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ARGOMENTI TRATTATI
ARGOMENTI TRATTATI
- VALVOLE DI REGOLAZIONE
- CARATTERISTICHE DELLE VALVOLE DI REGOLAZIONE E AUTORITÀ
- VALVOLE DI BILANCIAMENTO STATICHE E DINAMICHE
- BILANCIAMENTO STATICO DI CIRCUITI
- CIRCUITI A PORTATA VARIABILE
- BILANCIAMENTO DINAMICO DEI CIRCUITI
- ESEMPI
DEFINIZIONE DI IDRONICA
“L’idronica è la scienza che studia il moto dell'acqua e delle soluzioni acquose entro
condotti o sistemi di condotti (con esclusione di quelli a pelo libero), quando detti
fluidi sono i vettori di energia termica o frigorifera”
GRANDEZZE FONDAMENTALI
PRINCIPIO DI CONTINUITA’
Bilancio di tutte le
forme di energia
TEROEMA DI BERNOULLI
TEOREMA DI BERNOULLI
TEOREMA DI BERNOULLI
In particolare la somma dei termini di quota geodetica e di "altezza di pressione" viene
definita "altezza piezometrica" e la curva che, lungo ii tracciato della tubazione, ne
rappresenta l'andamento, viene definita "curva della piezometrica"; aggiungendo alla
piezometrica l'altezza dinamica, si ottiene l'altezza totale.
- nella pompa ii fluido riceve la potenza meccanica P, che ne incrementa l'entalpia sia nel
termine correlato alla pressione (che passa dal valore p 2 al valore p 3), sia, principalmente
per effetto dei processi dissipativi, in quello correlate alla temperatura (che passa dal valore t2
al valore t3);
- nel tratto di linea 3 - 4 (supposto adiabatico) fra la pompa e ii corpo scaldante, ii moto
avviene in maniera isoentalpica e quindi, per effetto degli attriti, diminuisce la pressione del
fluido (da p 3 a p 4), ma, rimanendo costante l'entalpia, lo stesso effetto degli
attriti ne aumenta la sua temperatura da t 3 a t 4;
- nel corpo scaldante ii fluido cede la potenza termica q1, (eguale a P - q B) e la sua
entalpia diminuisce nel solo termine correlato alla temperatura, che passa da t4 a t5;
- nel tratto di linea 5 - 1 (supposto adiabatico) fra ii corpo scaldante e la caldaia, ii moto
avviene ancora in modo isoentalpico, con diminuzione di pressione (per effetto degli attriti)
da Ps a p 1 e contemporaneo aumento di temperatura (per lo stesso effetto
degli attriti) da t5 a t1; si ritrovano cosl le condizioni del punto 1, dal quale si era partiti.
Ing. Luigi Zonetti
In tutte le considerazioni fino a questo punto svolte sul Primo Principio della Termodinamica
e sul Teorema di Bernoulli appIllicati al moto di un fluido entro un tubo, si e sempre fatto
riferimento a una situazione di moto monodimensionale, che nella realta non si verifica
mai, ma puo essere ritenuta vera solo nell'ambito di un singolo tubo di flusso
elementare (tecnicamente, un filetto fluido).
Mentre per le grandezze legate alla quota, alla pressione, alla densita, ecc. non vi sono
particolari osservazioni, per le energie cinetiche, nelle quali ii termine di velocita
compare elevato al quadrato, sono opportune alcune considerazioni,c onnesse al regime
di moto presente nella tubazione (supposta a sezione circolare). A tal proposito e necessario
richiamare alcuni elementi di fluidodinamica, iniziando dal concetto e dalla definizione
del numero di Reynolds. Esso rappresenta in sostanza il rapporto fra le forze "di inerzia" e
quelle "viscose· agenti nel moto del fluido e la sua espressione e:
IL MOTO LAMINARE
In questo regime prevalgono le forze viscose; ii profilo delle velocita all1nterno del tubo
(supposto sempre di sezione circolare) e di tipo parabolico {con valore massimo lungo l'asse
del condotto e valore nullo in corrispondenza della parete) e si può considerare che
ii moto avvenga per •strati", cioè per corona cilindriche concentriche di spessore
elementare (in ciascuna delle quali la velocita può essere ritenuta costante) che scorrono
"strisciando" l'una sull'altra per le diverse velocita, senza che vi sia mescolamento di liquido
fra le varie corone
IL MOTO TURBOLENTO
CRITERI DI DIMENSIONAMENTO
CIRCUITI IN PARALLELO
CIRCUITI IN SERIE
la curva caratteristica di un circuito costituito da due tronchi in serie di cui siano note le
singole Curve caratteristiche può essere costruita sormmando, per ogni valore di
portata, le perdite di carico dei tronchi, ancora con una certa analogia al caso
elettrico
POMPE
POMPE
POMPE
POMPE IN PARALLELO
POMPE IN SERIE
Nelle applicazioni HVAC, siccome in altri settori applicativi, sono sempre piu comuni le
situazioni in cui una pompa cenbifuga, o piu in generale un sistema di pompaggio con piu
pompe centrifughe, debba alimentare un circuito idronico con portata (ed in genera
anche prevalenza richiesta, nel seguito chiamata semplicemente prevalenza del
circuito) variabile in funzione delle particolari momentanee esigenze operative.
Nell'ambito HVAC avviene per le reti di distribuzione di fluidi termovettori (in particolare
acqua calda o acqua refrigerata) ai terminali di impianto, questi ultimi alimentati tramite
valvole di regolazione a due vie servocomandate (anziche valvole a tre vie
servocomandate, che approssimativamente garantiscono situazione di portata costante
sulla rete di distribuzione, indipendentemente dal particolare valore momentaneo di
portata di alimentazione di ogni singolo terminale)
Leggi di affinità
POMPE
Operare sulla curva caratteristica di una pompa centrifuga (con diffusore a singola
voluta) a destra del BEP (cioe con portata maggiore e prevalenza minore dei valori
ottimali) porta alle seguenti principali conseguenze:
• inaemento del richiesto NPSHr, con possibilita di indurre cavitazione;
• drastico incremento del carico radiale sui supporti dell'asse di rotazione; questa e
una causa detenninante nell'abbattere l'aspettativa di vita della macchina
Operare invece sulla curva caratteristica di una pompa centrifuga (con diffusore a
singola voluta) a sinistra del BEP (cioe con portata minore e prevalenza maggiore dei
valori ottimali) porta alle seguenti principali conseguenze:
• ancora un incremento del carico radiale sui supporti dell'asse di rotazione;
• ricircolazione intema del fluido, sia nella zona di ingresso che in quella di
uscita delta girante. Cio puo indurre danneggiamenti della girante per erosione;
• a valori di portata molto bassi, si ha riscaldamento del fluido che ricircola nella
girante, fin anche, in situazioni estreme, ad arrivare all'ebollizione, con rapida
distruzione della pompa; questa situazione naturalmente deve essere
assolutamente evitata, per cui e assolutamente opportuno non scendere a valori di
portata minori del 20 % della portata al BEP.
Ing. Luigi Zonetti
POMPE
POMPE
POMPE
POMPE
Dalla Figura 3.1.2 si evince che, se ii pelo libero del vaso e ad una quota superiore a
qualsiasi altro punto del circuito, l'intero circuito risulta in sovrapressione rispetto
all'atmosfera e a pompa inattiva non vi è possibilità di infiltrazioni di aria
nell'impianto attraverso organi di tenuta, guarnizioni, giunti.
Se invece ii vaso e collocato ad una quota inferiore a qualche punto del
circuito, si verificherà, oltre ad una inevitabile difficolta di riempimento iniziale,
una pressione negativa (depressione) rispetto all'atmosfera, con possibili
indesiderati ingressi d'aria attraverso gli organi sopra citati.
Ing. Luigi Zonetti
Si nota come una parte del circuito (quella più alta) sia caratterizzata da pressione
negative, inferiore a quella atmosferica {depressione), con possibilità di indesiderati ingressi
d'aria attraverso le guarnizioni di tenuta ai giunti delle valvole o dell'utenza.
Ing. Luigi Zonetti
La modifica della potenza resa dagli scambiatori (di qualunque tipo essi siano), può essere
effettuata in due modi:
- Regolando la portata
- Regolando la temperatura
Modificando la portata tra 0% e 100% la potenza resa varia tra 0% e 100 %. Maggiore è la
quantità di acqua che attraversa lo scambiatore maggiore sarà la potenza resa
- A valvola completamente aperta la portata che scorre nello scambiatore è pari al 100%
di quella di progetto e con temperatura di ritorno pari a quella di progetto( es mandata
80°C, Delta T 20 °c, ritorno 60 °C)
- La modifica della potenza resa dallo scambiatore dal 0% al 100% si ottiene variando la
temperatura di ingresso dell’acqua allo scambiatore(ad esempio da 30°C a 80° C)
- A valvola completamente aperta la portata che scorre nello scambiatore è pari al 100%
di quella di progetto e con temperatura di ritorno pari a quella di progetto( es mandata
80°C, Delta T 20 °c, ritorno 60 °C) Analogo al caso di regolazione in portata
VALVOLE DI REGOLAZIONE
In caso di curva lineare con questo otturatore si ottiene la linearità tra la corsa
dell’otturatore e la portata che quindi risulta proporzionale al grado di apertura della
valvola.
Con otturatore equipercentuale ad uguali incrementi della corsa di apertura
corrisponde una percentuale costante di aumento della portata a parità di pressione
differenziale.
Ad esempio, passando da 20% a 30% (+10% corsa valvola), si passa dal 16 al 20%
(portata) cioè un incremento del 25%; da 50% a 60 % (ancora +10% corsa valvola) vado
da 31,25 a 39% (+25%), da 80% a 90 % (ancora +10% corsa valvola) si va da 61 a 76%
(+25%) . La valvola eroga così la maggior parte della portata nell’ultima frazione di
apertura.
da intendersi come la caduta di pressione totale ai capi del circuito net quale la valvola
provoca la variazione di portata,
quindi:
Ing. Luigi Zonetti
Con l'aggiunta di perdite di carico in serie, la perdita di carico della valvola sara
sempre minore rispetto al totale. L'autorita della valvola e quindi un parametro
che definisce quanto sia ii peso della differenza di pressione attraverso la valvola nei
confronti delle perdite di carico dei cornponenti del sottocircuito, e in particolare
della batteria di scarnbio termico cui e abbinata. La caratteristica intrinseca della
valvola si realizza compiutamente solo quando A = 1.
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO
BILANCIAMENTO STATICO