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IL SEGNALE TELEFONICO – PARTE SECONDA

Le linee telefoniche fisse sono composte da cavi in rame che formano un circuito tra l'abbonato e
l'interfaccia con la linea dell'abbonato.

Di solito ciascun doppino di rame viene attestato ad un armadio, ubicato sulla sede stradale, o ad una
scatola (box), che può essere su palo o fissata a muro. Dalla scatola parte un vero e proprio cavo
multicoppia, mentre alcuni armadi hanno compiti più complessi, soprattutto nelle zone ad alta densità di
installazione: in quel caso sono sufficienti pochi fili (coppie) per connettere l'armadio alla più vicina
centrale telefonica.

Tecnicamente tali attività di raccolta delle utenze sono così definite:

Stadio di Linea (SL) (le torrette poste in strada)

Stadio di Gruppo Urbano (SGU) (tipicamente la "vera" centrale telefonica)

Stadio di Gruppo di Transito (SGT) (tipicamente armadi di commutazione posti in strada)

Esistono anche scatole grigie poste sotto casa dell'utente, in gergo Chiostrine.

Tecnicamente una centrale telefonica può essere uno Stadio di Linea (SL), uno Stadio di Gruppo Urbano
(SGU) oppure uno Stadio di Gruppo di Transito (SGT). Lo Stadio di Linea è l'ultima struttura dove possono
arrivare tutti gli altri provider (fornitori del servizio telefonico) con i loro apparati, dopodiché inizia il
famoso ultimo miglio che giunge fino all'utente e in Italia è di proprietà di Telecom Italia. I 10500 Stadi di
Linea sono collegati ad uno dei 628 Stadi di Gruppo Urbano, che a loro volta sono connessi ad uno dei 65
Stadi di Gruppo di Transito (le centrali interurbane).

Questi ultimi sono connessi tra di loro per poter smistare le chiamate interurbane dando così luogo alle
dorsali (backbone) principali della rete telefonica nazionale. La rete telefonica ha dunque una tipica
struttura 'capillare'. Per completare l'architettura fisica della rete (topologia), alcuni SGT sono connessi ad
uno dei 3 gateway internazionali (in Italia a: Milano, Roma, Palermo), che a loro volta sono connessi con i
gateway di altri stati per le comunicazioni internazionali. Quando uno SGT cede la chiamata al gateway, la
chiamata viene pacchettizzata dal pop BBN, e successivamente transita nella rete multiservizio OPB di
trasporto IP su cui viaggia anche la rete Internet e quindi si parla di VoIP.

Tutte e tre sono fisicamente lo stesso apparato, configurato per un numero di utenze servite diverso e
dotato di collegamenti a banda larga con le altre centrali proporzionale al numero di linee voce e alla
banda ADSL erogata moltiplicato il numero di linee servite con quella banda. Più sinteticamente, la banda
del collegamento fra centrali telefoniche dipende dal numero e tipo di utenti allacciati.

Il doppino di rame è attorcigliato per aumentarne la schermatura verso i disturbi e porta una tensione di
alimentazione in corrente continua sufficiente per fornire alimentazione ai dispositivi telefonici dal lato
utente. L'alimentazione sui circuiti di telefonia è generalmente ridondante, in modo da garantire il più
possibile che in caso di mancanza di corrente elettrica il telefono possa funzionare ugualmente, a tale
scopo le centrali sono anche munite di appositi accumulatori che si attivano in caso di black out.
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La linea telefonica analogica utilizza le frequenze comprese tra 300 Hz e 3.4 kHz, mentre le frequenze
superiori vengono filtrate con l'impiego di un filtro passa-basso in centrale prima che il segnale venga
campionato in digitale. Infatti i segnali analogici vengono trasportati sulle reti primarie come flusso di dati
digitali dopo un campionamento che viene effettuato utilizzando una frequenza di campionamento a 8 kHz
(8,000 campioni numerici al secondo che rappresentano la pressione sonora). Le frequenze sopra i 4 kHz
sul rame possono essere utilizzate per le connessioni DSL (Digital subscriber line, linee digitali).

Una linea consiste in una specifica connessione tra l'utente e la centrale telefonica locale. I circuiti che
permettono le connessioni tra gli armadi e le centrali, e tra le varie centrali possono essere analogici o
digitali, su rame, ponte radio o fibra ottica. Dal lato utente; generalmente viene collocata una presa
telefonica tripolare o RJ11, che è destinata al collegamento con l'apparecchio.

RJ11

I sistemi telefonici moderni utilizzano un sistema di indirizzamento numerico, comunemente chiamato


numero telefonico. Il sistema riconosce la destinazione delle chiamate in base alla sequenza dei numeri
composti, che in alcuni casi possono essere preceduti da opportuni prefissi. Per iniziare una chiamata
locale è generalmente sufficiente comporre il numero, che è obbligatoriamente preceduto dal prefisso
telefonico dell'area locale, mentre per una chiamata internazionale è necessario un prefisso, "00" (spesso
la sequenza 00 è indicata con un +), seguito dal prefisso del paese di destinazione, dal prefisso della zona e
dal numero telefonico. Vedi l'elenco dei prefissi telefonici internazionali per una lista dei Paesi accessibili
componendo direttamente un numero.

Le aziende di medio-grande dimensione spesso utilizzano un PABX (Private Automatic Branch Exchange,
non è altro che un centralino).

es di PABX

Si tratta di una vera e propria centrale telefonica che adotta una specifica numerazione per i telefoni
interni

Es: Mario Rossi 02 123 456, Franco Brambilla 02 123 457, Piera Bianchi 02 123 458

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IL GNR è la numerazione del centralino che gestisce i numeri assegnati dal PABX

Definizione tecnica

La rete telefonica generale RTG tecnicamente si può definire come la concatenazione a livello mondiale
delle reti telefoniche pubbliche a commutazione di circuito (end to end : da utente A a B in maniera
diretta), allo stesso modo in cui Internet è la concatenazione a livello mondiale delle reti di computer
pubbliche a commutazione di pacchetto basate sul protocollo IP.

Uso delle sigle RTG e PSTN

Le sigle RTG e PSTN sono spesso usate impropriamente per indicare la tecnologia di telefonia fissa e mobile
con le prestazioni più esigue utilizzata attualmente, la tecnologia di telefonia fissa attualmente più diffusa e
a cui ci si riferisce propriamente con l'acronimo POTS.

Servizi telefonici offerti

La rete telefonica generale può offrire i seguenti servizi telefonici:

• comunicazione fonica full duplex tra due o più utenti collegati alla RTG (è chiamata comunemente
telefonata);
• comunicazione fonica e visiva full duplex tra due utenti collegati alla RTG (è chiamata
comunemente videochiamata);
• SMS;
• trasmissione dati tra due utenti collegati alla rete RTG;
• accesso alla rete Internet.

Servizi supplementari a richiesta:

• caller ID che consente di visualizzare il numero del chiamante su un telefono compatibile o uno
strumento da affiancare al telefono;
• avviso di chiamata che consente di mettere in attesa una telefonata per rispondere ad un'altra;
• trasferimento di chiamata che consente di trasferire tutte le telefonate in arrivo sul proprio numero
verso un numero fisso o mobile;
• conferenza a tre per dialogare alternativamente con 3 persone;
• STC segreteria telefonica centralizzata.

I segnali vocali vengono trasdotti con un microfono in segnali elettromagnetici già presso le utenze
(attraverso i telefoni) ed immessi nella rete fissa per contatto diretto (attraverso il doppio cavo telefonico)
o irradiati (attraverso un'antenna) e captati dalle antenne ricettrici sparse per il territorio (traffico in uscita
di un apparecchio); viceversa per quello in entrata essi giungono come onde elettriche o elettromagnetiche
ai telefoni e lì trasdotti in onde meccaniche (sonore) da un altoparlante.

Per i tratti della rete a traffico più intenso il segnale elettrico viene spesso trasdotto in segnale ottico ed
immesso in una rete di cavi in fibra ottica.

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Per gestire il traffico telefonico di onde elettriche lungo la rete dei cavi telefonici, esse devono trasportare
all'inizio della comunicazione l'informazione sul destinatario, il suo indirizzo telefonico: a tal pro si
suddivide il territorio di competenza dell'operatore in aree geografiche con diversi codici e si assegna ad
ogni utenza all'interno dell'area un numero univoco (locale).

In Italia si parla di distretti telefonici, che in alcuni casi non coincidono esattamente con una provincia, ma
ne comprendono solo una parte ed al tempo stesso comprendono parti di altre province (ad esempio il
distretto di Milano). Anche per organizzare il traffico telefonico mondiale è stato assegnato ad ogni Stato
un codice di selezione internazionale. Di solito ci si riferisce a questi codici chiamandoli prefissi telefonici
(nazionali ed internazionali), perché vengono digitati prima del numero locale.

In generale bastano 10 cifre per individuare una qualsiasi utenza di uno Stato, perché nessuno Stato della
terra può verosimilmente arrivare ai 10 miliardi di abitanti come pure di utenze telefoniche (9.999.999.999
abitanti = 10 cifre: 0.987.654.321); in Italia bastano 9 cifre. Un distretto con un numero di utenze
sicuramente inferiore ai 10 milioni, sia attualmente che in una previsione a lungo termine, ha bisogno al
massimo di 7 cifre (7.654.321). In un distretto contenente una metropoli invece bisogna arrivare fino alle 8
cifre (87.654.321) per consentire un numero di utenze oltre 9.999.999. Nella stima vanno considerate sia le
utenze residenziali che quelle commerciali.

Questo spiega perché le grandi aree metropolitane (come i distretti di Roma e Milano o ancor di più quelli
di megalopoli all'estero) abbiano un prefisso a 2 cifre, mentre per i distretti più piccoli ne basti uno a 3 o
più cifre: per un numero nazionale di massimo 10 cifre, 2 sono di prefisso e (fino ad) 8 locali per le grandi
città, 3 di prefisso e 7 locali per i distretti meno grandi e così via.

Oltre al prefisso anche le restanti cifre o gruppi di cifre da sinistra sono organizzate in maniera geografica
ovvero individuano regioni geografiche via via più definite e precise fino al gruppo di cifre che identifica
tutte le varie utenze della zona geografica ultima individuata.

DUPLEX ED HALF-DUPLEX

Nelle telecomunicazioni e in informatica il termine duplex (in italiano bidirezionale) indica una modalità di
trasmissione e ricezione di informazioni digitali o analogiche su un canale di comunicazione con
caratteristiche tipiche di completa bidirezionalità. Si contrappone, invece, alla modalità simplex, che ha,
invece, caratteristiche di monodirezionalità.

Il duplex si distingue in due modalità:

full-duplex (trasmissione bidirezionale simultanea)

half-duplex (trasmissione bidirezionale alternata).

In telefonia è una tecnologia inventata nel 1928 dalla Stipel allo scopo di rendere accessibile il servizio
telefonico a più abbonati a costi inferiori. Consisteva nella condivisione di una linea tra due abbonati, che
veniva occupata in ingresso o in uscita da uno dei due mediante sollevamento della cornetta microfonica
che comandava un relè che escludeva l'altro utente. A termine un breve squillo avvertiva della disponibilità
di linea libera.

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FULL DUPLEX

In una connessione full-duplex il mezzo trasmissivo permette di definire due percorsi separati per i due
sensi del flusso dati, ovvero non vi è contesa per il suo utilizzo.

Il termine full-duplex indica quindi la modalità di conversazione in un sistema di telecomunicazioni, ed è la


modalità tipica di una conversazione telefonica tradizionale. Significa che i due utenti parlano e ascoltano
contemporaneamente.

Un sistema full-duplex permette la comunicazione in entrambe le direzioni e, diversamente dall'half-


duplex, la permette simultaneamente. Le reti telefoniche terrestri sono full-duplex, permettono cioè di
parlare e ascoltare nello stesso momento. Una buona analogia per il full-duplex potrebbe essere una
strada a due corsie con una corsia per ogni direzione.

Esempi: Telefono, Telefono cellulare, ecc.

Radio bidirezionali possono essere progettate, ad esempio, come sistemi full-duplex che trasmettono su
una frequenza e ricevono su un'altra. Questo metodo è anche chiamato duplex a divisione di frequenza. I
sistemi di questo tipo possono coprire distanze molto più grandi usando coppie di ripetitori semplici,
basandosi sul fatto che le comunicazioni trasmesse su una frequenza viaggiano sempre nella stessa
direzione.

Conclusione: Full duplex significa un tipo di connessione che permette la comunicazione in due direzioni
contemporaneamente.

Benefici del full duplex:

1. Il tempo non viene sprecato. Nessun pacchetto va ritrasmesso poiché non vi sono collisioni.
2. La piena banda è disponibile in entrambe le direzioni perché le funzioni di trasmissione e ricezione
sono separate.
3. Le stazioni/i nodi non devono aspettare che le altre operazioni di trasmissione siano state
completate poiché vi è soltanto un trasmettitore su ciascun doppino.

HALF DUPLEX si realizza ad esempio con i sistemi tipo walkie-talkie.

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I sistemi duplex vengono impiegati in quasi tutte le reti di telecomunicazioni, sia per permettere una
comunicazione "a due vie" tra le due parti connesse che per avere un "cammino inverso" per il
monitoraggio e la regolazione remota di equipaggiamento sul campo.

Un sistema half-duplex fornisce una comunicazione in entrambe le direzioni, ma con la possibilità di usare
soltanto una direzione alla volta (non simultaneamente). Quando una parte comincia a ricevere un segnale
deve poi aspettare che il trasmettitore interrompa la trasmissione prima di poter rispondere.

Un esempio di sistema half-duplex è un sistema a due parti come quello dei "walkie-talkie" radio, dove una
persona deve utilizzare una parola (ad esempio "Passo" o un'altra precedentemente decisa) per indicare la
fine della trasmissione, assicurando così che soltanto una delle due parti trasmetta in un dato momento,
siccome entrambe usano la stessa frequenza.

Una buona analogia per il sistema half-duplex potrebbe essere una strada a senso unico alternato
controllata da semafori su ogni lato. Il traffico può scorrere in entrambi i versi, ma soltanto in un verso alla
volta in base ai semafori di controllo. Per questo vi è una contesa per il suo utilizzo; è quindi necessario
utilizzare un metodo che permetta la risoluzione della contesa e la riduzione degli errori, cioè un protocollo
di arbitrazione per gestire il traffico.

Da notare che questa è una delle due definizioni contraddittorie per half-duplex. Questa definizione
corrisponde allo standard ITU-T per le comunicazioni Simplex.

ISDN

Integrated Services Digital Network, o ISDN, è una rete di telecomunicazioni digitale che consente di
trasmettere servizi di voce (fonia) e trasferimento dati su un unico supporto. La definizione tecnica
dell'ISDN, che investe diverse componenti delle reti, risale alle raccomandazioni ITU-T della serie I del 1984
e comprende numerose altre pubblicazioni dello stesso ITU-T e dell'ETSI (European Telecommunications
Standard Institute) fatte negli anni successivi.

Attraverso tali protocolli vengono trasportate le informazioni che consentono l'espletamento dei diversi
servizi; un esempio per tutti l'identità del chiamante, che viene trasportata dai protocolli di segnalazione
dalla rete del chiamante verso la rete e il terminale del chiamato.

L'ISDN migliora lo sfruttamento dei cavi in rame esistenti permettendo ad esempio di fornire 2 canali
bidirezionali a 64kbit/s ed un canale dati a bassa velocità 16kbit/s su unico doppino in rame, dove nel
tradizionale accesso telefonico viene normalmente fornito un unico canale di fonia. Quest'ultima
configurazione, realizzata su un'unica coppia di fili in rame, viene chiamata "accesso base".

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Tutti i canali a 64 kbit/s offerti possono essere utilizzati contemporaneamente per effettuare e/o ricevere
più chiamate telefoniche.

CANALI

Per la fornitura dei servizi suddetti l'ISDN supporta tre tipi di canali, il canale B, il canale H e il canale D:

i canali B sono utilizzati per i dati (che possono essere anche di fonia digitale) ed hanno una banda
prefissata di 64 kbit/s;

i canali H sono utilizzati per il trasferimento di dati ad alta velocità, il loro funzionamento è analogo a
quello del canale B.

i canali D sono utilizzati per segnalazione e controllo (ma possono essere utilizzati anche per i dati). La
banda assegnata al canale D varia a seconda del tipo di accesso (BRI, PRI).

ACCESSO

Nella parte di rete che serve l'utente, cioè la rete di accesso, sono previsti 2 tipi di configurazione di
accesso:

accesso base o BRI (Basic Rate Interface), a 144kbit/s composto da 2 canali a 64kbit/s "B" e uno "D" a
16kbit/s utilizzato per il trasporto della segnalazione e alcuni servizi dati di utente (indicato anche come
2B+D).

accesso primario o PRI (Primary Rate Interface) a 2 Mbit/s composto da 32 canali a 64kbit/s, di cui 30 canali
"B" e 2 canali "D" utilizzati dalla rete principalmente per il trasporto della segnalazione. Esso contiene
dunque un numero più alto di canali, variabile poi a seconda del paese:

Tutti i canali a 64 kbit/s offerti possono essere utilizzati contemporaneamente per effettuare e/o ricevere
più chiamate telefoniche.

Le segnalazioni di chiamata sono effettuate tramite il canale D e i canali B trasportano i dati quando le due
utenze sono connesse. Quando una chiamata viene stabilita si instaura un flusso di dati sincrono e
bidirezionale di 64 kbit/s che viene mantenuto fino al termine della chiamata. Possono svolgersi chiamate
fino alla disponibilità di altri canali dati liberi, sempre verso uno stesso punto o verso altre utenze.

APPARECCHIO DI RETE

Lato utente, il segnale ISDN non viene fornito direttamente all'apparecchio come avveniva con la telefonia
analogica, ma passa attraverso un terminatore di rete chiamato NT (Network Terminator). Nel caso
dell'accesso BRI, l'NT ha il compito di adattare la linea proveniente dalla rete, che viaggia sul classico
doppino telefonico chiamato Bus U, all'impianto ISDN interno, che viene realizzato con un cavo a 4 coppie
chiamato Bus S, a cui è possibile connettere telefoni e apparati ISDN.

L'ISDN ha avuto la sua maggiore diffusione nell'utenza privata alla fine degli anni novanta in quanto
consentiva di usufruire dei servizi telefonici aggiuntivi sopraesposti e di un traffico dati da Internet che era
superiore a quello offerto dai tradizionali modem analogici dial-up a 56 kbit/s potendo infatti arrivare fino
ai 128 kbit/s. La più recente tecnologia xDSL, pur essendo compatibile sotto certe condizioni, con la
tecnologia di accesso ISDN, ha spostato l'attenzione su quest'ultima per le maggiore prestazioni di velocità
di upload/download di scambio dati.
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