Sei sulla pagina 1di 5

Pelé, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento[6][7] (Três Corações, 23 ottobre

1940[6]), è un dirigente sportivo ed ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.

È il Calciatore del Secolo per la FIFA,[8][9][10][11][12][13] per il Comitato


Olimpico Internazionale[14][15] e per l'International Federation of Football
History & Statistics (IFFHS)[16], nonché Pallone d'oro FIFA del secolo, votato dai
precedenti vincitori del Pallone d'oro.[17] Successivamente ha ricevuto, unico
calciatore al mondo, il Pallone d'oro FIFA onorario.[18]

Da calciatore ha legato la sua carriera principalmente al Santos, con cui ha vinto,


tra il resto, dieci volte il campionato Paulista, quattro il Torneo Rio-San Paolo,
sei il Campeonato Brasileiro Série A e cinque (peraltro consecutive) la Taça
Brasil, oltre a due edizioni della Copa Libertadores, altrettante della Coppa
Intercontinentale e la prima edizione (su due disputate) della Supercoppa dei
Campioni Intercontinentali. Trasferitosi negli Stati Uniti d'America nella parte
finale di carriera, ha conquistato un Campionato NASL con i New York Cosmos.

È l'unico calciatore al mondo ad aver vinto tre edizioni del campionato mondiale di
calcio, evento avvenuto con la nazionale brasiliana nel 1958, 1962 e 1970.[19] Il
suo gol realizzato alla Svezia nella finale del 1958 è considerato il terzo più
grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA[20] e primo tra quelli
realizzati in una finale di un campionato del mondo. La FIFA gli riconosce il
record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite[21][22][23], mentre in
gare ufficiali ha messo a segno 757 reti in 816 incontri con una media realizzativa
pari a 0,93 gol a partita.

Fa parte della National Soccer Hall of Fame[24] ed è stato inserito dal settimanale
statunitense Time nel "TIME 100 Heroes & Icons" del XX secolo.[25] È stato
dichiarato "Tesoro nazionale" dal presidente del Brasile Jânio Quadros[21] e, nel
luglio 2011, "Patrimonio storico-sportivo dell'umanità".[26][27] È definito O Rei
(in italiano Il Re),[21] O Rei do Futebol (Il Re del Calcio),[28] Perla Nera (in
portoghese Pérola Negra).

Indice
1 Caratteristiche tecniche
2 Carriera
2.1 Club
2.1.1 Inizi
2.1.2 Santos
2.1.3 New York Cosmos
2.1.4 Il ritiro
2.2 Nazionale
2.2.1 Mondiale 1958
2.2.2 Campeonato Sudamericano de Football 1959
2.2.3 Mondiale 1962
2.2.4 Mondiale 1966
2.2.5 Mondiale 1970
2.2.6 Ritiro dalla Nazionale
3 Dopo il ritiro
4 Problemi di salute
5 Statistiche
5.1 Presenze e reti nei club
5.2 Cronologia presenze e reti in nazionale[120]
5.3 Record
6 Palmarès
6.1 Club
6.1.1 Competizioni statali
6.1.2 Competizioni nazionali
6.1.3 Competizioni internazionali
6.2 Nazionale
6.3 Individuale
7 Filmografia
7.1 Cinema
7.2 Televisione
8 Onorificenze
9 Note
10 Bibliografia
11 Voci correlate
12 Altri progetti
13 Collegamenti esterni
Caratteristiche tecniche

Pelé durante l'amichevole Malmö FF-Brasile (1-7) del maggio 1960, partita in cui
segnò due gol.
Pelé nel corso della sua carriera si è dimostrato un calciatore completo, capace di
coniugare tecnica e abilità atletiche,[12] intelligenza e velocità, precisione nei
passaggi e senso del gol.[21][29] A tal proposito, si ricorda che segnò cinque reti
in un solo incontro in almeno sei occasioni, realizzò quattro gol in una singola
partita trenta volte ed aggiunse a ciò novantadue triplette.[21] Il giornalista
sportivo Gianni Brera disse che «Pelé vede il gioco suo e dei compagni: lascia
duettare in affondo chi assume l'iniziativa dell'attacco e, scattando a fior
d'erba, arriva a concludere. Mettete tutti gli assi che volete in negativo,
poneteli uno sull'altro: esce una faccia nera, un par di cosce ipertrofiche e un
tronco nel quale stanno due polmoni e un cuore perfetti».[30]

Il repertorio di dribbling di Pelé includeva una particolare giocata che in Brasile


viene chiamata drible da vaca; un esempio di questa si ebbe nella partita contro
l'Uruguay del Mondiale del 1970, quando l'attaccante lasciò passare il pallone –
senza toccarlo – verso un lato del portiere Ladislao Mazurkiewicz e si lanciò su
quello opposto, disorientando l'avversario.[21][31] Abile con entrambi i piedi,[32]
[33] Pelé fu anche un eccelso colpitore di testa, nonostante la statura
relativamente ridotta; nella finale della citata edizione dei Mondiali di calcio
marcò un gol effettuando un balzo da atleta.[21]

Carriera
Club
Inizi
Figlio dell'ex calciatore Dondinho (all'anagrafe João Ramos do Nascimento) che
terminò la propria carriera a causa di un infortunio al ginocchio, e di Maria
Celeste Arantes, Pelé fu inizialmente soprannominato Dico dai suoi parenti.[34] A 5
anni, nel 1945, si trasferì con la famiglia a Bauru. Da bambino si guadagnò
compensi extra pulendo scarpe e quando il padre gli disse di giocare a calcio
inizialmente, vista la povertà della famiglia, non poté comprare un pallone, ma
giocò solitamente con un calzino o degli stracci riempiti con carta e legati con un
laccio, oppure con un frutto di mango.[35]

Fu in quel periodo che un suo compagno di scuola gli diede il soprannome Pelé
(secondo uno dei film autobiografici su Pelé, tra questi ragazzi c'era anche José
Altafini; tuttavia lo stesso giocatore smentì quest'ipotesi[36]). Il nomignolo gli
fu dato per farlo arrabbiare, poiché Pelé pronunciava Pilé il nome del portiere
Bilé.[37] Sebbene egli non abbia mai nascosto di non gradirlo, esso rimane
l'appellativo con cui è stato consegnato alla storia del calcio. In realtà, Pelé ha
sempre ricordato con orgoglio come il suo vero nome, cioè Edison o Edson, con il
quale vorrebbe essere chiamato, gli sia stato imposto in onore di Thomas Alva
Edison.[7] La prima squadra in cui giocò Pelé fu il Bauru, squadra dilettantistica
locale, ma a breve fu notato da Waldemar de Brito, ex nazionale brasiliano degli
anni trenta e quaranta, che all'età di 15 anni lo convinse a fare un provino per il
Santos.[38]

Santos

Pelé al Santos nel 1963


Nel 1956 Waldemar de Brito disse alla dirigenza del Santos che quel ragazzino di 15
anni sarebbe diventato il miglior calciatore del mondo.[39] Pelé raggiunse così le
giovanili del Santos e vi giocò per una stagione prima di approdare in prima
squadra. Pelé debuttò con la maglia del Santos il 7 settembre 1956 in amichevole
contro il Corinthians de Santo André,[40] subentrando a Del Vecchio e segnando al
36º minuto un gol nel 7-1 finale per la squadra di Santos.[41]

Nel 1957, all'inizio della stagione, Pelé, che fu soprannominato Gasolina in onore
di un cantante brasiliano,[34] fu inserito stabilmente come titolare della prima
squadra e, all'età di soli 16 anni, divenne il capocannoniere del Campionato
Paulista.[42][43] Dieci mesi dopo aver firmato il suo primo contratto
professionistico il ragazzo fu anche convocato in Nazionale.

Sia dopo il Mondiale 1958 che quello del 1962, diverse squadre europee offrirono
cifre importanti per acquistare il giovane giocatore, fra cui il Real Madrid, la
Juventus e il Manchester United;[44] nel 1958 l'Inter riuscì persino a fargli
stipulare un regolare contratto, ma Angelo Moratti si vide costretto a stracciarlo
in seguito a un'aggressione subita dal presidente del Santos a opera di un tifoso.
[45] Nel 1961, comunque, il governo del Brasile dichiarò Pelé "Tesoro nazionale"
per evitare qualsiasi possibile trasferimento.[21]

Il 22 novembre 1964, nella gara Santos-Botafogo (11-0), batté otto volte il


portiere Machado, stabilendo il nuovo record di marcature in una sola partita del
Campionato Paulista, che in precedenza apparteneva ad Arthur Friedenreich con i
sette gol realizzati nel 1929.[46] Il 19 novembre 1969 Pelé segnò il 1.000º gol in
carriera. La rete, chiamata familiarmente O Milésimo (Il Millesimo),[47] è stata
realizzata contro Edgardo Andrada del Vasco da Gama su calcio di rigore allo Stadio
Maracanã.[48]

Pelé (a sinistra) e Omar Sívori prima dell'amichevole tra Juventus e Santos,


Torino, 26 giugno 1963.
Secondo Pelé il suo più bel gol fu quello segnato allo Stadio Rua Javari il 2
agosto 1959 in una partita del Campionato Paulista contro il Clube Atlético
Juventus. Siccome non esiste una registrazione visiva di quella partita la rete è
stata ricostruita con un'animazione a computer su richiesta dello stesso Pelé.[35]
[49] A ricordo di quel gol nell'agosto 2006 sono stati realizzati un busto e una
targa all'esterno del Rua Javari. Nel marzo 1961, Pelé invece ha realizzato il
cosiddetto gol de placa (gol da targa): una rete contro il Fluminense, ritenuta
così spettacolare che fu realizzata una targa con una dedica al più bel gol mai
segnato al Maracanã.[48]

Negli anni sessanta e settanta il Santos era considerata tra le squadre migliori
del mondo, tanto che girava i continenti disputando amichevoli con innumerevoli
squadre, una sorta di Harlem Globetrotters del calcio. Singolare è l'episodio
avvenuto in Colombia in cui un arbitro espulse O Rei: il pubblico si imbestialì a
tal punto che Pelé rientrò in campo e fu il direttore di gara stesso a dover
abbandonare il rettangolo verde.[50] Per non parlare del fatto che nel 1967 le due
fazioni che stavano combattendo la guerra civile in Nigeria siglarono una tregua di
48 ore per poter vedere giocare Pelé in amichevole a Lagos.[38] Questo episodio fu
la testimonianza che la figura di Pelé trascese i confini sportivi più di qualunque
altro atleta al mondo, entrando nella storia come una delle maggiori icone
contemporanee.
Il 27 maggio 1971, allo stadio Lužniki di Mosca, partecipò alla partita d'addio di
Lev Jašin, da lui considerato "un grande portiere ed un uomo dalla grandissima
generosità".[51]

Nel 1974, dopo 19 stagioni con la maglia del Santos, Pelé decise di ritirarsi dal
calcio dopo aver giocato insieme a grandissimi calciatori come Zito, Pepe e
Coutinho, vincendo 10 titoli paulisti, 5 Taça Brasil consecutive dal 1961 al 1965,
record del calcio brasiliano (allora il campionato brasiliano ancora non esisteva e
la coppa nazionale di fatto eleggeva la squadra migliore del Paese), 3 Tornei Rio-
San Paolo, una Taça de Prata, 2 Coppe Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali[42] e
una Supercoppa dei Campioni Intercontinentali.[52]

New York Cosmos

Pelé (a sinistra) con Eusébio (a destra) prima di una partita della NASL
nell'aprile del 1977.
Nel 1975, dopo un anno lontano dai campi di gioco, Pelé fu ingaggiato dai New York
Cosmos, squadra della North American Soccer League (NASL), che gli offrì, con il
beneplacito del governo brasiliano, un contratto di circa 4,5 milioni di dollari
per tre anni.[53] La Warner Communications, proprietaria del club, volle Pelé,
oltre che per le sue doti tecniche, anche per promuovere il calcio nell'America del
Nord[21][54] e mise insieme una parata di giocatori d'eccezione quali, oltre a
Pelé, Carlos Alberto, Beckenbauer e Chinaglia.

Pelé esordì con i Cosmos il 15 giugno 1975 in amichevole contro i Dallas Tornado
(2-2), partita nella quale realizzò un gol e fu autore di un assist.[55] Con la
squadra di New York riuscì a vincere l'edizione del 1977 del giovane campionato
nordamericano di calcio. In tutte e tre le stagioni di militanza fu inserito
nell'All-Star Team della NASL,[56] di cui fu nominato MVP nel 1976.[57]

Il ritiro
Il 1º ottobre 1977 Pelé concluse la sua carriera disputando un'amichevole tra
Cosmos e Santos, le sue due squadre. La partita fu disputata in un Giants Stadium
tutto esaurito e fu trasmessa dalle televisioni di 38 Paesi di tutto il mondo.[58]
Il brasiliano giocò il primo tempo con i Cosmos e il secondo con il Santos.[59] Il
match fu vinto dalla squadra statunitense: a segnare furono Reynaldo per l'1-0 del
Santos e Pelé su punizione nella prima metà della gara e Mifflin, che
all'intervallo aveva preso il posto dello stesso Pelé nelle file dei Cosmos, per il
2-1 finale. Durante l'intervallo i Cosmos ritirarono la maglia numero 10 di
Pelé[60][61] e alla fine della partita O Rei, impugnando una bandiera del Brasile
nella mano destra e una degli Stati Uniti in quella sinistra, fu caricato sulle
spalle dai compagni di squadra e portato in trionfo fuori dal campo.[38] Dopo il
suo ritiro J.B. Pinheiro, ambasciatore brasiliano presso l'ONU, dichiarò:[58][62]

«Pelé ha giocato a calcio per ventidue anni e durante quel periodo ha promosso
l'amicizia e la fraternità mondiali più di qualunque ambasciatore»

Pelé si ritirò dal mondo del calcio dopo aver realizzato 1.281 gol,[22][23] che gli
valsero il titolo di più grande goleador della storia del calcio. Arthur
Friedenreich, secondo alcune fonti, forse anche per un errore di trascrizione,
avrebbe segnato ancora di più: ben 1.329 reti dal 1909 al 1935,[63] ma a differenza
di O Rei non esistono statistiche ufficiali per confermarlo e quindi per la FIFA il
primato spetta a Pelé.[21]

Nazionale
Pelé debuttò nella Nazionale brasiliana il 7 luglio 1957, tre mesi prima del suo
17º compleanno, contro gli storici rivali dell'Argentina che in quell'occasione
sconfissero il Brasile per 2-1. L'unica rete dei verdeoro fu messa a segno proprio
da Pelé.[64]
Mondiale 1958

Pelé (a destra) e il portiere della Svezia, Kalle Svensson, durante la finale del
Mondiale 1958
Pelé fu convocato dal CT verdeoro Feola per i Mondiali 1958 svoltisi in Svezia.[65]
Pelé disputò la prima partita ai Mondiali contro l'URSS nella fase a gironi. Era il
più giovane del torneo e il più giovane ad avere mai giocato una partita della fase
finale della Coppa del Mondo.[66][67] Realizzò il primo gol ai Mondiali contro il
Galles

Potrebbero piacerti anche