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DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI (14.

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Come fissare il prezzo a cui vendere i propri prodotti?
Ad esempio, sono un albergatore, come fisso prezzo delle camere del mio albergo?
1. Costi medi o costi marginali? Se eguaglio il ricavo al prezzo marginale, il profitto è
massimizzato; costo marginale di un’ulteriore stanza come lo calcolo?
Prezzo camera con i costi medi? Al numeratore metto i costi totali (= i costi fissi e i
costi variabili) e al denominatore metto il numero totale di camere del mio albergo;
prezzo=costi medi non ho profitto, ci aggiungo un margine per avere del profitto (mark
up pricing).
2. Le camere le metto tutte allo stesso prezzo o differenzio, unico o molti prezzi?
Elementi per differenziare i prezzi: dimensioni stanza, tipologia di stanza,
stagionalità, per tipo di utente (singolo o gruppo), tempo prenotazione (con molto
anticipo, last minute; tecnica del revenue management, usata molto nel trasporto
aereo)
3. Prezzo dei concorrenti: vedo cosa fanno gli altri nello stesso mercato; più alto o più
basso?

Caso della Apple che qualche anno fa decide di vendere canzoni online per il suo iPod;
Apple acquista i diritti dalle case discografiche e decide di vendere tutte le canzoni allo
stesso prezzo (prezzo uniforme): tutte a 0,99 $. Essa avrebbe potuto praticare prezzi
differenti per ogni canzone (artisti più famosi di altri) oppure avrebbe potuto fare prezzi
diversi per ciascun utente (prezzo discriminato o prezzo di riserva = prezzo al quale utente
è disposto a comprare; il surplus del consumatore si annulla) oppure prezzi diversi per
gruppo di utenti (3° grado; scegliere prezzi diversi per sesso, area geografica, età, titolo di
studio) oppure tariffa a due parti (una quota fissa e una quota variabile) oppure prezzi non
lineari (sconto sulla quantità di canzoni acquistate) oppure bundling puro (pacchetti chiusi
di un tot di canzoni con prezzo inferiore alla somma dei prezzi delle singole canzoni) oppure
un bundling misto (pacchetti di canzoni a scelta: prezzo minore su un acquisto minimo)…
Ciascuna scelta ha delle conseguenze in termini di ricavo e di profitto; nel caso di Apple il
costo marginale è pari a zero perché scaricare una canzone a Apple non costa perché essa
a messa a disposizione su un software e ognuno scarica, ogni canzone scaricata non
aumenta costo.
Caso della Apple può applicarsi a tante altre realtà come Virtual music score, supermercato,
teatro, pescivendolo, …. Esse possono utilizzare diverse tipologie di prezzo.

Due economisti industriali nel 2011 scrivono un articolo in cui si chiedono per quale motivo
Apple ha applicato questa tecnica del prezzo uniforme? E se non lo avesse usato, come
sarebbero andate le cose?
Essi immagino innanzitutto ci sia un monopolista (una sola fonte), dopo di che chiedono a
1000 agli studenti quanto sono disposti a pagare per quella canzone. In questo modo
ricavano la curva di domanda: ora calcolano surplus del consumatore e quello del produttore
e la perdita di benessere (DWL).
1
Prendono in considerazione cinque tipologie di prezzo:
- uniform
- song specif pricing
- pure bundling: pacchetto
- two part tariff: prezzo membro + tariffa
- nonlinear prices; sconto sulla quantità
Costruiscono una tabella e trovano questi risultati:

Quindi a volte i venditori per semplicità applicano un prezzo uniforme ma non è detto che
sia la scelta migliore; a volte la differenziazione è a vantaggio di uno o dell’altro o
entrambi.
Esempi dove viene applicata la discriminazione dei prezzi: biglietti aerei, teatro, cinema
over 60, energia elettrica notturno giornaliero, farmaci, per i paesi in via di sviluppo, 3x2,

DISCRIMINAZIONE DEI PREZZO E MONOPOLIO: PREZZI LINEARI


Per comodità si considera un monopolista che deve decidere i prezzi e si vedrà che
possibilità esso ha; perché il monopolista discrimina il prezzo? Perché vuole massimizzare
i suoi profitti.
Discriminare non è semplice, serve identificare a chi sto vendendo (clienti chi sono) e
prevenire l’arbitraggio (evitare che consumatori comprino a prezzo basso e rivendano a
prezzo alto). Quindi, l’impresa sceglie il tipo di discriminazione di prezzo: primo grado
(prezzi personalizzati), secondo grado (menu pricing), terzo grado (group pricing).

Discriminazione di terzo grado o group pricing (età, genere, provenienza geografica,


…)
I consumatori si differenziano per una o più caratteristiche osservabili dall’esterno; un
unico prezzo viene praticato a tutti i consumatori di un gruppo – prezzo lineare o uniforme
tra gruppi.
Esempio: bambini entrano gratis, abbonamenti riviste, prezzo ridotto per over 70, ….
2
Procedura da applicare per vedere l’effetto della discriminazione del prezzo rispetto alla
non discriminazione:
non discriminazione
- calcolare la domanda aggregata
- trovare i ricavi marginali per la domanda aggregata
- uguagliare il ricavo marginale ai costi marginali per identificare la quantità che
massimizza i profitti
- trovare il prezzo di mercato per la domanda aggregata
- calcolare le domande nei due mercati

discriminazione
- verificare se i ricavi marginali nei due mercati sono diversi; se lo sono, ha senso per
l’impresa praticare prezzi differenti, ovvero discriminare!
Prendere ogni mercato separatamente, identificare la quantità di equilibrio per ciascun
mercato uguagliando i ricavi marginali con i costi marginale, ricavare i prezzi di ogni mercato
delle relative domande.

Problema 1:

Immaginiamo che una fibra sintetica (materia prima) possa essere usata sia per la
produzione di gomme che per la produzione di cavi e che ci sia un unico produttore
(monopolista che produce materia prima per due prodotti) che la produce.

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La domanda1 di fibra da parte delle imprese che producono gomma e cavi sono
rispettivamente:
qg = 60 – pg (per le gomme, t come tyres)
e
qc=100 - pc (per i cavi).
Il costo marginale per produrre la fibra è costante e pari a 20. Trovare quantità, prezzi e
profitti nel caso di discriminazione dei prezzi e nel caso di prezzi uniformi. In quale caso
sono maggiori i profitti del monopolista? È la discriminazione efficiente dal punto di vista
sociale?

Svolgimento:
Senza discriminazione
Domanda aggregata
Q= qt + qc (somma orizzontale, lungo le quantità) = 60 – P + 100 - P =160-2P (per P<60);
Curva di domanda inversa P=80-0,5Q;
Ricavo marginale: P = 80 – Q
Ricavo marginale=costo marginale: 80 – Q =20
-> Q =60 -> P=50.
Per P indifferenziato =50, qt =10, qc=50
(Si noti: nel mercato dei gomme, in qg =10, R’>C’; nel mercato dei cavi in qc =50, R’<C’; ne
consegue che ha senso produrre più gomme e meno cavi. al monopolista conviene
vendere piu gomme perché vendere cavi gli costa di più e per questo gli conviene
discriminare nei prezzi)
Profitti complessivi=(50-20)60=1800;

Con discriminazione
Nel mercato delle gomme
Domanda inversa: pt = 50 – qt;
Ricavo marginale: pt = 60 – 2qt
Ricavo marginale=costo marginale: 60 – 2qg=20
-> qt =20 -> pt=40
Profitti=(40-20)20=400;
elasticità nel punto di equilibrio (punto H sul grafico) =
(DerivataQ/Q)/(DerivataP/P)=(P/Q)*(DQ/DP)=(40/20)(-1)=-2

Nel mercato dei cavi


Domanda inversa: pc = 100 – qc;
Ricavo marginale: pc = 100 – 2qc
Ricavo marginale=costo marginale: 100 – 2qc=20: qc =40 e pc=60
Profitti=(60-20)40=1600;
elasticità nel punto di equilibrio=(60/40)(-1)=-3/2=-1,5
Cavi sono meno elastici (significa che al variare del prezzo la quantità si riduce) della
gomma (1.5 vs 2): pagano un prezzo più alto (60 vs 40). La discriminazione va a favore di
chi ha una elasticità più elevata; chi reagisce meno al prezzo paga un prezzo più alto:
monopolista si regola in base a ciò.

1
Curva di domanda diretta che identifica, per ogni livello del prezzo, qual è la quantità che i consumatori sono disposti
ad acquistare. Curva di domanda inversa, che identifica il prezzo corrispondente ad ogni quantità domandata dai
consumatori.
4
Il rapporto tra i prezzi pagati è definito da questa
formula: (40/60)=(0,333/0,5)=0,666 (in equilibrio vale
questa formula).

Totale profitti per il monopolista: 400+1600=2000, maggiori che senza discriminazione

Effetto sull’output:
• Con la discriminazione la produzione complessiva è: 40+20=60
• Senza la discriminazione la produzione complessiva è: 60
• Conclusione: Effetto nullo
Effetto sul benessere sociale (efficienza)
• Nel mercato delle gomme: la variazione del benessere totale nel passaggio “senza
discriminazione” a “con discriminazione” è pari a +250 (area del trapezio)
(30+20)(10)/2. Infatti, il surplus totale (=surplus del consumatore perché il surplus del
produttore è pari a zero) senza discriminazione è pari a 350, mentre il surplus totale è
pari a 600. Quindi: 600-350=250.
• Nel mercato dei cavi: la variazione del benessere totale nel passaggio “senza
discriminazione” a “con discriminazione” è pari a -350 (area del trapezio)
(30+40)(10)/2. Infatti, il surplus totale senza discriminazione è pari a 2750, mentre il
surplus totale con discriminazione è pari a 2400. Quindi: (2400-2750=-350)
• Conclusione: (250-350=-100). La discriminazione ha un effetto negativo
Conclusione generale: i profitti del monopolista aumentano, il benessere sociale
diminuisce.

15.10
Rifacciamo il problema 1 ma con valori diversi.
Curve delle domande di mercato sono:
qg = 50 – pg (per le gomme, t come tyres)
e
qc=90 - pc (per i cavi).
Il costo marginale (CM) per produrre la fibra è costante e pari a 20.
Prezzo uniforme o discriminazione dei prezzi?
Con la discriminazione di terzo grado guadagna solo il monopolista? Confrontare se i
guadagni sono superiori o minori alle perdite. → la discriminazione fa bene al
benessere sociale quando aumenta l’output totale.
Trovare quantità, prezzi e profitti nel caso di discriminazione dei prezzi e nel caso di prezzi
uniformi. In quale caso sono maggiori i profitti del monopolista? E’ la discriminazione
efficiente dal punto di vista sociale?

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Svolgimento:
Senza discriminazione
Domanda aggregata (che è la somma orizzontale delle due domande)
Q= qt + qc = 50 – P + 90 - P =140-2P (per P<40) domanda diretta; ricavo ora la domanda
inversa: P=70-0,5Q
A questo punto posso ricavare qual è la quantità che massimizza il profitto; prima però
calcolo il ricavo marginale che è due volte il coefficiente angolare della curva: RM = 70 – Q
A questo punto posso ricavare la quantità e il prezzo in equilibrio senza discriminazione:
ricavo marginale=costo marginale: 70 – Q =20 : Q=50 e P=45
Ora calcolo la quantità di cavi e di gomme per P indifferenziato pari 45:
qg = 50 – pg = 50-45= 5
qc=90 - pc = 90-45 = 45
Ora calcoliamo Profitti complessivi senza discriminazione=(prezzo unitario – il costo
marginale)quantità che si vende= (45-20)50= 1250;
Con discriminazione
Nel mercato delle gomme
Domanda inversa: pt = 50 – qt;
Ricavo marginale: pt = 50 – 2qt
Ricavo marginale=costo marginale: 60 – 2qg=20 : qt =15 e pt=35
Profitti=(35-20)15=225;

Nel mercato dei cavi


Domanda inversa: pc = 90 – qc;
Ricavo marginale: pc = 90 – 2qc
Ricavo marginale=costo marginale: 90 – 2qc=20: qc = 35 e pc=55
Profitti=(55-20)35=1225

Totale profitti per il monopolista: 1225+225=1450


al monopolista conviene la discriminazione perché ha profitto maggiore

Effetto sull’output:
• Con la discriminazione la produzione complessiva è: 15+35=50
• Senza la discriminazione la produzione complessiva è: 50
• Conclusione: output invariato, Effetto nullo, stesse quantità ma distribuite
diversamente; cavi hanno una curva più elevata

Effetto sul benessere sociale (efficienza):variazione surplus totale


• Nel mercato delle gomme:

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surplus consumatore senza discriminazione (trapezio azzurro):

((30+25)5)/2=137,5

surplus consumatore con discriminazione (trapezio arancione):

((30+15)15)/2=337,5

Con discriminazione abbiamo +200

• Nel mercato dei cavi: la variazione del benessere totale nel passaggio “senza
discriminazione”((70+25)45)/2=2137,5 a “con discriminazione” ((70+35)35)/2= 1837,5 è
pari a -300.
• Conclusione: (200-300=-100). La discriminazione ha un effetto negativo
Conclusione generale: i profitti del monopolista aumentano, il benessere sociale
diminuisce.

Problema 2: stesso problema ma la curva di domanda delle gomme diventa: q g = 40 – pg


(per le gomme, t come tyres si noti il 40 invece del 60) e qc=100 - pc (per i cavi). Trovare
quantità, prezzi e profitti nel caso di discriminazione dei prezzi e nel caso di prezzi
uniformi. In quale caso sono maggiori i profitti del monopolista? E’ la discriminazione
efficiente dal punto di vista sociale?
Svolgimento:
Domanda aggregata
Q= qt + qc = 40 – P + 100 - P =140-2P (per P<40: altrimenti è uguale a quella di prima);
Domanda inversa P=70-0,5Q;
Ricavo marginale: P = 70 – Q
Ricavo marginale=costo marginale: 70 – Q =20 -> Q =50 e P=45 (ricavato dalla domanda
inversa) ma P non rispetta P<40 quindi per P indifferenziato = 45, qt =0 : non c’è vendita
nel mercato delle gomme ( prezzo uniforme è troppo alto; P<40 perché il mercato si attivi)!
Quindi la curva di domanda aggregata cui determinare il prezzo e la quantità di equilibrio
diventa: P = 100 – Q, che, come abbiamo visto, ha Q =40 e P=60.
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(Si noti: nel mercato delle gomme, in qt =0, R’>C’; nel mercato dei cavi in qc =40, R’=C’; ne
consegue che avrebbe senso produrre più gomme.)
Profitti complessivi=(60-20)40=1600;

con discriminazione
Nel mercato delle gomme
Domanda inversa: pt = 40 – qt;
Ricavo marginale: pt = 40 – 2qt
Ricavo marginale=costo marginale: 40 – 2qg=20 -> qt =10 e pt=30
Profitti=(30-20)10=100;
elasticità nel punto di equilibrio=(30/10)(-1)=-3

Nel mercato dei cavi


Domanda inversa: pc = 100 – qc; Ricavo marginale: pc = 100 – 2qc
Ricavo marginale=costo marginale: 100 – 2qc=20 -> qc =40 e pc=60
Profitti=(60-20)40=1600;
elasticità nel punto di equilibrio=(60/40)(-1)=-3/2=-1,5

Totale profitti per il monopolista: 100+1600=1700: maggiori con la discriminazione

Effetto sull’output:
• Con la discriminazione la produzione complessiva è: 40 (q.tà cavi)+10 (q.tà
gomme)=50; forse il benessere sociale è aumentata? Poi vediamo
• Senza la discriminazione la produzione complessiva è: 40
• Conclusione: Effetto positivo

Effetto sul benessere sociale (efficienza)


• Nel mercato delle gomme: la variazione del benessere totale è pari a +150 (area del
trapezio) =(10+20)(10)/2
• Nel mercato dei cavi: benessere invariato
• Conclusione: (150-0)=150, Effetto positivo

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Conclusione generale: i profitti del monopolista aumentano, il benessere sociale
aumenta. Quando la discriminazione del prezzo permette di servire segmenti di
mercato non serviti dal prezzo indifferenziato, la discriminazione del prezzo è positiva
per il monopolista e per la società nel suo complesso.

Mercati deboli

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16/10/20
Discriminazione dei prezzi e monopolio: PREZZI NON LINEARI (cap.6 parte 2)
Condizioni: essere un Monopolista che controlla prezzi e/o quantità, egli vuole ottenere il
meglio per sé e massimizzare i profitti e ci chiediamo che conseguenze positive o negative
ha sui consumatori.
Quando parliamo di prezzi non lineari parliamo di prezzi unitari che variano con le
quantità; in alcuni casi i prezzi invece non variano con le quantità.

disponibilità a pagare= valore di riserva


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La soluzione ideale è quella di riuscire a vendere la prima automobile al più incallito a
10mila euro, poi mi rivolgo al secondo collezionista e riesco ad ottenere 8mila ecc. Quindi
con questa strategia di vendita, ovvero seguendo la curva di domanda e facendo il prezzo
= valore al quale era disposto il consumatore, ho incassato 30 mila euro; se riesco a
introdurre questa strategia 30k è il massimo che riesco ad ottenere, cioè ho ottenuto da
ciascuno la loro massima disponibilità a pagare.
Io monopolista ho ottenuto tutto il surplus del consumatore. Di conseguenza, il surplus
sociale è il surplus del produttore, assorbito tutto; non ho perdita secca perché ho
incorporato io monopolista tutto il surplus. SS=SP
Se invece avessi venduto con la strategia dei prezzi uniformi tutte le auto (tutte allo stesso
prezzo) e quindi se non avessi fatto discriminazione la cosa migliore sarebbe stata
vendere auto a 6mila ma avrei un incasso di 18mila (vedi tab) contro 30mila. Quindi, la
discriminazione di primo grado è molto profittevole per il monopolista, ma per fare questo il
monopolista deve:
-avere informazione precisa, deve riuscire a comprendere l’esatta disponibilità a pagare
-deve prevenire l’arbitraggio (non voglio che qualcuno compri per rivendere agli altri)
Dunque, è difficile da realizzare ma venderei tutto assorbendo tutto il surplus del
consumatore.
Porta ad una scelta efficiente dell’output perché vendo tutto, il prezzo dell’ultima auto
venduta è pari ai costi marginali R’=C’ come in C.P e non vengono ignorati scambi
mutualmente profittevoli e il surplus va tutto al produttore.
I requisiti di informazione sono molto stringenti.
Ma ci sono degli schemi di prezzo di secondo tipo che ottengono, tramite il meccanismo
dei prezzi non lineari, lo stesso risultato: tariffe a due parti: imporre quota di partecipazione
che prescindere dalla q acquistata più un prezzo di utilizzo unitario; block pricing: vendere
un pacchetto comprensivo di quota più a una certa quantità

V è il valore di riserva

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Curve per entrare e consumare nel Jazz club
Si consuma il costo di consumazione che è pari a 4; costo marginale = costo medio
=4
Prezzo e quantità di equilibrio se si applicano prezzi uniformi? Profitto del gestore?

Profitto del gestore = (9-4) *10= 50

E se discriminasse in base all’età? Un prezzo per gli anziani e un prezzo per i


giovani, cosa succede?

Con la discriminazione, il profitto del monopolista aumenta e quindi gli conviene.


Chi ha la curva forte, quindi elasticità più bassa andrà a pagare un prezzo maggiore:
anziani.

Block pricing/two part tariff


Non è possibile evitare arbitraggio; il giovane compra per l’anziano ma il proprietario
potrebbe applicare un’altra politica di prezzo per evitare questo comportamento: two tariff
o block consiste nell’offrire un pacchetto di “Entrata più X drinks a Y euro” Politica di
prezzo adottata, ad esempio, nelle palestre, nelle associazioni, nelle società sportive, …
Per massimizzare i profitti vengono applicate due regole:
- si pone la quantità offerta a ciascun gruppo di consumatori pari all’ammontare che
quel gruppo comprerebbe se P= C’
- si pone la quota totale richiesta a ciascun gruppo di consumatori pari alla
disponibilità a pagare totale per quella quantità
Vantaggio? Evitare arbitraggio.

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SCa= (16-9) (7) /2= 24,5 costo tessera anziano; profitti 35
SCg= (12-9) (3) /2= 4,5 costo tessera giovane; profitti 15
La tariffa riduce il surplus dei consumatori a zero ma non lo rende negativo; gli anziani
continuano a consumare 7 ed i giovani 3.
Il profitto del gestore del locale = 24,5 + 4,5 + (9-4) *10 = 29 + 50 = 79.
Per il gestore è vantaggiosa e non c’è arbitraggio (e assorbe tutto il surplus) perché vende
a tutti a 9.

Però si può fare ancora meglio!

Tariffa a due parti dove vendo le consumazioni al C’, e la quota associativa che chiedo agli
anziani è 72, Q=12. Per i giovani con consumazioni al prezzo di costo ho una quota
associativa di 32 e consumano Q=8.
Profitto gestore=104 non c’è perdita di benessere e il surplus totale è massimizzato!
La tariffa a due parti consente di ottenere lo stesso risultato che avevo con
discriminazione di primo grado, non c’è perdita ma dal punto di vista distributivo
non sono le stesse.
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E se il venditore non avesse un modo di discriminare tra i clienti?????
Come posso fare allora? Io so che i clienti hanno gusti e redditi diversi però io non posso
distinguerli.
Se faccio il prezzo uguale per tutti ricasco nel prezzo uniforme che non da tanti risultati in
termini di profitti e potrebbe escludere alcuni clienti che non hanno disponibilità sufficiente
per pagare e perderei pezzi di mercato e quindi il surplus non sarebbe massimizzato.
Allora partendo dal presupposto che posso trovare clienti diversi per reddito e per gusti
però non posso di fatto identificarli, la discriminazione non è possibile.
Esempio:
Gruppo clienti con domanda elevata: Pa=16-Qa
Gruppo con domanda bassa: Pb=12-Qb
C’=4
Stessi numeri ma i gruppi sono diversi → la domanda può essere elevata perché valutano
molto il bene o perché hanno un reddito eleva.

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Per ottenere lo stesso risultato della Tariffa a DUE PARTI, il monopolista potrebbe
prevedere due menù:
1. menù esclusivo: 12 consumazioni 120euro; pensato per clienti con domanda elevata
2. menu popolare: 8 consumazioni a 64 euro; pensato per clienti a domanda bassa

Menu esclusivo

non è la scelta migliore!

Menu popolare

Profitto per persona che entra: (64-32)=32

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Ho offerto due menù ma alla fine venderò solo quello popolare!
Se vengono offerti entrambi i menu, sia i clienti con domanda elevata sia quelli con
domanda bassa, comprano il menu popolare (8 euro a consumazione). Ai clienti con
domanda elevata con conviene comprare il menu esclusivo (10 euro a
consumazione).
Quindi che fare?
Due alternative sul da farsi:
1-offrire solo uno dei due menù
2-offrire due menù, uno popolare e uno che tiene conto della compatibilità degli incentivi
Opzione1: offro solo un menù
Se offro l’esclusivo 120 mi costa 48 ho profitto di 72 però non ci saranno clienti con
domanda bassa; se invece, offro quello popolare il profitto è 32 e potrei avere sia clienti
con domanda elevata sia clienti con domanda bassa.

Problema di “posizionamento di mercato”: dipende com’è il mio mercato.


Opzione2
Venderne due costruiti in questo modo: uno popolare e uno compatibile con la
compatibilità degli incentivi.

Due possibili menù da proporre:


1.menù popolare:8 consumazioni a 64
2.menù “compatibile”: 12 consumazioni a 88

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“Compatibile” in che senso? Le persone a domanda bassa continuano a comprare il menù
popolare (72<88)
Così i clienti a domanda bassa continuano a comprare il popolare e quelli a domanda
elevata si trovano queste due alternative (i due menù si equivalgono):

Il menù 2 (sconto sulla quantità) è attraente sia per consumatori a domanda elevata sia
profittevole per il monopolista.
Sono tutti contenti!

Come si calcola l’88?!


Andando innanzitutto a identificare qual è il surplus che lascia alle persone a domanda
elevata il menu popolare 96-64=32; poi devo creare un menù che lascia sempre 32 a chi
ha la domanda elevata. Quindi, propongo 12 consumazioni a 88. Poi, si sottrae dal surplus
totale 120-32=88. Equivalenti per la compatibilità degli incentivi assicura l’indifferenza tra i
due menù per le persone a domanda elevata.

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Benessere sociale e prezzi non lineari: la discriminazione con prezzi non lineari
aumenta i profitti; ma aumenta anche il benessere sociale? Anche nella
discriminazione con prezzi non lineare ci può essere uno perde e uno che guadagna
ma se questa tecnica di prezzi non lineari aumenta l’output totale allora è aumentato
anche il benessere sociale. Quindi, se questa tecnica aumenta la quantità
consumata complessiva allora questa tecnica, rispetto ai prezzi uniformi, allora è
vantaggiosa!!

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20/10 Altro esempio con numeri diversi
Il gestore conosce le funzioni di domanda mensile di cocktail dei giovani e degli anziani e li
sa distingue sulla base della carta di identità:
Clienti anziani: P=V-Q=14-Q
Clienti giovani: P=V-Q=10-Q
C’=CM=4
Se si applica il prezzo uniforme (senza discriminazione), qual è il prezzo e la quantità di
equilibrio per i giovani? E per gli anziani? Il profitto del gestore è?
Scrivo la domanda aggregata (clienti anziani + clienti giovani):
Q=24-2P (diretta) che è P=12-0,5Q (indiretta)
Trovo la Q che max il profitto del monopolista:
RM=CM e quindi faccio P*Q=4: 12-Q=4: Q*=8 P*=8
Per gli anziani: P*=8 Q=6
Per i giovani: P*=8 Q=2
Profitto gestore: (P*-CM) x Q*=(8-4) x 8 = 32
(P-CM)= profitto unitario

Tariffa a due parti: pago una quota fissa per entrare nel locale e poi pago le
consumazioni al prezzo uniforme ottimale. Qual è il profitto del gestore del locale?
Prezzo uniforme ottimale=8
Per gli anziani: [(14-8)*6(quantità che sono disposti a comprare)]/2=18

Per i giovani: [ (10-8)*2(quantità che sono disposti a comprare)]/2=2

Profitto del gestore: 18 + 2 + [8 (prezzo consumazioni) – 4 (costo marginale)]*8 (quantità


venduta) = 52
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Tariffa a due parti: pago una quota fissa per entrare nel locale poi pago le consumazioni
al costo marginale. Qual è il profitto del gestore del locale?
Costo marginale=4

Per gli anziani: [ (14-4)*10(quantità che sono disposti a comprare)]/2=50


Per i giovani: [ (10-4)*6(quantità che sono disposti a comprare)]/2=18
Profitto del gestore è 68 (deriva dalla tariffa)
In questo caso (p=cm), non rimane surplus al consumatore perché gli viene estratto tutto
dal monopolista; inoltre, non c’è perdita di benessere quindi questa allocazione è
efficiente. Output venduto è il massimo, prezzo = CM, SurplusSociale=SurplusProduttore
Sempre con riferimento al gestore del night club dell’esercizio precedente, ipotizzate che
diventi illegale pretendere un biglietto di ingresso sulla base dell’età. Il gestore però sa che
i clienti hanno due curve di domanda diverse e quindi ha le possibilità:
a) di offrire un pacchetto esclusivo;
b) di offrire un pacchetto popolare;
c) di offrire, tenendo conto della compatibilità degli incentivi, due pacchetti, uno
popolare ed uno esclusivo.
Calcolare:
- il prezzo del pacchetto (n consumazioni, prezzo pacchetto) ed il profitto a persona
del gestore nel caso a:
Pacchetto esclusivo per P=14-Q? 10 consumazioni (quello che consumato al prezzo di
costo), 90

base maggiore 14 + base minore 4 * altezza 19 / 2

90 è la disponibilità a pagar degli anziani per 10 consumazioni (benessere per gli anziani
per 10 consumazioni); i giovani non lo comprano.
Profitto gestore dal pacchetto esclusivo è: Prezzo pacchetto – Costo consumazioni = 90 –
40 = 50
- il prezzo del pacchetto ed il profitto a persona del gestore nel caso b:
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Pacchetto popolare per P=10-Q? 6 consumazioni, 42 =[(10+4)*6]/2

Profitto gestore: Prezzo pacchetto – Costo consumazioni = 42 – 24 = 18

- il prezzo del pacchetto ed il profitto a persona del gestore nel caso c:


Tenere conto della compatibilità degli incentivi perché altrimenti i clienti anziani, che hanno
una maggiore disponibilità, non sarebbero disposti ad acquistare un pacchetto esclusivo
se c’è un pacchetto popolare a un prezzo inferiore che gli lascerebbe un surplus.
Pacchetto di 6 consumazioni per gli anziani: 66 è la disponibilità a pagare degli anziani per
6 consumazioni. Se comprano il pacchetto popolare a 42, gli rimane un surplus pari a 24
(66-42). Invece, se comprassero il pacchetto esclusivo, il surplus sarebbe zero.

Pacchetto compatibilità degli incentivi (10, 66): pacchetto con surplus zero (90) –
surplus che lasciano con pacchetto popolare (24) = 66 sempre con 10 consumazioni.
Anziano paga 42 anche se per lui il pacchetto popolare vale 66, surplus 24; non posso
distinguere e non posso impedire. Quindi gestore, gli offre esclusivo togliendo quello che
comunque gli resterebbe comprando il popolare. Dunque, tengo quantità dell’esclusivo ma
il prezzo lo riduco a quanto spenderebbe per il popolare, lasciandoli surplus.
Profitto del gestore = 66 – 40 = 26
- in questo ultimo caso verificare che ciò conviene rispetto al caso b, oltre che al
gestore, anche ai consumatori perché pagano un prezzo medio per consumazione
minore. Si conviene: Prezzo medio 1=7 e prezzo medio 2=6,6.
Se compro il popolare a 42 per 6 consumazioni il prezzo medio1 è 7; se compro
compatibilità incentivi, pago 66 ma pago 10 quindi prezzo medio2 6,6. C’è uno sconto
sulle quantità.

23
Esercizio
Strategia esclusiva: menu a 120 € inclusivo di 12 consumazioni. Gli anziani (ricchi)
comprano il menu. I giovani (poveri) non lo comprano.
Disponibilità a pagare degli anziani: 120= 72+48
SCa=(16-4)(12)/2= 72 + Consumazioni: 12*4=48
Disponibilità a pagare dei giovani: 72, inferiore a 120
Gli anziani entrano, i giovani no
Profitto per persona che compra il menu: (120-48) 72 Troppo basso!
Strategia popolare: menu a 64 € inclusivo di 8 consumazioni. Tutti comprano il
menu
I giovani comprano: la loro disponibilità a pagare è 64
Surplus + consumazioni (SCg=(12-4)(8)/2= 32 + consumazioni 4*8=32)
Gli anziani entrano: la loro disponibilità a pagare è addirittura 96
Surplus + consumazioni (SCg (trapezio)=((16-4)+4)(8)/2= 64 + consumazioni 4*8=32)
Profitto per persona che entra: (64-32) 32 ancora più basso!
Quale sia la strategia migliore tra l’esclusiva e la popolare dipende dalla proporzione di
giovani e anziani nella popolazione.
Si può migliorare? Compatibilità degli incentivi
Strategia con doppio menu: menu 1 (64 € inclusivo di 8 consumazioni) e menu 2 (88 €
inclusivo di 12 consumazioni)
Per gli anziani i due menu si equivalgono:
- menu 1: lascia un surplus di 32 (96-64)
- menu 2: lascia un surplus di 32 (120-88)
anzi il costo medio è minore per il menu 2 (88/12=7,33 contro 64/8=8)!
Ma il profitto per il gestore è maggiore con il menu 2 (88-48=40 contro 64-32=32)
Il menu 2 (sconto sulla quantità) è sia attraente ai consumatori anziani che profittevole per
il gestore del bar!

Si può ancora migliorare il profitto? menu 1 (59,5 € inclusivo di 7 consumazioni) e


menu 2 (92 € inclusivo di 12 consumazioni)
Profitto su menu 1 = 59,5 – 28= 31,5
Profitto su menu 2 = 92 – 48= 44

24
Bundling
Un altro modo di vendere pacchetti/combinare:

Quanto faccio pagare Casablanca? 7000


Quanto faccio pagare Godzilla? 2500
Il ricavo totale è 19.000= 7000+25000 x2emittenti: vendita distinta al massimo possibile
che massimizza il mio ricavo.
Ora immaginiamo un pacchetto puro o chiuso:

vendo il pacchetto Casablanca+Godzilla al prezzo migliore 10.000 così facendo i ricavi


diventano 20.000
Bundling→ abbinamento delle vendite è profittevole perché sfrutta la disponibilità a pagare
aggregata
affinché funzioni è necessario che le preferenze siano diverse e contrapposte
Emittente A aveva maggiore disponibilità a pagare per Casablanca e il B aveva
disponibilità maggiore per Godzilla: io ho approfittato queste cose le ho unite e ho il valore
massimo. Non funzionava questo giochetto se le disponibilità a pagare erano le stesse.

25
Può avere effetti anti-competitivi
Effetti di scala quando aumenta è più difficile entrare
Effetti di rete, se io domino il mercato delle stampanti di riflesso domino anche il mercato
delle cartucce
Caso antitrust Microsoft in cui il bundle era sistema operativo e prodotti che si usano sotto
quel sistema operativo, legare browser e sistema operativo. Creando questo legame
Microsoft avendo potere di mercato nei sistemi operativi lo ha fatto anche per i browser.
Queste tecniche discriminatorie possono avere degli intenti anti-competitivi.

26
21/10/20
Per la parte teorica…
Il dipartimento di giustizia americano sta per promuovere una causa assieme ad alcuni
stati americani contro Google in quanto è definito monopolio illegale, soffoca la
concorrenza e impedisce innovazione, limita le ricerche sul web simile a quella contro
Microsoft nel 1998. La Repubblica
A due settimane dalle lezioni americane, conflitto economia e politica su come deve
avvenire la concorrenza nei mercati per ora solo statunitense ma potrebbe estendersi
all’Europa.

VARIETA’ E QUALITA’ DEL PRODOTTO NEL MONOPOLIO


Molte imprese vendono diversi prodotti, I prodotti sono differenziati in vari modi:
-orizzontale: è quando i prodotti sono di qualità simili ma leggermente diversi (colore,
materiali)… settore automobilistico, settore moda
-verticale: beni simili ma diversa qualità, viene percepito che la qualità è diversa lo sanno i
consumatori: tutti i consumatori preferiscono beni di qualità superiore ma hanno diverse
disponibilità a pagare per ottenerla. (vini del supermercato, vini delle cantini con prezzi più
alti di edizioni speciali; olio)
Le aziende offrono più di una tipologia di prodotti sia orizzontali che verticali per coprire più
aree di mercato possibile.

27
DIFFERENZIAZIONE ORIZZONTALE
I consumatori hanno gusti diversi e l’impresa deve decidere come meglio servire i differenti
tipi di consumatori. Per le aziende, aumentare il numero dei prodotti significa incorrere a
costi più elevati, avere più linee di produzione. Dunque, azienda offrirà prodotti con diverse
caratteristiche ma simili livelli di qualità: differenziazione di prodotto orizzontale.
Il problema per l’azienda è scegliere la quantità di prodotti diversi da offrire in relazioni alle
domande.
Quanti prodotti? Di che tipo? Quale modello per questo problema?
Approccio spaziale alla differenziazione:
Modello spaziale (Hotelling): prima decade del 900, applicazione molto più ampia
rispetto a un semplice modello di differenziazione
“localizzazione” si può pensare in termini
- spaziali (geografia)
- temporali (orari di partenza di treni aerei)
- caratteristiche di prodotto (desing e materiali)
I consumatori hanno le loro preferenze e vogliono comprare uno specifico prodotto,
prodotti che sono “più vicini” ai loro tipi ideali in termini spaziali/temporali/di caratteristiche.
Come si rappresenta un approccio spaziale? Modello usato più volte in diversi
contesti quando concorrenza è sul prezzo e sulla quantità.
- ci sono N consumatori uniformemente distribuiti lungo una “Via Centrale” di lunghezza
unitaria (1 km)
-il monopolista deve decidere come sia meglio servire questi clienti
-i consumatori acquistano esattamente una unità di bene purché il prezzo + costo di
trasporto sia minore di V (che è il prezzo di riserva); V è l’utilità che i consumatori derivano
dal prodotto
-i consumatori affrontano dei costi di trasporto pari a t per ogni km di percorso
-il monopolista ha un solo negozio (è ragionevole attendersi che questo negozio venga
collocato nel punto medio di Via centrale)

28
Il monopolista vuole servire tutti consumatori (tutto il mercato)
-si suppone che il monopolista applichi un prezzo p1: area di mercato quale sarà? In quel
punto soddisferà il consumatore che sta in mezzo al mercato
-per chi abita a destra e a sinistra di p1 prezzo è composto da due componenti: p1 + t
(cioè il costo di trasporto punto dove abitano-negozio che aumenta all’aumentare della
distanza per raggiungere il negozio)
-area di mercato del monopolista è delimitata da x1; chi sta al di fuori di questa non
compra perché il valore di V < prezzo.
-il prezzo massimo sarà quello pagato dal consumatore residente agli estremi
(consumatore marginale) di via centrale (x1); per il consumatore marginale il prezzo
pagato è: p1+tx1=V, perciò x1=(V-p1)/t (condizioni dell’area di mercato)

Cosa succede se il monopolista riduce il prezzo? Estende l’area di mercato.

29
ESERCIZIO

V=5
t=0,5
p=2
Area di mercato della pizzeria:
prezzo p+tx
il consumatore paga massimo p+tx=V quindi x=(V-p)/t=(5-2)/0,5=6km
Area di mercato della pizzeria sarà 6 km a destra e 6 km a sinistra= 12km in tutto.
n.consumatori:1000=12:20: vengono servite 600 persone.

n persone servite
Graficamente:

30
costo fisso F, perché? è meglio che il
monopolista apra un altro negozio?

Distanza massima del consumatore è 1/2km se la strada è un km, chi sta agli estremi farà
t/2.

Se vuole servire tutto il mercato cosa fa il monopolista? p che permette di servire tutti?
p=V-t/2 dove V valore di riserva; t/2 costo che ha il consumatore marginale.
Per il monopolista, meglio aprire un negozio o due negozi?
Se il monopolista apre un negozio, il prezzo che può fare per servire tutto il mercato è
p=V-t/2; se ne apre due, allora può chiedere un prezzo più alto (p=V-t/4) servendo le due
parti del mercato. Aprire un negozio però è un costo che abbiamo chiamato F. E se
aprisse 3 negozio? Maggior suddivisione mercato, maggiore prezzo che diventa p=V-t/6. Il
ragionemento continua così

31
Se aumento il numero n di negozi, riduco le distanze del consumatore marginale e posso
chiedere un prezzo sempre più alto p(N,n)=V-t/2n.
Se con un negozio il profitto =N(V-t/2-c)-F N numero di consumatori; F costo fisso
I profitti aggregati vedono aumentare F che diventa nF
Quanti negozi dovrebbero essere aperti per massimizzare il profitto?

deve essere rispettata questa


condizione!

ESEMPIO

32
t è il costo che hanno i consumatori nel comprare qualcosa che non è il suo ideale; t
è lo sforzo del consumatore nel comprare qualcosa che non rispecchia il suo ideale
di prodotto. Se t è basso, area di mercato più elevata.

Numero di prodotti da fare/negozi da aprire dipende dalla t, lo sforzo dei


consumatori. Se consumatori si accontentano, numero di prodotti è più basso; e
viceversa.
OTTIMO SOCIALE massimizzazione del surplus totale
33
Costi totale area al di sotto della funzione di costo (parte rossa): t/4n^2

La condizione che permette di min i costi totali è


Esempio:

34
35
22/10/20
DIFFERENZIAZIONE VERTICALE

Qualità: se aumenta, i consumatori sono disposti a pagare un prezzo maggiore (curva si


sposta verso l’alto); corrisponde a uno spostamento della curva di domanda

36
Quindi, monopolista ottimizza anche rispetto alla qualità oltre che rispetto al prezzo o alla
quantità!

Di nuovo dissociazione tra ottimo privato e ottimo sociale.

Essendo un monopolista, esso pensa solo al surplus proprio (come nella differenziazione
orizzontale dove c’erano troppi negozi rispetto a quelli richiesti dal benessere sociale).
Potere di mercato provoca una differenziazione sbagliato dal punto di vista sia orizzontale
sia verticale: va promossa la concorrenza.

37
23/10/20

Duopolio (due imprese): ogni decisione di una impresa ha un effetto sull’altra quindi
importante conoscere le decisioni di una per prendere decisione l’altra (interazione
strategica).
Schema concettuale per vedere effetti delle decisioni: teoria dei giochi.

38
39
40
Per il giocatore 1 non ci sono strategie dominate
Per il giocatore 2, destra è strettamente dominata dal centro. Destra si può eliminare!

(1,2)

(10;5)
Per A e per B Investire in pubblicità è dominata: tutte e due investono in pubblicità.

41
Esito, in questo modo, non soddisfa il 30% dei viaggiatori, non ideale.

strategia mattino per delta è dominata

42
per prigioniero 1 tacere è la
strategia dominata

tacere è per entrambi una strategia


dominata: paradosso perché se
entrambi tacessero, il risultato
sarebbe migliore ma è un gioco
statico quindi non possono
coordinarsi

In eq di Nash nessuno ha incentivo a


spostarsi

eq instabile

43
Ci sono due equilibri possibili; sulla
base delle nostre info non
possiamo scegliere

Nessuno degli incroci da un


equilibrio di Nash; non sappiamo
l’esito di questo gioco

vengono aggiunte delle infos per


trovare la soluzione del gioco

44
strategia dominante è aprire

doppio equilibrio 2,0 e 0,2

45
27/10/20
Giochi statici e concorrenza alla Cournot cap.8 (oligopolio e interazione strategica)

Noi solo giochi non cooperativi.

46
Una strategia potrebbe esser sempre scelta a prescindere da quel che fanno i rivali:
strategia dominante.

La partenza alla mattina è una strategia dominata sia per Delta sia per American;
equilibrio (35, 35).

47
Esito (70, 30)

Prezzo di riserva è quanto sono disponibili a pagare.

48
Due equilibri quindi, sulla base delle sole informazioni che abbiamo, non sappiamo quale
si stabilirà. Abitudine, familiarità, coordinamento potrebbero portare entrambe ad avere
prezzi alti; al contrario pentimento e avversione al rischio potrebbero far scegliere prezzi
bassi.

49
Cournot ipotizza che la concorrenza sia sulla quantità; Bertrand sul prezzo; Stackelberg fa
un modello sequenziale quindi va a vedere quando c’è un tempo nell’interazione (gli altri
due sono senza tempo, statici).

Diversi tipi di concorrenza con effetti diversi; cosa sceglie un settore? Alcuni importanza al
prezzo, altri quantità…

50
51
riscrivo la curva di domanda
sapendo che Q è di due imprese
curva di ricavo marginale per
ciascuna impresa
calcolo incrocio sapendo che q è
uguale per entrambe

Da qui si osserva che nel duopolio


la quantità complessiva è minore
rispetto al monopolio; inoltre,
anche il prezzo e il profitto sono
più bassi.

In concorrenza perfetta

52
Finora si è supposto che le imprese fossero uguali e che avessero stessi costi marginali;
in generale non è così:

53
39-22-78

54
Indice HH: più è elevato, maggiore è la concentrazione; settore concentrato ha elevato

indice : elevata differenza tra prezzo e costo marginale. Se voglio ridurre


l’indice di Herman, H, devo ridurre la concentrazione. Per quanto concerne l’elasticità della
domanda, denominatore, più è elastica la domanda, minore sarà indice di Herman.

Capacità impresa di spuntare un prezzo più elevato dipende dalla sua quota di mercato
(S); maggiore è il potere di mercato di un’impresa, maggiore è il sovraprezzo che ricava
dai costi marginali.

55
28/10/20
Modello Bertrand
La concorrenza sui prezzi cap.9 del libro
In molti mercati le imprese competono su prezzi (accesso internet, processori,
smartphone, ristoranti, professionisti, servizi finanziari, assicurativi, bancari …); in altri
sulle quantità (agricoltura, industria, automobili; per l’agricoltura, il prezzo si formano sul
mercato e i produttori devono decidere prima quanto produrre e in quali tempi offrirlo sul
mercato, il tempo influisce sul prezzo).
In monopolio è indifferente scegliere prima il prezzo o la quantità; il monopolista non ha
concorrenti.
In oligopolio la concorrenza sui prezzi è fondamentale: la concorrenza dei prezzi è molto
più aggressiva rispetto alla concorrenza tra le quantità.
ESEMPIO

Cosa succede quando fisso un certo prezzo, diverso o uguale, a quello di un’altra
impresa?

56
Nella concorrenza dei prezzi, la curva di domanda non è come sempre, leggermente
strana: è spezzata.

Funzione di reazione dell’impresa 2 per ogni prezzo praticato dall’impresa 1, ovvero il


prezzo ottimale che posso fare per massimizzare i profitti in base a quello che fa l’altra
impresa.

Se impresa 1 applica un prezzo > al prezzo di monopolio (pM), allora prezzo migliore è
fare il pM.
Se impresa 1 applica un prezzo che è minore a quello di monopolio ma che è maggiore al
costo marginale (c), allora la reazione ottimale dell’impresa 2 è fare un prezzo
leggermente più basso dell’impresa 1.
Se impresa 1 fa prezzo = c allora conviene anche all’impresa 2 fare il prezzo = c; non più
basso di c perché altrimenti ho una perdita.
Se impresa 1 fa un prezzo < c, io mantengo il prezzo = c altrimenti ho una perdita.
Cosa farà invece l’impresa 1? Gli stessi ragionamenti che ho fatto prima nei suoi confronti.

57
Cosa fa impresa 2? Parte da prezzo=c, poi un po’inferiore dell’impresa 1, da un certo
punto in poi solo prezzo di monopolio.
Quale è l’equilibrio in questo mercato? Entrambe le imprese praticano un prezzo pari ai
costi marginali, esattamente come avviene con la concorrenza perfetta; unico punto nel
quale si incontrano.

Se un settore concorre solo sulla base del prezzo, il prezzo che si realizza è pari ai
costi marginali anche se ho solo due concorrenti (duopolio).

Curve di reazione: sono una descrizione del prezzo ottimale al fine di massimizzare i
profitti.

58
Esempio:

Se p fosse uguale a c, allora la domanda Q sarebbe di 5400 ma le strutture hanno una


capacità tale da rispondere a 2400.

59
Quando ci sono vincoli di capacità non ha senso conquistare tutto il mercato perché non è
possibile soddisfarlo e non ha senso adeguare la propria capacità alla richiesta totale
domanda di mercato perché non mi troverò mai in tale condizione perché il concorrente
abbasserà il prezzo e finiremo per conquistarne metà a testa; è possibile che i due optino
per prezzi più elevati.

60
La stessa logica vale per Punta Resia, perciò P=60 è equilibrio di Nash per questo gioco.

61
Differenziazione di prodotto è una strategia importante per l’azienda perché permette di
fidelizzare i clienti e di imporre prezzi maggiori ai costi marginali.

Per vedere come funziona la competizione quando due prodotti sono diversi, usiamo
modello di Hotelling; due produttori, posizionati in due punti diversi del mercato,
competono per il mercato e il consumatore va dove il prezzo pieno è il più basso.

62
Chi sta vicino al negozio 1 va al negozio 1 e così per il 2; poi ci sono degli intermedi.
Alcuni, hanno convenienza nell’andare al negozio 1 (a sx di Xm) e altri al negozio 2 (a dx
di Xm).
Xm, il consumatore marginale, è indifferente.
Cosa succede se il negozio 1 alza il prezzo?

63
Come si determina Xm?

Ci sono in tutto N consumatori.


La domanda per l’impresa 1 è D1=N(p2-p1+t)2t

64
Differenziare è importante anche per far percepire ai consumatori le differenze del loro
prodotto dagli altri.

Vincoli di capacità: impossibilità di soddisfare tutto il mercato.


Differenziazione: non solo costi marginali ma costi marginali + valore economico della
differenziazione (t)

65
t= 3
costo marginale= 5
Come si risolve?
p* = c + t = 5 + 3 = 8
Avendo costi marginali uguali, i due negozi partono dallo stesso prezzo e quindi si
dividono la quota di mercato: 100/2= 50
Profitti di ciascun parrucchiere sono uguali: formula Nt/2= (100)(3)/2= 150
E se i costi marginali fossero diversi?

Se esiste un c1 diverso da c2, allora l’equilibrio cambia:

66
curve di reazione
Prezzo di uno dipende
dall’altro, dal costo marginale
+t

Trovati i prezzi calcolo D e


Profitto

67
ESERCIZIO CON COSTI MARGINALI DIVERSI:

Chi ha il prezzo più basso, ha il costo marginale minore ma la domanda e il profitto


maggiore.

68
29/10
Concorrenza à la Stackelberg: rappresentazione più realistica rispetto a quelle viste
fin’ora
Concorrenza e decisioni sequenziali

Due modelli di Stackelberg: uno rispetto alla quantità e uno rispetto al prezzo.

Quantità

69
q è deciso dalle imprese; ragionamento dell’impresa 2 e ragionato in base alla scelta
dell’impresa 1.
Impresa 1 sa come si muoverà l’impresa 2, incorpora la quantità dell’impresa 2 nella sua
funzione di domanda.

quantità ottimale per il leader: è il modo in cui determina la quantità il


monopolista

70
Leader in questo modello quantità ha un vantaggio.

Prezzo

Nessuno dei due ha un vantaggio perché impegno sul prezzo non è un impegno
credibile!

A=100 B=2 quindi (100-20)/3(2)=80/6=13,33


71
altro esempio:

Profitti complessivi= 112,5+156,25=268,75


72
73

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