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PRODUZIONI VEGETALI: Fitoregolatori, vivaismo e propagazione delle piante.

Fitoregolatori: Sostanze fabbricate da certi tessuti della pianta per regolarne la crescita e
altre funzioni. Possono agire nel luogo di sintesi o a distanza. Il loro utilizzo è limitato a casi di
vera necessità (diradamento melo e radicazione talee)
- Fitoregolatori esogeni : Sono generalmente artificiali, possono non trovarsi in natura, e
svolgono funzioni analoghe a quelli naturali, vengono somministrati dall’uomo per un
determinato scopo.
- Fitoregolatori endogeni : Vengono prodotti dalla pianta in base alle esigenze, essa che ne
regola la sintesi, il trasporto e la degradazione.
Classificazione dei fitoregolatori:
- Stimolatori di crescita: In frutticoltura vengono usati per aumentare la taglia dei frutti, della
pianta stessa o delle radici
- Inibitori di crescita: Rallentano o impediscono la crescita della pianta
- Ritardanti di crescita.
Principali gruppi di fitoregolatori:
• Brachizzanti: Contenere la vegetazione delle piante
• Alleganti: Stimolano il fenomeno della partenocarpia (= la formazione del frutto senza
che avvenga fecondazione → senza semi=apireni)
• Diradanti: Usati per diradare i frutti in eccesso (auxine)
• Anticascola: Usati per ostacolare la cascola pre-raccolta dei frutti (auxine)
• Cascolanti: Usati per favorire l’abscissione del frutto ai fini della raccolta meccanica
• Radicanti: Usati per stimolare la radicazione delle talee (auxine)
Alcuni vengono impiegati per ingrandire i frutti ma certe volte finiscono per modificarne la
forma e ridurne la conservazione e durata.
Partenocarpia: Può essere di tipo stimolativa (polline libera sostanze capaci di stimolare la
fecondazione) o di tipo vegetativa (indotta dalla liberazione di sostanze da parte dell’apice del
germoglio che generano la formazione dei frutti)
Fasi dell’allegagione: (accrescimento graduale del frutto)
1. Divisione cellulare: Aumento del numero di cellule nei tessuti
2. Distensione cellulare : Ingrossamento delle cellule
Durante questo periodo il frutto si sviluppa in diametro, peso e volume.
Cambiamenti durante la maturazione:
• Aumento degli zuccheri e diminuzione dell’amido
• Diminuzione delle sostanze acide tranne negli agrumi
• Diminuzione dei tannini a favore degli zuccheri
• Scomparsa della clorofilla e aumento degli antociani e carotenoidi
• Diminuzione delle sostanze minerali e aumento amminoacidi
Respirazione dei frutti: (Influenza la velocità di maturazione dei frutti)
E’ influenzata dalla temperatura, umidità e la quantità di CO 2 (con temperature basse e più CO 2
si aumenta la durata di conservazione dei frutti)
- Frutti climaterici : Si raccolgono quando non sono ancora maturi, perciò maturano
successivamente, essi continuano a respirare anche dopo la raccolta fino al disfacimento del
frutto. (mele, pesche, pere, kiwi, susino).Durante la maturazione aumenta l’etilene e ciò provoca
l’accelerazione della respirazione, riducendo la conservabilità del frutto.
- Frutti aclimaterici : Vengono raccolti quando sono generalmente maturi poiché la
respirazione rallenta a seguito della raccolta, quindi anche la maturazione (ciliegie, agrumi, uva)

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**L’epoca di maturazione dipende dalla specie, cultivar, andamento stagionale e sito
(irrigazione, tecniche colturali, esposizione, concimazione, altitudine)**
Tipi di maturazione:
• di raccolta : Frutto non troppo maturo ma neanche acerbo
• di consumo : Il frutto è edule/commestibile
• fisiologica : I semi sono maturi
• commerciale : Dipende dalle esigenze di mercato
• tecnologica : Il frutto ha raggiunto le caratteristiche volute dall’industria di
trasformazione
**La raccolta è una delle operazioni più delicate poiché si possono vedere i risultati delle
operazioni precedenti **
Miglioramento genetico: Ci permette di ottenere nuove varietà senza dimenticare quelle
vecchie. Inoltre permette di selezionare i caratteri più adatti alle nostre esigenze.
Si basa sulla mutazione dei geni che possono rivelarsi favorevoli o meno alle nostre esigenze
Obiettivi.
• Avere varietà con sviluppo più contenuto → Sesti d’impianti più fitti
• Aumento della produttività e costanza → Ridurre alternanza di produzione
• Maggior qualità dei frutti
• Allungamento del calendario di maturazione → Raccolta scaglionata
• Maggior resistenza ai parassiti usando anche varietà vecchie che sono più resistenti
rispetto a quelle nuove.
• Ottenere portinnesti che siano meno soggetti allo sviluppo dei polloni.
**Attualmente, la ricerca e il miglioramento genetico delle specie sono svolte da studi
privati/ditte commerciali che forniscono agli agricoltori le piante da frutto e a fine ciclo ne
ritirano la produzione assicurando a tutti un reddito.**
Ingegneria genetica: Modificazioni dei geni delle piante con geni di altri organismi per
prendere una determinata caratteristica.
**Coltivare varietà antiche consente il mantenimento della biodiversità contribuendo al non
abbandono di esse → Riescono a resistere meglio ad alcuni parassiti come la ticchiolatura.**

Vivaismo: Attività agricola che consiste nella coltivazione intensiva di tutti i tipi di piante con
l’obiettivo di venderle in vaso o a dimora. Esse vengono comprate dagli agricoltori quando
devono realizzare un nuovo frutteto/vigneto poiché vengono assicurate ampie garanzie di
qualità nei materiali di propagazione (talee, barbatelle, portinnesti)
Requisiti che devono essere garantiti dalle ditte vivaistiche:
• Genetici : Riguardano l’identità varietale, la stabilità e l’omogeneità dei caratteri → nei
cicli di propagazione si devono ottenere le stesse cultivar di partenza. La richiesta
dell’agricoltore deve coincidere con la fornitura del vivaio
• Sanitari : Piante sane ed esenti di malattie che potrebbero avere conseguenze nel
frutteto → Diminuzione produzione, peggioramento qualità, rallentamento sviluppo, ecc.
• Agronomici : Le piante devono essere belle e robuste con un apparato aereo ben
sviluppato e provvisto di gemme mature, un apparato radicale ben sviluppato e il punto
di innesto deve essere ben saldo.

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Caratteristiche generali di un vivaio:
1. Terreni generalmente a medio impasto
2. Poca meccanizzazione → quasi tutti i lavori sono manuali, faticose e richiedono un
tempo superiore a quello richiesto dal lavoro coi macchinari
3. Superficie minore rispetto a un’azienda agricola tradizionale ma che presenta un
maggior investimento di piante

Propagazione delle piante arboree:


• Propagazione gamica o riproduzione : Avviene attraverso il seme e il processo a capo è
la formazione di polline ed ovuli
• Propagazione agamica o moltiplicazione : Partendo da una parte della pianta che auto
radica si ottengono tanti individui con caratteristiche identiche alla pianta madre
Metodi più diffusi di moltiplicazione:
• Talea → Pezzo di pianta che viene messo a radicare (certe volte si ricorre alle auxine per
favorire la radicazione, contiene almeno 2 gemme
• Innesto → Unione di 2 piante o bionti appartenenti a specie o cultivar diverse per
ottenere caratteristiche particolari (Si fa combaciare il tessuto cambiale per mettere in
comunicazione i vasi di tutte e 2 le parti)
• Micropropagazione → Partendo da una piccola parte della pianta si producono altre
che vengono allevate in ambienti controllati.
Talee radicate: Barbatelle
Innesto e condizioni di attecchimento:
• Rispetto della polarità (verso delle gemme) e affinità dei bionti (piante botanicamente
vicine o comunque appartenenti allo stesso genere/specie)
• Corrette condizioni ambientali che stimolano la formazione del callo → esempio:
umidità e temperatura. (certe volte si adotta la forzatura: condizioni artificiali)
Parti coinvolte in un innesto:
• Pianta portinnesto (chiamata anche soggetto o ipobionte)
• Marza (chiamata anche oggetto, nesto, gentile o epibionte)
Vantaggi dell’innesto:
• Creazione di nuove varietà e propagazione di varietà antiche
• Maggior resistenza a malattie e parassiti
• Migliorare l’impollinazione → sovrainnesto di buone impollinanti
• Cambiamento del portamento della pianta (usando qualche volta portinnesti nanizzanti)
e modificando l’entrata in produzione
• Si guadagna tempo e si propagano piante aventi una difficile propagazione gamica

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