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1. Di quanto segue, cosa NON è utile per la dimostrazione del criterio di convergenza assoluta per
le serie?
(a) La condizione necessaria alla convergenza.
(b) Il criterio del confronto.
(c) Il fatto che |an | = a+
n + an .
−
1.5
0.5
0.5 1 1.5 2
−0.5
−1
√
2. [punti 3] Tra le funzioni la cui derivata è F (x) = √
sin x
, determinare l'unica funzione f per
2x
cui risulta lim+ f (x) = 1 .
x→0
√
sin x √ 1 √
Cerchiamo le primitive di F (x) osservando che F (x) = √ = 2 · √ · sin x ; quindi F
2x 2 x
è della forma √ √
F (x) = 2 · α0 (x) · sin α(x) (con α(x) = x)
e risulta essere la derivata delle funzioni
√ √
fk (x) = − 2 cos x + k , con k ∈ R.
√ √
Poiché lim fk (x) = − 2 + k , ponendo − 2 + k = 1 , troviamo che la funzione richiesta è
x→0+
√ √ √
f (x) = − 2 cos x + 1 + 2 .
3. [punti 2+2+2] Sia g la funzione reale di variabile reale denita da g(x) = sin(3x) − 3x cos x .
a) Scrivere lo sviluppo di MacLaurin di g del quinto ordine con resto secondo Peano.
g(x)
b) Al variare del parametro reale k , calcolare lim+ .
x→0 xk Z 8π
g(x)
c) Al variare del parametro reale k , studiare la convergenza dell'integrale dx .
0 xk
(a) Ricordando gli sviluppi di MacLaurin delle funzioni goniometriche, per x → 0 abbiamo
g(x) = sin(3x) − 3x cos x
1 3 1 5 5 1 2 1 4 4
= 3x − (3x) + (3x) + o(x ) − 3x 1 − x + x + o(x )
6 120 2 24
9 3 81 5 3 3 1 5
= 3x − x + x − 3x + x − x + o(x5 )
2 40 2 8
3 19 5 5
= −3x + x + o(x ).
10
(b) Dallo sviluppo appena calcolato otteniamo immediatamente che per x → 0 risulta
g(x) = −3x3 + o(x3 ) ∼ −3x3 , per cui
√
1 −−→ −→ 1 3
(a) L'area A del triangolo ABC è A = kAB ∧ ACk = k(1, 1, 1)k = .
2 2 2
−−→ −→
(b) La direzione normale al piano p è individuata dal vettore AB ∧ AC = (1, 1, 1) ; imponendo
il passaggio per A , si ottiene l'equazione p : x + y + z = 1 .
x = t
(c) Il punto D appartiene alla retta r : y=t (t ∈ R) , passante per l'origine O
z=t
e perpendicolare al piano p ; inoltre il punto medio H del segmento OD è un punto del
t+0 t+0 t+0
piano p . Indicato D con le coordinate (t, t, t) , quelle di H saranno , , ;
2 2 2
t+0 t+0 t+0
imponendo che H appartenga al piano p si ha + + = 1 , da cui ricaviamo
2 2 2
t = 2/3 e quindi D(2/3, 2/3, 2/3) .
In alternativa, si può anche determinare subito H come intersezione della retta r col piano
p ; poi si trova D come punto simmetrico di O rispetto ad H . . .
(d) La distanza del punto D dal pianosp è
2 2 2 √
2 1 2 1 2 1 3
dist(D, p) = dist(D, H) = − + − + − = .
3 3 3 3 3 3 3
(Ovviamente lo stesso risultato si può ottenere usando la formula per la distanza puntopiano.)
−−→ −→ −−→
(e) Il volume del parallelepipedo indicato vale |AB ∧ AC · AD| = 1 ; quello del tetraedro è un
sesto di quello del parallelepipedo, quindi vale 1/6 .