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fondata sulla discendenza maschile, avente carattere patriarcale e basata sul vincolo
di sangue, detto nasab, in ragione del quale l'uomo gode di una posizione di assoluta
Base della famiglia musulmana è l'istituto del matrimonio, il nikah, la cui funzione
della specie.
quattro donne, ma soltanto a condizione che possa trattarle tutte allo stesso modo
1 Corano II,228.
2 Corano IV, 3.
3 Corano IV, 129.
1
Il matrimonio musulmano non ha carattere sacramentale 4, ma piuttosto ha la
l'uomo e la donna, dando a tale unione stabilità al fine di formare la famiglia legittima,
L'Islam incoraggia fortemente il matrimonio 5, non c'è spazio per il celibato o per il
dovesse avere le risorse sufficienti a sposare una donna libera, è comunque esortato
come regola generale, ma non assoluta, in quanto il matrimonio in alcuni casi, anche
valutando lo stesso, a seconda dei casi e delle circostanze, come atto obbligatorio,
In ogni caso il matrimonio agisce come mezzo per regolare la sessualità, che non
può e non deve essere repressa, in quanto luogo dell’amore, della fecondità e
dell'essere umano.
4 G.Caputo, Introduzione al diritto islamico. Il matrimonio e la famiglia, Giappichelli, Torino,1990,p.81.
5 A. Bausani, Il Corano. Introduzione, traduzione e commento, Milano, Rizzoli, 1988, p.256.
6 Corano XXIV, 32.
7 Cfr., Santillana, D., Istituzioni di Diritto Musulmano malikita con riguardo anche al sistema sciafiita,
I, Roma, Ipocan, 1938, p.199.
8 G. Vercellin, Tra veli e turbanti. Rituali sociali e vita privata nei mondi dell’islam, cit., p. 139.
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È vietata ogni forma di libertinaggio e di promiscuità sessuale, il Corano stabilisce
l'obbligo sia per l'uomo che per la donna di rimanere casti e puri fino al matrimonio,
peccato/reato di zina, la cui pena può essere costituita dalla fustigazione, dall'esilio e
I dottori della legge musulmana non hanno formulato una definizione etica del
Come vedremo nel dettaglio nel paragrafo successivo, le due principali prestazioni
controprestazione di quest'ultima.
Sussistono differenze più o meno profonde a seconda del tempo e dello spazio,
sia nella concezione che nella struttura del matrimonio musulmano, tali da rendere
difficile abbracciare con un'unica definizione un istituto che vanta una storia
9 Amir-Moezzi, M. A., Dizionario del Corano, a cura di Mohammad Ali Amir-Moezzi, edizione italiana a
cura di Ida Zilio-Grandi, Milano, Mondadori, 2007, p.656.
10 F. Castro, G. Vercellin, Introduzione allo studio delle istituzioni giuridiche dell'Islam classico,
dispensa disponibile presso la cooperativa Nuova Cultura, 2006, p. 41.
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2.2 Il matrimonio come contratto
regolare i rapporti tra i sessi assegnando carattere di liceità all'unione sessuale tra
poter vivere il dono della sessualità all'interno della coppia con responsabilità e
consapevolezza verso se stessi, verso Dio e verso l'intera comunità musulmana 12.
per il suo perfezionamento né di riti religiosi, né della lettura del testo coranico 13.
La sua validità dipende sia dalla presenza degli elementi necessari all'esistenza di
del consenso, sia dalla presenza di elementi peculiari del contratto matrimoniale,
4
Altra parte della dottrina ritiene invece che il contratto di matrimonio si differenzi da
l'impronta religiosa che lo caratterizza rendendo tale vincolo qualcosa di ben più
generare, tanto è vero che l'impotenza dello sposo è considerata vizio redibitorio, che
rivelate, quindi può essere ebrea o cristiana 16, a condizione che sia una donna libera
15 D. Santillana, Istituzioni di Diritto Musulmano malikita con riguardo anche al sistema sciafiita,
Roma, Ipocan, 1938, p.199.
16 A. Bausani, Il Corano. Introduzione, traduzione e commento, Milano, Rizzoli, 1988, p.75.
17 Corano V,5.
5
Per quanto riguarda la figura del curatore matrimoniale, il wali al-nikah, questa ha
Nel Corano non si fa un esplicito riferimento al wali, è nella Sunna che viene
La presenza del curatore mette in luce la diseguaglianza giuridica dei coniugi già
nella fase della stipulazione del contratto di matrimonio, se infatti il marito può
concluderlo personalmente, la moglie può farlo solo attraverso la figura del curatore
matrimoniale.
L'unico caso in cui non è necessaria la presenza del wali è quello del matrimonio
della donna non più vergine, in quanto la perdita della verginità rappresenta secondo
Solo la scuola di pensiero hanafita permette alla donna libera, pubere e sana di
La rilevanza del curatore matrimoniale è dimostrata dal fatto che tale ruolo è
mantenuto nella quasi totalità dei codici di statuto personale dei paesi musulmani
moderni, gli unici stati ad aver formalmente abolito tale figura sono Somalia, Tunisia
ed Iraq.
pellegrinaggio.
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Il curatore matrimoniale è generalmente il parente maschio più prossimo alla
donna, vi è però anche in questo caso divergenza di opinioni tra malikiti e šafi‘iti
figlio della donna, padre, fratello germano, fratello consanguineo, figlio del fratello
germano, figlio del fratello consanguineo, avo paterno ed infine gli altri agnati maschi
giudice tale funzione può essere svolta da un vicino musulmano, in base al vincolo di
Per la scuola shafi'ita sono esclusi dalla funzione di curatore matrimoniale il figlio e
qualsiasi altro discendente, l'ordine di chiamata per ricoprire il ruolo è: padre, nonno,
bisnonno, fratello germano, fratello consanguineo, figlio del fratello germano, figlio
del fratello consanguineo, zio paterno, figlio dello zio paterno, patrono nel caso della
diverso per i coniugi, per il marito è costituito dai diritti che acquisisce in virtù del
matrimonio sulla moglie, vale a dire l'autorità o potestà maritale, il diritto di poter
avere con lei in modo lecito rapporti sessuali e la potestà legale sui figli, per la moglie
custodia sui figli e dal pagamento da parte del marito di un dono nuziale, ovvero la
dote.
19 F. Castro, G. Vercellin, Introduzione allo studio delle istituzioni giuridiche dell'Islam classico,
dispensa disponibile presso la cooperativa Nuova Cultura, 2006, p. 43
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L'istituto della dote, indicato con i termini arabi maḥr o ṣadāq, esisteva già in
epoca preislamica, con la differenza che consisteva in un dono fatto dallo sposo non
alla sposa personalmente, ma alla sua famiglia, con la concreta possibilità che la
interamente alla donna20, con la funzione di sostentarla nel caso di morte del marito o
di ripudio.
matrimonio che incombe sempre sul marito ed in quanto connesso con il concetto di
Con il pagamento del mahr il marito non acquista la persona o i beni della moglie,
nell'autorità e potestà maritale che esercita sulla donna, e la potestà legale sui figli
minori.
genere una metà all'atto della stipulazione del contratto matrimoniale e l'altra metà in
Sulla natura del dono nuziale, non occorre che consista necessariamente in
denaro, oro o argento, ma può trattarsi di ogni cosa determinata, che abbia utilità,
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Il mahr costituisce una garanzia per la donna che va in sposa, rappresentando il
simbolo della serietà delle intenzioni dello sposo ed avendo la funzione di tutelare i
marito, del quale è considerato peccato richiederne la restituzione e di cui ella può
godere e disporre liberamente nel corso del matrimonio, anche con atto di vendita,
donazione o pegno.
L’ammontare del mahr viene fissato nel contratto di matrimonio, ma una questione
molto dibattuta, anche perché non è affrontata chiaramente nel Corano, è quella
Secondo quanto riportato in un versetto Coranico che recita : ”Se volete cambiare
una sposa (…) non riprendetevi nulla, anche se avete dato un qîntar d’oro (...)”23
l'opinione prevalente nelle diverse scuole giuridiche è quella che non si può fissare
un limite massimo alla dote nuziale, anche se è consigliato alla donna di non
Riguardo il limite minimo, è invece opinione comune che il mahr debba essere
determinato tenendo conto della posizione sociale e delle qualità della sposa.
Altro elemento essenziale per il sorgere del nikah, come previsto per altre forme
del curatore matrimoniale, altrettanto non avviene riguardo la volontà della donna.
Come già visto in precedenza, per la scuola malikita la donna è soggetto del
per la scuola shafita che invece considera la donna semplice oggetto del contratto la
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La volontà dei soggetti del matrimonio deve formarsi liberamente, senza che vi sia
stata violenza o costrizione fisica o morale, e deve essere esente da vizi inerenti i
schema generale dei negozi consensuali, che prevede un'offerta, fatta dallo sposo o
manifestazione della volontà, sia i promessi sposi che il curatore, devono usare
Benché sia ammessa la possibilità che intercorra un certo intervallo di tempo tra
l'offerta e l'accettazione, lo scambio dei consensi deve avvenire sempre tra presenti,
silenzio che vale come una tacita accettazione, salvo casi particolari, quali ad
nei confronti dei coniugi vari obblighi e diritti, sia di natura personale che
patrimoniale.
Dal punto di vista dei rapporti personali, dal matrimonio scaturisce innanzitutto la
potestà maritale, un potere del marito sulla moglie fondato sul concetto di superiorità
naturale, che si esprime anche nel cosiddetto “diritto di correzione”25, che permette al
24 D.Santillana, Istituzioni di diritto musulmano malichita con riguardo anche al sistema sciafiita,
Volume I, Istituto per l'Oriente, 1938, p. 168.
25 Corano IV, 34.
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A partire dalla consumazione del matrimonio, correlato al diritto di preminenza, di
godimento e di correzione, grava sul marito l'obbligo del mantenimento della moglie,
che deve essere commisurato alle sue disponibilità economiche e che si ritiene,
rispettare la potestà del marito, è tenuta ad abitare con lui, a seguirlo ovunque egli
voglia trasferire la dimora, non le è concesso di lavorare, così come le è fatto divieto
Dal punto di vista dei rapporti patrimoniali, tra i coniugi vige il regime della
separazione dei beni, sono dunque possibili fra di loro donazioni e compravendite e
professione o di partecipare alla vita pubblica, oppure l’impegno del marito a non
Mentre per la donna è previsto l'obbligo di fedeltà assoluta nei confronti del marito,
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2.3 Gli impedimenti al matrimonio
che fra gli sposi non sussistano impedimenti, è considerato un atto deplorevole,
makruh, e vietato, harām, il matrimonio concluso tra i mahārim, ovvero persone che
cosiddetto impedimento “per natura”, infatti l'unico tipo di matrimonio lecito è quello
tra un uomo ed una donna, non essendo ammessa alcuna forma di matrimonio
omosessuale27.
Rientrano nella categoria degli ostacoli perpetui al matrimonio, anche quelli per
ascendenti e discendenti di ogni grado, fra fratelli e sorelle, fra zii e nipoti, fra figlio
matrimonio fra colui che è stato allattato e la sua nutrice o certi suoi parenti o affini,
ma tale impedimento si estende anche a tutte le persone che nei primi due anni di
vita sono stati allattati dalla stessa nutrice, i cosiddetti “fratelli di latte” 29.
27 G. Vercellin, Tra veli e turbanti. Rituali sociali e vita privata nei mondi dell’islam, Marsilio, Venezia,
2000.
28 Corano IV, 23.
29 L. Blasi, Istituzioni di diritto musulmano, Casa Editrice S. Lapi, Città di Castello, 1914, p. 2.
12
L'allattamento crea una sorta di parentela artificiale, che ha ai fini dell'impedimento
stesso a dire : “Ciò che è proibito per il sangue è proibito anche per il latte 30”.
Impedimento al matrimonio, come riportato sia nel Corano 31 che nella Sunna, è
Non costituisce invece ostacolo alla validità del matrimonio il vincolo di adozione,
in quanto l'adozione nel diritto islamico è proibita e non crea nessun rapporto di
parentela.
vietato anche il matrimonio fra una donna musulmana ed un uomo ebreo o cristiano,
Il divieto assoluto per la donna di sposare un non musulmano nasce dal timore
che il marito non musulmano possa avvalersi della sua autorità per indurre la moglie
credente ad abbandonare la fede islamica, così come possa pretendere che il figlio
dell’Islam.
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Altro elemento di impedimento temporaneo, che assume valenza diversa, a
seconda che lo si consideri dal lato dell'uomo o dal lato della donna, è l'esistenza di
un precedente valido vincolo matrimoniale, a meno che essa non sia stata ripudiata
dal precedente marito e che abbia rispettato il periodo di ritiro legale, l''idda,
sanguinis.
Il Corano33 stabilisce che l'uomo non può risposare la donna che ha ripudiato tre
volte, a meno che la stessa non sia passata a nuove nozze, abbia consumato e sia
stata ripudiata anche dall'altro uomo, il quale in rapporto alla funzione che assume
È invece vietato in modo perpetuo il matrimonio tra una donna e l'uomo che l'ha
procedura di anatema ripetuto cinque volte in base al quale l’uomo attesta davanti ad
per questo motivo è molto raro che una donna benestante sia data in sposa ad un
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È vietato il matrimonio fra il padrone e la propria schiava, come anche quello fra il
Fra il padrone e la propria schiava non può essere contratto matrimonio, ma può
con la schiava altrui, anzi in alcuni casi il Corano 37 considera questo legame
addirittura preferibile, ad esempio se si debba scegliere chi sposare tra una schiava
musulmana e una donna libera non musulmana, oppure nel caso in cui non si
Non è possibile contrarre matrimonio in caso di grave malattia, poiché si teme che
sussistenza tra gli sposi di eccessive differenze nelle caratteristiche fisiche, o nelle
qualità morali.
36 Amir-Moezzi, M. A., Dizionario del Corano, edizione italiana a cura di Ida Zilio-Grandi, Milano,
Mondadori, 2007, p.500.
37 Corano II, 221.
38 A. Cilardo, Il diritto islamico e il sistema giuridico italiano, Edizioni scientifiche italiane, 2002, pp.
262-263.
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2.4 La prova del matrimonio
produca i suoi effetti solo dal momento della consumazione, rispetto al quale lo
scambio dei consensi assume il valore di un atto preliminare, al pari di altre azioni
La consumazione del matrimonio assume valenza anche sotto altri aspetti, infatti
la sua prova può risultare decisiva nel caso in cui la donna abbia contratto due
matrimoni diversi, al fine di decidere quale dei due, il primo, debba essere
riconosciuto valido.
Inoltre se la donna viene ripudiata o diventa vedova prima che il matrimonio sia
stato consumato, non entra nel ritiro legale ed ha diritto solo alla metà del dono
sono provate dalla presenza dei testimoni, il cui ruolo ha subito una certa evoluzione
storica.
Nei primi tempi del diritto islamico, in conformità con il diritto consuetudinario
condizione per la sua validità, in quanto la pubblicità dell'atto era già assicurata da
mezzi quali il banchetto nuziale o il trasferimento della sposa nel domicilio comune 40.
39 A. Cilardo e F. Mennillo, Due sistemi a confronto. La famiglia nell’Islam e nel diritto canonico,
Cedam, 2009, p. 20.
40 Ivi, pp. 52-53.
16
Successivamente, la presenza dei testimoni iniziò ad essere considerata
obbligatorietà della presenza dei testimoni al fine di dare efficacia al negozio, anche
due testimoni, che per essere considerati idonei al ruolo devono essere maschi,
è costituito in presenza del tutore e di due testimoni, che quindi sono elementi
validità del contratto, è necessario che i testimoni siano due, ma non occorre che si
tratti di due uomini, in quanto tale funzione può essere svolta anche da un uomo
Non potrà invece mai essere data testimonianza da due donne soltanto 42.
41 F. Castro., Il Modello Islamico, a cura di Piccinelli G. M., Torino, Giappichelli, 2007, p.37.
42 A. Cilardo e F. Mennillo, Due sistemi a confronto. La famiglia nell’Islam e nel diritto canonico,
Cedam, 2009, pp 48-49
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La testimonianza serve quindi innanzitutto a pubblicizzare l’unione, in modo tale
che la comunità ne sia al corrente e che non possano essere insinuati dubbi sul
Altra questione controversa è quella relativa all'utilizzo della prova scritta, per la
numerosi trattati non ha elaborato una teoria generale della prova scritta.
quella di costituire una fonte alla quale i testimoni possano attingere per rinfrescare
In accordo con quanto avveniva in epoca preislamica, anche tenendo conto del
fatto che la scrittura era conosciuta solo da un piccolo numero di persone 43, l'atto
seguito alle testimonianze orali che ad esso sono aggiunte e che ne attestano la
veridicità.
Tuttavia, a partire dal XIX secolo d.C., alcuni paesi hanno riformato le regole
giuridiche relative alla prova, ammettendo di fatto lo scritto, quale mezzo di prova per
eccellenza, anche basandosi sulle parole del Corano a riguardo: “E i testimoni non
rifiutino quando sono chiamati. Non vi stanchi mettere per iscritto il debito (...) Questo
è piú giusto presso Allah, piú saldo per la testimonianza e piú efficace a evitarvi ogni
sospetto”44.
Nei sistemi giuridici moderni sempre più spesso la registrazione del contratto di
43 M. Morand, Ètudes de Droit Musulman Algérien, Typographie Adolphe Jourdan, Alger, 1910, p.
314.
44 Corano II, 282.
18
2.5 Pratiche matrimoniali consuetudinarie
Per la conclusione del matrimonio, l’unico atto considerato dalla legge islamica e
matrimoniale.
Tutti i rituali che precedono o seguono il momento della conclusione del contratto,
non rientrano nei precetti divini, ma trovano la loro origine esclusivamente in pratiche
consuetudinarie.
si possono comunque individuare alcuni momenti comuni alle diverse tradizioni 45.
guida di Allah”, una cerimonia nella quale l'Imam, su richiesta della famiglia degli
sposi, recita una preghiera rivolta ad Allah affinché accetti e benedica l'unione dei
promessi sposi, alla cerimonia partecipano anche i futuri sposi che attraverso la
Il rituale del Salatul Ishtikara segna l'annuncio ufficiale del futuro matrimonio alla
comunità.
Dopo l'Ishtikara, la madre dello sposo visita la casa della sposa portando in dono
frutti, profumi, dolci ed anche una moneta d'oro o d'argento avvolta in una sciarpa di
seta che lega intorno ai polsi della futura nuora, questo rituale, chiamato Imam
Zamin, rappresenta l'accettazione formale della sposa nella sua futura famiglia.
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La fase successiva è quella del Mangni, assimilabile ad una cerimonia di
scambiato tra di loro doni di dolci, frutti, frutta secca, vestiti e talvolta anche denaro,
Uno o due giorni prima della data fissata per il Nikha, si svolge il rituale della
Manjha, durante il quale gli sposi, ognuno nelle rispettive case, indossano abiti gialli
rosa, la tradizione vuole che gli sposi da questo momento non lascino la casa fino al
Per gli sposi non vi sono restrizioni particolari riguardo i colori da poter indossare
nel giorno del matrimonio ad eccezione del nero che viene considerato dalla
L'abbigliamento della sposa questo regolato all'interno del Corano 46, dove è
stabilito che ella sia discretamente coperta e che le mani ed il suo viso siano visibili
cerimonia del nikah che tradizionalmente è officiato dal Mawlawi, un dotto islamico
altamente qualificato.
Durante la cerimonia gli uomini e le donne sono seduti in due gruppi separati, le
donne prendono posto intorno alla sposa e gli uomini intorno allo sposo.
In questa fase lo sposo offre il dono nuziale alla sposa, generalmente una
20
A questo punto iIl Mawlawi celebra il nikah leggendo alcuni versi del Corano e
Hain? (Acconsenti?)” tre volte di seguito, alla quale la sposa deve rispondere
Durante questa fase, nota come Ijab-e-Qubool, gli sposi devono rimanere separati
Segue la fase della stipula del contratto vero e proprio, in cui devono essere
elencati tutti i doveri ed i diritti della sposa e dello sposo, così come previsto dal
Corano
equivalenti ai voti matrimoniali, gli sposi non devono ripetere questi versi ma solo
ascoltarli, a questo punto di fronte gli sposi viene posto uno specchio e sopra di esso
emozione chiamato Rukhsat, saluta la sua famiglia, Il padre della sposa dà la mano
Quando arriva nella nuova casa, riceve un caloroso benvenuto da parte della
suocera che procederà a poggiare sul suo capo il Corano per simboleggiare i doveri
salutano tutti i membri delle loro famiglie in un'atmosfera di grande gioia e felicità.
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A conclusione di tutti gli eventi che compongono un tradizionale matrimonio
musulmano, c'è la cerimona del Chauthi, questa prevede che la sposa quattro giorni
dopo il matrimonio, accompagnata dal suo nuovo marito, visiti la casa dei suoi
genitori dove vengono accolta con un sontuoso pranzo e con ricchi doni
beneauguranti48.
La filiazione, nasab, è il rapporto di sangue che lega tra loro persone che
famiglia, tra i capisaldi sui quali si fonda e si regge l'intera società musulmana.
per il padre.
stabilire il rapporto tra la madre e il figlio, che le viene riconosciuto come naturale
conseguenza del parto, non è così per il padre, per il quale occorre che il figlio sia
48 A. Cilardo e F. Mennillo, Due sistemi a confronto. La famiglia nell’Islam e nel diritto canonico,
Cedam, 2009, pp 50-51.
49 Corano, Sura XXXIII, 4-5, 37-40.
22
Oltre al riconoscimento di paternità nell’ambito di un matrimonio valido, la
filiazione legittima può essere stabilita in vari modi: per via giudiziaria nel caso in cui
più persone rivendichino la paternità dello stesso fanciullo, sulla base della
sessuali, soggiornano da soli nel domicilio coniugale, o quando alle stesse condizioni
Come appare evidente, nel diritto musulmano si è figli solo a precise condizioni 51,
Sono equiparati ai figli illegittimi quelli nati dal rapporto sessuale tra il padrone e la
costituire marchio di infamia per il figlio illegittimo, che non partecipa alla
successione ereditaria del padre né degli altri parenti di lui ed è privato di quel
Tali conseguenze nascono dalla dura condanna che nel Corano è rivolta alla
corporale anche l'impossibilità per l'uomo di trarre dalla stessa alcun profitto, ed in
23
I giuristi musulmani si sono adoperati al fine di coniugare il rispetto dei principi
l’efficacia, escludendo gli effetti più deleteri e permettendo nella quasi totalità dei casi
Per la legittimità della filiazione, non occorre che il padre riconosca esplicitamente
Partendo da una massima giuridica, secondo la quale “il figlio appartiene al letto”53
figlio nato all'interno della coppia, dopo il termine minimo di gestazione, di sei mesi
Tale riconoscimento per presunzione può avvenire anche se il parto avviene dopo
lo scioglimento del matrimonio, purché non sia ancora trascorso il termine massimo
della gestazione54.
diverse scuole giuridiche sono discordi, si va dai due anni riconosciuti dagli hanafiti,
ai quattro previsti dagli shafi’iti e hanbaliti fino ai sette anni indicati da alcuni giuristi
malikiti.
Alla base di tali singolari opinioni c’è la cosiddetta “teoria del feto dormiente”55
elaborata dalla scuola Malikita, in base alla quale nel periodo di gestazione il feto,
per un certo periodo anche molto lungo, vive di vita latente nel grembo della madre.
Durante questo periodo la donna non può essere accusata di zina, e la paternità del
feto è per presunzione del marito, anche fino a sette anni dopo la sua morte.
53 G. Caputo, Introduzione al diritto islamico, Torino, Giappichelli Editore, 1990, p. 119 ss.
54 L. Blasi, Istituzioni di diritto musulmano, Casa Editrice S. Lapi, Città di Castello, 1914, p. 29.
55 F. Castro, Diritto musulmano e dei paesi musulmani, cit., p. 11.
24
Tra gli obiettivi celati dietro la creazione di questa bizzarra teoria, la cui non
scientificità era ben nota già ai giuristi del passato, c’è quello di ridurre la portata
La filiazione oltre che per presunzione si può stabilire anche per riconoscimento o
Può riconoscere un figlio solo l'uomo maggiorenne, sano di mente, che sia in
possesso delle condizioni fisiche e morali per esprimere la propria volontà e che
Il riconoscimento è previsto nel caso del figlio partorito dalla schiava in seguito
della prova legale, cioè la testimonianza di paternità da parte di due soggetti adūl,
che devono essere in possesso di cinque caratteristiche per svolgere tale ruolo:
a favore della quale depongono ed infine mancanza di cause di inimicizia nei riguardi
Non esistono altre ipotesi al di fuori di queste in base alle quali si può essere
56 R. Aluffi Beck Peccoz, Le leggi del diritto di famiglia negli stati arabi del Nord-Africa, p. 7 ss.
57 A. Cilardo, Il minore nel diritto islamico. Il nuovo istituto della kafala, cit., p. 227.
25
Tale regola è così radicata nel diritto musulmano, da non essere previsto l'istituto
dell'adozione, tabanni, che è formalmente proibito dal Corano 58, nonostante fosse
invece presente in epoca preislamica quando la persona adottata entrava a far parte
equiparata ai figli naturali, lo stesso Maometto adottò uno schiavo prima che
La ragione di tale divieto risiede nella concezione islamica della filiazione quale
espressione diretta della volontà di Dio, che non può essere costituita artificialmente
generativa biologica59.
In epoca contemporanea, in molti ordinamenti statali dei Paesi islamici, a tutela dei
due istituti.
L'istituto della kafala non cancella il legame che il minore ha con i suoi genitori
La kafala, non trovando fondamento né all'interno del Corano, né della Sunna, non
maggiore strumento a salvaguardia dei diritti dei minori che si trovano in situazioni di
difficoltà60.
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In ragione della sacralità riconosciuta alla filiazione, sono molto rare le ipotesi
per certo essere suo né può disconoscerlo per semplici dubbi o insinuazioni.
Per poter revocare il riconoscimento è necessario che sussistano forti sospetti che
il figlio sia nato da una relazione adulterina della moglie, solo in questo caso potrà
al termine del quale il matrimonio si ritiene sciolto e il figlio diventa appartenente alla
sola madre e alla sua famiglia, della quale prenderà il cognome 63.
La patria potestà sui figli minori è prerogativa esclusiva dell'uomo, tale potere di
norma spetta al padre o al parente maschio più prossimo, in mancanza, incombe sul
dalla madre.
Tra i poteri derivanti dalla patria potestà nei confronti dei figli c'è innanzitutto quello
fonte, è ben radicata nella tradizione la possibilità per il padre di esercitare sui figli un
caso di disobbedienza.
61 A. Rahman Pasquini, Fondamenti della famiglia musulmana, Quaderni islamici, LVIII, Edizioni del
Calamo, Milano, 2009, p. 30.
62 Corano, Sura XXIV, 6-9.
63 R. Aluffi Beck Peccoz, Le leggi del diritto di famiglia negli stati arabi del Nord-Africa, p. 6
64 L. Blasi, Istituzioni di diritto musulmano, p. 33.
27
Corrispettivi a questi diritti, ci sono una serie di doveri a cui il padre musulmano è
tenuto, tra questi l'obbligo del mantenimento nei confronti dei figli e quello di
riservare un trattamento uguale a tutti i figli, a prescindere dal sesso, con l'unica
differenza che nei confronti dei figli maschi tali obblighi perdurano fino al
raggiungimento della pubertà, per le figlie fino al momento della consumazione del
matrimonio.
Distinti dai diritti e dai conseguenti doveri che spettano al padre, ci sono quelli
diritto/dovere di allattamento.
Anche in questo caso occorre sottolineare come la posizione della donna sia
esprime fondamentalmente nel diritto di cura e sorveglianza del figlio, la madre non
dovrà mai ostacolare il padre nelle sue funzioni che sono considerate prevalenti, ma
dovrà comunque sempre coadiuvarlo nel mantenimento e nella educazione dei figli.
esso preservare la continuità tra il nutrimento che avviene nel grembo materno
tramite il “sangue” della madre e il nutrimento che avviene una volta nati, attraverso il
tenuta a pagare a proprie spese una nutrice che garantisca l'allattamento 67.
28
A conclusione della descrizione delle dinamiche familiari proprie del diritto di
famiglia islamico, va ricordato che anche i figli hanno dei doveri etici e giuridici nei
obbedienza che è imposto ai figli, tanto nei confronti del padre quanto della madre.
lavoro.
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