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Economia Aziendale

Introduzione alle discipline Economico-Aziendali

01 – Introduzione alle discipline economico-aziendali

Scienza Economica

/ \
/ \

Economia Aziendale Economia Politica


(Microeconomia) (Macroeconomia)

L’economia Aziendale e l’economia Politica hanno:


- In comune: la qualità dei problemi
- In diversità: il fine da perseguire

L’economia Politica imposta la teoria della produzione e la teoria del consumo.

/ Organizzazione
L’economia Aziendale si scompone in ---- Gestione
\ Rilevazione

L’economia Aziendale studia gli aspetti Organizzativi e Gestionali

La Ragioneria si occupa di rilevare i fatti economici studiati dall’economia Aziendale.

Gino ZAPPA definisce l’economia Aziendale come: “la scienza che studia le condizioni di esistenza e le
manifestazioni di vita delle aziende, cioè la scienza dell’amministrazione economica”.

L’Azienda può essere definita come quella particolare unità economica che è organizzata e conduce il
processo di produzione-scambio-consumo.

Nel 1942 il legislatore ha sancito la differenza tra le nozioni di Azienda e Impresa.

- Azienda: art. 2555 c.c. “complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”
- Impresa: ha dato solo la definizione del soggetto preposto all’attività economica, l’imprenditore art.
2082 “esercita professionalmente un attività economica organizzata al fine della produzione o dello
scambio di beni o di servizi”

In Economia Aziendale la nozione di impresa fa riferimento ad una particolare azienda, quella di


produzione.

/ Produzione (Impresa)
Aziende ---- Erogazione (o consumo)
\ Composta (produzione + consumo)
Soggetto Economico: è dato da 1 o + persone che controllano l’amministrazione dell’azienda traendone i
vantaggi finali.

Soggetto Giuridico: persona fisica o giuridica per la quale l’azienda viene istituita viene istituita e retta e che
si assume i diritti e gli obblighi derivanti dalle operazioni aziendali.

Altri soggetti: Imprenditore, Finanziatore, Capitalista, Amministratore, Direttore, Esecutori.

02 – Dal sistema in generale al sistema azienda

03 – Scomposizione del Sistema Azienda e del Sistema Ambiente


04 – Sub-Sistema Organizzativo

Elementi che definiscono sub sistema organizzativo:


 Istituzione (Piano Economico = Ricavi presunti > Costi presunti)
 Localizzazione dell’azienda (Interna [Layout ossia nei Centri Commerciali] ed esterna)
 Veste giuridica più conveniente (Individuale, Giuridica: SAS, SNC, SRL, SPA, ecc.)
 Dimensione aziendale ritenuta ideale (quella minima, pochi investimenti durevoli)
 L’ordinamento delle relazioni azienda-ambiente

/ Volitive: interessano ogni ramo di attività e rappresentano il supremo governo Amm.


Gruppi di Funzione <- Direttive: sia amm. che tecniche, coordinamento e accentramento, subordinato
\ Esecutive: sia intellettuali che manuali, richiede personale più o meno preparato

05 – Sub-Sistema Gestionale
/ attività tipiche (Circuito della produzione: Acquisizione, Combinazione e Vendita)
Gestione Economica <- attività accessorie (Impiego di risorse finanziarie eccedenti)
\ attività straordinarie (operazione estranee ai normali accadimenti aziendali)
Sub-Sistemi gestionali:
 Circuito della produzione
 Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale proprio
 Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di credito
 Circuito dei finanziamenti concessi
 Circuito della gestione monetaria (mira ad una situazione che consenta al sistema azienda di far
fronte in ogni stante alle uscite monetarie tramite un preordinato flusso di entrate monetarie)

12 – Sub-Sistema del Controllo

13 – Economia aziendale e i suoi principi parametrici

Nel Modello del Change Map il successo del cambiamento è perseguibile attraverso tre fasi cicliche
continue: motivazione, attivazione e riflessione.
Principi Generali di Economia Aziendale

01 – Il concetto di Azienda e le sue principali caratteristiche

Le aziende si distinguono in:


 Imprese
 Cooperative
 Associazioni e fondazioni (no profit)
 Amministrazioni Pubbliche

02 – L’ambiente, il rischio, ed il concetto di Economia Aziendale


CSR (Corporate Social Responsibility), inizialmente intesa come attività sostanzialmente filantropica

Il rischio si può definire come il potenziale verificarsi di eventi in contrasto con gli obbiettivi aziendali, ha
due principali cause:
 La complessità del futuro
 La limitata capacità previsionale dell’uomo

03 – La gestione Aziendale ed i suoi momenti tipici


La gestione di ogni azienda si articola in tre fasi fondamentali:
 Approvvigionamento dei fattori della produzione
 Trasformazione/produzione
 Scambio del risultato della combinazione produttiva

04 – Il modello dei circuiti della gestione e l’analisi delle variazioni


Modello dei circuiti della gestione:
 Circuito della produzione
 Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale proprio
 Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di credito
 Circuito dei finanziamenti concessi

/ Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale proprio


Il circuito dei finanziamenti è composto da <
\ Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di credito

/ Circuito della produzione


Il circuito degli investimenti è composto da <
\ Circuito dei finanziamenti concessi

In quanto, entrambi, in fase di avvio comportano un esborso di mezzi monetari e in fase di chiusura un
recupero di mezzi monetari.
05 – Il reddito totale ed il reddito di periodo

06 – Modello dei cicli conclusi

07 – La valutazione dei processi in corso di svolgimento

08 – L’equilibrio economico

09 – Le diverse configurazioni di Capitale


La nozione di capitale prevalente è il legame con le condizioni di equilibrio, in particolare quello economico.

Il capitale si presta a un’indagine di tipo sia quantitativo sia qualitativo.

/ Economico (quantitativo-sintetico)
Il capitale può essere di tipo ---- Funzionamento (qualitativo-analitico (medio))
\ Liquidazione (disaggregato (qualitativo-analitico massimo))

W= Capitale Economico;

R= Reddito medio annuo atteso;

i= tasso di attualizzazione (Risk premium + Risk free rate);

Formula: W=R/i (Rendita perpetua);

Le finalità del Capitale Economico sono:


- Valore assegnabile per ipotesi di transazione;
- Funzione di collaudo della ragionevolezza del valore assegnato al capitale di Funzionamento;

Il Capitale Economico nell’ipotesi di transazione rappresenta:


- Nel valore MAX il prezzo di acquisto del Compratore
- Nel valore MIN il prezzo di vendita del Venditore

Il Capitale di Funzionamento si differenzia dal Capitale Economico e che le singole potenzialità sono
oggetto di riconoscimento e valutazione distinti, per cui si dice che il Capitale di Funzionamento è un fondo
di valori.

Il capitale di Liquidazione rappresenta la configurazione di capitale che riflette una lettura del fenomeno
aziendale massimamente disaggregata.

Per cui risulta che: CE > CF > CL

10 – I rapporti tra le diverse configurazioni di Capitale


Riserva Potenziale: è la differenza tra CE e CF quando il CE > CF

Riserva Occulta: è la differenza tra CF e CB quando il CF > Capitale di Bilancio

Annacquamento: è la differenza tra CB e CE quando CB > CE > CF

Disvelamento Riserva Potenziale: è la differenza tra CE e CF quando CB > CE > CF

Riserve utili palesi: è la differenza tra CB e Capitale Conferito quando CB > del Capitale Conferito
L’avviamento si può misurare come distanza quantitativa che separa il valore economico del capitale
(valore dell’azienda avviata) dalla somma algebrica dei valori degli elementi espliciti del suo capitale
isolatamente considerati (valore dell’azienda non avviata).

Risulta evidente che la modalità di calcolo meglio coerente con il concetto “puro” di avviamento è la prima
tra quelle elencate (a) ed è anche l’accezione più comunemente attribuita nella prassi.

11 – L’equilibrio finanziario e l’autofinanziamento


L’equilibrio finanziario può essere definito come condizione dinamica di armonica composizione, nel tempo,
tra gli afflussi e deflussi di risorse finanziarie.

L’attivo patrimoniale viene distinto in:


- Capitale fisso
- Capitale circolante

Il passivo patrimoniale si distingue tra:


- Passivo a breve
- Passivo a medio/lungo termine
- Capitale di proprietà

Le operazioni che fanno capo ai seguenti circuiti sono orientate all’equilibrio finanziario: Circuito dei
finanziamenti attinti a titolo di capitale di proprietà e Circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di
credito.

Il Capitale Circolante Netto (CCN) si compone dalla somma algebrica di attività e passività a breve termine,
è pertanto calcolato dalla differenza tra Capitale Circolante Lordo e Passività a breve termine.

L’autofinanziamento è definito come il flusso di CCN prodotto dalla gestione caratteristica corrente.
L’autofinanziamento può essere calcolato come differenza tra: i ricavi di competenza economica e i
consumi di FFS per la produzione venduta.

12 – Funzioni e strutture organizzative

Per organizzazione si intende la capacità di massimizzare le proprie risorse in virtù di un risultato.

Le Organizzazioni sono delle entità sociali, guidate da obiettivi, progettate come sistemi di attività che
interagiscono con l’ambiente esterno.

Per organizzazione aziendale si intende: l’insieme di risorse umane, tecniche e finanziarie, coordinate ed
interagenti tra loro, per cogliere le opportunità offerte dal mercato.

L’organizzazione aziendale presuppone la divisione del lavoro, del potere e delle responsabilità.

L’organizzazione di un’azienda è efficiente quando il risultato conseguito è maggiore o uguale alle risorse
impiegate.

L’organizzazione aziendale è efficace quando un determinato effetto è raggiunto nei tempi e al livello
qualitativo prestabiliti.

Il ruolo delle organizzazioni è importante sotto l’aspetto socio-economico-politico, sia per le persone che
per la società.

Per organizzazione formale si intende il modello di relazioni intercorrenti tra gli organi di una struttura.

L’organizzazione aziendale studia l’insieme delle componenti e dei meccanismi di funzionamento di


un’azienda.

Le strutture organizzative si distinguono in:


- Semplice
- Funzionale
- Multi-Divisionale
- Matrice

13 – La performance organizzativa

14 – Il sistema contabile dell’azienda pubblica

/ Finanziaria (funzione autorizzatoria) rilevazione semplice in partita semplice


Contabilità: <
\ Economica (risultato economico) rilevazione duplice in partita doppia

15 – L’azienda pubblica e le sue specificità


16 – Esercitazioni (Prospetto del Capitale e del Reddito)

22 – Esercitazioni (Diverse configurazioni di Capitale e loro rapporti)

Capitale Netto di Bilancio = Capitale di Conferimento + (Utile/Perdita esercizio + Capitale di risparmio)

Capitale Economico = Reddito Medio Prospettico / Costo del Capitale ossia (Risk premium + Risk free rate)

Capitale Netto di Funzionamento = Capitale di Conferimento + (Utile/Perdita esercizio secondo i criteri di


ragionevolezza e prudenza + Capitale di Risparmio).

Utile/Perdita esercizio secondo i criteri di ragionevolezza e prudenza :


 FFS: Valore di realizzo = x Costo = y;
Scelta: (Se Costo > Valore realizzo => Valore Realizzo, Se Costo < Valore Realizzo => Costo)
Calcolo: [Valore Realizzo Indiretto = (Costi Sostenuti / Costi Complessivi) * prezzo realizzo]
 FFR: Valore di realizzo = x Costo = y;
Scelta: (Se Costo > Valore realizzo => Valore Realizzo, Se Costo < Valore Realizzo => Costo)
Calcolo: [Valore Realizzo Indiretto=(Costi Sostenuti / Costi Complessivi) * ricavi annui * anni residui]
 Prodotti finiti: Valore di realizzo = x Costo = y;
Scelta: (Se Costo > Valore realizzo => Valore Realizzo, Se Costo < Valore Realizzo => Costo)
Calcolo: [Valore Realizzo Diretto = (Costi Sostenuti / Costi Complessivi) * prezzo realizzo]
 Passività Presunte: stima ragionevole e prudente dei costi futuri

25 – Esercitazione (L’autofinanziamento)

Autofinanziamento:
 Metodo diretto (differenza tra ricavi competenza economica e consumi di FFS per la produzione
venduta)
 Metodo Indiretto (Somma algebrica di Consumi FFR, Perdite future presunte, Costi futuri presunti,
Utili da distribuire ai soci e Utili da destinare al capitale di risparmio)
Autofinanziamento:
 Temporaneo (e dato da: Consumi FFR, Perdite future presunte, Costi futuri presunti, Utili da
distribuire ai soci) – Risorse finanziarie temporanee
 Durevole (Utili da destinare al capitale di risparmio) – Risorse finanziarie durevoli

Capitale Rigenerato = (Consumi FFR, Perdite future presunte)


Capitale Autogenerato = (Costi futuri presunti, Utili da distribuire ai soci e Utili da destinare al capitale di
risparmio)

Autofinanziamento:
 Natura Monetaria (si ottiene facendo la differenza tra i Ricavi Monetari e i Costi Monetari)
 Natura non Monetaria
L'informativa esterna sui risultati. Aspetti generali

01 – Il bilancio d’esercizio nell’ambito della funzione informativa

02 – I principi del bilancio d’esercizio

03 – Il contenuto delle parti del bilancio d’esercizio

Stato Patrimoniale
ATTIVITA’
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
C) Attivo Circolante
D) Ratei e risconti (disaggio)

PASSIVITA’
A) Patrimonio Netto
B) Fondi per rischi ed oneri
C) TFR
D) Debiti
E) Ratei e risconti (aggio)

Conto Economico
A) Valore della Produzione
B) Costi della Produzione
C) Proventi e oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi ed oneri straordinari
Risultato prima delle Imposte (A-B±C ±D±E)
Imposte sul reddito d’esercizio
Utile (perdita) dell’esercizio
La Contabilità Economico-Patrimoniale. Primi Cenni

01 – Ricchezza aziendale
Test Autovalutazione

Q) PIÙ ELEVATO È IL VALORE CHE SI ASSEGNA ALLE ATTIVITÀ ECONOMICHE:


A) Minori sono i costi che partecipano al reddito dell’esercizio e, quindi, più alti sono i valori assegnati al
reddito di esercizio;

Q) SI PARLA DI LEVA FINANZIARIA NEGATIVA SE:


A) Minori sono i costi che partecipano al reddito dell’esercizio e, quindi, più alti sono i valori assegnati al
reddito di esercizio;

Q) CETERIS PARIBUS, IN CASO DI LEVA FINANZIARIA POSITIVA:


A) Se l’indebitamento finanziario (D) aumenta, il ROE aumenta;

Q) RISPETTO ALLO SCHEMA DEL CAPITALE DEL PRIMO PERIODO DI VITA DELL’IMPRESA, IN QUELLO DI UN
PERIODO INTERMEDIO:
A) Non vi è la necessità di aggiungere alcunché, fatta eccezione per l’area del capitale di proprietà;

Q) QUALE, TRA I SEGUENTI, NON PUÒ ESSERE CONSIDERATO UN CARATTERE CHE CONTRIBUISCE A
CONFIGURARE LA COSIDDETTA ENTITÀ DEL RISCHIO:
A) Momento di manifestazione del rischio;

Q) QUANDO GLI ELEMENTI DEL CAPITALE DI UN’IMPRESA SONO RICLASSIFICATI IN FUNZIONE DELLA LORO
PROSPETTIVA DI PERMANENZA COME CLASSI DI VALORI, L’ATTIVO PATRIMONIALE È COMPOSTO DA:
A) Immobilizzazioni e disponibilità;
Q) IL VALORE AGGIUNTO:
A) i ottiene dalla differenza tra il valore della produzione e i costi esterni;
Q) PER “UNITÀ ECONOMICHE” SI INTENDONO:
A) Tutti i soggetti che nel sistema economico odierno svolgono una attività economica;

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