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Meningite

Eziologia
La meningite è l’infiammazione di una delle tre membrane (meningi, appunto) che
ricoprono il cervello, causata da virus, batteri, agenti chimici o condizioni
patologiche come emorragie o carcinomi. Può essere asettica (virale) o batterica.
Il termine meningite asettica si riferisce genericamente a tutti i casi di meningite
in cui nessuna infezione batterica può essere dimostrata. È generalmente dovuta a
virus ma può essere anche il risultato di infezione batteriche che sono già state
parzialmente trattate (sinusite ad esempio). Solitamente, l'infezione batterica
origina in un altro punto del corpo da cui i batteri possono raggiungere le meningi
attraverso il flusso sanguigno. Treponema pallidum(la causa della sifilide) e Borrelia
burgdorferi (noto per causare la malattia di Lyme) sono esempi di virus.
Batteri
Quelle di origine batterica sono causate per la quasi totalità da:
 Neisseria meningitidis (meningocco);
 Streptococcus pneumoniae (pneumococco);
 Haemophilus influenzae (causa otite e passa alle meningi)
 Listeria (batterio che si trasmette nel bambino alla nascita poiché passando
per la cavità vaginale respira le spore che vi sono)
Tutti i cocchi sono detti “Gran positivi” e i bacilli invece sono “negativi”. La
Nesseria è l’unica che si può trasmettere uomo-uomo, tra tutte. Del meningococco
esistono diversi siero gruppi di cui 5 patogeni per l’uomo: A, B, C, Y, W135, X. Il
più aggressivo è il meningococco C. Questo batterio vive nelle cavità nasofaringee e
può essere trasmesso con il contatto diretto mediante secrezioni salivari o
respiratorie, talvolta migra penetrando nel sistema endoteliale e nel sangue secondo
meccanismi ancora non del tutto chiari, progredendo verso la meningite. Lo sviluppo
dell’infezione verso uno stato patologico dipende dallo stato nutrizionale e
immunitario. Ogni anno in tutto il mondo le meningiti batteriche sono responsabili di
circa 1.200.000 morti. Tra i sopravvissuti circa il 20% soffre di esiti invalidanti
come sordità, amputazione degli arti, epilessia o ritardi mentali.
Contagio (trasmissione)
La maggior parte dei casi di meningite, sia virale che batterica, deriva da infezioni
contagiose che si diffondono attraverso le minuscole gocce di liquidi provenienti
dalla gola e dal naso di una persona infetta. Le goccioline possono essere
trasportate dall’aria quando la persona tossisce, ride, parla o starnutisce. Poi
possono infettare le altre persone che le respirano oppure che, dopo averle
toccate, portano le mani al naso o alla bocca. L’infezione si trasmette anche
condividendo alimenti, bicchieri, stoviglie, fazzoletti o asciugamani con una persona
infetta. Alcuni agenti infettivi si possono diffondere attraverso le feci, quindi chi
entra in contatto con le feci, ad esempio un bambino non abituato a lavarsi le mani,
può contrarre l’infezione. Nella maggior parte dei casi l’infezione si diffonde tra
persone che vivono a stretto contatto, ad esempio tra coloro che vivono vive nella
stessa casa oppure si espongono all’agente infettivo baciando la persona infetta o
condividendo bicchieri e stoviglie. Il contatto casuale a scuola o sul posto di lavoro
con una persona infetta di solito non trasmetterà l’agente infettivo.

Incubazione
ll tempo può variare a seconda della causa dell’infezione (virus o batterio
responsabile):

 M. virale: varia da tre a sei giorni


 M. batterica: varia dai 3 ai 10 giorni

Sintomi
Sono tre i punti ritenuti essenziali per limitare la mortalità della meningite:

 precoce riconoscimento dei sintomi e dei segni clinici;


 immediata esecuzione delle procedure diagnostiche;
 tempestiva somministrazione della terapia antibiotica

I segni e sintomi della meningite sono distinti per età: se nel bambino oltre i due
anni l’esordio classico della meningite si caratterizza per la presenza di febbre,
cefalea, rigidità nucale, manifestazioni cliniche classiche di irritazione
meningeale,fotofobia, vomito, alterazione dello stato di coscienza e crisi convulsive.
Cefalea, febbre, vomito e rigidità nucale sono invece i sintomi classici attribuibili
agli adulti. L’estesa variabilità di manifestazioni cliniche comprende anche sepsi,
shock, delirio, coma e morte. Particolare attenzione va posta alla ricerca di
petecchie (ovvero micro emorragie puntiformi causate dalla fuoriuscita di sangue da
piccoli vasi ematici che vengono attaccate piano piano, prosciugate e portano ad
un’insufficienza renale).

Rash cutaneo
La comparsa di un rash cutaneo (cambiamento del colore e dell’aspetto della pelle,
associato a irritazione o un rigonfiamento) è comune nel caso di infezione da
meningococco, ma non sempre si verifica. Si presenta di colore rossa o viola,
inizialmente si sviluppano solo piccole macchie che possono comparire ovunque;
spesso aumentano di superficie fino a diventare chiazze più estese che assumo
l’aspetto di piccoli lividi.

Diagnosi
Poiché la meningite batterica può essere molto grave, una diagnosi tempestiva è
essenziale per una prognosi positiva, quindi se sò sospetta un caso di meningite vi
prescriverà degli esami di laboratorio che lo aiuteranno a formulare una diagnosi
corretta. Probabilmente tra questi esami ci sarà anche una puntura lombare
(rachicentesi) che preleverà un campione di liquido cerebro-spinale. Quest’esame
metterà in luce qualsiasi sintomo di infiammazione e dirà se è un virus oppure un
batterio a causare l’infezione.
Terapia
La terapia per alleviare i sintomi comprende riposo, adeguata assunzione di liquidi e
analgesici da banco. Se viene diagnosticata (o anche solo sospettata) una meningite
batterica si inizierà il prima possibile a somministrare antibiotici per via
endovenosa. Possono essere somministrati liquidi per sostituire quelli persi con la
febbre, la sudorazione, il vomito e lo scarso appetito; i corticosteroidi (cortisone)
possono contribuire a ridurre l’infiammazione delle meningi, a seconda della causa
della malattia. Per le complicazioni della meningite batterica può essere necessaria
una terapia aggiuntiva. Ad esempio, potrebbero essere somministrati farmaci anti
convulsanti per curare le convulsioni. Se il paziente si trova in una situazione di
shock o di ipotensione (pressione bassa) possono essere somministrati ulteriori
liquidi per endovena e farmaci in grado di aumentare la pressione sanguigna. Per
alcuni potrebbe essere necessaria l’ossigenazione o la ventilazione meccanica se
hanno difficoltà respiratorie.

Prevenzione
I vaccini possono essere molto utili per la prevenzione della meningite. I vaccini
contro l’influenza, il morbillo, la parotite, la poliomelite, il meningococco e lo
pneumococco possono difendere l’organismo dalla meningite causata da questi
microrganismi. Una buona igiene è importante per prevenire qualsiasi infezione.
Raccomandare i bambini di lavarsi le mani accuratamente e con frequenza,
soprattutto prima di mangiare e dopo essere andati in bagno. Anche evitando il
contatto ravvicinato con le persone malate e la condivisione di alimenti, bevande o
stoviglie si può contribuire ad arrestare la diffusione dei batteri responsabili.

Più in generale è possibile consigliare di:

1. Evitare luoghi affollati


2. Attenersi alle comuni norme igieniche
3. Le persone venute a contatto con un malato, essendo fortemente a rischio,
devono essere trattare con un’adeguata profilassi antibiotica (cioè prendo
una medicina prima di contrarre la meningite come il Proxin , non molto utile
all’inizio, e il sostituto il Trephomipicina Rifadin per la tubercolosi ,
attraverso il quale ci si colora tutto di rosso )
4. Vaccinazione: I 3 vaccini disponibili rappresentano la migliore arma di
prevenzione attualmente disponibile, i cui benefici durano tutta la vita.

In caso di sospetta o confermata meningite vanno applicate tutte le precauzioni che


si applicano ai pazienti riconosciuti o sospetti di essere infetti con patogeni
epidemiologicamente importanti, che possono essere trasmessi per via
aerea/dropplet.
5. Il degente deve essere collocato in una stanza singola, la porta deve
rimanere chiusa e segnalata con apposita indicazione all’isolamento
respiratorio.
6. Il paziente deve rimanere in isolamento respiratorio per le 24 ore successive
all'inizio terapia ed è opportuno limitare gli spostamenti solo se essenziali.
7. È importante che l'accesso a questa stanza venga regolato e permesso solo
al personale che deve eseguire procedure assistenziali. Eventuali visitatori
vanno adeguatamente informati sulle norme da rispettare.
8. I Dispositivi di protezione individuale (Dpi) sono costituiti da camice
monouso, occhiali, mascherina chirurgica per tutti gli operatori che accedono
nell'area di ricovero, maschera tipo FFP2S per gli operatori che eseguono
manovre di rianimazione o che possano essere esposti direttamente ai
droplet del paziente.

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