPC e 
burocratiche(incentivi 
ne forniture
ecc)

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LE ESCO
Le richieste del 
Committente

Sono chiamate in causa da più parti, ma sono in generale ancora lontane dalle esigenze del
mercato, prevalentemente per scarsità di capitalizzazione e fondazione troppo recente,
aspetti che limitano il ricorso al finanziamento tramite terzi, ossia alla caratteristica più attesa
in questa situazione di mercato.

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LE ESCO
Le richieste del 
Committente
La ESCO deve possedere i seguenti requisiti (UNI 11352): 

a)  essere in grado di svolgere un servizio di efficienza energetica in accordo con la UNI
CEI EN 15900:2010;
b)  essere in grado di svolgere tutte le attività di cui al punto 4.2;
c)  possedere le capacità di cui al punto 4.3;
d) offrire garanzia contrattuale dei risultati di miglioramento dell’efficienza energetica
(assumendo i rischi tecnici e finanziari per eventuale mancato raggiungimento degli
obiettivi concordati). L’eventuale quota parte dei rischi (tecnici e finanziari) non assunti
dalla ESCO deve essere definita contrattualmente;
e) collegare la remunerazione dei servizi e delle attività fornite al miglioramento
dell’efficienza energetica ed ai risparmi conseguiti ed al raggiungimento degli altri criteri
di prestazioni e rendimento stabiliti.
f) garantire
Sono la in
chiamate disponibilità al parti,
causa da più cliente
madei
sonodati misurati ancora
in generale nel corso dell’espletamento
lontane del
dalle esigenze del
servizio mediante
mercato, adeguataper
prevalentemente reportistica e nel
scarsità di formato concordato.
capitalizzazione e fondazione troppo recente,
aspetti che limitano il ricorso al finanziamento tramite terzi, ossia alla caratteristica più attesa
in questa situazione di mercato.

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LE ESCO
Le richieste del 
Committente
4.2 Attività peculiari che una ESCO deve essere in grado di svolgere sono:
a. diagnosi energetiche, comprensive dei fattori di aggiustamento;
b. verifica della conformità (di impianti e attrezzature) alla legislazione e alla normativa
tecnica vigente con individuazione degli eventuali interventi di adeguamento e mantenimento
della rispondenza della conformità;
c. elaborazione di studi di fattibilità, preliminare alla progettazione, con analisi tecnico economica e
individuazione delle soluzioni più vantaggiose quanto ad efficienza energetica e convenienza
economica;
d. progettazione degli interventi da realizzare e redazione delle specifiche tecniche;
e. esecuzione degli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica installazione
f. gestione degli interventi e conduzione degli impianti, garantendone la resa ottimale a fini del
miglioramento dell’efficienza energetica ed economica;
g. manutenzione degli interventi che ne assicuri il mantenimento in efficienza;
h. monitoraggio della domanda e del consumo di energia, verifica dei consumi, delle prestazioni
e dei risultati conseguiti, con procedure concordate con il cliente;
i. Sono chiamate di
presentazione in causa
rapporti daperiodici
più parti,alma sono utili
cliente, in generale ancora
a consentire lontaneomogenei
confronti dalle esigenze delai
relativi
mercato,
consumi e alprevalentemente
risparmio di energiaper perscarsità
la duratadi capitalizzazione e fondazione troppo recente,
contrattuale;
j. aspetti
supporto che limitano
tecnico per ill’acquisizione
ricorso al finanziamento
e/o gestione ditramite terzi, ossia
finanziamenti alla caratteristica
da parte del cliente; più attesa
k. inattività
questadisituazione
formazionediemercato.
informazione dell’utente;
l. certificazione energetica degli edifici.
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Sebbene nell’ultima decade siano emersi diversi modelli contrattuali, è


possibile individuare una differenziazione tra le varie tipologie di contratti
esistenti. Basandoci su un approccio sistemico o sulla finalità contrattuale si
possono distinguere due forme basilari di contrattualistica

Energy Supply 
EPC contract
contract

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LE ESCO

Energy Supply Contract:

I Contratti di Fornitura di Energia (Energy Supply Contracting), chiamati anche,


nelle forme più evolute, “servizio calore” o “servizio energia”: riguardano
principalmente la Conduzione e la Manutenzione (O&M) di un impianto di
generazione di energia da parte di un Contraente che lo gestisce a suo completo rischio,
sulla base di un contratto di medio‐lungo termine. La finalità è di ottimizzare i processi
di produzione dell’energia e conseguire quindi vantaggi sia economici, sia
ambientali. Gli aspetti prestazionali del contratto riguardano la riqualificazione degli
impianti e la loro gestione, l’approvvigionamento del combustibile e la vendita
finale di “energia utile”. La remunerazione del servizio consiste nel pagamento, da
parte del Cliente, dell’energia utile fornita all’edificio o alle singole unità immobiliari,
misurata con dei contabilizzatori di calore, detti in gergo “conta‐calorie” 4 . Il campo di
applicazione include sia gli edifici esistenti sia quelli nuovi di ogni genere.

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LE ESCO
Tipologie contrattuali del Supply Contract:
• Contratto a grado giorno: In genere i Gradi Giorno sono rilevati quotidianamente dagli osservatori
meteorologici e pubblicati alla fine della stagione di riscaldamento. Con questo contratto, il costo del
riscaldamento tiene conto della variabilità stagionale, aumentando o diminuendo in funzione della
stagione più o meno rigida. La manutenzione ordinaria e gli obblighi sulla sicurezza sono a carico della
Società che fornisce il servizio, mentre tutte le spese di manutenzione straordinaria, quali guasti,
sostituzioni, adeguamenti normativi, sono in genere a carico del Cliente.
• Contratto Calore: l’Amministrazione paga esclusivamente il calore erogato alla rete di distribuzione
dello stabile misurato con un contabilizzatore posto a valle del generatore di calore. la conduzione, la
manutenzione ordinaria dell’impianto termico e gli obblighi sulla sicurezza sono a carico della Società
fornitrice, mentre le spese di manutenzione straordinaria, quali guasti, sostituzioni, adeguamenti
normativi, sono in genere a carico del Cliente
• Contratto servizio energia: è l’evoluzione del contratto di “servizio calore”. Esso tuttavia non contiene
nessun impegno vincolante da parte del Contraente a ridurre i consumi se non l’interesse a mantenere
in buona efficienza il generatore di calore. Unico elemento interessante contenuto tra i requisiti è “la
presenza di un attestato di certificazione energetica dell’edificio. I costi di riqualificazione sono
comunque a carico del committente, che può ridurre i prelievi di energia termica e quindi i costi di
riscaldamento eseguendo in proprio o commissionando al Contraente stesso gli interventi da questo
consigliati
• Contratto servizio energia plus: prevede come prestazione aggiuntiva, rispetto al contratto di “Servizio
Energia”, “la riduzione dell'indice di energia primaria per la climatizzazione invernale di almeno il 10%
rispetto al corrispondente indice riportato sull'attestato di certificazione

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LE ESCO

Osservazioni:

C’è un elemento comune che caratterizza tutti i Contratti di Fornitura di Energia sopra
descritti. Questi contratti “fondono” insieme: la fornitura del combustibile, la gestione
degli immobili e l’eventuale riqualificazione energetica. La maggior parte delle Società che
offrono questa tipologia di contratto, sono in grado, vuoi per propria abilità commerciale,
vuoi per adesione a consorzi di acquisto, vuoi per legami societari con holding che operano
principalmente nel mercato del gas, di approvvigionarsi di combustibile a prezzi favorevoli e non
necessariamente conosciuti ai Clienti finali . È complesso per i Clienti conoscere i consumi reali
degli edifici e i prezzi praticati. Ne consegue che le Amministrazioni, sia pubbliche sia private,
che stipulano tali contratti, avranno difficoltà a valutare se eventuali riduzioni nei costi di
riscaldamento siano dovute all’efficacia degli interventi di riqualificazione, a un’effettiva
buona gestione degli impianti o a uno sconto sul combustibile fornito. Il risultato sarà
comunque positivo, ma questo aspetto può suggerire, per le Amministrazioni più evolute e
strutturate, di mantenere distinte tali voci considerando gare separate per conseguire i massimi
benefici.

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Energy Performance Contracting – EPC:

I Contratti di Prestazione Energetica (Energy Performance Contracting), detti anche


contratti per il risparmio energetico: affrontano la riqualificazione di sistemi edificio‐
impianti e la conseguente gestione da parte di un Contraente nella forma di una
cooperazione basata sul partenariato. La finalità è di conseguire un risultato
migliorativo garantito in termini di risparmio energetico, risparmio economico,
valorizzazione patrimoniale dell’immobile. La principale differenza con i contratti di
fornitura è il finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica con i risparmi
energetici futuri ottenuti e garantiti in termini contrattuali. Gli aspetti prestazionali del
contratto riguardano il finanziamento, la riqualificazione dei sistemi edificio‐impianti
e la loro gestione. Di solito i contratti di prestazione includono la formazione degli
utenti in termini di campagne motivazionali. La remunerazione del servizio consiste in
un pagamento che viene determinato in relazione ai risultati raggiunti e sulla base del
combustibile effettivamente consumato o dell’energia consumata e/o prodotta . Il
combustibile viene acquistato separatamente dal Cliente oppure dallo stesso Contraente,
ma con separazione contabile e remunerazione disgiunta.

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LE ESCO

La principale caratteristica di un Contratto di Prestazione è che il Contraente è


obbligato, in forza al contratto, ad assumersi il rischio (o parti importanti del rischio)
della costruzione e della gestione delle opere a valenza energetica e nello stesso tempo gli
viene riconosciuta la possibilità di ottenere il proprio profitto se il miglioramento previsto in
termini di efficienza energetica è effettivamente raggiunto. L'attività intrapresa dal Contraente
è caratterizzata da un grado più o meno elevato di multidisciplinarietà.

La remunerazione per i servizi resi consiste in un Canone che è determinato in


funzione dei risparmi ottenuti, per cui se il risparmio non raggiunge il livello garantito, il
contratto prevede che il Canone venga ridotto della quota parte di sforamento del livello
garantito contrattualmente. Per contro, nel caso il risparmio superi il livello garantito
contrattualmente, i maggiori benefici economici sono ripartiti in forma prestabilita tra il
Cliente e il Contraente

Normalmente le ESCO non forniscono né i combustibili, né l’energia elettrica, per i quali le


Amministrazioni devono approvvigionarsi per proprio conto.

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LE ESCO
Le richieste del 
Committente
Tipologie di contratti EPC:

I  contratti  di  prestazione  energetica  possono  essere  suddivisi,  fondamentalmente,  in  
due  differenti categorie a seconda dell’attribuzione del risparmio energetico e della durata 
contrattuale: 

‐ Contratto a Cessione Globale Limitata
‐ Risparmio non condiviso
‐ Breve durata contrattuale
‐ Utilizzabile nei casi in cui gli interventi di efficientamento sono limitati

‐ Contratto a Risparmio Condiviso
‐ Durata maggiore
‐ Interventi più complessi 
‐ Si abbina bene al finanziamento tramite terzi

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23 -10 2015- pag. 89
LE ESCO
Le richieste del 
Committente
Contratto a Cessione Globale Limitata
Chiamato anche “First Out” nella dizione anglosassone, il contratto a Cessione Globale Limitata 
rappresenta la  formula  più  semplice,  utilizzabile  soprattutto  in  tutte  quelle  situazioni  in  
cui  gli  interventi  di riqualificazione energetica sono limitati, o basati sulle singole misure, quali 
ad esempio la sola sostituzione di una caldaia obsoleta con una a più elevato rendimento. 
Questa  tipologia  contrattuale  prevede  che  il  Cliente  destinatario  degli  interventi  riconosca  
alla  ESCO  la totalità dei risparmi per un numero limitato di anni stabilito contrattualmente (di 
solito non si superano i 5‐7 anni). La ESCO trattiene il 100% del controvalore dei risparmi 
energetici ottenuti, a partire dalla Baseline concordata, per tutta la durata del contratto. 

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LE ESCO
Le richieste del 
Committente
Contratto a Risparmio Condiviso 
È la forma più classica con cui si applica generalmente un contratto di Finanziamento
Tramite Terzi. A differenza del “First Out” descritto prima, con questa formula contrattuale il
Cliente partecipa fin dall’inizio ai benefici economici indotti dagli interventi di risparmio
energetico effettuati dalla ESCO. La ripartizione dei ricavi corrispondenti al risparmio
energetico è espressa da una coppia di percentuali che insieme ammontano a cento: ad
esempio una ripartizione al 90/10 implica che la ESCO riceve il 90% della quota di risparmio e il
Cliente il 10%. Tale frazione percentuale di risparmio può essere costante per tutto il
periodo del contratto oppure può essere soggetta a variazioni.
Sono evidenti i vantaggi per i Comuni che adottino questa formula
contrattuale. Findall’inizio del contratto, questi conseguono una riduzione,
sebbene modesta, dei quantitativi di energia consumata 13 e di gestione e
hanno comunque una garanzia che non spenderanno, in combustibile,
più di quanto stabilito contrattualmente.
Come noto è in genere richiesto che nel Contratto a Risparmio Condiviso sia
presente un “Performance Bond” a carico della ESCO che garantisca il
“Risparmio Riconosciuto al Comune” che può essere una garanzia
Fidejussioria o una vera e propria Assicurazione sulla prestazione; ciò
consente ai Comuni di non iscrivere nel Bilancio di previsione annuale il
“Risparmio Riconosciuto al Comune”, in quanto esso si concretizza in un
vero e proprio “Sgravio di Bilancio”.

Ing. Luigi Zonetti


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23 -10 2015- pag. 91
LE ESCO– ‐
Le richieste del 
Committente
Fonte fire

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