Otorinolaringoiatria 1
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche
Diversi epiteli
1 4 L’insieme del tubo membranoso è formato da un tessuto
7 connettivo sul quale si appoggia una membrana basale che
8 9 sostiene delle cellule epiteliali di tipo pavimentoso. Alcune parti
10 del labirinto possiedono un epitelio specializzato, neurosenso-
2 riale o secernente, così come cellule immunitarie e
macrofagiche.
5
3 6 11 Epiteli neurosensoriali
Se ne distinguono due tipi: le macule otolitiche e le creste
ampollari. Ogni neuroepitelio è formato da due tipi cellulari
specializzati, le cellule di tipo I e le cellule di tipo II, esposti nei
capitoli successivi.
Le macule otolitiche sono organi neurosensoriali localizzati
Figura 1. Epiteli neurosensoriali del vestibolo. 1. Canale semicircolare nell’utriculo e nel sacculo che codificano le accelerazioni e la
anteriore; 2. canale semicircolare posteriore; 3. canale semicircolare late- forza gravitazionale.
rale; 4. ampolle dei canali semicircolari; 5. macula utricolare; 6. macula La macula utricolare è in un piano piuttosto orizzontale, a
sacculare; 7. nervo vestibolare superiore; 8. nervo vestibolare inferiore; forma di cuore; è leggermente convessa in basso e in avanti. La
9. nervo vestibolare; 10. nervo facciale; 11. nervo cocleare. macula sacculare si trova, dal canto suo, in un piano verticale,
sulla faccia mediana del sacculo. Ha una forma di uncino ed è
convessa verso l’avanti e l’interno. Ogni macula possiede un
epitelio neurosensoriale sul quale poggia la membrana otolitica,
i tre canali semicircolari, l’utriculo, il sacculo e le vie strato eterogeneo gelatinoso cosparso di otoconi che rappresen-
endolinfatiche. tano una massa inerziale. È grazie a questa inerzia che avviene
la codifica dell’accelerazione e della gravità attraverso le forze di
Canali semicircolari taglio indotte tra il neuroepitelio e la membrana otolitica.
Si tratta di tre tubi membranosi localizzati nei loro omologhi Le creste ampollari sono gli organi neurosensoriali delle
ossei, di cui occupano meno di un terzo della sezione. Ogni ampolle dei canali semicircolari. Ogni cresta ampollare è
canale è collegato alla cavità vestibolare da due estremità, di cui formata da un epitelio neurosensoriale che forma una plica
una sola è dilatata, l’ampolla. L’altra estremità è un semplice perpendicolare al canale. Questo tipo di epitelio sensoriale è
collegamento al sacco utricolare, isolato per il canale laterale e sormontato da una massa gelatinosa fissata all’ampolla, sulla
comune per i canali anteriore e posteriore (crus commune). quale si ripercuote e si amplifica il movimento endolinfatico, il
L’ampolla non mette in comunicazione il vestibolo e il canale: che permette di codificare le accelerazioni rotatorie. La cresta
si tratta di un «vicolo» dove ha sede l’epitelio neurosensoriale ampollare chiude l’ampolla impedendo ogni comunicazione
proprio del canale, la cresta ampollare. Da qui originano le fibre con la cavità vestibolare.
afferenti di ciascun nervo ampollare.
Epiteli secretori
Utriculo Si riscontrano in ogni parte del vestibolo epiteli specializzati
nel mantenimento dell’omeostasi dei liquidi del labirinto. Si
L’utriculo è una vescicola allungata, appoggiata sulla sua tratta delle cellule scure vestibolari, delle cellule transizionali,
faccia mediana alla fossetta ovoide del vestibolo osseo. Su delle cellule canalari e delle cellule del sacco endolinfatico. Il
questa vescicola si innestano i tre canali semicircolari. Essa ruolo delle cellule scure vestibolari è la produzione dell’endo-
presenta un’apertura posteriore, il ramo utricolare, che rag- linfa a partire dalla perilinfa e il mantenimento della sua
giunge il canale endolinfatico e mette così in comunicazione omeostasi. Le cellule scure sono situate alla periferia degli epiteli
l’utriculo con il sacculo. Si descrive tipicamente che il ramo neurosensoriali maculari e ampollari. Il loro funzionamento è
utricolare possiede un percorso lungo e sottile sotto l’utriculo; simile a quello delle cellule marginali della stria vascolare e
il suo sbocco molto stretto forma la valvola di Bast, plica che consiste principalmente in una secrezione attiva di ioni K+[31].
isolerebbe in parte l’utriculo dal canale endolinfatico e dal Le cellule transizionali, situate tra le cellule scure e gli epiteli
sacculo. Infine, l’utriculo presenta sulla sua faccia inferiore un neurosensoriali, svolgono un ruolo più modesto nel riassorbi-
epitelio specializzato e neurosensoriale, la macula utricolare, da mento dei cationi. Anche le cellule canalicolari che si ritrovano
cui fuoriescono le fibre afferenti del nervo utricolare. nei canali semicircolari hanno un’azione sul liquido endolinfa-
tico per secrezione di anioni Cl-[15]. Le cellule del sacco endo-
Sacculo linfatico hanno un ruolo nel mantenimento della composizione
Il sacculo è una vescicola più piccola, tondeggiante e situata ionica dell’endolinfa e regolano la secrezione di ioni K+, Ca2+ e
sotto l’estremità anteriore dell’utriculo e medialmente. È l’acidità relativa dell’endolinfa (pH = 7) mediante la secrezione
annidato nella fossetta emisferica del labirinto osseo. Sulla sua di protoni [1] . Il sacco concorre quindi direttamente alla
faccia mediana si trova la macula sacculare, posta verticalmente regolazione della pressione osmotica dell’endolinfa. Questo
e da dove fuoriescono, attraverso la fossetta emisferica, le fibre ruolo è particolarmente dimostrato nei modelli sperimentali di
del nervo sacculare. Il sacculo è collegato alla rampa cocleare da idrope labirintica per otturazione del sacco endolinfatico.
uno stretto canale, il ductus reunium, e al canale endolinfatico Cellule immunocompetenti
(e quindi all’utriculo) dal ramo sacculare del canale
endolinfatico. L’orecchio interno è un tessuto in grado di lottare localmente
contro le particelle estranee e di scatenare una risposta immu-
Vie endolinfatiche nitaria. Il sacco endolinfatico sembra essere un elemento chiave
di questa risposta. Vi si ritrovano, in effetti, alcune cellule
Sono formate dal canale e dal sacco endolinfatico. immunocompetenti ed è la prima struttura sede dell’infiamma-
Il canale endolinfatico origina dalla riunione delle branche zione nelle labirintiti sperimentali. È anche stato suggerito che
utricolare e sacculare, da cui la sua denominazione di «canale l’idrope della malattia di Ménière, in cui il ruolo del sacco
utriculosacculare». Il canale utriculosacculare, dilatato nella sua endolinfatico sembra importante, possa essere secondaria a un
porzione vestibolare, si restringe penetrando nell’acquedotto del fenomeno disimmunitario.
vestibolo.
Il sacco endolinfatico termina il canale a valle dell’acquedotto Cellule fagocitiche
del vestibolo e costituisce un prolungamento endocranico del Alcuni macrofagi endoluminali sono presenti nel labirinto
labirinto membranoso. membranoso e, più precisamente, nel sacco endolinfatico.
2 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10
Otorinolaringoiatria 3
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche
Vestibolo Coclea
Stria vascolare
1 2 K K K
Na Na
K Na K Na
A Cl Cl
0 mV K 0 mV + 80 mV K + 80 mV K 0 mV
Cl Cl
4 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10
K+ 2+
Ca
8 1
IMET
3
1
9
K+
10 Ca 2
4 11
5 12 3 Ca
4
N 13
N Na+
14
6 15
2 5 PA
Figura 5. Schema della meccanotrasduzione della cellula ciliata vesti-
7 bolare in cinque fasi. 1. La deflessione nel senso di depolarizzazione della
16 cellula induce l’apertura dei canali di trasduzione del potassio e la genesi di
una corrente di meccanotrasduzione IMET. 2. La corrente di meccanotras-
duzione IMET provoca la depolarizzazione cellulare che apre i canali del
calcio voltaggio-dipendenti del reticolo endoplasmatico (in arancione).
Tipo I Tipo II 3. L’aumento del calcio citosolico induce la fusione delle vescicole sinap-
tiche a livello della membrana e il rilascio di glutammato nella sinapsi.
Figura 4. Schema dei due tipi di cellule vestibolari e delle loro sinapsi. La
4. Il recettore postsinaptico per il glutammato è attivato e apre i canali del
freccia rappresenta il vettore di polarizzazione delle due cellule. 1. Chino-
sodio voltaggio-dipendenti. 5. L’ingresso di sodio nella fibra nervosa
ciglio; 2. recettore per l’acetilcolina; 3. tip-link; 4. calice; 5. autorecettore
provoca la genesi del potenziale d’azione (PA).
glutaminergico; 6. recettore per il glutammato; 7. fibra nervosa afferente;
8. otocono; 9. stereociglia; 10. placca cuticolare; 11. mitocondrio;
12. reticolo endoplasmatico; 13. nucleo; 14. nastro sinaptico; 15. glutam-
recupero prima di una nuova attivazione. I cationi Ca2+ liberati
mato; 16. fibra nervosa efferente. N: nucleo cellulare.
in massa sono poi captati dal reticolo endoplasmatico (serbatoio
calcico della cellula).
basale è in contatto con un’afferenza unica a forma di calice che Questo schema è comune a tutte le cellule ciliate dell’orec-
ingloba tutta la cellula. La cellula ciliata di tipo I non è chio interno. Tuttavia, le cellule ciliate vestibolari si differen-
direttamente in contatto con le vie efferenti che si proiettano ziano dalle cellule cocleari per l’assenza del potenziale
sul calice. Il potenziale a riposo della cellula di tipo I è di endolinfatico e, di conseguenza, per un potenziale del recettore
-70mV. più basso. Per le cellule ciliate cocleari il potenziale endolinfa-
Le cellule ciliate di tipo II sono filogeneticamente più antiche. tico è essenziale per la meccano trasduzione, in quanto per-
La loro forma è cilindrica e non presentano mai un colletto mette di ottenere correnti in ingresso molto rilevanti e perché
sotto la placca cuticulare. Il loro ciuffo ciliare è spesso più induce un’ampia depolarizzazione cellulare e una risposta
piccolo, meno denso e provvisto di un lungo chinociglio. neuronale immediata. Il potenziale endolinfatico vestibolare è
Costituiscono direttamente una sinapsi con le terminazioni quasi nullo: per questo motivo la depolarizzazione indotta
nervose afferenti ed efferenti a bottone. Il potenziale a riposo dall’apertura dei canali è modesta. Nelle cellule ciliate di tipo II
della cellula di tipo II è di -45mV. la depolarizzazione (potenziale del recettore) può raggiungere i
30-40 mV e, dal momento che il potenziale a riposo è piuttosto
elevato (-40 mV), l’apertura dei canali del calcio è resa possibile.
Meccanotrasduzione (Fig. 5)
Viceversa, le cellule di tipo I presentano un potenziale del
Lo spostamento dei liquidi endolinfatici è codificato dalle recettore molto debole e un meccanismo di meccanotrasduzione
cellule ciliate che trasformano un segnale meccanico, la defles- differente. La cellula di tipo I presenta, in effetti, delle partico-
sione del ciuffo ciliare, in un segnale elettrico, il potenziale larità elettriche. Esiste un’ampia corrente di potassio in uscita
d’azione sulla fibra afferente. Si tratta della meccanotrasduzione. GKL che depolarizza la cellula a riposo e che annulla l’effetto
La prima tappa della meccanotrasduzione è la deflessione del delle correnti di meccanotrasduzione (potenziale del recettore
ciuffo ciliare che, nella direzione del chinociglio, induce un intorno a mV). La depolarizzazione è inefficace per scatenare
allungamento dei tip-link. Questo allungamento del tip-link, l’attivazione calcica (Fig. 6). La meccanotrasduzione passa
proteina elastica che agisce come una molla, permette l’apertura attraverso meccanismi singolari [3, 15]. È stato dimostrato che il
dei canali di meccanotrasduzione (MET channel TRPA1) e fa flusso basale in uscita di potassio era aumentato dall’ingresso
rientrare i cationi K+ e Ca2+. Si tratta della teoria del gating intracellulare apicale legato ai movimenti ciliari e che il suo
spring [14]. L’ingresso dei cationi crea una corrente intracellulare accumulo nello spazio caliceale poteva permettere fenomeni di
che depolarizza la cellula, definendo il potenziale del recettore depolarizzazione limitati alla membrana basale e, per questo
della cellula. Questa depolarizzazione attiva i canali del calcio motivo, attivare localmente i canali del calcio e la liberazione
voltaggio-dipendenti. Il flusso calcico in ingresso permette la dei neurotrasmettitori (Fig. 7). Inoltre, la corrente di potassio in
fusione delle vescicole presinaptiche alla membrana plasmatica uscita GKL attivata a un potenziale molto basso (dell’ordine di
attraverso i nastri sinaptici e il rilascio del neurotrasmettitore -90, -100 mV), quindi continuamente attiva allo stato basale,
glutaminergico nella sinapsi. I canali di meccanotrasduzione, può essere modulata dal sistema efferente vestibolare a livello
dopo l’apertura, riprendono una conformazione chiusa non caliceale. La modulazione della GKL permette dunque di
attivabile e, quindi, attivabile. Esiste dunque un tempo di aumentare il potenziale del recettore della cellula di tipo I.
Otorinolaringoiatria 5
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche
I FA FA
II
K
CG KL
FA FA
K
I
II
E K A B
K
0
-80
-20
-82 -40
Pk = 1,9 1013 Pk = 1,9 1015
Figura 7. Meccanismi che permettono la meccanotrasduzione nella -60
CR = 42,4 CR = 2,35
cellula di tipo I (schema della sinapsi vestibolare della cellula di tipo I). I -84 -80
due meccanismi (1 e 2) sono schematizzati da una parte e dall’altra della
via centrale che conduce al rilascio di glutammato nella sinapsi. E: spazio -2 0 2 4 -2 0 2 4
C
caliceale; Ib: corrente di depolarizzazione basale; IMET: corrente di mec- D
canotrasduzione; CgKL: canali del potassio responsabili della corrente in
uscita GKL; Ca: calcio; PA: potenziale d’azione; triangoli: acetilcolina; Figura 8. Relazione tra la posizione del ciuffo ciliare, le variazioni di
punti: glutammato; recettore a triangolo: recettore per l’acetilcolina; potenziale del recettore e la genesi del potenziale d’azione sulla fibra
recettore a punti: recettore glutaminergico. Fibra a sinistra (vicino al n° afferente (FA) nelle cellule vestibolari di tipo I e di tipo II. Pk: permeabilità
1): fibra efferente. 1. Modulazione dell’attività dei canali del potassio che di membrana al potassio; RC: coefficiente di rettifica (corrisponde al
inducono la corrente in uscita GKL attraverso il sistema efferente. La rapporto tra la depolarizzazione massima e la variazione del potenziale di
stimolazione efferente acetilconilergica genera la chiusura dei canali del membrana in iperpolarizzazione).
potassio. Ciò induce un aumento del potassio citosolico e la genesi della A. Confronto tra la posizione del ciuffo ciliare e la presenza del potenziale
corrente di trasduzione IMET attraverso la deflessione del ciuffo ciliare. d’azione sulla fibra afferente nelle cellule di tipo I.
2. Accumulo di potassio nello spazio caliceale attraverso l’attivazione del B. Confronto tra la posizione del ciuffo ciliare e la presenza del potenziale
ciuffo ciliare e le correnti di potassio in uscita GKL. Esiste un rientro del d’azione sulla fibra afferente nelle cellule di tipo II.
potassio al polo basale che provoca una corrente di depolarizzazione C. Curva che mostra le variazioni di potenziale del recettore (ordinata) in
basale Ib, che può indurre la depolarizzazione cellulare e, conseguente- funzione della posizione del ciuffo ciliare (ascissa) nella cellula di tipo I.
mente, la liberazione di glutammato. Da [3].
D. Curva che mostra le variazioni di potenziale del recettore (ordinata) in
funzione della posizione del ciuffo ciliare (ascissa) nella cellula di tipo II.
Da [3].
Questo meccanismo mette in azione i recettori muscarinici
dell’acetilcolina presenti sulla membrana cellulare della cellula
ciliata di tipo 1 (Fig. 7).
derivante da un’eccitazione ha una fase lenta più rapida rispetto
I potenziali del recettore delle cellule di tipo I e di tipo II
a quando esso dipende da un’inibizione). Viceversa, le cellule di
sono diversi. Anche la loro relazione con la posizione del ciuffo
tipo I sono fasiche, ovvero rispondono solo in caso di movi-
ciliare lo è (Fig. 8). In entrambi i casi la deflessione nel senso
mento del ciuffo ciliare nel senso della polarizzazione
del chinociglio induce il più forte potenziale del recettore ma,
cellulare [3].
al contrario delle cellule di tipo I, le cellule di tipo II, se il ciuffo
ciliare è a riposo, hanno un potenziale del recettore positivo che
si annulla in caso di deflessione in senso opposto al chinociglio. Sinapsi vestibolare
Le cellule di tipo II sono dunque toniche, ovvero scaricano a
riposo e la mobilità del ciuffo ciliare aumenta (senso della Morfologia
polarizzazione) o diminuisce (senso inverso) l’attività elettrica. La sinapsi vestibolare ha una morfologia e un funzionamento
La variazione del potenziale del recettore indotta è più impor- molto particolari. Essa assicura la codificazione elettrica del
tante nel senso dell’attivazione, il che spiega la seconda legge di movimento, ma è anche la sede di una prima integrazione
Ewald (per una stimolazione della stessa intensità, il nistagmo dell’informazione.
6 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10
Esistono diverse sinapsi vestibolari e non una sola [13]. In l’istamina è facilitatrice. Questa azione appare interessante in
funzione dei tipi cellulari, ma anche in funzione della loro pratica, poiché spiega l’attività degli antagonisti istaminici nelle
localizzazione all’interno degli organi vestibolari, la morfologia vertigini [18] (efficacia indotta anche dall’effetto anticolinergico
sinaptica si differenzia. Nei mammiferi una cellula ciliata è di questi ultimi) e la presenza di vertigini durante le infezioni
connessa a una singola fibra nervosa afferente mediante, in dell’orecchio medio, dal momento che l’istamina viene allora
media, 10-20 sinapsi. Nelle cellule di tipo II queste sinapsi liberata massivamente dalle cellule istiocitarie. I recettori
avvengono con differenti rami del neurone che forma connes- oppioidi sono presenti anche nel piano postsinaptico e hanno
sioni a bottone. Alcune cellule di tipo I presentano una morfo- un effetto inibitore sulla produzione dei potenziali d’azione a
logia simile, ma la maggior parte è connessa a una fibra la cui livello della fibra afferente [19].
estremità si espande largamente in un calice che avvolge la
cellula ciliata: le sinapsi si formano allora, in numero identico, Sistema efferente
in vari punti del calice. Le sinapsi sono facilmente individuate
Esistono, su queste sinapsi, fibre efferenti a bottone che si
per la presenza nel citoplasma della cellula ciliata e sotto la
innestano direttamente sulla cellula di tipo II e che costituis-
membrana plasmatica dei nastri sinaptici (corpi sinaptici), dove
cono sinapsi sulla fibra afferente caliceale delle cellule di tipo I.
si riuniscono le vescicole secretorie. La stessa fibra nervosa può
I corpi cellulari dei neuroni efferenti provengono in maggio-
a volte costituire contemporaneamente delle sinapsi su una
ranza da un nucleo adiacente al nucleo vestibolare nel tronco
cellula ciliata di tipo I e di tipo II o unicamente in bottoni
cerebrale, ma anche dalle cellule di Purkinje localizzate nel
afferenti o a bottone sul tipo II e a calice sul tipo I (cfr. Fig. 4).
cervelletto [20]. L’attività del sistema efferente è sotto la dipen-
Infine, una fibra nervosa è in genere connessa a diverse cellule,
denza di diversi sistemi sensoriali. A vari livelli, è l’attività
soprattutto per le cellule toniche di tipo II, il che presenta il
vestibolare afferente che regola le efferenze, ma si ritrova anche
vantaggio di sommare le informazioni di movimenti prove-
un controllo delle vie efferenti da parte delle afferenze visive e
nienti da una regione del neuroepitelio, cancellando i fenomeni
propriocettive [21].
di scariche sporadiche con, per corollario, una diminuzione dei
Il neurotrasmettitore predominante del sistema efferente è
trasduttori del movimento indipendenti. È stato dimostrato che
l’acetilcolina [22]. Il suo effetto è variabile in funzione della sede,
le sinapsi vestibolari sono capaci di plasticità con un aumento
ma anche dello stato di eccitazione della cellula. Essa può
o con una diminuzione del loro numero in funzione
quindi essere facilitatrice o inibitrice [20]. In linea generale, essa
dell’ambiente (per esempio, sinaptogenesi in microgravità
aumenterebbe il «contrasto» tra le diverse regioni neurosenso-
durante i voli spaziali).
riali, facilitando le risposte di forte guadagno e riducendo le
Farmacologia [15] risposte di basso guadagno. Permetterebbe così di cambiare la
modalità analitica in funzione dell’attivazione, ossia di passare
L’esocitosi e la liberazione dei neurotrasmettitori sono sotto da una modalità «posizionale» (assenza di movimento), a una
il controllo dell’ingresso del calcio citosolico. La regolazione modalità «dinamica» (movimento). L’azione del neurotrasmet-
della scorta calcica presinaptica è un elemento chiave della titore è mediata da due tipi di recettore, nicotinici (effetto
regolazione della trasmissione del segnale, che può essere inibitore) e muscarinici (effetto eccitatore). La cellula potrebbe
modulata dalla cellula ciliata stessa in funzione del suo stato di quindi regolare essa stessa la sua attivazione, modulando le
eccitazione, ma anche dalle efferenze postsinaptiche. Essa passa concentrazioni membranarie dei suoi due tipi di recettore.
attraverso l’adattamento del numero dei canali del calcio
disponibili a livello della membrana e attraverso la modulazione
della concentrazione delle numerose proteine tampone intraci- ■ Fisiologia delle macule otolitiche
tosoliche. L’intensità del segnale agisce sul numero di canali del
calcio presinaptici (aumento del loro numero in caso di segnale e delle creste ampollari
di forte intensità) [13].
L’esocitosi avviene rapidamente e totalmente, provocando Anatomia funzionale delle macule otolitiche
una risposta rapida, ma breve; è un fenomeno di adattamento
del segnale essenziale per l’elaborazione temporale del messag- Introduzione
gio a livello centrale. Le macule otolitiche, sacculare e utricolare, assicurano la
Il neurotrasmettitore liberato è, in misura predominante, il codificazione delle forze gravitazionali e di accelerazione.
glutammato. Il suo legame con il suo recettore specifico situato Benché accelerazione e gravità siano forze similari, esistono
sull’estremità neuronale della sinapsi determina l’apertura dei alcune differenze nella fisiologia umana, poiché una riflette la
canali sodici che depolarizzano la cellula e generano il poten- postura e l’altra il movimento, e le cellule sensoriali distinguono
ziale d’azione. tra un guadagno debole posturale e un guadagno forte
D’altra parte, esistono autorecettori glutaminergici sulla dinamico.
cellula ciliata vestibolare che, quando sono attivati, facilitano la Il limite dell’interpretazione degli studi condotti sul funzio-
liberazione di glutammato sinaptico [16]. Questa regolazione namento degli organi vestibolari è la loro origine animale. In
interviene durante la neurotrasmissione legata a un’attività effetti, esistono differenze importanti tra le specie. I pesci non
ciliare, ma non nel caso della neurotrasmissione legata all’atti- possiedono cellule di tipo I. Rettili, anfibi e uccelli non rispon-
vità spontanea. Essa avrebbe, dunque, un effetto di accentua- dono agli stessi tipi di movimento dell’uomo. Per esempio,
zione delle scariche legate ai movimenti. l’utriculo degli anfibi risponde a frequenze molto alte, sismiche,
Sono state riscontrate altre molecole allo stadio sinaptico, extrafisiologiche per l’uomo, mentre la tartaruga non possiede
come l’acido gamma-amino-butirrico (GABA) e la sostanza P. Il risposte alle alte frequenze (più di 10 Hz).
GABA aumenta la scarica delle fibre afferenti delle cellule di tipo
I, ma non avrebbe alcun effetto sui tipi II [17]. La sostanza P Anatomia descrittiva
aumenterebbe anche la genesi dei potenziali d’azione sulla fibra
Composizione (Fig. 9)
afferente. Essa avrebbe anche una funzione sul sistema efferente,
realizzando un circuito di feedback puramente sinaptico (si Le due macule otolitiche presentano la stessa composizione.
riscontra il peptide associato al gene della calcitonina, il L’epitelio neurosensoriale è rivestito da una membrana gelati-
calcitonin gene related peptide [CGRP], spesso associato alla nosa di natura protidica, appesantita dalla presenza di otoconi,
sostanza P, sulle fibre efferenti). La sua distribuzione è tuttavia formazioni cristalline ricche di carbonato di calcio. Si descri-
meno ubiquitaria: la si ritrova nelle creste ampollari e alla vono tre strati della membrana otolitica. Dall’esterno all’interno,
periferia delle macule. lo strato otoconale formato dai cristalli otoconiali, lo strato
Sono anche state riscontrate, nella sinapsi vestibolare, altre gelatinoso, formato da mucopolisaccaridi, e lo strato di trama
molecole che modulano la scarica dei neuroni postsinaptici, sottomembranosa, formato da proteine fibrillari che formano
come l’ATP, l’istamina e l’adenosina. L’ATP facilita la neurotras- una rete a maglie tra le quali si intrecciano le estremità ciliari
missione aumentando l’ingresso intracellulare di calcio. Anche delle cellule neurosensoriali vestibolari.
Otorinolaringoiatria 7
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche
MO Anatomia funzionale
EC
Attivazione otolitica
Gli organi otolitici sono all’origine della trasduzione delle
forze di accelerazione lineari come la gravità. Il loro segnale è
LG HG LG un dato necessario per i riflessi oculomotori, per i riflessi
posturali e per il sistema percettivo nel suo insieme.
Figura 10. Organizzazione cellulare all’interno della macula otolitica. La membrana otoconiale rappresenta una massa inerziale che
HG: fibre ad alto guadagno; LG: fibre a basso guadagno; EC: epitelio esercita una spinta sulle cellule ciliate a riposo legata alla
ciliato; MO: membrana otolitica; S: striola. gravità. In occasione di variazioni lineari dell’accelerazione,
come uno spostamento orizzontale o un’inclinazione della testa,
questa massa defletterà le ciglia sensoriali e genererà la mecca-
notrasduzione. La massa gelatinosa sulla quale poggiano gli
La formazione degli otoconi avviene durante il periodo otoconi agisce come un legame che isola il sistema dalle
embrionale e termina poco dopo la nascita (P7 nel topo). vibrazioni.
Questa sintesi è molto dipendente dalla ricchezza di calcio e Come ricordato in precedenza, l’informazione generata
dall’acidità dell’endolinfa. Alcuni studi nell’ambiente ipergravi- subisce un primo trattamento a livello cellulare attraverso
tario o microgravitario dimostrano che la sintesi otoconiale è fenomeni di autoregolazione. Lo scopo di questa regolazione è
sotto la dipendenza della stimolazione otolitica [23] . Con aumentare il contrasto tra le cellule stimolate e le loro vicine,
l’invecchiamento la membrana otoconiale si degrada e perde la iperattivando le prime e inibendo le seconde, anche in questo
sua ricchezza di otoconi, il che è all’origine delle teorie canalo- caso in maniera analoga al funzionamento retinico.
litiasiche della vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB).
L’origine di questa degradazione sembra passare attraverso le Afferenze primarie
alterazioni delle cellule regolatrici dell’omeostasi dell’endolinfa, I neuroni afferenti rispondono a un’accelerazione con un
che causano una diminuzione della sua acidità e della sua aumento della loro attività nel senso della polarizzazione delle
concentrazione calcica. Ciò rafforza l’associazione possibile tra loro cellule ciliate e con una diminuzione della loro attività
VPPB e malattia di Ménière. In caso di perdita di otoconi non nel senso inverso. La loro frequenza di scarica a riposo è
esiste una rigenerazione dei cristalli. intorno a 100 PA al secondo. Si distinguono così due tipi di
neuroni: i neuroni regolari e quelli irregolari. I neuroni
Ripartizione cellulare (Fig. 10)
regolari scaricano in permanenza e sono modulati dai movi-
Esiste una grande variabilità nella composizione cellulare menti; la loro fibra è più piccola e a velocità di conduzione
delle macule. La più importante è la presenza di una regione più lenta. Essi innervano, piuttosto, la periferia delle macule e
8 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10
Otorinolaringoiatria 9
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche
10 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10
Otorinolaringoiatria 11
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche
Alcune esperienze nel gatto e nella scimmia e degli studi in Ogni nistagmo legato al mantenimento della posizione è
risonanza magnetica (RM) funzionale nell’uomo sembrano dunque patologico. Quando l’origine è periferica, legata a
dimostrare la sua esistenza a livello dell’insula [32, 33]. Tuttavia, un’anomalia asimmetrica della viscosità dell’endolinfa (caso
questi limiti non sono precisi a causa delle sue interconnessioni della VPPB), la risultante è necessariamente nell’asse del canale
con le altre aree sensoriali e con la corteccia parietale colpito, ovvero orizzontale od orizzontorotatoria. Ogni nistagmo
associativa. puramente verticale implica una disfunzione centrale. Viene
Infine, l’attività corticale ha un effetto anche sull’attività dato l’esempio dell’attivazione legata a una canalolitiasi del
vestibolare. Le sue proiezioni sono ben note nella valutazione canale posteriore destro (cfr. supra).
funzionale vestibolare, dove i nistagmi indotti possono essere
fortemente influenzati dal grado di concentrazione e di veglia. Riflesso vestibolo-oculare
Il VOR fa intervenire i circuiti riflessi tra afferenze vestibolari
■ Fisiologia e applicazione pratica (soprattutto canalari) e nuclei oculomotori. Mira alla stabilizza-
zione dello sguardo in occasione del movimento. Il VOR testato
alla valutazione funzionale su una sedia rotatoria è il riflesso dell’attività del canale laterale
vestibolare e della sua elaborazione a livello centrale. La poltrona rotatoria
permette di testare delle frequenze comprese tra 0,1 e 1 Hz. Il
Dati fondamentali sulla fisiologia vestibolare, si possono guadagno ottenuto è tuttavia un riflesso indiretto del funziona-
trarre delle applicazioni pratiche per l’iter diagnostico e tera- mento labirintico, poiché esso utilizza le informazioni dello
peutico delle vertigini e dei disturbi dell’equilibrio. spostamento legate al movimento del liquido endolinfatico e
alla deflessione cupolare indotta, al sistema di integrazione della
Legge di Ewald velocità e al suo immagazzinamento a livello centrale (integra-
Ewald, nel 1892, ha descritto due leggi conseguenti a osser- tore centrale della velocità) e ai nuclei oculomotori.
vazioni la cui validità è dimostrata dalle attuali conoscenze: Un’altra misura del VOR è fornita dai test calorici. L’irriga-
• prima legge: l’asse del nistagmo è identico all’asse del canale zione a freddo e a caldo provoca l’inibizione e l’eccitazione del
che lo provoca; vestibolo in gamme frequenziali molto basse (0,003 Hz). Il VOR
• seconda legge: la risposta nistagmica legata all’eccitazione è ottenuto è il riflesso dell’attività del canale laterale (le compo-
più forte di quella che è legata all’inibizione. nenti verticali si annullano) di uno solo lato. La prova calorica
Abbiamo visto che la prima legge si spiegherebbe attraverso presenta quindi il grande vantaggio di confrontare l’attività dei
le connessioni canalo-oculomotorie specifiche di ogni canale e due vestiboli e di essere una prova puramente periferica (purché
che la seconda dipende dal funzionamento delle cellule ciliate l’oculomotricità sia normale). Il suo grande difetto è la fre-
che privilegia la meccanotrasduzione nel senso di polarizzazione quenza testata, che non è fisiologica per l’uomo e che pertanto
della cellula. può fornire solo indicazioni grossolane sul funzionamento del
vestibolo.
Studio dei nistagmi Infine, la ricerca del VOR può anche essere modulata dalle
afferenze corticali e dal grado di concentrazione e di veglia
I nistagmi sono movimenti oculari composti da una fase dell’individuo. Così, il guadagno del VOR può notevolmente
lenta di deviazione oculare seguita da una fase rapida di decrescere con la ripetizione dell’esame o con l’ansia ed è
riallineamento, la saccade. Nel quadro del nistagmo di origine opportuno fare eseguire compiti mentali al soggetto per evitare
vestibolare, solo la fase lenta spiega la patologia vestibolare. La questo tipo di distorsione.
fase rapida, saccadica, benché definisca per convenzione il senso
del nistagmo, è solo il riflesso dell’effetto delle vie centrali
dell’oculomotricità che mirano a mantenere l’occhio nella sua Prove rotatorie
orbita. È quindi la fase lenta che deve essere oggetto delle Le prove rotatorie sinusoidali e impulsionali hanno il vantag-
indagini nell’esplorazione funzionale vestibolare. gio di testare la funzione della cupola dei canali laterali e di
confrontare il guadagno del VOR con quello del riflesso visio-
Nistagmi spontanei vestibolo-oculare (VVOR) e cervico-oculare (COR).
Il sistema vestibolare può generare un nistagmo spontaneo Di solito il VOR è uguale al 40-60% del VVOR e il COR è
solo in caso di lesione acuta monolaterale. In caso di deafferen- uguale a meno del 20% del VVOR. I deboli guadagni del VOR
tazione, come nella maggior parte delle neuriti, il nistagmo è possono essere il riflesso di un’inibizione centrale, di una debole
orizzontale e torsionale, poiché le componenti dei due canali reattività bilaterale oppure di un’areflessia vestibolare bilaterale
verticali si annullano. Viceversa, le componenti torsionali si che colpisce i canali laterali. Nel caso di una tale areflessia, il
sommano perché dello stesso senso per i canali posteriore e guadagno del VOR è aumentato (più del 20% del VVOR), il che
anteriore. La fase rapida batte verso l’orecchio sano. In effetti, dimostra una riorganizzazione delle vie dell’equilibrio a vantag-
il nistagmo è generato dall’attivazione monolaterale del vesti- gio della propriocezione.
bolo sano, il che crea una pseudodeviazione sullo stesso lato e, La cinetica delle risposte ottenute in occasione delle stimola-
dunque, genera reazioni toniche posturali e oculomotorie zioni alla sedia è in funzione del comportamento cupolare (cfr.
compensatorie dall’altro lato, ossia una deviazione posturale e supra).
una fase lenta del nistagmo sul lato malato. Più raramente, si Nelle prove sinusoidali la risposta del canale è in funzione
può osservare un nistagmo obliquo con una componente della velocità della poltrona. A causa del notevole ammortizza-
rotatoria più discreta che può indicare una lesione selettiva del mento del sistema cupola/endolinfa il guadagno è costante, tra
nervo vestibolare superiore. Il nistagmo è differente in caso di 0,1 e 15 Hz. Si abbassa per frequenze inferiori e superiori. Lo
idrope labirintica, come nella malattia di Ménière, poiché le sfasamento è nullo tra 0,1 e 5 Hz ed esistono un avanzamento
variazioni di pressione osservate nel corso della crisi e successi- di fase al di sotto (la deformazione della cupola precede il
vamente a questa portano a un’inflazione e, quindi, a una movimento della testa) e un ritardo di fase al di sopra (la
deflazione dei liquidi endolinfatici e causano una variazione deformazione della cupola è in ritardo sul movimento). La
nella direzione del nistagmo. Resta la maggior parte del tempo risposta nistagmica è dunque sinusoidale, in fase con la sedia.
orizzontale e torsionale, poiché l’insieme delle strutture labirin- Nelle prove impulsionali il nistagmo postrotatorio manifesta,
tiche è interessato dall’idrope e le componenti verticali si al tempo stesso, la dinamica della cupola e quella dell’integra-
annullano. tore centrale della velocità.
Queste risposte nistagmiche alle prove rotatorie dipendono
Nistagmi posizionali quindi essenzialmente dalle componenti biofisiche del sistema
Il cambiamento di posizione provoca correnti endolinfatiche endolinfa/cupola del canale laterale. I modelli matematici
canalari che producono nistagmi che si bloccano alla fine del descrivono il comportamento normale di una cupola. A causa
cambiamento di posizione. dei cambiamenti delle caratteristiche biofisiche osservabili
12 Otorinolaringoiatria
Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche ¶ I – 20-198-A-10
nell’idrope, il comportamento alle prove canalari è modificato e la gamma delle frequenze testate è quindi ristretta. Dall’altra,
e non risponde più alle modellizzazioni precedentemente l’analisi è indiretta e lo strumento più efficace, la videonistag-
descritte. mografia, valuta solo le connessioni vestibolo-oculomotorie.
Infine, esistono cinque organi vestibolari su ciascun lato
Test otolitici (utriculo, sacculo, tre canali semicircolari) che dovrebbero essere
oggetto di indagini dettagliate. Così, al meglio, la valutazione
Come abbiamo dettagliato in precedenza, le connessioni funzionale vestibolare dovrebbe realizzare l’equivalente
vestibolo-oculomotorie di origine otolitica sono meno impor- dell’audiogramma per il vestibolo, il vestibologramma, per
tanti che a livello canalare. Le afferenze sacculari, in particolare, ognuno di questi cinque organi in tutta la gamma di stimola-
sono molto mal conosciute. zione frequenziale nell’uomo.
Il riflesso utriculo-oculare, analogo al VOR, può essere
.
Otorinolaringoiatria 13
I – 20-198-A-10 ¶ Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari, immunoistochimiche ed elettrofisiologiche
[23] Chabbert C, Brugeaud A, Lennan G, Lehouelleur J, Sans A. [29] Goldberg JM, Smith CE, Fernandez C. Relation between discharge
Electrophysiological properties of the utricular primary transducer are regularity and responses to externally applied galvanic currents in
modified during development under hypergravity. Eur J Neurosci 2003; vestibular nerve afferents of the squirrel monkey. J Neurophysiol 1984;
17:2497-500. 51:1236-56.
[24] Rowe MH, Peterson EH. Autocorrelation analysis of hair bundle struc- [30] Highstein SM, Rabbitt RD, Holstein GR, Boyle RD. Determinants of
ture in the utricle. J Neurophysiol 2006;96:2653-69. spatial and temporal coding by semicircular canal afferents.
[25] Xue J, Peterson EH. Hair bundle heights in the utricle: differences J Neurophysiol 2005;93:2359-70.
between macular locations and hair cell types. J Neurophysiol 2006; [31] Yakushin SB, Raphan T, Cohen R. Spatial properties of central
95:171-86.
vestibular neurons. J Neurophysiol 2006;95:464-78.
[26] Uchino Y, Sato H, Suwa H. Excitatory and inhibitory inputs from
saccular afferents to single vestibular neurons in the cat. J Neurophysiol [32] De Waele C, Tran Ba Huy P.Anatomie des voies vestibulaires centrales.
1997;78:2186-92. EMC (Elsevier Masson SAS, Paris), Oto-rhino-laryngologie, 20-038-
[27] Uchino Y, Isu N, Ichikawa T, Satoh S, Watanabe S. Properties and A-10, 2001.
localization of the anterior semicircular canal-activated vestibulocollic [33] Vitte E, Derosier C, Caritu Y, Berthoz A, Hasboun D, Soulie D.
neurons in the cat. Exp Brain Res 1988;71:345-52. Activation of the hippocampal formation by vestibular stimulation: a
[28] Van Egmond AA, Groen JJ, Jongkees LB. The mechanics of the functional magnetic resonance imaging study. Exp Brain Res
semicircular canal. J Physiol 1949;110:1-7. 1996;112:523-6.
M. Lévêque.
L. Seidermann.
E. Ulmer.
A. Chays (achays@chu-reims.fr).
Service oto-rhino-laryngologique, Centre hospitalier universitaire de Reims, Hôpital Robert Debré, avenue du Général-Kœnig, 51092 Reims cedex, France.
Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Lévêque M., Seidermann L., Ulmer E., Chays A. Fisiologia vestibolare: basi anatomiche, cellulari,
immunoistochimiche ed elettrofisiologiche. EMC (Elsevier Masson SAS, Paris), Otorinolaringoiatria, 20-198-A-10, 2010.
Disponibile su www.em-consulte.com/it
Algoritmi Iconografia Video- Documenti Informazioni Informazioni Autovalutazione Caso
decisionali supplementare animazioni legali per il paziente supplementari clinico
14 Otorinolaringoiatria