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TRIREMI
AUGUSTO
LE NAVI GRECHE
I FUNERALI
L’ATTENTATO CHE
CAMBIÒ LA STORIA
DEI FARAONI
LA COPPIA IMPERIALE
LE STREGHE E
L’INQUISIZIONE
SARAJEVO, 1914
DANTE
VIAGGIO NELL’INFERNO DEL “SOMMO POETA”
N. 151 • SETTEMBRE 2021 • 4,95 E
10151
I FUNERALI PRESIDENTE
DEI FARAONI RICARDO RODRIGO
TRIREMI
EDITORA
Editore: RBA ITALIA SRL
LE NAVI GRECHE
DANTE
tel. 0200696352 AUREA DIAZ
e-mail: storica@storicang.it
SETTE SECOLI DI ETERNITÀ Direttore generale: ANDREA FERDEGHINI
VIAGGIO NELL’INFERNO DEL “SOMMO POETA” DIRECTORA DE MARKETING
BERTA CASTELLET
RITRATTO DI DANTE Coordinatrice editoriale: ANNALISA PALUMBO DIRECTORA CREATIVA
JORDINA SALVANY
ALIGHIERI. OLIO SU TELA Grafica: MIREIA TREPAT DIRECTOR EDITORIAL
DI AGNOLO BRONZINO. Coordinatrice editoriale Italia: ANNA FRANCHINI ISMAEL NAFRÍA
1532-1533 CIRCA. GALLERIA DIRECTOR GENERAL DE OPERACIONES
DEGLI UFFIZI, FIRENZE. Collaboratori: VÍCTOR LLORET BLACKBURN (Consulente JOSEP OYA
FOTO: FINE ART / ALBUM editoriale); LUIGI COJAZZI; MATTEO DALENA; DIRECTOR DE PRODUCCIÓN
ALESSANDRA PAGANO; AMARANTA SBARDELLA; RAMON FORTUNY
BOARD OF DIRECTORS
RAVI AHUJA, JEAN M.CASE, BOB CHAPEK,
NANCY LEE, KEVIN J.MARONI, PETER
RICE, FREDERICK J.RYAN, JR., TRACY R.
WOLSTENCROFT
INTERNATIONAL PUBLISHING
Senior Vice President: YULIA PETROSSIAN
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ARIEL DEIACO-LOHR, GORDON FOURNIER,
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ARCHEOLOGIA
PROGETTO ARCHEOLOGIA DELLA PASTORIZIA
A
lla fine dell’Età del mente esemplari di equini tucky (Stati Uniti) e di Oulu
bronzo, compre- di sesso femminile e di gio- (Finlandia), e che è finanzia-
FINORA LE RICERCHE sa tra il 1200 e il vane età. Proprio dai com- to dalla Fondazione Palarq. Il
archeologiche svolte 700 a.C., sono plessi DSKC ha preso nome progetto è iniziato nel 2018
nella steppa mongola apparsi in Mongolia dei la cultura nomade studiata e mira a comprendere la de-
non hanno preso complessi funerari ceri- dal Progetto di archeologia mografia, la mobilità e le reti
in considerazione
gli spazi domestici. moniali noti come Deer della pastorizia in Mongo- regionali che collegavano le
Gli scavi di questi Stone Khirigsuur Complex lia, diretto da Natalia Égüez, tribù nomadi della Mongo-
ambienti forniranno (DSKC), di cui facevano par- dell’Università spagnola di lia in quel periodo.
nuove informazioni te alcuni tumuli detti Horse La Laguna, a cui partecipano Nei prossimi due anni il
per comprendere Head Mounds (monticel- dei ricercatori dell’Istituto progetto punta anche a get-
meglio il periodo e li testa di cavallo), dove gli catalano di archeologia clas- tare nuova luce sulle origi-
contestualizzare i archeologi hanno trovato i sica di Tarragona, dell’IMF ni e lo sviluppo delle prime
cambiamenti nella
vita quotidiana delle crani e gli zoccoli di alcuni (un’istituzione spagnola per società pastorali nomadi e
popolazioni della equidi lì sepolti. Dagli studi la ricerca nel campo delle di- sulla complessità monu-
cultura DSKC. è emerso che queste cultu- scipline umanistiche) e delle mentale dei paesaggi cul-
re impiegavano prevalente- università del Western Ken- turali delle steppe.
L
a vigilia di Natale, in una se- impieghi pur di provvedere ai bisogni
1888
Muore probabilmente
Niles promise di pubblicare
a causa del mercurio il libro del padre purché Louisa
somministratole per curare
il tifo contratto all’ospedale scrivesse Piccole donne
ALAMY / ACI
di Georgetown.
COPERTINA DELL’EDIZIONE DI PICCOLE DONNE DI ROBERTS BROTHERS. BOSTON, 1869.
BRIDGEMAN / ACI
IN UNA FOTOGRAFIA SCATTATA NEGLI ANNI
OTTANTA DEL XIX SECOLO.
alla scrittura e all’educazione e Amy no le nozze di Meg. La terza, Elizabeth, All’appello manca la secondogenita,
all’arte. Ma come s’intreccia alla fin- morì tredicenne di scarlattina e l’ul- Louisa, che avrebbe ritratto sé stessa
zione la realtà dell’autrice? tima, May, diventò una nota pittrice, e le proprie aspirazioni in Josephine,
seppur eclissata dalla fama della sorel- Jo, la sorella più ostinata. Al pari di
Le sorelle Alcott la maggiore. In Europa May conobbe Louisa, Jo coltiva il sogno di affermarsi
Nata nel 1832 a Germantown, in Penn- un ricco uomo d’affari svizzero, che come scrittrice. Quanto Alcott annotò
sylvania, l’autrice era la seconda delle sposò nel 1878 e dal quale poco dopo sul proprio diario nel 1846 potrebbe
quattro figlie di Amos Bronson Alcott ebbe una figlia, soprannominata“Lulu” riferirsi benissimo al suo personaggio:
e di Abigail May, attivista per i diritti Nieriker. Quando l’ultima delle sorelle «La gente pensa che sono strana e sel-
delle donne e abolizionista, che co- Alcott morì per febbri puerperali, la vaggia [...] Non ho parlato con nessuno
stituì per loro un modello. La primo- bambina raggiunse le zie a Concord, dei miei progetti futuri, ma riusciran-
genita, Anna, seguì un cammino più nel Massachusetts. E all’amata Lu- no». Jo s’innamora, ricambiata, del
tradizionale e andò in sposa all’attore lu una Louisa ormai celebre ma pur ricco Laurie Laurence, eppure prefe-
dilettante John Pratt – alcuni episodi sempre schiva avrebbe dedicato i suoi risce evitare un legame convenzionale
del suo matrimonio ricordano da vici- ultimi racconti. pur d’inseguire le proprie ambizioni a
New York. Ancora una volta il diario zia facoltosa. Anche questa decisio- mise in pratica i dettami del trascen-
di Louisa aiuta a ricostruire le scelte ne sembra rispondere a una vicenda dentalismo, un movimento secon-
di Jo: «Mi piace la sensazione di essere autobiografica dell’autrice: nel 1834, do il quale l’individualismo, inteso
indipendente e, sebbene la mia non quando Louisa era ancora una bam- come continuo miglioramento di sé
sia una vita facile, è libera e mi piace». bina, Bronson Alcott si trasferì con la stessi, si coniuga con la coscienza di
A New York Jo conosce il professor famiglia a Boston per aprire la Temple una fratellanza universale e l’unione
Friedrich Bhaer, con il quale fonda un School, un centro fondato sulla libera con la natura. Tali principi, uniti a
istituto scolastico a Plumfield, la te- espressione e sulla responsabilizza- quell’aspirazione a un bene superiore
nuta che le ha lasciato in eredità una zione degli studenti. L’educatore vi predicata dal calvinismo, sono tra gli
insegnamenti della scuola di Jo
e probabilmente modellarono
pure il percorso di Louisa.
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UN SACRIFICIO
NECESSARIO
NEL ROMANZO DI ALCOTT la fa-
miglia March patisce ristret-
tezze a causa della Guerra di
secessione. Una volta, affin-
ché la madre possa andare a
trovare il padre, Jo decide di
sacrificare il suo unico tesoro,
i capelli, facendoseli tagliare
per poi venderli (all’epoca
i capelli erano usati per le
parrucche). La sorella Meg le
chiede: «Non ti è dispiaciuto
quando ha iniziato a taglia-
re?». Jo risponde: «No. Non
sono pentita; ma devo con-
fessare che mi ha fatto una
strana impressione vedere i
cari vecchi capelli lì sul tavo-
lo […] Era quasi come se mi
avessero amputato un braccio
o una gamba».
BRIDGEMAN / ACI
JO TAGLIA I CAPELLI. INCISIONE DELL’ARTISTA
HAROLD COPPING. 1868.
migliorò grazie al grande successo di In una lettera del 4 settembre 1873 aveva prestato servizio come infermie-
Piccole donne, che nel suo diario definì affermò: «Mi piace aiutare le donne ra a Georgetown, dove contrasse il tifo.
«il primo uovo d’oro del brutto ana- a essere sé stesse, e questo è, a mio Il medicinale a base di mercurio usato
troccolo». Raggiunta una certa stabilità parere, il miglior modo di risolvere la per curarla probabilmente ne procurò
economica, s’impegnò di più nel socia- questione femminile». Nelle sue opere la morte, avvenuta a cinquantacinque
le: lottò per l’abolizione della schiavitù permise ad altre donne d’inseguire i anni. Le sopravvissero Jo, Meg, Beth e
e iniziò a collaborare con l’importante propri sogni, immaginare alternative e Amy, un segno indelebile nella storia
periodico femminista Woman’s Jour- preferire un amore sincero al raggiungi- della letteratura e delle donne.
nal. Partecipò pure al Congresso del- mento di un più alto status sociale. Ma AMARANTA SBARDELLA
le donne di Syracuse (New York) nel le sue eroine non dimenticano il pros- SCRITTRICE E TRADUTTRICE
1875, battendosi per il diritto di voto simo, soprattutto nei momenti di diffi-
alle donne, che ottenne a Concord per coltà, come nella Guerra di secessione Per TESTI
Piccole donne
saperne Louisa May Alcott.
la prima volta durante l’elezione del americana. Louisa conosceva bene tale di più Einaudi, Torino, 2019.
comitato di una scuola locale. realtà perché per alcuni mesi, dal 1862,
Regine
LA VERA STORIA AL FEMMINILE
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LA POLARIS intrappolata
NÓMADAS. A inicios del siglo XVII,
nei ghiacci durante
el francés il ritorno
Jacques Callot grabó
dalla spedizione
estampas muypolare.
realistas de
Olio dicomitivas
William Bradford. 1875. gitanos.
y campamentos
Taubman Museum of Art,
Roanoke (Stati Uniti).
A
lla fine della Guerra di se- Il prescelto per guidarla fu Char- dimostrato di non avere nemmeno
cessione (1861-1865), gli les Francis Hall, che negli anni pre- particolari doti per il comando.
Stati Uniti avevano biso- cedenti si era fatto notare grazie a Il governo statunitense gli conse-
gno di recuperare l’unità e due spedizioni nell’Artico. Il suo gnò un rimorchiatore a vapore usato
l’orgoglio nazionali. Per riuscirci non entusiasmo era palese, tanto che nella guerra appena conclusasi, che
vi era niente di meglio di una grande affermò: «In parecchi credono che venne rinforzato e battezzato per
impresa che riempisse le pagine dei io abbia uno spirito avventuriero e l’occasione USS Polaris. Hall sarebbe
giornali e la cui eco risuonasse in tut- un cuore audace, ed è per questo che salpato alla guida di un equipaggio
to il globo. O almeno questo è quanto vado al Polo Nord. Non è così [...] La di diverse nazionalità. Assieme a lui
dovette pensare il presidente Ulysses zona dell’Artico è la mia casa. L’amo viaggiava il tedesco Emil Bessels,
S. Grant quando decise di sponsoriz- profondamente». Tuttavia Hall pos- medico e capo della squadra scien-
zare una spedizione che avrebbe rag- sedeva scarse conoscenze in ambito tifica incaricata, tra le altre cose, di
giunto il traguardo in cui molti aveva- marinaro – di professione infatti era realizzare studi astronomici e os-
no fallito: la conquista del Polo Nord. giornalista – e in seguito avrebbe servare la traiettoria e la velocità dei
IN VIAGGIO
VERSO IL
POLO NORD OCEANO
ARTICO
PRIMA DELLA POLARIS la rotta GR
verso il Polo Nord era stata 2 OE
NL
esplorata da altre imbarca- 1
AN
DI
zioni che erano passate per A
la zona nord-ovest della Gro-
enlandia e avevano risalito la
baia di Baffin 1 . Nel 1852 il
britannico Edward Inglefield
scoprì che il canale di Smith
2 era navigabile. Tra il 1853
e il 1855 lo statunitense Eli-
sha Kent Kane risalì il canale
fino a che il ghiaccio bloccò la
nave a 78º N; un’incursione a
piedi portò lui e i suoi al record
TAUBMAN MUSEUM OF ART, ROANOKE, VIRGINIA
New York
di latitudine, 81º N. Al ritorno
Kane fu accolto negli Stati Uniti
come un eroe. Nel 1861 un al- Polaris (1871)
ghiacciai. Hall fece salire a bordo an- assistente navigatore, scrisse: «Al- tro lo scafo, era un passo in più verso
che una coppia d’inuit e la loro figlia cuni membri dell’equipaggio sono l’ignoto. Il giorno prima di superare
adottiva. Il 29 giugno 1871 la Polaris sempre pronti a disobbedire, e se il canale di Smith e affacciarsi sull’o-
partì dal molo Brooklyn Navy Yard Hall pretende che si faccia qualcosa, ceano Artico, Hall scrisse sul diario:
di New York. Un mese più tardi già non lo faranno di sicuro. A bordo ci «La Polaris si congeda dalla civiltà.
navigava a sud della costa occiden- sono due fazioni, se non tre». Che Dio ci aiuti». Quando il 2 set-
tale groenlandese e, dopo una forte tembre (secondo altre versioni, il 30
tempesta, superava il Circolo polare Verso l’ignoto agosto) raggiunse gli 82º 16’, la nave
artico, a 66º 33’ di latitudine nord. L’imbarcazione si stava avvicinando divenne l’imbarcazione che aveva
A Prøven Hall ingaggiò Suersaq, un alla latitudine massima sino a cui si navigato più a nord nella storia. Gra-
esploratore e cacciatore esperto na- erano spinti i viaggiatori preceden- zie al clima miracolosamente mite di
tivo della Groenlandia, che portò con ti. Ogni nuovo miglio percorso, quell’anno, Hall e i suoi erano or-
sé la moglie e i tre figli. in quelle acque disse- mai a soli ottocento chi-
Man mano che procedevano ver- minate di lastre di lometri dalla meta.
so nord, i marinai divenivano sem- ghiaccio alla deri- Eppure l’equipag-
pre più impazienti e insofferenti nei va, che spin- gio era diviso: alcuni
confronti di Hall. George E. Tyson, gevano con- volevano andare
avanti, mentre al-
tri pensavano fos-
Durante i viaggi nell’Artico se una follia. Dal
Hall comprese l’utilità di poter canto suo, Hall era
incerto. Alla fine
contare sull’aiuto degli inuit
/ ALBUM
dietreggiare l’imbar-
HALL IN COMPAGNIA DI DUE INUIT NEL PRIMO VIAGGIO NELL’ARTICO (1860-1862). cazione senza che se
CANALE DI SMITH. In questa zona a nord della baia di Baffin la Polaris andò a sbattere contro un iceberg
e una parte dell’equipaggio finì alla deriva su una lastra di ghiaccio.
ne accorgessero. Decisero quindi queste spedizioni Hall iniziò a sen- diario: «Hanno così fine gli ambiziosi
di fermarsi in una piccola baia nella tirsi male: era debole, aveva nausea e progetti del povero Hall». Dal canto
parte nord-occidentale della Gro- febbre. Dopo alcuni giorni cominciò suo, Bessels confessava freddamen-
enlandia, a 81º 38’ N, in una fonda a delirare. Sebbene il dottor Bessels te: «La sua morte è quanto di meglio
che Hall chiamò Thank God Harbor, gli avesse diagnosticato «paralisi potesse accadere alla spedizione».
per passare lì l’inverno e riprendere e apoplessia», si trattava forse di
il viaggio verso il Polo in primavera. un’embolia cerebrale. Hall morì la Alla deriva
Le settimane seguenti Hall e l’e- notte dell’8 novembre 1871. Il giorno In realtà, invece di placare gli ani-
quipaggio si dedicarono a esplorare dopo l’intero equipaggio partecipò mi, il decesso del comandante peg-
i dintorni sulla slitta. Durante una di al corteo funebre. Tyson annotò sul giorò la situazione. Il nuovo capo,
Sidney O. Budington, permise che
i marinai bevessero, rubassero ci-
bo, giocassero a carte e litigassero di
AVVELENATO? continuo nella fredda e oscura notte
groenlandese. I ghiacci mantennero
intrappolata la Polaris fino all’estate
HALL MORÌ con la convinzione che qualcuno avanzata. Il 12 agosto 1872 la moglie
l’avesse avvelenato. Nel 1968 il suo corpo di Suersaq diede alla luce un bambi-
venne riesumato e le analisi dimostrarono no, che chiamarono Charles Polaris.
che nelle sue ultime settimane aveva ingeri- Quasi fosse di buon auspicio, quello
to una grande quantità di arsenico, che all’e- stesso giorno il ghiaccio si ruppe e la
poca era però usato anche come medicina.
nave poté riprendere la navigazione,
IL CORTEO FUNEBRE DI HALL. INCISIONE DEL 1880.
ma non verso il Polo Nord, bensì ver-
so sud, di ritorno a casa. Una volta
DEA / SCALA, FIRENZE
SOPRAVVIVERE su lastre
di ghiaccio. Una volta il
ghiaccio si ruppe mentre
i naufraghi riposavano in
una tenda improvvisata.
Illustrazione del 1876.
I PROSSIMI VIAGGI:
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n n n
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Profumi,
dall’igiene
alla seduzione
In Età moderna i profumi erano usati per prevenire i contagi
e i cattivi odori e per migliorare l’attrattiva personale
O
ggi il profumo è consi- dole perianali dell’animale omonimo,
derato per lo più una so- conosciuto anche come civetta afri-
stanza liquida utilizzata cana. Erano particolarmente richiesti
per conferire un odore anche l’ambra grigia – una secrezio-
gradevole ad ambienti o persone. ne dell’intestino del capodoglio – e
Tuttavia questo significato differi- il muschio animale, che proviene da
sce da quello che aveva secoli fa. In una ghiandola del cervo muschiato
alcuni testi del XVII secolo, come maschio. Queste sostanze potevano
per esempio il Tesoro de la lengua ca- essere usate sui capelli e sui vestiti,
stellana di Sebastián de Covarrubias, ed erano anche molto apprezzate per
era definito così: «Pastiglia odorosa, profumare i guanti e altri indumenti
o simile, che quando viene messa sul di pelle come i farsetti – delle specie
fuoco emana un fumo odorifero, da di camicie imbottite maschili – e i
cui prende il nome. E da cui deriva- bustini. Venivano anche utilizzate per
JEANNE D’ALBRET acquista
no anche profumare, profumato, e elementi del corredo domestico come
nel negozio del profumiere
profumiere». In epoca moderna la scatole, vassoi, scrigni e fiaschette. René i guanti avvelenati
parola profumo rimandava quindi a che, secondo la leggenda,
sostanze non esclusivamente liquide Profumi d’Italia provocheranno la sua morte.
e aveva una relazione più diretta con L’ambra grigia era molto ricercata per- Olio di P.C. Comte. 1858.
ALAMY / ACI
GUANTI IN PELLE CON MERLETTO AL TOMBOLO IN ORO. 1600 CIRCA. mediterranea –, era usato per pro-
AN
/A
CI
UN PROFUMIERE estrae gli aromi di diverse piante nel suo laboratorio. Incisione del 1790.
Nella capitale francese andò con lei il che le epidemie fossero favorite dai mune, il profumo era diventato un
suo profumiere e astrologo, Renato cattivi odori; perciò si fumigavano metodo per proteggersi dal fetore che
Bianco, chiamato René Le Florentin, gli interni delle abitazioni bruciando pervadeva gli ambienti chiusi.
che ottenne un grande successo com- piante aromatiche.
merciale con la sua bottega sul Pont Si diffuse anche l’uso del cosiddet- Luigi XIV, il re profumato
Saint-Michel. La leggenda narra che, to pomo d’ambra, un ciondolo sferico Nel 1693 Simon Barbe, il profumiere
per ordine della stessa Caterina, Bian- traforato, generalmente in oro o in di Luigi XIV, pubblicò il trattato Il pro-
co s’incaricò dell’assassinio di Jeanne argento, che conteneva sostanze aro- fumiere francese, in cui spiegava i vari
d’Albret, la regina di Navarra, con un matiche dai presunti effetti benefici modi per estrarre le fragranze dei fiori
paio di guanti avvelenati. contro la peste. I proprietari di questi e creare composizioni olfattive d’ogni
Ai profumi si attribuivano raffinati gioielli, rappresentativi di tipo. Barbe riferisce che gli aromi più
anche virtù medicinali, in un alto status sociale, li indossavano richiesti erano fiori d’arancio, rosa,
particolare la capacità di pre- intorno al collo o alla vita e se li avvi- noce moscata, nardo e gelsomino. Le
venire le malattie contagio- cinavano spesso al naso in pubblico. sue raccomandazioni pratiche inizia-
se. A partire dall’epoca della Inoltre, in un periodo storico in cui vano con l’uso del sapone profuma-
peste s’impose la credenza farsi il bagno non era una pratica co- to, un prodotto così apprezzato che
Jean-Baptiste Colbert, ministro delle
finanze del re sole, fece venire appo-
Luigi XIV era «delicatamente sitamente degli artigiani da Venezia
per produrlo in Francia. Nel suo trat-
profumato»; dai suoi abiti tato, Barbe descrive Luigi XIV come
emanava l’«acqua degli angeli»
BRIDGEMAN / ACI
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V I TA Q U OT I D I A N A
le forti fragranze di origine animale una grande passione per gli aromi. Il
furono a poco a poco abbandonate a sovrano componeva fragranze, mentre Per SAGGIO
Profumi. Un viaggio attorno
favore di più delicati aromi floreali. Il la sua favorita appoggiava la fabbrica saperne al mondo degli odori, della
di più profumeria, della memoria
profumo era ormai usato per sedur- di Sèvres, dove si producevano boc- Paola Bottai.
re. È in questa fase che entrò in gioco cette di profumo. Qualche anno più De Agostini, Milano, 2021.
ROMANZO
un italiano, Giovanni Maria Farina tardi anche la regina Maria Antoniet- Il profumo
(1685-1766). Fu proprio lui il creato- ta dimostrò un grande entusiasmo per Patrick Süskind.
Longanesi, Milano, 2010.
re dell’acqua di Colonia, che ottenne cosmetici, unguenti e fragranze. Il suo
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di variare la sequenza delle uscite dell’opera e/o i prodotti allegati. Qualsiasi variazione sarà comunicata nel rispetto delle norme vigenti previste dal codice del consumo (D.lgs 206/2005). © 2021 RBA ITALIA S.r.l.
FUNERALI ALLA CORTE EGIZIA
LA MORTE
DEL FARAONE
IL SOVRANO D’EGITTO AL
COSPETTO DELLE DIVINITÀ
In questo affresco presente nella
tomba di Thutmose IV, nella Valle
dei Re, le divinità accolgono il
faraone nell’aldilà. La dea Hathor
e gli dei Anubi e Osiride gli porgono
l’ankh, simbolo della vita, affinché
possa rinascere. Sotto, amuleti
funerari. Museo egizio, Torino.
I DEVOTI SERVITORI
DEL DIO
ANCHE SE PER CONVENZIONE chiamiamo sacerdoti quegli officianti PROCESSIONE
che intervenivano nel culto funerario o nei riti per gli dei, sarebbe più FUNEBRE
corretto denominarli servitori. In Egitto non esisteva un’istituzione A destra, scena
religiosa che funzionava come settore indipendente dal resto dello dalla tomba del
stato. Difatti i sacerdoti – o, appunto, servitori – visir Ramose
erano una sorta di funzionari privilegiati. Tale con portantini
carica era riservata alle famiglie influenti e chi la che reggono un
letto funerario,
ricopriva lavorava nell’amministrazione pubbli- arche, una sedia
ca. Una parte di loro veniva assegnata ai templi e vasellame.
funerari fondati dai faraoni. I numerosi edifici
dipendevano dal grande santuario di Amon a SACERDOTE
Karnak, ma avevano ciascuno un proprio orga- FUNERARIO
LAIS
N-GRAND PA
ORONOZ / ALBUM
rinvenuto a
contare su generose donazioni in perpetuo,
Deir el-Medina.
ovvero per l’eternità. Mostra un
sacerdote sem.
Musée du
Louvre, Parigi.
Osiride! Non permettere che il disastro [una Nel corteo figuravano pure altri sarcofagi
seconda morte, stavolta definitiva] accada di dalle dimensioni maggiori in cui sarebbe
nuovo». All’alba la mummia del faraone face- stata introdotta la bara con la mummia una
va ritorno al palazzo dove, in segno di affetto, volta trasportata all’interno della tomba.
le donne l’adornavano con ghirlande di fiori, Su una lettiga più piccola viaggiavano poi i
simbolo di rinascita. In quel momento aveva vasi canopi, in cui riposavano le viscere del
inizio il funerale vero e proprio, una lunga e defunto mummificate a parte. Questi con-
complessa processione durante la quale si tenitori erano protetti dal dio canide Anubi,
succedevano diverse cerimonie che si con- divinità legata alla necropoli e alla mummi-
cludevano con la deposizione della mum- ficazione del defunto.
mia nella tomba e il banchetto funebre. Gli
imbalsamatori avevano già adagiato le spo- Corredi incredibili
glie del sovrano in una Un gruppo di portantini reggeva il corredo
bara antropomorfa, che, nel sepolcro, avrebbe tenuto compagnia
ossia dalla forma al faraone. Nessun abitante dell’Egitto poteva
umana, che veniva competere con il faraone in numero e qualità
riposta in un ca- di rituali funebri e di oggetti presenti nel cor-
tafalco o baldac- redo, realizzati dai migliori artigiani. In que-
chino e collocata sto modo il sovrano poteva tenere con sé per
DEA / SCALA, FIRENZE
Familiari.
Parenti e
congiunti Scrigno
accompagnano canopico.
la comitiva Nel cofanetto
funebre fino sono riposti
al luogo di i vasi canopi,
sepoltura. con le viscere
mummificate
del faraone.
sovrani del Nuovo regno doveva contempla- il sacerdote-lettore, che agiva invece in rap-
re ogni sorta di beni di lusso. Tra gli oggetti presentanza del dio Thot, conoscitore di li-
di uso quotidiano comparivano tessuti, letti, turgie e d’incantesimi. Anche altri sacerdoti
scatole, sedie, fiori, bestiame, unguenti, vi- prendevano parte al corteo: i più importanti
no, maschere, vestiti, pelli esotiche, statue si coprivano con pelli di leopardo, vere o fin-
e perfino uccelli e pesci destinati al sacri- te, che gli conferivano simbolicamente il po-
ficio, proprio come durante le cerimonie tere e ne palesavano il ruolo magico. Accanto
celebrate in vita. Non mancava- a loro sfilava il visir – la “mano destra” del
no ovviamente gli amuleti e gli regnante, che assolveva i compiti di governo
ushabti, statuette che avrebbe- del Paese –, altri nobili della corte e membri
ro magicamente preso vita al della famiglia reale, come le seconde mogli e
posto del defunto non appena i figli. Nel gruppo sfilavano pure alcuni de-
Osiride gli avesse chiesto di gli imbalsamatori intervenuti per dare una
assolvere i compiti del mondo nuova vita al faraone.
ultraterreno. Alcuni uomini appartenenti alla sfera più
intima del defunto – nei testi giunti a noi
La processione sono nove, emblemi della pluralità – tiravano
In testa alla comitiva funebre il supporto con sopra la bara. Se però questa
si trovava il successore del re, era troppo pesante, si ricorreva a corde e a
che svolgeva il ruolo di sacerdote buoi. Mentre il corteo avanzava, si purificava
sem ed era l’officiante principale. la strada con del latte. Seguivano i portantini
Si credeva che incarnasse Horus, con il corredo, mentre altre persone tenevano
figlio del dio dell’inframondo in mano foglie di papiro e di loto. Li accompa-
Osiride, a cui veniva associato il gnavano servitori, musicisti, cantanti e bal-
re defunto. Accanto a lui procedeva lerine che eseguivano danze sacre, e perfino
A, FIRENZE
BALLERINE
MUU
A sinistra,
bassorilievo
della tomba di
Renni a el Kab
in cui si vedono
due ballerine
muu, con il
tipico copricapo,
davanti a un
giardino funebre.
ELISA CASTEL
caso in cui la mummia si fosse deteriorata. A la Valle dei Re. Tutte le imbarcazioni segui-
fianco della bara si collocavano due dei per- vano quella principale, con a bordo la bara e
sonaggi femminili più importanti: la vedova la mummia reale, che era rimorchiata da un
e un’altra donna, che incarnavano le dee Iside altro natante o trainata dalla riva. Altre chiat-
e Nefti. Entrambe accentuavano smorfie di te trasportavano il corredo e le offerte. Una
dolore e intonavano canzoni funebri e magi- volta giunti sull’altra sponda, si procedeva
che. Erano loro a guidare il gruppo costituito a deporre il carico. I sarcofagi del faraone e i
dalle prefiche, donne di diversa età che si tra- canopi erano trasportati fino alla tomba nella
mandavano il ruolo da madre a figlia. In più Valle dei Re grazie a delle lettighe, che si sno-
tombe aristocratiche sono raffigurate mentre davano in mezzo al deserto mentre i servitori
alzano le braccia in segno di dolore, si gettano reggevano a spalla il corredo e le offerte.
la polvere sulla testa e piangono; a volte sono
Soste obbligate
ACQUERELLO DI JEAN-CLAUDE GOLVIN, MUSÉE DÉPARTEMENTAL ARLES ANTIQUE © JEAN-CLAUDE GOLVIN / ÉDITIONS ERRANCE.
KENNETH GARRETT
Quando la comitiva era ormai vicina al- occidentale di Tebe. Parte di queste leccor-
la tomba entravano in scena due ballerine nie era consumata in un sontuoso banchetto
muu, che rappresentavano incarnazioni degli nel corso del quale i membri del corteo e i
antenati, davano il benvenuto al corteo e familiari, agghindati con le vesti migliori,
concedevano l’autorizzazione ad avanzare. celebravano il felice “approdo” del defunto
Nei funerali la musica e la danza erano fon- nell’aldilà. Non era un pasto comune e faceva
damentali per la rinascita del defunto. parte delle tappe finali del funerale. Data la
sua importanza, richiedeva sacrifici propi-
Davanti alla tomba ziatori di animali, libagioni e fumigazioni
All’ingresso della sepoltura, che sarebbe con incenso, come avveniva in quasi tutti
stata la casa terrena del re e il luogo del suo i rituali dell’antico Egitto. Una parte delle
eterno riposo, si compivano gli ultimi rituali offerte era collocata nella tomba perché gli
e si pronunciavano le “glorificazioni”, ossia egizi credevano che i defunti avessero bi-
lodi del faraone scomparso. Il rito più rile- sogno d’idratarsi e nutrirsi al pari dei vivi.
vante era la cerimonia di apertura degli occhi Una volta che i sacerdoti della necropoli
e della bocca, che serviva a ravvivare i sensi e avevano sigillato la sepoltura, i componenti
le pulsioni che il defunto aveva avuto in vita del corteo abbandonavano la Valle dei Re,
– in particolare la vista, il gusto e il sesso – certi che il faraone avrebbe superato con
perché potesse utilizzarli nell’oltretomba. successo il giudizio finale e che si sarebbe
A questo punto s’introduceva la bara con goduto la nuova vita nell’aldilà.
la mummia negli altri sarcofagi trasportati ELISA CASTEL
dal corteo. Assieme al sacerdote-lettore e EGITTOLOGA
Nel sepolcro erano già state deposte pure Jan Assmann. Einaudi, Torino, 2002.
Il libro dei morti egiziano
grandi quantità di cibo e di bevande, prepa- Pietro Testa. Harmakis, Montevarchi, 2018.
rate nelle cucine dei templi sparsi sulla riva
TRIREMI
Le principali città dell’antica Grecia
avevano a disposizione flotte belliche composte
da decine di triremi. Ogni imbarcazione era
spinta dalla forza bruta di 170 rematori
L’OLIMPIA
Ricostruzione di una
trireme dell’antichità,
l’Olimpia. Realizzata nel
1987 dall’ingegnere navale
John Francis Coates,
solcò il Mediterraneo
per sperimentare il sistema
di navigazione di queste
navi da guerra.
MIKE ANDREWS / BRIDGEMAN / ACI
C R O N O LO G I A
Navi per
il controllo
dei mari
700 a.C.
I rilievi del palazzo di
Sennacherib a Ninive
mostrano le prime immagini
di triremi, una corinzia
e l’altra fenicia.
493-492 a.C.
Temistocle diviene arconte
eponimo di Atene e ne
promuove lo sviluppo navale
e commerciale. Ha inizio la
trasformazione del Pireo.
480 a.C.
C
Vittoria della flotta greca
contro l’armata persiana nella UN’ANTICA hi è padrone del mare diviene
BIREME padrone di tutto». Molto pri-
battaglia navale di Salamina
(golfo Saronico), durante la Un cratere risalente ma che Cicerone pronuncias-
Seconda guerra persiana. al 735-720 a.C.
venne decorato se queste parole i greci l’ave-
con questa scena in vano già capito fin troppo
429 a.C. cui campeggia una bene. Nel V secolo a.C. Atene mobilitò ogni
Negli scontri di Patrasso nave a due file di mezzo per trasformare il Pireo nel porto mi-
e di Naupatto l’armata remi. Rappresenta
litare più importante della Grecia. I suoi
ateniese sconfigge quella forse il rapimento
spartana malgrado di Elena da parte edifici non avevano nulla da invidiare allo
l’inferiorità numerica. del troiano Paride. splendore dei templi centenari, perché ven-
DAVID PARKER / SPL / AGE FOTOSTOCK nero progettati per ospitare la maggiore ar-
405 a.C. mata del mondo ellenico. Nelle darsene ri-
La flotta spartana guidata posavano non meno di trecento triremi, le
da Lisandro sbaraglia quella navi da guerra più famose dell’antichità.
ateniese nella battaglia La trireme fu il frutto del continuo
di Egospotami, nello stretto
progresso della tecnologia
dei Dardanelli.
navale greca. Nell’Iliade
376 a.C. Omero menziona delle im-
La nuova armata
barcazioni dette triacóntere o
ateniese, diretta pentecontere a seconda del nu-
da Cabria, batte gli mero di rematori utilizzati (trenta
ALAMY / ACI
E
/G
T ER
OT
J. P
DEI MARI
quadra, la gabbia, bianca
e di canapa o lino. Per
alleggerire il peso della
nave, prima di ogni
battaglia l’albero era
Era la nave per eccellenza dell’antichità: lasciato nel porto.
oltre ai greci, la usarono altri popoli del
Mediterraneo come i fenici, i cartaginesi
o i romani. Le caratteristiche erano molto
simili, tranne che per alcuni elementi.
DATI TECNICI
Artimone
Lunghezza: 36-40 metri Questa vela minore
Larghezza massima: 3,5-6 metri era collocata vicino
alla prua e facilitava
Peso: 46 tonnellate il controllo della
Equipaggio: 200 membri di cui direzione. Durante
170 rematori (per ogni lato della la battaglia rimaneva
nave, 31 rematori al livello superiore, smontata nella stiva
per poter essere usata
27 al medio e 27 all’inferiore)
in caso di fuga.
Velocità massima: 16,7 km/h
Coperta
La trireme di tipo
catafratto poteva
contare su una coperta
per proteggere i rematori
da precipitazioni e
proiettili. In quella afratta
invece la fila superiore
remava a cielo aperto.
Sperone
L’embolos era una
struttura di quasi
500 chili ricoperta
di bronzo. Non serviva
solo per caricare,
ma anche per ridurre
l’impatto delle onde
sulla prora.
ILLUSTRAZIONE: SOL 90 / ALBUM
Chiglia
Era in legno di quercia, perché dalla sua resistenza
dipendeva l’integrità della nave, e si prolungava
fino alla prua per sorreggere lo sperone.
Poppa
La parte superiore era costruita a forma
incurvata verso l’interno della trireme,
quasi fosse la coda di uno scorpione.
Corridoio
Si estendeva lungo la coperta
centrale, sopra i rematori.
Accoglieva il primo ufficiale, i
nostromi e il capo dell’equipaggio.
Timone
Due remi di
dimensioni maggiori
e situati a poppa
fungevano da timoni.
Li governava il pilota
o kybernetes.
I REMATORI
I tre livelli erano sfalsati su entrambi i lati
così da migliorare la stabilità della nave.
I talamiti si collocavano alla base dello
scafo e pativano le condizioni peggiori;
al livello intermedio si trovavano gli
Remi
La lunghezza zygiti e al superiore i traniti, obbligati
dei remi di solito a svolgere uno sforzo maggiore per
era di 4,5 metri. via della posizione soprelevata.
GOLFO SARONICO
Nelle sue acque ebbe
luogo la battaglia di
Salamina nel 480 a.C.,
tra greci e persiani.
Le triremi svolsero un
ruolo fondamentale
per la vittoria greca.
N
il capitano, scelto tra i cittadini più abbienti
el 1987 l’architetto navale John Francis Coates e per svolgere l’incarico per un anno. Il trie-
alcuni accademici dell’Università di Cambridge
rarca doveva pagare di tasca propria parte
hanno deciso d’imbarcarsi sulla riproduzione di
del costo della campagna. Era al comando di
una trireme classica, l’Olimpia. La nave ha solca-
to le acque del Mediterraneo onorando la sua fama, ma i altri cinque ufficiali: l’ipotrierarca o secondo
170 rematori hanno raggiunto la velocità massima di nove ufficiale, il pilota o cibernete (kybernetes),
il prorèta o ufficiale di prora e sorveglianza
nodi solo per cinque minuti. un’ora non avevano più for-
(prorates), il comandante dei rematori (keleu-
Pur trattandosi di professio- ze. Senza dubbio la prepa-
stes) e il tesoriere (pentecontarchos). C’erano
nisti, hanno riscontrato in- razione, l’allenamento e l’e-
numerevoli difficoltà nel co- sperienza dei greci erano di anche una decina di marinai e qualche mi-
ordinarsi. Non solo: quando gran lunga superiori. Si può litare (dieci opliti e quattro arcieri). Il resto
l’Olimpia ha dovuto affron- solo lontanamente immagi- dell’equipaggio, cioè 170 uomini, era costi-
tare raffiche contrarie che nare l’incredibile sforzo che tuito dai rematori.
arrivavano perfino a 25 no- gli antichi rematori delle tri- Si calcola che nella flotta ateniese ci fos-
di (46 km/h), con il mare in remi impiegavano per ore in sero più di 50mila vogatori. In pochi erano
burrasca e onde altissime, i piena battaglia. Non a caso schiavi o stranieri, visto che la maggior parte
talamiti – i rematori della fila erano molto apprezzati per di loro apparteneva alla classe dei teti, cioè
più bassa – non riuscivano le loro straordinarie qualità e dei cittadini dalle poche risorse e incapaci
a vogare. Gli altri, posti ai li- perché nell’armata ne erano di affrontare i costi richiesti per combatte-
velli intermedio e superiore, necessari a migliaia, e rice-
re da soldati. Lo sviluppo dell’armata come
hanno mantenuto il ritmo vevano un salario che ben si
con immensa fatica, e dopo accordava alle loro fatiche.
grande baluardo della democrazia ateniese
durante il V secolo a.C. consentì a questa
classe sociale di esercitare una maggiore in-
fluenza sull’aristocrazia. Non è un caso che a Alla fine, come offerta, si spargeva una cop-
quell’epoca i cittadini ateniesi iniziassero a DOPPIA pa di vino sulla prua e sulla poppa.
FUNZIONE
considerare i loro capitani come “timonieri” Durante il viaggio i rematori seguivano
Tutte le triremi
che guidavano “la nave dello stato”. avevano sulla
gli ordini del keleustes, che venivano im-
prua speroni partiti a voce alta o colpendo un ceppo con
Un equipaggio disciplinato come questo, una mazza. Quando lo strepito del mare o
La partenza della flotta, al comando di uno o conservato della battaglia ne impediva l’ascolto si ri-
più ammiragli (strategoi), era un evento im- nel Museo correva all’aulos, uno strumento a fiato ad
archeologico del
portante per la città. Grazie all’allenamento Pireo. Servivano ancia doppia con cui si segnava il ritmo della
e alla disciplina, i membri dell’equipaggio per assaltare vogata. I rematori stessi si coordinavano tra
si disponevano ai loro posti con una velo- il nemico e di loro grazie a canti tradizionali e i casi di
cità straordinaria – in soli trenta secondi, anche per ammutinamento erano rarissimi: per questo
ridurre l’impatto
in base a una simulazione moderna – e ve- motivo l’equipaggio della trireme avrebbe
delle onde.
rificavano poi il corretto funzionamento reagito gettando in mare qualsiasi keleustes
delle attrezzature, degli strumenti e che avesse provato a usare la frusta.
delle armi. Aveva quindi ini- Visto il faticosissimo lavoro al
zio una cerimonia religiosa quale erano sottoposti, era
che avrebbe assicurato il favore necessario che i remato-
degli dei durante la nuova traver- ri fossero nutriti e idratati a
sata. Un sacerdote era incari- sufficienza. La loro dieta
cato di celebrare il sacrificio includeva pesce in sala-
degli animali prima che il trierar- moia, torte salate d’avena, vino,
ca intonasse una preghiera e un formaggio, verdure e circa sette
inno in onore delle divinità. K. LIVADAS / GETTY IMAGES litri d’acqua al giorno.
Rematori
Keleustes, il comandante
dei rematori che con il
flauto ad ancia doppia
dà il ritmo di vogata
PETER CONNOLLY / AKG / ALBUM
CARICA E
ABBORDAGGIO
SULLO SFONDO DELL’ISOLA DI SALAMINA e del
promontorio di Cinosura, centinaia d’imbarcazioni
combatterono in uno spazio ridotto durante la
celebre battaglia navale della Seconda guerra
persiana (480 a.C.). Una trireme greca completa
la manovra per assaltare una nave persiana
conficcando lo sperone nel fianco destro, o di
tribordo, e distruggendo buona parte dei remi.
I nemici ricorrono a frecce e giavellotti per
difendersi dagli aggressori prima che la nave
precipiti in fondo allo stretto.
Opliti
MASSACRO NAVALE
Quando una nave veniva
affondata, i soldati che cadevano
in acqua morivano annegati
o trafitti dalle frecce delle
imbarcazioni nemiche, come
accadde a Salamina nel 480 a.C.
SOMMOZZATORI E SABOTATORI
L
tutta la nave, e quindi non rimaneva spazio
e battaglie navali non si svolgevano solo sulla super- per immagazzinare cibo o per dormire. Per
ficie, ma anche sotto. Dal IX secolo a.C. gli eserciti
questo motivo la navigazione delle triremi si
dell’antica Grecia potevano affidarsi a sub profes-
limitava alle ore diurne, e di notte si attracca-
sionisti. Molto famoso era Scilla di Scione, vissuto
intorno al 500 a.C., che secondo Erodoto sott’acqua riu- va in cerca d’approvvigionamento e riposo.
sciva a coprire la distanza di un chilometro e mezzo. Con
Nel fragore della battaglia
l’aiuto della figlia Hydna, cadevano in acqua durante
Il momento cruciale degli assalti nel corso
Scione si aprì il cammino le operazioni di stivaggio.
delle battaglie navali era quello in cui veni-
tra gli scafi e tagliò le anco- Oltre a ciò, raccoglieva-
re delle navi persiane che no frutti di mare, alghe o vano usati come arieti i famosi speroni pre-
avevano attaccato la Grecia. spugne, collaboravano alla senti sulla prua. In tal modo si squarciava il
Aiutò inoltre a coprire la ba- costruzione di ponti e porti fianco, o murata, della nave nemica. La ca-
ia di pali per impedire che o intervenivano nella ripa- rica avveniva alla massima velocità, intorno
le imbarcazioni nemiche si razione e nella pulizia degli a nove nodi (16,7 km/h), e richiedeva l’uso
avvicinassero. Va ricordato scafi. La pressione a eleva- di tutte le abilità e l’esperienza del pilota.
che questi palombari non te profondità provocava lo Se la nave nemica riceveva un impatto di-
agivano solo in combatti- scoppio del timpano, e in retto, per lei non c’erano più speranze, ed
mento: erano assunti an- molti risalivano sanguinan- erano pochissimi i membri dell’equipaggio
che per recuperare il bottino do dalle orecchie e dalla che riuscivano a salvarsi, anche perché la
delle navi naufragate vicino bocca (emottisi). Per questo
maggior parte di loro non sapeva nuotare.
alla costa o le eventuali parti motivo di solito preferivano
del carico di una nave che forarsi il timpano da soli.
Negli scontri tra navi la cifra delle vittime
era davvero elevata, ma tra le cause dei di-
sastri potevano esservi anche le intemperie.
Per i greci, annegare era la morte peggiore, delle missioni, mentre i marinai e i remato- MORTO IN
perché i defunti non avrebbero mai ricevuto ri si sbrigavano a chiedere lo stipendio, che COMBATTIMENTO
una degna sepoltura e non avrebbero potuto in molti dilapidavano in osterie e bordelli. Questa stele
funeraria di un
raggiungere l’aldilà. Per tale ragione gli stra- Quando i romani conquistarono la Mace- giovane chiamato
tegoi al comando della flotta erano obbligati donia nel 168 a.C., si sorpresero nello scoprire Demokleides,
a recuperare i cadaveri e a salvare i soprav- un’antica trireme, dimenticata in un arsenale che morì in una
vissuti della propria fazione, pena la morte. da circa settant’anni. Quel relitto, che ricor- battaglia navale,
lo ritrae con
Quando l’imbarcazione si arrendeva, ai dava la fine di un’epoca in cui le armate greche
un’espressione
rematori catturati si proponeva a volte di erano state padrone del Mediterraneo, riuscì a malinconica
cambiare armata. In altre occasioni, invece, solcare di nuovo le acque. Non stupisce quindi davanti alla prua
venivano buttati giù dal parapetto o gli veniva l’adozione da parte di Roma di tale modello della nave. Museo
mozzato il pollice perché non potessero più di nave rapida e resistente per fondare su di archeologico
nazionale, Atene.
remare o brandire un’arma, o potevano diven- essa il proprio dominio marittimo.
tare schiavi o essere abbandonati sulle coste. ARTURO SÁNCHEZ SANZ
UNIVERSITÀ COMPLUTENSE (MADRID)
Di ritorno a casa
All’inizio dell’inverno decine di triremi face- Per SAGGI
Atlante delle navi greche e romane
vano ritorno ad Atene navigando assieme a saperne Filippo Avilia. IRECO, Formello, 2003.
di più
tartarughe marine, banchi di tonni o branchi Uomini navi e idee nel Mediterraneo
Filippo Avilia. Quasar, Roma, 2020.
di delfini che saltavano davanti alle prue. La La guerra nella Grecia antica
loro compagnia era di buon auspicio perché Jean-Pierre Vernant (a cura di).
Raffaello Cortina, Milano, 2008.
di solito aiutavano i naufraghi a raggiugere Le grandi battaglie dell’antica Grecia
Andrea Frediani.
la costa. All’arrivo, ogni nave era riparata e Newton & Compton, Roma, 2017.
pulita. I trierarchi presentavano il rapporto
coniugata con un ari- era consapevole: sapeva che per far sì che la
stocratico di nome sua discendenza governasse Roma doveva
C R O N O LO G I A
VIVERE 38 a.C.
Dopo aver divorziato da
27 a.C.
Ottaviano è proclamato
AL SERVIZIO Tiberio Claudio Nerone,
sposato nel 43 a.C., Livia
imperatore e prende il
nome di Augusto. Livia
DP
AN
AL
A IS
ROVESCIO DI UNA MONETA D’ORO CONIATA IN EPOCA AUGUSTEA. BIBLIOTHÈQUE NATIONALE DE FRANCE, PARIGI.
4 d.C. 14 d.C. 29 d.C.
Dopo la morte dei suoi eredi Augusto muore all’età Livia muore a Roma a COPPIA IMPERIALE.
IN QUESTO RILIEVO
e non avendo discendenza di 76 anni. Nel suo 86 anni, in contrasto con DELL’ARA PACIS DI
con Livia, Augusto nomina testamento adotta Livia, il figlio Tiberio. Nel 41 d.C. ROMA, LIVIA È AL
suo successore Tiberio, che entra così a far viene divinizzata dal nipote, CENTRO, TRA AGRIPPA
(A SINISTRA) E IL FIGLIO
il figlio della moglie. parte della gens Iulia. l’imperatore Claudio. TIBERIO. AUGUSTO
È RAFFIGURATO NEL
PANNELLO OPPOSTO.
Un’impertinenza statue di Livia – a volte con gli attributi della
dea Cerere, simbolo di prosperità e fertili-
rimasta impunita tà – e fece coniare delle monete su cui la
moglie appariva con i tratti caratteristici di
S
Giunone. Questa era la dea del matrimonio
I RACCONTA CHE DURANTE IL BANCHETTO seguito alle
loro nozze Livia fosse sdraiata accanto a Ottaviano, nonché consorte di Giove, del quale Augusto
suo novello sposo, quando un giovane si avvicinò al- era rappresentante in terra in virtù del suo
la coppia e, con modi più impertinenti che spiritosi, ruolo di supremo legislatore. L’imperatore
chiese alla donna: «Cosa ci fai qui, se tuo marito è là?», in- concesse alla moglie persino privilegi e onori
dicando Tiberio Claudio Nerone, l’ex consorte dal quale la fino ad allora riservati agli uomini. In questo
donna aveva divorziato per sposare Ottaviano. Il commento modo Augusto e Livia stabilirono il modello
non ebbe conseguenze, ma non sarebbe accaduto lo stesso di famiglia imperiale che avrebbero seguito
se quell’osservazione fosse stata fatta qualche anno più tardi, i loro successori e le classi alte dell’impero.
quando Livia era diventata per i romani un esempio di virtù.
Costumi esemplari
La rilevanza di Livia come moglie dell’impe-
ratore è testimoniata dal suo ruolo di prota-
CLODIA AUGUSTO LIVIA TIBERIO gonista in un episodio prodigioso tipico del-
(63 a. C .-14 d. C .) (58 a. C .-29 d. C .) CLAUDIO
SCRIBONIA
NERONE la cultura romana. Si diceva che pochi giorni
dopo essersi sposata, Livia avesse visitato
la residenza che possedeva a Prima Porta,
vicino a Veio, e improvvisamente un’aqui-
la (l’uccello di Giove, signore degli dei) volò
sopra di lei e le lasciò cadere in grembo una
GIULIA TIBERIO DRUSO gallina bianca che teneva nel becco un ra-
(39 a. C .-14 d. C .) (42 a. C .-37 d. C .) (38-9 a. C .)
metto di alloro, pianta simbolo d’immorta-
lità. Livia allevò la prole della gallina e piantò
il rametto che secondo Cassio Dione avrebbe
MATRIMONI E DISCENDENTI DI AUGUSTO E LIVIA. messo radici e generato un bosco, da cui fu-
rono a lungo prelevati i ramoscelli per cele-
brare i trionfi imperiali: «Livia era stata così
destinata ad accogliere in seno il potere di
mostrarsi davanti al popolo e a suo marito Ottaviano e a guidarlo in tutti i suoi atti».
come madre e moglie esemplare. E così fece: Anche se lo storico suggerisce che Livia
s’impose come perfetta matrona e model- arrivò a dominare il marito, in realtà la donna
lo di comportamento. Mentre altri mem- si limitò a stargli accanto in un privilegiato
bri della famiglia imperiale alimentavano secondo piano. Gli cuciva le vesti, lo accom-
i pettegolezzi e la cronaca scandalistica di pagnava nei suoi viaggi e si faceva vedere al
Roma, Livia si mostrò sempre, come afferma suo fianco sul palco del circo. Augusto s’in-
Tacito, «una donna di irreprensibile mora- tratteneva con lei in lunghe conversazioni
lità, una madre severa, una moglie sollecita in cui, confidando nella sua discrezione, le
e gentile ben oltre quanto ci si potesse at- raccontava importanti segreti; e si diceva che
tendere da una nobildonna romana». prendesse persino appunti per non dimen-
L’imperatore, per l’amore che provava per ticare le osservazioni della moglie.
lei o per l’immagine solida del loro matri- Eppure l’imperatore non si sforzò mai di
monio che voleva trasmettere allo scopo di rimanerle fedele. A Roma la sua passione per
rafforzare la sua politica, fece tutto il pos- le donne sposate era notoria, nonostante il
sibile per metterla in buona luce agli fatto che nel 18 a.C. lui stesso avesse pre-
HERCULES MILAS / ALAMY / ACI
occhi dei romani e contribuì a sentato in senato la lex Iulia, che prevedeva
farne una donna di stato. Or- l’istituzione di un processo contro le donne
dinò per esempio che fossero che si macchiavano di adulterio. Ma una cosa
STOCK
STATUA DI LIVIA collocate in tutta la città delle era promulgare leggi e un’altra governare con
A. EASTLAND / AGE FOTO
PROVENIENTE DA
PAESTUM. MUSEO
ARQUEOLÓGICO
NACIONAL, MADRID.
LA LUSSUOSA VILLA DI LIVIA
Questo affresco raffigurante un
giardino lussureggiante con uccelli
decorava una delle pareti della villa
di Livia a Prima Porta, chiamata Ad
gallinas albas in riferimento al prodigio
che si raccontava sull’imperatrice.
Museo nazionale romano, Roma.
TEMPIO DEDICATO AD
AUGUSTO E LIVIA NELLA
CITTÀ DI VIENNE, IN
GALLIA, ERETTO ALL’INIZIO
DEL I SECOLO D.C.
ACQUERELLO JEAN-CLAUDE GOLVIN. MUSÉE DÉPARTEMENTAL ARLES ANTIQUE © JEAN-CLAUDE GOLVIN / ÉDITIONS ERRANCE
marito. Nel caso dell’imperatore questo era
ancora più importante. Augusto voleva evi-
tare l’incertezza che era seguita alla morte
di Giulio Cesare – scomparso senza lascia-
re un legittimo erede diretto – e puntava a
designare un successore della sua famiglia,
la gens Iulia, possibilmente suo figlio.
A
minare suo successore Agrippa Postumo, il
UGUSTO MORÌ il 19 agosto del 14 d.C., quando si trovava
figlio più giovane di Giulia, invece di Tiberio.
nella sua villa di Nola, vicino a Napoli. Cassio Dione
riporta la voce secondo la quale Livia lo uccise facen- Ma tutte queste voci non sono sostenute da
dogli mangiare dei fichi avvelenati presi da un albero prove e sembrano generate dalle opinioni
da cui Augusto amava raccogliere personalmente i frutti. Questa tendenziose delle fonti classiche quando
storia è ritenuta per lo più una falsità diffusa più tardi da alcuni trattano le figure delle donne potenti, co-
storici. Lo scrittore Anthony Everitt, invece, nella sua biografia me avviene per Messalina o Agrippina. È
dell’imperatore pubblicata nel 2006, propone un’interpretazione altamente improbabile che Livia avesse pia-
alternativa. Dopo un periodo in cui la sua salute peggiorava e sen- nificato o portato a termine qualsiasi atto
tiva la morte avvicinarsi, Augusto ebbe un leggero miglioramento criminale contro Augusto o i suoi familiari.
e probabilmente pensò di rimettere in discussione la scelta di
nominare suo successore Tiberio. Per evitare contrattempi Livia Un matrimonio divinizzato
avrebbe deciso che sarebbe stato meglio affrettare la morte del
Augusto morì all’età di settantasei anni.
marito. Secondo
Everitt, la scelta
Avrebbe speso le sue ultime parole per la
di Livia andrebbe moglie, alla quale avrebbe detto: «Addio,
inquadrata nel Livia, non dimenticare mai il nostro matri-
contesto del «cu- monio». Questa frase è stata interpretata
po senso del do- come una prova del fatto che tra Augusto e
vere che caratte- Livia ci fossero amore genuino e devozione
rizzava la cultura reciproca, a differenza di ciò che avveniva di
politica romana». solito nelle relazioni tra le persone di alto li-
gnaggio, che tendevano a sposarsi principal-
LIVIA OSSERVA mente per interessi politici e sociali.
IL MARITO AUGUSTO
SUL LETTO DI MORTE. Nel suo testamento l’imperatore lasciò a
INCISIONE.
GETTY IMAGES
usato il veleno per sbarazzarsi dei saperne Lorenzo Braccesi. Salerno, Roma, 2016.
BRIDGEMAN / ACI
CERERE BORGHESE.
STATUA DI MARMO DI 2,5
METRI DI ALTEZZA. PRIMA
METÀ DEL I SECOLO D.C.
MUSÉE DU LOUVRE, PARIGI.
HERVÉ LEWANDOWSKI / RMN-GRAND PALAIS
DANTE
SETTECENTO ANNI D’INFERNO
B
ella, la madre di Dante Alighieri,
sognò «di essere sotto un altissi-
mo alloro […] e quivi si sentia par-
torire uno figliolo, il quale nutri-
candosi solo delle orbache, le quali
dallo alloro cadevano […] le parea divenisse
un pastore […] le parea vederlo cadere. E nel
rilevarsi non uomo più, ma uno paone li vedea
divenuto». Il racconto di Giovanni Boccaccio
era allegorico: le bacche indicavano la cultura
di cui si era“nutrito”Dante, l’alloro rimandava
alla gloria poetica, la caduta alla sua morte e la
trasformazione in pavone alla fama che le sue
opere gli procurarono. Tra queste, la più nota
è di certo la Commedia, la cui stesura è inti-
mamente connessa alla vita politica del poeta.
Dante Alighieri nacque a Firenze nel mag-
gio del 1265 sotto il segno zodiacale dei ge-
melli, come ricorda lui stesso nel Paradiso. Il
suo vero nome era Durante, ma non lo usò
mai, secondo Filippo Villani – un cronista del C R O N O LO G I A 1265
UN UOMO
XIV secolo – perché a Firenze a quel tempo Durante Alighieri,
passato alla storia come
si era soliti usare i diminutivi. Era figlio di Dante, nasce nel mese
Alighiero – un uomo d’affari e molto pro-
babilmente anche usuraio – e di Bella, che
FIGLIO DEL di maggio a Firenze.
Figlio di Alighiero e
si ritiene appartenesse alla potente famiglia SUO TEMPO Bella, rimane presto
orfano di madre.
LA CACCIATA DI
DANTE DA FIRENZE.
XIV SECOLO. BRITISH
LIBRARY, LONDRA.
ancora in vita, le informazioni sulla sua figura che vedeva appunto i guelfi filopapali con- MARTE A FIRENZE
abbondano. Secondo alcuni studi ottocenteschi trapposti ai ghibellini filoimperiali. Nell’Inferno
soffriva di attacchi di epilessia, che spieghereb- Nel 1277, quando Dante aveva circa dodici Dante cita la
statua perduta
bero i frequenti mancamenti descritti nell’In- anni, la famiglia combinò il suo matrimonio
di un guerriero
ferno. Questa tesi però non ha mai trovato parti- con Gemma, una ragazza appartenente alla anticamente posta
colari riscontri tra gli esperti. Sono invece noti potente famiglia fiorentina dei Donati. Le su ponte Vecchio,
i suoi problemi alla vista, che cercava di curare nozze si celebrarono tra il 1283 e 1285. Eppu- che ricordava
stando al buio e con sciacqui di acqua fresca. re il poeta era innamorato di un’altra. Ogni come il dio greco
fosse stato il
Secondo diverse fonti, Dante aveva un primo maggio a Firenze si celebrava l’arrivo patrono della
brutto carattere e si scaldava facilmente so- della bella stagione con banchetti e musica in Firenze pagana.
prattutto nelle discussioni di politica. Si rac- tutta la città. Le donne e gli uomini festeggia-
conta, per esempio, che quando era esule in
Romagna montava su tutte le furie contro
chiunque parlasse male della fazione che lui Pare che Dante avesse un brutto carattere,
sosteneva, quella dei guelfi. Il fiorentino ave-
va molto a cuore questo schieramento, per il che si scaldasse nei diverbi, soprattutto
quale prese parte alla battaglia di Campaldino, se si parlava male dei guelfi bianchi
STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 69
Dio
circondato
dai nove
cerchi
angelici
delle anime. Fu allora che il poeta immaginò non ha mai smesso di affascinare. Il fiorentino SU PONTE
un viaggio nei tre regni dell’oltretomba, nel fece proprie le esperienze infernali di perso- VECCHIO
quale si proponeva di esplorare la sofferenza naggi come Orfeo, Teseo ed Ercole tramandate Il preraffaellita
Henry Holiday
dell’inferno, il pentimento del purgatorio e dalla tradizione classica e nella sua opera river- immagina così il
l’ascensione verso Dio del paradiso così da sò le conoscenze di tutta la vita. Alcuni testi secondo incontro
ritrovare la «dritta via» e mostrarla agli uo- – come l’Eneide di Virgilio, il De Repubblica di tra Dante e
mini nel suo poema. Secondo Boccaccio, dopo Cicerone, il De Babilonia civitate infernali di Beatrice. Olio su
l’esilio di Dante Gemma Donati aveva trova- Giacomino da Verona, ma pure l’Apocalisse tela. 1883. Walker
Art Gallery,
to in un baule i primi sette canti dell’Inferno, di Giovanni, la Seconda lettera ai Corinzi di Liverpool.
la prima delle tre cantiche della Commedia. Paolo e il pensiero dei padri della Chiesa – ne
Tuttavia è più probabile che il poeta vi abbia influenzarono il carattere profetico, l’impian-
messo mano solo dopo aver lasciato Firenze. to teologico e lo stile poetico, contribuendo
a definire la struttura e il senso dell’opera.
Un principio ordinatore Se per i suoi predecessori l’inferno era un
Il viaggio che il “sommo poeta” racconta nella indistinto carnaio nel quale le anime era-
Commedia inizia con la discesa agli inferi tra no collocate in maniera piuttosto casuale,
fiamme, demoni e castighi eterni, un topos che Dante adottò dal pensiero di san Tommaso
VII Violenti
Centauri e arpie dominano
il settimo cerchio, suddiviso
in tre gironi: violenti contro
CERCHI DI il prossimo, contro sé stessi
e contro Dio. A ciascuno
corrisponde una
FUOCO E punizione diversa.
Scenari danteschi
Il “sommo poeta” è mosso dall’intento morale
di condurre gli uomini alla rettitudine e alla sal-
vezza. Per far ciò ha bisogno di mostrare tutto il
male, mettendolo in scena in un unico luogo fi-
sico e reale dove ogni elemento, orrendo e ostile,
DAGLI ORTI / SCALA, FIRENZE
Peccatori illustri
BONIFACIO VIII INAUGURA
IL PRIMO GIUBILEO. COPIA DI Tra gli ignavi Dante afferma di riconoscere
UN AFFRESCO DI SAN GIOVANNI
LATERANO OPERA DI JACOPO «l’ombra di colui che fece per viltade il gran
GRIMALDI. BIBLIOTECA rifiuto». In tale figura si è portati a riconoscere
AMBROSIANA, MILANO.
Pietro da Morrone, il monaco eremita che nel
SCALA, FIRENZE
dolore. Proprio in quel momento una «bu- un cane verso le anime dei golosi immerse GLI AMANTI
fera infernal» trascina, solleva e percuote nel fango prima di dilaniarle e divorarle. Dalla DANNATI
alcune anime. Sono i «peccator carnali», o melma si solleva uno dei tanti peccatori di In questa incisione
Gustave Dorè
lussuriosi, coloro che da vivi non seppero gola che si presenta: «Voi cittadini mi chia- ritrae Paolo e
controllare il turbinio delle passioni e ora maste Ciacco: per la dannosa colpa de la gola, Francesca, due
sono sballottati da una tempesta perenne. come tu vedi, a la pioggia mi fiacco». Incal- tra i dannati più
Fra loro Dante nota due anime che «’nsieme zato dal poeta con domande sulla situazio- famosi dell’opera,
vanno, e paion sì al vento esser leggieri»: so- ne politica di Firenze, Ciacco profetizza che abbracciati e
trasportati dal
no Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, gli dopo un breve predominio dei guelfi bianchi vento infernale.
amanti uccisi da Gianciotto, il marito di lei. Il trionferanno i neri grazie all’appoggio di papa
racconto delle sofferenze di Francesca turba Bonifacio VIII; che in città i giusti si contano
Dante al punto di farlo piangere di compas-
sione e poi perdere i sensi.
Nel terzo cerchio (canto VI), sotto una «‘Nsieme vanno, e paion sì al vento esser
pioggia eterna, fredda e opprimente si ma-
terializza Cerbero, altra belva mostruosa e leggieri»: così il “sommo poeta” descrisse
vorace che con le sue «tre gole» latra come il castigo degli amanti Paolo e Francesca
STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 77
sulla punta delle dita ma nessuno li ascolta,
mentre le tre «faville» che hanno infiammato
i cuori generando discordia sono superbia,
invidia e avarizia.
A guardia del IV e V cerchio (VII e VIII can-
to) stanno altre due creature subumane. Pluto
e Flegias sono i demoni-guardiani posti ri-
spettivamente a guardia degli avari e dei pro-
dighi e degli iracondi o accidiosi. Nel primo
caso si tratta di anime costrette a spingere
macigni in direzioni opposte e a insultarsi
quando si scontrano con gli altri dannati. La
loro colpa fu quella di non aver avuto misura
nell’accumulare (avari) o sperperare il denaro
(prodighi) e fra di loro si scorgono molti eccle-
siastici la cui figura è però rovinata dal pecca-
to. Nella palude Stigia sono immersi invece gli
iracondi, che si sbranano l’un l’altro, o gli acci-
diosi, coloro i quali vissero passivamente. Nel
bel mezzo della traversata della palude sulla
veloce imbarcazione del nocchiero Flegias, un
dannato sporco di fango chiede in malo mo-
do a Dante perché egli che è vivo si trova nel
regno dei morti. Il poeta vi riconosce Filippo
Argenti, fiorentino appartenente alla famiglia
degli Adimari e alla fazione dei guelfi neri, no-
WHITE IMAGES / SCALA, FIRENZE
1
XXXI I CA NTO
Tra i traditori della patria è relegato il conte
Ugolino della Gherardesca, nobile pisano
dapprima affine ai ghibellini e poi passato
dalla parte dei guelfi. Il dannato, mentre
addenta il cranio dell’arcivescovo Ruggieri
degli Ubaldini, racconta a Dante di come,
rinchiuso nella torre della Muda di Pisa
assieme ai suoi figli considerati colpevoli
di tradimento, secondo la leggenda si cibò
dei loro corpi per sopravvivere.
FOTO: 1. PRISMA / ALBUM; 2. GRANGER / AURIMAGES; 3. WHITE IMAGES / SCALA, FIRENZE
3
DANNATI
XI X CA NTO
«Se’ tu già costì ritto,
Bonifazio?», chiede a Dante
ILLUSTRI
uno dei dannati. A parlare
è il pontefice Niccolò III, che
il “sommo poeta” condanna
2
LUISA RICCIARINI / BRIDGEMAN / ACI
LA STREGONERIA
E
L’INQUISIZIONE
Anche se la stregoneria era considerata opera
del diavolo, l’Inquisizione spagnola guardava con sospetto
le accuse di questo genere ed emetteva poche sentenze
capitali contro le presunte seguaci del demonio
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STREGHE DA INCUBO
A sinistra, un dipinto di Francisco
Goya raffigurante un gruppo di streghe
che pratica diversi malefici. Museo
Lázaro Galdiano, Madrid. Sopra,
emblema del Sant’Uffizio.
M. A. OTSOA DE ALDA / AGE FOTOSTOCK
T
VISTA DELLA ra il XV e il XVIII secolo in tutto serie d’interrogatori e indagini che culminava
VALLE DI BAZTAN il continente europeo si verifica- in un processo e poteva portare a dure condan-
In questa regione rono periodiche ondate di caccia ne, inclusa la morte sul rogo.
del nord della
Navarra si alle streghe. Tutto iniziava con la Nelle comunità rurali c’erano sempre state
trovano i paesi diffusione di voci su presunte adu- persone ritenute depositarie di conoscen-
di Zugarramurdi nanze notturne di uomini e donne – soprat- ze magiche. Potevano essere guaritrici che
e Urdax, al centro tutto donne – che si riunivano in qualche luo- offrivano pozioni dai presunti effetti mira-
dell’episodio
go appartato per stringere patti con il diavolo. colosi, o indovini che proponevano consigli
di stregoneria
represso Si diceva che le fattucchiere potessero volare su questioni amorose o procuravano amuleti
dall’Inquisizione di notte e che possedessero doti magiche per protettivi. Pratiche di questo tipo coesisteva-
nel 1610. mezzo delle quali eseguivano malefici. Quan- no senza grandi problemi con i riti della reli-
do i sospetti aumentavano o veniva formulata gione ufficiale, anche se in alcuni casi erano
un’accusa concreta le autorità, spesso su ri- classificate come superstizioni. Fu a partire
chiesta della gente del luogo, avviavano una dal XII-XIII secolo che i teologi comincia-
1614 1750
STREGHE
INFANTICIDE?
U
n esempio dell’atteggiamento moderato del
Sant’Uffizio verso le accuse di eresia è offerto
da un caso che arrivò all’Inquisizione di Tole-
do nel 1591. Il vicario o giudice episcopale di
Alcalá de Henares aveva arrestato diverse donne accu-
sate di aver ucciso dei bambini. Una di loro era Juana
Izquierda, una vedova di 60 anni. Sotto tortura aveva
confessato di essere stata morto in loro compagnia».
«una notte in un’alcova», All’andata si era «librata in
dove si erano unite «14 o aria a una mano di distan-
15 streghe e alcuni uomi- za dal suolo» mentre al ri-
ni» che l’avevano cosparsa torno era «rimasta sui suoi
di unguento e poi portata stessi piedi». Portata da-
con loro in mezzo ai cam- vanti al Sant’Uffizio, Juana
pi, dove avevano «ballato «negò di essere stata una
e cantato borbottando tra strega e disse che tutto ciò
i fumi di zolfo». Un’altra che aveva confessato al
notte l’avevano trascina- vicario di Alcalá era stato
ta «con la forza a casa di per paura dei tormenti».
un maniscalco che era il Gli inquisitori la condanna-
padre di un bambino poi rono ad alcune penitenze.
CAGP / PHOTOAISA
ARTI “scienza” che permetteva di riconoscere i della stregoneria. Altri autori invece, come
STREGONESCHE segni del diavolo e che veniva applicata so- Heinrich Cornelius Agrippa, Ulrich Müller,
Sopra, prattutto alle streghe. Uno dei più influenti Samuele Cassini e Johann Wier, erano scetti-
un’illustrazione dal
trattato Sulle streghe fu il Malleus maleficarum (Il martello delle ci sull’efficacia dei malefici e rituali attribuiti
e le donne indovine, streghe), che fu ristampato una trentina di alle streghe e criticavano le persecuzioni e i
del giurista tedesco volte tra il 1486, anno della prima edizio- processi messi in atto contro di loro.
Ulrich Müller ne, e la metà del XVII secolo. I suoi autori,
(o Molitor),
l’inquisitore tedesco Kramer e lo svizzero Dibattito teologico
pubblicato all’inizio
del XVI secolo. Sprenger, offrivano una guida per identifi- Anche in Spagna, nel corso di tutto il
care le streghe e istruire i relativi processi. XVI secolo, teologi come Alonso Fernández
Nella seconda metà del XVI secolo le opere de Madrigal, Martín de Castañega, Pedro
di autori come Lambert Deneau, Jean Bodin, Ciruelo, Francisco de Vitoria o Francisco
Nicolas Remy o del gesuita belga Martin An- Suárez svilupparono una dottrina demono-
toine del Rio contribuirono in modo decisivo logica che può essere considerata mista. In
a porre le basi della credenza dell’esistenza altre parole, accettavano l’esistenza effettiva
delle streghe e sostenevano che alcune volte
i voli e gli eventi portentosi loro attribuiti
potevano essere reali, ma allo stesso tempo
Nel 1526 i teologi invitarono ritenevano che nella maggior parte dei casi
alla prudenza nel giudicare si trattasse solo d’inganni o fantasticherie.
i casi di stregoneria Per questo consigliavano ai giudici di pro-
cedere con la massima cautela quando si
OPUSCOLO IN CATALANO SU UN CASO DI STREGONERIA IN FRANCIA. trattava di determinare ciò che era accaduto
J. BEDMAR / PHOTOAISA
L’atteggiamento dell’Inquisizione spagnola ogni tribunale e che, prima di condannare chi TOLEDO, CITTÀ
nei confronti della stregoneria seguì questa si rifiutava di confessare o era relapso (recidi- INQUISITORIA
linea. Nel 1526, dopo il proliferare di pre- vo), fosse necessario consultare il Consiglio Gli episodi di
stregoneria che
sunti episodi di tale crimine sui monti della della suprema Inquisizione. l’Inquisizione di
Navarra che aveva portato all’esecuzione di Toledo giudicò
più di trenta persone, l’inquisitore generale Streghe possedute dal diavolo nel XVI e nel XVII
Alonso Manrique convocò un consiglio di Dopo le disposizioni del 1526 i giudici in- secolo si conclusero,
nei casi più gravi,
teologi a Granada per discutere la questione. quisitoriali tendevano a respingere le accuse
con fustigazioni
Con una stretta maggioranza di sei a quattro di stregoneria o a concludere i processi con e qualche anno
l’assemblea concluse che, in certe occasioni, i assoluzioni e pene minori. Ciononostante, di esilio.
voli notturni con cui le streghe partecipavano nel 1548 l’Inquisizione di Barcellona perseguì
alle riunioni sacrileghe erano reali. Tuttavia, trentatré donne per crimini di stregoneria
considerato che tali fatti erano complessi da e cinque di loro furono condannate al rogo
trattare, i teologi emisero dieci istruzioni su in un autodafé – proclamazione della sen-
come gli inquisitori dovessero muoversi in tenza da parte dell’inquisitore – tenutosi
casi del genere. Secondo quanto decisero, l’anno seguente. In precedenza il magistra-
venne richiesto ai giudici di procedere a un’a- to aveva consultato i giudici del tribunale
nalisi approfondita dei fatti per determinare di Barcellona e nove prelati per sapere se le
se erano reali o potevano essere attribuiti a fattucchiere avessero realmente le facoltà
fantasie e inganni diabolici. Si stabiliva anche demoniache loro attribuite, ed essi avevano
che nessuno potesse essere arrestato o con- risposto all’unanimità che potevano esse-
dannato sulla sola base della confessione di re possedute corporalmente dal diavolo e
altri presunti rei, che le sentenze dovessero «commettere i malefici e causare le mor-
essere concordate da tutti gli inquisitori di ti confessate», e dovevano quindi essere
COSE IMPOSSIBILI
DA CREDERE
P
edro de Valencia era un prestigioso umanista
dell’Estremadura che all’inizio del XVII secolo
godeva della fiducia del re Filippo III. Quando
scoppiò lo scandalo delle streghe di Zugarramur-
di, scrisse un lungo discorso per l’inquisitore generale
Bernardo de Sandoval in cui confutava la credenza che
le streghe fossero agenti del diavolo. Ecco come Pedro de
Valencia definiva le confes- recati in sogno potevano
sioni delle imputate nell’au- essere spiegate, secondo
todafé di Logroño del 1610: lui, solo con l’effetto alluci-
«Casi sognati e che non nogeno degli unguenti che
sono mai accaduti nel mon- prendevano o come una
do reale né sono mai stati sorta di alienazione men-
scritti se non in poemi o tale: «Bisogna esaminare
libri di favole per divertire se i detenuti conservano la
e spaventare i bambini e la loro capacità di giudizio o
gente volgare». Le testimo- l’hanno persa perché sono
nianze sulla celebrazione di demoniaci o malinconici o
assemblee notturne con il disperati». L’unica punizio-
diavolo alle quali le streghe ne che contemplava era la
e gli stregoni si sarebbero fustigazione.
ORONOZ / ALBUM
PEDRO «adeguatamente castigate». Ma quando il importante ebbe luogo il 7 e l’8 novembre del
DE VALENCIA Sant’Uffizio venne a conoscenza dell’ac- 1610 a Logroño. Furono accusate di stregone-
Nato a Zafra nel caduto, ordinò un’indagine che portò alla ria ventinove persone, la maggior parte delle
1555 e morto a
Madrid nel 1620, destituzione dell’inquisitore di Barcellona. quali abitava a Zugarramurdi e a Urdax; sei di
Pedro de Valencia L’episodio più grave di caccia alle streghe queste furono consegnate al braccio secola-
fu un rinomato in cui fu coinvolta l’Inquisizione fu quello re per essere bruciate sul rogo, mentre altre
studioso di accaduto nella valle di Baztan all’inizio del cinque vennero“bruciate in effigie”in quanto
letteratura classica
XVII secolo. La lotta alla stregoneria portata erano già morte. Per il tribunale inquisitoriale
e della Bibbia.
Qui sopra è visibile avanti dal giudice Pierre de Lancre nella vi- le accuse erano provate e i responsabili ave-
il suo ritratto. cina regione francese di Lapurdi ebbe delle vano commesso i crimini su incitazione del
ripercussioni anche sugli abitanti del nord diavolo. Le confessioni indotte dalle stesse
della Navarra. Le prime accuse arrivarono al autorità ecclesiastiche portarono a migliaia
tribunale di Logroño nel 1609 e portarono di denunce. Nell’area basco-aragonese si era
all’incriminazione di decine di persone, così scatenata un vera e propria psicosi collettiva.
come alla celebrazione di vari autodafé. Il più
Setta demoniaca
L’azione del tribunale di Logroño rompe-
va con la linea moderata dell’ultimo mezzo
Dopo il 1549 l’Inquisizione secolo. Due degli inquisitori che avevano
della Catalogna non giustiziò promosso i processi del 1609 erano con-
più nessuna fattucchiera vinti che gli accusati facessero parte di una
setta molto più ampia di streghe e stregoni,
STREGA BRUCIATA A DERNEBURG (GERMANIA) NEL 1555. «incentrata sull’apostasia della nostra santa
fede e sull’adorazione del demonio».
GRANGER / AURIMAGES
JUAN CARLOS MUÑOZ / FOTOTECA 9X12
D’altro canto il terzo inquisitore che firmò done con ogni mezzo la diffusione. In questo STREGHE CHE
le sentenze del 1610 non era d’accordo con modo si sarebbe evitata la propagazione di NON APPAIONO
le condanne dei suoi colleghi. Era Alonso voci e la creazione di un clima di panico col- Durante l’ispezione
della valle di Baztan
Salazar Frías, il più famoso avvocato del- lettivo. Come scrisse l’inquisitore Salazar, due assistenti
le streghe della Spagna moderna, anche se «la dissimulazione genera tranquillità». In dell’inquisitore
non l’unico. Nel 1611, dopo una lunga visita seguito a questi rapporti, l’istanza suprema Salazar passarono
nelle zone di Zugarramurdi e Urdax, Salazar ordinò la sospensione dei processi ancora in una notte nel luogo
dove si sarebbe
scrisse dei rapporti profondamente critici e corso presso il tribunale di Logroño e volle
dovuto celebrare
scettici sulla procedura inquisitoria. L’uma- concedere una sorta di riparazione alle vit- un sabba e non
nista Pedro de Valencia si espresse in termini time, ordinando la rimozione dei sambenitos videro nessuno.
simili nel Discorso sulle storie di streghe e (abiti penitenziali) esposti nella chiesa, in
sui fatti riguardanti la magia che presentò quanto ritenuti disonorevoli per i familiari.
all’inquisitore generale.
Questi rapporti critici ispirarono nuo- La fine delle persecuzioni
ve istruzioni che la direzione inquisitoriale I requisiti probatori stabiliti nel 1614 rese-
pubblicò nell’agosto del 1614. In esse, senza ro la stregoneria un’eresia molto difficile
negare la reale possibilità di voli e riunioni da provare per l’Inquisizione. Si evitarono
notturne di streghe, si stabiliva la necessità così altre condanne a morte come quelle del
di un’analisi critica delle prove e delle testi- 1610, ma ciò non impedì che in Spagna si
monianze, e la non validità delle confessioni continuassero a verificare episodi di caccia
ottenute con l’uso della tortura e della co- alle streghe simili a quelli registrati in altri
ercizione. L’Inquisizione aggiungeva anche Paesi europei. La stregoneria era un crimine
un’altra raccomandazione: mantenere il si- di giurisdizione mista, cioè se ne poteva-
lenzio sui fatti attribuiti alle streghe, evitan- no occupare sia i tribunali ecclesiastici sia
PITTURA E STREGONERIA ella prima metà del XVII secolo gli episodi di
caccia alle streghe ispirarono molti pittori che
STAATSGEMÄLDESAMMLUNGEN,
NEUBURG.
bruciata ad Anversa nel 1603. Nel dipinto appaiono di- alcune in volo su delle scope 3, mentre altre due passano
versi elementi caratteristici delle storie fantastiche che per il camino 4. Diverse donne rivolgono preghiere a un
circolavano sui rapporti intrattenuti dalle fattucchiere demone appollaiato su un tripode 5, mentre accanto
con i demoni. Due giovani donne sembrano prepararsi a loro altre preparano una pozione in un calderone 6,
a giacere con il diavolo 1. Una vecchia strega sta appli- per la quale potrebbero aver usato gli strani ingredienti
cando un unguento sulla schiena di una giovane 2, per che l’artista mostra in primo piano, tra cui un rospo e un
consentirle di volare. Attraverso la finestra se ne vedono mostro con un occhio solo 7.
L’INQUISIZIONE ROMANA
ROMA SEGUE
L’ESEMPIO SPAGNOLO
I
n Italia l’Inquisizione romana dimostrò la stessa mo-
derazione di quella spagnola nel trattare la stregone-
ria come un’eresia. Nella sua Storia dell’Inquisizione
(1974) Henry Charles Lea evidenzia a tal proposito
le raccomandazioni date ai giudici dall’organo supremo
dell’Inquisizione romana, nelle quali viene prescritta
una procedura «ampiamente basata sulle istruzioni
dell’Inquisizione spagnola pio, Gregorio XV emanò
del 1614». Così, l’uso della una bolla, la Omnipotentis
tortura era limitato e non dei, che aggravava le pene
poteva essere accolta la contro le streghe e gli stre-
testimonianza di coloro goni: se i loro atti avevano
che affermavano di essere causato una morte (per
stati a un sabba, perché esempio, di un bambino),
la si considerava frutto di sarebbero stati consegna-
un’illusione. Curiosamente ti al braccio secolare per
erano i papi i più convinti essere giustiziati, mentre
dell’esistenza della strego- chi aveva provocato lesioni
neria e della necessità di personali o danni ai raccolti
punirla con la massima se- e al bestiame avrebbe rice-
verità. Nel 1623, per esem- vuto l’ergastolo.
DEA / ALBUM
ESECUZIONE quelli civili. Nella penisola iberica, come nel delle alte corti reali permise di frenare, e in
DI UNA STREGA resto d’Europa, furono le corti secolari a di- molti casi di bloccare completamente, queste
L’olio di Francisco mostrarsi più attive e feroci nella repressio- persecuzioni collettive. In ogni caso, a partire
Goya riprodotto
sopra illustra ne di tale crimine. Anche se l’Inquisizione dal 1630, i processi di massa diminuirono in
l’animosità che la ne rivendicava la giurisdizione esclusiva, tutto il territorio spagnolo.
figura della strega molti episodi sfuggivano al suo controllo.
poteva suscitare Tra il 1614 e il 1622, nel principato di Ca- La gente accusa
tra la popolazione.
talogna si scatenò una dura persecuzione, Nonostante questo declino, l’Inquisizione
Alte Pinakothek,
Monaco di Baviera. portata avanti da cacciatori di streghe “pro- continuò a intervenire nei casi di strego-
fessionisti”, sacerdoti creduloni e autorità ci- neria in quanto li considerava crimini di
vili, e che si tradusse in esecuzioni collettive superstizione. Ancora nel luglio del 1700
ordinate dai tribunali locali. Anche in altre l’inquisitore generale esortava i colleghi
regioni spagnole le autorità civili condan- di Logroño a dedicarsi con particolare at-
narono diverse donne al rogo con l’accusa di tenzione alla persecuzione e al castigo del-
stregoneria. L’intervento dell’Inquisizione e le streghe e delle fattucchiere presenti in
quella zona, dopo
che erano arrivate
denunce da parte di
Nel 1700 l’inquisitore famiglie «colpite da
generale sollecitò un malefici a causa di
intervento contro le streghe alcuni incantesimi
attribuiti a queste
CACCIA ALLE STREGHE A SALEM (MASSACHUSETTS) NEL 1693. persone». Tra il 1700
e il 1750 il tribunale
PEABODY ESSEX MUSEUM / BRIDGEMAN / ACI
NATALINO RUSSO / FOTOTECA 9X12
di Logroño istruì una cinquantina di pro- procedere. Poco dopo tre uomini, spaccian- VISTA DI
cessi per sospetti di stregoneria. Eppure la dosi per giudici, rapirono le due donne e, per LOGROÑO
riluttanza dell’Inquisizione a intervenire in costringerle a confessare di essere streghe e Il tribunale
dell’Inquisizione
casi del genere non era sempre ben accolta a rivelare i nomi delle loro complici, le sotto- stabilito a Logroño
dalle comunità locali. Nel 1735 gli abitan- posero a vari tipi di maltrattamento e tortura, tra il 1570 e il 1820
ti della cittadina di Limpias, in Cantabria, tra cui gettarle in una fossa con le mani e i aveva giurisdizione
denunciarono alcune compaesane per stre- piedi legati e fingere di seppellirle vive. su Navarra, Paesi
Baschi, La Rioja e le
goneria, ma l’Inquisizione di Logroño si ri- Episodi come questo rivelano che nel
province di Burgos
fiutò di perseguirle. Il parroco, il giudice XVIII secolo la credenza nella stregoneria e Cantabria.
e le autorità municipali espressero il loro era ancora profondamente radicata nella
disappunto, considerando che la punizione vita quotidiana della gente comune, per
di quelle donne sarebbe servita da esempio quanto non sia facile individuare i casi quan-
alle altre e sottolineando quanto fosse «im- do questi non venivano registrati da tribu-
portante per il bene pubblico emendare lo nali come quelli dell’Inquisizione.
scandalo» che avevano provocato. MARINA TORRES ARCE
In alcune occasioni erano gli stessi abitan- STORICA
L’INQUISIZIONE
INDAGA SU
UN SABBA
Nel 1609 l’Inquisizione ordinò l’interrogatorio dei testimoni
in merito all’episodio delle streghe di Zugarramurdi
per verificare la credibilità delle loro versioni
uando nel 1609 si sep- lative alle riunioni notturne e ai - Si ungono per andare alle sud-
pe delle prime retate di malefici che vi si realizzavano. A dette riunioni? In che parti?
presunte streghe nel- questo scopo inviarono un meti- - Sono sicure di andare fisicamen-
la valle di Baztan, i capi dell’In- coloso questionario all’Inquisi- te a tali riunioni, o si addormenta-
quisizione di Madrid ordinarono zione di Logroño, di cui qui sotto no con l’unguento, e tali cose s’im-
l’esame delle testimonianze re- si presenta un estratto. primono nella loro immaginazione
o fantasia?
Domande da porre alle
imputate e ai testimoni L’inquisitore Alonso de Salazar
nelle questioni di Frías percorse per otto mesi un
ERICH LESSING / ALBUM
1914
ATTENTATO
A SARAJEVO
L’OMICIDIO CHE CAMBIÒ LA STORIA
La mattina del 28 giugno 1914
un gruppo di giovani bosniaci
assassinò a Sarajevo l’arciduca
Francesco Ferdinando, erede
della Corona d’Austria-Ungheria,
e sua moglie Sophie Chotek.
STEFANO BIANCHETTI / GETTY IMAGES
Lungofiume Appel
Municipio
ALAMY / ACI
DELLA BOSNIA
ALL’ARCIDUCA.
I
/ AC
MY
ALA
era l’erede cinquantenne dell’impero au- di Francesco Giuseppe in un momento in
stro-ungarico e possedeva un’immensa cui l’impero cominciava ad affrontare una
fortuna; l’altro, il diciannovenne Gavrilo crisi esistenziale. Il sovrano governava uno
Princip, era figlio di un postino e proveniva stato diviso tra Austria e Ungheria, territori
da un’umile famiglia di contadini della regio- che, a parte il monarca, avevano in comune
ne. Non aveva risorse economiche ed era de- solo i ministeri della guerra, degli affari esteri
terminato a sferrare un colpo alla monarchia e delle finanze. Questa fragile unità, basata FRANCESCO
austro-ungarica, che sei anni prima aveva sul dominio politico di austriaci e magiari GIUSEPPE I
annesso la Bosnia-Erzegovina, per scuoterne sugli altri popoli che abitavano l’impero, era In 25 anni
l’imperatore
le fondamenta e risvegliare la coscienza degli minacciata dall’ascesa del nazionalismo sla-
assistette al
slavi, fossero essi serbi, croati o bosgnacchi vo, in particolare della Boemia a nord e della suicidio del
(bosniaci musulmani), incitandoli alla rivolta Serbia a sud. Quest’ultima aveva trasformato figlio Rodolfo,
contro gli occupanti. Quel colpo fu l’omici- la Bosnia-Erzegovina in una polveriera. all’omicidio della
dio dell’arciduca. Per capire le radici di questa situazione bi- moglie Sissi e a
quello del nuovo
sogna tornare indietro di quasi quarant’an- erede, Francesco
Le ragioni di un attentato ni, quando la vittoria dell’impero russo su Ferdinando.
Francesco Ferdinando non era inizialmente quello ottomano, unita a una grande rivolta
destinato al trono, e nemmeno a vivere a lun- dei popoli balcanici sottomessi ai turchi – a
go: per un certo periodo si temette che potes- cui parteciparono anche il nonno e il padre
se morire di tubercolosi. Invece sopravvisse di Princip – permise a Bulgaria, Romania,
alla malattia, al figlio dell’anziano imperatore Montenegro e Serbia di ottenere l’indipen-
Francesco Giuseppe – suo cugino Rodolfo, denza. I leader serbi coltivavano il sogno di
erede al trono, si suicidò per amore – e al una grande Serbia che includesse nei suoi
suo stesso padre, fratello dell’imperatore, che confini tutti gli slavi dei Balcani sotto la sua
era l’erede diretto in linea di successione e egemonia. Questo ideale aveva però subito
morì di febbre tifoide nel 1896. L’arciduca un duro colpo nel 1908, quando l’Austria-
divenne così inaspettatamente il successore Ungheria aveva annesso la Bosnia-Erzegovina,
C R O N O LO G I A
Marzo Maggio-giugno 28 giugno Ottobre
IL COLPO Gavrilo Princip La Mano Nera, A Sarajevo Si celebra il
concepisce l’idea un’organizzazione Princip uccide processo per
CHE di assassinare ultranazionalista l’arciduca l’attentato.
SCOSSE l’erede alla
Corona austro-
serba, offre il
suo appoggio
Francesco
Ferdinando
Princip è
condannato
L’EUROPA ungarica. a Princip. e sua moglie. all’ergastolo.
UN’EDIZIONE STRAORDINARIA DEL BOSNISCHE POST DI SARAJEVO RACCONTA DELL’ATTENTATO IL GIORNO STESSO.
ELVIS BARUKCIC / GETTY IMAGES
AUSTRIA
UNGHERIA
ROMANIA
Bosnia-Erzegovina
SERBIA
IL PROGETTO LA MONARCHIA
DEL DANUBIO
DELL’ARCIDUCA
mostra l’impero
austriaco e il regno
d’Ungheria; la
AL
alla causa della liberazione della Bosnia. prie aspirazioni politiche. Molti di loro ILI
C/
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GA
DRA
MAPPA DELLA
CITTÀ DI SARAJEVO
PUBBLICATA IN
GERMANIA NEL 1906.
2
1 4
3
SHUTTERSTOCK
DEGLI
ARCIDUCHI GIRA VERSO
IL LUOGO DOVE PRINCIP
LI STA ASPETTANDO.
ASSASSINI
L a comitiva dell’arciduca doveva tran-
sitare necessariamente per il lungo-
fiume Appel, il viale dove si erano appostati
Princip e i suoi compagni. La visita iniziò con
una breve sosta alla caserma militare della
città 1, per poi proseguire lungo la Miljacka
fino al municipio 2. Gli arciduchi subirono
il primo attentato 3 accanto al ponte della
STR / GETTY IMAGES
OMICIDIO A
BRUCIAPELO
Q uando l’auto degli arciduchi si fermò da-
vanti a Princip, questi era circondato dalla
folla e decise quindi di non gettare la bomba che
aveva alla cintura. Estrasse invece la pistola e
sparò due volte quasi a bruciapelo. Il primo pro-
iettile colpì l’arciduca alla giugulare. Il secondo
attraversò la portiera dell’auto e penetrò nell’ad-
dome dell’arciduchessa, recidendole l’arteria
gastrica. L’arciduca riuscì ancora a sussurrare
alla moglie: «Sophie, Sophie! Non morire! Vivi
UHA / GETTY IMAGES
DAVANTI AL BUCO
DELLA BOMBA
allora governatore della Bosnia-Erzegovina, DI ČABRINOVIĆ.
e due studenti: Cvjetko Popović, di diciotto
anni circa, e Vaso Čubrilović, di diciassette.
Il 14 giugno Ilić andò a ritirare le armi che
Princip aveva affidato a un uomo d’affari di CON L’AIUTO DELLA FORTUNA
Tuzla. Con il passare del tempo però stava
iniziando ad avere dei dubbi in merito all’at- IL SUCCESSO DEI CONGIURATI non fu dovuto alla loro esperienza
tentato: temeva che avrebbe causato grandi nell’utilizzo delle armi. Princip, Čabrinović, Mehmedbašić e Grabež
sofferenze ai serbi sottoposti al dominio avevano ricevuto solamente un addestramento di base nell’uso delle
pistole. Danilo Ilić aveva insegnato a Popović e Čubrilović a sparare
austro-ungarico, e che l’azione politica fosse
all’interno di un tunnel e gli aveva fornito altre due pistole la notte
più efficace del terrorismo. Ne discusse con
prima del crimine. Nessuno dei sei aveva dimestichezza con le bombe.
Princip, ma alla fine decise di andare avanti
con il piano per non lasciare da solo l’amico.
Domenica 28 giugno il sole splendeva a
Sarajevo. Francesco Ferdinando e sua moglie,
la contessa Sophie Chotek, incinta del quarto to in Bosnia. Quando il corteo di sei veicoli UNA GRÄF & STIFT
figlio, avrebbero partecipato a un ricevimento passò davanti a Mehmedbašić, il primo dei DECAPPOTTABILE
Il veicolo su cui
in municipio e poi visitato il museo locale. congiurati, questi pensò di avere un poliziotto
viaggiavano gli
Sarebbero arrivati a Sarajevo da Ilidza, una vi- dietro di sé e non estrasse la sua bomba. Lo arciduchi
cina località termale. Il programma prevedeva fece invece Čabrinović, che la lanciò contro apparteneva
che il corteo che li accompagnava percorres- lo stulphut, il copricapo con le piume ver- al conte Harrach,
se due volte il lungofiume Appel, un ampio di dell’arciduca che era nella terza macchi- che era con loro.
Oggi è conservato
viale parallelo alla Miljacka, il corso d’acqua na. L’ordigno colpì la capote arrotolata della presso l’Heeres-
che divide in due Sarajevo: prima per andare geschichtliches
dalla stazione al municipio e poi da lì al museo. Museum di Vienna.
I sei uomini armati – Mehmedbašic´,
Čubrilović, Čabrinović, Popoviić, Princip e
Grabež – si misero in agguato lungo il viale,
mescolandosi alla folla che acclamava gli arci-
duchi. Per mostrare la vicinanza della Corona
al popolo bosniaco, il percorso non era stato
transennato dall’esercito e le autorità locali
avevano mobilitato solo 150 poliziotti. La IAN G
. DA G N
ALL /
ALAM
possibilità di un attentato era nell’aria e aveva Y / AC
I
2 I L G OV ERNO S ERB O
A giugno, l’esecutivo guidato da Nikola Pašić
(sopra), già allertato del complotto, ordinò alle guardie
di frontiera in Bosnia di fermare qualsiasi traffico di
armi ed esplosivi, ma era troppo tardi: Princip, Grabež
e Čabrinović erano già in Bosnia.
4 LE I NDAGI NI
Le indagini austro-ungariche non dimostrarono
che il governo serbo fosse coinvolto nell’omicidio o in
Gavrilo
Princip
che misura fosse a conoscenza del piano, né chiarirono
il ruolo della Mano Nera nella vicenda. Misero però
in luce l’intervento rilevante di Ciganović e Tankosić.
L’EMBLEMA
DELLA MANO
NERA ERA
IL TESCHIO
CON LE TIBIE
INCROCIATE.
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BRI
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ROGER VIOLLET / AURIMAGES
1 A BELGRA D O
Nella foto si possono vedere Princip (a destra)
e Trifko Grabež (a sinistra) con l’ex combattente delle
3 L A M A NO NERA
L’organizzazione probabilmente non pianificò il
complotto, ma si limitò a fornire appoggio per realizzarlo.
guerre balcaniche Djuro Sarac a Belgrado. Sarac, un ex Si era infiltrata così profondamente nell’esercito e nella
studente serbo-bosniaco, era una guardia del corpo del polizia serba da vanificare i tentativi del governo Pašić
comandante Voja Tankosić, leader della Mano Nera. d’impedire il transito di armi e terroristi in Bosnia.
La tomba
intatta delle
58 donne wari
Nel 2012 gli archeologi hanno rinvenuto a Castillo de Huarmey,
in Perù, i resti di uno splendido mausoleo del periodo preincaico
I
wari erano un popolo dell’area e agli effetti deva-
preincaico la cui capi- stanti delle piogge torren-
P E RÙ
tale, anch’essa nota ziali provocate dal fenome-
Castillo de
come Wari, si trovava Huarmey no climatico di El Niño
nella regione di Ayacucho, LIMA (responsabile di perturba-
in Perù. Proprio da lì pian Wari zioni nelle aree del Pacifi-
piano si espansero nell’in- co centro-meridionale e
tero territorio andino, in orientale) hanno contribu-
quello che alcuni studiosi ito a ridurre il sito in uno
considerano il primo im- stato deplorevole.
pero delle Ande. visitò il posto, ma dovette
Una signora
2
potente
i resti del personaggio
principale del sito Castillo de
Huarmey appartengono a una
3 donna, il cui ceto elevato risulta
1 evidente dalla qualità degli oggetti
che l’accompagnarono nel viaggio
verso l’aldilà. Anche vestiti e
accessori rivelano uno status
superiore. Indossava abiti di ottima
4 fattura e il lliclla, o scialle, legato
con un tupu (spilla) di metallo 1.
Fu sepolta con indosso tre paia di
6 orecchini 2, inequivocabili simboli
di potere nelle Ande, di solito di
appannaggio maschile. Dietro la
6 schiena nascondeva una scatola
5 di vimini 3 che conteneva utensili
da tessitura in oro e altri oggetti
di lusso. Le braccia presentano
tatuaggi geometrici 4 e, prima che
fosse inumata, il suo volto venne
adornato con il cinabro – o solfuro
di mercurio –, un pigmento rosso
vermiglio di origine idrotermale.
all’élite wari. La sepoltura I corpi erano stati inumati se, e la quinta parte è com- potente, con un ruolo po-
fu ritrovata intatta. in posizione china, seduti, posta da adolescenti. I resti litico importante, e lo di-
La camera funeraria era ed erano avvolti in uno delle wari furono così se- mostra il fatto che fu inu-
formata da un vasto spazio scialle di tessuto bicolore polti: le tre camere piccole mata assieme a tre paia di
e da tre modeste stanze la- (bianco e verde) tenuto as- e laterali accoglievano don- orecchini ad anello, simbo-
terali. Nella parte centrale sieme da una maglia spes- ne di classe sociale più ele- li del potere nel mondo an-
vennero scovati sessanta- sa. Il buono stato di con- vata; in quella centrale è dino e generalmente asso-
quattro “involti” funerari e servazione delle spoglie ha stata rinvenuta la cosiddet- ciati all’élite maschile.
numerose offerte di note- rivelato un’ulteriore sor- ta dama principale, una
vole qualità, che rivelavano presa: nello studiare i cada- donna di circa sessant’anni, Sepolture d’élite
l’alto status veri ci si è accorti che sono sepolta accanto agli oggetti Nella stanza a nord-est so-
degli indivi- tutti femminili: apparten- più ricchi di tutto il sito. no state scoperte una don-
dui lì sepolti. gono a donne di età diver- Era di sicuro una signora na di più di cinquant’anni e
un’adolescente tra i tredici
e i quindici anni, mentre in
N
LECTIO
6 Bottiglie
gemelle che
vennero
sepolte avvolte
in un tessuto.
2
Orecchino tubolare in oro con la 5
Quero (coppa cilindrica)
raffigurazione di una creatura alata. scolpito in pietra.
Assieme ai loro resti, ne- mostra che le donne face- Il tutto venne poi ricoper- trambi portarono fedel-
gli scavi sono stati rinvenu- vano parte della cerchia to con uno strato spesso un mente a termine la missio-
ti più di 1.300 oggetti tra i abbiente dello stato wari. metro e costituito da tren- ne, visto che lì sono stati
quali figurano elementi di Dagli esami è emerso ta tonnellate di pietrisco. rinvenuti da Giersz e Pi-
ogni sorta: gioielli, armi, pure che non tutti i corpi Qui venne posta una trave mentel più di mille anni
utensili per tessere e reci- vennero inumati nello lunga 1,17 metri. dopo: custodivano la tomba
pienti in ceramica, metallo stesso momento: la tomba delle donne più ricche del-
e pietra intagliata. I mate- rimase aperta per un certo Guardiani eterni la zona. Ci saranno altri
riali sono di notevole qua- periodo, e lo tradisce la In ultima istanza seppelli- guardiani dell’eternità che
lità e, all’epoca, alcuni erano presenza di uova di serpen- rono altre due persone, an- aspettano gli archeologi a
considerati di lusso: con- ti e pupe di mosche e sca- ch’esse sacrificate. In que- Huarmey? Solo il tempo
chiglie rosse di Spondylus rafaggi tra i fagotti con le sto caso si trattava di un potrà svelarlo.
(importate dall’Ecuador), salme e perfino nei crani uomo e di una donna di
ARIADNA BAULENAS I PUBILL
ossidiana, turchese e me- delle defunte. Una volta classe inferiore, che dove- ISTITUTO DI CULTURE AMERICANE ANTICHE
talli preziosi (oro e argento completata la sepoltura, la vano essere i guardiani del- (BARCELLONA)
con leghe di rame). L’anali- zona venne sigillata. I wari la tomba, funzione alla
si dei cadaveri ha confer- riempirono lo spazio con quale furono destinati in Per saperne di più
mato che le persone lì uno strato di pietre, terra e vita quando gli venne am- SAGGI
I regni preincaici
sepolte non dovettero pati- fango, su cui lasciarono le putato il piede sinistro af- e il mondo inca
re malattie gravi nel corso spoglie di sei adolescenti, finché non potessero venir Laura Laurencich Minelli (a cura di).
Jaca Book, Milano, 2007.
della propria vita, e ciò di- sacrificate per l’occasione. meno al loro compito. En-
4
2
3 c
a
STORIA VISUALE
Dust Bowl,
la natura si ribella
negli Stati Uniti
La maggiore e più lunga catastrofe naturale registrata
negli Stati Uniti fu il cosiddetto Dust Bowl (conca di polvere),
che colpì con particolare veemenza gli stati dove si
estendono le Grandi pianure – Colorado, Kansas,
New Mexico, Texas e Oklahoma
QUANDO LE PRATERIE RIMASERO SENZA ERBA
All’inizio del XX secolo le Grandi pianure videro una diminuzione
della vegetazione che un tempo aveva alimentato le ormai scomparse
mandrie di bisonti e più tardi gli allevamenti di bovini, la cui carne stava
calando di prezzo. I contadini decisero di sfruttare le loro terre con la
coltivazione intensiva del grano, attratti dal suo crescente valore di
mercato (soprattutto a causa della richiesta da parte dei contendenti
della Grande guerra) e dall’inedita abbondanza di piogge che negli anni
venti si registrarono in quelle terre semi-aride. Ma tra il 1930 e il 1940
ci fu una lunga serie di periodi di siccità. Il terriccio inaridito, ormai
privo delle radici dell’erba che trattengono il suolo e l’umidità, si
trasformò in polvere e questa fu trasportata dai forti venti primaverili
della regione, dando luogo a tempeste di sabbia simili a quella visibile
PHOTOQUEST / GETTY IMAGES
Quando l’eterosessualità
aut: maschile e femminile,
anzi maschile o femminile».
Nel XIX secolo tutto ciò che
D
eve essere chiama- tano la più alta affermazio- co. Le sessualità non ripro-
ta la levatrice ad at- ne della differenza, la stori- duttive come la pederastia
testare il tuo sesso, ca Maya De Leo dedica un vengono studiate dai me-
che non può essere desun- saggio in cui indaga l’eredi- dici legali nei processi per
to dal tuo aspetto e dal tuo tà storica delle componenti sodomia e oltraggio al pu-
atteggiamento» recita una oggi racchiuse nell’acroni- dore: «Si tratta di materiale
satira del 1733. In un’altra mo LGBTQ+ (lesbian, gay, che concorre a fare del ses-
dello stesso periodo s’iro- bisexual, transgender, que- so penetrativo eterosessua-
nizza: «Oggi una figlia e do- er) che vanno oltre il «rigi- le l’unica attività sessua-
mani un figlio! Dimmi, al do binarismo di genere». Per le ammissibile, indicatore
nostro prossimo incontro, l’autrice tali categorie sono il di “sanità” mentale, oltre-
Maya De Leo questo ragazzo femminile, frutto di un’esigenza socia- ché di “salute” fisica, de-
QUEER. STORIA questa ragazza mascolina, le «che riorganizza le cono- mandando alla medicina e
CULTURALE DELLA
COMUNITÀ LGBT+ darà o riceverà un bacio?». scenze scientifiche acquisite alla nascente psichiatria il
Einaudi 2021; Alla comunità queer, com- nel XVII secolo in materia compito di rintracciare le
272 pp., 14 ¤ posta cioè da tutte quelle di sessualità e riproduzio- cause dei comportamenti
soggettività che rappresen- ne in un nuovo sistema di “devianti”».
ILLUSTRATI
I tesori di Nerone
i motivi fondamentali nella
Stufetta del cardinal Bibbiena
(1516): un piccolo ambien-
studiati da Raffaello
te al terzo piano del palaz-
zo apostolico in Vaticano o
la Loggetta dello stesso car-
dinale (1516-1517). Animali
In alcune sue opere l’artista rinascimentale s’ispirò immaginari, motivi fitofor-
agli stucchi e ai marmi della Domus Aurea dell’imperatore mi, arpie, strumenti musica-
li, vasi con perline, palmette
A
partire dal 1480 un zioni di antiche abitazioni dopo la morte dell’impera- sono solo alcune delle raffi-
gruppo di pittori si romane. Gli artisti pensa- tore e al suo posto sorsero gurazioni della Domus Aurea
calò a più riprese nel- vano infatti di ammirare le altri edifici come il Colos- che rivivono in una mostra
le “viscere” di colle Oppio a rovine e gli affreschi delle seo e le terme di Traiano. dagli apparati interattivi che
Roma per ammirare quelle terme di Tito, che invece si Nel 1496 i sistemi decorativi ripercorre le fasi della sco-
che a prima vista sembrava- rivelarono essere quelli della presenti negli ambienti sot- perta di un corpus pittori-
no grotte. Pinturicchio, Fi- Domus Aurea, la fastosa reg- terranei dell’originaria Do- co assurto a nuova vita.
lippino Lippi, Luca Signorelli gia fatta costruire da Nerone mus Aurea presero il nome
e poi Pietro Perugino, San- dopo l’incendio del 64 d.C. di “grottesche”. Ma la logica RAFFAELLO E LA DOMUS
dro Botticelli e Domenico La residenza neroniana, un di tali raffigurazioni sareb- AUREA. L’INVENZIONE
Ghirlandaio, armati di tor- trionfo di stucchi, pitture, be stata studiata e compresa DELLE GROTTESCHE
ce e di curiosità, gettarono marmi colorati, rivestimen- solo due decenni più tardi da Domus Aurea, Roma
fino al 7 gennaio 2022
uno sguardo su quelle che ti in oro e pietre preziose, Raffaello Sanzio. Grazie alle
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credevano essere le decora- fu volutamente dimenticata sue competenze antiquarie
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