GENITALI
Per quanto riguarda l’esame dei genitali maschili, valuteremo se:
o Il Pene sia perfettamente conformato e sviluppato in termini di dimensioni, in particolare
della lunghezza, compresa solitamente fra 2,5 e 3 cm. Tipica del neonato è inoltre una fimosi
marcata, anche se bisogna comunque assicurarsi, osservando il neonato maschio durante la
minzione, che ci sia un getto di urina e non un gocciolamento.
o Per confermare il normale sviluppo dell’asta, è importante localizzare l’orifizio uretrale (che
se l’orifizio è in una posizione anomala, configura il quadro di ipospadia o di epispadia, a
seconda del lato del pene, ventrale o dorsale, si apre l’orifizio uretrale).
o Lo Scroto è spesso voluminoso per stimolazione ormonale, ma va esclusa la presenza di
liquidi all’interno, condizione definita idrocele.
o Nel corso dell’esame obbiettivo, si vanno inoltre a palpare i Testicoli che ci aspettiamo
trovare nello scroto o nel canale inguinale; considerando che nel 3-4% dei neonati a termine
il testicolo è ritenuto, non ha completato la sua discesa.
1. STATI COMPORTAMENTALI
Per quanto riguarda gli stati comportamentali, ne sono stati descritti 5 che si alternano nelle 24h :
1. il primo stato è quello relativo al SONNO QUIETE o NON-REM, un tipo di sonno ad occhi chiusi,
con un respiro regolare e nessun movimento.
2. Il secondo è lo stato di SONNO REM o AGITATO, stato in cui il respiro è regolare, gli occhi sono
chiusi e il bambino può muoversi.
3. Lo stato 3 è lo stato di VEGLIA QUIETE, in cui il bambino è sveglio, potrebbe compiere qualche
minimo movimento, ma non sembra particolarmente attivo.
4. Nello stato 4 abbiamo la VEGLIA ATTIVA, in cui il bambino è invece attivo, quindi compie ampi
movimenti ed è tranquillo.
5. L’ultimo stato è quello del PIANTO, in cui il bambino tiene gli occhi aperto o chiusi e piange.
Mentre nelle 24h del neonato tutti questi stati si alternano, la maggior parte delle giornate successive, viene
invece trascorsa in stato 1 e 2. Alla nascita predomina, in particolare lo stato 2, e dopo le prime settimane lo
stato 1. Una buona organizzazione del sonno e dell’alternarsi del ciclo sonno-veglia è dunque indicativa di
benessere e di integrità neurologica.
A seconda dei vari stati comportamentali, il bambino assumerà inoltre delle posture diverse. Per esempio:
- Nel sonno REM o nella veglia quieta: il bambino giace con gli arti in moderata flessione, le mani
serrate a pugno con simmetria tra i due emisoma. Quando è in posizione prona le ginocchia sono
spesso piegate sotto l’addome.
=Posizioni uterine possono influenzare la postura (collo e arti inferiori estesi in posizione podalica)
=Posture patologiche: patologie neuromuscolari o sofferenza neonatale
- Nello stato di veglia attiva e pianto vanno osservati i movimenti di faccia, collo, tronco e arti:
presenti, simmetrici senza scatti, gli arti si muovono in maniera alternante con espressività dei
muscoli del volto durante il pianto e lo sbadiglio
=Fini tremori: insorgono durante il pianto o sotto stimolo e cessano con la suzione ≠ movimenti clonici
2. TONO MUSCOLARE
Oltre che tramite la posizione e la simmetria del bambino, il tono muscolare viene valutato anche tramite
delle manovre:
Passive: eseguite per esaminare la resistenza che si incontra flettendo o estendendo un segmento corporeo
sul segmento vicino (il piede sulla gamba, la gamba sulla coscia):
➢ Angolo popliteo: estendendo sulla coscia la gamba si forma un angolo che non supera i 90°
➢ Angolo degli adduttori: posizione supina divaricando al massimo gli arti inferiori si ottiene
un angolo che non supera i 40°
➢ Segno della sciarpa o manovra del foulard: portando l’arto superiore flesso verso la spalla
controlaterale, per la fisiologica ipertonia neonatale il gomito non raggiunge la linea
mediana.
I riflessi neonatali, e in particolare, i riflessi arcaici, sono delle reazioni complesse automatiche, che da un
lato riflettono l’immaturità del SNC, e dall’altro rappresentano un indice, in caso di una loro assenza o di una
loro persistenza oltre i normali tempi, di una sofferenza neurologica. I principali sono:
Oltre ad un accurato esame obiettivo di tutti gli organi e apparati, bisogna fare anche un monitoraggio delle
funzioni che si devono avviare dopo la nascita, come:
➢ La Minzione: il neonato emette entro 24 ore un quantitativo di urina limitato, circa 15 ml nel 1°
giorno. Spesso vengono eliminati grandi quantità di urati (che possono tingere il pannolino di rosa-
rossastro) e albumina (che rende l’urina più densa).
➢ Per quanto riguarda l’Evacuazione: il primo contenuto intestinale che viene emesso dal neonato
entro le prime 24h di vita è il Meconio, un materiale verde-nerastro, consistente, e vischioso,
costituito da bile ispessita, cellule epiteliali, acidi grassi e bilirubina che si accumula all’interno
dell’intestino del neonato. Con l’avvio dell’alimentazione, le feci cambiano aspetto (parlando al 3-4°
giorno di feci di transizione), fino all’emissione delle feci con caratteri definitivi tra la 6-7° giornata.
Una ritardata emissione del meconio può far pensare alla Fibrosi Cistica, ileo da meconio, ostruzioni
intestinali basse, o può dipendere da un’anomalia anatomica che ostacola la progressione del
contenuto intestinale, come un ano imperforato o un’atresia.
Nei giorni successivi alla nascita, andiamo poi a verificare ulteriormente, dopo averlo fatto nelle ore
successive al parto:
➢ La Frequenza cardiaca: contenuta tra 120-160 / min
➢ Frequenza respiratoria: 30-60 / min
➢ Pressione arteriosa: 60 70 mmHg
➢ Temperatura: 36-37.5 °C
1. CALO PONDERALE
Uno dei fenomeni neonatali da conoscere per distinguere una situazione fisiologica da un possibile indice di
patologia, è il CALO PONDERALE.
Il calo ponderale è la diminuzione del peso di circa il 5% a cui va incontro il neonato nei giorni
immediatamente successivi alla nascita rispetto al peso registrato alla nascita in sala parto, dovuto
all’emissione di urine e meconio, alla perdita di acqua attraverso la cute per la traspirazione, e al ridotto
apporto alimentare che potrebbe non compensare ciò che è stato perduto. Con il passare dei giorni, però,
l’apporto alimentare aumenta e quindi entro il 10° giorno di vita, il peso iniziale viene recuperato. Se invece
il calo ponderale è superiore al 10% e non viene recuperato entro il 10° giorno, deve sospettarsi una causa
patologica o un errore nell’alimentazione.
2. CRISI GENITALE
Sempre nell’ambito dei fenomeni fisiologici neonatali rientra la CRISI GENITALE, evento secondario al
passaggio transplacentare di estrogeni, che si manifesta in 3°- 4° giornata e regredisce in 2-3 settimane. In
caso di crisi genitale, potremo osservare:
• Un Ingorgo mammario
• Tumefazione dei genitali esterni, da non toccare
• Secrezioni vaginali lattescenti o piccole perdite ematiche
• Tumefazione del pene
• Idrocele (accumulo di liquido nello scroto)
AFFEZIONI TRAUMATICHE DA PARTO
Mentre il tumore da parto è un edema fisiologico o para-fisiologico diffuso che compare sin dalla nascita a
seguito della permanenza della parte presentata in una porzione del canale da parto, per poi sparire
velocemente;
Non sono invece fisiologiche le AFFEZIONI TRAUMATICHE DA PARTO, come:
- Il Cefaloematoma, una raccolta di sangue che si forma tra osso e periostio di uno tra le ossa del
cranio sottoposte al trauma i cui vasi hanno determinato la micro-emorragia. Si caratterizza per il
fatto di essere fluttuante, delimitato dalle suture impegno, e compare dopo 2-3 giorni dalla nascita e
regredisce in 2-8 settimane per dare il tempo di riassorbire la raccolta ematica.
Alte lesioni secondarie ad un parto traumatico sono:
- L’Ematoma dello sternocleidomastoideo
- Emorragie endocraniche
- Lesioni scheletriche: di cui il 90% è rappresentato dalla frattura della clavicola, percepibile
palpando uno scalino a livello del segmento osseo. Si tratta comunque di nulla di grave, perché in
genere guarisce senza nessun intervento terapeutico, ma bisogna stare attenti perché potrebbe
causare una paralisi del nervo brachiale, percepibile dalla distensione passiva del braccio lungo il
fianco.
- Lesioni nervi cranici che si verificano durante il parto sono: la paralisi del facciale, la paralisi del
brachiale e la paralisi del frenico