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Il titanio è l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo Ti e

come numero atomico 22. È un metallo del blocco d, leggero, resistente, di colore bianco
metallico, lucido, resistente alla corrosione. Il titanio viene utilizzato nelle leghe leggere
resistenti e nei pigmenti bianchi; si trova in numerosi minerali, principalmente rutilo e
ilmenite. Il titanio non è tossico e non risulta essenziale per nessuna specie vivente.[2]

Il titanio (dal latino Titanus, Titano, nome del dodicesimo figlio di Gea e Urano[3] tra i titani) fu
scoperto nel 1791 dal reverendo, mineralogista e chimico britannico William Gregor,
individuandolo senza isolarlo nelle rocce di ilmenite della Cornovaglia; lo chiamò
"menacanite", dal nome della Valle di Manaccan dove aveva raccolto i campioni di roccia.

Nel 1795, il chimico tedesco Heinrich Klaproth[3] lo isolò dai minerali di rutilo, dimostrò che
era lo stesso minerale di W. Gregor e battezzò l'elemento con il nome dei titani della mitologia
greca.[3] Il titanio metallico puro (99,9%) venne preparato per la prima volta nel 1910
dall'ingegnere neozelandese Matthew Albert Hunter tramite riscaldamento di TiCl4 con del
sodio a 700-800 °C.

Il titanio metallico non venne usato al di fuori dei laboratori fino al 1946, quando l'ingegnere
lussemburghese William Justin Kroll dimostrò che il titanio poteva essere prodotto
commercialmente tramite riduzione del tetracloruro di titanio con il magnesio. Finora, questo
è il metodo più usato e prende il nome di processo Kroll.

Il titanio è un elemento metallico ben conosciuto per la sua resistenza alla corrosione, quasi
pari a quella del platino, e per il suo alto rapporto tra resistenza e peso. È leggero, duro, con
bassa densità. Allo stato puro è abbastanza duttile, lucido, di colore bianco metallico. Tuttavia
le leghe di titanio non sono facilmente lavorabili e la difficoltà di lavorazione alle macchine
utensili è paragonabile a quella dell'acciaio inossidabile, notoriamente il più difficile da
lavorare per asportazione di truciolo. Il punto di fusione relativamente alto di questo elemento
lo rende utile come metallo refrattario. Il titanio è resistente come l'acciaio pur essendo il 40%
più leggero, pesa il 60% in più dell'alluminio con resistenza doppia. Queste proprietà rendono
il titanio molto resistente alle forme usuali di fatica dei metalli.

Questo metallo forma una patina di ossido passivo se esposto all'aria a temperatura ambiente e
quando si trova in un'atmosfera libero da ossigeno è molto duttile. Il titanio brucia se
riscaldato nell'aria o in atmosfera di azoto, reagendo anche con idrogeno e alogeni. Il titanio è
resistente all'acido solforico diluito e all'acido cloridrico, oltre che ai gas di cloro, alle soluzioni
di cloruri, alla maggior parte degli acidi carbossilici e gli alcali acquosi a caldo.

Esperimenti hanno mostrato che il titanio naturale diventa altamente radioattivo se


bombardato con nuclei di deuterio, emettendo principalmente positroni e raggi gamma. Il
metallo è dimorfico con forma alfa esagonale che diventa beta cubica molto lentamente, alla
temperatura di circa 880 °C. Quando raggiunge il colore rosso il titanio si combina con
l'ossigeno e quando raggiunge i 550 °C si combina con il cloro.

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