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1867 - 1936
le parole chiave
umorismo solitudine
scomposizione comico
follia
forma maschera
metateatro
vita relativismo
incomunicabilità
doppio
contrario
La poetica: l’umorismo
crisi del crisi della crisi della realtà
positivismo ragione umana
generano
contrasto tra forma (ciò che appare) e vita (ciò che è):la realtà è
inconoscibile, perché è un perenne mutare dominato dal caso
© Luca Pirola
La poetica: l’umorismo
L’umorista 1. coglie le contraddizioni dell’esistenza
2. scrive del contrasto tra essere e apparire
3. privilegia personaggi quotidiani, paradossali,
scompone la realtà
ogni individuo è preda di pulsioni diverse e contrapposte
© Luca Pirola
Romanzi e novelle
lessico pirandelliano vita = ciò che è reale e vero (inconoscibile
all’uomo che percepisce con i sensi)
tematiche
incidenza del lotta dell’individuo disperazione per
inutile ribellione alla incomunicabilità tra
caso sulla vita contro le conven-zioni una vita sospesa
“forma” “maschere” e forme”
sociali nel “vuoto”
sconfitta
pazzia, suicidio, solitudine
© Luca Pirola
Il fu Mattia Pascal (1904)
Dopo una gioventù dissipata, Mattia Pascal si trova costretto ad affrontare una vita matrimoniale
che si rivela un inferno e nella quale sente annullata la sua dignità di uomo. Quando dispera di
realizzare una vita autentica, vince una somma esorbitante al casinò; sul treno del ritorno legge sul
giornale che i familiari lo hanno identificato col cadavere di un suicida rinvenuto nel suo podere:
coglie l’occasione per rifarsi una vita, cambiando generalità , vita, connotati. Si trasferisce a Roma,
dove come Adriano Meis, si fa operare l’occhio strabico e si innamora di una ragazza, ma non può
sposarla, né difendersi dai ladri (gli hanno rubato un’ingente somma). Inscena un altro finto
suicidio e ritorna dalla moglie; lei tuttavia si è risposata. Escluso ancora una volta a Mattia Pascal
non rimane che la consolazione di visitare la propria tomba e ritrovare un’identità alla rovescia: “io
sono il fu Mattia Pascal”.
© Luca Pirola
Novelle raccolta di 32 racconti
l’eresia catara: il prof. Bernardino Lamis vede come unico suo scopo di vita l’indagine sul
catarismo; i suoi discorsi si perdono nel remoto passato.
Soffio: il protagonista ritiene di essere in possesso del magico potere di vita o di morte perché gli basta
soffiare sulle dita unite per far morire le persone. Dopo aver sperimentato il potere dell’onnipotenza si
quieta, ma dopo due settimane vuole dimostrare agli increduli il proprio dono: non accade nulla,
perché il suo “soffio” corrispondeva in realtà alla contemporanea e casuale diffusione di un morbo
mortale.
© Luca Pirola
Uno, nessuno, centomila (1925)
“noi pensiamo di essere uno, ma gli altri come ci vedono? Ciascuno a modo suo, e noi non siamo uno, ma
centomila: il che significa essere nessuno” (Vitangelo Moscarda)
© Luca Pirola
opere teatrali
Così è (se vi pare) - 1917 - relatività e inconoscibilità del vero
trama: sul palcoscenico di un teatro, dove si sta rappresentando un dramma di Pirandello, irrompono
sei personaggi che, rifiutati dall’autore, cercano qualcuno che li rappresenti sulla scena, che dia loro
“consistenza”. Ciascuno di loro (padre, madre, figlio, figliastra, giovinetto, bambina) racconta un
torbido dramma familiare, finché la bambina annega e il giovinetto si spara. Ma questi fatti potevano
essere, ma non sono avvenuti, in quanto l’autore ha rifiutato di dare una forma ai personaggi, perché
la forma non rispecchia la vita.
il dramma dell’individuo è il dramma del personaggio: non c’è più distinzione tra finzione scenica e
realtà: l’individuo non è uno, perciò non può essere rappresentato
© Luca Pirola
Stile e linguaggio
stile Linguaggio
© Luca Pirola