In apparenza, vorrebbe smettere di fumare,tuttavia non riesce
mai realizzare questo proposito: da un lato afferma di conoscere e desiderare la strada della “salute”,dall’altro non si sa decidere ad abbandonare la via della libertà.. La sua esistenza viene così costellata di molte “ultime sigarette”. Ogni occasione è buona per essere immortalata da un’ultima sigaretta. Il perpetuarsi del vizio traduce la sua viziosa volontà e la sua inettitudine. La malattia di cui parla non è semplicemente il vizio del fumo in quanto tale, ma piuttosto l’inefficacia dei suoi continui tentativi di smettere. Fumare rappresenta infatti anche la liberazione della figura paterna e l’infrazione ai suoi comandi: il rapporto di amore e odio con il genitore è uno dei motivi cruciali. Zeno, con l’alibi dell’ultima sigaretta, si garantisce non solo la soddisfazione di un desiderio (fumare), ma anche il piacere supplementare derivante dall’infrazione di un divieto(non dovrebbe fumare). Alla fine il moltiplicarsi dei buoni propositi non ha, per lui, altro scopo che quello di accrescere il godimento. Perciò le sue buoni intenzioni di fumare solo un’ultima sigaretta sono sempre illusori; e del resto mai le sue decisioni sono definitive.