Sei sulla pagina 1di 10

Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

A proposito di Egoismo
Da “Il Gene egoista” di Dawkins, 1976

Introduzione

Ho deciso di svolgere questo tema sull’egoismo e l’altruismo basandomi sul libro dell’Etnologo e
Biologo Richard Dawkins, poiché quando ho letto il libo mi ha interessato molto la sua teoria secondo 1

la quale «Noi siamo macchine da sopravvivenza, robot semoventi programmati ciecamente per
preservare quelle molecole egoiste note sotto il nome di Geni» (Dawkins, nella Prefazione di “il Gene
Egoista”, 1992, pp.5). La definizione mi ha interessato molto, e mi ha lasciato un po’sorpresa. Penso
che la visione di Dawkins del mondo Umano sia molto interessante, penso infatti che sia possibile
che l’egoismo sia insito nell’essere umano, dopotutto il principale scopo dell’essere umano è quello
di sopravvivere e penso che non ci sia un modo diverso dell’Egoismo per poterlo fare. Tuttavia non
penso sia dettato dai singoli Geni.

Definizioni di altruismo e egoismo.

Bisognerebbe partire dalla concezione di “Selezione naturale”, questa venne introdotta da Charles
Darwin nel 1859 con la pubblicazione del libro “L’origine della specie”, cosa si intende per selezione
naturale? è quel meccanismo che determina l’evoluzione di una data specie, nella quale si ha una
riproduzione differenziale, e non dovuta ad una causa, dei Geni all’interno degli organismi viventi.
Per Darwin La selezione naturale per essere messa in atto ha bisogno di due presupposti, il primo è
dato alle Mutazioni genetiche causali, negli individui di una stessa specie possono verificarsi
mutazioni genetiche causali. Il secondo presupposto sono le risorse dell’ambiente che circonda queste
popolazioni, che fanno in modo che questi soggetti debbono per cause di forza maggiore adattarsi a
questo, ciò innesca l’evoluzione della specie in questione. Da questo presupposto arriviamo alla
teorizzazione da parte di Dawkins del Gene Egoista. Partiamo da un’altra domanda, dunque, cos’è
L’Altruismo e cos’è al contrario l’Egoismo?

Per Dawkins l’altruismo, dal punto di vista comportamentale, è quel tipo di comportamento che viene
messo in atto da un attore sociale (O altra entità) che andrà a svantaggio del proprio benessere
personale che sia fisico o mentale a favore di un altro soggetto. Al contrario la definizione di Egoista
è l’opposto. Ovvero, un soggetto viene definito egoista se mette in moto una concatenazione di azioni
che vanno a svantaggio di un altro soggetto ma a vantaggio del proprio benessere personale.

Come nasce la Specie Umana? (Cfr. Dawkins, 1992, pp. 17-34)

Questa domanda se la sono posta molte persone. Questo quesito sorge dal momento che “La vita
intelligente” è diventata ciò, ovvero, quando si formula una teoria sulla propria esistenza. Gli esseri
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

intelligenti sono tali poiché si fanno domande e teorie nei confronti delle propria origine. A ciò sono
arrivati moltissimi autori, scienziati e filosofi. Tuttavia fu Charles Darwin il primo a teorizzare la
nostra esistenza. Molti antropologi, etnologi o filosofi hanno carcato di dare spiegazione a questo
avvenimento (Selezione Naturale) uno tra tanti fu Lorenz, che nel libro “Sull’Aggressività”, sostiene
l’importanza ultima del bene della specie invece che il Bene dei singoli individui, Dawkins andrà
2
contro questa visione sostenendo che sarebbe meglio considerare la moderna selezione naturale come
«Natura con i denti e gli artigli rosso sangue» (Dawkins, pp.18). Nella realtà gli uomini sono solo
macchine create dai loro stessi geni e per tale motivo, ciò che bisogna aspettarsi da un Gene, è proprio
Un egoismo spietato, unica qualità che gli permette di avere successo e di non perire. L’egoismo del
Gene si rifletterà anche sulle singole persone portando alla conclusione che gli esseri umani sono
Egoisti di Natura, tuttavia ammette che in alcuni soggetti, o animali, il gene in questione tramite
comportamenti dotati di un limitato Altruismo può raggiungere le proprie mire egoistiche, tuttavia
sono casi speciali. Dal punto di vista evolutivo concetti come amore, amore universale non esistono,
ma a Dawkins non interessa, ciò che vuole dimostrare è come le cose si siano evolute e non il
comportamento che le persone devono tenere. I geni possono predisporre un soggetto all’egoismo,
tuttavia sostiene anche che non è detto che quel soggetto debba essere obbligato a seguire
quell’istinto, infatti aggiunge che concezioni come altruismo, generosità e correttezza possono essere
insegnati, e in quanto esseri umani dotati di una notevole Intelligenza e secondo Kant anche di una
Morale (Kant nella Critica della ragion pratica), questi insegnamenti possono alterare il disegno dei
geni, rendendo di fatto questa natura modificabile. Tuttavia esistono molti esempi di comportamenti
in Natura, ovvero messi in atto da altre specie animali, di Egoismo e Altruismo.
Nel primo caso Dawkins fa l’esempio di uno specifica specie di Gabbiano, Gabbiano della Testa
Nera, questi uccelli hanno l’abitudine di nidificare in colonie, di dimensioni notevoli, in spazzi
piuttosto ristretti, ovvero gli uni vicino agli altri, cosicché, può capitare che quando un gabbiano non
si trova nel suo nido, il gabbiamo che gli si è messo accanto con il proprio possa uccidere i suoi
cuccioli per dare da mangiare a se stesso e alla sua prole cosicché non sia costretto ad andare a caccia
di pesce.

Tuttavia sostiene anche che in natura oltre che ai comportamenti egoisti come detto sopra, ci sono
altrettanti comportamenti Altruisti da parti di altri animale. Qui fa l’esempio dell’Ape. Cosa fanno le
Api, le Api hanno un meccanismo, non sappiamo se conscio o inconscio, in quanto non sappiamo se
sanno prevedere ciò che succederà per esperienza, ma le Api, sono animali che si sacrificano molto,
lavorano per una regina, e per l’intero alveare, come nel caso in cui per difendere le scorte di cibo e
l’alveare stesso si suicidano attaccando pungendo un intruso.
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

Come avvengono le mutazioni? (Cfr. Dawkins, 1992, pp. 35-47)

Solitamente l’universo è costituito da schemi stabili di Atomi1. Alla nascita della genesi sulla terra, si
viene a formare una molecola notevole chiamata Replicante, in quanto capace di creare copie
potenzialmente identiche di sé stessa, gli errori di copiatura dei replicatori biologici possono dare
vita a qualcosa di nuovo, apportando miglioramenti (o peggioramenti, in alcuni casi) che sono stati
3
essenziali nell’evoluzione. Questo ha dato luogo a mutamenti all’interno del Brodo Primordiale,
mettendo al mondo specie diverse. Se parliamo di Evoluzione della specie dobbiamo anche tenere in
conto la competizione che ha favorito determinate specie rispetto ad altre, arrivando così al fatto che
le varietà più favorite avranno aumentato il loro numero, viceversa quelle meno favorite saranno
meno numerose a causa di questa Lotta, che li porterà con il tempo, con più probabilità, ad estinguersi.
I replicatori per adattarsi ai vari cambiamenti avranno costruito dei veicoli che potessero aiutarli a
sopravvivere, continuare ad esistere, ovvero macchine da sopravvivenza per far in modo che
potessero vivere. Le prime, probabilmente, erano solamente rivestimenti protettivi, tuttavia con il
graduale aumentare delle difficoltà della vita riscontate divennero sempre più elaborate e sofisticate.

A proposito di DNA (Cfr. Dawkins, 1992, pp. 48-88)

Gli esseri umani secondo Dawkins sono tutte macchine di sopravvivenza dello stesso replicatore: il
DNA. Cos’è il DNA, è una molecola composta da 23 coppie di cromosomi che sta all’interno delle
nostre cellule all’interno del nostro corpo. La molecola di DNA ha la forma di una doppia elica con
unità nucleotidiche A, T, C, G. Queste molecole per prima cosa si replicano, tramite duplicazione.
Un altro ruolo importante è quello di supervisionare indirettamente la produzione all’interno del
nostro corpo di tipo diverso di molecola, chiamato Proteina. Il messaggio codificato, scritto
nell’alfabeto dei nucleotidi, viene tradotto da un semplice meccanismo in un altro alfabeto, ovvero
quello degli amminoacidi che compongono le proteine. Un replicatore moderno è gregario, la
sopravvivenza di un corpo è dovuta alla cooperazione di ognuna delle parti che lo compone. Con la
riproduzione sessuale si ha lo scopo di mescolare i geni tramite una azione chiamata crossing-over
che avviene durante la meiosi. Quando due geni competono per un posto all’interno di un Cromosoma
prendono il nome scientifico di Alleli, gli alleli possono inoltre essere categorizzati in Dominanti e
Recessivi. La variazione è riscontrabile attraverso Crossing-over o tramite altri processi più rari come
possono essere variazione Puntiforme e l’inversione, più un unità è corta perché giovane più è
improbabile la scissione tramite il crossing-over, quindi la selezione naturale tenderà ad utilizzare

1
Un Atomo è la più piccola parte di una particella. Si compone di un nucleo formato da Protoni (Carica positiva) e
Neutroni (Carica neutra), intorno a questo nucleo girano delle particelle formate da energia negativa chiamati
Elettroni. Gli atomi non subiscono trasformazioni chimiche, ma possono subire trasformazioni fisiche.
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

cose come la Trasmissione del gene stesso. I geni sono immortali e impercettibili all’occhio,
generalmente un gene può essere presente in un corpo oppure non lo è. Mentre noi, esseri umani,
macchine di sopravvivenza siamo mortali, ciò che si mescola con l’atto sessuale sono solo i
Cromosomi non i geni in sé. Dawkins così afferma che un Gene “Buono” è quel gene che vivrà a
lungo grazie alla sua caratterista di essere egoista, ma anche la capacità di non far morire l’involucro
4
che lo ospita, almeno fino alla sua riproduzione. Un gene che fa morire il suo la sua macchina di
sopravvivenza è un gene “Letale”, un gene che menoma il suo possessore è un gene “Semi-Letale”.
Tuttavia, se un gene fa morire il possessore ormai in età avanzata, è più difficile che quel gene venga
rimosso dal Pool genetico2 rispetto ad uno che si è mostrato letale prima della riproduzione del
portatore.

Genicità (Cfr. Dawkins, 1992, 157-189)

Un gene è capace di favorire le replica di sé stesso all’interno di un altro corpo. Teoricamente, così
in questo caso un individuo potrebbe sembrare che sia dotato di un certa forma di altruismo, ma in
realtà si tratta di egoismo da parte del gene stesso. Con la selezione per consanguinei si spiega
l’altruismo presente generalmente in ogni famiglia. Più la relazione parentale è stretta più è probabile
che sia forte la selezione, essa tuttavia, secondo la regola di Hamilton, non è un caso speciale di
selezione di gruppo ma è una conseguenza speciale della selezione dei geni. Esempio gli uccelli
utilizzano il nido come segnale di parentela, questo dimostra lo sfruttamento di tale regola. Perciò
loro sono altruisti nei confronti di tutti quelli che sono all’intero del nido che loro individuano come
parenti più stretti, che viene determinata dall’Imprintig che essi hanno con i membri della loro
“Famiglia”. Questa cosa si può realizzare anche grazie al fatto che i nidi sono talmente isolati l’uno
dall’altro che sarebbe impossibile che un corpo estrani riesca ad entrare all’interno della loro cerchia
ristretta. Tuttavia cosa succederebbe se un corpo estraneo entrasse nella cerchia, semplice molti
uccelli lo riconoscerebbero come parte integrante della famiglia e verrebbe trattato esattamente come
gli altri membri di quel nucleo famigliare. Si è visto in alcuni esperimenti che per esempio se
immettiamo un uovo fatto di legno all’interno del nucleo famigliare questo verrebbe curato come tutti
gli altri. Tuttavia questo non vale per ogni specie di uccello, per esempio per quelli più sociali come
l’Uria Aalge, un tipo di uccello marino piuttosto grande, che vive in colonie piuttosto ravvicinate tra
loro, fanno i nidi su rocce piatte vicino al mare, un ambiente dove è già più facile che le uova rotolino
e si mischino con quelle di altri, hanno sviluppato un istinto che gli permette di riconoscere attraverso
gli schemi di macchie che si trovano sopra l’uovo, quale sia l’uovo che gli appartiene e quale no.

22
Pool Genetico: in biologia, è insieme degli alleli di tutti i geni presenti negli individui di una popolazione in un dato
momento (Dizionario Treccani).
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

A proposito della Pianificazioni familiari (Cfr. Dawkins, 1992, pp.190-212)

Le dimensioni della popolazione umana dipendono da 4 fattori:

1. Nascite, la percentuale delle nascite per ogni famiglia in un determinato periodo di tempo in
relazione anche alle morti, tutto in una determinata popolazione.
2. Morti la percentuale delle morti avvenute in un determinato periodo di tempo, in relazione 5

anche con le nascite, ovviamente in una determinata popolazione.


3. Immigrazione, la percentuale di persone che entra in una determinata società umana in un
determinato periodo di tempo, o periodo storico.
4. Emigrazione, la percentuale di persone che lasciano una determinata società umana per
un'altra, in un determinato periodo storico.

Se consideriamo tuttavia la popolazione umana mondiale i risultati più importanti sono dati dai prima
due punti. Poiché finché il numero dei figli nati che riescono a sopravvivere fino alla loro riproduzione
(ammesso che la mettano in atto) l’indice della popolazione tenderà complessivamente ad aumentare.
Inoltre è necessario tenere conto che se la crescita demografica aumenta troppo esponenzialmente, le
conseguenze potrebbero essere gravissime dato che le risorse che possediamo non cambiano in
finalità all’aumento o alla diminuzione della popolazione, e considerato che per continuare a
riprodursi è necessario un territorio che permetta di farlo, se questo non c’è nasceranno tensioni,
poiché ottenere un territorio sarà come ottenere una “licenza per la riproduzione”. Quindi si arriverà
alla conclusione che ci sono territori che non avendo beni materiali per poterlo fare cesserà anche la
riproduzione. Gli individui possono anche provare a lottare ma il numero di bambini che possono
nascere è relazionato al numero di territori disponibili. Gli individui non lottano fino alla morte per
ciò; ma se alcuni individui sono troppo in basso nella scala sociale, decideranno di arrendersi e di
sottomettersi. Grazie a ciò solo gli individui di grado sociale più elevato possono riprodursi e così la
popolazione crescerà molto più lentamente. Secondo autori come Edwards il numero ideale della
prole è il livello più alto raggiungibile nei confronti dell’intero gruppo, oppure per autori come Lack
ogni individuo reagisce egoisticamente per istinto nel decidere il numero massimo di “cuccioli” che
debbano essere cresciuti. Il problema lo si ha quando un genitore cerca di dividere le risorse limitate
per troppi piccoli e qui ovviamente le cure nei loro confronti saranno minori, quindi l’ideale sarebbe
proprio quello di trovare un equilibrio tra riproduzione di figli e le loro cure. Chi ha troppi figli viene
quindi penalizzato, poiché, pochi di questi sopravvivranno, questo comporta per il Gene stesso il non
favorire l’avere troppi figli. Perciò i genitori tenderanno a pianificare una famiglia cercando di
ottimizzare le nascite e favorire la possibilità di sopravvivenza dei figli, questo comporta che: Non
faranno nascere né troppi figli né troppo pochi.
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

La battaglia delle generazioni (Cfr. Dawkins, 1992, pp. 213-240)

Per investimenti parentale si intende qualunque investimento che un genitore fa nei confronti di un
figlio per aumentarne la probabilità di sopravvivenza. Partendo da questo presupposto ogni genitore
valuta le risorse che può e deve dedicare alla propria prole. Ad esempio una Madre può decidere di
dedicare la sua attenzione verso i figli che hanno più possibilità di sopravvivere fino alla riproduzione
6
rispetto a quelli più fragili. Con la menopausa (Almeno negli umani) si arriva al momento di fine
della possibilità riproduzione della Donna, quindi del gruppo stesso, Tuttavia c’è da tenere in
considerazione che un tempo, molte meno donne, avevano la fortuna di arrivare a tale traguardo, in
quanto morivano prima o di parto o di altre malattie. È stato dimostrato che in un gruppo di topi in
cattività una volta raggiunto un certo limite di prole, le femmine di Topo smettevano di riprodursi o
addirittura di essere fertili, tutto a favore della Selezione. È stato anche osservato che il
comportamento dei piccoli denota una certo Egoismo, possiamo vederlo per esempio quando i
bambini di litigano una fetta di torta. Inoltre i bambini, anche se deboli per poter sottomette i genitori
con la forza, possono imporsi con l’utilizzo armi psicologiche, mi viene da pensare per esempio il
pianto dei bambini quando desiderano una cosa. Oppure possono utilizzare cose come inganno,
menzogna e finzione. Certamente spetta ai genitori non cadere preda di questi escamotage, e di non
lasciarsi ingannare. Ovviamente non è detto che i Bambini ingannino deliberatamente i propri
genitori, e che questo sia dovuto al “Gene Egoista” in loro presente. Però c’è una possibilità che ciò
avvenga e può essere dovuto all’egoismo che scaturisce dalla selezione. Da osservazioni su altre
popolazioni si può incorrere nel fatto che l’egoismo e l’inganno sono presente all’interno di alcune
famiglie.

Battaglia tra i sessi (Cfr. Dawkins, 1992, pp. 241-282)

In alcuni casi un genitore potrebbe riuscire a scaricare sull’altro anche la sua parte di allevamento
dei piccoli e questo comporta il fatto che potrebbe essere più prolifico, tuttavia c’è da dire che in una
coppia entrambi i partner vorrebbero non avere quest’onere, in quanto egoisti, pertanto quello che è
costretto a investire maggiormente nella crescita della prole cercherà in ogni modo di scaricare
sull’altro partner una parte delle sue responsabilità. Per esempio i maschi di alcune specie, sono liberi
di fare ciò che vogliono, per esempio Leoni, mentre quelli di altri devono “Contribuire”
all’allevamento dei cuccioli, un esempio di quest’ultimi possono essere i Pinguini. Ci sono differenze
tra i due sessi in tutte le specie che siano animali o vegetali, ovvero il fatto che in un certo senso il
genere femminile sia meno spendibile di quello maschile e quasi essenziale per la specie stessa. Per
la teoria di selezione quindi se esistessero più maschi che femmine i maschi in più verrebbero
considerati parassiti sociali, nel caso non possano riprodursi e consumano solo beni. Tuttavia non è
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

possibile prevedere il sesso del nascituro, quindi Dawkins afferma che la strategia evolutiva ideale
sarebbe quella di investire sia sui figli maschi che sulle figlie femmine, questo non comporta che
debbono essere dello stesso numero perché c’è la possibilità di avere un discreto livello di stabilità
nonostante le proporzioni inuguali. Come nei casi in cui ci sono più femmine che maschi ma i maschi
abbiano le capacità di riuscire comunque a riprodursi con più di una femmina, non ci dovrebbero
7
essere problemi a livello riproduttivo. I maschi avendo gameti più piccoli hanno anche una maggior
pressione evolutiva, perciò saranno più portati ad avere più di un partner, di conseguenza molto spesso
le femmine sono costrette ad occuparsi dei piccoli da sole, tipo gli uccelli del paradiso. Poiché,
seguendo anche il detto, è più facile sapere chi è la madre rispetto al padre, i maschi spesso sono
portati a non fidarsi della femmina che potrebbe, se in difficoltà, richiedere al maschio aiuti
nell’allevamento della prole. Questo porta i maschi di alcune specie ad uccidere i loro stessi piccoli,
se sospettano che non siano loro. Per esempio Leoni, uccidono i loro “figliastri”, i topi secernono
sostanze chimiche capaci di far abortire le femmine. Questo porterà le femmine ad essere più restie
in termini di accoppiamento, portando a lunghi periodi di fidanzamento prima di permette ai maschi
di ingravidarle. Questo porterà i maschi a dover spendere troppe energie per poter pensare di
abbandonare le compagne e quindi saranno meno propensi a farlo. Quindi possiamo dire che dipende
dal comportamento delle femmine. In alcuni casi come quello delle mantidi religiose poiché la
femmina ha la capacità di uccidere e mangiarsi il maschio (Come con le Vedove nere), a questi
conviene cibarla in altro modo, se non vuole morire. Inoltre essendo noto lo svantaggio che provoca
in termini di geni ed eredità l’incesto molto spesso non viene utilizzato e se viene fatto probabilmente
sarà tra maschio molto anziano e femmina molto giovane. Solitamente, inoltre, si sceglie il maschio
migliore per accoppiarsi e gli altri spesso vengono scartati. Altri autori sono arrivati, dunque, alla
conclusione che l’importante per un maschio è l’essere attraente, poiché più attraente se più hai
possibilità che i tuoi figlio lo siano e che la tua Linea di sangue continui ad esistere. Parlando dal
punti di vista umano, tuttavia, possiamo dire che tutto ciò vale solo in parte perché dobbiamo tenere
conto di qualcosa che molte altre specie non possiedono la Cultura che fa riferimento a ciò che
circondo sia a livello sociale che territoriale. Infatti nella società umana molto spesso sono le donne
a dover dimostrare qualcosa all’uomo, e tuttora non ci è ben chiaro il motivo.

La vita di gruppo degli animali (Cfr. Dawkins, 1992, pp. 283-320)

È ben noto che molti animali preferiscano la vita di gruppo, poiché da molti vantaggi, come ad
esempio quello di non essere uccisi dai predatori. Per esempio le Gazzelle, attirano l’attenzione su di
loro per far in modo che il predatore cacci loro, questo però non è da vedere come un atteggiamento
altruista, ovviamente il soggetto che attira l’attenzione su sé stesso è quello che ha caratteristiche
specifiche come ad esempio corre più veloce, mostrando di fatto al predatore che non è la preda
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

migliore che possa prendere. Ovviamente il vivere in gruppo denota una certo tipo di organizzazione,
che ogni soggetto deve attuare nel miglior modo. Esempio società delle api Operaie > sterili ma
operative; Fuchi e Regine > capaci di riprodursi ma non operativi. Inoltre in natura assistiamo ad
unioni semiotiche anche tra specie diverse. Seguendo questo ragionamento, sostiene Dawkins, che
l’altruismo possa esistere se c’è la capacità di riconoscere e ricordare gli altri come individui, questo
8
lo possiamo vedere nella relazione tra pesci pulitori e grandi predatori, per esempio uno squalo non
si mangerà mai il suo pesce pulitore anche se questi ha terminato il suo lavoro.

I “Meme” (Cfr. Dawkins, 1992, pp. 320-339)

Ciò che è insolito rispetto ad altri animali nell’uomo è la cultura. Che al pari della genetica può dare
il via ad un evoluzione, basti guardare il Linguaggio, diverso in ogni regione del mondo. Per esempio
sappiamo che i delfini, le scimmie e alcuni uccelli possiedono “ceppi linguistici” diversi, ma mai
evoluti quanto quelli dell’uomo, tant’è che noi umani non possiamo vivere in società senza. La stessa
Religione è un esempio di cultura umana. Meme, sono l’unità di trasmissione culturale, al pari del
Gene, per memi si intendono quelle cose come Musica, Idee, Frasi e mode che permettono di rivelare
la cultura di appartenenza. Così come i Geni si propagano di corpi in corpi anche i memi si propagano
di cervello in cervello. Anche la stessa idea di Dio è un Meme, e la sua longevità deriva da componenti
psicologiche e dall’effetto placebo che ne deriva, dato dalle risposte ai problemi dell’esistenza. I
Memi ovviamente non hanno cose come alleli e cromosomi, ma la competizione è comunque spietata.
Il meccanismo dei memi si rifà a quanto e quanto a lungo questi riescono a sopravvivere. Nell’uomo
si è evoluta mimicamente la capacità di Previsione Conscia e questa ha la capacità di limitare il
comportamento egoista dei nostri Geni.

Controtesi di Gould (Cfr. Gould, 1989, pp. 102-111)

Secondo Gould il problema nella tesi di Dawkins sta nel fatto che lui da per scontato che i Geni
abbiano influenza sui copri, ma non possiamo affermare sia vero, in quanto il Gene è solo una piccola
parte della molecola del DNA troppo infima e piccola perché possa avere delle vere influenze sul
“Robot” che Dawkins intende. Inoltre la selezione naturale, non è capace di vedere o percepire i
singoli geni, in quanto questa si rifà al “complesso”, ed è in grado di vedere e percepire solo i Corpi.
Secondo Gould «Può accadere che molti, se non la maggior parte, dei geni funzionino egualmente
bene, nelle loro diverse varianti e che la selezione non operi scelte tra di loro» (Gould, Il pollice del
panda, pp. 110). Per tanto non offrendosi alla selezione non potranno mai esserne l’unità di selezione.
Inoltre sostiene che l’idea di Dawkins sia solo il risultato della visione della molecolarità nelle scienze
occidentali, che prevedono lo studio di queste totalità scomponendole in unità basilari. È pur vero che
questo metodo c’è stato utile nello studio di oggetti semplici ma non può essere applicato agli
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

organismi complessi. Gli organismi sono composti da una parte visibile e una invisibile, e i Geni
compongono quella Invisibile, mentre la parte visibile è composta da Fenotipi che riflettono il
Genotipo quindi insieme di molteplici geni.

Conclusione

Con questo elaborato ho voluto in grandi linee parlare della concezione di “Evoluzione” e “Genetica” 9

dal punto di vista di Dawkins e della sua teoria del “gene egoista”. Questo perché leggendo il suo
libro sono rimasta colpita dalla sua insolita visione dell’evoluzione umana e inumana. Penso che la
teoria di Dawkins sia molto affascinante, tuttavia, un po’ inesatta e a tratti utopistica. L’idea di Un
“Gene Egoista” non mi convince molto in quanto come detto da Gould un corpo è composta da un
insieme di Geni è questo è innegabile, in quanto è ciò che ci viene dalle Biologia. Non sono una
biologa e per tale motivo penso che mi debba affidare alla Scienza, e alla competenza degli scienziati.
Carlotta Botarelli matricola: 0000894393 Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

Bibliografia:

Dawkins, Richard, 1992: Il Gene Egoista, Mondadori editore S.P.A, Milano, I edizione Settembre
1992.

Gould, Stephen Jay, 1989: Il pollice del panda, Editori Riuniti Albatros tipografia “Casa della
stampa”, Tivoli, Maggio 1989, pp. 102 – 111, Capitolo 8. 10

Potrebbero piacerti anche