non sono bene che nome darò a questa cosa, semplicemente so che
voglio che tutte le mie riflessioni ci finiscano quindi niente, riflessioni di
un adolescente che pensa troppo.
la vita è un videogioco
c'è questa canzone "obiezione" degli Eugenio in via di gioia, parla del
grillo parlante e di morale e di coscienza, "ma qual'è la differenza" dice
nella canzone, ed è effettivamente una domanda stupenda perché come
è vero che la nostra è spesso una morale collettiva ovvero quella che si
ha in una società come per esempio un insieme di leggi,costumi,
tradizioni e usanze creano quella di un popolo e quindi non è una cosa
prettamente personale, la morale è semplicemente ciò che noi vediamo
giusto o sbagliato bianco nero o grigio ed è comunque una cosa fluida
che cambia, tutti la hanno diversa ma uguale spesso sono singoli eventi
nel corso della nostra vita ad aver cambiato la nostra morale magari
anche in modo collettivo, la coscienza invece è qualcosa di diverso,
mettiamo caso che io rubi un pacchetto di caramelle al supermercato, la
mia morale mi dice che è sbagliato ok? perché nella mia morale rubare è
sbagliato e fin qui tutto bene, la mia coscienza mi può dire "eri affamato
e hai ritenuto questa la soluzione non c'è niente di male" la nostra
coscienza è composta da una versione di noi che ci giudica e ci dice
cosa è giustificabile oppure no, al contrario la morale è più come un
insieme di leggi non scritte che vige nel nostro cervello e tutto questo
semplicemente modifichi ognuno di noi facendoci credere cos'è giusto e
cos'è sbagliato in modi differenti, magari due persone credono che la
stessa cosa sia sbagliata ma per percorsi mentali differenti,per esempio
io e Marco (dove Marco è una persona media) crediamo entrambi che
sia sbagliato rubare un pacchetto di caramelle, io perché crei un danno
economico al negoziante e Marco solamente perché infrangi la legge,
entrambi crediamo quindi che sia sbagliato rubarlo ma nel mio ideale
basterebbe una punizione per ripagare il furto, ma per lui invece la
punizione è relativa alla legge e quindi di conseguenza più grave della
mia, nonostante entrambi pensiamo che sia sbagliato è sbagliato in modi
diversi e questo è un altro esempio di come coscienza e morale sono
cose diverse e la coscienza soprattutto è una cosa personale e
individuale.
da solo su Marte
qualche mese fa non avrei saputo spiegare cos'è l'amore, era per me un
ammasso confuso di emozioni sensazioni contrastanti, perché l'amore è
anche sofferenza, l'amore è tutto, si soffre, si gioisce, ma soprattutto si
vive, amore è vivere, l'amore può essere sofferto perché si sennò non
sarebbe amore, credo che sia fondamentale nell'amore la connessione,
cioè tu non puoi innamorarti realmente di qualcuno senza averci una
connessione e io lo dico da persone che pensava di esserlo, questo
perché ti innamori di un sogno non di una persona della tua personale
visione di lei o lui e non della persona in sé a tal punto che solo
parlandoci l'attrazione può scomparire,ma io l'amore ho imparato cos'è o
almeno ho imparato cos'è per me grazie a una persona che mi ha fatto
riscoprire tutto ciò che l'amore era per me facendomi vivere quello che
probabilmente è il periodo migliore della mia vita, l'amore per me è come
una giornata senza il sole ma con la luce, come quando dopo una
giornata stancante torni a casa e c'è uno dei tuoi piatti preferiti ed è tutto,
ormai per me è quasi tutto sto vivendo in funzione di quello ormai e sono
consapevole che è pericoloso per quanto so che il mio amore non
svanirà è pericoloso affidare la propria felicità completamente ad una
cosa/persona
il mio concetto di amore continua ad espandersi proprio come avevo
predetto ora posso dire che altre cose sono amore cose che prima avrei
detto normali ma che non lo sono più se le fai con qualcuno con il quale
sei legato e senti come un filo che ti lega che quando ti allontani fa male
proprio sotto il cuore,ma cos'è l'amore se non la cancellazione dei dubbi
delle paure, certe volte li da è innegabile ma alla fine li toglie sempre, è
la come lo sbocciare di tutti i fiori, il primo sguardo di un padre a suo
figlio,il tuo piatto preferito al termine di una giornata stancante ed altre
mille cose di questo tipo, ma tutte insieme e aumentate di intensità,
perché basta uno sguardo per essere felici a volte
fame di esperienze
sapere e potere
tutti abbiamo desideri nascosti segreti che quasi ci vergogniamo ad
esternare, spesso sono desideri irrealizzabili che richiederebbero un
potere inesistente per averli, ma questo non ci impedisce di sognarli
perché è questo che sono e resteranno, sogni e questa introduzione
forse insensata era per dire il mio, l'onniscienza, da quando ho scoperto
questa parola me ne sono innamorato è un concetto così vasto ma così
semplice, sapere tutto, è così facile da dire ma così difficile da
comprendere, ci sarebbe quasi noia nell'esserlo però ci sarebbero
notevoli vantaggi pratici oltre che potrei saziare la mia enorme e
continua curiosità, ma ora cerco di spiegare come dovrebbe funzionare
secondo me, io non dovrei sapere tutto, ma essere in grado di sapere
tutto, una cosa del tipo, voglio sapere chi ha costruito qualcosa? me lo
chiedo e la risposta compare nella mia mente, altrimenti il flusso
continuo di informazioni che si vengono a creare o che sono già state
create probabilmente mi farebbe impazzire però questo è irrilevante
visto che l'onniscienza è irrealistica, proprio come l'onnipotenza ha
anche essa un proprio paradosso che ci costringe a riscriverne il
concetto, però per semplicità spiegherò il paradosso
dell'onnipotenza.Nell'ipotesi in cui tu sei onnipotente, crei una pietra che
nessuno può sollevare, però se neanche tu puoi sollevarla non puoi fare
tutto, ma al contempo stesso se riesci a sollevarla non sei in grado di
creare una pietra che nessuno può sollevare e di conseguenza non sei
in grado di fare tutto, è ironico come questi concetti che noi di solito
attribuiamo a un dio siano irrealizzabili
mamihlapinatapai
«guardarsi reciprocamente negli occhi sperando che l'altra persona
faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente, ma che
nessuno dei due vuole fare per primo»
questa è la definizione di mamihlapinatapai,che beh è stupenda, non
avevo la minima idea che questa parola esistesse finché non ho
ascoltato l'omonima canzone di galeffi e ho deciso di informarmi sulla
parola, può rappresentare quella costante indecisione degli esseri
umani, quell' indecisione che come dice la parola stessa ci porta ad
aspettare che sia qualcun'altro a fare qualcosa nonostante lo
desideriamo ardentemente e questo è patetico, ma adorabile, ci rende
umani, non saremmo umani senza di questo patetici perché quasi mai in
grado di prendere in mano la situazione e adorabile perché anche se
non la prendiamo in mano ci affidiamo alla fiducia ed è bello come
nonostante tutto lo schifo che ci sia, che abbiamo creato noi riusciamo
comunque ad aver creato qualcosa di buono, gli sguardi di due
innamorati valgono cento anni di guerra? probabilmente no, non
possono compensare tutto questo ma vale la pena per il mondo di
essersi sviluppato attraverso cose ben peggiori della guerra solo per
arrivare a dare a quei due innamorati un mamihlapinatapai? si, ne vale
la pena.
essere adulto
gli occhi
gli occhi specchio dell'anima si dice no? più che di ciò che pensiamo
negli occhi degli altri vediamo cosa temono e cosa vogliono non cosa
sono, per quanto ciò che vogliamo e ciò di cui abbiamo paura ci
definiscono, vorrei far notare quanto sia ironico che non sia cosa siamo
a definirci ma cioè che non abbiamo o ciò che non vogliamo,ma
comunque noi siamo le nostre paura e i nostri desideri, è così è
oggettivo, fattuale e questo perché semplicemente vedendo una
persona, senza conoscerne niente ma sapendo solo che ha paura che
ne so della reazione delle persone che ama quando sbaglia, ha paura di
fallire o di ferire chi ha accanto e che desidera solamente la felicità di chi
gli sta accanto puoi sapere chi o cosa è quella persona ed è bello è
sano desiderare cose irrealizzabili e avere paura di cose che ci
accadono tutti i giorni, la paura ci rende umani non avere paure e
desideri ci renderebbe vuoti senza un motivo di vivere, ma anche solo
non avere paura, che senso ha fare le cose se non hai paura delle
conseguenze, è come per dirla in un modo molto brutto, venire senza
fare l'amore, che senso avrebbe sì ok sei venuto ma con che scopo sei
venuto, ok è finita lì, non hai accanto qualcuno con cui condividere la
cosa la paura i dubbi i timori ma anche i desideri, le voglie e i sogni,
siamo fatti di ciò che temiamo e ciò che amiamo
cammino
sei un uno o uno zero? sei attivo o no? sei un sì o un no? in codice
binario lo zero rappresenta per l'appunto lo zero la "non attività" e l'uno
l'attività, questa frase "sei un uno o uno zero?" viene da mr robot e
vabbè il contesto generale non è importante, ma viene posta al
protagonista per fargli capire se è uno che agisce o uno che resta a
guardare, un po' come tutti noi quasi,vediamo quasi giornalmente
dolore, solitudine, ingiustizie e anche di peggio ma spesso chiudiamo un
occhio, perché? è forse più semplice convivere con la consapevolezza
che potremmo fare qualcosa se ne avessimo la voglia o la capacità?
oppure la maggioranza non ci riesce e questa serie di pensieri
appartiene a una minoranza di persone, e di questa minoranza di
persone solo una parte ancora più piccola agisce e di quella parte
un'altra a sua volta ancora più piccola riesce nel suo intento,
probabilmente sto parlando di qualche centinaia di persone massimo
qualche migliaio, senza ovviamente contare però tutte quelle persone
che possono essere influenzate positivamente da quello che quel
piccolo gruppo fa e quindi fare qualcosa di buono a loro volta nonostante
magari non capiscono neanche il perché lo fanno come dire per
convenienza sociale quasi però è ok perché comunque qualcosa fanno
invece la mia domanda quella che faccio a me anche adesso in questo
momento, sei un uno o uno zero?
dolore
cos'è alla fine tutto se non dolore, di diverse gradazioni ma pur sempre
dolore, non c'è altro che quello anzi no, due cose ci sono dolore e amore
le altre sono tutte sfumature,grigi variazioni grandi o piccole di questi
due non si possono cancellare l'un l'altro, o meglio potrebbero ma è
difficile è davvero difficile c'è bisogno di contatto di stare insieme avere
l'altro accanto ma più spesso il dolore è l'unica cosa che si sente, puro e
semplice dolore, non è quasi rilassante? l'assoluto dominio di una
sensazione che cancella tutte le altre che cancella una persona la fa
diventare l'ombra di sé stessa la fa diventare dolore dolore crea dolore
ma amore non crea amore crea dolore è ironico vero? tutto crea dolore
non c'è una scappatoia, sta tutto in quanto sei bravo a gestirlo o meglio
ignorarlo, o se proprio sei di quelle persone a crearlo, se sei
genuinamente felice o sei con qualcuno che ami, o sai gestire e ignorare
il dolore oppure lo crei agli altri a tal punto di nutrirti della cosa per non
provarne ed è una cosa meschina ma queste persone non se ne
rendono conto sono loro il centro del mondo, la cosa ancora più ironica è
che quello che per me può essere star bene per qualcun'altro è stare
malissimo come ovviamente quello che per me è star malissimo è stare
bene per qualcun'altro, dipende dagli standard diciamo e no cioè che
mondo di merda eh? non riesco manco a farcela dio mio fa schifo tutto
questo, il dolore crea semprr dolore e io sono dolore ormai e non faccio
altro che crearne e provarne con qualche sprazzo d'amore in mezzo, la
mia vita può essere definita come un libro di merda con cinque pagine
che però fanno valere la pena di leggere il resto