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Progettazione ed erogazione di servizi di ricerca, analisi, pianificazione e consulenza nel campo dell’ambiente e del territorio
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Indice
INDICE ................................................................................................................................................... 1
1 INTRODUZIONE .............................................................................................................................. 3
6 BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................... 65
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
1 Introduzione
La crescente attenzione al problema del cambiamento climatico, l’importanza che oggi sul mercato è data
ai requisiti “ecologici” dei prodotti, la maggior consapevolezza del consumatore verso scelte più
responsabili e comportamenti virtuosi, hanno contribuito a determinare la creazione di nuovi modi per
fornire informazioni relative all’impatto sull’ambiente di prodotti e servizi.
In questo ambito ha trovato grande diffusione la “Carbon Footprint”: essa rappresenta un indicatore
ambientale che esprime la quantità totale delle emissioni di gas ad effetto serra emesse, direttamente o
indirettamente, durante il ciclo di vita di un prodotto, di un’organizzazione o di un servizio e fornisce una
quantificazione dell’impatto delle attività umane, espressa come quantità di anidride carbonica equivalente
(CO2eq).
Nel calcolo dalla Carbon Footprint si tiene conto di tutti i gas clima-alteranti del Protocollo di Kyoto, tra cui
l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), l’ossido nitroso (N2O) e altri composti chimici (come i CFC,
Halon, HCFC, ecc.). Ciascuna di queste emissioni è moltiplicata per il corrispondente coefficiente di
caratterizzazione del potenziale di riscaldamento globale (Global Warming Potential, GWP) e la somma
totale fornisce il valore di Carbon Footprint.
La Carbon Footprint dei prodotti comprende l’assorbimento e l’emissione di gas clima-alteranti nell’arco
dell’intera vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime e la loro trasformazione, al loro uso, fino
al riciclo ed eventuale smaltimento finale. In ciascuna delle suddette fasi, le emissioni di gas ad effetto serra
possono derivare da sorgenti come l’utilizzo di energia e di combustibili per il trasporto, dalla produzione di
rifiuti e dalle perdite di refrigeranti dai sistemi di refrigerazione, mentre gli assorbimenti possono derivare
dalla fissazione della CO2 atmosferica da parte delle piante o del suolo.
I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) non possono essere gettati nei normali
cassonetti e smaltiti in discarica, in quanto possono contenere sostanze in grado di contaminare l’ambiente
in maniera irreversibile, quali ad esempio metalli pesanti, sostanze lesive per l’ozono e sostanze alogenate;
pertanto, per evitare la dispersione di tali componenti, è necessario trattare nel modo corretto le
componenti inquinanti (attraverso recupero o riciclo) e smaltire le sole parti residue non più recuperabili.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
La normativa di riferimento che regola la gestione di questi rifiuti è costituita dal Decreto Legislativo 49 del
2014, che ha l’obiettivo di migliorare, sotto il profilo ambientale, l’intervento dei soggetti che svolgono un
ruolo attivo nel ciclo di vita dei prodotti elettrici ed elettronici: dai produttori agli utilizzatori, passando per
gli attori della filiera distributiva, fino agli operatori del riciclo.
DM 25/09/07: Istituzione del Comitato di vigilanza e di controllo sulla gestione dei RAEE, ai sensi
dell'articolo 15, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151;
DM 25/09/07, n. 185, recante l'istituzione del “Registro nazionale dei soggetti obbligati al
finanziamento dei sistemi di gestione dei RAEE”, del “Centro di coordinamento per l'ottimizzazione
delle attività di competenza dei sistemi collettivi” e del “Comitato di indirizzo sulla gestione dei RAEE”
(attuazione articoli 13, comma 8 e 15 comma 4, D.lgs. 151/2005);
DM Ambiente 8 aprile 2008 recante “Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo
differenziato — Articolo 183, comma 1, lettera cc) del D.Lgs. 152/2006”;
DM Ambiente 12 maggio 2009 recante “Finanziamento gestione RAEE”;
DM Ambiente 8 marzo 2010, n. 65, recante “Gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche (RAEE) — Modalità semplificate”;
DM 31 maggio 2016, n.121, recante “(…) modalità semplificate per lo svolgimento delle attività di ritiro
gratuito da parte dei distributori dei RAEE di piccolissime dimensioni (…)”;
DM 10 giugno 2016, n.140 recante “criteri e modalità per favorire la progettazione e la produzione
ecocompatibili di RAEE”.
Il sistema introdotto dalla normativa è improntato sulla responsabilità dei “produttori” (ossia dei primi
importatori o fabbricanti) ai quali si chiede di organizzare e finanziare la raccolta e la gestione dei rifiuti
delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Diverse sono le novità introdotte rispetto a quanto disposto dal D.Lgs. 151/2006. In particolare, tra il 2014 e
il 2016, sono stati pubblicati tre importanti decreti legislativi che hanno inciso sul sistema vigente:
1) D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 27, Restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle
apparecchiature elettriche ed elettroniche — Attuazione direttiva 2011/65/Ue — Modifica del D.Lgs.
151/2005;
2) D.Lgs. 14 marzo 2014, n. 49 — Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche (RAEE);
3) Decreto 17 giugno 2016 “Tariffe per la copertura degli oneri derivanti dal sistema di gestione dei rifiuti
delle apparecchiature elettriche ed elettroniche”.
Il primo, entrato in vigore il 30 marzo 2014, prevede che le apparecchiature elettriche ed elettroniche
immesse sul mercato non debbano contenere determinate sostanze tossiche e nocive individuate
nell'allegato II del decreto, ovvero: piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente e bifenili polibromurati
(PBB).
Il secondo, invece, entrato in vigore il 12/04/14, oltre a inserire prescrizioni per particolari tipologie di AEE,
riguarda più direttamente la gestione dei rifiuti (RAEE), precisando in modo più netto la distinzione tra RAEE
domestici e professionali e introducendo, inoltre, la novità dei RAEE di piccolissime dimensioni (oggetto di
ritiro gratuito per i distributori la cui superficie di vendita al dettaglio è maggiore di 400mq, senza obbligo di
acquisto dell'equivalente — cosiddetto “uno contro zero”), distinguendo in:
RAEE domestici: i RAEE originati dai nuclei domestici e i RAEE di origine commerciale, industriale,
istituzionale e di altro tipo analoghi, per natura e quantità, a quelli originati dai nuclei domestici. I
rifiuti originati da AEE che potrebbero essere usate sia dai nuclei domestici sia da utilizzatori diversi
(“dual use”), sono in ogni caso considerati RAEE domestici;
RAEE professionali: i RAEE diversi da quelli provenienti da nuclei domestici;
RAEE di piccolissime dimensioni: i RAEE di dimensioni esterne inferiori a 25 cm;
Pannelli FV: sono definiti RAEE "domestici" se originati da impianti di potenza nominale inferiore a
10 kW, mentre sono definiti RAEE "professionali" se di potenza superiore.
Inoltre definisce:
centri di trattamento: gli impianti o le imprese che effettuano operazioni di trattamento RAEE e che
devono essere autorizzati con l'autorizzazione unica ex articolo 208, Dlgs 152/2006.
L'autorizzazione garantisce l'utilizzo delle migliori tecniche di trattamento, di recupero e di
riciclaggio disponibili e stabilisce le condizioni per garantire l'osservanza dei requisiti previsti per il
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Il Decreto RAEE 49/2014 precisa, inoltre, all’articolo 35 comma 2°), che il Comitato di Vigilanza e Controllo
(CVC) del sistema RAEE definisce i criteri di determinazione delle quote di mercato, anche in
considerazione, ove possibile, del diverso impatto ambientale delle singole tipologie di AEE. A tal fine, il
CVC valuta l’analisi del ciclo di vita dei beni che può essere facoltativamente presentata da ciascun
produttore con riferimento alle proprie AEE.
Dopo una lunga attesa è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 17 giugno 2016 “Tariffe
per la copertura degli oneri derivanti dal sistema di gestione dei Rifiuti delle Apparecchiature Elettriche ed
Elettroniche”. La norma stabilisce nuove tariffe, e le modalità di versamento, a copertura degli oneri
connessi al funzionamento degli organismi di vigilanza, alle attività di monitoraggio dei tassi di raccolta e di
recupero da parte di ISPRA, alla tenuta del Registro AEE e alle attività ispettive della Guardia di Finanza.
- 27 agosto 2016: incentivi per nuove tecnologie di trattamento e riciclo dei RAEE: disposizioni del
DM 25 luglio 2016 con cui il Ministero dell’Ambiente ha dettato le regole per l’assegnazione di
contributi a soggetti pubblici e privati della filiera RAEE, per lo sviluppo di nuove tecnologie per il
trattamento e riciclo di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche;
- 29 ottobre 2016: nuovo Statuto per Centro di Coordinamento RAEE;
- 15 marzo 2017: upgrade italiano delle norme europee con nuove proroghe per l’uso di alcuni
metalli pesanti nei dispositivi medici, pubblicato il DM 3 marzo 2017 con cui il Ministero
dell’Ambiente recepisce tre direttive UE con esenzioni al divieto di utilizzo di alcune sostanze come
piombo, cadmio, cromo esavalente ed eteri di difenile polibromurato (Pbde) in dispositivi medici;
- 19 aprile 2017: vengono definiti, a livello europeo e in attuazione della Direttiva 2012/19/UE, criteri
comuni per calcolare il peso delle apparecchiature elettriche ed elettroniche e dei rifiuti prodotti a
livello nazionale.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Le categorie di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, AEE, che rientrano nel campo di applicazione del
D.Lgs. 49/2014 sono riportate di seguito:
1. grandi elettrodomestici;
2. piccoli elettrodomestici;
3. apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni;
4. apparecchiature di consumo;
5. apparecchiature di illuminazione;
6. strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni);
7. giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero;
8. dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati e infettati);
9. strumenti di monitoraggio e di controllo;
10. distributori automatici.
Per quanto riguarda i RAEE domestici, nel periodo c.d “transitorio”, ovvero sino al 15 agosto 2018, la
raccolta separata avviene suddividendo i rifiuti secondo 5 Raggruppamenti:
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gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
I RAEE professionali, invece, vengono distinti direttamente per codice CER, così come elencati di seguito:
A questi vanno poi aggiunti i seguenti codici: CER 20 01 23* (apparecchiature fuori uso contenenti
clorofluorocarburi), CER 20 01 35* (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche fuori uso, diverse da quelle
di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi) e CER 20 01 36 (Apparecchiature
Elettriche ed Elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35),
derivanti dalla raccolta “uno contro uno”.
Per garantire un servizio efficiente ed efficace di raccolta separata dei RAEE su tutto il territorio nazionale,
in conformità alle disposizioni di legge, ecoR'it utilizza una serie di fornitori che ricoprono, con un servizio
integrato, tutte le fasi della gestione dei RAEE e si dividono in: imprese di logistica autorizzate per le
operazioni di raccolta, trasporto, stoccaggio presso piattaforma intermedia (transit point1 eventuale),
conferimento agli impianti finali e imprese di trattamento per le operazioni di messa in riserva (pre-
trattamento), riciclo e ricondizionamento, trattamento, separazione, recupero (MPS, energia…),
smaltimento in discarica (delle sole frazioni non recuperabili), reportistica.
Oltre ai RAEE, ecoR’it gestisce anche la raccolta dei rifiuti di pile e accumulatori: il D.Lgs. 188/2008, infatti,
al fine di incrementare le percentuali di raccolta e di riciclo dei rifiuti di pile e accumulatori, ha previsto -
analogamente a quanto disciplinato per il settore dei RAEE - la costituzione di un Centro di Coordinamento
(del quale ecoR’it è membro), avente lo scopo, in particolare, di organizzare un sistema capillare di raccolta
dei rifiuti di pile che copra in modo omogeneo l’intero territorio nazionale. Attraverso il Centro di
Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) è oggi disponibile un sistema dedicato alle attività
di ritiro e gestione dei rifiuti di pile e accumulatori portatili (Raggruppamento P1).
1
Punto di passaggio intermedio tra produttore del rifiuto e destinatario dove avviene lo stoccaggio.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
2.1 Obiettivo
L’analisi della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti gestiti da ecoR’it e il calcolo della CFP ai
sensi della norma ISO/TS 14067:2013 ha lo scopo di quantificare il contributo di questa attività al
riscaldamento globale, espresso in termini di CO2 equivalente, valutando tutte le emissioni (e rimozioni) di
gas serra lungo l’intero ciclo di vita.
I risultati dello studio saranno resi disponibili ai soci del Consorzio, ai partner operativi e a tutti gli
stakeholder interessati. Proprio per assicurare la trasparenza e la coerenza di quanto riportato nel presente
documento, si è deciso di effettuare il riesame critico dello studio da parte di un esperto indipendente di
terza parte. Il formato del Rapporto di studio della CFP, validato dall’organismo terzo indipendente, è
coerente con quanto definito dalla norma ISO/TS 14067.
La prima fase del ciclo consiste nel ritiro dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche dal luogo
dove sono stati “prodotti” (Centro di Raccolta per quanto riguarda i RAEE domestici e le pile portatili e
azienda/organizzazione per i RAEE professionali) e nel loro trasporto presso l’impianto di trattamento
selettivo (conferimento diretto oppure indiretto, cioè attraverso uno stoccaggio presso un transit point). La
seconda fase consiste nel trattamento dei rifiuti raccolti presso impianti autorizzati (trattamento selettivo),
dove avviene la separazione delle varie parti che compongono il rifiuto al fine di essere recuperate
direttamente o, eventualmente, inviate ad ulteriore trattamento (trattamento finale) o a smaltimento
(discarica o inceneritore).
I principali vantaggi della Carbon Footprint, rispetto ad un classico studio di LCA completo dei suoi consueti
indicatori d’impatto, sono la facilità di comunicazione e di comprensione da parte del pubblico dei risultati
finali poiché l’impatto ambientale è espresso tramite un singolo indicatore. Si rimanda al paragrafo 5.2,
dove sono descritte le limitazioni dello studio.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
2.3.2 PCR
Per lo studio non verranno seguite PCR, in quanto non esistono documenti applicabili all’oggetto del
presente studio.
Per quanto riguarda il circuito domestico, anche nel corso del 2016 il Consorzio ha trattato maggiormente i
Raggruppamenti R3 e R4, nonostante ci sia stata, per R3, una diminuzione intorno al 40% rispetto all’anno
precedente, compensato dall’aumento del 22% di R4. Per quanto riguarda la gestione di tutti gli altri
Raggruppamenti, si è registrato sempre un incremento, soprattutto per il Raggruppamento R1
(apparecchiature refrigeranti), che è passato da 1.115 tonnellate nel 2015 a 1.975 nel 2016. Sono state poi
gestite 861 tonnellate di R2 (grandi bianchi), 2.525 tonnellate di R3 (TV e monitor), 3.998 tonnellate di R4
(PED, CE, ITC, apparecchi illuminanti e altro), 58 tonnellate di R5 (sorgenti luminose) e 274 tonnellate di pile
e accumulatori. Nella tabella seguente si riportano i quantitativi dei rifiuti trattati, suddivisi nei diversi
Raggruppamenti e di seguito la differenza rispetto agli anni precedenti3.
2
Fonte: Centro di Coordinamento RAEE
3
I totali potrebbero non coincidere con la somma delle singole voci a causa degli arrotondamenti.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 2: Andamento delle quantità di RAEE/pile domestici trattate da ecoR’it nel periodo 2011-2016
Trend Trend Trend Trend Trend Trend
2011- 2012- 2013- 2014- 2015- 2011-
2012 2013 2014 2015 2016 2016
R1 39% -45% -66% 6458% 77% 2848%
R2 519% 23% -24% 165% 52% 2228%
R3 -23% 41% 29% -9% -40% -23%
R4 -13% -4% -4% -10% 22% -11%
R5 20% -12% 90% 55% 24% 284%
P1 -11% 57% -41% 60% 58% 106%
-14% 14% 9% 8% 4% 21%
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gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Relativamente ai RAEE professionali gestiti da ecoR’it, i quantitativi trattati nel 2016 sono aumentati di circa
il 36% rispetto all’anno precedente, passando da 2.687 a 3.657 tonnellate (3.660 tonnellate considerando
anche le pile). Più nel dettaglio, i rifiuti trattati sono i seguenti: 187 tonnellate di rifiuti pericolosi classificati
con codice CER 16 02 11* (apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC)4, 25
tonnellate di rifiuti pericolosi classificati con codice CER 16 02 13* (apparecchiature fuori uso, contenenti
componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09* e 16 02 12)5, 3.443 tonnellate di rifiuti non
pericolosi classificati con codice CER 16 02 14 (apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci
“da 16 02 09* a 16 02 13”)6 e 2 tonnellate di rifiuti pericolosi classificati con codice CER 20 01 21* (tubi
fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio). Nella tabella 3 si riportano i quantitativi trattati nel periodo
2011-2016, mentre la tabella successiva mostra il trend con un aumento, nell’ultimo anno, per i CER 16 02
11* e CER 16 02 14 e una diminuzione per il resto7.
Tabella 4: Andamento delle quantità di RAEE/pile professionali trattate da ecoR’it nel periodo 2011-2016
CER Trend Trend Trend Trend Trend Trend
2011- 2012- 2013- 2014- 2015- 2011-
2012 2013 2014 2015 2016 2016
16 02 6% 31% 31%
139% 35% 486%
11*
16 02 29% 86% 93%
-46% -29% 80%
13*
16 02 14 197% 47% -4% -1% 37% 471%
20 01 100% -7% -59% 228% -50% 63%
4
Comprende anche il codice CER 20 01 23* derivante dalla raccolta “uno contro uno”.
5
Comprende anche il codice CER 20 01 35* derivante dalla raccolta “uno contro uno”.
6
Comprende anche il codice CER 20 01 26 derivante dalla raccolta “uno contro uno”.
7
I totali potrebbero non coincidere con la somma delle singole voci a causa degli arrotondamenti.
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Flussi di raccolta anno 2016
21*
16 06 - - - - - -
02, 16
06 04,
16 06 05
TOTALE
184% 47% -2% 1% 36% 463%
TREND
Gli output derivanti dal trattamento selettivo delle diverse tipologie di RAEE (rifiuti e/o materie prime
secondarie) possono essere avviati a riciclo, direttamente o dopo altro trattamento (di seguito denominato
“trattamento finale”), oppure a smaltimento (discarica o incenerimento), come dalle figure 3 e 4 a pagina
seguente.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Si precisa che ci si riferisce a una tonnellata di ciascuna tipologia di rifiuto. Sono state poi determinate le
emissioni totali derivanti dai flussi di rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it nel 2016, moltiplicando le emissioni
derivanti da una tonnellata di rifiuto per le relative tonnellate trattate dal Consorzio.
LEGENDA
CENTRO DI RACCOLTA COMUNALE ---- fase 1: § 3.2
---- fase 2: § 3.3
trasporto ---- fase 3: § 3.4
trasporto
trasporto ---- fase 4: § 3.5
UTENZA STOCCAGGIO ---- fase 5: § 3. 6
fase 1
DOMESTICA
trasporto
FINE VITA
fase 2
fase 5
trasporto
fase 3
trasporto
RICICLO
Figura 3: Schema utilizzato per la descrizione del ciclo di gestione dei RAEE domestici
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Flussi di raccolta anno 2016
LEGENDA
PRODUTTORE DEL RIFIUTO ---- fase 1: § 3.2
---- fase 2: § 3.3
trasporto ---- fase 3: § 3.4
fase 1
trasporto
FINE VITA
fase 2
fase 5
trasporto
fase 3
trasporto
RICICLO
Figura 4: Schema utilizzato per la descrizione del ciclo di gestione dei RAEE professionali
Nelle figure 3 e 4 è rappresentato schematicamente il ciclo di vita dei RAEE, che rimane invariato rispetto
allo studio dell’anno precedente: dal produttore (piazzola ecologica nel caso dei RAEE domestici, azienda
per quelli professionali), il rifiuto viene avviato all’impianto di trattamento selettivo (eventualmente
passando attraverso un transit point). Da qui, in seguito alla separazione delle varie componenti e alla
macinazione del rifiuto, le diverse frazioni prodotte possono essere inviate a recupero diretto (con o senza
passare per la messa in riserva) oppure possono essere mandate ad un altro impianto dove, in seguito ad
uno specifico trattamento (definito finale), verranno recuperati altri materiali. In entrambi i trattamenti,
quello selettivo dei RAEE e quello finale delle componenti, una parte dei rifiuti che ne deriva viene inviata a
smaltimento (discarica o incenerimento).
Nel presente studio LCA, i processi che sono stati esclusi dall’analisi sono i seguenti:
la costruzione degli stabilimenti aziendali e dei macchinari per il trattamento dei rifiuti;
i prodotti per la manutenzione degli impianti.
Il contributo dei processi esclusi non influisce in modo significativo sull’impatto totale (contributo sempre
inferiore all’1%).
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Per quanto riguarda i rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it, il criterio di allocazione selezionato è quello di
massa.
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Flussi di raccolta anno 2016
3 Analisi di inventario
Per l’elaborazione del presente studio e per il calcolo della carbon footprint, i dati di input sono stati forniti
da ecoR’it partendo dai formulari di trasporto dei rifiuti (FIR). Il Consorzio ha elaborato le informazioni
relative alla movimentazione dei RAEE domestici e professionali e dei rifiuti di pile portatili, eseguite nel
2016 dagli impianti di trattamento, per conto dei consorziati ecoR’it, distinguendo i trasporti diretti (dal
produttore all’impianto di trattamento) da quelli indiretti (passaggio attraverso un transit point prima di
arrivare all’impianto di trattamento).
Rilevato che rispetto all’anno precedente sono stati coinvolti altri partner operativi di ecoR’it, il campione
ha gestito complessivamente il 95% dei rifiuti domestici movimentati dal Consorzio e circa il 91% di quelli
professionali (di seguito chiamati “impianti campione”). Come si vede in figura 5, dove è riportata la
localizzazione degli impianti, la scelta è stata fatta in modo da coprire tutto il territorio nazionale favorendo
quanto più possibile la centralità geografica rapportata al luogo di produzione del rifiuto.
IMPIANTO LOCALITÀ
A Dismeco S.r.l. Marzabotto (BO)
B FG S.r.l. Belpasso (CT)
C Lavoro&Ambiente S.r.l. Ternate (VA)
A D Nec New Ecology S.r.l. Fossò (VE)
E Raetech S.r.l. Foiano della Chiana (AR)
F Relight S.r.l. Rho (MI)
G Ri.Plastic S.r.l. Balvano (PZ)
H Ri.Pastic S.r.l. Sessano del Molise (IS)
I Rimel S.r.l. Pollenza (MC)
J S.E.Val. S.r.l. Colico (LC)
K S.E.Val - Piantedo Piantedo
L Stena Technoworld S.r.l. Angiari (VR)
M Stena Technoworld S.r.l. Cavenago di Brianza (MB)
N Transistor S.r.l. Torino (TO)
O Vallone S.r.l. Anagni (FR)
P Vallone S.r.l. Montalto di Castro (VT)
Q I.T.E.C. S.r.l. Cassino (FR)
R Raecycle Scrl Siracusa (SR)
Figura 5: Localizzazione degli impianti campione
Per fare in modo che lo studio sia sempre più preciso e approfondito, il Consorzio ecoR’it cerca di
coinvolgere ogni anno il maggior numero possibile di impianti, passando da 14 impianti nel 2013, a 17 nel
2014, a 18 nel 2015 e nel 2016 (su un totale di 27). Quest’anno, oltre ad alcuni dei nuovi impianti, sono stati
visitati anche impianti già visti negli anni scorsi. Durante il sopralluogo sono state raccolte informazioni in
merito alle lavorazioni effettuate, alle tipologie di RAEE trattate e agli output derivanti dalla selezione. Tutti
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
gli altri impianti sono stati coinvolti nella raccolta dati con le stesse modalità seguite per gli studi degli anni
precedenti.
Tutte le informazioni, quindi, sono state raccolte attraverso una scheda specifica e puntuale, dove sono
stati registrati:
i RAEE in ingresso all’impianto, suddivisi per Raggruppamento (per il domestico) e per CER (per il
professionale), oltre ai quantitativi di rifiuto trattati per conto di ecoR’it nel 2016 e il totale lavorato
nello stesso anno;
i consumi di energia elettrica e/o di combustibile necessari per il funzionamento degli impianti,
suddivisi, dove possibile, per tipologia di RAEE lavorato;
altri eventuali consumi correlati all’attività di trattamento (metano per riscaldamento, acqua, ecc.);
la tipologia e la quantità dei rifiuti e delle materie prime secondarie (MPS) in uscita dall’impianto
dopo il trattamento. In particolare, per ogni CER o MPS in uscita dall’impianto sono state fornite
informazioni relative al RAEE da cui hanno avuto origine, all’impianto di destinazione, al destino
finale (recupero/trattamento, discarica, incenerimento).
Oltre a questo, sono stati raccolti anche i dati relativi ai consumi idrici, necessari per lo studio della Water
Footprint che il Consorzio ecoR’it ha deciso di effettuare assieme alla presente Carbon Footprint.
Nei capitoli successivi vengono dettagliatamente descritte tutte le varie fasi del ciclo di raccolta, trasporto e
trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio, con particolare attenzione ai dati disponibili e alle eventuali
assunzioni fatte per supplire alla mancanza di dati8.
8
Nelle tabelle di seguito riportate, i totali potrebbero non coincidere con la somma delle singole voci a causa degli
arrotondamenti.
9
Ecoinvent è un’associazione senza fini di lucro, fondata dagli istituti svizzeri ETHZ, EPFL, PSI, Empa e ART. Ecoinvent
offre uno dei più completi database internazionali di LCI (Life Cycle Inventory) con diverse migliaia di serie di dati in
materia di agricoltura, approvvigionamento energetico, trasporti, biocombustibili e biomateriali, prodotti chimici,
18
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
L’utilizzo di dati primari è prioritario, per questo motivo è stata condotta una puntuale raccolta dati che ha
permesso di approfondire le fasi più impattanti del ciclo di vita dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it e di
individuare quelle non coperte da banche dati specifiche.
Tabella 6: Distanza media pesata percorsa (km) per il trasporto dei RAEE domestici all’impianto di trattamento
Da produttore Da produttore Da transit point
RAGGRUP.
a destino finale (km) a transit point (km) a destino finale (km)
% Via terra Via mare % Via terra Via mare Via terra Via mare
R1 99,01% 440 1,08 0,99% 16 - 187 -
R2 87,82% 286 0,08 12,18% 60 - 93 -
R3 87,61% 284 0,36 12,39% 151 - 197 104,00
R4 90,76% 260 0,26 9,24% 185 - 240 2,44
R5 61,04% 174 - 38,96% 128 - 235 -
Tabella 7: Distanza media pesata percorsa (km) per il trasporto dei RAEE professionali all’impianto di trattamento
Da produttore Da produttore Da transit point
CER
a destino finale (km) a transit point (km) a destino finale (km)
% Via terra Via mare % Via terra Via mare Via terra Via mare
16 02 11* 98,08% 671 3,53 1,92% 260 - 355 -
16 02 13* 86,29% 284 0,54 13,71% 246 - 341 37
16 02 14 88,78% 401 1,86 11,22% 342 0,01 216 -
20 01 21* 96,66% 234 0,14 3,34% 273 0,20 81 -
materiali da costruzione, materiali da imballaggio, metalli di base e preziosi, lavorazione dei metalli, ICT ed elettronica,
nonché di trattamento dei rifiuti.
19
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Da precisare che, per quanto riguarda le pile, esiste un unico impianto autorizzato in Italia che tratta tale
tipologia di rifiuto.
Le distanze di trasporto sono state calcolate partendo dai dati contenuti nei formulari di trasporto dei
rifiuti, caricati nel registro di intermediazione (dati resi disponibili dal Consorzio). Per calcolare i km percorsi
è stato utilizzato un software specifico per il calcolo delle distanze, tracciando in modo puntuale i tragitti
partendo dagli indirizzi dei produttori, dei trasportatori e dei destinatari del rifiuto ricavati dai formulari. I
percorsi tengono conto anche degli eventuali trasporti attraverso i transit point. Si è, inoltre, tenuto conto
dei percorsi fatti via nave, relativi ai trasporti dalle isole al continente.
Le emissioni specifiche, prodotte dai mezzi di trasporto, sono state calcolate con la banca dati Ecoinvent 3.3
(nuovo aggiornamento rispetto a quella utilizzata l’anno scorso) per singole categorie di mezzi. In base alle
informazioni fornite da ecoR’it nei formulari di trasporto dei rifiuti, è stato determinato il peso medio dei
trasporti di RAEE che, per i RAEE domestici risulta essere circa 1,53 tonnellate (passando da un minimo di 1
t ad un massimo di 12,3 tonnellate), mentre per i professionali è di 1,5 tonnellate (in questo caso con un
range che va da 0,5 kg a 24,9 tonnellate).
Per il trasporto dal centro di raccolta comunale o dall’azienda produttrice del rifiuto professionale fino
all’impianto di trattamento, sono stati considerati mezzi con portata compresa tra 7,5 e 16 tonnellate, in
quanto confrontabili con la tipologia dei mezzi generalmente utilizzata.
3.2.2 Assunzioni
Per quanto riguarda i trasporti, le assunzioni definite per la gestione dei rifiuti trattati nel 2016 sono le
stesse fatte l’anno precedente e vengono riportate per completezza.
Si è assunto che tutti i quantitativi di rifiuti gestiti/movimentati da ecoR’it nel 2016 siano stati trattati nello
stesso anno presso gli impianti, senza tener conto di eventuali lavorazioni di stoccaggi effettuati l’anno
precedente o giacenze da lavorare l’anno successivo.
I chilometri percorsi all’andata sono stati calcolati come la somma delle distanze tra il trasportatore e il
produttore del rifiuto e tra questo e l’impianto di trattamento (destinatario), considerando quindi come
punto di partenza per ogni viaggio la sede locale del trasportatore. Il viaggio di ritorno è stato conteggiato
pari a 0,5 volte quello di andata, perché statisticamente il trasportatore si trova nei pressi dell’impianto di
20
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
trattamento (o coincide con lo stesso impianto di destinazione). Le distanze di trasporto sono state
calcolate come media pesata.
Per la raccolta dei RAEE domestici, è stato inserito anche il servizio di trasporto dalle utenze domestiche ai
centri di raccolta: la capacità di trasporto dei mezzi utilizzati è stata considerata di 3,5 tonnellate e la
distanza percorsa è stata stimata in 3,4 km, partendo dall’estensione media dei comuni italiani, pari a 37,3
km2 (fonte dati ISTAT).
Quando il rifiuto giunge presso l’impianto di trattamento viene effettuata una prima analisi: si tratta del
pretrattamento e della messa in sicurezza, una lavorazione preliminare il cui scopo è quello di rendere più
sicuro lo svolgimento delle successive fasi di recupero. Essa consiste nell’asportazione di tutte le parti
mobili presenti nelle apparecchiature (sportelli, componenti e cablaggi elettrici, guarnizioni in PVC e/o
gomma ed altre parti accessorie quali piani in cristallo, in acciaio, in plastica ecc.) e nella contemporanea
rimozione, se necessario, dei materiali classificati pericolosi come, ad esempio, CFC dai circuiti e dall'olio,
interruttori con sostanze pericolose, condensatori, tubi catodici, schede elettriche ed elettroniche.
A questa procedura segue la fase di smontaggio effettuata, salvo differente prassi, manualmente. Questa
operazione è necessaria per separare in modo corretto le diverse componenti, che potranno così essere
inviate a successivo recupero, e per permettere l’asportazione di tutte le parti che potrebbero risultare non
21
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
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Flussi di raccolta anno 2016
idonee alla successiva fase. Lo step seguente è automatizzato e consiste nella frantumazione e nella
selezione dei materiali da avviare al recupero (metalli ferrosi e non, plastiche, ecc.).
A questo punto i materiali sono pronti per essere reintrodotti all’interno dei cicli produttivi o per essere
avviati a processi di recupero energetico o di massa, mentre i rifiuti prodotti dalle attività di bonifica e
trattamento vengono avviati a smaltimento.
Di seguito vengono sommariamente descritti i trattamenti applicati per ciascun Raggruppamento di RAEE.
TRATTAMENTO
R1 Il trattamento inizia con la messa in sicurezza e lo smontaggio delle componenti pericolose: manualmente
vengono asportati cavi elettrici, guarnizioni e parti in vetro. In seguito viene effettuata l’operazione di
bonifica del circuito refrigerante attraverso l’utilizzo di utensili perforanti e l’aspirazione di CFC-HFC e oli,
che vengono separati e stoccati. Negli impianti può essere presente un sistema di abbattimento dei CFC,
derivanti dalla fase di triturazione del poliuretano (post-combustore).
Una volta privato del compressore, il rifiuto viene inviato alla fase di triturazione, che consiste in una
riduzione volumetrica e in una successiva separazione delle varie componenti (principalmente schiume
poliuretaniche, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica).
R2 L’operazione di messa in sicurezza consiste nell’eliminazione manuale di componenti quali condensatori,
eventuali interruttori al mercurio, cavi esterni, batterie, accumulatori, zavorre in cemento, circuiti
stampati, ecc… Le carcasse vengono quindi sottoposte ad una prima triturazione più grossolana e ad una
successiva separazione manuale delle diverse componenti, per poi essere nuovamente ridotte a pezzature
più piccole. Nastri magnetici e separatori ad induzione permettono la separazione delle diverse tipologie di
materiale.
R3 I monitor e i televisori vengono smantellati manualmente, in modo da estrarre il tubo catodico in
sicurezza; l’involucro viene avviato a triturazione, mentre la bonifica del tubo catodico avviene nelle
seguenti fasi: viene rimossa la cinghia anti-implosione, viene eseguito il taglio per la separazione del vetro
cono e del vetro pannello, viene estratta la maschera ferrosa e aspirate le polveri fluorescenti dalla
superficie del vetro pannello.
R4 Anche in questo caso la messa in sicurezza del rifiuto consiste nella rimozione delle componenti
ambientalmente critiche, tra cui i condensatori, i componenti contenenti mercurio, le pile e le batterie, i
circuiti stampati, le cartucce e i toner, oltre alle parti che potrebbero danneggiare l’impianto di
frantumazione (motori elettrici, trasformatori, ecc.).
La successiva triturazione permette la riduzione volumetrica delle carcasse e la separazione delle diverse
tipologie di materiale (ferro, materiale non ferroso, plastica…).
R5 Le operazioni di trattamento delle sorgenti luminose consistono essenzialmente nella frantumazione delle
lampade, nella separazione delle parti metalliche e plastiche, nella separazione e nella pulizia del vetro ed
infine l’estrazione e il confezionamento delle polveri fluorescenti.
Nella tabella seguente sono riportati gli impianti campione presi in considerazione per le elaborazioni del
presente studio, con indicate le categorie che vengono trattate in ognuno10.
10
Non sono indicati i Raggruppamenti che gli impianti sono autorizzati a ricevere, ma quelli che hanno effettivamente
trattato e per i quali sono state fornite informazioni sui consumi energetici e sui quantitativi di rifiuti/MPS derivati dal
loro trattamento selettivo.
22
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
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Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 8: Raggruppamenti trattati nei diversi impianti visitati nel corso del presente studio
Raggruppamento
R1 R2 R3 R4 R5
DISMECO
FG
LAVORO&AMBIENTE
NEC NEW ECOLOGY
RAETECH *
RELIGHT
RI.PLASTIC - BALVANO
RI.PLASTIC - SESSANO
RIMEL
SEVAL - COLICO
SEVAL - PIANTEDO
STENA - VERONA
STENA - CAVENAGO
TRANSISTOR
VALLONE - ANAGNI
VALLONE - MONTALTO
ITEC
RAECYCLE
* trattamento parziale (smontaggio senza trattamento del tubo catodico)
I consumi energetici specifici forniti dagli impianti sono stati elaborati e rapportati ai quantitativi totali di
RAEE trattati nel 2016. Solo per uno degli impianti campione non è stato possibile inserire il dato specifico,
in quanto le informazioni fornite non sono complete. Per tutti quegli impianti di trattamento RAEE che
gestiscono i rifiuti per conto di ecoR’it, ma che non rientrano nel campione di aziende selezionate che
hanno fornito i dati, è stato modellizzato un impianto campione medio, dato dal contributo degli impianti
campione.
I consumi energetici degli impianti sono costituiti da: consumi di energia elettrica per il funzionamento degli
impianti e per l’illuminazione dello stabilimento e degli uffici, consumi di gasolio per la produzione di energia
elettrica (anche questa utilizzata per gli impianti e gli uffici), consumo di metano per il combustore (presente
in alcuni impianti che trattano R1), consumo di metano per il riscaldamento, consumi di gasolio per la
movimentazione interna. Alcuni impianti sono stati in grado di separare i consumi degli uffici.
Per quanto riguarda il funzionamento degli impianti e l’illuminazione, il consumo energetico più elevato fra
tutti gli impianti è di 612,38 MJ/t di RAEE (contro i 867,84 MJ/t del 2015), mentre i consumi minori sono di
45,73 MJ/t di RAEE; per quanto riguarda il Raggruppamento R5, solo tre degli impianti hanno fornito i loro
consumi.
23
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
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Flussi di raccolta anno 2016
La seguente tabella riporta i consumi energetici medi del periodo 2012-2016 e la loro differenza: come si
può notare, a parte un consumo leggermente maggiore per i Raggruppamenti R3 e R4 (tra il 10,2% e
l’8,1%), nel 2016 c’è stata una leggera diminuzione del consumo energetico per gli altri Raggruppamenti
(compreso tra il 2,1 e il 6,7%).
Nel grafico 1 sono rappresentati in blu i consumi degli impianti campione11 rispetto ai Raggruppamenti per i
quali effettuano il trattamento selettivo e in rosso il valore medio su tonnellata trattata.
Grafico 1: Consumo di energia per tipologia di Raggruppamento trattata; in blu gli impianti selezionati nel presente
studio (in ordine casuale), in rosso la media degli impianti.
Tra gli impianti che trattano R1, 5 hanno un combustore nel quale vengono trattati e termodistrutti i CFC e
che funziona a metano o propano e di questi 4 ci hanno fornito il consumo di gas necessario per il suo
funzionamento, che varia da 2,63 m3/t di R1 trattato a 24,34 m3/t di R1 trattato, con un consumo medio di
8,85 m3/t di R1 trattato.
Infine, per quanto riguarda i consumi di metano per il riscaldamento, questi variano tra lo 0,03 e lo 4,19 m3
di metano/t di RAEE trattato, con una media di 1,02 m3 di metano/t di RAEE trattato. È da sottolineare che
11 Per motivi di riservatezza, nel grafico gli impianti campione sono riportati in modo anonimo e casuale.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
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Flussi di raccolta anno 2016
non tutti gli impianti utilizzano metano per il riscaldamento, ma alcuni hanno degli inverter che funzionano
ad energia elettrica (quindi inclusa nei dati sopra riportati).
Anche quest’anno, solo due impianti hanno fornito consumi energetici specifici per il diverso
Raggruppamento trattato, mentre gli altri avevano a disposizione un dato complessivo. Come sopra
descritto, inoltre, per il combustore sono stati utilizzati i consumi dichiarati dagli impianti, mentre per
l’impianto che non ha fornito i dati, è stato utilizzato il consumo su tonnellata da RAEE trattato fornito
l’anno precedente.
3.3.2 Assunzioni
Si è assunto che tutti i quantitativi di rifiuti gestiti/movimentati da ecoR’it nel 2016 siano stati trattati nello
stesso anno presso gli impianti, senza tener conto di eventuali stoccaggi in anni diversi dal 2016. Sono stati
verificati i bilanci di massa degli impianti attraverso verifiche puntuali delle giacenze dell’anno precedente e
di quello in corso.
Per quanto riguarda i RAEE professionali, i diversi CER sono stati assimilati ai Raggruppamenti dei RAEE
domestici, in quanto il trattamento delle diverse tipologie è essenzialmente lo stesso. Il CER 16 02 11* è
stato equiparato al Raggruppamento R1, il CER 16 02 13* ad R3, il CER 16 02 14 ad R4, mentre il CER 20 01
21* ad R5.
Tre degli impianti selezionati utilizzano gasolio per la produzione dell’energia necessaria per il
funzionamento e due di essi, dotati di contatore, hanno fornito il dato di energia elettrica effettivamente
prodotta dal generatore. Il rendimento medio delle macchine è stato utilizzato per calcolare i kWh prodotti
anche dai generatori degli altri impianti.
25
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
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Flussi di raccolta anno 2016
Per calcolare il destino finale dei vari materiali che derivano dal trattamento presso gli impianti, sono state
determinate delle percentuali in base agli output forniti dagli impianti campione, selezionando il materiale
in uscita da ogni specifico Raggruppamento e individuando le percentuali che vanno direttamente a
recupero, a trattamento finale e/o a smaltimento. In base alle assunzioni fatte sulle lavorazioni presso gli
impianti di trattamento finale e di seguito dettagliatamente descritte, sono state determinate le frazioni
recuperate o smaltite. Sono stati quindi calcolati i km percorsi per ogni differente destinazione.
Per il calcolo dei km percorsi dall’uscita dell’impianto di trattamento fino alla destinazione finale (recupero,
discarica, incenerimento) o successiva (trattamento finale), sono state utilizzate le informazioni fornite
dagli impianti di trattamento campione, i quali hanno indicato, per ogni CER derivante dalle diverse
lavorazioni, l’impianto di destinazione. Attraverso l’utilizzo di software pubblici per il calcolo delle distanze,
sono stati determinati i chilometri del tragitto su strada, mentre per il traghetto e la nave è stata calcolata
la distanza tra i porti in miglia, trasformata poi in km.
Inoltre è stato preso in considerazione anche il consumo dei big bags che le aziende di trattamento
utilizzano per il trasporto di alcune tipologie di rifiuti trattati (generalmente rifiuti di plastica, schede,
floppy, hard disk, alimentatori e vetro del tubo catodico): si è assunto un consumo pari al numero di big bag
acquistati nel 2016 da ogni impianto.
3.4.2 Assunzioni
Per quanto riguarda le attività svolte dagli impianti di trattamento finale, non sono state rese disponibili
informazioni dagli impianti selezionati (tra cui i consumi energetici e le eventuali emissioni in atmosfera di
26
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
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Flussi di raccolta anno 2016
gas a effetto serra) sostanzialmente perché ritenuti dati confidenziali. Mantenendo le assunzioni fatte
l’anno precedente, i consumi energetici sono stati ricavati dai processi di trattamento presenti nella banca
dati Ecoinvent 3.3 per analoghe attività di trattamento rifiuti.
I big bags sono stati modellizzati utilizzando processi della banca dati Ecoinvent e il fine vita è stato
modellizzato utilizzando le percentuali di recupero, incenerimento e smaltimento in discarica, tipiche dello
scenario italiano per la plastica (40,7% riciclo, 43,7% incenerimento e 15,6% discarica)12.
Per quanto riguarda il fine vita delle varie componenti/rifiuti derivanti da questo trattamento finale, il loro
trasporto a recupero e/o a smaltimento, in termini di chilometri percorsi, è stato considerato equivalente a
quello fatto dagli impianti di trattamento campione rispettivamente a recupero o a smaltimento.
Infine, per le attività svolte nel trattamento finale, alcune informazioni relative alle percentuali di rifiuto
inviato a recupero e/o a smaltimento sono state fornite dagli impianti di trattamento selettivo, mentre
altre sono desunte da dati di letteratura, da banche dati, da altri progetti precedentemente svolti da
Ambiente Italia. Rispetto all’anno precedente, sono ulteriormente aumentati i dati primari relativi alle
emissioni in atmosfera degli impianti di trattamento.
Nelle tabelle riportate di seguito sono elencate le tipologie di rifiuti che derivano dal trattamento dei diversi
Raggruppamenti e CER e che, in base alle informazioni fornite durante la raccolta dati, sono poi inviate ad
un altro impianto per il successivo trattamento. A differenza dell’anno precedente, per il 2016 sono stati
raccolti dati specifici su questo recupero da più impianti e quindi il dato è più dettagliato e si può
considerare di maggiore qualità.
Tabella 10: Trattamento finale dei rifiuti derivanti da Raggruppamento R1 e dal CER 16 02 11*
RIFIUTO ASSUNZIONI FONTE
CAVI Rifiuto costituito da pvc (58,5%) e rame (41,5%); si Dati da impianti
considera che tutto il materiale venga recuperato in di trattamento
seguito al trattamento finale. selettivo
COMPRESSORI Sono costituiti dal 90% di ferro, 4% di alluminio, 4% di Dati da impianti
rame; dopo il trattamento, tutto il materiale è avviato a di trattamento
recupero. Il restante 2% è dato da scarto inviato a selettivo
discarica.
OLIO Gli oli minerali usati sono per la quasi totalità oggetto di
Dati da impianti
riciclo o di recupero energetico: solo circa il 3,5% dell’olio
di trattamento
raccolto viene smaltito per termodistruzione e il 96,5% èselettivo e il
rigenerato e quindi recuperato. Consorzio
Obbligatorio
degli Oli Usati
POLIURETANO La discarica e l’incenerimento si conferma anche Dati da impianti
quest’anno la principale destinazione del rifiuto, ma un di trattamento
12
Ispra, Rapporto rifiuti 2016
27
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
28
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 12: Trattamento finale dei rifiuti derivanti dal Raggruppamento R3 e dal CER 16 02 13*
RIFIUTO ASSUNZIONI FONTE
AVVOLGIMENTI TV, CAVI, Rifiuto costituito principalmente da PVC (52,5%) e rame Dati da impianti
SPINE (46,3%); oltre a questo materiale, si recupera in seguito al di trattamento
trattamento finale una parte di ferro (0,8%) e si mandano selettivo
in scarica gli scarti (0,3%).
MOTORI ELETTRICI Si suppone che tutte le componenti del motore elettrico Dati da impianti
siano recuperate, 11% rame e 89% metalli ferrosi. di trattamento
selettivo
SCHEDE In questo studio non è stata fatta nessuna distinzione tra i Dati da impianti
diversi tipi di schede (prima e seconda scelta, in relazione di trattamento
alle percentuali di materiali preziosi che le compongono); selettivo
la composizione media presa come riferimento è formata
dal 44% di metalli misti, dal 25% di ferro, dal 8% di
alluminio, 3% di plastica e dal 21% di scarti. Per questi
ultimi si è ipotizzato l’invio in discarica, mentre per le altre
frazioni il riciclo.
TRASFORMATORI Le percentuali considerate e recuperate sono ferro (76%), Dati da impianti
rame (23,3%) e alluminio (0,7%). di trattamento
selettivo
CONDENSATORI Una parte del rifiuto viene recuperata come ferro/acciaio Dati da impianti
(27%) e un 5% come alluminio; la restante viene in parte di trattamento
avviata a discarica (35%) e in parte inviata a incenerimento selettivo
(33%).
SCHERMI PIATTI Le componenti che costituiscono tale rifiuti sono così Dati da impianti
differenziate: alluminio (0,003%), ferro (40,39%), plastica di trattamento
(25,04%), vetro (7,74%), metalli misti (21,86%), scarti a selettivo
discarica (4,71%) e scarti ad incenerimento (0,26%).
GIOGHI DI DEFLESSIONE Le componenti che costituiscono i gioghi di deflessione Dati da impianti
sono così differenziate: 39,6% rame, 31,3% ferro e 15,1% di trattamento
plastica, tutte recuperate, mentre il 12,6% di scarti è selettivo
avviato a discarica ed il 1,5% a incenerimento.
CANONCINO RETRO Il 77,5% viene recuperato come ferro, il 10% come acciaio Dati da impianti
TUBO e il 5% come vetro; solo il 7,5% è avviato in discarica. di trattamento
selettivo
RESIDUI / SCARTI I materiali residuali dall’attività di selezione sono in parte Dati da impianti
recuperati come plastica (20%) e ferro (15%), e in parte di trattamento
avviati a discarica (40%) ed a incenerimento (25%). selettivo
29
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
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Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 13: Trattamento finale dei rifiuti derivanti dal Raggruppamento R4 e dal CER 16 02 14
RIFIUTO ASSUNZIONI FONTE
ALIMENTATORI Stesse considerazioni fatte per i trasformatori
BATTERIE AL PIOMBO Le batterie al piombo sono tipicamente costituite da Dati da impianti
piombo, elettrolita, materie plastiche e componenti di trattamento
minori. Dal processo di riciclaggio si ottengono: piombo selettivo e da
secondario e leghe di piombo (30%), solfato di piombo Rapporto
(pastello) ceduto agli impianti di prodizione di piombo COBAT
primario (27%), polipropilene riciclabile (circa il 3%), altri
materiali recuperati (31%) e residui della lavorazione (circa
il 9%), costituiti principalmente da scorie di lavorazione,
mix di plastiche non valorizzabili, acido solforico non
valorizzabile.
ALTRE BATTERIE Dal trattamento di altre batterie viene recuperato un Dati da impianti
27,5% di ferro; inoltre il 21,2% delle batterie viene riciclato, di trattamento
il 43,9% inviato a discarica e il restante 7,5% a selettivo
incenerimento.
CARTUCCE / TONER Si è ipotizzato che dalla triturazione delle cartucce si riesca Elaborazioni
a recuperare la plastica (80%), mentre il restante 20% è Ambiente Italia
scarto inviato a discarica.
CAVI E SPINE Rifiuto costituito da PVC e rame, nelle percentuale del Dati da impianti
54,5% e 45,5% rispettivamente; si considera che tutto il di trattamento
materiale venga recuperato in seguito al trattamento selettivo
finale.
CONDENSATORI Solo una piccola parte (0,3%) è recuperata come alluminio. Dati da impianti
Il 66,4% di questa tipologia di rifiuto è conferita in di trattamento
discarica, mentre il restante 33,3% è inviato a selettivo
incenerimento.
DEFERRIZZATO Gran parte del rifiuto viene recuperata (circa il 96,4% di Dati da impianti
metalli), il resto viene incinerato (3,5%) e solo una piccola di trattamento
parte rimanente è avviata a discarica. selettivo
HARD DISK, MEMORIA La totalità del rifiuto viene recuperata, come metalli misti Dati da impianti
RAM, PROCESSORI (51%), ferro (29%), alluminio (15%) e rame (5%). di trattamento
selettivo
MOTORI ELETTRICI Praticamente tutte le componenti del motore elettrico Dati da impianti
sono recuperate, solo un 0,3% finisce in discarica. La di trattamento
composizione considerata è la seguente: 85,9% ferro, 9,6% selettivo
rame e 4,3% alluminio.
SCHEDE In questo studio non è stata fatta nessuna distinzione tra i Dati da impianti
diversi tipi di schede (prima e seconda scelta, in relazione di trattamento
alle percentuali di materiali preziosi che le compongono); selettivo
la composizione media presa come riferimento è formata
dal 29,5% di plastica, 27% di metalli misti, il 12,5% di
alluminio, il 5% di ferro e dal 26% di scarti. Per questi ultimi
si è ipotizzato l’invio in discarica, mentre per le altre
frazioni il riciclo.
TRASFORMATORI Le percentuali considerate recuperate sono ferro (63,5%), Dati da impianti
rame (18,8%) e alluminio (7,8%). Il restante 10% avviato a di trattamento
discarica. selettivo
30
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Flussi di raccolta anno 2016
RESIDUI / SCARTI Il 75% di questa tipologia di rifiuto viene inviata a discarica Dati da impianti
e il 25% a incenerimento. di trattamento
selettivo
Tabella 14: Trattamento finale dei rifiuti derivanti dal Raggruppamento R5 e dal CER 20 01 21*
RIFIUTO ASSUNZIONI FONTE
BASI Si considera un recupero di materia dopo il trattamento Dati da impianti
di circa il 50%, l’invio del 35,5% della frazione in discarica di trattamento
e il 14,5% in incenerimento. selettivo
POLVERI Dalle polveri estratte dai tubi catodici si ricava circa il Dati da impianti
1,4% di ossalato di terre rare con purezza tra l’80 e il 90%, di trattamento
che viene recuperato, mentre la restante parte viene selettivo
inviata a discarica (98,6%).
TRASFORMATORI Le percentuali considerate recuperate sono ferro (58%), Dati da impianti
rame (23,3%) e alluminio (5,3%). Il restante 13,4% avviato di trattamento
a discarica. selettivo
RESIDUI / SCARTI Si è assunto che questa tipologia di rifiuto, di cui non si Dati Ambiente
hanno informazioni in merito alla composizione, venga Italia
inviata a discarica.
3.5 Il riciclo
Per l’attività di riciclo si considera il trasporto dei materiali, derivanti dal trattamento selettivo e finale,
all’utilizzatore successivo. Di seguito si riportano i quantitativi recuperati da ecoR’it nel 2016 e le relative
percentuali.
Tabella 15: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE domestici – anno 2016
(elaborazione Ambiente Italia)
Quantità Riciclo dopo altro
Riciclo diretto* Riciclo totale
totale trattata trattamento
RAGGRUPPAMENTO ton ton % ton % ton %
R1 1.975 1249,13 63,25% 509,48 25,80% 1758,61 89,04%
R2 861 731,06 84,86% 99,10 11,50% 830,16 96,36%
R3 2.525 1730,18 68,52% 552,43 21,88% 2282,60 90,40%
R4 3.998 3071,85 76,83% 774,94 19,38% 3846,79 96,21%
R5 58 43,54 75,51% 7,47 12,95% 51,01 88,46%
9.418 6825,76 72,48% 1943,41 20,64% 8769,17 93,11%
* salvo eventuale previa messa in riserva
31
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 16: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE professionali – anno 2016
(elaborazione Ambiente Italia)
Quantità totale Riciclo dopo altro
Riciclo diretto* Riciclo totale
trattata trattamento
CER ton ton % ton % ton %
16 02 11* 187 116,91 62,39% 46,26 24,69% 163,17 87,08%
16 02 13* 25 16,77 66,47% 5,67 22,46% 22,43 88,93%
16 02 14 3443 2624,96 76,24% 687,86 19,98% 3312,82 96,21%
20 01 21* 2 1,23 75,51% 0,21 12,82% 1,44 88,33%
3.657 2759,87 75,46% 740,00 20,23% 3499,87 95,69%
* salvo eventuale previa messa in riserva
Nelle tabelle seguenti sono riportati i materiali che ecoR’it ha recuperato nel 2016, in seguito al
trattamento dei RAEE (recupero diretto e recupero dopo trattamento finale). Ferro, plastica e vetro sono i
materiali maggiormente recuperati.
Tabella 17: Principali frazioni di materiale recuperate dal Consorzio ecoR’it (in tonnellate) – RAEE domestici, 2016
(elaborazione Ambiente Italia)
MATERIALE R1 R2 R3 R4 R5 Totale
alluminio 66,93 7,95 26,44 159,84 2,03 263,19
blocchi di cemento 139,32 139,32
carta e cartone 0,44 19,19 0,38 20,01
ferro e acciaio 1187,72 524,66 422,08 1842,02 5,26 3981,73
legno 10,73 14,43 41,03 32,38 0,28 98,84
metalli misti 1,53 1,99 93,86 523,79 621,16
olio 7,70 7,70
piombo 31,26 31,26
plastica 314,73 103,59 66,61 1073,95 0,13 1559,01
rame 29,49 27,61 1050,44 94,91 1,99 1204,44
solfato di piombo 28,16 28,16
vetro 15,62 10,61 582,15 6,54 40,86 655,78
altro 123,73 34,76 0,07 158,56
32
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 18: Principali frazioni di materiale recuperate dal Consorzio ecoR’it (in t) – RAEE professionali, 2016
(elaborazione Ambiente Italia)
MATERIALE 16 02 11* 16 02 13* 16 02 14 20 01 21* Totale
alluminio 6,89 0,27 135,04 0,06 142,26
blocchi di cemento 0,00
carta e cartone 0,06 17,66 0,01 17,73
ferro e acciaio 111,36 4,68 1598,96 0,15 1715,15
legno 0,61 0,43 25,16 0,01 26,21
metalli misti 0,19 1,11 493,17 494,47
olio 0,75 0,75
piombo 29,61 29,61
plastica 31,27 0,48 865,19 0,00 896,95
rame 2,51 9,18 82,68 0,06 94,43
solfato di piombo 26,67 26,67
vetro 1,62 6,29 6,20 1,16 15,26
altro 7,91 32,47 0,00 40,38
3.5.2 Assunzioni
Le assunzioni fatte sono le stesse del paragrafo 3.4.2.
3.6 Lo smaltimento
Per quanto riguarda lo smaltimento in discarica e l’incenerimento, sono stati considerati i processi della
banca dati Ecoinvent 3.3, specifici per materiale (dove il processo specifico del materiale non era presente
si è utilizzato un processo simile). Ciascuna tipologia di materiale inviata a discarica e incenerimento è
pertanto caratterizzata da consumi ed emissioni specifiche.
È stato considerato tutto il processo di incenerimento, compresa la quota energetica, mentre non sono
stati considerati gli impatti evitati derivanti dai benefici dell’incenerimento.
33
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 19: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE domestici – anno 2016 (elaborazione Ambiente Italia)
Incenerimento Discarica Totale
RAGGRUPPAMENTO ton % ton % ton %
R1 94,68 4,79% 121,74 6,16% 216,42 11,0%
R2 10,75 1,25% 20,59 2,39% 31,34 3,6%
R3 3,35 0,13% 240,22 9,51% 243,57 9,6%
R4 24,80 0,62% 126,78 3,17% 151,58 3,8%
R5 0,74 1,28% 5,92 10,26% 6,65 11,5%
134,32 1,43% 515,24 5,47% 649,56 6,90%
Tabella 20: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE professionali – anno 2016 (elaborazione Ambiente Italia)
Incenerimento Discarica Totale
CER ton % ton % ton %
16 02 11* 11,59 6,18% 12,62 6,74% 24,21 12,9%
16 02 13* 0,00 0,00% 2,79 11,06% 2,79 11,1%
16 02 14 20,28 0,59% 110,08 3,20% 130,36 3,8%
20 01 21* 0,02 1,28% 0,17 10,39% 0,19 11,7%
31,89 0,87% 125,66 3,44% 157,56 4,31%
3.6.2 Assunzioni
Vedi paragrafo 3.4.2
34
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
9,9 kg
990,1 kg
Stoccaggio
9,9 kg
58,1 kg discarica
1.000 kg di R1 all’impianto di trattamento selettivo
47,7 kg incenerimento
261,8 kg
632,5 kg 3,6 kg discarica
Trattamento finale
0,3 kg incenerimento
258,0 kg
Tabella 21: Bilancio di massa del Raggruppamento R1, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
inceneriment
materiale riciclo diretto* trattamento discarica
o
finale
alluminio 53,40 13,52
carta 0,44 0,00
ferro 906,40 281,31
legno 10,73
plastica 250,13 64,60
R1
35
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 22: Bilancio di massa del Raggruppamento R2, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
incenerimen
materiale riciclo diretto* trattamento discarica
to
finale
alluminio 7,93 0,02
blocchi di cemento 139,32
ferro e acciaio 496,25 28,41
legno 14,43
R2
36
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 23: Bilancio di massa del Raggruppamento R3, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
inceneriment
materiale riciclo diretto* trattamento discarica
o
finale
alluminio 14,99 11,45
ferro e acciaio 322,75 99,32
legno 41,03
R3
37
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 24: Bilancio di massa del Raggruppamento R4, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
inceneriment
materiale riciclo diretto* trattamento discarica
o
finale
alluminio 127,08 32,76
carta e cartone 19,19
ferro 1485,02 357,00
legno 32,38
plastica 961,14 112,81
rame 4,28 90,63
R4
ottone 3,60
vetro 6,54
metalli misti 432,62 87,57
piombo 31,26
solfato di piombo 28,16
altro 34,76
condensatori 2,74 1,21
toner 5,33
residui / scarti 22,06 120,24
TOTALE parziale (t) 3071,85 774,94 24,80 126,78
TOTALE riciclo / smaltimento
(t) 3846,79 151,58
% 96,21% 3,79%
* salvo eventuale previa messa in riserva
38
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 25: Bilancio di massa del Raggruppamento R5, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo inceneriment discaric
materiale riciclo diretto*
trattamento finale o a
alluminio 1,58 0,45
carta e cartone 0,38
ferro 0,31 4,95
legno 0,28
R5
plastica 0,13
rame 1,99
vetro 40,86
altro 0,07
polveri 2,60
residui / scarti 0,74 3,32
TOTALE parziale (t) 43,54 7,47 0,74 5,92
TOTALE recupero /
smaltimento (t) 51,01 6,65
% 88,46% 11,54%
* salvo eventuale previa messa in riserva
39
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
19,2 kg
980,8 kg
Stoccaggio
19,2 kg
61,0 kg discarica
1.000 kg di CER 160211* all’impianto tratt. selettivo
61,6 Kg incenerimento
253,4 kg
623,9 kg 6,3 kg discarica
Trattamento finale
0,2 kg incenerimento
246,9 kg
Tabella 26: Bilancio di massa del CER 16 02 11*, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
riciclo incenerimen
materiale trattamento discarica
diretto* to
finale
alluminio 5,21 1,68
carta 0,06 0,00
ferro 85,05 26,32
CER 16 02 11*
legno 0,61
plastica 23,09 8,18
rame 1,28 1,23
vetro 1,62
metalli misti 0,19
olio 0,75 0,03
CFC-HCFC-HC 0,39
condensatori 0,27
poliuretano 0,01 0,02
residui / scarti 7,91 10,88 9,57
TOTALE parziale (t) 116,91 46,26 11,59 12,62
TOTALE recupero / smaltimento
(t) 163,17 24,21
% 87,08% 12,92%
* salvo eventuale previa messa in riserva
40
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 27: Bilancio di massa del CER 16 02 13*, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
incenerimen
materiale riciclo diretto* trattamento discarica
to
finale
alluminio 0,20 0,07
ferro 3,79 0,89
CER 16 02 13
legno 0,43
plastica 0,00 0,48
vetro 3,17 3,12 0,00
rame 9,18
metalli misti 1,11
condensatori 0,00 0,03
polveri 1,35
residui / scarti 0,00 1,40
TOTALE parziale (t) 16,77 5,67 0,00 2,79
TOTALE recupero / smaltimento
(t) 22,43 2,79
% 88,94% 11,06%
* salvo eventuale previa messa in riserva
41
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
1.000 kg di CER 16 02 14
112,2 kg
887,8 kg
Stoccaggio
112,2 kg
11,1 kg discarica
1.000 kg di CER 16 02 14 all’impianto tratt. selettivo
0 kg incenerimento
237,6 kg
762,4 kg 20,9 kg discarica
Trattamento finale
5,9 kg incenerimento
199,8 kg
Tabella 28: Bilancio di massa del CER 16 02 14, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
riciclo inceneriment
materiale trattamento discarica
diretto* o
finale
alluminio 105,85 29,19
carta e cartone 17,66
ferro 1280,67 318,29
legno 25,16
CER 16 02 14
42
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 29: Bilancio di massa del CER 20 01 21*, dettagliato per materiale differenziato
riciclo dopo
riciclo incenerimen
materiale trattamento discarica
diretto* to
finale
alluminio 0,04 0,01
carta e cartone 0,01
CER 20 01 21
43
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
- copertura temporale: tutti i dati primari utilizzati nello studio sono relativi all’anno 2016;
- copertura geografica: i partner operativi selezionati sono localizzati in diverse parti dell’Italia, in
modo da garantire la copertura geografica dell’area in cui ecoR’it gestisce i rifiuti;
- precisione: i dati sono stati forniti dai partner operativi di ecoR’it, i quali hanno dichiarato la
precisione delle informazioni; i dati sono stati verificati direttamente con i responsabili delle
aziende, in caso di valori anomali;
- completezza: i dati utilizzati nel modello sono completi;
- fonte del dato: per ogni dato utilizzato è stata dettagliatamente descritta la fonte da cui sono state
ricavate le informazioni.
44
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Alla raccolta dati e alla validazione dell’inventario segue la fase di elaborazione dei dati e la predisposizione
del modello di LCA. L’analisi della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it è stata svolta mediante software dedicato e riconosciuto a livello
internazionale, quale il SimaPro versione 8.3.
La prestazione ambientale è espressa mediante la somma delle emissioni e rimozioni di gas ad effetto serra
(GHG) nello specifico sistema di prodotto, espresse come CO2 equivalente. La lista dei GHG con i rispettivi
coefficienti GWP utilizzati (Global Warming Potential, 100 anni) è ricavata dal V rapporto dell’IPCC 2013.
4.1 Risultati
Il calcolo dell’impronta di carbonio del servizio di raccolta e trasporto, trattamento selettivo e finale, riciclo
e smaltimento dei rifiuti RAEE/Pile Portatili è stato condotto ai sensi della norma ISO/TS 14067:2013
“Greenhousegases - Carbon Footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and
Communication”, che definisce i criteri per la valutazione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dal
ciclo di vita di prodotti o servizi, basandosi sulle tecniche e sui principi della valutazione del ciclo di vita (Life
Cycle Assessment, LCA) definite secondo gli standard ISO 14040 e 14044.
La norma valuta solo la categoria d’impatto del riscaldamento globale, pertanto non considera altri
potenziali impatti ambientali come le emissioni di gas non a effetto serra, l’acidificazione, l’eutrofizzazione,
la tossicità, la biodiversità, nonché altri impatti sociali o economici che possano essere associati con il ciclo
di vita dei prodotti.
La Carbon Footprint è una misura che esprime, in termini di emissioni CO2 equivalente, il contributo al
riscaldamento globale delle attività di gestione dei RAEE dalla raccolta al trasporto al trattamento (selettivo
e finale), al riciclo fino all’incenerimento e discarica. Di seguito si riportano i risultati per RAEE domestici e
professionali, suddivisi in assoluti, in percentuale e per tonnellata di rifiuto13.
13
Nelle tabelle riportate di seguito, i totali potrebbero non coincidere con la somma delle singole voci a causa degli
arrotondamenti.
45
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 30: Carbon Footprint totale dei RAEE domestici (valori assoluti in kg CO2 equivalente)
Unità raccolta trattamento trattamento Inceneri-
totale riciclo discarica
misura RAEE selettivo finale mento
R1 kg CO2 eq 1.009.857,60 237.247,68 181.277,40 103.523,91 65.001,43 410.509,77 12.297,42
MEDIA kg CO2 eq/ton 247,40 88,85 48,52 28,32 33,99 45,58 2,14
PESATA % 100% 35,91% 19,61% 11,45% 13,74% 18,42% 0,86%
46
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Figura 16: Rappresentazione della Carbon Footprint per RAEE domestico (kgCO 2eq/tonnellata di RAEE trattato)
Dalla tabella 32 sopra riportata, si evince che, per i RAEE domestici, la fase di raccolta vale mediamente
(media pesata) il 36% della Carbon Footprint totale, il trattamento selettivo vale il 19,6%, il trattamento
finale l’11,5%, il riciclo il 13,7%, l’incenerimento il 18,4% e la discarica lo 0,9%.
Per quanto riguarda la fase di raccolta, la tabella 32 riporta valori che variano da un minimo di 71 kg
CO2eq/t ad un massimo di 120 kg CO2eq/t per Raggruppamento: tali differenze sono direttamente
47
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
proporzionali alle distanze percorse dai mezzi di trasporto, aumentati nel caso del Raggruppamento R1 nel
2016.
Le fasi di trattamento selettivo e finale dipendono principalmente dai consumi energetici degli impianti;
inoltre, per quanto riguarda il trattamento finale, le emissioni di CO2eq sono legate alla percentuale di
rifiuto che subisce un ulteriore trattamento.
Come già evidenziato, nella fase di riciclo sono solo considerati i trasporti del materiale dall’impianto
all’utilizzatore successivo, in quanto l’attività di recupero del materiale non rientra nei confini del nostro sistema;
le emissioni derivanti dal riciclo, pertanto, sono proporzionali alla quantità riciclata e alla distanza percorsa.
Infine, nella fase di smaltimento finale, si nota come l’incenerimento del Raggruppamento R1 sia superiore
agli altri RAEE a causa dello smaltimento all’inceneritore di materiali plastici (poliuretano).
48
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Figura 17: Rappresentazione della Carbon Footprint per RAEE professionali (kgCO 2eq/tonnellata di RAEE trattato)
49
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Per i RAEE professionali, la percentuale media di incidenza (media pesata) delle varie fasi alla Carbon
Footprint (tabella 35) è la seguente: 48,2% per la fase di raccolta, 20,3% per il trattamento selettivo, 12,9%
per il trattamento finale, 12,1% per il riciclo, 6,1% per l’incenerimento e lo 0,5% per la discarica.
La tabella 35 mostra valori relativi alla raccolta che variano da un minimo di 62,3 kg CO 2eq/t ad un massimo
di 175,5 kg CO2eq/t: anche in questo caso, le differenze sono direttamente proporzionali alle distanze
percorse dai mezzi di trasporto.
Come già evidenziato per il RAEE domestici, le fasi di trattamento selettivo e finale dipendono dai consumi
energetici degli impianti e dalla percentuale di materiale che viene avviato ad un ulteriore trattamento
prima di essere effettivamente riciclato o smaltito.
Infine, le stesse considerazioni descritte per il riciclo e lo smaltimento finale dei RAEE domestici possono
essere riportate ai RAEE professionali. Nella fase di riciclo sono considerati soltanto i trasporti del materiale
dall’impianto all’utilizzatore successivo, in quanto l’attività di recupero del materiale non rientra nei confini del
sistema; le emissioni derivanti dal riciclo sono, quindi, proporzionali alla quantità riciclata e alla distanza
percorsa. Inoltre nella fase di smaltimento finale, si nota come l’incenerimento del Raggruppamento CER 16
02 11* sia superiore agli altri RAEE a causa dello smaltimento all’inceneritore di materiali plastici quali il
poliuretano.
50
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 37: Distanza media pesata percorsa (km) per il trasporto delle pile all’impianto di trattamento
Da produttore Da produttore Da transit point
a destino finale (km) a transit point (km) a destino finale (km)
% Via terra Via mare % Via terra Via mare Via terra Via mare
DOM: P1 51,90% 308 - 48,10% 272 - 451 -
PROF: 87,70% 517 2,21 12,30% 230 - 220 -
16 06 02,
16 06 04,
16 06 05
Riguardo le pile portatili, sono state fatte le stesse assunzioni relative ai RAEE domestici per quanto
riguarda la raccolta e il trasporto all’impianto di trattamento, poiché lo schema di raccolta e gli operatori
incaricati sono confrontabili a quelli impiegati per la gestione dei RAEE. Le fasi di lavorazione, le materie
prime utilizzate, la destinazione dei materiali dopo il trattamento e i consumi elettrici sono stati forniti da
uno degli impianti campione, che è anche l’impianto di destinazione principale dei flussi di pile portatili
gestite dal Consorzio ecoR’it.
Il trattamento consiste in una pre-selezione manuale per separare le pile portatili da altre frazioni, una
cernita per suddividere le diverse tipologie (es. alcaline, Zn-C, Ni-Cd, ecc…), ed infine una macinazione delle
pile alcaline e Zn-C che permette di ottenere quattro diverse frazioni: acciaio, carta e plastica, collettori
anodici e pasta di pile. Quest’ultima subisce un processo idrometallurgico, per il recupero di zinco e ossido
di manganese. Le altre tipologie di pile vengono, invece, inviate ad altri impianti per il trattamento finale: i
dati relativi ai consumi elettrici e alle percentuali di riciclo sono stati desunti dalla banca dati Ecoinvent.
Di seguito viene riportato il bilancio di massa e i risultati della Carbon Footprint applicata ai rifiuti di Pile
Portatili provenienti dal circuito Domestico (P1) e Professionale (CER 16 06 02, CER 16 06 04, CER 16 06 05).
51
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 40: Carbon Footprint delle pile portatili rispetto ad 1 ton di rifiuto trattato
Carbon totale raccolta trattam. trattamento riciclo inceneri discarica
footprint pile selettivo finale mento
kg CO2
DOM 626,91 138,92 0,00 416,95 15,52 52,66 2,87
eq/ton
kg CO2
PRO 627,27 139,28 0,00 416,95 15,52 52,66 2,87
eq/ton
Dalla figura 18 si vede come il contributo maggiore sia dovuto alla fase di raccolta e alla fase di trattamento
finale; tutta l’energia utilizzata per il trattamento selettivo deriva da fonti rinnovabili.
Figura 19: Rappresentazione della Carbon Footprint per il trattamento delle pile (kgCO2eq/tonnellata di pile trattate)
52
Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Figura 20: Contributo dei diversi GHG alla Carbon Footprint dei RAEE del circuito domestico
Figura 21: Contributo dei diversi GHG alla Carbon Footprint dei RAEE del circuito professionale
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
4.4 Variazione della Carbon Footprint rispetto all’attività svolta nel 2015
Il Consorzio ecoR’it, da sempre attento all’ambiente, dal 2011 ha iniziato a verificare la Carbon Footprint
delle proprie attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti e, nel corso degli anni, ha migliorato la
propria analisi, implementando la raccolta dei dati primari e delle informazioni specifiche presso i vari
impianti di trattamento, passando dal coinvolgimento di soli 3 partner operativi nel 2011 (due impianti di
trattamento e un transit point) a 18 per il presente studio (senza conteggiare i transit point).
Per ottenere informazioni sempre più attendibili, l’attività svolta nel 2016, oltre ad aver aumentato i dati
raccolti dagli impianti di trattamento selettivo, ha approfondito ulteriormente le lavorazioni che vengono
svolte nei trattamenti secondari, chiedendo dati di dettaglio a tutti gli impianti. Nonostante non sia stato
possibile ottenere informazioni specifiche in merito ai consumi energetici degli impianti secondari,
numerosi impianti di trattamento selettivo hanno fornito le percentuali di riciclo e/o smaltimento dei
diversi materiali (es. trasformatori, schede, cavi, etc.) relativi agli impianti di trattamento finale,
perfezionando così l’indagine sul fine vita dei rifiuti trattati. Sono state inoltre raccolte un maggior numero
di dati relativi alle acque meteoriche e alle emissioni in atmosfera.
I dati raccolti hanno, quindi, permesso di utilizzare dati primari per il calcolo della Carbon Footprint,
diminuendo sempre di più il numero di assunzioni e dati di letteratura (dati secondari).
Inoltre, nello studio di quest’anno è stata utilizzata una banca dati più aggiornata rispetto allo studio
precedente, passando da Ecoinvent 3.2 alla versione 3.3. Di seguito vengono esaminate dettagliatamente le
differenze della Carbon Footprint delle varie tipologie di rifiuto trattato rispetto a quella calcolata l’anno
precedente.
Per quanto riguarda i RAEE domestici, il valore della Carbon Footprint per tonnellata di rifiuto trattato nel
2016 è diminuita per tutti i Raggruppamenti, ad eccezione del Raggruppamento R5, come dettagliatamente
descritto di seguito.
Per quasi tutti i Raggruppamenti si può notare un leggero aumento delle emissioni legate alla raccolta dei
RAEE: questo è dovuto principalmente ad un incremento dei km percorsi dai mezzi per conferire i rifiuti dal
produttore all’impianto di trattamento.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Per quanto riguarda il Raggruppamento R1, le cui quantità trattate sono aumentate passando da 1.115
tonnellate nel 2015 a 1.975 nel 2016, si nota che le emissioni totali rimangono praticamente invariate,
passando da 508 kg di CO2eq per una tonnellata di rifiuto trattato nel 2015 a 511 kg di CO2eq per tonnellata
trattata nel 2016. La diminuzione in fase di incenerimento è dovuta a un riciclo a seguito di trattamento del
poliuretano come sostanza assorbente che viene eseguito da alcuni impianti e compensa l’aumento delle
emissioni in tutte le altre fasi. La raccolta dei RAEE passa da 71 kg di CO2eq /t a 120 kg di CO2eq /t, in
quanto la distanza media pesata per il trasporto dei RAEE verso gli impianti di selezione passa da 250 km
nel 2015 a 440 km nel 2016. L’incremento delle emissioni di CO2eq della fase di trattamento selettivo (che
passa da 74 kg di CO2eq /t nel 2015 a 92 kg di CO2eq /ton nel 2016) è legata in parte all’aumento dei
consumi medi di energia elettrica registrati presso gli impianti campione ed in parte ad una più
approfondita analisi dei combustori eventualmente presenti, dei processi di termodistruzione e delle
emissioni in atmosfera. Per quanto riguarda la fase di trattamento finale, nonostante la diminuzione dei
rifiuti avviati ad altro trattamento, l’aumento è anche in questo caso legato ad un aumento delle distanze
percorse dai camion (le distanze percorse sono state di 1207 km via terra e 0,49 km via mare) giacché
alcuni trattamenti finali sono stati eseguiti in impianti localizzati anche in Pakistan, così come per la fase di
riciclo. Infine, come già accennato precedentemente, la diminuzione delle emissioni della fase di discarica è
legata ad un decremento dei quantitativi avviati a questo tipo di smaltimento, che passa dall’8% nel 2015 al
6% nel 2016.
Le emissioni totali di CO2eq relative alla gestione di una tonnellata di RAEE domestico del Raggruppamento
R2 sono diminuite di circa il 2,5%, passando da 166 kg di CO2eq/t nel 2015 a 162 kg di CO2eq/t nel 2016.
Andando ad analizzare nel dettaglio tutte le fasi, si evidenzia un aumento delle emissioni nella fase di
raccolta dei RAEE, legata all'incremento delle distanze percorse via terra (da 228 km nel 2015 a 286 km nel
2016, anno in cui ci sono stati anche trasporti rifiuti via mare per una distanza media pesata di 0,08 km) e
nell'incenerimento, in questo caso a causa di un leggero incremento dei rifiuti avviati a recupero energetico
(attorno al 1,25% nel 2016, aumentando anche le distanze percorse da 136 a 195 km per l’avvio a
incenerimento). Le fasi di trattamento selettivo, finale e riciclo sono diminuite di circa il 15% in tutti i casi;
da una parte è legato ai consumi di energia elettrica degli impianti di selezione e alla diminuzione dei
quantitativi di rifiuti riciclati (96,4% i rifiuti riciclati nel 2016 contro i 96,7% nel 2015). Anche se è la fase che
pesa meno (neanche un 1%), è da segnalare che sono diminuite molto le emissioni dovute alla fase di
discarica, legato in parte ai minori quantitativi di rifiuti smaltiti (le distanze percorse sono rimaste
praticamente invariate, 164 km nel 2015 e 163 km nel 2016).
I flussi di rifiuti trattati nel 2016 relativamente al Raggruppamento R3 riportano un'emissione totale di 177
kg di CO2eq/t, rispetto ai 156 kg di CO2eq/t del 2015 (+13,6%). Questa differenza è dovuta all'aumento delle
emissioni in tutte le fasi del ciclo di vita. Per quanto riguarda la raccolta dei RAEE, aumentano le distanze di
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
trasporto sia via terra (passando da 234 km nel 2015 a 284 km nel 2016) sia via mare (da 0 a 0,36 km). La
fase di trattamento selettivo diminuisce di circa il 6,5% e questo è legato alla diminuzione dei consumi medi
degli impianti campione, mentre il trattamento finale vede un aumento delle emissioni di oltre il 20%, in
quanto nel 2016 sono stati avviati a ulteriore trattamento il 22% dei rifiuti (rispetto al 18% del 2015) che
hanno percorso 220 km medi pesati via terra (292 km nel 2015) e 0,07 km via mare medi pesati, (0,19 km
nel 2015), alcuni con destinazione in impianti localizzati anche in Cina. Causa l’aumento dei rifiuti avviati a
riciclo (90% nel 2016 contro l’84% nel 2015) la fase di riciclo passa da 32 kg di CO2eq/t nel 2016 a 42,7 kg di
CO2eq/t (+32%). Infine, anche la fase di smaltimento aumenta in parte per l'aumento dei rifiuti avviati a
incenerimento (invece i rifiuti avviati a discarica diminuiscono) ed in parte alla maggior distanza percorsa.
Il valore delle emissioni del Raggruppamento R4 diminuisce ancora quest'anno passando da 187 kg di
CO2eq/t nel 2015 a 178 kg di CO2eq/t nel 2016. Questa riduzione di circa il 5% è dovuta in parte alla
diminuzione dell'impatto della fase di trattamento finale, che passa da 29 kg di CO2eq/t nel 2015 a 27 kg di
CO2eq/t nel 2016 a causa delle distanze percorse (da 415 km nel 2015 a 314 km nel 2016); invece la
quantità di rifiuti avviati ad ulteriore trattamento è rimasta invariata attorno al 20%. Contribuisce anche la
fase di riciclo che varia da 55,6 kg di CO2eq/t nel 2015 a 31 kg di CO2eq/t nel 2016 (-44%), per una
variazione delle distanze percorse (421 km via terra nel 2015 e 235 km via terra nel 2016); i rifiuti riciclati
invece rimangono praticamente invariati (96,5% nel 2015 a 96,2% nel 2016). Infine anche l’avvio ad
incenerimento vede una riduzione da 2,98 kg di CO2eq/t nel 2015 a 2,87 kg di CO2eq/t nel 2016, con una
distanza percorsa di 51 km e un invio del 0,62% dei rifiuti. Registrano un aumento invece le emissioni legate
alle fasi di raccolta RAEE, di trattamento selettivo e di avvio a discarica. In particolare sono maggiori le
distanze percorse per trasportare i RAEE all’impianto di trattamento selettivo, distanze cha passano da 208
km via terra e 22 km via mare nel 2015 a 260 km via terra e 0,26 km via mare nel 2016. L'aumento della
fase di trattamento selettivo è legata anche all'incremento dei consumi di energia degli impianti dove
avviene la selezione; infine anche l'aumento delle emissioni della fase di discarica è legato in parte alla
percentuale di rifiuto avviato a questo tipo di smaltimento (2,8% nel 2015 e 3,2% nel 2016).
Infine, per il Raggruppamento R5, si registra una stabilità delle emissioni in circa 129 kg di CO2eq/t. Mentre
la fase di raccolta rimane pressoché costante (71 kg di CO2eq/t in entrambi gli anni), in quanto
all'invariabilità dei chilometri percorsi via terra e via mare, è diminuita la fase di trattamento selettivo,
legato ancora una volta alla riduzione dei consumi energetici degli impianti campione. Aumentate invece
tutte le altre fasi: il trattamento finale dovuto alla quantità di rifiuti, che subisce un ulteriore trattamento,
cresce dal 21% nel 2015 al 24% nel 2016. La fase di riciclo, nonostante la leggera diminuzione dei rifiuti
riciclati, vede un aumento dei chilometri percorsi (195 km nel 2016 contro i 132 km nel 2015) e così la fase
di incenerimento, anche in questo caso legata alla quantità di rifiuti avviata a questo tipo di smaltimento
(1,28% nel 2016 e 0,98% nel 2015). Infine per l’avvio a discarica, i quantitativi avviati a discarica aumentano
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
(dal 6,6% del 2015 al 10,3% del 2016) e diminuiscono le distanze percorse, passando da 151 km nel 2015 a
100 km 2016.
Per quanto riguarda i RAEE professionali, si nota una diminuzione delle emissioni per tutti i CER 16 02 11* e
CER 20 01 21* e un aumento per il resto, così come descritto dettagliatamente di seguito.
Si passa, infatti, da 589 kg di CO2eq/t nel 2015 a 573 kg di CO2eq/t nel 2016 per il CER 16 02 11* (con una
riduzione complessiva del 3%), per il quale la diminuzione delle emissioni si registra solo per le fasi di riciclo
e di incenerimento. La fase di raccolta dei RAEE passa da 74 kg di CO2eq/t nel 2015 a 176 kg di CO2eq/t nel
2016, a causa del grande aumento delle distanze tra il produttore e l’impianto di trattamento selettivo
(considerando anche l’eventuale stoccaggio), che passa da 275 km nel 2015 a 671 km nel 2016. Come già
analizzato per il Raggruppamento R1, l’aumento delle emissioni legate alla fase di trattamento selettivo è
connesso in parte all’aumento dei consumi medi di energia elettrica registrati presso gli impianti campione
in parte ad un’analisi più approfondita e quindi ad una miglior modellizzazione dei combustori presenti in
alcuni impianti e delle emissioni in atmosfera. Le emissioni legate al trattamento finale aumentano,
passando da 32 kg di CO2eq/t nel 2015 a 38 kg di CO2eq/t nel 2016: quest’anno i rifiuti avviati ad ulteriore
trattamento sono stati il 25% (di più rispetto all’anno precedente dove i rifiuti che hanno subito anche il
trattamento finale sono stati il 18%). Come per il Raggruppamento R1, anche per il CER 16 02 11*
diminuiscono gli impatti della fase di incenerimento ed aumentano quelli della fase di discarica: nel 2016
sono stati avviati a incenerimento solo il 6% dei rifiuti rispetto al 13% nel 2015, mentre il 6,7% è stato
avviato a discarica, contro il 5% del 2015. La notevole diminuzione in fase di incenerimento è dovuta, come
indicato per R1, a un riciclo a seguito di trattamento del poliuretano come sostanza assorbente che viene
eseguito da alcuni impianti.
Per il CER 16 02 13* si nota un aumento di circa il 14% delle emissioni da 164 kg CO2 eq/t nel 2015 a 186 kg
CO2 eq/t nel 2016. Mentre le emissioni dovute alla fase di incenerimento si azzerano nel 2016, si registra un
aumento delle emissioni per le fasi di trattamento finale e di riciclo, in quanto aumentano le quantità di
rifiuti inviati ad altri trattamenti (passando da 18% al 26%) e delle distanze percorse (da 284 km a 836 km),
mentre diminuiscono le emissioni per tutte le altre fasi. Le distanze legate alla raccolta dei RAEE sono
passate da 295 km via terra e 55 km via mare nel 2015 a 284 km via terra e 0,54 km via mare nel 2016,
portando ad una diminuzione delle emissioni di circa 3 kg di CO2eq. La diminuzione della fase di
trattamento selettivo è legata alla diminuzione dei consumi energetici degli impianti, mentre per la fase di
trattamento finale, nonostante l’aumento dei rifiuti avviati ad ulteriore trattamento, la riduzione delle
emissioni è legata alla diminuzione delle distanze percorse (da 208 km nel 2015 a 167 km nel 2016). Infine,
la fase di avvio a discarica ha visto un decremento rispetto l’anno precedente, passando dal 16% nel 2015
all'11% nel 2016.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Le emissioni legate al CER 16 02 14 sono aumentate, passando da 197 kg di CO2 eq/ton nel 2015 a 216 kg di
CO2 eq/ton nel 2016, con una diminuzione delle emissioni legate alle fasi di trattamento finale, riciclo e
incenerimento ed un aumento per quanto riguarda le fasi di raccolta RAEE, di trattamento selettivo e di
discarica. Rimanendo costante il fatto che la fase di trattamento selettivo è legata ai consumi energetici
degli impianti (che vedono un aumento nel 2016 rispetto al 2015), si può sottolineare che nel 2015 le
distanze di raccolta sono state di 249 km via terra e 27 km via mare, mentre di 401 km via terra e 1,86 km
via mare nel 2016. A trattamento finale sono stati avviati sempre il 24% in entrambi gli anni, percorrendo
404 km via terra nel 2015 e 315 km via terra nel 2016; l’avvio a riciclo ha riguardato il 96% dei rifiuti sia nel
2015 sia nel 2016, ma l’anno scorso hanno percorso 450 km via terra, mentre quest’anno 210. La fase di
incenerimento ha coinvolto lo 0,69% dei rifiuti nel 2015 e lo 0,59% nel 2016, rimanendo simile la distanza
all’inceneritore; mentre in discarica sono stati smaltiti il 3,6% dei rifiuti nel 2015 e il 3,2% nel 2016.
Infine, per quanto riguarda il CER 20 01 21*, le emissioni passano da 174 kg di CO2 eq/t nel 2015 a 115 kg di
CO2 eq/t nel 2016, con un aumento delle emissioni nella fase di trattamento finale, di riciclo, di
incenerimento e di discarica, e una diminuzione delle emissioni delle fasi di raccolta RAEE e trattamento
selettivo. Le distanze di raccolta dei RAEE diminuiscono nel 2016 rispetto al 2015, passando da 348 km a
234 km via terra e da 94 km a 0,14 km via mare. Per quanto riguarda il riciclo, si passa da un recupero del
92% all'88%, aumentando le distanze percorse; i rifiuti avviati a incenerimento passano da 0,98% a 1,28%,
mentre quelli avviati a discarica passano da 6,5% attorno al 10,4%, ma percorrono delle distanze minori.
Infine, la diminuzione delle emissioni della fase di trattamento selettivo è legata ai minori consumi
energetici degli impianti campione, mentre l'incremento delle emissioni legate al trattamento finale è
legato alla quantità trattata e alle distanze percorse (rispettivamente 21% e 155 km nel 2015 e 24% e 226
km nel 2016).
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Il Consorzio ecoR’it organizza e gestisce per conto dei propri associati un sistema integrato per la raccolta, il
trasporto e il trattamento dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), sostituendosi ai
“produttori” per tutte le fasi di raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e smaltimento di questi rifiuti.
Per garantire un servizio efficiente ed efficace, ecoR’it gestisce anche la raccolta di altri rifiuti, tra cui le pile
portatili.
Nel 2016, i quantitativi di RAEE domestici avviati a trattamento da ecoR’it risultano aumentati di circa il 4%
rispetto al 2015, passando da 9.170 tonnellate a 9.418 tonnellate mentre, per quanto riguarda i RAEE
professionali, i quantitativi trattati nel 2016 sono aumentati di circa il 36% rispetto all’anno precedente,
passando da 2.687 tonnellate a 3.657. Per quanto riguarda le pile portatili, ecoR’it ha trattato un
quantitativo pari a 274 tonnellate per il circuito domestico, 100 tonnellate in più rispetto all’anno
precedente, e 2,9 tonnellate per il circuito professionale.
Il presente studio prende in considerazione l’intero ciclo dell’attività di gestione dei RAEE e delle pile
portatili gestito dal Consorzio ecoR’it ed in particolare il trasporto e il trattamento delle varie filiere di
rifiuti. Come dettagliatamente descritto precedentemente la fase di raccolta dati, più approfondita rispetto
a quella eseguita l’anno precedente, ha coinvolto, oltre al Consorzio, 18 impianti di trattamento che hanno
gestito complessivamente circa il 90% dei rifiuti domestici e professionali movimentanti dal Consorzio; la
scelta è stata fatta in modo da coprire tutto il territorio nazionale.
Nel 2016, la percentuale di riciclo per i RAEE domestici è stata di oltre il 90% per il Raggruppamento R3,
l’89% per il Raggruppamento R1 e oltre l’88% per il Raggruppamento R5, mentre ha superato il 96% per gli
altri Raggruppamenti, raggiungendo il 96,4% per il Raggruppamento R2. In particolare, sono stati avviati a
riciclo 8.769 tonnellate di materiale, di cui 3.982 tonnellate di ferro e acciaio, 1.559 tonnellate di plastica,
1.204 tonnellate di rame, 656 tonnellate di vetro e 263 tonnellate di alluminio. Per quanto riguarda i
quantitativi smaltiti, circa 134 tonnellate di rifiuti sono stati avviati a incenerimento e 515 tonnellate a
discarica. Per le pile portatili la percentuale di riciclo è di circa il 73,4%.
Anche per i RAEE professionali, nel 2016 la percentuale di recupero è stata superiore all’87% per tutti i
RAEE, superando il 96% per i CER 16 02 14. Sono state riciclate 3.500 tonnellate di materiale, di cui 1.715
tonnellate di ferro e acciaio, 897 tonnellate di plastica, 142 tonnellate di alluminio e 94 tonnellate di rame.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
A smaltimento sono state avviate 158 tonnellate di rifiuti, di cui 32 a incenerimento e il rimanente in
discarica.
Lo scopo dello studio è stato quello di calcolare la Carbon Footprint del servizio gestito da ecoR’it di
recupero e trattamento dei RAEE e dei rifiuti di pile portatili al fine di valutare il contributo al riscaldamento
globale delle attività svolte dal Consorzio in termini di emissioni di CO2 equivalente.
In base ai dati raccolti e alle assunzioni fatte, lo studio ha permesso di determinare le emissioni potenziali di
CO2 equivalente emesse dal trattamento di una tonnellata di rifiuto, che sono riassunte nella tabella
seguente.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
Tabella 42: Carbon Footprint relativa al trasporto di una tonnellata di rifiuti trattata
Carbon Footprint
Tipologia rifiuto dei trasporti %/tot
(kg CO2 eq/ton)
R1 201,34 39%
R2 106,78 66%
R3 135,21 76%
R4 119,18 67%
R5 102,88 80%
P1 176,32 28%
Come già più volte sottolineato, per quanto riguarda gli impianti di trattamento finale, la possibilità di
controllo da parte di ecoR’it sui flussi di RAEE è più limitata, nonostante la qualità delle informazioni
derivante dai dati forniti dagli impianti di trattamento selettivo abbia raggiunto un buon livello. Nella logica
del continuo miglioramento, ulteriori approfondimenti al calcolo della Carbon Footprint possono derivare
dall’analisi ancora più spinta dei processi di trattamento finale e del destino finale dei rifiuti che ne
derivano (tenendo sempre presente che tali attività non sono sotto il diretto controllo del Consorzio
ecoR’it). L’estensione del campione di impianti di trattamento selettivo potrebbe affinare il dato, ma non
rappresentare sostanziali miglioramenti della precisione della CFP finale.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
di seguito è stata considerata per le biomasse utilizzate come combustibili nel ciclo di vita e per il fine vita
del cartone recuperato.
Tabella 44: CO2 da cambio d’uso del suolo di una tonnellata di rifiuti trattata
CO2 da cambio d’uso del suolo
Tipologia rifiuto
(kg CO2/ton)
R1 0,0783
R2 0,0251
R3 0,0249
R4 0,0456
R5 0,0130
P1 0,8020
CER 16 02 11* 0,0752
CER 16 02 13* 0,0207
CER 16 02 14 0,0524
CER 20 01 21* 0,0115
CER 16 06 02, 16 06 04,
0,8020
16 06 05
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Flussi di raccolta anno 2016
La norma ISO/TS 14067 elenca come requisito la valutazione dell’incertezza, ma non vengono forniti
orientamenti dettagliati.
La valutazione dell’incertezza è stata effettuata mediante l’analisi di Monte Carlo14 sull’intero ciclo di vita,
utilizzando l’incertezza di default dei processi delle banche dati. La variazione del risultato finale della
Carbon Footprint varia tra il 9,2 e il 4,7%, come mostrato nella tabella seguente (intervallo di confidenza del
95%; copertura del dato 75%).
CV (Coefficient of Variation)
R1 4,67%
R2 5,42%
R3 5,79%
R4 5,11%
R5 6,08%
P1 8,91%
CV (Coefficient of Variation)
CER 16 02 11* 5,17%
CER 16 02 13* 6,56%
CER 16 02 14 6,15%
CER 20 01 21* 6,09%
CER 16 06 02,
9,20%
16 06 04, 16 06 05
5.4 Limitazioni
La Carbon Footprint è la somma delle emissioni e rimozioni di gas serra di un sistema prodotto, espressa in
CO2 equivalente, relativa all’estrazione delle materie prime, alla produzione, all’uso ed al fine vita del
prodotto.
14
Il metodo Monte Carlo si effettua con il supporto del software SimaPro; è basato su un algoritmo che genera una
serie di dati casuali tra loro non correlati e con la distribuzione di probabilità che si suppone abbia il fenomeno da
indagare. Il software simula per un numero di cicli predeterminato il calcolo dei risultati e valuta la distribuzione dei
risultati ottenuti e da questi l’incertezza sul valore finale. L’incertezza, di fatto, deriva dalle misure di deviazione
standard log-normale presenti in ciascuno dei processi unitari della banca dati usati per modellizzare di ciclo di vita del
prodotto analizzato.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
La Carbon Footprint si basa su di uno studio di Life Cycle Assessment (LCA), un metodo standardizzato a
livello internazionale e descritto in precise norme internazionali, ma i vincoli e le scelte richieste
dall’applicazione della metodologia possono influenzare i risultati e pertanto la valutazione, accurata e
completa, può presentare margini di errore, anche se non rilevanti.
Si sottolinea infine come la CFP sia un singolo indicatore e non possa pertanto rappresentare da solo
l’impatto ambientale complessivo del prodotto oggetto del presente studio.
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Calcolo della Carbon Footprint della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti
gestiti dal Consorzio ecoR’it (RAEE e pile portatili)
Flussi di raccolta anno 2016
6 Bibliografia
Decreto Legislativo 25 luglio 2005, n. 151: “Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e
2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed
elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti”;
D.M. 25 settembre 2007, n. 185, “Istituzione e modalità di funzionamento del registro nazionale dei
soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche (RAEE)”;
Decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 27 “Restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle
apparecchiature elettriche ed elettroniche - Attuazione direttiva 2011/65/Ue - Modifica del Dlgs
151/2005”;
Decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49 “Gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche -
Attuazione direttiva 2012/19/Ue - Modifica del Dlgs 151/2005”;
ISO/TS 14067 “Greenhousegases - Carbon Footprint of products - Requirements and guidelines for
quantification and Communication”;
ISO 14040:2006 Environmental management – Life cycle assessment - Principles and Framework;
ISO 14044:2006 Environmental management – Life cycle assessment – Requirements and Guidelines;
IPCC (2013), Fifth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change;
United Nation University, “Review of Directive 2002/96 on Waste Electrical and Electronic Equipment -
Study No. 07010401/2006/442493/ETU/G4”;
Report Istat, La superficie dei comuni, delle province e delle regioni italiane (dati al 9 ottobre 2011);
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