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SSML: Corso PMI

Dott.ssa Chiara D’Antonio


chiara.dantonio84@gmail.com
Azienda:
Definizioni, finalismo,
equilibrio
Teorie organicistiche
L’azienda è una “organizzazione di persone e di beni economici
indispensabile per il raggiungimento del fine o di più fini
dell’ente”. V. VIANELLO Istituzioni di ragioneria generale. Nona Edizione., Milano,
Società Editrice Dante Alighieri, 1935, pag. 5

L’azienda è una “organizzazione di beni (persone e cose


materiali) che svolge una determinata attività umana, in vista di
uno o più bisogni da soddisfare” U. DE DOMINICIS, Lezioni di ragioneria
generale, Bologna, Azzoguidi, 1966, pag.43

Tali definizioni a puntano l’obiettivo sulla dimensione interna


dell’azienda concentrandosi unicamente sulla composizione
strutturale ed individuale.

pur rimanendo valide non colgono in pieno l’essenza


dell’azienda
Le teorie dinamiche

Istituto economico atto a perdurare che, per il soddisfacimento di


bisogni umani ordina e svolge in continua coordinazione la
produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza. G.
ZAPPA, Le Produzioni nell’economia delle imprese, Milano, Giuffrè, 1956, pag.
37

Un sistema dinamico di operazioni . D’IPPOLITO, Istituzioni di


amministrazione aziendale: l’azienda, le discipline amministrative aziendali.
Quinta edizione, Palermo, Abacco, 1963, pag. 19

Complesso economico che ha vita in un sistema continuamente


rinnovantesi e mutevole P. ONIDA, L’Azienda. Primi principi di gestione e di
organizzazione, Milano Giuffrè, 1954, pag. 11

Tali teorie iniziano ad introdurre il tema della dinamicità aziendale


e si concentrano sulle operazioni e sulle azioni
La visione di Giannessi

Unità elementare dell’ordine economico – generale, dotata di vita


propria e riflessa, costituita da un sistema di operazioni,
promanante dalla composizione di forze interne ed esterne, nel
quale i fenomeni della produzione, della distribuzione e del
consumo vengono predisposti per il conseguimento di un
determinato equilibrio economico, a valere nel tempo,
suscettibile di offrire una rimunerazione adeguata ai fattori utilizzati
e un compenso, proporzionale ai risultati raggiunti, al soggetto
economico per conto del quale l’attività si svolge
E. GIANNESSI, Appunti di economia aziendale, Pisa, Pacini Editore., 1979, pag. 11
La visione di Giannessi…Equilibrio a valere
nel tempo
´ Convivenza di valore economico e valore sociale
´ Obiettivo profitto e benessere sociale sono obiettivi da raggiungere
senza ordine gerarchico
I) III)
Alto ECONOMICITA’ DELLA SUCCESSO SOCIALE OTTENUTO
GESTIONE E VALORI SOCIALI SI A SCAPITO DEL RUOLO
AUTOALIMENTANO ECONOMICO DELL’IMPRESA
SUCCESSO
SOCIALE
II) IV)
SUCCESSO ECONOMICO DISECONOMICITA’ DELLA

Basso OTTENUTO A SCAPITO DEI GESTIONE E NON


VALORI SOCIALI SODDISFACIMENTO DEI VALORI
SOCIALI

Alto SUCCESSO Basso


REDDITUALE
LA FORMULA STRATEGICA
LA FORMULA STRATEGICA
Attraverso la struttura (conformazione
tecnico – produttiva, commerciale,
direzionale e patrimoniale – finanziaria)
ØL’azienda opera nel suo sistema
competitivo (mercato in cui l’azienda è
inserita e in cui intrattiene rapporti con
clienti, fornitori, e concorrenti) al quale
offre il proprio sistema di prodotto
(prodotti e servizi)
ØL’azienda opera al contempo nel
sistema di interlocutori sociali (contesto
economico, politico e sociale) al quale
offre la propria proposta progettuale e
offrendo essi determinate prospettive a
fronte di precisi contributi e consensi
richiesti
La visione di Giannessi…unità elementare
dell’ordine economico

Nella definizione di Giannessi rintracciamo


gli albori della teoria dei sistemi aziendali

L’azienda può definirsi come


un sistema aperto e dinamico
Il sistema aziendale

Le relazioni azienda e
ambiente
L’azienda come sistema
L’azienda è un’unica e compatta struttura costituita al suo interno
da fenomeni, operazioni , beni persone, operazioni, processi, tutti
estremamente legati tra di loro

Per questo motivo definiamo l’azienda come un’ SISTEMA

All’interno del sistema azienda si rintracciano quindi tanti


sottosistemi coordinati e legati tra loro e reciprocamente
influenzanti.
Ciò che avviene e che caratterizza un sottosistema influenza e
modifica automaticamente gli altri sottosistemi e il sistema nella
sua globalità
L’azienda come sistema dinamico

- Le scelte aziendali sono dettate dai cambiamenti dei


dell’ambiente che circonda l’azienda cambiano
i valori, i bisogni, gli stili di vita cambiano gli
acquisti

LE SCELTE DELL’AZIENDA NON POSSONO E NON DEVONO


ESSERE CASUALI MA DIPENDONO DAI CAMBIAMENTI CHE
AVVENGONO NEL SUO AMBIENTE CIRCOSTANTE

L’AZIENDA CAMBIA QUANDO CAMBIA IL SUO ABIENTE


L’AZIENDA SI ADEGUA AI CAMBIAMENTI DELL’AMBIENTE
L’AZIENDA E’ FORTEMENTE LEGATA AL SUO AMBIENTE
L’azienda come sistema dinamico

L’azienda diventa azienda quando riesce a soddisfare


sempre le esigenze dell’ambiente di riferimento ed a
coglierne cambiamenti, offrendo ai clienti prodotti che sono
in grado di soddisfare le proprie esigenze…che senso
avrebbe offrire qualcosa che non vogliamo?

Poiché l’ambiente cambia in continuazione anche l’azienda


cambia in continuazione

Per questo motivo definiamo l’azienda come un’ SISTEMA


DINAMICO
Le relazioni azienda e ambiente
Le relazioni azienda e ambiente
Variabili
Culturali

Stili di vita

Variabili sociali

e
fi ch
ogra
m
ili de
ab
ri
Va
L’azienda come sistema aperto

Poiché, come abbiamo visto, l’azienda è legata al suo


ambiente,
Poiché azienda ed ambiente mutano insieme

definiamo l’azienda come un SISTEMA APERTO


L’Azienda nell’ambiente
sociale
Gli stakeholder

PORTATORI DI INTERESSI

INDIVIDUI O GRUPPI DI INDIVIDUI IN GRADO DI INFLUENZARE


CON LE LORO ISTANZE E NECESSITA’ L’ATTIVITA’ DELL’AZIENDA
E CHE A LORO VOLTA SONO INFLUENZATI DALL’OPERATO
DELL’AZIENDA

L’azienda non solo deve soddisfare le esigenze e i bisogni


del mercato, ma in un’ottica allargata deve soddisfare le
aspettative e le richieste di tutti i suoi stakeholder
Gli stakeholder
Gli stakeholder

POTERE = Capacità di far valere la


LEGITTIMAZIONE propria volontà e di influenzare il
POTERE
comportamento dell’azienda

LEGITTIMAZIONE = Riconoscimento
del valore delle richieste
dell’azienda
URGENZA
URGENZA = Rilevanza in termini di
tempo delle richieste

S. Latenti = Posseggono solo un attributo. Scarsa influenza sull’azienda


e scarsa rilevanza
S. in attesa = Posseggono due attributi. Elevato grado di influenza nel
condizionare l’attività e l’operato dell’azienda
S. decisivi = Posseggono tutti gli attributi. Influenza determinante in
grado di ostacolare o favorire la continuità aziendale
Gli stakeholder

comportamen
ti agevolativi o
coinvolgere
ostativi.
gli stakehoder
collaborare
nella
per
definizione
fronteggiare le
della proposta
minacce e
progettuale
trovare
supporti

bassa
comportame influenza.
nti ostativi. monitorare per
Difesa per comprendere
fronteggiare le evoluzioni
le minacce
L’Azienda nell’ambiente
competitivo
Analisi del settore
Analisi del settore
LE 5 FORZE COMPETITIVE

Obiettivo del modello: studio dell’attrattivita’ del settore in base


all’analisi di 5 forze che operano all’interno del business

Tre fonti di competizione su base orizzontale:


ü Concorrenza dei prodotti sostitutivi
ü Concorrenza dei potenziali entranti
ü Concorrenza esistente

Due fonti di competizione su base verticale:


ü Acquirenti
ü Fornitori

Più è intensa l’influenza di queste 5 dinamiche meno il settore è


attrattivo
Analisi del settore
LE 5 FORZE COMPETITIVE

Prodotti sostitutivi
Ø Minaccia derivante da prodotti differenti ma che
soddisfano la stessa funzionalita’ d’uso
Ø esempio: Alta velocita’ treni & LOW cost aereo
Ø La presenza di prodotti sostitutivi può orientare la
competizione sulla leva prezzo e concorre ad
aumentare la concentrazione della competizione
Analisi del settore
LE 5 FORZE COMPETITIVE

Concorrenti esistenti
NATURA E INTENSITÀ DELLA CONCORRENZA SONO
CONDIZIONATE DA:
Ø CONCENTRAZIONE (numero e dimensione delle imprese
concorrenti)
Ø DIVERSITÀ DEI CONCORRENTI (somiglianza delle imprese
concorrenti in termini di origini, impostazioni strategiche,
obiettivi, strategie, valori)
Ø DIVERSITÀ DEI PRODOTTI (somiglianza delle imprese
concorrenti in termini di caratteristiche del sistema prodotto)
Ø SATURAZIONE E GRADO DI MATURITÀ DEL MERCATO
Analisi del settore
LE 5 FORZE COMPETITIVE
Potenziali entranti
Ø Minaccia derivante da produttori che potrebbero voler entrare
nel settore
Ø Minaccia dipende dall’esistenza o meno nel settore di “barriere
all’entrata” - ostacoli che rendono difficoltosi nuovi ingressi:
- Fabbisogno di capitali e solidita’ finanziaria (necessità di ingente capitale
iniziale e investimenti)
- Economie di scala (necessità di produrre in grande quantità)
- Vantaggi assoluti di costo (vantaggi associati al reperimento di fattori
produttivi a migliori condizioni o economie di apprendimento)
- Differenziazione di prodotto (vantaggi associati alla forza del marchio, alla
notorietà, alla fedeltà)
- Accesso ai canali di distribuzione (svantaggi per nuovi operatori di scarsi
rapporti con la distribuzione)
- Barriere istituzionali (licenze)
- ritorsioni (azioni lesive da parte dei concorrenti già esistenti: es.
abbassamento prezzi)
Analisi del settore
LE 5 FORZE COMPETITIVE

Acquirenti
PIÙ È ALTO IL LORO POTERE CONTRATTUALE MENO È ATTRATTIVO IL
MERCATO
POTERE CONTRATTUALE DETERMINATO DA:
Ø SENSIBILITÀ AL PREZZO (DEGLI ACQUIRENTI)
Ø CONCENTRAZIONE E NUMEROSITÀ (DEGLI ACQUIRENTI)
Ø INTEGRAZIONE A VALLE (aziende del settore inglobano le fasi
distributive diminuendo quindi il ricorso ai canali di vendita
esterni)
Ø DIFFERENZIAZIONE DI PRODOTTO (PRODOTTO FINITO)
Analisi del settore
LE 5 FORZE COMPETITIVE
Fornitori
PIÙ È ALTO IL LORO POTERE CONTRATTUALE MENO È ATTRATTIVO IL
MERCATO
POTERE CONTRATTUALE DETERMINATO DA:
Ø SENSIBILITÀ AL PREZZO (DEI PRODUTTORI)
Ø CONCENTRAZIONE E NUMEROSITÀ (DEI FORNITORI)
Ø INTEGRAZIONE A MONTE (aziende del settore inglobano le fasi di
approvvigionamento o prime lavorazioni diminuendo quindi il
ricorso ai fornitori)
Ø DIFFERENZIAZIONE DI PRODOTTO (MATERIA PRIMA)
L’Azienda come insieme
di attività
La catena del valore
La catena del valore
´ Il modello viene utilizzato per comprendere quali sono le determinanti
del vantaggio competitivo –ovvero fattori che concorrono a
determinare la superiorità qualitativa a quantitativa dell’azienda rispetto
ai propri concorrenti-

´ Per noi è importante perché mette in luce le diverse attività che hanno
luogo durante tutta la catena produttiva

´ ATTIVITA’ PRIMARIE = concorrono direttamente alla formazione e


creazione dell’output (prodotti finiti/servizi).
Rappresentano la sequenza che ha inizio
con la gestione dei fattori produttivi e
termina con la commercializzazione e
´ ATTIVITA’ SECONDARIE = Le seconde non contribuiscono in
maniera diretta alla creazione/distribuzione
dell’output.
Rappresentano attività coadiuvanti le attività
primarie.
La catena del valore: Attività primarie
Logistica in entrata: attività legate al ricevimento, immagazzinamento
e distribuzione dei fattori produttivi: gestione dei materiali, la gestione
del magazzino, il controllo delle scorte, la programmazione dei vettori, i
resi a fornitori;
Produzione: trasformazione delle materie prime nel prodotto finale:
lavorazione, montaggio, confezionamento, manutenzione/collaudo
dei macchinari
Logistica in uscita: raccolta, stoccaggio, magazzinaggio dei prodotti
finiti, gestione dei vettori di consegna, programmazione delle
spedizioni;
Marketing e vendite: studio dei comportamenti d’acquisto della
clientela, determinazione dell’offerta e degli attributi del prodotto,
determinazione dei prezzi, scelta e gestione dei canali di vendita
gestione dei canali di vendita, relazione con la clientela, pubblicità e
comunicazione.
Servizi: attività legate al durante e post vendita, volte a migliorare la
percezione di valore del prodotto acquistato, al customer care,
all’installazione, alla fornitura di ricambi, alle riparazioni, al modo di
trattare il cliente, ecc.
La catena del valore: Attività di supporto

Approvvigionamento: funzione di acquisto dei fattori produttivi.


Coinvolge ogni funzione aziendale perché tutte consumano input.

Sviluppo delle tecnologie: si tratta di ogni tipo di tecnologia, di know


how, di procedure che forniscono apparecchiature di processo.
Coinvolge ogni funzione aziendale perché tutte fanno utilizzo di
tecnologie

Gestione delle risorse umane: è l’insieme delle attività che hanno a


che fare con la ricerca, l’assunzione, lo sviluppo, l’addestramento e
la mobilità di tutti i tipi di personale.
Attività infrastrutturali: attività fra cui la direzione generale,
l’amministrazione, la finanza, il legale, i rapporti con gli enti pubblici e
la gestione della qualità. Attività operano a supporto dell’intera
catena del valore e non di attività singole..
L’organizzazione
aziendale
Perché L’organizzazione?

SUCCESSO E VANTAGGIO COMPETITIVO = superiorità reddituale


dell’azienda nel lungo periodo rispetto ai concorrenti che si traduce
in una maggiore capacità di creare valore per il cliente

derivano da come sono svolte le attività della catena del valore

NON BASTA PORSI I GIUSTI OBIETTIVI… E’ NECESSARIO SAPERE COME


RAGGIUNGERLI!!

ORGANIZZAZIONE
Perché L’organizzazione?

EFFICACIA = raggiungere gli obiettivi

ORGANIZZAZIONE PER…
EFFICIENZA = raggiungere gli obiettivi
ottimizzando le risorse

strutture e infrastrutture: Assetto tecnico

ORGANIZZAZIONE DI…
risorse umane (ruoli, compiti,
responsabilità) : Assetto organizzativo

insieme di regole e procedure che governano il


lavoro e l’attività aziendale, nonché la modalità
ORGANIZZAZIONE =
attraverso cui vengono coordinate e gestite le
attività e le operazioni all’interno dell’azienda
Organizzare le attività
LE FUNZIONI AZIENDALI
FUNZIONE = Insieme di operazioni accumunate da
caratteristiche simili
AMMINISTRAZIONE
- emissione fatture a clienti e contabilizzazione
- ricezione fatture da fornitori e contabilizzazione
- gestione pagamenti e incassi
- gestione e contabilizzazione delle operazioni con le banche
- definizione e registrazione costi del personale
APPROVVIGIONAMENTO PRODUZIONE VENDITA MARKETING
- gestione degli ordini - operazioni di - ricevimento ordini - comprensione dei
ai fornitori realizzazione del dei clienti bisogni dei clienti
- controllo del prodotti finito - gestione dei - soddisfazione dei
magazzino - controllo qualità rapporti con i clienti bisogni dei clienti
- acquisto fattori del prodotti finito - consegne ai clienti - far conoscere il
produttivi - commercializzazion prodotto
- gestione rapporti con e e distribuzione del - far apprezzare il
i fornitori prodotto finito prodotto
- aumentare le
vendite del
prodotto
Organizzare le attività
LE FUNZIONI AZIENDALI
Nelle aziende più grandi e complesse:
1_ la funzione amministrazione viene divisa nelle seguenti funzioni

AMMINISTRAZIONE
CONTABILITA’ E BILANCIO FINANZA CONTROLLO DI GESTIONE
- emissione fatture a clienti - gestione dei rapporti - controllo dei costi e dei
- ricezione fatture da fornitori e con le banche ricavi
contabilizzazione - ricerca di - controllo dell’andamento
- gestione pagamenti e incassi finanziamenti dell’azienda
- registrazione costi e dei ricavi - controllo del
- gestione dei crediti e dei debiti raggiungimento degli
obiettivi prefissati
Organizzare le attività
LE FUNZIONI AZIENDALI
Nelle aziende più grandi e complesse:

2_ possono stabilirsi altre funzioni:


ü RISORSE UMANE
- gestione dei rapporti tra azienda e personale
- ricerca e selezione di nuovo personale
- formazione del personale

ü RICERCA E SVILUPPO
- ricerca di nuovi prodotti
- miglioramento dei prodotti
Organizzare le risorse umane
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Modalità con cui sono distribuiti compiti e responsabilità delle risorse umane
e di conseguenza la definizione dei rapporti gerarchici e del loro
funzionamento

Vertice strategico = soggetti dotati di


potere decisionale e che quindi
definiscono obiettivi e strategie
aziendali
VERTICE
STRATEGICO Nucleo operativo = soggetti dotati di
bassissimo potere decisionale e che
eseguono mansioni e direttive
provenienti dall’alto
LINEA INTERMEDIA
Linea intermedia = recepisce le linee
di azione del vertice strategico e le
trasmette al nucleo operativo. Limitati
NUCLEO OPERATIVO poteri decisionali, coordina e gestisce
le aree aziendali di propria
competenza
Organizzare le risorse umane
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Organigramma = rappresentazione grafica della struttura organizzativa

LA STRUTTURA ELEMENTARE

VERTICE
STRATEGICO
(Imprenditore)

NUCLEO NUCLEO
OPERATIVO OPERATIVO
(Produzione) (Vendite)
Organizzare le risorse umane
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Organigramma = rappresentazione grafica della struttura organizzativa

LA STRUTTURA FUNZIONALE

VERTICE STRATEGICO

RESPONSABILE RESPONSABILE RESPONSABILE


RESPONSABILE VENDITE
APPROVVIGIONAMENTO PRODUZIONE MARKETING

NUCLEO NUCLEO NUCLEO NUCLEO NUCLEO


OPERATIVO OPERATIVO 1 OPERATIVO 2 OPERATIVO OPERATIVO
Organizzare le risorse umane
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Organigramma = rappresentazione grafica della struttura organizzativa

LA STRUTTURA DIVISIONALE PER PRODOTTI

VERTICE STRATEGICO

RESPONSABILE RESPONSABILE
PRODOTTO A PRODOTTO B

APPROVVIGIONAME APPROVVIGIONAM
PRODUZIONE VENDITE PRODUZIONE VENDITE
NTO ENTO
Organizzare le risorse umane
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Organigramma = rappresentazione grafica della struttura organizzativa

LA STRUTTURA DIVISIONALE PER AREE GEOGRAFICHE

VERTICE STRATEGICO

RESPONSABILE RESPONSABILE
DIVISIONE ITALIA DIVISIONE ESTERO

APPROVVIGIONAME APPROVVIGIONAM
PRODUZIONE VENDITE PRODUZIONE VENDITE
NTO ENTO
La gestione aziendale:
Aspetto finanziario e
Aspetto economico
GESTIONE= INSIEME DELLE OPERAZIONI
NECESSARIE PER LO SVOLGIMENTO
DELL’ATTIVITA’ PRODUTTIVA

GESTIONE

OPERAZIONI DI OPERAZIONI DI OPERAZIONI DI OPERAZIONI DI


FINANZIAMENTO INVESTIMENTO TRASFORMAZIONE DISINVESTIMENTO

l’azienda reperisce l’azienda l’azienda assembla e l’azienda vende il


le risorse finanziarie reperisce i fattori lavora i fattori prodotto finito
necessarie per produttivi produttivi e realizza il
l’acquisto dei necessarie per la prodotto finito
fattori produttivi produzione
GESTIONE= INSIEME DELLE OPERAZIONI
NECESSARIE PER LO SVOLGIMENTO
DELL’ATTIVITA’ PRODUTTIVA

GESTIONE

OPERAZIONI DI OPERAZIONI DI OPERAZIONI DI OPERAZIONI DI


FINANZIAMENTO INVESTIMENTO TRASFORMAZIONE DISINVESTIMENTO

costi ricavi
capitale
proprio

capitale di
debito
Le operazioni di gestione producono
contemporaneamente effetti sotto due
aspetti dell’azienda:

ASPETTO ECONOMICO ASPETTOFINANZIARIO


Riguarda il sostenimento di costi e Riguarda debiti, crediti, entrate/
la realizzazione di ricavi: uscite di denaro.
il COSTO deriva dall’acquisto dei
fattori produttivi e rappresenta il il DEBITO è una somma di denaro
valore consumato dei fattori che l’azienda deve restituire
produttivi
il CREDITO è una somma di denaro
il RICAVO deriva dalla vendita dei che l’azienda deve ricevere
prodotti finiti e rappresenta il valore
realizzato attraverso le vendite
ACQUISTO MERCI euro 1.000

CONSUMO PAGAMENTO
MERCI

IMMEDIATO DIFFERITO
COSTO

USCITA DI DENARO DEBITO

ASPETTO ECONOMICO ASPETTO FINANZIARIO


VENDO PRODOTTI euro 2.000

RICCHEZZA RISCOSSIONE
CREATA

IMMEDIATA DIFFERITA
RICAVO

ENTRATA DI DENARO CREDITO

ASPETTO ECONOMICO ASPETTO FINANZIARIO


Patrimonio e Reddito
REDDITO & PATRIMONIO
PATRIMONIO E REDDITO

insieme degli investimenti, ricchezza prodotta


dei mezzi monetari e non dall’azienda
monetari a disposizione differenza tra ricavi e costi, si
dell’azienda in un sostanzia quindi nell’utile nella
determinato periodo e dei perdita (risultato di esercizio)
finanziamenti ottenuti

è rappresentato da un è rappresentato da un
prospetto: SITUAZIONE prospetto: SITUAZIONE
PATRIMONIALE ECONOMICA

DUE PROSPETTI DISTINTI MA COLLEGATI, RAPPRESENTANO LE


OPERAZIONI AZIENDALI SECONDO DUE ASPETTI DIVERSI
SAPER LEGGERE UN BILANCIO…partiamo da

IL PATRIMONIO AZIENDALE
PATRIMONIO = Insieme degli investimenti e di mezzi monetari e non
monetari a disposizione dell’azienda e dei finanziamenti
ottenuti in un determinato momento

è rappresentato da un prospetto chiamato SITUAZIONE


PATRIMONIALE o più semplicemente PROSPETTO DEL
PATRIMONIO

formata da una tabella in due parti (“sezioni contrapposte”)

investimenti finanziamenti
mezzi monetari
mezzi non monetari
LA RAPPRESENTAZIONE DEL PATRIMONIO

IMPIEGHI FONTI
INVESTIMENTI CAPITALE PROPRIO
- Fattori durevoli - Capitale di apporto
- Fattori non durevoli - Utili non distribuiti

MEZZI MONETARI CAPITALE DI DEBITO


- Denaro in banca o in - Debiti finanziamento
cassa
- Debiti di funzionamento
MEZZI NON MENETARI
- Crediti
TOTALE IMPIEGHI TOTALE FONTI
LA RAPPRESENTAZIONE DEL PATRIMONIO:
Lo STATO PATRIMONIALE
SITUAZIONE PATRIMONIALE
IMPIEGHI (Investimenti) FONTI (Finanziamenti)
A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI A) PATRIMONIO NETTO
ANCORA DOVUTI I) Capitale sociale
B) IMMOBILIZZAZIONI II) Utile/perdita di esercizio
I) Immobilizzazioni immateriali
II) Immobilizzazioni materiali B) FONDI RISCHI E ONERI
III) Immobilizzazioni finanziarie
C. ATTIVO CIRCOLANTE
I) Rimanenze C) FONDO TFR
II) Crediti
III) Attività finanziarie che non D) DEBITI
costituiscono immobilizzazioni
IV) Disponibilità liquide
D) RATEI E RISCONTI ATTIVI E) RATEI E RISCONTI PASSIVI
TOTALE IMPIEGHI TOTALE FONTI
Lo stato patrimoniale : Impieghi
A)Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti:
crediti che l’azienda vanta nei confronti dei propri soci e
che sono relativi ai conferimenti in denaro sottoscritti, ma
non ancor effettuati

B) Immobilizzazioni: fattori produttivi a lunga durata


• Immobilizzazioni materiali = fattori a lunga durata
tangibili (impianti, macchinari, attrezzature, automezzi,
arredi, terreni, fabbricati, etc..)
• Immobilizzazioni immateriali = fattori a lunga durata
intangibili (brevetti, licenze, marchi, software, etc..)
• Immobilizzazioni finanziarie:
Ø Partecipazioni societario come investimenti stabili e
duraturi
Ø Crediti di finanziamenti
Ø Titoli (obbligazioni) di lunga scadenza
Lo stato patrimoniale : Le fonti

A) PATRIMONIO NETTO fonti di finanziamento con mezzi


propri
• Capitale sociale, apporti monetari o in natura
provenienti dai soci al momento della costituzione o
dell’ingresso di uno o più nuovi soci
• Utile/perdita dell’esercizio, risultato economico
conseguito nell’esercizio corrente dall’azienda e
rilevabile nel prospetto che analizzeremo nel corso delle
successive trattazioni, il Conto economico
Lo stato patrimoniale : Le fonti
B) FONDO RISCHI E ONERI
• Fondo oneri, accantonamenti prudenziali effettuati a
copertura di futuri costi certi nella loro esistenza e
manifestazione, ma incerti nel loro quantum
• Fondo rischi, accantonamenti effettuati a copertura di
futuri costi incerti nella loro esistenza e manifestazione e
nel loro quantum
C) FONDO TFR
accantonamento ogni anno di una piccolo quota della
retribuzione. Il fondo viene corrisposto al lavoratore a
termine del rapporto di lavoro
Lo stato patrimoniale : Le fonti
D) DEBITI
• Debiti di finanziamento, somme di denaro ricevute in
prestito da altri soggetti quali soci, istituti di credito,
Pubblica Amministrazione a titolo di finanziamenti
pubblici, obbligazionisti
• Debiti di funzionamento, debiti commerciali (verso i
fornitori per dilazioni di pagamento relative agli acquisti)
e quelli tributari

E) RATEI E RISCONTI PASSIVI


operazioni a cavallo tra più esercizi (anni) e che
prevedono la rettifica di un ricavo o l’aggiunta di un costo
CONTO ECONOMICO
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
- Ricavi delle vendite
- Ricavi extra caratteristici
- Ricavi straordinari
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
- Costi per materie prime, merci, materiali di consumo, semilavorati
- Costi per servizi
- Costi per godimento beni di terzi
- Costi del personale
- Ammortamenti immobilizzazioni materiali e immateriali
- Costi extra caratteristici
- Costi straordinari
Differenze tra valore e costi della produzione (A-B)
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIA
Risultato prima delle imposte (A-B +/- C +/- D)
Imposte
Risultato economico: Utile/perdita di esercizio
Il conto economico

A) VALORE DELLA PRODUZIONE


´ Ricavi delle vendite, ricavi conseguiti attraverso la
vendita di beni o di servizi
´ Ricavi extra caratteristici, proventi di varia natura
conseguiti dallo svolgimento di attività (affitti attivi, i
contributi statali ottenuti, le plusvalenze ordinarie)
´ Ricavi straordinari, proventi di varia natura derivanti da
accadimenti che si verificano una tantum (risarcimenti
assicurativi, i premi, le donazioni e liberalità ottenute, le
plusvalenze straordinarie)
Il conto economico

B) COSTI DELLA PRODUZIONE


´ Materie prime, merci, materiali di consumo,
semilavorati , ricavi conseguiti attraverso la vendita di
beni o di servizi costi di acquisto dei fattori produttivi di
consumo immediato
´ Servizi costi di acquisto per la fruizione di servizi
(consulenze, utenze, assicurazioni, trasporti, etc..)
´ Godimento beni di terzi costi derivanti dall’utilizzo di
beni non propri (affitti, locazioni, noleggi)
´ Personale costi per il lavoro dipendente (salari e
stipendi e oneri sociali)
Il conto economico
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
´ Ammortamenti quota di utilizzo delle immobilizzazioni
relativa ad un anno
AMMORTAMENTO:
Ø PROCEDIMENTO CONTABILE VOLTO APPLICATO ALLE
IMMOBILIZZAZIONI, QUINDI AI FATTORI DI LUNGA DURATA
Ø SCOPO:
1. Far diminuire per ogni esercizio il valore dell’immobilizzazione
2. spalmare il costo totale dell’immobilizzazione per ogni anno
di utilizzo del bene in modo che per ogni esercizio sia
imputata una quota di costo

ESEMPIO: il 01/01/2017 l’azienda acquista un macchinario del valore di


euro 20.000,00 che decide di ammortizzare al 12%
- quota di ammortamento= 20.000,00 * 12% = 2.400,00

- ogni anno il valore del macchinario diminuirà di


2.400,00
- ogni anno al bilancio sarà aggiunto il costo di 2.400,00
come quota di consumo e utilizzo del bene
il funzionamento dell’ammortamento
VALORE MACCHINARIO QUOTA CONSUMO VALORE MACCHINARIO
01/01/2017 2017 31/12/2017
20.000,00-
2.400,00
20.000,00 € 2.400,00 € 17.600,00 €

IMMOBILIZZAZIONI
IMMOBILIZZAZIONI COSTI. AMMORTAMENTO MATERIALI AL 31/12/2017
MATERIALI AL 01/01/2017 SITUAZIONE ECONOMIACA SITUAZIONE PATRIMONIALE
SITUAZIONE PATRIMONIALE

VALORE MACCHINARIO QUOTA CONSUMO VALORE MACCHINARIO


01/01/2018 2018 31/12/2018
17.600,00-
17.600,00 € 2.400,00 € 15.200,00 € 2.400,00

IMMOBILIZZAZIONI COSTI. AMMORTAMENTO IMMOBILIZZAZIONI


MATERIALI AL 01/01/2018 SITUAZIONE ECONOMIACA MATERIALI AL 31/12/2018
SITUAZIONE PATRIMONIALE SITUAZIONE PATRIMONIALE
Il conto economico

B) COSTI DELLA PRODUZIONE


´ Costi extra caratteristici, oneri di varia natura
conseguiti dallo svolgimento di attività (spese di
rappresentanza, imposte di registro, omaggi a clienti o
collaboratori, minusvalenze ordinarie)
´ Costi straordinari, oneri di varia natura derivanti da
accadimenti che si verificano una tantum (multe, furti,
danneggiamenti, minusvalenze straordinarie)
Il conto economico
C) ONERI E PROVENTI FINANZIARI
proventi (elementi di segno positivo) ed oneri (elementi di
segno negativo) generati dagli impieghi di natura
finanziaria e dalle fonti di cui allo Stato Patrimoniale.
´ Oneri finanziari
v interessi passivi derivanti da debiti verso fornitori
v interessi passivi su conto corrente bancario
v interessi passivi su mutui bancari
v interessi passivi derivanti da finanziamento di Soci o altri
soggetti
v interessi passivi derivanti da prestiti obbligazionari emessi
dall’impresa
v minusvalenze generate dalla cessione di partecipazioni
sociali
´ Proventi finanziari
v interessi attivi derivanti da crediti verso clienti (sezione “Crediti”)
v interessi attivi su conto corrente bancario (sezione “Crediti”)
v interessi attivi derivanti da crediti di finanziamento ad altre imprese
(sezione “Immobilizzazioni finanziarie”)
v interessi attivi derivanti da obbligazioni attive o da altri titoli a lungo
termine (sezione “Immobilizzazioni finanziarie”)
v dividendi (quota di utile distribuita) relativi alle partecipazioni di
lungo periodo detenute in altre imprese (sezione “Immobilizzazioni
finanziarie”)
v interessi attivi derivanti da obbligazioni attive o da altri titoli a breve
termine (sezione “Attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni”)
´ dividendi da partecipazioni speculative (sezione “Attività finanziarie
che non costituiscono immobilizzazioni”)
´ plusvalenze da cessione di partecipazioni sociali (sezione
“Immobilizzazioni finanziarie” ed “Attività finanziarie che non
costituiscono immobilizzazioni”)
Il conto economico

D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIE


rivalutazioni (incremento di valore) e le svalutazioni
(decrementi di valore) degli elementi compresi negli
impieghi di cui alla sezione “Immobilizzazioni”

v Rivalutazioni e svalutazioni delle partecipazioni


durature in altre imprese
v Rivalutazioni e svalutazioni di obbligazioni o altri titoli di
lungo periodo
v Svalutazioni di crediti di finanziamento
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO

Ritorno in
forma IMPIEGHI FONTI
liquida ATTIVO CORRENTE Estinzione
ENTRO - Disponibilità immediate PASSIVO CORRENTE ENTRO
l’anno - Disponibilità finanziarie (debiti a breve scadenza) l’anno
- Rimanenze
31.12.n+1 31.12.n+1

PASSIVO CONSOLIDATO
Ritorno in ATTIVO IMMOBILIZZATO (debiti a lunga scadenza)
forma - Immobilizzazioni immateriali Estinzione
liquida - Immobilizzazioni materiali PATRIMONIO NETTO OLTRE
- Immobilizzazioni finanziarie - Capitale proprio
OLTRE l’anno
l’anno - Utile/perdita d’esercizio
TOTALE CAPITALE INVESTITO TOTALE CAPITALE DI
FINANZIAMENTO
Situazione patrimoniale in equilibrio

ATTIVO CAPITALE NETTO


FISSO (CN)
(AF)
PASSIVITA’
CONSOLIDATE
(Pml)

ATTIVO PASSIVITA’
CORRENTE CORRENTI
(AC) (Pb)
Situazione patrimoniale in disequilibrio

CAPITALE NETTO

ATTIVO PASSIVITA’
FISSO CONSOLIDATE

PASSIVITA’
ATTIVO CORRENTI
CORRENTE
E INVECE IL CONTO ECONOMICO DOVREBBE EVIDENZIARE….

AREA OPERATIVO CARATTERISTICA

Tutti i costi ed i ricavi relativi alla produzione in senso stretto lettere A)


e B) REDDITO OPERATIVO

AREA EXTRA CARATTERISTICA


Tutti i costi ed i ricavi che, seppur ricorrenti, non sono relativi alla
produzione in senso stretto, ma ad attività che ruotano attorno ad
essa lettere A.5) e B.14)

AREA FINANZIARIA
Tutti i costi ed i ricavi relativi ai finanziamenti lettere C) e D)
AREA STRAORDINARIA
Tutti i costi ed i ricavi relativi ad eventi non ricorrenti, particolari ed
eccezionali lettere A.5) e B.14)

AREA FISCALE

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