La sociologia della musica é una disciplina che si occupa su questioni sociali legate
alla distribuzione, divulgazione e fruizione della musica stessa. Si interessa a forme
e generi musicali che hanno un concreto e forte impatto nella vita sociale. I fondatori
di questa disciplina furono Max Weber, Max Horkheim, Theodor Adorno e Alfred
Schuetz.
La cultura del gusto é un concetto secondo cui ogni individuo sceglie certi beni di
consumo e prodotti culturali in base alle sue condizioni sociali ed economiche,
andando così a sfatare l’idea secondo la quale il gusto abbia caratteristiche innate.
Monodia e polifonia sono termini che si riferiscono principalmente alla musica
vocale, spesso in contesto clericale ma anche in quello profano, e partendo
inizialmente dalla monodia si presenta nel contesto storico culturale del canto
gregoriano in periodo medievale. Con il perfezionamento della scrittura musicale si
afferma fino al 1500 la musica polifonica, basata sul contrappunto inizialmente a due
voci nota contro nota e successivamente sviluppato sia nel numero di voci che nel
uso delle specie.
In ambito geografico la Francia e Parigi sono protagonisti, i teorici di Notre Dame
dell'epoca (tra cui Léonin e Pérotin ) elaborarono per la prima volta un criterio di
misurazione della durata dei suoni, introducendo il concetto di due note di diverso
valore: la longa e la brevis. La polifonia del tardo medioevo venne detta Ars Nova, in
contrasto all’Ars Antiqua del XII e XIII secolo: il contrappunto dell’Ars Nova
raggiunse vette di notevole complessità, il maggiore tra i maestri dell?Ars Nova fu
Landino Francesco.
Nel XVIII la sociologia della musica si lega a concetti quale la filosofia idealistica, in
cui l’opera d’arte incarna il valore autonomo e universale, e ai nazionalismi, in cui
l’opera d’arte rappresenta un determinato gruppo etnico di cui diventa espressione.
Pensando ad un contesto più recente come quello del nord America all’inizio del
secolo scorso, la musica corale afroamericana è responsabile dello sviluppo di nuovi
stili di musica popolare che hanno plasmato in modo significativo il ventesimo e
ventunesimo secolo scorso. Lo sviluppo dei canti degli schiavi e dagli spiritual che
venivano cantati nei cori influenzò molto gli ulteriori sviluppi della società nera
americana.
I testi improvvisati di queste canzoni di lavoro trattavano direttamente il lavoro
specifico che il cantante stava svolgendo in quel momento, o commentavano alcuni
aspetti del suo ambiente immediato; il commento lirico personalizzato è rimasto una
caratteristica distintiva dei testi blues ed è stato successivamente esteso ad altri stili,
in particolare all'hip-hop. Anche lo stile botta e risposta, in cui un operaio canta un
assolo e il resto risponde all'unisono, divenne in seguito una caratteristica tipica dello
stile blues, sebbene la risposta sia stata per lo più sostituita da una chitarra con uno
slide o un altro strumento. Mentre nel gruppo venivano eseguite canzoni di lavoro,
c'erano i cosiddetti Field Hollers, che erano eseguiti da un singolo cantante e
contenevano frasi lamentose e semplici su cui erano improvvisare. L'attenzione qui
era più sull'espressione vocale che sul contenuto dei testi e il tutto era decorato con
vari effetti e note blues. Tali decorazioni provengono per lo più dalla tradizione
africana di vari popoli, anche se si possono ritrovare anche in altre tradizioni come lo
jodel nelle nostre parti del mondo. Lo stile vocale lamentoso dei Field Holler fu poi
ripreso, soprattutto da interpreti blues come Blind Lemon Jefferson o Howlin' Wolf,
ma poi anche da cantanti rock come Robert Plant dei Led Zeppelin. Imitando il field
holler su strumenti come la chitarra.
Probabilmente il più importante precursore americano del blues fu lo spiritual, una
forma del canto religioso cristiano. Gli spirituals, tuttavia, erano meno
specificamente legati all'attore e alla solitudine generale dell'umanità e raccontavano
le loro storie con l'aiuto di metafore più che in modo diretto. L'ambiguità linguistica
che ne deriva è ancora oggi tipica degli stili musicali afroamericani. Nonostante
alcune differenze, spiritual e blues sono indivisibili - molti spiritual sarebbero stati
probabilmente chiamati blues se il termine fosse stato comune all'epoca.
I primi schiavi negli Stati Uniti sono stati associati alla cultura "bianca" in una fase
precoce e quindi hanno anche affrontato le radici profonde della fede cristiana degli
americani di origine europea. I servizi di culto metodisti e battisti erano popolari tra
gli schiavi e le influenze delle culture della patria nera si sono incontrate e si sono
fuse con la chiesa bianca e la musica popolare. Con la diffusione crescente di questi
canti, lo spiritual trovava posto anche nella vita quotidiana: si improvvisava
liberamente su note figure ritmiche e c'erano sempre interpretazioni adattate alla
situazione e al contesto.
Sebbene sia impossibile dire con certezza quando sia nato esattamente il blues,
questi brani vocali non accompagnati possono essere visti come predecessori di
quello che in seguito divenne il blues. Da quando sono apparsi i primi bluesman , il
canto di gruppo botta e risposta è diventato una specie di conversazione con lo
strumento. Tuttavia, questo processo ha richiesto ancora diversi decenni poiché i
primi musicisti blues vagavano per il paese lasciando poche o nessuna traccia del
tipo esatto di musica che suonavano o da dove proveniva. Il blues era generalmente
considerato come musica della classe inferiore e quindi veniva ignorato dalle classi
superiori. Per questo motivo, le radici del blues non sono esattamente documentate -
ma quello che sappiamo per certo è che da allora quasi nessun genere è riuscito a
influenzare così tanto le successive vicende della musica popolare.