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L’INTERESSE PER LA NATURA: nel Rinascimento l’uomo si comprende come parte del mondo
e stabilisce che la sua posizione in esso è una posizione privilegiata, in quanto era simile a quella
di Dio, e stabilisce che il mondo è il suo regno.
L’indagine sulla natura, allora, diventa uno strumento indispensabile per la realizzazione dei fini
umani nel mondo; si possono distinguere due aspetti:
La magia, che crede nell’animazione dell’universo e nella possibilità dell’uomo di riuscire
a dominare le forze naturali con lusinghe e incantesimi;
La filosofia della natura, che considera la natura come un qualcosa retto da principi propri; e
la scoperta di questi principi è un compito della filosofia.
Teofrasto Paracelso nacque nel 1493, era un mago ma si può considerare come
l’anticipatore del metodo scientifico. Lui, infatti, affermava che l’uomo era stato creato per
conoscere le azioni miracolose di Dio e per operarne di simili: il suo compito è perciò la
ricerca. Ma questa ricerca si deve basare su teoria e pratica, che devono procedere
parallelamente e d’accordo.
Il principio che deve guidare la ricerca è la corrispondenza tra il macrocosmo (il mondo) e il
microcosmo (l’uomo). Nasce così la medicina, che si fonda su quattro colonne: teologia,
filosofia, astronomia e alchimia (hanno tutte un carattere magico).
Secondo Paracelso, l’edificio del cosmo è composto dall’unione di quattro elementi: Aria,
Terra, Fuoco e Acqua. Quest'unione fu stabilita in tre sostanze: Sale, Zolfo, Mercurio. La
forza che muove i quattro elementi è lo spirito animatore, l’Archeus. Ogni cosa del mondo
ha la sua quintessenza, che non è un quinto elemento, ma è l’elemento che domina sugli altri
e ne esprime la natura fondamentale.