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Sistemi di arresto caduta,

UNI EN 517 E UNI EN 795

363 – Sistemi di arresto caduta (2002)


517 – Ganci di sicurezza da tetto (1998)
795 – Dispositivi di ancoraggio (2002)
Sistema di arresto caduta
UNI EN 363

Sistema di protezione
individuale contro le cadute
dall’alto comprendente
un’imbracatura per il corpo e un
sottosistema di collegamento ai
fini dell’arresto caduta.
D.P.I. – D.Lgs. 81/2008, art.74 comma 1

Qualsiasi attrezzatura destinata ad


essere indossata e tenuta dal
lavoratore allo scopo di proteggerlo
contro uno o più rischi suscettibili di
minacciarne la sicurezza o la salute
durante il lavoro, nonché ogni
complemento o accessorio destinato
a tale scopo
Imbracatura per il corpo
UNI EN 361
Supporto per il corpo che ha la
scopo di contribuire ad arrestare
la caduta; può comprendere
cinghie, accessori, fibbie o altri
elementi disposti o montati
opportunamente per sostenere
tutto il corpo di una persona e
tenerla durante la caduta e dopo
l’arresto della caduta
IMBRACATURE (UNI EN 361)
1 7
1 Bretella 1
2 Cinghia secondaria
2
3 Cinghia di seduta (primaria)
4 Cosciale
6
5
5 Supporto schiena per
posizionamento sul lavoro 9
6 Elemento di regolazione 3
7 Elemento di attacco per il
8
dispositivo anticaduta

8 Fibbia 4
9 MARCATURA
Connettori
UNI EN 362
Elemento di
collegamento o
il componente di
un sistema
Elementi di collegamento
Cordini
UNI EN 354
Dispositivo anticaduta di tipo retrattile
UNI EN 360
Dispositivo anticaduta dotato di funzione
autobloccante e di sistema automatico di

tensione e di ritorno del cordino, ovvero del


cordino retrattile. Una funzione di dissipazione di

energia può essere incorporata nel dispositivo


stesso oppure un assorbitore di energia può
essere incorporato nel cordino retrattile

Distanza di arresto max = 2 m


Dispositivo anticaduta di tipo retrattile
UNI EN 360

Cordino retrattile
fune metallica, una cinghia o una corda di •bra
sintetica e può avere una lunghezza maggiore di 2 m

Assorbitore di energia
dissipa l’energia cinetica sviluppata durante una
caduta dall’alto
Dispositivo anticaduta di tipo guidato
comprendenti una linea di ancoraggio rigida
UNI EN 353-1 23.03.2010: ritirata
Sottosistema costituito da
una linea di ancoraggio
rigida, da un dispositivo di
tipo guidato autobloccante
fissato alla linea di
ancoraggio rigida
Dispositivo anticaduta di tipo guidato
comprendenti una linea di ancoraggio rigida
UNI EN 353-1 23.03.2010: ritirata

Pertanto, in attesa di una nuova indicazione da parte


del Comitato europeo di normazione

I COSTRUTTORI di tali dispositivi, non potendo


contare sulla presunzione di conformità conferita dal
rispetto della norma, sono oggi obbligati a valutare
tutti i rischi ragionevolmente prevedibili anche alla
luce degli accertamenti e delle valutazioni che hanno
determinato il ritiro della norma, prevedendo prove e
requisiti di sicurezza aggiuntivi .
Dispositivo anticaduta di tipo guidato
comprendenti una linea di ancoraggio rigida
UNI EN 353-1 23.03.2010: ritirata

GLI UTILIZZATORI di dispositivi certificati in


conformità alla norma EN 353.1,
precedentemente acquistati,

sono attualmente in possesso di dispositivi la cui


sicurezza non può essere data per scontata e
deve essere verificata, pertanto devono
procedere alla valutazione di tutti i rischi ed alla
adozione delle misure integrative atte a
garantire l’utilizzo sicuro degli stessi quale ad
esempio l'utilizzo di una linea ausiliaria UNI en
353.2.
Dispositivo anticaduta di tipo guidato
comprendenti una linea di ancoraggio flessibile
UNI EN 353-2
Sottosistema costituito da
una linea di ancoraggio
flessibile, da un dispositivo
di tipo guidato autobloccante
fissato alla linea di
ancoraggio flessibile
Assorbitori di energia
UNI EN 355
Dissipa l’energia cinetica
sviluppata durante una
caduta dall’alto

L’estensione massima dell’assorbitore


di energia, sotto carico dinamico, deve
essere inferiore a 1,75 metri
Sistema di arresto caduta
UNI EN 363
Sistema di protezione individuale contro le
cadute dall’alto comprendente
un’imbracatura per il corpo e un
sottosistema di collegamento ai fini
dell’arresto caduta.
1. Cordino
UNI EN 363
2. Retrattile
UNI EN 363
3. Guidato su Linea di ancoraggio rigida
UNI EN 363
4. Guidato su Linea di ancoraggio flessibile
UNI EN 363
“Ganci di sicurezza da tetto”

UNI EN 517 R = 1000 daN

Elemento da costruzione posto sulla superficie di un tetto a fal de


per assicurare le persone e fissare carichi principalmente utilizzati
per la manutenzione e la riparazione dei tetti

Tipo A
Progettato per sopportare forze di
trazione nella direzione della
pendenza del tetto (asse y)

Tipo B
Progettato per sopportare forze di
trazione nella direzione della
pendenza del tetto (asse y) ed in
direzione perpendicolare e parallela
alla superficie del tetto (asse x)
Istruzioni
Il fabbricante deve
fornire istruzioni
per il montaggio,
che devono
includere tutte le
informazioni di
sicurezza
pertinenti relative
a conservazione e
montaggio.
Marcatura
I ganci di sicurezza da tetto devono essere marcati con:

1. Il numero della norma europea (517)


2. La lettera del tipo
3. Il nome o il marchio del fabbricante
“Dispositivi di ancoraggio”
UNI EN 795 - Definizioni
§ Dispositivo di protezione individuale (DPI)
contro le cadute dall’alto (UNI EN 363)
Dispositivo atto ad assicurare una persona ad un
punto di ancoraggio in modo da prevenire o
arrestare in condizioni di sicurezza una caduta
dall’alto.
§ Punto di ancoraggio (UNI EN 795)
Elemento a cui il dispositivo di protezione
individuale può essere applicato dopo l’installazione
del dispositivo di ancoraggio.
§ Ancoraggio strutturale (UNI EN 795)
Elemento o elementi fissati in modo permanente ad
una struttura, a cui si può applicare un dispositivo
di ancoraggio o un dispositivo di protezione
individuale.
§ Dispositivo di ancoraggio (UNI EN 795)
Elemento o serie di elementi o componenti
contenente uno o più punti di ancoraggio.
§ Sistema di arresto caduta (UNI EN 363)
Sistema di protezione individuale contro le cadute
dall’alto comprendente un’imbracatura per il corpo
e un sottosistema di collegamento ai fini
dell’arresto caduta.
1- Ancoraggio strutturale
2- Punto di ancoraggio

CLASSI (ancoraggi)
Classe A1

La classe A1 comprende ancoraggi


strutturali progettati per essere fissati a:
superfici verticali,
orizzontali ed inclinate, per esempio pareti,
colonne, architravi
R = 1000 daN = 1000 kg

quando il punto d’ancoraggio


è disinseribile dall’ancoraggio
strutturale diviene un DPI
in quanto mobile e deve essere
marcato CE
CLASSI (ancoraggi)
Classe A1

La classe A1 comprende ancoraggi strutturali progettati per essere


fissati a:
superfici verticali,
orizzontali ed inclinate, per esempio pareti, colonne, architravi
R = 1000 daN = 1000 kg
1- Ancoraggio strutturale
2- Punto di ancoraggio

Classe A2

ancoraggi tipo A2 per coperture inclinate


R = 1000 daN = 1000 kg
2- Punto di ancoraggio

Classe B

ancoraggi mobili tipo B cui


fissare mezzi anticaduta o
recupero persone.

Gli ancoraggi tipo B,


essendo mobili, sono
considerati DPI e devono
essere marcati CE
1- Ancoraggio strutturale di estremità
2- Ancoraggio strutturale intermedio
3- Punto di ancoraggio mobile
4- linea di ancoraggio

Classe C
La classe C comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee
di ancoraggio flessibili (temporanee o fisse) orizzontali

1.Le linee d’ancoraggio si definiscono orizzontali sino ad una inclinazione massima di 15 °


2.Le linee d’ancoraggio temporanee e mobili sono considerate DPI e devono essere
marcate CE
3.Quelle fisse devono essere fornite con dichiarazione di conformità
4.Carico massimo ammissibile come da istruzioni del fabbricante
5.Elementi delle linee e struttura portante devono essere in grado di sostenere carichi
dinamici pari a 2 volte quelli massimi previsti dal fabbricante.
Linee anticaduta orizzontali mobili (temporanee)
UNI-EN 795. La classe C comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di
ancoraggio flessibili (temporanee o fisse) orizzontali

Non sempre è possibile installare un sistema anticaduta orizzontale fisso, infatti spesso
preferibile utilizzare un sistema orizzontale che, oltre a fornire le adeguate garanzie di
sicurezza, sia anche facilmente installabile ed amovibile non appena terminato il lavoro.

E’ una situazione tipica nel montaggio dei ponteggi tubolari, ove il sistema anticaduta
debba essere spostato al piano superiore non appena installati i parapetti al piano
inferiore. Oppure durante il montaggio delle travi in c.a. prefabbricate , ove spesso
un addetto deve camminare sulla trave stessa, di larghezza ridotta e senza protezione
verso il vuoto, per provvedere al suo posizionamento sui pilastri.

Le linee d’ancoraggio temporanee e mobili sono considerate DPI e devono essere


marcate CE
Classe C - particolarità

§ I sistemi a fune consentono di installare


punti intermedi di ancoraggio alla struttura
ogni 6 -15 metri e possono essere utilizzati
quando non vi sia una struttura continua cui
collegarsi.
§ Per tale motivo sono,normalmente, meno
costosi e di più semplice installazione.
§ Hanno come difetto principale la necessit à
di avere una struttura molto robusta su
cui fissare i terminali d'estremità, sui quali
si applicano carichi dinamici di valore
piuttosto elevato (1.500-1.900 daN) in
caso di caduta.
§ Inoltre la naturale elasticità della fune crea
una freccia verso il basso, aumentando
spesso significativamente il tirante
d'aria minimo al di sotto della zona
operativa
Classe C (esempi)
Classe C (esempi)
Classe C (esempi)
1- Rotaia di ancoraggio
2- Punto di ancoraggio mobile

Classe D

La classe D comprende
dispositivi di ancoraggio
che utilizzano rotaie di
ancoraggio rigide
orizzontali
Classe D - particolarità
§ I sistemi rigidi devono essere installati solo dove sia presente
una struttura continua che consenta di creare punti di
collegamento ogni 0,90 - 1,50 m.
§ Per tale ragione non è necessario esista una struttura in
grado di sopportare carichi dinamici elevati, come nel caso
delle linee flessibili, in quanto il carico dinamico viene applicato
direttamente nel punto della caduta, sopportato dalla canalina o
rotaia e dai suoi collegamenti alla struttura portante e non
trasferito alle parti contigue del sistema, pertanto i carichi
dinamici prevedibili sono dell'ordine di 600 daN.
§ I sistemi rigidi sono normalmente più costosi e di complessa
installazione che non i sistemi flessibili, sia per la necessità di
manipolare canaline/rotaie rigide commercializzate in spezzoni
da 3-6 metri in situazioni di pericolo, sia per il maggior costo
della canalina/rotaia rigida nei confronti della fune metallica,sia
per la necessità di installare punti di collegamento alla struttura
portante ogni 0,90-1,50 m.
Classe D - particolarità

§ Il punto d'ancoraggio mobile che scorre sulla canalina/rotaia


è, normalmente dotato di ruote che consentono un
movimento molto più libero, in quanto l'attrito radente, tra la
fune ed il dispositivo scorrevole, tipico dei sistemi a fune,
viene trasformato in attrito volvente di entità molto inferiore.
§ Per tale motivo i sistemi a rotaia devono essere preferiti
quando il loro utilizzo sia continuo o molto frequente e
quando vi sia la necessità di collegare alla rotaia
orizzontale un sistema anticaduta retrattile.
§ Il sistema rigido non crea freccia di entità tale da
aumentare significativamente il tirante d'aria
necessario al di sotto della zona operativa.
Gli ancoraggi tipo E, essendo mobili, sono considerati DPI e
devono essere marcati CE
Classe E

La classe E comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su


superfici orizzontali. Per l'uso di ancoraggi a corpo morto, una
superficie si intende orizzontale se devia dall'orizzontale per non
più di 5°.
1- Punto di Ancoraggio
Requisiti - Informazioni del fabbricante
Tutti gli ancoraggi devono essere sottoposti a prove dinamiche
e statiche che il produttore deve garantire attraverso:

Le istruzioni per l'uso devono essere fornite nella lingua del


Paese di destinazione, e devono essere conformi alla EN
365 “Requisiti generali per le istruzioni per l’uso e la
marcatura”. Il fabbricante deve includere una
dichiarazione che dispositivi di ancoraggio sono stati
sottoposti a prova in base alla presente norma (EN
795) e che, salvo diversamente specificato, sono
appropriati per l'utilizzo da parte di una persona singola
con un assorbitore di energia conforme alla EN 355.
Requisiti – Informazioni del fabbricante

a) Per i dispositivi di ancoraggio di classe C (dispositivi di


ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali),
le istruzioni per l'uso devono includere la forza
massima ammissibile in corrispondenza degli
ancoraggi strutturali di estremità e intermedi.
Requisiti – Informazioni del fabbricante

b) Per i dispositivi di ancoraggio di classe E è tassativo che le


istruzioni per l'uso contengano le seguenti linee guida:
§ non devono essere utilizzati in presenza di rischio di gelo o in
condizioni di gelo;
§ uso dei dispositivi di ancoraggio a corpo morto dove è presente
una contaminazione della copertura e/o del dispositivo di
ancoraggio causata da olio, grasso ecc. o dalla crescita di alghe;
§ tipi di superficie di copertura sui quali è possibile utilizzare il
dispositivo (ovvero le superfici sulle quali è stato provato con
esito positivo);
§ i dispositivi di ancoraggio a corpo morto dovrebbero essere
posizionati in modo da evitare aree di ristagno dell'acqua;
§ se il dispositivo di ancoraggio a corpo morto deve essere
utilizzato su un tetto coperto a pietrisco, tutte le pietre staccate
devono essere rimosse (per esempio spazzando con una
spazzola dura) prima di assemblare il dispositivo di ancoraggio.
Requisiti – Informazioni del fabbricante

c) Per i dispositivi di ancoraggio di classe E è tassativo che le


istruzioni per l'uso dichiarino:
§ i potenziali pericoli presenti quando i dispositivi di ancoraggio a
corpo morto sono combinati a dispositivi anticaduta di tipo
retrattile (EN 360), che non sono stati sottoposti a prova
insieme come sistema completo anticaduta;
§ i potenziali pericoli presenti quando i dispositivi di ancoraggio a
corpo morto sono combinati ad assorbitori di energia (EN 355),
che non sono stati sottoposti a prova insieme come sistema
completo anticaduta;
§ che, ove gli utilizzatori intendano combinare un dispositivo di
protezione individuale(DPI) contro le cadute dall'alto con
dispositivi di ancoraggio a corpo morto, essi dovrebbero
richiedere innanzitutto la consulenza del fabbricante del
dispositivo di protezione individuale contro le cadute.
Istruzioni
ISTRUZIONI PER L’INSTALLAZIONE
Il fabbricante deve fornire le istruzioni per l’installazione.

Gli installatori devono accertare


l'idoneità dei materiali di supporto nei
quali vengono fissati i dispositivi di
ancoraggio strutturale.
Marcatura CE
I punti d’ancoraggio conformi alla norma
EN 795 ed EN 517 non ricadono sotto la
definizione di DPI non essendo prodotti
che l’operatore possa portare con se (lo
sono invece la classe B ed E, in
quanto portatili) , pertanto non è
prevista la loro marcatura CE come
indicato nel DL 475, ma è sufficiente una
dichiarazione di conformità alla norma
rilasciata dal fabbricante.
Collaudo
Quasi tutti i fabbricanti sono concordi
nell’affermare che non si debbano mai
effettuare prove dinamiche o statiche
sugli ancoraggi fissi e sui sistemi
anticaduta installati, in quanto tali
prove sottoporrebbero gli ancoraggi a
stress equivalenti a quelli riscontrabili in
caso di caduta, rendendo pertanto
necessaria la loro sostituzione.
Collaudo
Qualora si desiderasse effettuare prove
sulla tenuta degli ancoraggi sulla
struttura, si potrà realizzare prove su un
campione di tali ancoraggi installati su
un campione della struttura portante
onde verificarne la tenuta ai carichi
statici e dinamici.
Tali prove devono essere effettuate
come previsto dalla norma EN795
Collaudo
E prassi di buona tecnica testare la tenuta dei
singoli punti d’ancoraggio e dei supporti
intermedi o terminali, sia effettuando prove di
trazione assiale sui tasselli con una forza di
500 daN applicata per 15 secondi,
sia provando i paletti di sostegno intermedi e
terminali con una trazione applicata all’estremità
superiore o pari a quella prevista per
l’ancoraggio in oggetto.

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