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Poi mi resi conto che era inutile e la baciai con passione, lei fece
altrettanto e dopo si mise a piangere. Cosa mi era successo? Non
avevo mai avuto un comportamento del genere.
Prima di uscire dall’appartamento prese il mio fucile e lo puntò
contro di me, poi sorrise e disse singhiozzante: - stronzo, se non ti
amavo t’avrei sparato -. Anch’io l’amavo. Lei uscì. Era la prima
volta che disse di amarmi, io stavo scoppiando dalla gioia, e mi
scatenai sbattendo per tutta la stanza. Poi caddi affannato sul divano.
Decisi di uscire, indossai la maglia e andai a specchiarmi, sembrava
che avessi un altro volto, restai a contemplarmi per circa cinque
minuti e fu così che vidi lo scemo nello specchio che si chinava e
prendeva il fucile, lo puntò alla sua tempia e sparò. Vidi uno dei
miei sogni frequenti: quattro mostri disposti a quadrato con uno
sfondo buio, sembravano delle maschere di carnevale. Poi mi
svegliai dal sonno che continuava dalla mia nascita. Mi trovai su una
strada, avevo un passamontagna marroncino, non mi ero mai sentito
così presente.
Incontrai la natura che aveva l’aspetto di Martina.
La giornata mi sorride;
vedo i lampioni, gli alberi,
non ci sono uccelli, avverto la loro assenza ma
il loro canto arriva fino al mio martire orecchio.
La giornata mi sorride
e anch’io le rido in faccia,
sarà tristemente prevedibile,
annunciata da un segreto dei merli.
La notte mi parla dell’ansia,
non conosco il suo linguaggio
ma ho abbastanza ansia
per trascorrerla nel peggiore dei modi.
A volte mi pare di sentire il battito
dell’anima dell’ universo,
come i passi di un gigante femmina,
o i colpi della sua testa contro il
suolo argenteo.
Ho una cazzo di paura.
La natura disse:
tu, hai l’aspetto di un essere umano?
Chi sei? Dove vai così combinato?
E io dissi tremando: che cazzzo vuoi? stronza puttana?
Mi pentii perché era così dolce
e perché non mi va di scherzare con il nulla.
Dissi ancora: sono il bene e corro a fare il bene con il male in
mano… e sono uno che ha paura e voglio far paura, adesso.”
- Ti piace la mia storia, eh? L’ ho scritta per il cinema stavolta,
alcuni produttori mi hanno proposto di scrivere questo soggetto
un po’ particolare, io poi ho pensato a te che sei un bravo
attore… - disse Carlos a Juan.
- E’ molto strana questa cosa, sembra senza senso, tipo la
letteratura moderna… “il destrutturalismo”…
- Invece ha un senso così delicato e semplice da afferrare, più lo
leggi e più comprendi qualcosa di nuovo