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tecnologie

Progettare per le persone


Come strumenti e sistemi realmente funzionali possono rendere la nostra vita
(e la nostra civiltà) migliore.

di Luca Benazzi

Perché, pur essendo passati attraverso la rivoluzione industriale e poi


quella informatica, ci troviamo oggi a lavorare di più che in passato, e ad
avere sempre meno tempo per vivere?
Leonardo Da Vinci, molto prima della rivoluzione industriale, fu preso
da straordinaria meraviglia nel prendere coscienza di come le tecnologie
avrebbero potuto rendere l’uomo più libero; le macchine avrebbero
finalmente svolto il lavoro degli esseri umani, alleviandone le fatiche:
“La scienza strumentale ovver machinale è nobilissima e sopra tutte
l’altre utilissima”...

Luca Benazzi vive a Londra,


dove lavora come architetto
Rivoluzione incompiuta
delle informazioni per la Probabilmente, Leonardo poteva difficilmente immaginare che, dopo cinque secoli, gli uomi-
Tullo Marshall Warren. Ha ni lavorano come bestie e cercano di scappare, nel loro microscopico fine settimana, da quegli
progettato interfacce per orribili palazzi in cui vivono e lavorano, costruiti in poche settimane grazie all’impiego delle più
svariati tipi di prodotti e
si occupa di user-centered moderne e potenti macchine da costruzione.
design e ottimizzazione dei Dello stupore e della meraviglia originari rimane una traccia incerta: oggi siamo a malapena
processi aziendali nel settore consapevoli di come le nostre tecnologie funzionano, men che meno ci poniamo il problema di
digitale.
come utilizzarle al meglio.
Se al suo nascere la tecnologia sembrava esistere in funzione dell’uomo, con il passare del tem-
po si è perfezionata a dismisura, lasciando che l’uomo si dimenticasse di se stesso.

Una tecnologia al servizio delle persone


Se in passato la grande sfida pareva consistere in un’innovazione tecnologica spinta, mossa da
un futuristico organismo, oggi questo non solo non ha più senso, ma nemmeno ci è più con-
cesso. Abbiamo tecnologie straordinarie, ma una situazione ambientale che non ci consentirà
ulteriori sprechi. Non possiamo continuare a produrre e, come impazziti, consumare prodotti
di cui non abbiamo bisogno. Non possiamo continuare a pagare per essere invasi da inutilità e
messaggi promozionali; non può essere questa l’evoluzione della civiltà.
La grande sfida consiste, oggi, in una scienza e tecnologia al servizio degli esseri umani. Silen-
ziosa, invisibile, a misura d’uomo. Flessibile e mai invasiva. Pulita e sostenibile.
L’informatica diventerà lo strumento per eccellenza di condivisione della conoscenza. L’espe-
rienza di ciascuno potrà essere raccontata in forma di elaborato informatico, ridistribuita, arric-
chita di vissuto reciproco. Un libro aperto, artificiale, fatto dalle persone per le persone.
Resta il fatto che, potenzialmente, il computer può essere un cervello condiviso, uno strumen-
to potentissimo di crescita collettiva.

La tecnologia attuale: pesante, ingombrante, ostile


La realtà che viviamo oggi è costituita, seppur con eccezioni, da tecnologie incompatibili con
gli esseri umani o in forte contrasto con essi. Disponiamo di strumenti che creano disagio. Il
prezzo che paghiamo è altissimo. Grazie all’home banking possiamo sapere quanti soldi ab-
biamo sul conto senza bisogno di uscire di casa; ma poi ci troviamo in estenuanti tentativi per
capire come effettuare un bonifico, o accedere al sistema reso muto dal malfunzionamento di
un server, o settare una nuova password che però non viene accettata. Possiamo prenotare voli
online, ma ci fosse una compagnia che ci comunica in modo chiaro quanti bagagli, e di che
peso, possiamo portare, e che ce lo comunichi quando ne abbiamo bisogno. Gli esempi sono

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sotto gli occhi di tutti. Perché il forno non scalda, nonostan- che rendono la lettura su monitor poco agevole, saranno
te sembri acceso a duecento gradi? E si scopre che è per via facilmente ignorati dagli utenti o renderanno sgradevole la
dell’orologio che non segnala l’ora, magari perché è andata loro esperienza online. Un’attenta pianificazione degli spazi
via la corrente qualche giorno prima. sulla pagina, la suddivisione in paragrafi e blocchi di testo,
Ai progettisti dei prodotti che usiamo quotidianamente sia- la creazione di una gerarchia visiva, l’utilizzo di tecniche
mo disposti a perdonare tutto. L’indulgenza non ha confini. raffinate basate sulle regole della comunicazione adattata al
Con l’avvento dei computer si è arrivati a livelli paradossali, web possono rendere il sito più gradevole da consultare e
non solo per l’immancabile stupidità a cui ci siamo abituati rispettoso del tempo altrui.
troppo in fretta, ma anche perchè accettiamo il fatto che po-
chi individui sparsi in due o tre multinazionali di dimensio- Segnali stradali, libri e quant’altro. Non solo tecnologia, non
ni e potenza spropositate si riuniscono in una camera e deci- solo computer
dono come milioni di persone impiegheranno il loro tempo Il cattivo design è ovunque. Se in Inghilterra trovare un ru-
prezioso. Siamo disposti a sopportare imposizioni ignobili e binetto e lavandino a misura d’uomo è un’eccezione, pos-
irrispettose violazioni dei modelli mentali a cui siamo legati siamo a pari merito affermare che in Italia, come in molti
da quando siamo nati. altri paesi, le indicazioni stradali sono frutto di totale in-
Se ci trovassimo in un centro congressi pieno di camere, su competenza.
più piani, e a un certo punto sentissimo il bisogno impel- Basterebbe il buon senso, senza necessariamente tirare in
lente di andare in bagno, chiederemmo dove si trova aspet- ballo la psicologia cognitiva. Dobbiamo girare o tirare drit-
tandoci una risposta del tipo: “Il bagno? In fondo al corri- to, perché non c’è più nessun segnale?
doio a destra, prima porta a sinistra”. Saremmo alquanto Possiamo parlare a lungo di interfacce digitali e sistemi
seccati se al contrario, ci sentissimo operativi, portare centinaia di esempi, ma che dire
rispondere da un inserviente: “Ah, dei libri, quelli stampati su carta? Quante sono le
il bagno? Il bagno potrebbe esserci, case editrici che sanno stampare libri fatti per essere
da qualche parte” e l’inserviente consultati?
scomparisse, lasciandoci alla no- Un manuale scientifico senza indice analitico equiva-
stra impellenza e senza risposta alle le a un portale internet senza un motore di ricerca, e
ulteriori domande di chiarimento. un indice analitico senza distinzioni di priorità tra le
Cominceremmo a pensare se ci occorrenze di un determinato termine equivale a un
stanno forse prendendo in giro, o motore di ricerca che produce risultati inintelligibili,
che abbiamo a che fare con dei gran frutto di meri processi di analisi statistica.
maleducati. Non si capisce perché un libro di anatomia debba
La lontananza del progettista e il contenere testo che rimanda alla didascalia e didasca-
fatto di non poter apparentemente lia che rimanda al disegno,
far nulla contro la nostra condizione di cavie ci porta quando cinque secoli fa
a isolarci nella passività, quando invece dovremmo Leonardo, che disegnava
reclamare rispetto. Non ce la prendiamo perché il molto meglio della mag-
nemico è invisibile, un po’ come quando in autostra- gior parte degli illustratori
da c’è una coda di due chilometri, per i lavori in corso moderni pur non usando
inesistenti che durano da vent’anni e, nonostante le colori, annotava dell’im-
lamentele di milioni di automobilisti, ancora ci pre- portanza di utilizzare le
varicano e ci sbeffeggiano. immagini per veicolare i
Un altro esempio. Chiunque si innervosirebbe al contenuti, piuttosto che i
sentirsi rispondere in modo prolisso, magari a bas- rimandi testuali. Nei co-
sa voce, a una domanda pratica che necessita di una dici di Leonardo, testo e
risposta immediata. Siamo disposti ad ascoltare didascalia sono una cosa
un amico con il quale abbiamo intimità anche per sola, e l’associazione con
mezz’ora consecutiva se ci interessa ogni sfumatura l’immagine è immediata.
del racconto; ma se fermiamo un passante per strada
chiedendo dov’è la stazione e magari siamo anche di fretta Offrire qualità. Revisori, libri multiautore, condivisione
e con le valigie, sbottiamo di nervosismo se quello, anziché delle idee
dirci da che parte andare, comincia a raccontarci delle sue Ciò che si osserva non è pura mancanza di metodo. È an-
opinioni in merito alla vita in città e certe sue noiosissime zitutto mancanza di considerazione per gli utenti finali,
vicissitudini recenti, a meno che non sia in qualche modo il oltre che mancanza di trasmissione dell’esperienza acqui-
tipo di racconto di cui siamo in cerca, a meno che qualcosa sita. Non si spiegherebbe altrimenti come sia possibile che,
del suo sguardo non ci faccia venir voglia di posare le valigie. nonostante secoli di scrittura di libri in tutte le forme, mi-
Analogamente, chi implementa un sito web dovrebbe esse- gliaia di manuali continuino a essere prodotti senza criterio,
re consapevole che testi prolissi, magari scritti con caratteri e trovare un libro ben fatto nei contenuti e nella forma sia

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un’impresa quasi impossibile. Quanti manuali scientifici utilizzo dei prodotti, viene effettuato un attento lavoro di
senza indice analitico dovremo ancora vedere? ricerca basato su osservazioni, interviste, partecipazione dei
Quanti libri dovranno ancora essere scritti prima che si diretti interessati. Questo materiale viene poi riassunto in
riesca a rileggere, riscrivere, criticare, correggere quelli esi- forma di personaggi (‘Personas’) e scenari, ovvero descri-
stenti, e riassumerli in poche opere complete, essenziali, zioni narrative di come il prodotto verrebbe idealmente
multiautore? utilizzato. Tutto ciò permette di inferire quali funzionalità
I libri migliori, quelli che aiutano a capire a fondo, sono siano realmente utili e necessarie all’utenza finale. Occorre
quelli che sono stati revisionati da una profonda conoscenza dei modelli di interazione uomo-
molte persone, frutto di molteplici computer per poter produrre delle soluzioni efficaci, non
contributi, di partecipazione. ‘Mul- solo in merito a ‘che cosa’ sia necessario, ma anche al ‘come’
tiautore’, nell’accezione che voglia- una determinata funzionalità deve essere implementata per
mo qui sottolineare, non significa risultare efficace. Se saper progettare prodotti che funzioni-
un testo scritto da dieci diversi ba- no per gli esseri umani e non solo per i programmatori che li
ronetti universitari che si mettono hanno creati è in parte una questione di buon senso, è anche
d’accordo per scrivere ciascuno un vero che solo conoscenze approfondite, frutto della ricerca
capitolo, producendo un’opera che nel campo della psicologia cognitiva, possono condurre a
è in realtà un collage di contributi prodotti semplici, intuitivi e immediati. Sta qui il talento di
diversi in tutto e per tutto, tra loro un buon progettista.
scollegati e incoerenti. Multiauto- Fase successiva nel processo di progettazione-sviluppo di
re significa saper coinvolgere gli un nuovo prodotto è la creazione di un prototipo che simuli
studenti come revisori, e di anno l’organizzazione dei contenuti e i meccanismi di interazione
in anno, apportare modifiche con e che possa essere testato sugli utenti reali per poter indivi-
l’unico obiettivo di far sì che l’ope- duare potenziali problemi e inefficienze. Apportare modifi-
ra risulti sempre più utile e più chiara. che a questo stadio significare migliorare il prodotto senza
dover riscrivere intere porzioni di codice o reimpostare l’in-
Burocrazia, gestione dei dati e dei processi tera interfaccia grafica. Di qui i famosi ‘test di usabilità’, di-
Possiamo allargare ancora un po’ la nostra sfera di analisi e, ventati ormai una prassi abbastanza consolidata in progetti
senza entrare nel dettaglio, fare menzione ai processi, alle di un certo rilievo.
code per compilare moduli dai campi ermetici, alla buro-
crazia mostruosa che pervade le nostre vite di inermi citta- A misura d’uomo
dini moderni. ‘User-centered’ è un concetto rivoluzionario. Il passato del
Non c’è da meravigliarsi nel vedere il parallelo tra ciò che mondo digitale, purtroppo ancora attuale, è un mondo gri-
accade nel mondo reale e ciò che accade nel settore digitale. gio caratterizzato dallo strapotere di ingegneri del software,
In un paese come l’Italia, ostruito dalla burocrazia, scandali designer allo sbaraglio e analisti di business, a cui si aggiun-
all’ennesima potenza come quello di www.italia.it, il più co- gono stakeholder impazziti o pronti a riversare le proprie
stoso e fallimentare progetto informatico mai aspettative, stravaganze e frustrazioni
varato nel nostro paese, sono parte della quoti- personali nei prodotti destinati agli al-
dianità dimessa e corrotta di casa nostra. tri. Il perché e il come di ciò sono stati
Potere e politica possono spazzare via in un sol discussi egregiamente da Alan Cooper
colpo tutto ciò che con pazienza, inventiva, ca- nel suo Il disagio tecnologico (Apogeo), e
pacità è stato costruito da esseri umani dotati di si potrebbe scrivere molto in merito ma
maggiori capacità e talento.1 non è questa l’occasione. Ci interessa
piuttosto mettere l’accento sul fatto che
Verso una progettazione orientata alle persone? un prodotto è a misura d’uomo quando
Nel mondo informatico, i processi di user- viene sviluppato tenendo conto delle
centered design, ovvero progettazione centrata esigenze degli utilizzatori finali, sulle
sugli utenti, sono oggi una realtà. Merito anzi- cui spalle ricadranno tutti gli eventuali
tutto della straordinaria attività divulgativa di errori di progettazione di coloro che, in
persone come Alan Cooper, Jef Raskin, Do- quanto detentori del know-how, han-
nald Norman, che hanno scritto libri da tenere no creduto per decenni di essere anche
gelosamente sotto il cuscino. La soddisfazione buoni progettisti, senza rendersi conto
delle persone che utilizzeranno un prodotto diventa il prin- di aver in realtà messo sul mercato prodotti mediocri.
cipale obiettivo di business. Per capire quali sono le aspet- Mentre il progettista improvvisato si diletta a gettare la
tative e le necessità degli utenti finali, nonché il contesto di propria creatività su carta o a sfidare le proprie capacità tec-

1
http://scandaloitaliano.wordpress.com

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niche, creando interfacce Grazie alle linee guida pubblicate da Jakob Nielsen sul suo
che richiedono altrettan- sito, progettisti di tutto il mondo possono tenersi aggiornati
te capacità e intenzioni, sulle best practice cui fare riferimento per ottenere interfac-
l’esperto di soluzioni a ce semplici, intuitive, funzionali.
misura d’uomo sa che gli Alla base delle linee guida di Nielsen, in gran parte dispo-
utenti finali potrebbero nibili gratuitamente o facilmente rintracciabili sui suoi libri,
non desiderare nulla di vi è un attento lavoro di ricerca non solo pura, ma anche e
tutto ciò, e trovare seccan- soprattutto applicata. Test di usabilità hanno evidenziato
te il dover perdere tempo quali convenzioni possono essere considerate favorevoli e
per interpretare modelli quali sfavorevoli ai fini della praticità di utilizzo e altre va-
di organizzazione dell’in- riabili che l’esperto di usabilità deve saper tenere sempre in
formazione che divergono considerazione.
dalle procedure di intera- Questi esempi sono interessanti perché ci mostrano come
zione nel mondo reale. gli esseri umani possano lentamente tornare a essere il pun-
Negli Stati Uniti sono sta- to di partenza, mentre il mondo comincia a interrogarsi
te sviluppate interessanti seriamente se questo modello di sviluppo, basato su una
aree di ricerca applicata crescita esponenziale che esiste solo in matematica, sia ve-
nel settore del visual design ramente quello più opportuno.
(comunicazione visiva), Sebbene il lavoro di Jakob Nielsen e tutto ciò che ruota at-
interaction design torno all’usabilità web nelle
Dall’alto Donald Norman (progettazione aziende sia orientato al mar-
e Jef Raskin dell’interazione keting, e quindi ancora una
uomo-macchina, volta alla vendita e alla pro-
una sorta di estensione dell’ergonomia tradizio- duzione, è la metodologia che
nale), instructional design (come organizzare la conta. E questa metodologia
conoscenza in prodotti formativi e didattici). Il può essere applicata tale e
progettista completo ha nozioni in ognuna di que- quale a progetti volti a creare
ste discipline e sa affrontare ogni nuovo progetto una società, dove la tecnologia
in modo diverso dal precedente, tenendo conto sia strumento di mediazione
degli elementi specifici che entrano in gioco in un e crescita collettiva. Temi sui
determinato contesto, e con un determinato tipo quali avremo modo di ritor-
di utenza. L’eccessiva ultraspecializzazione tipica Jakob Nielsen
nare in altre occasioni.
di alcuni paesi, tra cui svettano gli Stati Uniti, ha
portato purtroppo alla perdita di quella visione d’insieme Più che altro, una questione di civiltà
che è indispensabile a un progettista, come a un medico, per La ragione per cui lavoriamo otto ore al giorno o più, per
poter effettuare un lavoro completo e di valore. cinque giorni alla settimana, non può essere identificata
unicamente in un’espansione della tecnologia al di fuori
Linee guida: offrire la propria esperienza agli altri di ogni controllo. Né tanto meno la rivoluzione tecnologi-
Sebbene linee guida e protocolli non siano certo una novità ca può essere considerata causa del diffondersi del brutto
nei settori ingegneristico, medicale, informatico, ancor oggi e del non funzionale. Non si può però negare che, laddove
–per ragioni di potere o ignoranza– la conoscenza viene oc- rispettosa degli esseri umani e dei loro bisogni, la tecnologia
cultata da coloro che la detengono e la considerano un affare contribuisce a rendere la nostra vita più vivibile e più ricca.
privato. Non si spiegherebbe altrimenti per quale ragione Le ragioni dell’attuale sfacelo sono semmai da ricercarsi nel
un settore come la medicina, dove decenni di informatica sistema di valori, nelle priorità che la nostra civiltà si è data
applicata avrebbero potuto apportare enormi benefici in e nel modello a cui ha scelto di conformarsi, che sta dimo-
termini di condivisione delle esperienze professionali, ab- strando con incontestabile evidenza le sue enormi incom-
biano visto così pochi progetti e prodotti interessanti e di pletezze.
rilievo. Abbiamo ancor oggi apparecchiature sofisticatis- In un sistema che si fonda sulla produzione, bisogna avere
sime, che contrastano con metodologie da medioevo. In il coraggio e la creatività di sapere anche proporre oggetti
attesa che i signori con il camice bianco si accorgano che il di valore. È un primo passo verso quella coerenza di intenti
mondo sta cambiando e i meccanismi di controllo appar- che opposta alle collisioni tra esseri umani, renderà l’uma-
tengono al passato, possiamo ancora una volta guardare al nità una civiltà migliore. Potrebbe essere il caso di prende-
mondo digitale per trovare esempi di eccellenza. re in esame le affascinanti applicazioni che vediamo oggi
Andiamo ad esempio a curiosare sul sito di Jakob Nielsen, emergere in settori quali il web semantico, o lo sviluppo di
l’indiscusso numero uno al mondo nel settore dell’usabilità. discipline applicate quali l’architettura delle informazioni.
È merito suo se oggi, in ogni progetto che si rispetti, è ri- Argomenti che possiamo tenere in serbo per i prossimi ap-
chiesta la presenza di almeno un esperto del settore. profondimenti.

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