LORENZ E.

BAUMER
PATRIZIA BIRCHLER EMERY
MATTEO CAMPAGNOLO (éds.)

LE VOYAGE À CROTONE:
DÉCOUVRIR LA CALABRE
DE L’ANTIQUITÉ
À NOS JOURS
Actes du Colloque international
organisé par l’Unité d’archéologie
classique du Département
des sciences de l’Antiquité,
Université de Genève, 11 mai 2012

PETER LANG
Bern · Berlin · Bruxelles · Frankfurt am Main · New York · Oxford · Wien
 21

SALVATORE M EDAGLIA

Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei

theoroiGHO¿FL,O%UX]LRQHOOHOLVWHGHLtheorodokoi
,*,9 ,*, IV2 H
6*', %&+
1HLGRFXPHQWLHSLJUD¿FLRJJHWWRGLTXHVWRVWX
GLRSURYHQLHQWLGD(SLGDXURH'HO¿VRQRHOHQ
FDWL VHFRQGR XQ RUGLQH GL WLSR JHRJUD¿FR XQD
serie di personaggi che rivestivano la carica della
theorodokia con abbinato il nome della città in
FXL ULVLHGHYDQR ,O FRPSLWR GHL theorodokoi era
quello di garantire assistenza e ospitalità ai theo-
roi che, in qualità di sacri ambasciatori, erano
LQYLDWLGDOSURSULRSDHVHLQFLWWjVWUDQLHUHDO¿QH
di annunciare le solenni festività che sarebbero
principiate da lì a pochi mesi nei grandi santuari
panellenici1 , theoroi nel portare l’annuncio
estendevano alle comunità presso cui si recavano
O¶LQYLWRXI¿FLDOHDSDUWHFLSDUHDWDOLIHVWH2
Le liste dei theorodokoi erano certamente con
servate negli archivi dei santuari quali documen
WL DPPLQLVWUDWLYL XWLOL SHU OD SLDQL¿FD]LRQH GHO
viaggio dei theoroi; una copia della lista, però,
era eternata su pietra sotto forma d’iscrizione e
serviva a rendere pubblico omaggio a coloro i
quali erano stati investiti della theorodokia con
gli onori e gli oneri che ciò comportava33RWHYD
capitare che queste liste fossero continuamente
* Desidero ringraziare Lorenz Baumer per avermi ri
aggiornate sicché nel corso del tempo l’ordine
JHRJUD¿FRHUDWXUEDWRGDOO¶LQVHULPHQWRGLQXRYL
theorodokoiHGLDOWUHFLWWj,QYLUWGLWDOLPRGL
¿FKHWDOLFDWDORJKLQRQGLUDGRULFRSURQRDPSL
DUFKLFURQRORJLFL
I theoroi partivano per il loro viaggio con il do
vuto anticipo, almeno di qualche mese, e segui
vano itinerari ben studiati utilizzando le più
DJHYROL YLH PDULWWLPH H WHUUHVWUL (FFR SHUFKp
ROWUHFKHVXOSLDQRVWUHWWDPHQWHVWRULFRUHOLJLRVR
TXHVWHOLVWHRIIURQRDPSLVSXQWLGLULÀHVVLRQHLQ
PDWHULD GL JHRJUD¿D VWRULFD H SROLWLFD IDYRUHQ
do in tal modo studi di tipo regionale basati
VXOO¶DQDOLVL GHOOH LPSOLFD]LRQL WRSRJUD¿FKH WR
SRQRPDVWLFKH SURVRSRJUD¿FKH H SROLWLFKH LQ
esse contenute
Da un confronto tra i cataloghi di Epidauro e
'HO¿VHSDUDWLO¶XQO¶DOWURGDSRFRSLGLFHQWR
cinquant’anni, emergono due diversi quadri del
%UX]LR FKH VRQR LO SURQWR ULÀHVVR GL PXWD]LRQL
SROLWLFRLVWLWX]LRQDOL H VHJQR GHL FDPELDPHQWL
nei rapporti tra alcune poleis magnogreche e i
JUDQGLFHQWULSDQHOOHQLFLGHOODPDGUHSDWULD
SRVVHGHUHXQDERUVDDEEDVWDQ]DSLQJXHªGUARDUC-
volto l’invito a partecipare al Colloque genevois; CIS
VRQRLQROWUHULFRQRVFHQWHD*6TXLOODFH$7DOLDQR
*UDVVR$=XPERH0,QWULHULSHULSUH]LRVLVXJJH
ULPHQWLHLSUR¿FXLVFDPELGLLGHH
1 «I teorodochi s’impegnavano ad ospitare i teoroi nel
le proprie case, ad assisterli durante il loro soggiorno
nel proprio paese, a garantir loro la sicurezza perso
nale, a procurar loro i mezzi di trasporto per raggiun
JHUH OD WDSSD VXFFHVVLYD 3HU IDU FLz HVVL GRYHYDQR
 3HUXQDUDFFROWDGHOOHIRQWLOHWWHUDULHHGHSLJUD¿FKH
sulla theorodokia FIU FRQ ELEOLRJUD¿D SUHFHGHQWH
PERLMAN  S  VXL theoroi si vedano
DILLONSHDIMITROVAS
3 GUARDUCCIS
 3HUDOFXQLHVHPSLGLVWXGLUHJLRQDOLVLULPDQGDDOOD
ELEOLRJUD¿DULDVVXQWDLQM ARISQD
cui ora sono da aggiungersi per altri riferimenti al
essere naturalmente persone autorevoli, ed anche meno PERLMAN 2000 e DIMITROVA
22 SALVATORE M EDAGLIA

La lista dei teorodochi di Epidauro 6XOOD EDVH GL FRQVLGHUD]LRQL GL QDWXUD VWRULFD
fondate sulla menzione di Perdicca III, re di
Il catalogo di Epidauro è composto da due stele 0DFHGRQLDOHGHOODFLWWjGLDatos in Tracia
di marmo bianco rinvenute nel santuario di
Asclepio nel corso degli scavi condotti da Pana
JLRWHV.DYYDGLDVDSDUWLUHGDOOD¿QHGHO;,;VH
colo/Hstelai mostrano similarità nell’impagi
nato e nella resa scrittoria e furono forse realiz
zate dalla stessa mano; il testo, non stoichedico,
OODSULPDYHUVLRQHGL,*, IV2qGDWD
ELOHWUDODSULPDYHUDGHOHO¶LQL]LRGHOO¶HVWDWH
GHOD&11 Di poco più recente è invece la pri
ma redazione di ,*, IV2XQDGHOLPLWD]LRQH
GHOODFURQRORJLDDJOLDQQLD&VLRWWLHQH
per via della presenza, tra i personaggi elencati,
q RUGLQDWR VX XQ¶XQLFD FRORQQD /D SULPD VWHOH GHLVLUDFXVDQL'LRQ¿JOLRGL+LSSDULQRVOH
,* IV2   IUDPPHQWDWD LQ GXH SH]]L QRQ GL +HUDNOHLGDV ¿JOLR GL /\VLPDFKRV O  /D
combacianti, elenca i theorodokoi della Grecia theorodokia dei due, infatti, va inquadrata tra il
FHQWUDOH 0HJDUD $WHQH %HR]LD GHOOD 7HVVD ULWRUQRGL+HUDNOHLGDVD6LUDFXVDQHOODSULPDYH
glia, della Macedonia, della Calcidica, di Thasos UDGHOD&HLOVXRDVVDVVLQLRSHURUGLQHGL
HGHOOD7UDFLD1HOODVHFRQGDVWHOH,* IV2  Dion, avvenuto presumibilmente nell’estate del
sono rubricati i theorodokoi GL &RULQWR 'HO¿ D&12ÊIRUVHSRVVLELOHUHVWULQJHUHXOWHULRU
Amphissa, Naupatto, delle città dell’Acarnania, mente la forchetta cronologica di ,*, IV2
GHOO¶(SLURGHOO¶(WROLDHLQ¿QHGHOOD0DJQD*UH per via della menzione di TerinaOFKHFRPH
FLDHGHOOD6LFLOLD¿J
Entrambe le iscrizioni presentano delle rasurae e
delle aggiunte in caratteri più piccoli prevalente
mente poste a destra del testo originale, laddove
YLHUDVSD]LRGLVSRQLELOH3RVWHULRULDQFKHGLDOFX
ni decenni e attribuibili a più mani, in tali aggiun
te sono elencate altre città con i nomi dei rispet tivi
theorodokoi6LDQHOWHVWRDSSDUWHQHQWHDOODSULPD
stesura, sia negli addenda, il nome delle città è al
nominativo o al dativo, mentre quello dei theoro-
dokoi è solitamente al nominativo senza patroni
PLFR 4XHVW¶XOWLPR LQ JHQHUH q SUHVHQWH QHOOD
VH]LRQHGHGLFDWDDOOD6LFLOLDHDOO¶,WDOLDPHULGLR
ULSRUWD 'LRGRUR 'LRG ;9,   SHUVH OD
OLEHUWj QHO  D& SHU PDQR GHL %UHWWLL L
quali, separatisi dai Lucani, pervennero a una
koine politeia e promossero attacchi contro le
FLWWjJUHFKH'XQTXHODSULPDYHUVLRQHGHOODVH
conda stele potrebbe essere stata compilata tra
OD SULPDYHUD GHO  H O¶LQL]LR GHOO¶HVWDWH GHO
D&13
La lista magnogreca riportata nell’iscrizione ,*,
IV2RFFXSDOHOOHGHOHQFDLtheoro-
dokoi delle poleis di Locri, Crotone, Thurii, Ta
ranto e Terina&LUFDTXLQGLFLDQQLGRSRTXHVWD
SULPD VWHVXUD WUD LO  H LO  D&, furono
QDOH,*, IV2OO10 LQVHULWH OH FLWWj GL 5HJJLR O  0HWDSRQWR

 ,*,9 ,*, IV2 O¶HGL]LRQHSLFRP GUARDUCCI  S  CULASSO GASTALDI
SOHWDqRUDTXHOODGL3DXOD3HUOPDQPERLMAN 2000, SVVNOCITAS
S(S&DW(H(DOODTXDOHVLUL 11 PERLMANSM ARISQ
manda per una discussione critica e per la bibliogra 12 DE SANCTISSVV DE SANCTIS
¿DFRPSOHWDUHODWLYDDOOHSUHFHGHQWLHGL]LRQL3HUOD SVV
storia degli scavi e delle ricerche sull’Asklepieion di 13 PERLMANSMARISQ
(SLGDXURFIUMELFISVV MELFISWDEQNOCITAS
 PERLMANS Q
 ,aPîî,bPîî  /HOOGL,*, IV2VRQRVWDWHVFULWWH
 0îî GDOPHGHVLPRVFDOSHOOLQR0DVRQ,PERLMAN 2000,
 /D PERLMAN  S  GLVWLQJXH WUH GLYHUVH S 79 $OOD GDWD]LRQH  D& VL JLXQJH VXOOD
PDQL0DVRQ$%&SHU,*, IV2 HGPERL- base di elementi di esegesi storica riguardanti gli ad-
MAN(S&DW(HDOWUHWWDQWH0DVRQ,,,,,,SHU denda, sempre scritti da Mason I, relativi al teorodo
,*, IV2 HGPERLMAN(S&DW( FR+LNHWDV¿JOLRGL1LNDQRUOOFKHIXWLUDQ
 6XOODSRU]LRQHGHOFDWDORJRUHODWLYDDOOD0DJQD*UH no di LeontinoiVLQRDOODVXDPRUWHDYYHQXWDQHO
cia si vedano DE SANCTIS SVV DE D&HGL$ONLSSRVOO¿JOLRGL0DPHUFRV
SANCTISSVVMANGANAROS tiranno di Catane, che probabilmente rivestì la carica
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 23

OHThurii OOFKHSHUWDQWRDSSDUHGXH DOODYROWDGL6LUDFXVDOTXDQGR'LRQHUDWL

volte nel testo¿J
La prima stesura di ,*, IV2ULFRUGDLOYLDJ
gio che i theoroi effettuarono per annunciare gli
AsklepieiaFHOHEUDWLQHOD&GLYHUVDPHQWHLO
catalogo di primo impianto contenuto in ,*, IV2,
ULPDQGDDOO¶LQYLWRSHUOHIHVWLYLWjRI¿FLDWH
QHOD&,QDPEHGXHLFDVLLtheoroi parti
UDQQR'DTXLVHJXHQGRXQLWLQHUDULRPDULWWLPR
giunsero a Locri senza toccare 5KHJLRQ /¶DV
senza della polis PDJQRJUHFD GHOOR 6WUHWWR GD
poco ribattezzata Phoebia da Dionisio II20, può
forse essere spiegata con il fatto che essa non
era libera e non a caso l’aggiunta del teorodoco
ਝȜțȑįĮȝȠ>«@ ^«ȦȞȠȢ` D OO 21 è inqua
URQRSHUSRUWDUHO¶DQQXQFLRepangeliaXQDQQR GUDELOHLQXQRUL]]RQWHSRVWGLRQLJLDQRGRSROD
prima delle feste penteteriche celebrate a Epi OLEHUD]LRQHGHOD&22 La presenza sin da età
dauro anassilaica di un culto di Asclepio a 5KHJLRQè
6HYROHVVLPRSUHVWDUIHGHDOO¶RUGLQHFRQFXLVRQR indirettamente suggerita da un passo di Pausania
elencate, SULPD IDFLH, le città del sud Italia ne in cui si menziona la dedica di un donario a
verrebbe fuori un itinerario da sud verso nord Olimpia con la statua del dio medico da parte di
che assai probabilmente fu percorso via terra 0LFLWRWXWRUHGHL¿JOLGL$QDVVLOD239DVRWWROL
WDY,QIDWWLLtheoroi dopo aver visitato alcu
ne città dell’Etolia sarebbero partiti direttamente
GL WHRURGRFR QRQ SULPD GHOOD PRUWH GHO SDGUH DY
YHQXWD QHO  D& FIU CULASSO GASTALDI
SPERLMANSNOCITA
SQ$QFKHODODOGLOjGHOODYHULVL
PLJOLDQ]DRPHQRGHOO¶LQWHJUD]LRQH>Ȃȑį@ȝĮȚYGQ
neato come la devozione verso il dio salutifero
sembra trovare conferma anche nella monetazione
SFKHSURSRQHLOVHJXHQWHSHUFRUVR©'DOOD
lista pervenutaci, relativa ai theorodokoi di ogni cit
tà, si può dedurre che questi theoroi seguano la via
costiera ionica toccando Taranto, Metaponto, Thurii,
Crotone, che attraversino l’istmo raggiungendo Teri-
VXFFHVVLYD GRYUHEEH HVVHUH DWWULEXLWD DOOD VWHVVD
PDQR/HOO^«ȦȞȠȢ`H^ǻȐȝȠȞ`VRQRVFULWWH
in rasura H YDQQR DVVHJQDWH D 0DVRQ ,, PERLMAN
2000, S 80)/DSRVL]LRQHGLTXHVWHGXHOOVXJJHULVFH
che prima dell’intervento di Mason II vi erano due
na e ritornino poi indietro passando quindi per Locri
H5HJJLRª
 1RQVLSXzSHUzHVFOXGHUHFKHJOLVSRVWDPHQWLDYYH
nissero anche via mare perché le città joniche visitate
HUDQRWXWWHFRVWLHUH
QRPLVFULWWLGD0DVRQ,YGQRWHH  6WUDER 9,   &IU LUCCA  S  9G
 $TXHVWHFLWWjPDJQRJUHFKHVLSRWUHEEHIRUVHDJJLXQ inoltre LQIUD
gere MedmaVHVLDFFRJOLHODSURSRVWDGL*DE SANCTIS 21 ,* ,9  FRÄNKEL ਝȜțȓįĮȝȠȢ ǽȒȞȦȞȠȢ ,*,
S DE SANCTISSGLLQWH IV2   HILLER VON GAERTRINGEN ਝȜțȑįĮȝȠȢ
JUDUH D O  >Ȃȑį@ȝĮȚ 0 FRÄNKEL ,* ,9  µǿʌʌȓȦȞȠȢ,$(SLGPEEKਝȡȤȑįĮȝȠȢ&RPHDE
SURSRQHYD>ȀȪ@ȝĮȚPDYHGLOHFRQGLYLVLELOLRELH]LRQLGL biamo già ricordato, i due interventi al testo riguar
DE SANCTISS)HILLER VON GAERTRINGEN danti i theorodokoi di Reggio non sarebbero contem
nell’edizione ,*, IV2OHJJH«ȁȁǿ3HUTXDQWR SRUDQHLਝȜțȑįĮȝȠ>«@qGHOD&0DVRQ,
FRQFHUQH OD 6LFLOLD OD SULPD YHUVLRQH GHO FDWDORJR ^«ȦȞȠȢ`qLQYHFHRSHUDGL0DVRQ,,HGqSHUWDQWR
PHQ]LRQDVROR6LUDFXVDDOO/HDOWUHORFDOLWj successivo anche se non è possibile dire di quanto
isolane sono presenti nell’addendum OO
 PERLMANSQ/DIRQGDWH]]D
GLTXHVWDLSRWHVLULVLHGHQHOIDWWRFKHLOHLO
furono anni in cui si svolsero i giochi Istmici e da uno
scolio a Pindaro sappiamo che gli Asklepieia erano
FHOHEUDWLQHOORVWHVVRDQQRGHOOH,VWPLFKHLOVHFRQGR
PERLMANS5LPDQJRQRGDVSLHJDUHSHUz
le motivazioni di un intervento di Mason II limitato
DOVRORSDWURQLPLFR
 'LRG ;9,   3OXW Dion   9G LQROWUH
DE SANCTISSHCULASSO GASTALDI
S
GHOOH2OLPSLDGLDQRYHJLRUQLGLGLVWDQ]DFIUSchol  3DXV9©/HRIIHUWHYRWLYHGL0LFLWRKRWURYD
3LQGNemHGDRACHMANNY,,,S
 ÊSUHVXPLELOHFKHOHDJJLXQWHGL,*, IV2DWWUL
EXLWH D 0DVRQ , H ULJXDUGDQWL OD 6LFLOLD H OD 0DJQD
Grecia, furono iscritte in funzione delle festività
FHOHEUDWH QHO  D& D (SLGDXUR PERLMAN 2000,
to che sono molte e non riunite tutte insieme, ma pres
VROHVWDWXHGL,¿WRHOHRHGL(FKHFKHLULDFKHLQFRURQD
,¿WRFLVRQRTXHVWHDOWUHRIIHUWHGL0LFLWR$Q¿WULWH
3RVLGRQH HG (VWLD VRQR RSHUD GL *ODXFR GL $UJR
E lungo il lato sinistro del tempio grande ne dedicò
SQ DOWUH&RUH¿JOLDGL'HPHWUD$IURGLWH*DQLPHGHH
 3HU XQ DFFHQQR DOO¶LWLQHUDULR LQ 0DJQD *UHFLD H LQ Artemide, e tra i poeti Omero ed Esiodo, e ancora dei
6LFLOLDFIUMANGANAROSHGIVIGLIANO FRPH$VFOHSLRH,JHDªWUDG*M ADDOLI

UHJJLQD)DWWHVDOYHOHGLI¿FROWjGLDVVHJQDUHFRQ
certezza ad Asclepio la rappresentazione sui te
WUDGUDPPLGLSHVRDWWLFRGDWDWLGRSRLOD&
più certa è l’attribuzione alla divinità dei tipi mo
QHWDOL LQ EURQ]R GHOOD ¿QH GHO ,,, VHF D&
Com’è stato suggerito, i coni reggini di età anni
balica potrebbero attestare la ripresa del tipo
SRVWDQDVVDOLFRLQXQDIDVHTXHOODHOOHQLVWLFDLQ
cui in città ci fu un rilancio del culto di Asclepio
all’insegna del conservatorismo culturale
A Locri la sacra ambasciata fu ricevuta da Bytios
SALVATORE M EDAGLIA
questo punto suggestivo notare come la stele di
Epidauro, menzionando Locri e non Reggio nel
ODSULPDVWHVXUDHSURSRQHQGRODFLWWjGHOOR6WUHW
to come addendum, pare serbare traccia della si
tuazione politica delle due poleis con riferimento
SURSULR DOO¶DVVHQ]D GHOOD ¿JXUD GRPLQDWULFH GL
'LRQLVLR,,
Percorrendo la via jonica, la delegazione che do
veva annunciare le festività in onore di Asclepio
giunse a Crotone senza far tappa a Kaulonia316L
tratta della stessa strada costiera che intorno alla
O e se non fosse per la menzione del theo-
rodokos nella lista di Epidauro non avremmo al
tre indicazioni circa un culto di Asclepio nella
polis PDJQRJUHFDÊVLJQL¿FDWLYRFKHLOSDVVDJ
gio dei theoroi si ponga proprio nel momento in
cui, stando a Demostene, in città vigeva ancora
metà del VI secolo i Crotoniati avevano seguito
DOODYROWDGL/RFULDQGDQGRLQFRQWURDOODVFRQ¿W
WDSUHVVR³OD6DJUD´324XHVWRDVVHYLDULRLQDQWL
co era probabilmente conosciuto come dromo e
in effetti tale denominazione, di matrice greca
PDSHUODTXDOHQRQVLSXzHVFOXGHUHXQDRULJLQH
l’eunomia. Evidentemente la data demostenica PHGLRHYDOHVLFRQVHUYDSHUDOFXQLVHJPHQWLDQ
GHOD&IXQJHGDterminus post quem per l’a- cora ai nostri giorni, come nel caso di Locri dove
nomia instaurata da Dionisio II a prescindere designa un tratto urbano che corre ai piedi delle
GD TXDQGR TXHVWL V¶LQVWDOOz LQ FLWWj  R  colline e parallelo alla costa33$WWHVLD&URWRQH
Pare tuttavia credibile che il regnum di Dionisio GDOWHRURGRFR6RVLNRV¿JOLRGL3HLWK\VO,
II a Locri – che Giustino computa in sei anni i teori vi trovarono una città che da poco aveva
– si debba far partire, come aveva già proposto UHFXSHUDWRODSURSULDDXWRQRPLDGDL6LUDFXVDQLL
il Ciaceri e come più recentemente ha ribadito TXDOLVLQGDOD&YLSLD]]DURQRXQSUHVLGLR
*'H6HQVL6HVWLWR30, dal momento in cui questi sulla roccaÊSRVVLELOHFKHOD¿QHGHOGRPLQLR
perse la città di 5KHJLRQHFLRqQHOD&FRQOD siracusano coincida proprio con la data della
OLEHUD]LRQH GD SDUWH GL /HSWLQH H &DOOLSSR Ê D PRUWHGL'LRQLVLR,QHOD&; non si può tut

 CASTRIZIOS FACELLASLOMBARDOS/HUD

 CASTRIZIOSBITTOS gioni dell’assenza di Kaulonia nella lista possono
 3HUODFERRANDINI TROISISLO%\WLRVORFUH essere molteplici e tra queste non va escluso che dopo
VHDYUHEEHOHJDPLSDUHQWHODULGLVFHQGHQWHFRQO¶R le alterne vicende che portarono il suo territorio a ca
monimo ieromnamone GL 0LFHQH GL 9 VHFROR D& dere nella sfera locrese e i suoi cittadini ad essere
attestato in SEG;,DVAQ5LVHUYHFRQ WUDVIHULWLD6LUDFXVD'LRG;,9QRQYLIRVVH
divisibili su questa ipotesi, in ragione della distanza chi rivestisse in città la carica di theorodokos9LFH
JHRJUD¿FDHFURQRORJLFDWUDLGXHVRQRHVSUHVVHLQ versa, se all’assenza nella lista di Epidauro si volesse
NOCITAS dare per forza un peso politico, si potrebbe supporre
 'HPRVWKTimocr che la città al tempo della visita dei theoroi fosse an
 6WUDER9,&IUMUSTIS FRUDVRWWRO¶LQÀXHQ]DORFUHVHHFKHPDJDULJLjULSR
 ,XVWLQ;;, polata, ebbe di nuovo l’autonomia solo dopo il crollo
30 CIACERISDE SENSI SESTITOSQ GHOODWLUDQQLGHGL'LRQLVLR,,D/RFULQHOD&
31 Non c’è ragione di leggere tale assenza su un piano COSTABILEDS
HVFOXVLYDPHQWHSROLWLFRFACELLASKau-  6WUDER9,H
loniaGLVWUXWWDQHOD&GD'LRQLVLRLO9HFFKLR 33 A DAMESTEANUSCOSTAMAGNA, SABBIO-
dovette rinascere e ritornare autonoma poco dopo se NESGIVIGLIANOS
QHO  D& YL VRJJLRUQz LO ¿JOLR 'LRQLVLR ,,  LOMASS6RVLNRV3\WKRQRV
'LRG;9,3OXWDio;;9,DFXLIRUVHVL  'LRQ+;;/LY;;,9DE SENSI SESTI-
GHYHSURSULRODVXDULFRVWUX]LRQHQRQDWWHVWDWDGDOOH TOS
IRQWLDOODVWUHJXDGHOODJLjPHQ]LRQDWD5HJJLRFIU  DE SENSI SESTITO, INTRIERIS
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

tavia escludere che la piena emancipazione dal
giogo siracusano sia da collocarsi poco più tardi,
QHOD&TXDQGRYHQQHPHQRODdynasteia di
Dionisio II e quindi immediatamente prima
dell’annuncio degli Asklepieia in città
Oltre che dall’iscrizione di Epidauro, la presenza
SLR XQR GHL IDWWRUL GHWHUPLQDQWL FKH YD DG DJ
giungersi ad altre componenti quali l’atletismo,
la cura verso la preparazione bellica e, ovvia
mente, il pitagorismo
Dopo Crotone, i theoroi che volevano proclama
UH OH IHVWLYLWj GHO  D& JLXQVHUR D Thurii
del dio medico all’interno del pantheon crotonia
te pare essere suggerita da un passo della Vita
pitagorica di Giamblico in cui si narra la vicenda
aneddotica capitata a uno straniero all’interno
dell’Asklepieion cittadino 'D TXHVWD QRWL]LD
letteraria, che attende ancora una conferma su
base archeologica, si ricaverebbe l’esistenza in
città di un santuario consacrato alla divinità sin
dall’età arcaica, vale a dire un po’ in anticipo
rispetto alla diffusione del culto nel resto della
SHQLVROD H LQ 6LFLOLD 8Q¶DOWUD UHOD]LRQH WUD LO
FXOWRGL$VFOHSLRH&URWRQHLQXQRUL]]RQWHSUH
pitagorico proviene da una notizia assai interes
VDQWHDFXLVRORGLUHFHQWHqVWDWRGDWRLOJLXVWR
OGRYHIXURQRULFHYXWLHDVVLVWLWLGD3KUDVL
GDV¿JOLRGL3KD\OORV)RUVHLVDFULDPEDVFLDWRUL
seguirono ancora una volta la via costiera jonica
che solo pochi anni dopo l’annuncio sarà nuova
mente percorsa, in senso inverso, dai Corinzi
sbarcati a Thurii QHO  D& SHU SRUWDUH
VRFFRUVR D 7LPROHRQWH LQ 6LFLOLD ,O VHJPHQWR
da ThuriiDO¿XPHHylias ±FKHqGDLGHQWL¿FDUVL
con l’odierno Nicà e già dalla seconda metà del
9VHFIXQJHYDGDFRQ¿QHWUDODchora di Thurii
e la Crotoniatide –, fu utilizzato ancor prima da
gli ateniesi Demostene ed Eurimedonte che nel
D&JXLGDURQRXQFRQWLQJHQWHGLULQIRU]LGL
UHWWLD6LUDFXVD
ULVDOWR FRQWHQXWD QHOOD 6XGD YL VL GLFH FKH 7UDLOHLOD&QHOODVWHOHIXDJJLXQWRXQ
il crotoniate Callifonte, padre del celebre Demo nuovo theorodokos per Thurii il cui nome rima
cede, era stato sacerdote di Asclepio a Cnido ne sconosciuto in quanto cancellato e sostituito
Certamente l’Asclepiade Callifonte portò a Cro
tone il patrimonio di conoscenze mediche che
egli apprese nel corso del suo soggiorno a Cnido
frequentando il santuario di Asclepio e che poi
trasmise a Democede ,O IRUWXQDWR VYLOXSSR
della scienza medica crotoniate – che Erodoto
dice essere ai tempi di Democede per fama la
prima della Grecia – trovò nella medicina sa
FHUGRWDOHGHJOL$VFOHSLDGLHQHOFXOWRGL$VFOH
 MELESDE SENSI SESTITOSQ
GDTXHOORGHOWKXULQR'DPRQO1RQqLP
SUREDELOHFKHTXHVWRSHUVRQDJJLRSRVVDLGHQWL¿
FDUVLFRQLO¿JOLRRLOQLSRWHGHO'DPRQULFRUGDWR
da Diodoro e Pausania come vincitore nello
VWDGLRD2OLPSLDSHUGXHYROWHQHOD&HQHO
D&6DSSLDPRFKHThurii negli anni imme
GLDWDPHQWH SUHFHGHQWL D TXHVWD PRGL¿FD QHOOD
stele – che forse potrebbe essere messa in rela
zione con un nuovo passaggio dei theoroi per la
 +GW,,,
 ,DPEOV. Pyth©>«@XQDYROWDDXQRVWUDQLHUR 
era caduta a terra, nel santuario di Asclepio, una cin 
tura con del denaro; e poiché le leggi vietavano di 
raccogliere ciò che era caduto, lo straniero ne era in 
GLJQDWR$OORUDXQSLWDJRULFRFRQVLJOLzGLUDFFRJOLHUH
il denaro, che non era caduto a terra, e di lasciare in
M ARASCOSVVLQSDUWLFS
3OXWTimH
7KXF9,,
&IU supra Q  ,Q OLQHD GL LSRWHVL VL SXz SHQVDUH
che l’addendum sia legato alla morte di Phrasidas
FRVu FRPH OD GXSOLFD]LRQH GL 6LUDFXVD OO  H
vece la cintura, perché solo questa era a contatto col qFHUWDPHQWHGRYXWDDOODQRPLQDGLGXHQXR
VXRORªWUDG0GIANGIULIO vi theorodokoi$ULVWRPDFRH&OHDUFRLQVRVWLWX]LR
 LIPPOLISS QHGHLGHIXQWL'LRQHG+HUDNOHLGDVFIUDE SANCTIS
 3HUODGLIIXVLRQHGHOFXOWRLQ,WDOLDFIULIPPOLIS  S  3L GLI¿FLOH GD VSLHJDUH q LQYHFH LO
SSHUXQIRFXVVXOOD6LFLOLDYGCALÌ motivo per il quale Damon sostituisce il nominativo
 MARASCOSVVSQUILLACESVV HUDVR
 6XLGVYǻȘȝȠțȒįȘȢ 'LHOV.UDQ]  'LRG;9H;9
 MARASCOSSQUILLACESVV  3DXV,99,9,,9,,,
HSSHUO¶DSSHQGLFHGRFXPHQWDULDVXOOHIRQWL  PERLMANSQƒ
ULJXDUGDQWL'HPRFHGH
 SALVATORE M EDAGLIA

celebrazione degli AsklepieiaGHOD&±HUD di Thurii, il cui nome è andato perduto ma di cui

stata impegnata in una guerra contro i Brettii e VLOHJJHODGHVLQHQ]D¿QDOHDOJHQLWLYRGHOSDWURQL
FKHQHOD&TXDQGRHUDSLHQDPHQWHOLEHUD
DSSUR¿WWDQGR GHOOD SURWH]LRQH GHO FRQWLQJHQWH
corinzio che dovette trattenersi in città, e di cui
si è già detto, poté sferrare un attacco contro di
essi
La duplice menzione di Thurii nella lista epidau
ria di IV secolo è sintomatica di quella corrente
di rapporti che intercorrevano tra la polis e i con
testi panellenici della madrepatria5LPDQHQGR
nell’ambito del IV secolo, oltre alle citate vittorie
PLFR>@ȝȠȣFRPSDUHWUDLOHLOD&
come privato contribuente nell’ambito dei lavori
GLULHGL¿FD]LRQHGHOWHPSLRGL$SROOR
Dopo la colonia panellenica di Thurii la lista
PHQ]LRQDDOHVXXQDVXSHU¿FLHHUDVDSRVW
D&GXHtheorodokoi per Taranto: Hip
SRQH'DPR[HQRVTXHVW¶XOWLPRGDLGHQWL¿FDUVL
FRQ LO WDUDQWLQR 'DPR[HQRV ¿JOLR GL 3KLORGD
mos, a cui gli Ateniesi concessero la prossenia
secondo quanto si apprende dal decreto ,*, II2,
di Damon a Olimpia, va menzionata la restituzio 'RSRGLFKpDOqHOHQFDWDTerina e il
ne della promantéia ai Thurini da parte dei VXRWHRURGRFR0HJRQ¿JOLRGL$JHVLGDPRV&RQ
Delfî con la quale si sanciva per Thurii il dirit il richiamo a Terina – che secondo recenti inda
to di precedenza, con la sola eccezione di Taran gini andrebbe ubicata in contrada Iardini di Ren
to, nella consultazione dell’oracolo di Apollo
ʌ>ȡz ੉IJ@ĮȜȚȦIJ઼Ȟ >ʌȐȞ@IJȦȞ 6HPSUH ULJXDUGR
DOODSUHVHQ]DWKXULQDD'HO¿QHOFRUVRGLWDOHVH
FROR ULFRUGLDPR FKH XQ WDO >@ȠȢ ĭȚȜȦȞȓ>įĮ@
>ĬȠȪ@ȡȚȠȢਕʌ¶¶ǿIJ>ĮȜȓĮȢ"@QHOD&ULFHYHWWHOD
prossenia e altri onori; inoltre un altro cittadino
 3OXWTim;9,$OODPHGHVLPDYLFHQGDEHOOLFD
FRQL%UHWWLLYDULIHULWRLOSDVVRGL'LRG;9,
6XWDOLIDWWLYGDE SENSI SESTITOSQ
DE SENSI SESTITOS
 6XTXHVWRWHPDVLYHGDMARI
GD6(XIHPLD9HWHUH±O¶RUL]]RQWHJHRJUD¿FR
muta e da un itinerario che non aveva mai abban
donato il versante jonico si passa al Tirreno
con la menzione di una sola realtà cittadina6H
dobbiamo prestar fede alla cronologia della Perl
man, la peregrinatio dei theoroi fu compiuta
sosta a Terina va pensata come intercalata tra le tappe
di Locri e Crotone, e cioè lungo la via istmica il cui
VERFFR WLUUHQLFR HUD SUHVLGLDWR SURSULR GDOOD VXE
FRORQLDFURWRQLDWH4XHVW¶DUWHULDQDWXUDOHVLVYLOXSSD
va nel punto in cui la penisola calabrese presenta una
 Syll3BOUSQUETS VWUR]]DWXUD LO FRVLGGHWWR ³LVWPR GL &DWDQ]DUR´ ,
 6XTXHVWRDUJRPHQWRYGZORATSVVFRQ tempi di percorrenza sono a noi noti attraverso un
ELEOLRJUD¿DSUHFHGHQWH SDVVR GL $ULVWRWHOH $ULVW Pol  E H 3OLQLR LO
 9D SUHFLVDWR FKH VXOO¶DWWULEX]LRQH GHO GHFUHWR D XQ Vecchio riteneva non a torto questo restringimento la
Thurino permangono dubbi a causa dell’integrazione SDUWHSLVWUHWWDG¶,WDOLD©QXVTXDPDQJXVWLRUH,WDOLDª:
GHOO¶HWQLFRFIUBOURGUETSQFD, III,
  9G LQROWUH M AREK  S  ROUGEMONT
SMARISQNOCITA 2012,
S
 &,',,QO>@ȝȠȣĬȠȪȡ>ȚȠȢ@LOMAS
SROUGEMONTSMARIS
3OLQN.h.,,,/XQJRO¶LVWPRVFLOOHWLFRLSSRQLDWH
che vantava una forte valenza strategica, Dionisio
il Vecchio voleva costruire un muro di sbarramento,
XI¿FLDOPHQWHYROWRDFRQ¿QDUHL/XFDQLDQRUGPD
SL UHDOLVWLFDPHQWH VHFRQGR 6WUDERQH SHU PLQDUH
la koinonia LWDOLRWD 6WUDER 9,   3OLQ N.h.,
QNOCITAS
 3HUODFRUULVSRQGHQ]DGHLGXHSHUVRQDJJLYGCULAS-
SO GASTALDI,*, IV2SRQHLQRPLLQrasu-
raDO^ȚāµǴʌʌȦȞǻĮȝȩȟİȞȠȢ`,*,9O
e LOMASSȆȓıȦȞǻĮȝȩȟİȞȚȢ
 MANCUSO, SPADEA SVV
,,,
 &RQWXWWDHYLGHQ]DVLQRWDO¶DVVHQ]DGLHipponion e
per tale fatto non pare lecito invocare ragioni ineren
ti il suo status politico essendo, al tempo del passag
gio degli ambasciatori di Asclepio, città libera e au
tonoma in quanto sappiamo che cadde in mano bret
 /DSRVL]LRQHGLTerina all’interno della lista forse non tia solo dopo Terina'LRG;9,3HUGLUOD
qLOULÀHVVRGLXQLWLQHUDULREHQSUHFLVRPDSRWUHEEH
ULVSHFFKLDUHO¶RUGLQH³PHQWDOH´GLFKLKDLQFLVRRIDW
to incidere la lista, e che ha dapprima elencato le cit
tà joniche e solo dopo l’unica polisWLUUHQLFD$SUH
scindere da quale fu l’effettivo ordine di marcia dei
FRQOHSDUROHGL*DE SENSI SESTITOS©OH
UDJLRQLGHOODVXDRPLVVLRQH>«@SRVVRQRHVVHUHVWDWH
varie e non sarebbe corretto trarne la conclusione che
Ipponio fosse già caduta in mano ai Brettii o che non
si debba considerare attendibile l’ordine diodoreo
theorodokoi SUREDELOPHQWH GD VXG YHUVR QRUG OD GHOOHFRQTXLVWHª
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

QHOO¶LPPHGLDWH]]D GHOO¶RIIHQVLYD EUHWWLD FKH FR /DOLVWDGHLWHRURGRFKLGL'HO¿

involse per l’appunto Terina,OIDWWRFKHODSLFFR
la polis avesse un theorodokos accreditato pres 'D 'HO¿ SURYLHQH XQ FDWDORJR GL WHRURGRFKL
VR LO VDQWXDULRPDGUH GHO FXOWR GL $VFOHSLR D inciso su una grande stele di pietra calcarea
Epidauro rende il dio medico una componente îîFPIUDPPHQWDWDLQ
certa del patrimonio religioso terineo4XHVW¶XO SH]]L,OWHVWRqGLVSRVWRVXFLQTXHFRORQQHGLFXL
WLPRHUDGLPDWULFHDFKHDHTXLQGLLQVWUHWWDUH TXDWWUR FROO ,,9 VXOOD IDFFLD DQWHULRUH H XQD
OD]LRQH FRQ TXHOOR GHOOD FLWWjPDGUH &URWRQH
e forse presentava una connessione tra il culto
di Apollo e quello di Asclepio, accertata anche
nell’Acaia peloponnesiaca e nota nella stessa
Epidauro'HOUHVWRDOPRQGRDSROOLQHRGLPD
WULFHGHO¿FDFLULSRUWDDQFKHXQGRFXPHQWRHSL
JUD¿FR ODFXQRVR ULQYHQXWR D 'HO¿ QHOO¶DUHD
del tempio, in cui Terina è inclusa in un elenco
di etnici e nomi di città6IRUWXQDWDPHQWHQRQ
conosciamo la natura di tale lista; resta suggesti
va, ma non comprovabile, l’ipotesi dell’editore
(%RXUJXHWVHFRQGRFXLSRWUHEEHWUDWWDUVLGLXQ
elenco di città che dovevano la loro fondazione
all’oracolo pitico
FRO 9 VX TXHOOD PLQRUH VLQLVWUD ¿J  *UDQ
parte dei frammenti furono rinvenuti nel corso
degli scavi eseguiti nell’ultima decade dell’Otto
cento e attualmente sono conservati presso il Mu
VHRGL'HO¿,QRUGLQHGLWHPSRO¶XOWLPRGHLIUDP
menti appartenenti alla stele è stato rinvenuto nel
,QPHULWRDOOXRJRLQFXLRULJLQDULDPHQWH
doveva essere eretta l’iscrizione possono essere
FRQIHUPDWHOHSDUROHGL$3ODVVDUW
Le lieu de trouvaille des plus gros fragments assure
que la stèle était dressée sur la terrasse au soutène
PHQWSRO\JRQDO>«@2QLPDJLQHUDLWDORUVYRORQWLHUV
cette stèle adossée au soubassement du temple, à l’ex
trémité du petit retour parallèle au grand autel

 9GsupraQ%LVRJQDWXWWDYLDFRQVLGHUDUHDQFKH NIKITSKY  ,O QXRYR IUDPPHQWR DSSDUWHQHQWH

la possibilità che gli eventi tramandatici da Diodoro DOO¶LVFUL]LRQHULQYHQXWRQHOqVWDWRSXEEOLFDWR
H UXEULFDWL VRWWR O¶DQQR  SRVVDQR HVVHUVL VYROWL GD/5REHUWQHOROBERTSH
nell’arco di un tempo più lungo, forse di un decennio poi nuovamente dal DAUX E S  PD YG
DE SENSI SESTITOSDE SENSI SESTITO, /ROBERT in %XOOpSSQHRUD
M ANCUSO  S  /¶DWWDFFR D Terina potrebbe SEG/9/ROBERTSS
SHUWDQWRHVVHUHDYYHQXWRDQFKHGRSRLOYGD QH*DAUXESDQQXQFLDURQRQXRYH
questo proposito già DE SANCTISSHRUD edizioni della lista, senza però che queste vedessero
CULASSO GASTALDISQLOFKHSRUWH PDLODOXFH6LDWWHQGHODSXEEOLFD]LRQHGHOO¶HGL]LRQH
rebbe ad una data di stesura dell’iscrizione ,*, IV2 1, GL-OULHENLes théarodoques de Delphes, Tesi di
SLDPSLDWUDLOHLOD&FKHSRLqTXHOOD dottorato all’Université di Paris X, 1DQWHUUH 
postulata per primo dal DE SANCTIS che sarà ospitata nel &RUSXV GHV ,QVFULSWLRQV GH
 DE SENSI SESTITO  S  ,O FXOWR GL $SROOR D
Terina è testimoniato anche dalla presenza della se
rie monetale bronzea recante sul dritto la testa del
dio: HOLLOWAY, JENKINSQQ
 DE SENSI SESTITOS
DelphesFIUOULHENSQHDOODTXDOH
circolata in bozze o estratti, negli ultimi anni hanno
IDWWRULIHULPHQWRYDULVWXGLRVLFIUDGHVSEG, XLII,
 ROUGEMONT  S  PERLMAN 
S    PERLMAN  S  SEG,
 MELFIS /9,  /¶HGL]LRQH GL $ 3ODVVDUW q VWDWD RJJHWWR
 FD,,,,QOLQBOURGUET
 DE SENSI SESTITO  S  3HU XQ ULPDQGR
all’iscrizione si veda anche ROUGEMONTS
LAZZARINIS
 /¶HGL]LRQHDFXLIDUHULIHULPHQWRHFKHULXQLVFHGHL
12 frammenti che compongono la lista è ancora quel
nel corso degli anni di emendamenti particolari, in
SDUWHGRYXWLDLGXHJUDQGLHSLJUD¿VWLIUDQFHVL/5R
EHUWH*'DX['LTXHVWHHGLDOWUHSURSRVWHGLPL
glioramento al testo del Plassart, di per sé esemplare,
si può avere un quadro spulciando il %XOOpS e il
SEG3HUTXDQWRFRQFHUQHODVH]LRQHGHGLFDWDDOO¶,WD
OD GL $PLASSART  S  FKH VXSHUDTXHOOD OLDPHULGLRQDOHFRO,9OOO¶HGL]LRQH%&+,
precedente del BAUNACK UHGDWWD QHO  6*',, YDLQWHJUDWDFRQMANGANAROS
HFKHDVXDYROWDDYHYDULXQLWRLIUDPPHQWL VVPDYGM ANGANAROSQHMANGA-
VLQRDGDOORUDqGLWLGD%H AUSSOULLIERS NAROSSEG;/9,/¶LWLQHUDULR
H$NIKITSKYS$TXHVW¶XOWLPR VLFLOLDQRVLJLRYDLQROWUHGHOOHDQQRWD]LRQLGL$FA-
VL GHYRQR DQFKH XQ¶HGL]LRQH LQ UXVVR QHO  H CELLASSEG/9,
poi un’altra edizione in tedesco nell’anno successivo  PLASSARTS
28
Il catalogo ha un’estensione molto ampia e regi-
stra centinaia di località che furono visitate dai
theorodokoiGL'HO¿SHUDQQXQFLDUHLPythia e i
Soteria percorrendo buona parte del bacino me-
diterraneo da Marsiglia a Cipro, da Bisanzio a
Cirene70. Come il catalogo di Epidauro, anche la
JUDQGHOLVWDGL'HO¿SUHVHQWDGHOOHDJJLXQWHHGHL
ritocchi successivi rispetto alla prima redazione:
«Au cours des décennies on procéda aussi par
rasurae assorties de corrections, et par additions
insérées dans les intervalles entre deux colonnes
ou entre les lignes ou en bas de la colonne, etc.»71.
Il corpo principale della stele, denominato «lista
di base», si limita alle coll. I-III e si data tra
il 230 e il 210 a.C.72. Le coll. IV e V sono state
redatte in un momento successivo e si pongono
in pieno II secolo73. Tenendo conto dell’intera
iscrizione, l’aggiunta più recente, relativa a
ǻȚțĮȓĮȡȤȠȢGL/DRGLFHDDO0DUHPHQ]LRQDWRDOOH
ll. 78-80 della col. IV, è del 168/167 a.C.74 (anche
se c’è da sospettare che possa non essere l’ulti-
70 NACHTERGAEL 1977, p. 350.
71 DAUX 1980b, p. 319. Cfr. pure PLASSART 1921, p. 40,
SALVATORE M EDAGLIA
ma75). Ciò dimostra che la lista è stata continua-
mente aggiornata per svariati decenni, probabil-
mente sino al 150 a.C. circa quando i Delfî deci-
sero di realizzarne una nuova. A questa nuova
lista vanno attribuiti due frammenti in marmo,
datati appunto alla metà del II secolo a.C., in cui
sono menzionate le città dell’Eolide, dell’Argoli-
de, dell’Illiria, della Dolopia e forse dell’Etolia76.
La sezione che ci interessa, dedicata all’Italia
meridionale, è conservata nel frammento deno-
minato “B”, alla IV colonna. Questo ulteriore
pezzo dell’iscrizione fu rinvenuto nel 1880 da
B. Haussoulier durante gli scavi presso il Portico
degli Ateniesi e da questi pubblicato nel 1883
credendolo una lista di proxenoi77. L’itinerario
magnogreco (col. IV, ll. 83-89) comprende le
città di Taranto, Eraclea, Petelia, Taisia e Reggio
con i nomi espressi in dativo e preceduti dalla
SUHSRVL]LRQHਥȞ78 (tav. 2). Questa sezione segue
quella dedicata all’Etolia, all’Acarnania, all’Epiro
(col. IV, ll. 44-77) e precede il percorso siceliota
J. Oulhen, che ha riesaminato il testo nell’ambito del-
la sua ricerca di dottorato (J. OULHEN, Les théaro-
e DAUX 1980a, p. 121.
72 Una prima proposta di datazione si deve al Baunack
che nelle SGDI del Collitz (n. 2580, p. 764) propose
di datare la lista al 175 a.C. circa. A. Plassart la in-
quadrò nel primo quarto del II sec. a.C. (PLASSART
1921, p. 41). Successivamente G. Daux (DAUX 1944)
propose come terminus ante quem per la lista di base
il 178 a.C. avvalendosi del decreto di Dionysios Le-
getou con cui gli fu concessa la theorodokiaD'HO¿
(cfr. Syll3, 608: erroneamente il decreto è posto tra i
documenti spettanti a M. Acilio Glabrione). Pochi
anni dopo L. Robert spostò il terminus ante quem del
corpo principale della lista al 188 a.C. (ROBERT 1946,
p. 514-515). A partire dal 1949 il DAUX (1949b, p. 21-
27, vd. pure DAUX 1980a, p. 120-123; DAUX 1980b,
p. 318-319) ritornò sull’argomento e in base a consi-
GHUD]LRQL GL QDWXUD SDOHRJUD¿FD H SURVRSRJUD¿FD
suggerì di datare le prime tre colonne della lista agli
anni compresi tra il 235 e il 221 a.C. Più cauto il
NACHTERGAEL (1977, p. 350) per il quale «cette liste
date de la seconde moitié du 3e siècle ou peut-être
même du début du 2e siècle». Ancora agli inizi degli
anni Novanta, con il concorso di altre argomentazio-
ni, la datazione del Daux è stata ribadita da M. Hatzo-
poulos (HATZOPOULOS 1991, p. 347: 230-220 a.C.;
SEG, XXXVIII, 413) che in un secondo momento
(H ATZOPOULOS 1998, p. 1193 e SEG, XLVIII, 589) ha
proposto quale data alta della lista il 220 a.C. circa.
doques…, op. cit.KD¿VVDWRODFURQRORJLDGHOODOLVWD
di base al decennio 220-210 a.C. (probabilmente pri-
ma del 214: OULHEN 1998, p. 224; SEG XLVIII, 589).
P. GAUTHIER (1989, p. 149-150), analizzando il decre-
to di theorodokia e proxenia concessi nel 226/225
a.C. a Matrophanes (Syll.3, 549; cfr. pure SEG,
XXXIX, 468) conclude: «S’il fut voté “vers 225”, le
décret de Delphes relatif à Matrophanès dut précéder
de peu la gravure de la liste des théorodoques (avant
221)» (ma vd. discussione in SEG, XLIII, 221). Da
ultimo P. Perlman, in attesa del lavoro di J. Oulhen,
ha prudentemente indicato quale possibile datazione
della lista di base il ventennio 230-210 a.C. (PERL-
MAN 1995, p. 130; PERLMAN 2000, passim).
73 DAUX 1980a, p. 121.
 ,QTXHVWDGDWD'LNDLDUNKRVIXRQRUDWRD'HO¿FRQXQ
decreto (SGDI, 2677 = OGIS, 241) con cui riceveva la
thorodokia dei Pythia e dei Soteria: PLASSART 1921,
p. 37, 41; DAUX 1936, p. 513; NACHTERGAEL 1977,
p. 350 (per il decreto vd. p. 457-459. n. 36). Cfr. pure
SEG, XLIX, 555.
75 DAUX 1949b, p. 30.
76 DAUX 1949b, p. 27-30. Inoltre L. ROBERT in Bull.ép.
1950, p. 482-483, n. 127; NACHTERGAEL 1977, p. 350-
351; PERLMAN 2000, p. 34.
77 H AUSSOULLIER 1883, p. 198 ss.
78 A questo elenco va aggiunta Elea (col. IV, l. 68), per
la quale vd. infra.
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

FRO,9OO/DVH]LRQHRFFLGHQWDOHGHOO¶L nato a causa delle numerose aggiunte susseguite

VFUL]LRQHGD&RUFLUDD/LSDULFRO,9OO VLQHOFRUVRGHOWHPSR7UDTXHVWHYDOHODSHQDGL
YDLQTXDGUDWDQHOSULPRTXDUWRGHO,,VHFD& ricordare la presenza di un’altra città dell’Italia
Il catalogo dei theorodokoiGL'HO¿KDXQ¶LPSR Meridionale, Elea, che è stata aggiunta col suo
VWD]LRQH JHRJUD¿FD LQ FXL VL VXVVHJXRQR YDULH WHRURGRFR'LRQ\VLRVFRO,9O subito dopo
città raggruppate secondo itinerari di tipo regio MassaliaFRO,9OO/DSDUWHPDJQRJUH
QDOH/¶RUGLQHJHRJUD¿FRqSHUzVRYHQWHVFRPEL FDGD7DUDQWRD5HJJLR¿JFRQVHUYDWXWWDYLD

 1HOORVWXGLRRUPDLFODVVLFRHWXWWRUDIRQGDPHQWDOH menzionate città che non erano indipendenti al

GL*0DQJDQDURFKHSHUSULPRGLHGHDGHJXDWDULOH momento in cui furono visitate dai theoroi, ma che lo
YDQ]D DOOD SDUWH RFFLGHQWDOH VRSUDWWXWWR VLFLOLDQD HUDQRVWDWHLQSDVVDWR4XHVWRWXWWDYLDQRQLPSHGu
GHO FDWDORJR M ANGANARO  S  VV SHU OD ORURGLLQWUDWWHQHUHUDSSRUWLXI¿FLDOLFRQLOVDQWXDULR
0DJQD*UHFLDVLYGLQSDUWLFRODUHSVLLSR GL'HO¿YGDGHVCHANIOTISS©>«@WKH
tizza che il viaggio dei theoroiGHO¿FLLQ0DJQD*UH Delphic list of theorodokoi can be used as evidence
FLD H LQ 6LFLOLD VL VYROVH QHOOD SULPDYHUD GHO  R IRUWKHH[LVWHQFHRIDSROLV+RZHYHUQRWHYHU\SROLV
GHOD&MANGANAROSVVH which had a theorodokos was independent at the
S  VV 5LWHQHQGR FKH OH FLWWj QRQ PHQ]LRQDWH
nella lista «fossero politicamente esautorate, prive
cioè di autonomia, per cui, se anche i theoroiGHO¿FL
vi fecero sosta, non poterono presentare un invito uf
¿FLDOHDOODFLWWDGLQDQ]DHULFHYHUQHRVSLWDOLWjªMAN-
point when the list was written down; but even those
poleis which were not independent have had this
VWDWXVLQWKHSDVW6RWKHIDFWWKDW/DVDLDDSSHDUVLQ
the Delphic list indicates a polis status, but does not
necessarily mean that it was independent. Two other
GANAROSORVWXGLRVRJLXQJHYDD¿VVDUH sites which appear in the same list, Matalon and
OD VXGGHWWD FURQRORJLD VRSUDWWXWWR PD QRQ VROR LQ Lebena, had been independent in the past, but by the
ragione dell’assenza di Agrigento che, com’è noto, ODWHUGFHQWXU\%&KDGEHFRPHGHSHQGHQWSROHLVRI
GRSRHVVHUHVWDWDGHYDVWDWDGDL5RPDQLQHOD& 3KDLVWRVDQG*RUW\QUHVSHFWLYHO\ª6HFRQGRTXHVWL
ULRWWHQQHO¶DXWRQRPLDLQWRUQRDOD&MANGANA- studiosi pur non dovendo rinunciare alla possibilità
ROS±GRYHVLVRWWROLQHDDQFKHFKHLOFRQ di ricavare dalla lista dei theorodokoi notazioni ine
ferimento della proxenia GL'HO¿DȁȑȠȞIJȚȢȈȦıȚțȡȐ renti lo status SROLWLFRLVWLWX]LRQDOH GHOOH FRPXQLWj
IJİȠȢਝțȡĮȖĮȞIJ૙ȞȠȢSyll3QQHOO¶D cittadine ivi elencate, ciò non deve avvenire in ma
D&ROWUHDIXQJHUHGDterminus ante quem per l’auto QLHUDDXWRPDWLFD©>«@ODSUHVHQ]DGLXQDFLWWjLQXQD
nomia di Agrigento «fa escludere che in data poste lista di teorodoci non garantisce certo della sua piena
riore la città possa non essere stata visitata dai theo- DXWRQRPLDGLʌȩȜȚȢPDqVRORXQDVRJOLDminima di
roiGHO¿FLª6XOODVFLDGHOODSURSRVWDGHO0DQJDQDUR
ampiamente accolta in letteratura, Fausto Zevi si è
SURQXQFLDWR D IDYRUH GHO  D& OHJDQGR TXHVWD
data, e la non comune capillarità dell’an nuncio dei
theoroi GL 'HO¿ DOO¶HQWXVLDVWLFR FOLPD SDQHOOHQLFR
conseguente alla riconquistata libertà da parte dei
*UHFL TXHOOL GHO  D& VDUHEEHUR VWDWL GXQTXH
L SULPL JLRFKL GHO¿FL GRSR OD SURFODPD]LRQH GL
7 4XLQ]LR )ODPLQLQR DOOH ,VWPLFKH GL &RULQWR GHO
D&ZEVISPDFIUJLjM ANGANARO
sopravvivenza dello statusGLʌȩȜȚȢ1RQqO¶LQGL]LR
di una autonoma politica estera, ma solo della volon
WjGLFRQVHUYDUHDWWUDYHUVRODSUHVHQ]DXI¿FLDOHQHL
santuari panellenici, una forte identità culturale gre-
caÊLQTXHVWDOXFHFKHGREELDPROHJJHUHDQFKHOH
SUHVHQ]HHOHDVVHQ]HPDJQRJUHFKHHVLFHOLRWHQHOOD
‘grande lista’»: MARISVLYHGDQRDQFKHOH
osservazioni in M ARISHLQSDUWLFQ
 6LWUDWWDGLXQSHUVRQDJJLREHQQRWRO¶(OHDWH'LRQ\VLRV
¿JOLRGL/HJHWHVFKHULYHVWuODFDULFDGLSURVVHQRD
S3UHQGHQGRVSXQWRGDOOHUHFHQWLDFTXL 'HO¿QHORD&Syll3OO
sizioni della critica – che tende a non dare alla pre 6*',1HOD&L'HOIvORIHFHURRJ
senza o all’assenza delle città nella grande lista una getto di un decreto con cui lo ringraziavano per aver
lettura vincolante in chiave di autonomia politica – accettato la carica di theorodokos per i Pythia e i
0MARISKDULQXQFLDWRDOODIRUPX Soteria Syll3  DAUX  S  Q 
lazione di una cronologia ad annum accogliendone NACHTERGAELSQ/DFDULFDGL
XQDSLDPSLDHQWURLOSULPRTXDUWRGHO,,VHFRORD& theorodokos rammentata in Syll3YGsupraQ
$QFKH0NOCITASHWDEDOOHS  q FKLDUDPHQWH TXHOOD D FXL VL ULIHULVFH OD OLVWD D
di recente si è pronunciata per una datazione al primo OGHOODFRO,9&IUDTXHVWRSURSRVLWRPLASSART
TXDUWR GHO ,, VHFROR D& *OL VWXGL GL 3 PERLMAN SDAUXSROBERT
SVVSPDYGDQFKHCHANIOTIS SQDAUXESM AREK
IDFHQGROHYDVXOO¶HVHPSLRGHOODVH]LRQHFUHWHVH S  ROUGEMONT  S  NOCITA 2012,
KDQQRGLPRVWUDWRFKHQHOODJUDQGHOLVWDGL'HO¿VRQR S
30 SALVATORE M EDAGLIA

intatto il suo ordine basato su un itinerario coe soldati in ritirata$IURQWHGHOODPDQFDQ]DGL

rente che si snoda lungo la costa jonica e che un theorodokos thurino nella lista va comunque
GLIIHULVFH GD TXHOOR FKH IX SHUFRUVR FHQWR notato, come fatto di un certo interesse e che for
cinquant’anni prima dai theoroi di Epidauro VH ULGXFH LO SRUWDWR ³SROLWLFR´ GHOO¶DVVHQ]D GL
,*, IV2'D&RUFLUDFRO,9OOL ThuriiFKHQHOD&SURSULRTXDQGRJOL(WROL
theoroi VDOSDURQR LQ GLUH]LRQH GL 7DUDQWR FRO GRPLQDYDQR VXOO¶$Q¿]LRQLD GHO¿FD XQ /HRQ
,9OHGDTXLSURVHJXLURQRIRUVHYLDWHUUD, Antallos Thourios, è onorato della prossenia a
DOODYROWDGL(UDFOHDFRO,9OO/¶LWLQHUD Thermos7UDO¶DOWURLOFXOWRGL$SROORGRYHYD
rio bruzio inizia con PeteliaFRO,9OVHQ]D essere presente nella città di ThuriiCopia come
che si faccia alcun cenno a città come Thurii e sembrerebbe sottendere l’iscrizione in lamina di
&URWRQH EURQ]RULQYHQXWDQHODO3DUFRGHO&DYDOORH
/¶DVVHQ]DGLTXHVWHGXHUHDOWjFLWWDGLQHPDqGD GDWDWDHQWURODSULPDPHWjGHO,,VHFD&LQFXL
QRWDUHDQFKHTXHOODGL0HWDSRQWRqFHUWDPHQWH
sintomatica di una fase di crisi istituzionale e
identitaria che investì quanto rimaneva delle il
lustri poleis in un momento di profonda trasfor
PD]LRQHVHJQDWRGDOOD¿QHGHOODJXHUUDDQQLED
lica, dallo smantellamento dell’apparato brettio e
GDOO¶D]LRQH SROLWLFD URPDQD FKH OXQJR OR -RQLR
dell’attuale Calabria diede vita alle colonie di
CopiaH&URWRQH
la divinità appare in una dedica cumulativa as
sieme a ,XSSLWHU, Minerva ed Hercules
,O GHVRODQWH TXDGUR GL GHSUHVVLRQH GHPRJUD¿FD
GHOOD FLWWj DOO¶LQGRPDQL GHOOD ¿QH GHO FRQÀLWWR
DQQLEDOLFRIDGDSUHOXGLRDOODGHGX]LRQHQHO
D&GLXQDFRORQLD/DWLQDin agrum Thurinum
Del resto, pur in un contesto di appiattimento
FURQRORJLFR 6WUDERQH QHOOD *HRJUD¿D PHWWH LQ
relazione la deductio di Copia proprio con lo sta
$QDOL]]DQGRODGLI¿FLOHFRQGL]LRQHLQFXLVLWUR
vava ThuriiWUDOD¿QHGHO,,,HJOLLQL]LGHO,,VHF
D&VLSXzIRUVHFRPSUHQGHUHFRPHIRVVHSRVVL
bile che la città non esprimesse un theorodokos
per i Pythia e i Soteria,QIDWWLVHDQFRUDO¶DJUR
WKXULQRDSSDUHÀRULGRDOORUFKp$QQLEDOHQHO
D&YLDYHYDVSRVWDWRODSRSROD]LRQHGHOODFDP
pana Atella, a lui rimasta fedeleQHOD&
sempre secondo il resoconto di Appiano, questi
WUDVIHUuD&URWRQH7KXULQL¿ORFDUWDJLQHVL
WRGLFRQWUD]LRQHoligandriaGLThurii&RPH
ricorda Livio, la colonia era composta da 300 ca
valieri e 3000 fanti ed ebbe come sede un ca-
strum Frentinum $O GL Oj GHOOD FRQWURYHUVD
localizzazione del castrum, non senza ragione
GH¿QLWR XQ ³IDQWDVPD WRSRJUD¿FR´ FKH WXWWRUD
sfugge alla ricerca archeologica, la Copia ro
PDQD XELFDWD QHO VLWR FKH IX SULPD GL 6LEDUL H
poi di Thurii, ebbe inizialmente un’estensione e
XQ FRUSR FLYLFR OLPLWDWL /H ULGRWWH GLPHQVLRQL
GL FXL  GDOOD FLWWj H  GDOOD chora LP GHOOD FLWWj GL ,, VHF D& VRQR UHVH HYLGHQWL GDO
piantò un presidio in città e lasciò che i beni dei grande muro difensivo, costruito in opera ce
restanti cittadini fossero saccheggiati dai suoi PHQWL]LDVX¿ODULGLEORFFKLLQFDOFDUHFKHREOL

 &RPHSHULOFDWDORJRGL(SLGDXURDQFKHSHUTXHOORGL 0DULQDGL6WURQJROLTXHVW¶XOWLPRDJLXGLFDUHGDOOH

'HO¿QRQVLSXzHVFOXGHUHFKHSDUWHGHJOLVSRVWDPHQ evidenze archeologiche, era certamente attivo in età
ti dei theoroiSLWLFLDYYHQLVVHYLDPDUHFRPHVRVWH imperiale e non è dato sapere se lo fosse anche in
QXWRDGHVLQINSOLERAS©,theoroi segui SUHFHGHQ]D FIU CERAUDO DCERAUDO E
YDQR OD WUDGL]LRQDOH URWWD PDULWWLPD >«@ FKH GDOOD MEDAGLIASQƒSQƒ
*UHFLDFRQGXFHYDYHUVRLO%UX]LRHOD6LFLOLDªVLYG  $SSHann
VRSUDWWXWWRS¿JHVVHQGRWXWWHOHpoleis men  $SSHann
zionate, probabilmente con la sola eccezione di Taisia,  ,*, IX 2&IUNOCITAS
FRVWLHUHHGRWDWHGLVFDOLSRUWXDOL4XHVWRYDOHDQFKH  ,RYHL$SROLQ>HL"@0HQHU>YDL"@+HUFR>OHL"@: ZUM-
per il centro di Petelia che, pur occupando un alto BO
colle che domina la costiera dall’interno, era dotato di  6WUDER9,
un approdo/ricovero per navi all’interno di un bacino  /LY;;;,9;;;9&IUPAOLETTI
endolagunare posto a ridosso della foce del Neto e di SVVPAOLETTIS
un ulteriore scalo in località Tronga presso l’attuale  PAOLETTIS
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL
tera una plateiaHVWRYHVWGLThurii e che taglia in
due la città lasciando all’esterno parte dei quar
tieri settentrionali
&RPHDQWLFLSDWRO¶DOWUDDVVHQ]DVLJQL¿FDWLYDFKH
caratterizza la sezione magnogreca del catalogo
è costituita da Crotone/DPDQFDQ]DGLXQWH
orodoco in questa città appare tanto più indicati
va se la si rapporta da un lato alla presenza nella
lista della vicina Petelia e dall’altro alla corposa
tradizione cittadina riguardante l’apollinismo e
l’universo pitico in particolare$G$SROORHUD
QRGHOUHVWRFRQVDFUDWLDOPHQRGXHHGL¿FLGLFXO
to: uno in città, come indicano due passi della
Vita pitagorica di Giamblico, e un altro presso
il Lacinio dove un Apollonion costituiva una sor
ta di secondo polo sacro posto a non grande di
stanza dall’Heraion
 PAOLETTISGRECOS
 6HFRQGR*5RXJHPRQWL theoroi nel corso del loro
viaggio in Magna Grecia sarebbero passati comun
que da Crotone anche se questa non aveva in quel
momento un cittadino che rivestisse la carica di teo
URGRFR ©>«@ M¶DL GH OD SHLQH j DGPHWWUH TXH SDU
exemple, les théores des Pythia ne s’arrêtaient pas à
Crotone: je croirais plus volontiers qu’ils s’y arrêta
ient, mais qu’il n’y avait pas, à cette époque, de théo
rodoque des Pythia à Crotone, qu’il y en avait peu en
Grande Grèce et aucun sur la côte tyrrhénienne, et
qu’on était bien aise d’en nommer un quand on pou
31
'RSROHYLWWRULHGHJOLLQL]LGHO9VHFRORD&QHL
JLRFKLSLWLFLGHOFURWRQLDWH3KD\OORVFKHD'HO¿
fu onorato dai suoi concittadini con una statua,
O¶HSLJUD¿DGHO¿FDSHULOPRPHQWRQRQFLRIIUHDO
cuna testimonianza riguardo ai rapporti inter
FRUVL WUD &URWRQH H 'HO¿ /¶XQLFD LVFUL]LRQH
nota concerne un documento contabile dei naopi
GDWDWRDOO¶DXWXQQRGHOD&LQFXLVLIDPHQ
zione di un commerciante crotoniate di nome
ǻȚ>@ȢFKHqFRLQYROWRDVVLHPHDGXHDOWULSHUVR
naggi – Kallikrates di Kleitor e Nikanor di
Ascheos – in un appalto per la fornitura di un
lotto di legname di abete per il santuario am
PRQWDQWHFRPSOHVVLYDPHQWHDGUDFPH
C’è da dire, per inciso, che riguardo alla comunità
greca insediata a Crotone abbiamo dati assai scar
QLSHUJOLDQQLFRPSUHVLWUDOD¿QHGHO,,,VHFROR
mette che il comasco, nel redigere questa sezione
della Naturalis historiaVLVHUYuGLXQDFDUWDLWLQHUDULR
che riportava la variante contenuta anche nel citato
,WLQHUDULXP $QWRQLQL $XJXVWL 6XOOD YLDELOLWj DQWLFD
GHOO¶DUHD LQ RJJHWWR FIU GIVIGLIANO  S 
TALIANO GRASSOSMEDAGLIA 2010,
SQ¿J
 6XOO¶DSROOLQLVPR GL PDWULFH SLWLFD D &URWRQH FIU
GIANGIULIOS6XOUXRORGLULIHULPHQWR
FKHLOVDQWXDULRSLWLFRGL'HO¿HEEHULVSHWWRDOODFLWWj
VLQGDHSRFDDUFDLFDFIUGIANGIULIOS
 ,DPEOV. Pyth.H
vait»: ROUGEMONT  S  4XDORUD L theoroi 
avessero scelto un percorso terrestre e non maritti
mo, c’è da rilevare che su un piano prettamente topo 
JUD¿FRLOSDVVDJJLRD&URWRQHQRQHUDQHFHVVDULRq
ormai un dato assodato che la via più breve per anda
 SEG ;/9,,  MEDAGLIASFRQEL
EOLRJUD¿DSUHFHGHQWH
 3DXV;3HUOHDOWUHIRQWLOHWWHUDULHVX3KD\OORV
YG +HURG 9,,,  3OXW Alex   Schol
Acharn3HUOHLVFUL]LRQLFKHORULJXDUGDQR,*,
re da PeteliaYHUVRVXGOXQJRODYLDMRQLFDPDFLz I3DFURSROLGL$WHQHDUBOISQFRQ
chiaramente vale anche per il senso di marcia inver ELEOLRJUD¿D SUHFHGHQWH H LAZZARINI  S 
VRQRQWUDQVLWDYDSHU&URWRQH&RPHGLPRVWUDO¶DV Q ,,  &URWRQH &DSR &LPLWL 9G LQROWUH O¶HSL
setto viario cristallizzatosi in età imperiale, che però gramma agonistico edito in PREGERQƒ3HU
ricalcava quasi per intero una viabilità più antica, mangono forti perplessità sull’attribuzione a Phayllos
dalla statio di Meto ubicata a ridosso della foce del della dedica sul plinto presso il thesauros degli Ate
¿XPH1HWRHUDSRVVLELOHUDJJLXQJHUHTXHOODGLTaci- QLHVLD'HO¿FD,,,+RPROOHFKHVDUHEEHLQYH
na attraverso un percorso interno che aggirava la pe FH XQ¶RIIHUWD GHL &URWRQLDWL DG $SROOR FIU DVA Q
nisola di Crotone e che era complementare a quello HLQROWUHSEG;/status quaestionis con
litoraneo riportato nella Tabula Peutingeriana 9, ELEOLRJUD¿DLQNOCITAS
,OWUDJLWWRFKHDJJLUDYD&URWRQHODVFLDQGRODFLWWj  6XLUDSSRUWLWUD'HO¿HOHpoleis dell’Occidente greco
a oriente, ci è stato tramandato dall’,WLQHUDULXP$Q- 0DJQD *UHFLD H 6LFLOLD FIU ROUGEMONT 
toniniHWURYDXQ¶XOWHULRUHFRQIHUPDLQ3OLQLRLO S
quale, descrivendo la costa jonica dei Bruttii, da sud  &,' ,,  FD ,,,   ,,, % OO  %RXUJXHW
DQRUGFROORFDVXELWRGRSRLO¿XPH7DFLQDHSULPD ǻȚ>Ƞț@>Ȝો@ȢȀȡȠIJȦȞȚȐIJĮȢ6XWDOHUHQGLFRQWRVLYH
del promontorio Lacino, la città di Petelia all’interno dano anche BOUSQUET  S  ROUX 
N.h.,,,&LzqFKLDUDPHQWHSRVVLELOHVHVLDP S
32
e l’inizio di quello successivo, sia in termini di
HYLGHQ]H DUFKHRORJLFKH VLD GL QRWL]LH VWRULFKH
Lo stato di indebolimento della città è indubbio e
reso chiaro da Livio che dopo l’età pirrica trat
teggia una città contratta nel corpo civico e in
quello urbano, tanto da ridursi a occupare la sola
SRU]LRQH D VXG GHO ¿XPH (VDUR H DG DYHUH XQD
popolazione di circa 2000 individui /D FLWWj
SALVATORE M EDAGLIA
Annone ad abbandonare la città ai Brettii e a
trasferirsi a Locri102'XQTXHODFLWWjQHJOLXOWLPL
DQQLGHOFRQÀLWWRDQQLEDOLFRqEUHWWLDHODFRPX
nità greca, ivi ancora residente e frammischiata
DJOLLWDOLFLPDQFDYDGHOODJXLGDDULVWRFUDWLFD¿
loromana che aveva preferito l’esilio alla coabita
zione coi Brettii, rei di possedere una cultura
WDQWR GLIIRUPH GD TXHOOD JUHFD «alienos ritus
in ogni modo, manteneva intatte le sue potenzia mores legesque ac mox linguam…»103 ,O JLj
lità tanto che i Brettii vedevano nella conquista menzionato trasferimento dei Thurini a Crotone
GL &URWRQH ³QRELOH H RSXOHQWD´, un obiettivo GDSDUWHGL$QQLEDOHQHOD&$SSHann
strategico, provvista com’era di mura e soprat YDIRUVHOHWWRSURSULRDOODOXFHGHOO¶LQWHUHVVH
tutto di un porto 8Q¶LVFUL]LRQH ULQYHQXWD D di quest’ultimo per la città alle prese con un disa
TenosGDWDWDDOODPHWjFLUFDGHO,,,VHFRORD& YDQ]R GHOOD SRSROD]LRQH /¶DJUR FURWRQLDWH GHO
è in ordine di tempo l’ultima testimonianza dei resto, assunse una valenza strategica nelle ultime
UDSSRUWLGLSORPDWLFLHFRPPHUFLDOL"FKHODFLWWj
greca, col tramite dei suoi cittadini, intrattiene
FRQXQFHQWURGHO0HGLWHUUDQHRRULHQWDOH4XDQ
do l’isola cicladica era sede del Koinon dei
Neisiotai almeno un crotoniate100, assieme ad un
tarantino e ad alcuni reggini, furono onorati con
la prossenia101
1HOD&JOLDULVWRFUDWLFLGL&URWRQHDFDXVD
del tradimento della plebe, che aveva assunto
XQD SRVL]LRQH ¿OREUHWWLD H ¿ORFDUWDJLQHVH
dopo essersi rifugiati nella rocca si lasciarono
EDWWXWHGHOFRQÀLWWRDQQLEDOLFR e lo stesso An
nibale vi fece non solo base, ma al Lacinio,
con azione propagandistica, prima di salpare per
l’Africa lasciò testimonianza delle sue imprese
dedicandovi un altare e un’iscrizione bilingue
1HOD&LWULXPYLUL&Q2WWDYLR/(PLOLR
3DRORH&/HWRULRGHGXVVHURD&URWRQHXQDFROR
nia romana, verosimilmente maritima, composta
da 300 famiglie/DPRWLYD]LRQHGLWDOHGHGX
zione va letta, in primis, alla luce della necessità
di garantire a Roma il controllo militare di un
convincere da ambasciatori locresi inviati da VHWWRUHVRSUDWWXWWRPDULWWLPRFKHDYHYDJLRFDWR

 /LY;;,,,©,VGHPIHUPHGLHEXVHW%UXWWLR- WLQHVHW3KLOLVFXV6\UDFXVDQLIXHUXQWªLSURVVHQLGL

UXP H[HUFLWXV &URWRQHP *UDHFDP XUEHP FLUFXP
VHGLW RSXOHQWDP TXRQGDP DUPLV YLULVTXH WXP LDP
DGHRPXOWLVPDJQLVTXHFODGLEXVDGÀLFWDPXWRPQLV
aetatis minus duo milia civium superessentª /LY
;;,9©Urbs Croto murum in circuitu paten-
tem duodecim milia passuum habuit ante Pyrrhi in
,WDOLDP DGYHQWXP 3RVW YDVWLWDWHP HR EHOOR IDFWDP
YL[ SDUV GLPLGLD KDELWDEDWXU ÀXPHQ TXRG PHGLR
RSSLGRÀX[HUDWH[WUDIUHTXHQWLDWHFWLVORFDSUDHWHU-
ÀXHEDW HW DU[ SURFXO HLV HUDW TXDH KDELWDEDQWXUª
6XO SLDQR DUFKHRORJLFR OD FRQWUD]LRQH GHOOD FLWWj
dopo la guerra tarentina, con l’abbandono del quar
tiere a nord dell’Esaro a cui fa riferimento Livio, è un
dato che ormai sembra confermato: MEDAGLIA 2010,
SFRQELEOLRJUD¿DSUHFHGHQWH
 /LY;;,9
 /LY;;,9
100 ,* ;,, 6XSSO  O  6WDQGR DO FRPPHQWR ad
locum GL ) HILLER VON GAETRINGEN ©Proxenoi
secundum locorum situm enumerati. Ethnica ad no-
PLQDTXDHSUDHFHGXQWUHIHUULGHEHQWVLTXLGHP/HS-
&URWRQH GLYHQWHUHEEHUR TXDWWUR OO  >@ȦȞ
ਝȡȚıȠIJȑ>ȜȠȣȢ@ ȀȡȠIJȦȞȚȐ>IJȘȢ@  >@ ȜȐȤȠȣ
ȀȡȠIJȦȞȚȐ>IJȘȢ@  ȉȚȝȠȤȐ>ȡȘȢ@ ȀȡȠIJȦȞȚȐ>IJȘȢ@ 
>@ȜȘȢȀȡȠIJȦȞȚȐ>IJȘȢ@&IUETIENNE S
 M AREK  S  NOCITA  S  

 6XTenos e la confederazione dei NesiotesFIUETIEN-
NE S
 /LY;;,9
 /LY;;,96XOODULYROWDGHOD&D&URWR
QHYGRUDFRONDASVV
 /LY ;;,;   9DO $QW Hist  apud /LY
;;;/LY;;;9GLQROWUHDE SENSI
SESTITO, INTRIERISVV
 $SSHann
 3RO,,,/LY;;9,,,6XOO¶LVFUL]LRQH
FIUBRIZZI VX$QQLEDOHDO/DFLQLRYGJAEGER
S*X]]R,QWULHULS
 /LY;;;,93HUXQTXDGURWRSRJUD¿FRHDU
cheologico delle evidenze attribuibili alla Crotone
URPDQDYGMEDAGLIAS
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 33

SURSULRQHOVDQJXLQRVRFRQÀLWWRDSSHQDJLXQWRD furono i socii D ULPDQHUQH LQRUULGLWL «auctori-

compimento un ruolo decisivo$SUHVFLQGHUH tate censoria sociis deterritis id sacrilegium
dalla datazione del viaggio dei theoroi GL 'HO¿ prohibere»111 1HO UHVRFRQWR VXOOD YLFHQGD WUD
VLDFKHORVLLQTXDGULQHOD&DULGRVVR mandatoci da Livio, che culminerà con la resti
della deduzione coloniaria, sia che lo si ponga tuzione delle tegulae marmoreae e con la cele
HQWURLOSULPRTXDUWRGHO,,VHFRORDSSDUHLQWH
ressante notare come, almeno nel caso di Croto
ne, la questione dell’assenza della città nella lista
non vada letta, come sovente avviene, in termini
di autonomia politica ma piuttosto, e in generale,
come carenza di una vocazione identitaria di ma
brazione di piacula in onore di Giunone su
RUGLQHGHO6HQDWRLOULIHULPHQWRDLsocii è ricor
rente112 4XHVWL ³DOOHDWL´ GLI¿FLOPHQWH SRVVRQR
LQWHQGHUVLFRPH³FRORQL´HVVLQRQVRQRDOWURFKH
i membri della comunità crotoniate, della ormai
agonizzante polis KrotonHYLGHQWHPHQWHGH¿QLWL
trice greca tale da rendere ancora possibile o ap WDOLsociiVXOODEDVHGLTXHOODDOOHDQ]D IRHGXV
petibile la comparizione della polisRGLTXDQWR che la città strinse con Roma a conclusione della
QHULPDQHYDVXVFHQDULSDQHOOHQLFLÊLQIDWWLGD guerra tarentina113
credere che la deduzione della colonia di diritto Passando dalle assenze all’analisi delle presenze,
romano non comportò immediatamente la scom la prima tra le città bruzie a essere citata nella
parsa della polisJUHFDFRQOHVXHLVWLWX]LRQL3HU lista è Petelia FRO,9O/DPHQ]LRQHGHO
un po’ di tempo dovettero coesistere nella stessa centro appare del tutto naturale se si considera
area politai e civesFRORQLSULPDGHOGH¿QLWLYR
assorbimento dei primi nella sfera istituzionale
dei secondi1pVLSXzFUHGHUHFKHO¶LQQHVWRGL
un piccolo castrum di 300 famiglie determini di
IDWWR O¶LPPHGLDWD ¿QH LQ WHUPLQL LVWLWX]LRQDOL
GHOODFRPXQLWjUHVLGHQWH4XDQGRRUPDLODFROR
nia era stata dedotta da circa vent’anni e il censo
che limitatamente all’areale che costituiva il nu
FOHRVWRULFRGHOOD&URWRQLDWLGHWUD,,H,VHFD&
Petelia GLYHQQHLOPDJJLRUHSRORFXOWXUDOHGLULIH
rimento sostituendosi proprio alla polis achea
Il centro – prima lucano e poi brettio – si di
stinse nel corso della seconda Guerra Punica per
atti di grande eroismo e per essere stato fedele
UH4)ODYLR)ODFFRD&FRPSuFRQD]LRQH DOOHDWRGL5RPD©TXLXQLH[%UXWWLLVPDQVHUDQW
sacrilega l’asportazione delle tegulae di marmo LQDPLFLWLD5RPDQDª/LY;;,,,*Lj
dal tempio di Hera al Lacinio110, Livio ci dice che legata da tempo ai Romani con un IRHGXV, la

 /DYDOHQ]DVWUDWHJLFDGHOVHWWRUHPDULWWLPRFURWRQHVH VDFUDUXP YDJDUL (W TXRG VL LQ SULYDWLV VRFLRUXP
HTXLQGLGHOODFRORQLDqHYLGHQ]LDWDJLjQHOD&
cioè solo pochi anni dopo la deduzione, quando
&/LYLRSUHIHWWRGHOODÀRWWDSDVVzLQUDVVHJQDDO/DFL
nio la squadra navale pronta per dirigersi verso l’Egeo
QHOODJXHUUDFRQWUR$QWLRFR,,,/LY;;;9,
 ,QTXHVWRVHQVRJLjSARTORIS©1RQFUHGR
tuttavia che dopo la deduzione della colonia romana
la città indigena sia scomparsa: il comune indigeno
deve essere perdurato lunghi anni ancora, almeno
¿QR DOOD JXHUUD VRFLDOH GRSR OD TXDOH DQFKH L VXRL
abitanti, ottenuta la cittadinanza, devono essere stati
LQFRUSRUDWL QHOOD FRORQLDª &IU LQROWUH COSTABILE
D S  DE SENSI SESTITO, INTRIERI 
SMEDAGLIAS
 /LY;/,,9DO0D[,,6XOODYLFHQGD
YGPAOLETTISLA ROCCASVV
 /LY;/,,
112 «Ad id censorem moribus regendis creatum? Cui
sarta tecta exigere sacris publicis et locare tuenda
PRUHPDLRUXPWUDGLWXPHVVHWHXPSHUVRFLRUXPXU-
bes diruentem templa nudantemque tecta aedium
DHGL¿FLLV IDFHUHW LQGLJQXP YLGHUL SRVVHW LG HXP
WHPSOD GHXP LPPRUWDOLXP GHPROLHQWHP IDFHUH HW
REVWULQJHUH UHOLJLRQH SRSXOXP 5RPDQXP UXLQLV
WHPSORUXPWHPSODDHGL¿FDQWHPWDPTXDPQRQLLGHP
XELTXH GL LPPRUWDOHV VLQW VHG VSROLLV DOLRUXP DOLL
colendi exornandique!ª/LY;/,,
 6XO IRHGXV FIU SARTORI  S  MELE 
S
 PLASSARTਥȝȆİIJİȜȓĮȚMANGANAROਥȝ
ȆİIJȘȜȓĮȚ
 LAZZARINISCORDANOS3HUXQ
TXDGUR VWRULFRDUFKHRORJLFR GHO VLWR GL 6WURQJROL
Petelia FIU FRQ ELEOLRJUD¿D SUHFHGHQWH MEDAGLIA
SQƒ
 6WUDER9,9GSHUzOHRVVHUYD]LRQLLQDE SENSI
SESTITOSVVDSURSRVLWRGLPeteliaOXFDQD
 6LYGLQROWUH9DO0D[H[W3RO\E9,,
ap. $WKHQEF)URQW,9/LY;;,,,
  3HWU Satyr   6LO ,W ;,, 
$SSHann9,,
 /LY;;,,,
 SALVATORE M EDAGLIA

FLWWjDOOD¿QHGHOFRQÀLWWRHEEHORVWDWXVGLcivi- magistrati eponimi menzionati nella punzonatu

WDVIRHGHUDWDFKHPDQWHQQH¿QRDTXDQGRGLYHQ ra, Leukios e Nouios, ha nomi brettii declinati
QHPXQLFLSLRQHOO¶D& alla greca e seguiti dai rispettivi demotici abbre
A dispetto dei cruenti fatti di guerra che la vide YLDWLSEG;;;,9WDOYROWDDTXHVWRPDU
URSURWDJRQLVWDWUDLOHLOD&GREELDPR FKLRHUDDVVRFLDWDODVWDPSLJOLDǻǾGDVFLRJOLHUVL
¿JXUDUFL SHU Petelia una rapida ripresa dopo il
FRQÀLWWR120, in parte favorita dal trattamento pri
vilegiato che gli fu concesso dai Romani e di cui
v’è traccia nella benevolenza accordata alla città
GDOOHIRQWLODWLQH*LjDOO¶LQGRPDQLGHOOD¿QHGHO
SUREDELOPHQWHįȘȝȠıȓĮʌȜȓȞșȠȢ,PDWWRQLLQ
oggetto hanno dunque carattere pubblico e c’è da
chiedersi se tale produzione, limitata all’arco di
una magistratura, non debba rapportarsi a una
TXDOFKHDWWLYLWjGLPRQXPHQWDOL]]D]LRQHHRDP
la guerra annibalica è sintomatica la sollecitudi
ne con cui Roma, stando al racconto di Appiano,
IHFHLQPRGRGLIDUULHQWUDUHLQFLWWjSHWHOLQL
dispersi a seguito delle vicende belliche121
,GRFXPHQWLHSLJUD¿FLLQJUHFRVXJJHULVFRQRXQD
corposa presenza della componente onomastica
RVFREUX]LDDOO¶LQWHUQRGHOODFRPSDJLQHFLWWDGL
na1223HUVLQRORVWHVVRQRPHGHOWHRURGRFRSHWHOL
QR¶ȅijȐȜ>ȜȚȠȢ@WUDGLVFHODVXDDSSDUWHQHQ]DDOOD
VWLUSHLWDOLFD0DVHLVXPPHQ]LRQDWLGRFXPHQ
WL HSLJUD¿FL SURYDQR OD SUHPLQHQ]D GHOO¶ethnos
RVFREUX]LRLQVHQRDOFRUSRFLWWDGLQRDOORVWHVVR
PRGHUQDPHQWRGHOODFLWWjSRVWDLQHVVHUHDOO¶LQ
GRPDQLGHOFRQÀLWWRDQQLEDOLFR5LPDQHQGRQHO
,, VHF D& SRVVLDPR SRUFL OR VWHVVR TXHVLWR D
proposito di un altro importante documento epi
JUD¿FRFKHWUDO¶DOWURFRVWLWXLVFHO¶HVHPSLRSL
PDQLIHVWR GHOO¶HOOHQL]]D]LRQH GHO FHQWUR EUHWWLR
6L WUDWWD GHOOD QRWD LVFUL]LRQH ,* ;,9  LQ
FXLVLDWWHVWDO¶LVWLWXWRGHOODȖȣȝȞĮıȚĮȡȤȓĮFKHD
Petelia non aveva valenza politica intesa come
PDJLVWUDWXUD HSRQLPLFD /¶HSLJUDIH ULFRUGD GXH
JLQQDVLDUFKL 0LQDWRV .ULWWLRV 0DWLODV ¿JOLR GL
0LQDWRVH0DUNRV.ULWWLRV¿JOLRGL0LQDWRVVL
tempo svelano quanto esso fosse profondamente QRWLO¶RQRPDVWLFDRVFDFKHFRVWUXLURQRXQDstoà
LQWULVRGLFRVWXPDQ]HHOOHQLFKH'HOUHVWRDPete- di pertinenza del locale ginnasio con fondi della
liaQHO,,VHFD&ODOLQJXDJUHFDqTXHOODXI¿FLDOH polis o, più realisticamente, del ginnasio stesso
e con essa sono vergati i documenti di carattere « ਲ ıIJȠȐ țĮIJİ>ıț  İȣ@ȐıșȘ ਥț IJ૵Ȟ țȠȚȞ૵Ȟ 
SXEEOLFR $ 6WURQJROL H QHO WHUULWRULR OLPLWURIR ȤȡȘȝȐIJȦȞ
6DQWD6HYHULQD8PEULDWLFR3XQWD$OLFHVRQR
stati rinvenuti una serie di mattoni, attribuibili al
,,VHFD&FRQEROOLLQOHWWHUHJUHFKH1236SHWWDQWL
DXQ¶RI¿FLQDSHWHOLQDWDOLPDQXIDWWLDWWHVWDQRLQ
città una magistratura diarchica che fu operante
sino all’istituzione del municipium/DFRSSLDGL
 SARTORIS
All’incirca dello stesso periodo della peregrina
zione dei theoroi GHO¿FLqO¶DWWHVWD]LRQHD'HOR
WUDOD¿QHGHO,,,HO¶LQL]LRGHO,,VHFD&GLWUH
iscrizioni in lingua greca che rammentano un
negotiator/mercator di nome Agathon Nympsios
Petelinos e che confermano, assieme alla lista
a sud del Neto, e ora in custodia presso il Museo Na
120 PAOLETTIS ]LRQDOH$UFKHRORJLFRGL&URWRQH2I¿FLQHSXEEOLFKH
 $SSHann9,, di laterizi dovevano essere attive a Petelia anche pri
122 DE SENSI SESTITOS PDGHO,,VHFRORD&FRPHVHPEUHUHEEHVXJJHULUHLO
 3HU OD ELEOLRJUD¿D VSHFL¿FD FIU MEDAGLIA 2010, EROORUHWURYHUVRǹǻdamosionSHULOPRPHQWRLVR
S8PEULDWLFR3XQWD$OLFH6WURQJR lato, rinvenuto nella necropoli delle Manche e preli
OL6DQWD6HYHULQD
 COSTABILE  COSTABILE  S  
PAOLETTISZUMBOS
ZUMBOS,OEROORǻǾROWUHFKHLQDVVRFLD
zione con quello relativo alla coppia di magistrati
PLQDUPHQWHGDWDWRDO,9,,,VHFD&FIUMEDAGLIA
SQS¿J
 3HU OD OHWWXUD GL ,*;,9  VL YHGDQR L UHFHQWL
PLJOLRUDPHQWL DSSRUWDWL LQ $PSROR  S 
DFXLVLULPDQGDSHUODELEOLRJUD¿DSUHFHGHQWHHSHU
SEG ;;;9,  LQ DOFXQL FDVL ULFRUUH GD VROR OH DOWUH SURSRVWH GL HPHQGDPHQWR SHU XQD FRQWH
VXL PDWWRQL FIU MEDAGLIA  S  Q  VWXDOL]]D]LRQH VWRULFD GHOO¶LVFUL]LRQH YG COSTABILE
SQDWDOLDWWHVWD]LRQLVLDJJLXQJHLOEROOR EVXOODJLQQDVLDUFKLDDPeteliaFIUDQFKHCOR-
inedito recentemente rinvenuto in contrada Pizzuta, DIANOS
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

GHO¿DODSUHVHQ]DGL3HWHOLQLLQDPELWLH[WUDUH una tradizione epicoria più antica130 che, tutta

JLRQDOL,*;,1RQFRQRVFLDPR
gli interessi commerciali di Agathon, ma certa
PHQWHGRYHYDHVVHUHIDFROWRVRVHFRQVDFUzD6H
rapide, Iside e Anubi due piccoli altari di marmo
e si sobbarcò le spese per il locale Serapeion C
SURYYHGHQGR țĮIJ੹ ʌȡȩıIJĮȖȝĮ IJȠ૨ ĬİȠ૨ DOOD
via, non comprendeva Petelia bensì altre realtà
dell’hinterland crotoniate131/DFRQQHVVLRQHWUD
Filottete e Petelia, cioè l’inclusione della città tra
quei centri indigeni che potevano vantare rap
porti con l’eroe omerico, come Makalla, Chone e
Krimisa, è più recente e proviene da una tradi
ULFRVWUX]LRQHGHOVRI¿WWRGHOWHPSLRੑȡȩijȦıȚȢ zione raccolta da fonti di età romana dopo che
H DOOD FRSHUWXUD ODWHUL]LD GHO WHWWR ıઃȞ IJ૵Ț TXHVWD HEEH VYLOXSSR LQ HWj SRVWDQQLEDOLFD132:
țİȡĮȝȑ>ȦȚ@FRQO¶LQWRQDFDWXUDțȠȞȓĮıȚȢ
3HU FRPSUHQGHUH DSSLHQR LO UHWURWHUUD SROLWLFR
culturale che ha poi favortito la presenza di Pete-
lia nella lista, bisogna considerare che fu proprio
in questa fase di ellenizzazione che credibilmen
te i Petelini diedero impulso al mito di Filottete
DO¿QHGLVRWWROLQHDUHODQRQHVWUDQHLWjGHOODFLWWj
rispetto alla cultura di matrice greca e di dare
un concreto supporto alla volontà di comparire
VXVFHQDULLQWHUQD]LRQDOL,OPLWRGL)LORWWHWHQHO
la CrotoniatideSXUVHJLjFRQVROLGDWRQHO,9
,,,VHFD&HLQJHQHUHDWWULEXLWRDLQIRUPD]LRQL
«un’operazione che sembra potersi considerare
parte integrante di quel processo di nobilitazione
conseguente all’eroico comportamento della cit
WjGXUDQWHLOFRQÀLWWRDQQLEDOLFRª1336HSHUzOD
VWRULRJUD¿DURPDQDIDYRULVFHO¶HVDOWD]LRQHGHOOH
UDGLFL ³HURLFKH´ GL Petelia, va sottolineato –
come giustamente riconosce Maria Intrieri – che
l’assunzione da parte della città di connotazioni
nobili fu il frutto di un processo che ebbe uno
sviluppo obbligato, quasi inevitabile, in cui il
centro brettio, ormai egemone nel territorio, as
sorbì ed elaborò i meccanismi politici e culturali
di derivazione timaicaHUDVWDWRDOLPHQWDWRGD dell’area circostante ,Q TXHVWR FRQWHVWR GL

 HATZFELD  S  FERRAY et alii, 2002, Catone, il quale attribuisce a Filottete la creazione
SNOCITAS delle mura peteline e non la fondazione della città
 ZEVIS
 /\FRSKU Alex  3V $ULVW De mir. ausc.,
$SROORGFGrHistIUap6WUDER9,
3HUXQ¶DQDOLVLGHOODTXHVWLRQHVXOcorpus della tra
GL]LRQH¿ORWWHWHDQHOOD&URWRQLDWLGHFIUFRQGLVFXV
&DWROrigM 3ap6HUYLQAen
si facesse portavoce di una tradizione già esistente ai
suoi tempi in antitesi a quella che faceva dell’eroe
tessalo l’oikistes di Petelia o se, viceversa, esprimesse
XQDVXDFRQYLQ]LRQHSHUVRQDOHYGSXUHGIANGIULIO
VLRQHHELEOLRJUD¿DINTRIERISVVMUSTI SQ3HUXQFRPPHQWRDOSDVVRFDWRQLD
SVV MUSTISGIANGIULIO
SVV
 %LEOLRJUD¿D LQ INTRIERI  S  H GIANGIULIO
SQ6HFRQGRXQ¶LSRWHVLGL0*LDQJLX
lio la tradizione non sarebbe affatto unitaria e per
TXDQWRFRQFHUQH/LFRIURQHHOR3V$ULVWRWHOHGHULYH
UHEEHGDFDQDOLGLYHUVL)HUPRUHVWDQGRO¶DWWULEX]LR
ne a Timeo delle notizie a fondamento degli Occi-
dentaliaGL/LFRIURQHORVWXGLRVRSURSRQHGLLGHQWL¿
QRDOODOXFHGHOODFRPSRQHQWH³SROHPLFD´FKHQHOOH
Origines traspare nei confronti dell’apporto di matri
FHJUHFDFIUGDXOWLPRLETTAS
133 INTRIERIS
 /DEHQHYROHQ]DGL5RPDVHLGHRORJLFDPHQWHIDOHYD
sulla ¿GHV petelina dimostrata nel corso della guerra
annibalica, nella realtà dei fatti doveva riguardare
LQWHUHVVL FRQFUHWL FHUWDPHQWH GL QDWXUD HFRQRPLFD
Ê VWDWR LSRWL]]DWR INTRIERI  S  VV PD YG
FDUH LQ /LFR GL 5HJJLR OD SRVVLELOH IRQWH GHOOR 3V pure MARINO, TALIANO GRASSO  S  Q 
$ULVWRWHOHGIANGIULIOSQSQ che questo legame vada individuato nel ruolo deter
130 INTRIERISMUSTISGIANGIU- PLQDQWHIRUVHGLFRRUGLQDPHQWRSHUOR-RQLRVHWWHQ
LIOS WULRQDOH"FKHODFLWWjVYROVHQHOO¶DPELWRGHOORVIUXW
131 RUSSISFRQELEOLRJUD¿D tamento delle risorse della silva Sila che, come ci è
132 Cato, OrigM 3ap6HUYLQAen QRWR GD XQ SDVVR GL 'LRQLJL GL $OLFDUQDVVR 'LRQ
9HUJ Aen   6HUY LQ Aen   +;;HUDVWDWDSHUPHWjFHGXWDGDL%UHWWLLDL
6RO,,6LO,W;,,6WUDER9,3HU 5RPDQL 6XOOR VIUXWWDPHQWR GHOOD 6LOD LQ HSRFD UR
una discussione sulle fonti romane, l’inquadramento PDQDROWUHDOO¶RUPDLFODVVLFRODYRURGL$GIARDINA
cronologico e la genesi della tradizione su Petelia  YG FRQ XOWHULRUH ELEOLRJUD¿D GIVIGLIANO
¿ORWWHWHDFIUFRQELEOLRJUD¿DRUSSIS  S  VV MARINO, TALIANO GRASSO 2010,
e INTRIERI  S  1RQ q SRVVLELOH GLUH VH SVV

ascesa politica, un ruolo di legittimazione, alme
QRVRWWRLOSUR¿ORFXOWXDOHGHULYzDPetelia dal
poter annoverare all’interno del suo agro il vici
no santuario di Apollo Aleo il quale, secondo
tradizione, era la sede in cui si conservavano le
armi che Eracle aveva donato all’eroe tessalo
Dopo Petelia D O  FRPSDUH /RFUL FRQ LO VXR
theorodokos ĭȓȜȦ>Ȟ@4XDQGRLOFHQWURUL
cevette l’annuncio da parte dei sacri ambasciato
ULGDSRFKLDQQLFRQODULFRQTXLVWDGL6FLSLRQH
GHOD&, aveva ricevuto la restituzione del
IRHGXV con Roma che, nella sua prima versio
QHULVDOLYDDO&RPHsocia navalis la città
PDJQRJUHFDRVSLWDYDXQSUHVLGLRHIRUQLYDWUL
UHPLDOODÀRWWDGL5RPDFRPHDYYHQQHSHULOSH
ULRGRFKHTXLFLLQWHUHVVDQHOD&SHU/LYLR
6DOLQDWRUH H QHO  D& SHU & /XFUH]LR $O
pari di molte altre poleis PDJQRJUHFKH DQFKH
/RFULLQHWjWDUGRHOOHQLVWLFDUHSXEEOLFDQDDQGz
SALVATORE M EDAGLIA
dal racconto di Polibio che visitando la città in
torno alla metà del II secolo raccolse alcune te
stimonianze di costumi e tradizioni elleniche
ancora in uso e creduti dagli stessi Locresi di
origine antichissima 3HU TXDQWR FRQFHUQH OD
costituzione, questa rimase quella greca sino
all’istituzione del municpium Locrensium dopo
la guerra sociale$QFRUDQHOD&TXDQGR
ormai la romanizzazione della città è pressoché
compiuta, nella menzione di Locri assieme a
Reggio, Taranto e Napoli fatta da Cicerone nel
Pro Archita poeta si può forse intravvedere il
perdurare in città di manifestazioni culturali di
matrice greca
6RWWRLOSUR¿ORFXOWXDOHLOOHJDPHGL/RFULFRQ
Apollo in età ellenistica ben si coglie nel nome
ਝʌİȜȜĮ૙ȠȢ DWWULEXLWR D XQ PHVH GHO FDOHQGDULR
locale nelle tabelle dell’Olympieion e nella no
WL]LDGL$ULVWRVVHQRVXOO¶HVHFX]LRQHD/RFULHD
incontro a un inesorabile declino che sul piano
archeologico si coglie soprattutto nella riduzione
del tessuto urbano e nell’abbandono di alcuni
santuari posti fuori le mura3XULQXQTXDGUR
critico dal quale la città in qualche modo si risol
OHYHUjIRUVHVRORYHUVROD¿QHGHOO¶HWjUHSXEEOLFD
naDQFRUDDOSULQFLSLRGHO,,VHFRORD&ODOLQ
gua e i costumi sono saldamente ellenici e ciò,
ROWUHFKHGDOODGRFXPHQWD]LRQHHSLJUD¿FDLQJUH
coFKHFRPXQTXHUHJLVWUDXQSURJUHVVLYRDF
coglimento di elementi onomastici romani quale
ULÀHVVR GHOO¶LQVHULPHQWR VWDELOH QHO FRUSR FLWWD
5HJJLRGLSHDQDSULPDYHULOLGLSXUL¿FD]LRQHLQ
onore di Apollo *XDUGDQGR SL LQGLHWUR QHO
tempo attraverso la storia dei culti locresi, la pre
senza di Apollo diviene meno labile e suggella
XQRGHLPRPHQWLSLVLJQL¿FDWLYLGHOODVWRULDFLW
WDGLQD$G$SROORHUDQRLQIDWWLLQGLUL]]DWLLOYRWR
della nona DOOD YLJLOLD GHOOD JXHUUD GHOOD 6DJUD
contro Crotone e le offerte votive per l’avvenu
ta vittoria a OlimpiaHIRUVHD'HO¿
6XOODEDVHGHOODGRFXPHQWD]LRQHHSLJUD¿FDQRWD
la presenza del theorodokos locrese nella lista
GL'HO¿FRVWLWXLVFHSHURUDO¶XOWLPDPHQ]LRQHVL
GLQRGLQXFOHLIDPLOLDULODWLQL, è testimoniato FXUDGHOODFLWWjJUHFRLWDOLRWDLQFRQWHVWLLQWHUQD

 3V$ULVWDe mir. ausc.  DE FRANCISCIS  WDEE QQ    COSTABILE
 PLASSARTOĭȚȜȦ>ȞȓįĮȢ@" E S  WDE  O   WDE  O  
 $SSHann/LY;;,;=RQ,; WDE  OO  $SROOR HUD UDI¿JXUDWR DQFKH
 'LRG;;9,,/LY;;,;H sui pinakes locresi: PRÜCKNERSW\S
 ,XVW;9,,, 
 /LY;;;9,;/,,  $ULVWR[IU:HKUOLap.$SROOHistmir6XL
 6XOOD WRSRJUD¿D H OD FRQWUD]LRQH GHOOD FLWWj LQ HWj SHDQDFIUSXUH3V3OXWDe mus.
WDUGRHOOHQLVWLFD FIU GD XOWLPR SABBIONE   ,XVW;;3HUXQFRPPHQWRDOSDVVRFIUGIAN-
S  VV 6L YHGDQR LQROWUH COSTABILE  S  GIULIOSVV
VVCOSTAMAGNA, SABBIONESPAOLET-  3DXV9,
TIS  6XOODSUHVHQ]DGLXQSRVVLELOHGRQDULRGHL/RFUHVLD
 PAOLETTIS 'HO¿RIIHUWRDVHJXLWRGHOODEDWWDJOLDGHOOD6DJUDHD
 COSTABILESVVPARRAS cui andrebbero attribuiti i blocchi con metope reim
 COSTABILESVV piegate nella fondazione del thesauros GHL 6LFLRQLL
 3RO;,, FIUDE LA GENIÈRES3HUDOWUHRIIHU
 SARTORIS WH GL /RFUHVL D 'HO¿ LQ RQRUH GL $SROOR YG Anth.
 &LFArch9 Pal.9,H,;
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

zionali6XOSLDQRGHLUDSSRUWLGLSORPDWLFLFRQ dio della guerra sociale che vede la piccola citta

'HO¿ sarebbe stato utile sapere se il prosseno GLQDDVVHGLDWDQHOO¶D&GDLFRQGRWWLHULGHO
੗ȡșȑĮȢ ǻȐȝȦȞȠȢ ORFUHVH DWWHVWDWR LQ XQ¶LVFUL la lega italica e che a fronte dell’impossibilità di
]LRQHGHO¿DGDWDWDSRFRSULPDGHOODPHWjGHO,,, espugnarla decisero di cingere d’assedio Reggio
VHF D& VLD XQ 0DJQRJUHFR FRPH VRVWHQXWR QHOOD VSHUDQ]D GL SRWHU SRL SDVVDUH LQ 6LFLOLD H
SXUGXELWDWLYDPHQWHGDO&ROLQRPHQR&HUWD
q LQYHFH OD SURVVHQLD SHU 3KLOLVWLRQ ¿JOLR GL
Theudoros, locrese d’Italia, concessa dall’alia di
&RUFLUDDOOD¿QHGHO,,,VHFRORD&
$OGHOODFRO,9GRSR/RFULqPHQ]LRQDWD
Taisia FRQLOWHRURGRFRȀȩȝȕ>@4XHVWRFHQ
tro, non ancora localizzato, è ricordato da Ap
piano per essere passato nel corso della seconda
guerra punica dai Cartaginesi ai Romani ed esse
re stato nuovamente assoggettato da Annibale nel
D&TXDQGRTXHVWLLQWHQGHYDLPSRVVHVVDUVL
di ReggioTaisia è poi richiamata da Diodoro,
sulla scorta di Posidonio, a proposito di un episo
 'XH/RFUHVL±PDQRQqFHUWRFKHVLDQRPDJQRJUHFL±
sono testimoniati in varie iscrizioni delie nel corso del
conquistare l’isola'XHTaisinoiVRQRLQ¿QH
menzionati in una GH¿[LR a carattere giudiziario
GHOOD¿QHGHO,,,VHFD&ULQYHQXWDD/RFUL
6XOODEDVHGHOODVHTXHQ]DJHRJUD¿FDFKHKDQQRL
FHQWULGHOODOLVWDGHO¿DSRVVLDPRVHQ]¶DOWURULWH
nere che Taisia vada localizzata tra Locri e Reg
JLR &RQVLGHUDQGR LQROWUH DOFXQL ULIHULPHQWL
contenuti nelle fonti appena citate e in cui tale
centro è sempre strategicamente legato alla con
TXLVWDGHOODFLWWjGHOOR6WUHWWRTXDVLIRVVHXQFD
posaldo, pare ragionevole pensareche esso sia
da collocarsi in una posizione interna del versan
te jonico del Bruzio meridionale, comunque
ਥȞȝİıȠȖİȓ઺LQYLUWGHOODVRPLJOLDQ]DGHOSROLRQL
PR +HFDW FGrHist ) D ap 6WHSK %\] VY
,,VHFRORFRPHRIIHUHQWLGHOWHPSLRGL$SROOR6LWUDW ¶ǿȗȚȐȢ 9G SXUH +HURGLDQ De pros. Cath. ,,,
ta di Demetrios Lokros, la cui offerta è registrata dopo /HQW]ÊGDQRWDUHFRPXQTXHFKHLFRQWHVWL
LOD&SHUWUHYROWH,'%DFRO, JHRJUD¿FLULIHULWLDOOHGXHpoleis così come si ricava
$FRO,$HGL=RLORV/RNURVODFXL QRGDOOHGXHIRQWLVHPEUDQRHVVHUHGLYHUVLINTRIERI
phialeqUHQGLFRQWDWDQHOD&,'%E SQ6X(FDWHRHOHpoleis HQRWULHYG
FRO,,HQHOD&,'$&IU RONCONISHRONCONIS
FERRARY et aliiSNOCITAS  9GLQIUDQ
 Ê XWLOH TXL ULFKLDPDUH LO GHFUHWR FD ,,,    ZUMBOS%D’A MORESEG, XL
  6*',GDWDWRWUDLOHLOD&DAUX 9,,COSTABILES SEG;/,;
SLQFXLqFRQFHVVDODproxenia, la proman-  CORDIANO, ACCARDOS
teia e l’ateleiaD'HPDUFKRV¿JOLRGL3KLORWDVLokros  ,WHQWDWLYLG¶LGHQWL¿FD]LRQHGHOFHQWURGLTaisia sono
ek ton Epizephyrion Hipponieus 6XOOD GLI¿FROWj GL numerosi e per quelli effettuati tra l’Ottocento e l’ini
FRQQRWDUH LQ XQD JLXVWD SURVSHWWLYD VWRULFRSROLWLFD zio del Novecento rimandiamo ad ANGELETTI 2011,
LO GRSSLR HWQLFR FIU FRQ ELEOLRJUD¿D MUSTI 1977, SVV&TURANOSVVDOTXDOHVLGHYH
p. 114VVHcontra, SAVALLI 198SVV XQD UDVVHJQD GHOOH IRQWL DQWLFKH VXO FHQWUR QH SUR
 &IUCOLIN in FD,,,YGSXUHSVHJXLWR SRVH O¶LGHQWL¿FD]LRQH FRQ LO WHUULWRULR FLUFRVWDQWH
da M AREKS/RNURL8QWHULWDOLHQ'XEELR O¶RGLHUQRSDHVHGL0RWWD6DQ*LRYDQQLVXOOHFROOLQH
VRDTXHVWRSURSRVLWR*ROUGEMONTS DVXGHVWGL5HJJLR6XFFHVVLYDPHQWH'CASTRIZIO
cautela è espressa in NOCITAS SHPHQGDQGRLOWUDGLWRHFHUWDPHQWH
 ,*,; 6*',3HUXQFRPPHQWRFIU corrotto, TheseuntiHYDULDQWLLQTaesiati di un pas
inoltre FERRANDINI TROISISNOCITA 2012, so catoniano sui Tauriani tramandatoci da Probo
S 3URE3UDHILQ9HUJ%XFS+&DWRorig. IU
 PLASSARTOȀȠȝʌ>@MANGANARO 2003, 3 ©,WHP &DWR RULJLQXP ,,, ‚7KHVXQWL YDULDQWL
SQȀȩȝȕ>ȠȢ@ 7KHVHXQWL H 7KHOXQWL 7DXULDQL YRFDQWXU GH ÀXYLR
 3HUXQDUDFFROWDGHOOHIRQWLVXTisiaYGOLDFATHER
FROOTURANOSANGE-
LETTIS
 $SSHann.
 'LRG3RVLGIU7KHLOHU,OSDVVRqUL
TXLSURSWHUÀXLW«ªKDSURSRVWRLQPDQLHUDQRQGHO
WXWWR FRQYLQFHQWH XQ¶LGHQWL¿FD]LRQH GL Taisia con
Taureana, localizzando così il centro sul versante tir
renico del territorio reggino: per alcune riserve a
TXHVWD ORFDOL]]D]LRQH FIU CORDIANO  S 
SRUWDWR DQFKH GD 3KRWLXV %LEOLRWKHFD  >E@  A RCURI  S  LETTA  S  D
,Q'LRGRURLOFHQWURqFKLDPDWR੉ıȓĮȢHQRQqSRVVL TXHVW¶XOWLPRFRQWULEXWR±S±VLULPDQGDSHU
bile dire se al medesimo insediamento si debba ri un’aggiornata rassegna circa le varie ipotesi di emen
FRQGXUUH ੉ȗȚȐȢ OD ʌȩȜȚȢ ȅੁȞȫIJȡȠȞ SRVWD GD (FDWHR damento al testo delle Origines
 SALVATORE M EDAGLIA

non troppo lungi da Locri se consideriamo le im proporzioni, avvenne forse per l’oppidum dei
plicazioni derivate dalla citata GH¿[LR
Nell’impossibilità di inserire con certezza la po-
lis in una prospettiva cronologica ecataica fonda
ta sulla non comprovabile corrispondenza dei
SROLRQLPL ȉȚıȓĮȢ੉ıȓĮȢ੉ȗȚȐȢ QRQ ULPDQH FKH
TisiataiRTaisinoi
L’ultima località del Bruzio ad essere visitata dai
theoroi per l’annuncio dei Pythia e dei Soteria è
Reggio dove ad attenderli, al tempo in cui essa
era FLYLWDV IRHGHUDWD, c’era il teorodoco
limitarci a osservare che il centro è menzionato a
SDUWLUH GDOOD ¿QH GHO ,,, VHF D& H FKH LQ GDWD
DQWHULRUHIRUVHDSSDUWHQQHDOWHUULWRULRUHJJLQR
ÊLQROWUHGDVRVSHWWDUVLFKHTaisia in origine fos
se uno di quei villaggi sparsi della chora reggina
ȂȣǸıțȠȢFRO,9O$JLXGLFDUHGDTXDQWRVL
ULFDYD GDOO¶HSLJUD¿D GHO¿FD, nel corso del II
VHFD&5HJJLRqO¶XQLFDWUDOHpoleis del Bruzio a
YDQWDUHGHLSURVVHQLD'HO¿RQRUHFKHLQ0DJQD
Grecia spettò a tre eleati, a un tarantino e a un
GH¿QLWL ʌİȡȚȠȚțȓįİȢ GD 6WUDERQH /¶HPHUJHUH
GL TXHVWR FHQWUR IRUWL¿FDWR GRYHWWH DYYHQLUH
quando Reggio, pur riconquistata l’eleutheria nel
D&SHUVHSDUWHGHOFRQWUROORVXTXHOOR
che in data anteriore al dominio siracusano era il
proprio territorio,QTXHVWR©YXRWRSROLWLFRH
militare», durato un trentennio, evidentemen
te trovarono terreno fertile alcune comunità vol
te a darsi forme di autonomia e di indipendenza,
come nel caso della nascita dell’entità statale au
EULQGLVLQR URPDQR 1HO  D& LQ XQ
momento quindi vicino a quello in cui peregrina
rono i sacri ambasciatori, è insignito della pros
VHQLD ਜ਼ȡșȦȞ ǽȦʌȪȡȠȣ µȇȘȖ૙ȞȠȢ LO FXL QRPH q
inciso sul grande catalogo del muro poligona
le6XFFHVVLYDPHQWHQHOD&DOkitha-
rodosUHJJLQR$WKDQDGDV¿JOLRGL=RS\URVFKH
si era particolarmente distinto gareggiando nei
Soteria D 'HO¿ IXURQR WULEXWDWL PROWL RQRUL
proxenia, prodikia, promanteia, asylia, ateleia
tonoma dei Tauriani e come, pur nelle dovute e proedria

 3HU TXDQWR FRQFHUQH OD SURVVLPLWj GL Taisia con  ,QYLRGLWULUHPLFRPHsocia navalis:/LY;;9,
/RFUL ) COSTABILE  S  RVVHUYD ©'D
TXHVWR GRFXPHQWR HSLJUD¿FR VL HYLQFH FKH OD YLFL
nanza fra Taisia e Locri fece sì che fra gli abitanti
delle due poleis intercorressero rapporti ed interessi
privati: si spiega probabilmente così che nella GH¿[LR,
insieme ai nomi attestati a Locri, ne appaiano altri
WLSLFDPHQWHLWDOLFLFKHVHPEUDQRULIHULELOLD7DLVLDª
 6WUDER9,&IUINSOLERASVV
 6XOO¶DVVHWWRGHOODchora reggina al termine del domi
QLRVLUDFXVDQRYGCASTRIZIOSVVLQSDU
 /LY ;;;9   /LY ;/,,   IHGHOWj D
5RPD3OXWFab;;,,/LY;;,,,/LY
;;,9/LY;;9,&IUSARTORI
SBUONOCORES
 3HULO,,,VHFRORD&YDVHJQDODWDO¶LVFUL]LRQHRQRUL¿
FDGL'HO¿ULJXDUGDQWHǹੁıȤȪȜȠȢµȇȘ>Ȗ૙ȞȠȢ@HOMOL-
LESQO$FDXVDGHOODODFXQRVLWj
dell’epigrafe non sappiamo quali onori ricevette il
Reggino, ma non è escluso che si trattasse della
proxenia 5LPDQHQGR QHOO¶DPELWR GHO ,,, VHFROR
WLFSCORDIANOSVVINSOLERA PHWj ULFRUGLDPR FKH 5HJJLR YDQWDYD SURVVHQL DQ
SVV che a Tenos al tempo in cui l’isola era sede del Koi-
 CORDIANOS non dei Nesiotai:FIU,*;,,6XSSOO1HOOD
 3HUOHIRQWLVXL7DXULDQLFIUDE SENSI SESTITO medesima iscrizione, lacunosa, sono ricordati anche
S LSURVVHQLGL&URWRQHYGsupraQHGL7DUDQWR
 /¶HWQLFR ȉĮȚıȚȐIJȘȢ q DWWHVWDWR LQ $SSLDQR Hann.,  NOCITASHSHUOHIRQWLS
;/,9  OD IRUPD
ȉĮȚı૙ȞȠȢ HYLGHQWHPHQWH DO  Syll3O6*',ODAUXS
ternativa alla prima, si evince dal testo della GH¿[LR ROUGEMONTS6XOFDWDORJRGHLSURVVHQL
ORFUHVHDOOHOOHPHQGDWDGD)COSTABILE GHO¿FL LQFLVR VXO FG ©PXUR SROLJRQDOHª FIU DAUX
SSEG;/,;'CASTRIZIOS SVVGUARDUCCIS
DWWULEXLVFHDTaisia un piccolo bronzo del peso  DAUXDSQNACHTERGAEL
GLJUFRQDO5ODOHJHQGD7$contra INSOLERA SQROUGEMONTSMANGA-
SFKHYHGHQHOODPRQHWDLQTXHVWLRQH NARO  S  Q  NOCITA  S  H
una emissione di Temnos, in Eolide, dell’inizio del III S  FRQ DOWUD ELEOLRJUD¿D &RPH ULSRUWDWR
VHFD&SHU*CORDIANOSQO¶DW GDOO¶LVFUL]LRQH D O  XQD FRSLD GHO GHFUHWR GHO¿FR
tribuzione della moneta a TaisiaQRQqGHOWXWWRFHUWD GRYHYDHVVHUHGXSOLFDWDD5HJJLR
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL
Com’è ampiamente noto Apollo vantava legami
assai stretti con la città di Reggio e, assieme ad
Artemide, era al centro del pantheon cittadino
La stessa fondazione della colonia calcidese è
ascritta da varie fonti a un responso dell’oracolo
GHO¿FR1HOOD'HO¿GLHWjDUFDLFDGRYHYDQRHV
sere ben noti i legami con la città di Reggio se il
kitharodos reggino Ariston, gareggiando nelle
3LWLFKH FRQWUR LO ORFUHVH (XQRPRV SHU LQJUD
ziarsi il pubblico ci tenne a far presente che i suoi
antenati erano stati devoti del dio Apollo e che
SURSULRGD'HO¿HUDQRSDUWLWLSHUIRQGDUHODFROR
nia reggina6HFRQGR9DUURQHLOFXOWRGL$SRO
lo risalirebbe ancora più indietro dell’apoikia e
sarebbe da collocarsi in età eroica quando Ore
VWHGRSRHVVHUVLSXUL¿FDWRGHOPDWULFLGLRLQXQR
GHL¿XPLFKHVFRUURQRLQSURVVLPLWjGHOODFLWWj
eresse presso Reggio un tempio dedicato al
dio'DOlucus posto presso l’Apollonion i Reg
gini coglievano l’alloro che portavano con sé
dando inizio a una dafneforia che si svolgeva pe
ULRGLFDPHQWH GD 5HJJLR D 'HO¿ 1HOO¶DPELWR
delle annuali celebrazioni cittadine al dio vanno
assai probabilmente inseriti anche i già menzio
nati peana cantati in primavera in onore di Apol
lo e di cui abbiamo notizia da Aristosseno
3XUHODULHGL¿FD]LRQHGLXQDSDUWHGHOODFLWWjGL
Reggio con il nome di Phoebia ad opera di Dio
nisio II se da una parte è certamente legata al
rapporto del tiranno con il dio del quale si ritene
 6XL SULQFLSDOL FXOWL GL 5HJJLR YG CAMASSA 

YD¿JOLR, dall’altra dovette far leva proprio sul
la centralità del culto apollineo a Reggio
Altri indicatori della devozione ad Apollo sono
FRVWLWXLWLGDOODSUHVHQ]DGHOO¶HI¿JHGHOGLRQHOOD
PRQHWD]LRQHFLWWDGLQDDSDUWLUHGDOD&
circaHGDLPDWWRQLFRQODVWDPSLJOLDǹȆȅȁ
ȁȍȃȅȈHǿǼȇǹǹȆȅȁȁȍȃȅȈSURGRWWLWUD,9
H ,, VHF D& GD XQD ¿JOLQD dell’Apollonion ed
esportati anche nella vicina Messana 6XOOD
base di quanto detto ben si comprende come, tra
tutte le poleis del Bruzio, Reggio «non poteva
non essere uno dei punti fermi dell’itinerario
PDJQRJUHFRHVLFHOLRWDSHUFRUVRGDLtheoroi del
santuario pitico»3XULQWRQLPRGHVWLLOFXOWR
di Apollo continuò ad aver seguito a 5HJLXP
,XOLXP anche nella prima età imperiale come
confermano una serie di bassorilievi iscritti con
attributi apollinei e un’iscrizione attualmente
LUUHSHULELOHGL,,,VHFG&FKHULFRUGDLOODVFLWR
testamentario di 7L%HUYHQXV7LI6DELQXV,,,,-
YLUDHGSRW,, al tempio di Apollo Maior
Possiamo concludere sottolineando l’importanza
GHOOHOLVWHGL(SLGDXURH'HO¿TXDOLWHVWLPRQLDQ
]H GL QRWHYROH LQWHUHVVH VWRULFR 6H FDODWH QHL
rispettivi quadri cronologici, esse fungono da
spia delle trasformazioni e dei cambiamenti a
cui furono soggette le istituzioni delle poleis
EUX]LHWUDODPHWjGHO,9HO¶LQL]LRGHO,,VHFD&
I due cataloghi, infatti, si collocano agli estremi
 MICHELINI  S  FRQ ELEOLRJUD¿D SUHFH
PARRAVX$SROORLQSDUWLFS GHQWH
 $QWLRFKFGrHist )apud 6WUDER9,+H  3HU LO WLSR FIU ,* ;,9   Messana ,QROWUH
UDFOLG /HPE IU  'LOWV  FGrHist  )  COSTABILESCAMASSASLUC-
'LRG9,,,'LRQ+;,;6WUDER9, CASPARRAS
3HUXQ¶DQDOLVLGHOOHIRQWLVXOODIRQGD]LRQHFIUVALLET  CAMASSAS
SCAMASSASVV6X6WUDER  COSTABILESLQSDUWLFQRWDQQ,
9,HFGrHist )YGMUSTIS  ,* ;,9   BUONOCORE  S  Q  
 6WUDER9,©ੂİȡȠઃȢȖ੹ȡİੇȞĮȚIJȠ૨ĬİȠ૨IJȠઃȢʌȡȠ D’A MORE SQH,, BUONOCORE
ȖȩȞȠȣȢĮ੝IJȠ૨țĮ੿IJ੽ȞਕʌȠȚțȓĮȞਥȞșȑȞįİਥıIJȐȜșĮȚª
 9DUUAnt. rer. hum.S0LUVFK
 &IU Q SUHFHGHQWH 6XO WHPD GHO FXOWR DSROOLQHR D
Reggio, e sulla tradizione varroniana in particolare,
si veda COSTABILES
 &IUsupraQHCAMASSAS
 6WUDER9,
 3OXWDe AlexIRUWautvirtE
 6XOODULIRQGD]LRQHGL5HJJLRFIULUCCAS

SQ D’A MORE SQ6X
,*;,9VLYHGDLQROWUHBUONOCORES
3HULULOLHYLLQRJJHWWR±LQFXLVRQRULFRUGDWLVDFUL¿FL
FHOHEUDWL DG $SROOR H DG $UWHPLGH ± YG DQFKH
CAMASSASHLUCCAS
 ,/6&IUBUONOCORESQFRQEL
EOLRJUD¿D SUHFHGHQWH H RUD MICHELINI  S  ,O
riferimento ad un «tempio maggiore» evidentemente
SUHVXSSRQHO¶HVLVWHQ]DLQFLWWjGLXQDOWURHGL¿FLRGL
FXOWRGHGLFDWRDG$SROOR

±O¶LQL]LRHOD¿QH±GLTXHOODFKHIXODIDVHGL
scendente della parabola storica del Bruzio gre
FR&RQODOLVWDHSLGDXULDFLVLDSSURVVLPDDO
D&HFLRqDXQPRPHQWRGHFLVLYRFHUWDPHQWHGL
svolta, per la storia dell’attuale Calabria magno
JUHFD,QTXHOO¶DQQRHPEOHPDWLFRLQFXLFDGGHLO
SRWHUHGLRQLVLDQRD6LUDFXVD±FRQOHFRQVHJXHQ
ti ripercussioni sull’estrema porzione della regio
ne peninsulare – registriamo la nascita dalla co
SALVATORE M EDAGLIA
BOURGUET  %RXUJXHW ( ©,QVFULSWLRQV GH 'HOSKHV
Décrets de proxénie du IVe siècle», %&+  
S
BOUSQUET  %RXVTXHW - ©,QVFULSWLRQV GH 'HOSKHV
Notes sur les Comptes des Naopes», %&+6XSSO
S
BOUSQUET  %RXVTXHW - Etudes sur les comptes de
Delphes3DULV
BRIZZI  %UL]]L * ©$QFRUD VX $QQLEDOH H O¶(OOHQL
smo: la fondazione di Artaxata e l’iscrizione di Era
/DFLQLDª$WWLGHO,&RQJUHVVR,QWHUQD]LRQDOHGL6WX
stola lucana della confederazione autonoma dei
%UHWWLL$TXHVWLXOWLPLQXRYLHDJJXHUULWLSURWD
gonisti dello scenario politico, si deve in gran
parte imputare la lacerazione degli assetti regio
nali e il progressivo indebolimento delle città ita
OLRWH'DOFDQWRVXRODOLVWDGL'HO¿FLUHVWLWXLVFH
l’immagine, un po’ mutata, di un Bruzio che agli
GL )HQLFL H 3XQLFL  5RPD  QRYHPEUH 
5RPDS
BUONOCORE%XRQRFRUH0©5HJLR,,,/XFDQLDHW
%UXWWLL5HJLXP,XOLXPªLQ6XSSOHPHQWD,WDOLFDQV
9S
CALÌ&DOu9©6DQWXDULHFXOWRGL$VFOHSLRLQ6LFL
OLDªLQ'H0LUR(6IDPHQL*DVSDUUR*&DOu9
pGV ,O &XOWR GL $VFOHSLR QHOO¶DUHD PHGLWHUUDQHD,
$WWLGHO&RQYHJQRLQWHUQD]LRQDOH$JULJHQWR
LQL]LGHO,,VHFRORD&qUHGXFHGDOODJXHUUDDQ QRYHPEUH5RPDS
nibalica ed è investito dalla politica coloniaria CAMASSA&DPDVVD*©,FXOWLGHOO¶DUHDGHOORVWUHW
URPDQD &RQ LO UDIIRU]DPHQWR GHL IRHGHUD e le to», in: Lo stretto crocevia di culture, Atti del XXVI
&RQYHJQR GL 6WXGL VXOOD 0DJQD *UHFLD 7DUDQWR ±
deduzioni di nuove colonie, lì dove sorgevano il
lustri poleis, andava in gran parte consolidandosi
la romanizzazione dell’attuale Calabria con il
FRQVHJXHQWHWUDPRQWRGHLIDVWLPDJQRJUHFL
5HJJLR&DODEULDRWWREUH7DUDQWR
S
CAMASSA  &DPDVVD * ©3HU XQD VWRULD GHL FXOWL
QHOO¶DUHDGHOOR6WUHWWRªLQ*UDV0*UHFR(*X]
]R 3 * pGV Nel cuore del Mediterraneo antico.
5HJJLR0HVVLQDHOHFRORQLHFDOFLGHVLQHOO¶DUHDGHOOR
Stretto&RULJOLDQR&DODEUR&VS
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%LEOLRJUD¿D 
CERAUDOD&HUDXGR*©,QGDJLQLWRSRJUD¿FKHWUDOD
A DAMESTEANU  $GDPHVWHDQX ' ©/D IRWRJUD¿D IRFHGHO1HWRH3XQWD$OLFH&URWRQHª$WWLGHO&RQ
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*UHFLD 7DUDQWR  RWWREUH  1DSROL  CERAUDO E &HUDXGR * ©/D WRSRJUD¿D DQWLFD GHO
S WUDWWRGLFRVWDWUDODIRFHGHO1HWRH0DULQDGL6WURQ
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YHJQR GHOOD 6,6$& 0HVVLQD ± 5HJJLR &DODEULD
CHANIOTIS&KDQLRWLV$©+HOOHQLVWLF/DVDLD&UHWH
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BITTO%LWWR,©7HVWLPRQLDQ]HHSLJUD¿FKHGL0HV
sina romana: iscrizione in onore di Asklepio e di
+\JHLDªLQ*HQWLOL%HW3LQ]RQH$pGVMessina
H5HJJLRQHOO¶DQWLFKLWjVWRULDVRFLHWjFXOWXUD, Atti
GHO &RQYHJQR GHOOD 6,6$& 0HVVLQD ± 5HJJLR
&,',,-%RXVTXHW&RUSXVGHV,QVFULSWLRQVGH'HOSKHV
,,/HVFRPSWHVGXTXDWULqPHHWGXWURLVLqPHVLqFOH,
3DUtV
&,/: &RUSXV,QVFULSWLRQXP/DWLQDUXP%HUROLQLVV
CORDIANO&RUGLDQR*La ginnasiarchia nelle «po-
leis» dell’Occidente mediterraneo antico3LVD
CORDIANO&RUGLDQR*©1XRYLVWXGLVX¶ȇȒȖȚȠȞLQ
&DODEULD  PDJJLR  6RYHULD 0DQQHOOL età ellenistica», QuadUrbinCultClass QV  
S S
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

CORDIANO  &RUGDQR ) ©(SLJUD¿D JUHFD QHOO¶,WDOLD DAUXD'DX[*©,QVFULSWLRQVGH'HOSKHVLQpGLWHV

URPDQDª LQ 8UVR * pG 3DWULD GLYHUVLV JHQWLEXV ou revues», %&+S
una? 8QLWjSROLWLFDHLGHQWLWjHWQLFKHQHOO¶,WDOLDDQWL- DAUX E 'DX[ * ©/LVWHV GHOSKLTXHV GH WKpDUR
ca $WWL GHO FRQYHJQR LQWHUQD]LRQDOH &LYLGDOH GHO doques», 5(*;/,,S
)ULXOLVHWWHPEUH3LVDS DAUX'DX[*©1RWHVXUODOLVWHGHVWKpRURGRTXHVª
CORDIANO, ACCARDO&RUGLDQR*$FFDUGR65L- %&+S
FHUFKH VWRULFRWRSRJUD¿FKH VXOOH DUHH FRQ¿QDULH DAUX D 'DX[ * ©7URLV UHPDUTXHV GH FKURQRORJLH
GHOO¶DQWLFDFKRUDGL5KHJLRQ3LVD
COSTABILE  &RVWDELOH ) 0XQLFLSLXP /RFUHQVLXP
,VWLWX]LRQLHRUJDQL]]D]LRQHVRFLDOHGL/RFULURPDQD,
1DSROL
COSTABILE  &RVWDELOH ) ©,O FXOWR GL $SROOR TXDOH
GHOSKLTXH,,,e et IIeVLqFOHVDYDQW-&ª%&+
S
DAUX E 'DX[ * ©/D JUDQGH OLVWH GHOSKLTXH GHV
théarodoques», AJPhS
DE FRANCISCIS'H)UDQFLVFLV$Stato e società in
testimonianza della tradizione corale e religiosa di
Reggio e Messana», 0()5$    S 

COSTABILED&RVWDELOH),VWLWX]LRQLHIRUPHFRVWLWX-
]LRQDOLQHOOHFLWWjGHO%UX]LRLQHWjURPDQD, Napoli,

COSTABILEE&RVWDELOH)©,*LQQDVLDUFKLD3HWHOLDª
ASCAL/,S
COSTABILE&RVWDELOH)©,PDJLVWUDWLHSRQLPLGLXQ
EROOR¿JXOLQRGDL%UXWWLLªPanoramiS

COSTABILED&RVWDELOH)pGPolis ed olympieion a
/RFUL(SL]H¿UL&RVWLWX]LRQHHFRQRPLFDH¿QDQ]HGL
una città della Magna Grecia 6RYHULD 0DQQHOOL
/RFUL(SL]H¿UL/¶DUFKLYLRGHOO¶2O\PSLHLRQORFUHVH,
1DSROL
DE LA GENIÈRE'H/D*HQLqUH-©8QH[YRWRORFUH
VHD'HO¿"ªASNPS
DE SANCTIS  'H 6DQFWLV * ©, WKHDURGRNRL
d’Epidauro», AATS
DE SANCTIS'H6DQFWLV*Scritti minori, I, Roma,
S
DE SENSI SESTITO'H6HQVL6HVWLWR*©/D&DODEULD
LQHWjDUFDLFDHFODVVLFD6WRULDHFRQRPLDVRFLHWjª
LQ 6HWWLV 6 pG Storia della Calabria antica, I,
5RPD±5HJJLR&DODEULDS
DE SENSI SESTITO'H6HQVL6HVWLWR*©'D7KXULL
D &RSLDª $WWL GHO ;;;,, &RQYHJQR GL 6WXGL VXOOD

COSTABILEE©Editio altera e traduzione delle tabelle
ORFUHVLªLQ&RVWDELOH)pGPolis ed olympieion a
/RFUL(SL]H¿UL&RVWLWX]LRQHHFRQRPLFDH¿QDQ]HGL
una città della Magna Grecia 6RYHULD 0DQQHOOL
S
0DJQD*UHFLD7DUDQWR±6LEDULRWWREUH
7DUDQWRS
DE SENSI SESTITO'H6HQVL6HVWLWR*©,GXH'LRQL
sii e la nascita della confederazione brettia», in: De
6HQVL 6HVWLWR * pG , %UHWWLL I &XOWXUD OLQJXD H
documentazione storico-archeologica $WWL GHO 6H
COSTABILE&RVWDELOH)©'DOOHpoleis ai municipia
QHO %UX]LR URPDQRª LQ 6HWWLV 6 pG Storia della
Calabria antica. Età italica e romana ,, 5RPD
5HJJLR&DODEULDS
COSTABILE&RVWDELOH)©'H¿[LRQHV da Locri Epize
¿ULQXRYLGDWLVXLFXOWLVXOODVWRULDHVXOODLVWLWX]LR
ni», MEP,,S
COSTAMAGNA, SABBIONE&RVWDPDJQD/6DEELRQH
PLQDULR,UDFHE5RVVDQRIHEEUDLR6R
YHULD0DQQHOOLS
DE SENSI SESTITO'H6HQVL6HVWLWR*Tra l’Amato e
LO6DYXWR,7HULQDHLO/DPHWLQRQHOFRQWHVWRGHOO¶,WD
lia antica6RYHULD0DQQHOOL
DE SENSI SESTITO'H6HQVL6HVWLWR*Alessandro e
OH SRSROD]LRQL GHOOD /XFDQLD H GHO %UX]LR, Atti del
;/,,, &RQYHJQR GL 6WXGL VXOOD 0DJQD *UHFLD 7D
&8QDFLWWjLQ0DJQD*UHFLD/RFUL(SL]H¿UL*XL- UDQWR ± &RVHQ]D  VHWWHPEUH  1DSROL
da archeologica5HJJLR&DODEULD S
CULASSO GASTALDI&XODVVR*DVWDOGL(©/DSURV DE SENSI SESTITO  * 'H 6HQVL 6HVWLWR , 7DXULDQL
VHQLDDWHQLHVHSHU'DPR[HQRV¿JOLRGL3KLORGDPRV QHOOHIRQWLOHWWHUDULHLQ5$JRVWLQRpG*OL,WDOLFL
GL7DUDQWR,*,,2ªMEP,,S
D’A MORE'¶$PRRUH/©%UHYHQRWDDGXQDGH¿[LR
JUHFDGD/RFUL(SL]H¿ULªLQZPES

D’A MORE  '¶$PRUH / ,VFUL]LRQL JUHFKH G¶,WDOLD
5HJJLR&DODEULD5RPD
DAUX 1936: DAUX, G., 'HOSKHVDX,, eHWDX, er siècle depuis
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DAUX  'DX[ * ©,QVFULSWLRQV GH 'HOSKHVª %&+,
S
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,QWULHUL 0 ©&URWRQH LQ HWj JUHFD H URPDQDª LQ
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6RYHULD0DQQHOOLS
DE SENSI SESTITO, MANCUSO  'H 6HQVL 6HVWLWR *
0DQFXVR6©,O/DPHWLQRDQWLFRH7HULQD±0DJQD
Grecia dall’età protostorica all’età romana», in: Maz
]D ) pG /DPH]LD 7HUPH 6WRULD FXOWXUD HFRQR-
mia6RYHULD0DQQHOOLS
DILLON'LOORQ0Pilgrims and Pilgrimage in An-
cient Greece/RQGRQ±1HZ<RUN

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LQ6DPRWKUDFH7KH(SLJUDSKLFDO(YLGHQFH+HVSH-
ria6XSSO$WKHQV
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LQ HWj HOOHQLVWLFD H URPDQDª LQ 3DUUD 0 & pG Délos», in %&+S
.DXORQtD&DXORQLD6WLOLGDHROWUH&RQWULEXWLVWR-
ULFLDUFKHRORJLFLHWRSRJUD¿FL, I, ANSPV,94XD
GHUQLS
FACELLA)DFHOOD$$OHVD$UFRQLGHD5LFHUFKHVX
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theorodokos di Locri», 0LVFHOODQHD*UHFDH5RPD-
na;;S
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QDKHW07K/LVWHGHV,WDOLHQVGH'pORVLQ0OOHU
& +DVHQRU & pGV /HV ,WDOLHQV GDQV OH 0RQGH
*UHF,,eVLqFOHDY-&±, er siècle ap. J.-C. Circula-
WLRQDFWLYLWpVLQWpJUDWLRQ, Actes de la Table Ronde
H ATZOPOULOS+DW]RSRXORV0 %©8QSUrWUHG¶$P
phipolis dans la grande liste des théarodoques de
Delphes», %&+S
H ATZOPOULOS  +DW]RSRXORV 0 % ©(SLJUDSKLH HW
philologie: récentes découvertes épigraphiques et
gloses macédoniennes d’Hésychius», &5$, 
S
HAUSSOULLIER  +DXVVRXOOLHU % ©)UDJPHQWV G¶XQH
liste des proxènes rangés par ordre géographique»,
%&+S
HOLLOWAY, JENKINS+ROORZD\5 5-HQNLQV* .
Terina%HOOLQ]RQD
HOMOLLE  +RPROOH 7 ©,QVFULSWLRQV GH 'HOSKHVª
3DULV  PDL  %&+ VXSSO  $WKpQHV %&+S
S ,$(SLG:3HHN,QVFKULIWHQDXVGHP$VNOHSLHLRQYRQ(SL-
)',,,)RXLOOHVGH'HOSKHV,,,(SLJUDSKLH3DULV dauros, Abhandlungen der Sächsischen Akademie
 GHU:LVVHQVFKDIWHQ]X/HLS]LJ3KLORORJLVFKKLVWRUL
FRONDA)URQGD0 3%HWZHHQ5RPHDQG&DUWKDJH
6RXWKHUQ,WDO\GXULQJWKH6HFRQG3XQLF:DU, Cam
EULGJH
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Sardes,,*HQqYH
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VFKH.ODVVH%DQG+HIW%HUOLQ
,' ,QVFULSWLRQVGH'pORV3DULV
,*,QVFULSWLRQHV*UDHFDH%HUROLQLVV
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Rhegion: l’occupazione sparsa a carattere paganico
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%HUWLQHOOL0 *'RQDWL$pGVCittà e territorio,
$WWLGHO,9,QFRQWUR,QWHUQD]LRQDOHGL6WRULD$QWLFD
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caica3LVD
GIANGIULIO  *LDQJLXOLR 0 ©)LORWWHWH WUD 6LEDUL H
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/LOOHQRYHPEUH1DSROLS
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GHOOD VHOYD LQ ,WDOLD PHULGLRQDOH 7UDVIRUPD]LRQL H
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%DULS
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tuario di Hera Lacinia a Capo Colonna di Crotone,
0LODQRS
Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

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alla guerra annibalica», HesperìaS

M ARI  0DUL 0 Al di là dell’Olimpo. Macedoni e
grandi santuari della Grecia dall’età arcaica al pri-
WDOHGL6DQ*LRYDQQL0LODQRS
LAZZARINI/D]]DULQL0 /©/¶DSSRUWRGHOO¶HSLJUD
¿DJUHFDDOORVWXGLRGHOOD&DODEULDWLUUHQLFDªLQ'H
6HQVL6HVWLWR*pGLa Calabria tirrenica nell’an-
tichità. Nuovi documenti e problematiche storiche,
mo ellenismoȂǼȁǼȉǾȂǹȉǹ$WHQH±3DUL
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M ARINO, TALIANO GRASSO0DULQR'7DOLDQR*UDV
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6RYHULD0DQQHOOLS provincia di Crotone. Paesaggi storici e insedia-
LETTA  /HWWD & ©, OHJDPL WUD L SRSROL LWDOLFL QHOOH menti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria
Origines di Catone tra consapevolezza etnica e ideo all’Altomedioevo5LFHUFKH,9&ROODQDGHO'LSDUWL
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Architettura, esigenze rituali e forme di ricezione del
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d’épigraphie hellénistiques%UX[HOOHV
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testimonianze archeologiche a Locri tra il III e il I
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SARTORI6DUWRUL)Problemi di storia costituzionale
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Modalità di intervento, tecniche terapeutiche, model
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tà5RPDS L’arte di Asclepio. Medici e malattie in età antica,
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Ancient Greek City-StateYRO&RSHQKDJHQ
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Greece. The Theorodokia in the Peloponnese, Göt
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liste des théorodoques», %&+S
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ex scriptoribus praeter anthologiam collectae, Lip
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PRÜCKNER3UFNQHU+'LH/RNULVFKHQ7RQUHOLHIV
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merce et civilisation des cités chalcidiennes du
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della Magna Grecia, Atti del XLIV Convegno di
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ROBERT5REHUW/©9LOOHVGH&DULHHWG¶,RQLHGDQV 7DUDQWRS
la liste des Théorodoques de Delphes», %&+  ZORAT=RUDW0©'HO¿7XULH7DUDQWR3HUODVWR
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;;;,FRQYHJQRGLVWXGLVXOOD0DJQD*UHFLD7DUDQ Minerva e Hercules da Copia Thurii incisa su una
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Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

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Dal viaggio dei theoroi di Epidauro a quello dei theoroiGHO¿FL 

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