Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La prima premessa funge da spiegazione del perché Mattia Pascal avesse deciso di
raccontare la sua storia e quindi la nascita del romanzo: la sua storia era assai più strana
e diversa da tutte le altre. Mattia Pascal descrive brevemente il suo ruolo da bibliotecario
e come ha ottenuto l’impiego a seguito della morte del conte Boccamazza che aveva
lasciato in eredità al comune tutti i suoi libri nella speranza che i cittadini si
acculturassero. Ciò non avvenne e Pascal ottenne il lavoro. Spiega che questo libro, da
lui scritto, deve rimanere in quella puzzolente ed infestata chiesetta sconsacrata per 50
anni dopo la sua terza ed ultima morte. La prima per errore e la seconda da spiegare.
Nella prima premessa il narratore allude alla stranezza della sua storia infatti, un giovane
signore, parlando in prima persona, dice di chiamarsi Mattia Pascal e ha deciso di
raccontare la sua storia personale perché reputa il suo caso “assai più strano e diverso”, e
“perché serva da ammaestramento a qualche curioso lettore, […], che per avventura,
capitasse in questa biblioteca, a cui io lascio questo mio manoscritto con l’obbligo che
nessuno possa aprirlo se non dopo la mia terza, ultima e definitiva morte. “Giacché, per
il momento, io sono morto, sì, già due volte, ma la prima per errore, e la seconda…
sentirete”. (pag. 34).