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1.

NUMERI E FUNZIONI REALI, NUMERI COMPLESSI

Risoluzione

1. Osservato
√ √ la disequazione x ≤ 4 è verificata da tutti e soli gli x ∈ R tali che
che 4

− 2 ≤ x ≤ 2 otteniamo
√ √
A = {x ∈ R | x4 ≤ 4} = [− 2, 2]
√ √
Abbiamo√quindi che A è insieme limitato, − 2 è un minorante e 2 un maggiorante.
Poiché ± 2 ∈ A possiamo concludere che
√ √
inf A = min A = − 2 e sup A = max A = 2
2. Abbiamo che
B = {|x| | x ∈ R, x2 − 2x < 3} = [0, 3)
Infatti, la disequazione x2 − 2x < 3 ammette come soluzione ogni x ∈ R tale che
−1 < x < 3, quindi
B = {|x| | −1 < x < 3}
Osserviamo ora che se −1 < x < 3 allora 0 ≤ |x| < 3, ovvero |x| ∈ [0, 3), e viceversa per
ogni y ∈ R con 0 ≤ y < 3 esiste x ∈ R tale che −1 < x < 3 e y = |x|.
Poiché B = [0, 3), è immediato verificare che
inf B = min B = 0 e sup B = 3.
Si noti che 3 non è massimo dato che non appartiene a B.
3. Risulta
C = { n−2
n | n ∈ N ∪ {0}} = {1 −
2
n | n ∈ N}
Per ogni n ∈ N abbiamo che 0 ≤ 2
n ≤ 2 e quindi
−1 ≤ 1 − 2
n ≤1
Ne segue che C è inferiormente limitato, ogni  ≤ −1 è un minorante e poiché −1 =
1 − 21 ∈ C possiamo concludere che
−1 = min C = inf C
Abbiamo poi che C è superiormente limitato, ogni L ≥ 1 è un maggiorante. Verifichiamo
che 1 è l’estremo superiore di C, ovvero che non esistono maggioranti di C più piccoli
di 1. Preso ε > 0 qualunque, proviamo che 1 − ε non è un maggiorante. A tale scopo è
sufficiente provare che esiste n0 ∈ N tale che
1− 2
n0 >1−ε ⇔ 2
n0 < ε ⇔ n0 > 2
ε

e tale numero naturale esiste in virtù della proprietà archimedea(a). Osserviamo infine
che 1 non è un massimo dato che 1 ∈ C, infatti per ogni n ∈ N si ha n2 = 0 e quindi
1 − n2 = 1.

(a)la proprietà archimedea afferma che per ogni x ∈ R esiste n ∈ N tale che x ≤ n
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4. L’insieme D = {31+[x] | x ∈ R} risulta inferiormente limitato. Infatti per ogni y ∈ R


si ha 3y > 0 e dunque 31+[x] > 0 per ogni x ∈ R, ogni  ≤ 0 è un minorante di D.
Abbiamo che 0 è l’estremo inferiore, dato che 0 è un minorante e non esistono minoranti
più grandi di 0. Per provarlo, preso ε > 0 qualunque, proviamo che esiste x0 ∈ R tale
che 31+[x0 ] < ε. Abbiamo
31+[x0 ] = 3 · 3[x0 ] < ε ⇔ 3[x0 ] < ε
3
Ora, preso x0 = −n0 con n0 ∈ N avremo [x0 ] = −n0 e dunque
3[x0 ] = 3−n0 < ε
3 ⇔ 3n 0 > 3
ε

Dalla disuguaglianza di Bernoulli(b),


3n0 = (1 + 2)n0 ≥ 1 + 2n0
e dalla proprietà archimedea potremo scegliere n0 ∈ N tale che n0 > 2ε
3
− 12 . Quindi per
tale valore otteniamo 3 0 ≥ 1 + 2n0 > ε da cui 3
n 3 1+[−n ]
0 < ε. Abbiamo pertanto provato

che
inf D = 0
L’insieme D non risulta però superiormente limitato, non esiste alcun maggiorante. In-
fatti, preso comunque L > 0, procedendo come sopra, utilizzando la disuguaglianza di
Bernoulli e la proprietà archimedea, sia n0 ∈ N tale che
3n0 > L
3 ⇔ 31+n0 > L
dunque per ogni x0 ∈ R con [x0 ] = n0 risulta 31+[x0 ] > L, pertanto L non è un
maggiorante di D.
5. Sia p(n) = n2 + 3n e proviamo che p(n) risulta numero pari per ogni n ∈ N. Per n = 1
abbiamo p(1) = 1 + 3 = 4 che è un numero pari, la base dell’induzione è quindi vera.
Supponiamo ora che p(n) sia numero pari, ipotesi induttiva, e proviamo che anche p(n+1)
è numero pari. Abbiamo
p(n + 1) = (n + 1)2 + 3(n + 1) = n2 + 2n + 1 + 3n + 3
= (n2 + 3n) + 2n + 4 = p(n) + 2(n + 2)
e quindi che p(n + 1) è somma di due numeri divisibili per 2, in quanto p(n) lo è per
ipotesi. Ne segue che p(n + 1) è anch’esso divisibile per 2, ovvero è un numero pari.
Dal principio di induzione possiamo pertanto affermare che p(n) è numero pari per ogni
n ∈ N.
6. Posto
1 1 1 1
qn = + + + ... +
1·2 2·3 3·4 n · (n + 1)
proviamo che
n
qn = per ogni n ∈ N.
n+1
(b)la disuguaglianza di Bernoulli afferma che per ogni n ∈ N e x ≥ −1 risulta (1 + x)n ≥ 1 + nx
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È immediato che q1 = 12 è uguale a 1+1


1
(base dell’induzione). Supponiamo che sia vera
n n+1
l’uguaglianza qn = n+1 (ipotesi induttiva) e proviamo che qn+1 = n+2 . Abbiamo

1 1 1 1 1
qn+1 = + + + ... + +
1·2 2·3 3·4 n · (n + 1) (n + 1) · (n + 2)
1 n 1 n(n + 2) + 1
= qn + = + =
(n + 1) · (n + 2) n + 1 (n + 1) · (n + 2) (n + 1)(n + 2)
n2 + 2n + 1 n+1
= =
(n + 1)(n + 2) n+2

dato che n2 + 2n + 1 = (n + 1)2 . Dal Principio di induzione possiamo quindi concludere


n
che qn = n+1 per ogni n ∈ N.

7. Poniamo
Å ã Å ãÅ ã Å ã
1 1 1 1
rn = 1 − · 1− 1− · ... · 1 −
2 3 4 n

e proviamo che per ogni n ∈ N con n ≥ 2 risulta rn = n1 . È immediato che r2 = 1− 12 = 12 .


Supponiamo che sia vera l’uguaglianza rn = n1 e verifichiamo che rn+1 = n+1 1
. Si ha

Å ã Å ãÅ ã Å ã Å ã
1 1 1 1 1
rn+1 = 1 − · 1− 1− · ... · 1 − · 1−
2 3 4 n n+1
Å ã Å ã
1 1 1 n+1−1 1
= rn · 1 − = · 1− = =
n+1 n n+1 n(n + 1) n+1

Dal Principio di induzione abbiamo dunque che rn = 1


n per ogni n ∈ N con n ≥ 2.

8. Per provare che la disuguaglianza n! ≥ 2n−1 è vera per ogni n ∈ N usiamo il Principio
di induzione. Abbiamo che per n = 1 la disuguaglianza è vera dato che

21−1 = 20 = 1 ≤ 1! = 1.

Supponiamo ora che la disuguaglianza sia vera per n e proviamolo per n + 1. Osservato
che 1 ≤ n per ogni n ∈ N e che (n + 1)! = (n + 1) · n! otteniamo

2(n+1)−1 = 2n = 2 · 2n−1 ≤ 2 · n! ≤ (1 + n) · n! = (n + 1)!

e quindi che la disuguaglianza è vera per n + 1.

9. Il numero complesso z = 3i ha modulo |z| = 3 e argomento π


2
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potremo quindi scriverlo in forma polare come z = 3(cos π2 + i sin π2 ).

10. Il numero complesso z = −4 ha modulo |z| = 4 e argomento π

dunque in forma polare si scrive come z = 4(cos π + i sin π).


√ √
11. Il numero z = 2 − 2i ha modulo |z| = 8 = 2 2 e possiamo riscriverlo come
√  
z = 2 2 √12 − √1 i
2

da cui riconosciamo che l’argomento θ deve verificare



⎨cos θ = √1
2
⎩sin θ = − √1
2

Pertanto, a meno di multipli interi di 2π, θ = − π4 e dunque


√  
2 − 2i = 2 2 cos(− π4 ) + i sin(− π4 )
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√ √
12. Il numero z = −1 + 3i ha modulo |z| = 1 + 3 = 2 e possiamo riscriverlo come
√  √ 
z = −1 + 3i = 2 − 12 + 23 i
2
Riconosciamo
Ä
quindi che ä
ha argomento 3π e pertanto in forma polare si scrive come
2 2
z = 2 cos 3 π + i sin 3 π

√ √
13. Il numero complesso z = 3 − 1 + i( 3 + 1) ha modulo
» √ √ » √ √ √ √
|z| = ( 3 − 1)2 + ( 3 + 1)2 = 3 − 2 3 + 1 + 3 + 2 3 + 1 = 8 = 2 2
Quindi
√ √ √ √ √  √ √ √ √ √ 
z= 3 − 1 + i( 3 + 1) = 2 2 23−1
√ +
2
3+1
√ i
2 2
= 2 2 6−4 2 + 6+ 2
4 i
L’argomento θ dovrà allora verificare
√ √
cos θ = √ 6−4√ 2
sin θ = 6+4 2
e riconosciamo che, a meno di multipli interi di 2π, θ = 5π 12 (per determinare tali valori
π
possiamo osservare che 12 = π4 + π6 e usare le formule di addizione). Ne concludiamo che
√ √ √
z = 3 − 1 + i( 3 + 1) = 2 2(cos( 5π 5π
12 ) + i sin( 12 )).
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14. Dalle proprietà algebriche dei numeri complessi e ricordando che i2 = −1 otteniamo
(−2i)2 = 22 i2 = −4 = 4 (cos π + i sin π)
15. Il numero complesso −1 + i in forma polare si scrive come
√ √ √ √ Ä ä
−1 + i = 2(− 22 + 22 i) = 2 cos( 3π 4 ) + i sin( 3π
4 )

e dalla formula di Moivre(c) otteniamo


Ä√ ä2 Ä ä Ä ä
(−1 + i)2 = 4 · 2) + i sin( 4 · 2) = 2 cos( 2 ) + i sin( 2 )
cos( 3π 3π 3π 3π
2
In alternativa possiamo utilizzare le proprietà algebriche dei numeri complessi, ottenendo
(−1 + i)2 = 1 − 2i + i2 = −2i
e notare che −2i ha modulo 2 e argomento 3π
2 , da cui
Ä ä
(−1 + i)2 = −2i = 2 cos( 3π 3π
2 ) + i sin( 2 )


16. Possiamo scrivere il numero 3 − i in forma polare come
√ √   
3 − i = 2 23 − 12 i = 2 cos(− π6 ) + i sin(− π6 ) .

Dalla formula di De Moivre otteniamo allora


√    
( 3 − i)3 = 23 cos(− π6 · 3) + i sin(− π6 · 3) = 8 cos(− π2 ) + i sin(− π2 )

17. Si ha
√  
1+i= 2 cos π4 + i sin π4
e pertanto
Ä√ ä4  π  π 
(1 + i)4 = 2 cos 4 · 4 + i sin 4 ·4 = 4 (cos π + i sin π)
mentre
√     
1− 3i = 2 cos − π3 + i sin − π3
Ne segue che
√   π  π 
Ä ä
z = (1 + i)4 · (1 − 3i) = 4 · 2 cos π − 3 + i sin π − 3 = 8 cos 2π 2π
3 + i sin cos 3

dove abbiamo utilizzato la proprietà


(ρ1 (cos θ1 + i sin θ1 )) · (ρ2 (cos θ2 + i sin θ2 )) = ρ1 ρ2 (cos(θ1 + θ2 ) + i sin(θ1 + θ2 ))

(c) la formula di De Moivre afferma che (ρ(cos θ + i sin θ))n = ρn (cos(nθ) + i sin(nθ)) per ogni n ∈ Z
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18. Abbiamo che


√   √  
1−i= 2 cos(− π4 ) + i sin(− π4 ) e 3 + i = 2 cos( π6 ) + i sin( π6 )
Quindi
√ Ä ä
(1 − i)3 = 2 2 cos(− 34 π) + i sin(− 34 π) = 2(−1 − i)
e √ √
 
( 3 + i)2 = 4 cos( π3 ) + i sin( π3 ) = 2(1 + 3i)
Si ha dunque
√ √ Ä ä  
z = (1 − i)3 · ( 3 + i)2 = 2 2 cos(− 34 π) + i sin(− 34 π) · 4 cos( π3 ) + i sin( π3 )
√ Ä ä √ Ä ä
= 8 2 cos(− 34 π + π3 ) + i sin(− 34 π + π3 ) = 8 2 cos(− 125
π) + i sin(− 125
π)
In alternativa, potevamo procedere moltiplicando i due numeri in forma algebrica
√ √ Ä √ √ ä
z = (1 − i)3 · ( 3 + i)2 = 2(−1 − i) · 2(1 + 3i) = 4 ( 3 − 1) − i( 3 + 1)
√ √ √ √ √ 
= 8 2 6−4 2 − i 6+4 2
√ √ √ √
6− 2 5 6+ 2 5
e riconoscere che 4 = cos 12 πe 4 = sin 12 π (vedi es.13).

19. Le soluzioni complesse dell’equazione z 4 = −16 corrispondono alle radici quarte di −16.
Poiché −16 = 16(cos π + i sin π) tali radici sono date da
√4
zk = 16(cos θk + i sin θk ) = 2(cos θk + i sin θk )
π+2kπ
dove θk = 4 , k = 0, 1, 2, 3, e dunque sono
√ √ √ √
4 + i sin 4 ) = − 2 + 2 i,
z1 = 2(cos 3π 3π
z0 = 2(cos π4 + i sin π4 ) = 2 + 2 i,
√ √ √ √
z2 = 2(cos 5π4 + i sin 4 ) = − 2 − 2 i, 2 − 2 i.

z3 = 2(cos 7π 7π
4 + i sin 4 ) =

20. Le soluzioni complesse dell’equazione z 5 = 2 corrispondono alle radici quinte di 2 =


2(cos 0 + i sin 0) e sono quindi date da

5
Ä Ä ä Ä ää
zk = 2 cos 2kπ 5 + i sin 2kπ
5 , k = 0, 1, 2, 3, 4.
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Abbiamo pertanto che tali soluzioni sono



5
√5
z0 = 2 (cos 0 + i sin 0) = 2

5
Ä Ä ä Ä ää
z1 = 2 cos 2π 5 + i sin 5


5
Ä Ä ä Ä ää
z2 = 2 cos 4π 5 + i sin 5


5
Ä Ä ä Ä ää
z3 = 2 cos 6π 5 + i sin 5


5
Ä Ä ä Ä ää
z4 = 2 cos 8π 5 + i sin 5

21. Per determinare le tre soluzioni complesse


 di z 3 = 3i possiamo utilizzare il procedimento
π π
precedente osservato che 3i = 3 cos 2 + i sin 2 da cui otteniamo che le tre soluzioni,
corrispondenti alle tre radici di 3i sono
√   √ √ 
3 3
z0 = 3 cos π6 + i sin π6 = 3 23 + 12 i
√ Ä ä √  √ 
3 3
z1 = 3 cos 5π 6 + i sin 5π
6 = 3 − 2
3
+ 1
2 i

3
Ä ä √3
z2 = 3 cos 2 + i sin 2 = − 3i
3π 3π
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√ √  
22. Determiniamo le radici quadrate di 3 + i. Abbiamo che 3 + i = 2 cos π6 + i cos π6 e
dunque le due radici quadrate sono date da
√  π π  √  π
√ √ √ √ √  √ √
z0 = 2 cos 26 + i sin 26 = 2 cos 12 π
+ i sin 12 = 2 6+4 2 + 6−4 2 i = 3+1 2 + 3−1
2 i
√  π
+2π π
+2π
 √ Ä ä √ √
z1 = 2 cos 6 2 + i sin 6 2 = 2 cos 13π 13π
12 + i sin 12 = − 3+1
2 − 3−1
2 i

NOTA: per determinare z1 è sufficiente osservare che sul piano complesso il punto cor-
rispondente a z1 risulta il simmetrico rispetto all’origine del punto corrispondente a z0 ,
ovvero z1 = −z0 .

23. Le radici terze di


√  √      
1− 3i = 2 1
2 − 3
2 i = 2 cos − π3 + i sin − π3

3 − π3 +2kπ −π+6kπ
sono date da zk = 2(cos θk +i sin θk ) dove θk = 3 = 9 , k = 0, 1, 2, e dunque
sono

3     
z0 = 2 cos − π9 + i sin − π9 ,

3
Ä Ä ä Ä ää
z1 = 2 cos 5π 9 + i sin 5π
9 ,

3
Ä Ä
11π
ä Ä
11π
ää
z2 = 2 cos 9 + i sin 9 .

24. Abbiamo che


√ √ √ √ √ √  
( 3i − 1) · ( 3 − 3i) = 2 3 + 6i = 4 3( 12 + 3
2 i) = 4 3 cos π3 + i sin π3
oppure, in alternativa, osservato che
√ Ä ä √ √  
3i − 1 = 2 cos( 2π 2π
3 ) + i sin( 3 ) e 3 − 3i = 2 3 cos(− π3 ) + i sin(− π3 )
otteniamo
√ √ √ Ä Ä ä Ä ää √  
( 3i − 1) · ( 3 − 3i) = 4 3 cos 2π
3 − 3 + i sin 3 − 3
π 2π π
= 4 3 cos π3 + i sin π3 .
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√ √
Le soluzioni dell’equazione
√  z 4 = ( 3i − 1) · ( 3 − 3i) saranno quindi le quattro radici
quarte di w = 4 3 cos π3 + i sin π3 . Tali soluzioni sono date da
» √  π π  » √ Ä ä
4 +2kπ +2kπ 4
zk = 4 3 cos 3 4 + i sin 3 4 = 4 3 cos π+6kπ 12 + i sin π+6kπ
12 , k = 0; 1; 2; 3,
e dunque sono
» √   » √ Ä ä
4 4
z0 = π
4 3 cos 12 π
+ i sin 12 , z1 = 4 3 cos 7π 7π
12 + i sin 12 ,
» √ Ä ä » √ Ä ä
4 4
z2 = 4 3 cos 13π 13π
12 + i sin 12 , z3 = 4 3 cos 19π 19π
12 + i sin 12 .

25. L’equazione z 2 − 2z + 2 = 0 è equazione di secondo grado a coefficienti reali della forma


az 2 +bz +c = 0 con a, b, c ∈ R. Possiamo determinarne le soluzioni utilizzando la formula
risolutiva √
−b ± Δ
z± =
2a

dove, se Δ = b − 4ac < 0 con ± Δ sono denotate
2
√ le due radici√ quadrate complesse di
−Δ. Possiamo verificare che tali radici sono ±i −Δ essendo −Δ la radice quadrata
(reale) del numero reale positivo −Δ. Abbiamo quindi che le soluzioni dell’equazione
z 2 + 2z + 5 = 0 sono
√ √ √
−2 ± 4 − 20 −2 ± −16 −2 ± i 16 −2 ± 4i
z± = = = = = −1 ± 2i
2 2 2 2
26. Per risolvere l’equazione z 2 +4z+6 = 0 possiamo procedere come nell’esercizio precedente
applicando la formula risolutiva, in alternativa osserviamo che z 2 + 4z + 6 = (z + 2)2 + 2
e dunque
z 2 + 4z + 6 = 0 ⇔ (z + 2)2 = −2

Le radici quadrate complesse di −2 sono ±i 2 e dunque le soluzioni dell’equazione
saranno date da
√ √
z + 2 = ±i 2 ⇔ z = −2 ± i 2
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27. L’equazione z 2 + (1 − i)z − i = 0 è equazione di secondo grado a coefficienti complessi


della forma az 2 + bz + c = 0 con a, b, c ∈ C. Possiamo anche in questo caso applicare la
formula √
−b ± Δ
z± =
√ 2a
dove con ± Δ si denotano le due radici complesse del numero Δ = b2 − 4ac . Nel nostro
caso Δ = (1 − i)2 + 4i = 1 − 2i − 1 + 4i = 2i ed essendo 2i = 2(cos π2 + i sin π2 ) le sue due
radici complesse sono
√ √ √ √
2(cos π4 + i sin π4 ) = 2( 22 + i 22 ) = 1 + i
e √ √ √ √
2(cos 5π 5π
4 + i sin 4 ) = 2(− 22 − i 22 ) = −(1 + i)
Ne segue che le due soluzioni dell’equazione data sono
−(1 − i) + (1 + i) −(1 − i) − (1 + i)
z+ = =i e z− = = −1.
2 2
In alternativa si poteva osservare che
z 2 + (1 − i)z − i = z 2 + z − iz − i = z(z + 1) − i(z + 1) = (z + 1)(z − i)
e dunque che z 2 +(1−i)z−i = 0 se e solo se (z+1)(z−i) = 0 e pertanto se z = −1 e z = i.

28. Come nell’esercizio precedente, le soluzioni dell’equazione z 2 − 2iz − 2 = 0 sono date da



−b ± Δ
z± =
2a
Nel nostro caso Δ = (−2i) + 8 = −4 + 8 = 4 e le sue due radici sono ±2. Ne segue che
2

le due soluzioni dell’equazione z 2 − 2iz − 2 = 0 sono


2i + 2 2i − 2
z+ = = 1 + i e z− = = −1 + i.
2 2

29. Riscriviamo l’equazione (z − i)2 = (1 + i)(i − z) + i in forma normale svolgendo i prodotti


indicati. Abbiamo
(z − i)2 = (1 + i)(i − z) + i ⇔ z 2 − 2iz − 1 = i − z − 1 − iz + i
⇔ z 2 + (1 − i)z − 2i = 0
e per risolvere l’ultima equazione (di secondo grado a coefficienti complessi) possiamo
utilizzare nuovamente la formula

−b ± Δ
z± =
2a
In questo caso Δ = (1 − i) − 4(−2i) = −2i + 8i = 6i è un numero complesso e le due
2

radici quadrate di Δ potranno calcolarsi come visto nei precedenti esercizi, ottenendo
√ √   √ √ √  Ä√ √ ä
± Δ = ± 6 cos π4 + sin π4 i = ± 6 22 + 22 i = ± 3 + 3 i .
1. NUMERI E FUNZIONI REALI, NUMERI COMPLESSI

Quindi le soluzioni complesse dell’equazione data sono


Ä√ √ ä
−(1 − i) ± 3 + 3i
z± =
2
ovvero √ √ √ √
3−1 3+1 1+ 3 1− 3
z+ = + i e z− = − + i
2 2 2 2

30. Come nell’esercizio precedente riscriviamo l’equazione z 2 − 1 = i(3i − 2z) − 2z in forma


normale. Si ha
z 2 − 1 = i(3i − 2z) − 2z ⇔ z 2 − 1 = −3 − 2iz − 2z ⇔ z 2 + (2 + 2i)z + 2 = 0
Abbiamo che
√ √ √ √
Δ = (2 + 2i)2 − 8 = 8i − 8 = 8(−1 + i) = 8 2(− 22 + 2
2 i) = 8 2(cos 3π 3π
4 + sin 4 )
e dunque
√ » √ √ Å» √ » √ ã
± Δ = ± 8 2(cos 3π
8 + sin 3π
8 ) = ± 2 2 − 2 + 2 + 2i
da cui otteniamo che le soluzioni complesse dell’equazione data sono
√ » √ » √ 
−(2 + 2i) ± 2 2 − 2 + 2 + 2i Å
√ ã Å
√ ã
z± = = −1 ± 1 − 2 + −1 ± 1 +
2
2
2
i
2

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