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Meditazione 22 Dicembre – Novena del Santo Natale

Masullas

Oggi siamo giunti ormai quasi in prossimità del Natale del Signore,
mancano 2 giorni alla vigilia. I presepi sono ormai già pronti, l’albero di
Natale pure, le illuminazioni cittadine e delle case sono
sistemate…mancano ancora i regali, alcune spese da fare all’ultimo
momento…Sembra tutto pronto! Ma a fare cosa? Cosa stiamo
preparando? Ma don Emmanuele, che domanda ci fai: il Natale…Ok sino
a qui ci siamo, ma cos’è questo Natale…?
Quale atteggiamento migliore per prepararci al Natale, quale volto
guardare: se non quello di Maria, la donna della gratitudine…

Il Vangelo di Luca ci mette dinanzi all’incontro tra Maria e la


cugina Elisabetta, tra Gesù e Giovanni il Battista. Maria ancora forte
dall’annuncio dell’arcangelo, guidata dallo Spirito Santo si levò e si
diresse in fretta verso la casa della cugina, un viaggio lungo 3 giorni.
Uno dei motivi per cui Maria si muove è certamente il desiderio
di aiutare la sua anziana partente Elisabetta, ma il fine principale del suo
viaggio non è questo! In questo incontro si manifesta una piccola
pentecoste: il grembo di Elisabetta sussulta di gioia, Giovanni il
Battista riconosce il Messia… Elisabetta loda la fede di Maria: infatti
Maria non dubitò della parola del Signore, come Zaccaria, o come spesso
facciamo noi: dubitiamo! Ella accolse le parole dell’angelo ed ebbe
fiducia nella promessa di Dio; Ella entrò nel piano di Dio con tutto il
cuore offrendogli totalmente se stessa, tutta la sua persona.
Dopo questa proclamazione di Elisabetta, Maria canta questo splendido
cantico di lode e di ringraziamento: il Magnificat.
Questo cantico è talmente traboccante di contenuti, che non
basterebbe questa vita per gustarlo in profondità, per esplicitare tutta la
sua ricchezza e bellezza. Esso celebra l’evento primordiale della
Salvezza (Maria Vergine della Salvezza): l’incarnazione di Dio, del
“mio Salvatore” come Maria stessa lo chiama, riferendosi a Gesù:
Dio che salva, salvatore.
Meditazione 22 Dicembre – Novena del Santo Natale
Masullas

Maria rende grazie per quello che Dio ha fatto per lei (1,46-49a)
Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio
spirito esulta in Dio, mio salvatore”.
Maria, tutta la sua persona, la sua stessa anima, il suo spirito esprimono
gratitudine di gioia per essere stata scelta, senza alcun merito
personale! Ella è stata scelta per essere la madre del Messia: la madre
del Figlio dell’Eterno Padre. Per questo rende lode e gratitudine!
“Perché ha guardato l’umile della sua serva…”
Dio viene in soccorso dei poveri, degli emarginati, dei lontani, dei
piccoli: Maria si identifica in loro. Il Padre guarda la sua umile serva, a
me questo tratto mi ha sempre affascinato: il nostro Dio ha sempre il suo
sguardo rivolto verso di noi, uno sguardo di amore, un amore che ha il
potere di rinnovare, trasfigurare e trasformare completamente tutta la
nostra vita. Dio non guarda le nostre potenze, guarda le nostre povertà,
non per condannarle, ma per amarci ancora di più. Dio di
Misericordia: un amore che non cessa…

Infatti, come Maria ci ricorda nelle sue parole: Dio ha usato


“misericordia” verso di noi “di generazione in generazione la sua
misericordia per quelli che lo temono”.
Hesed: termine usato per esprimere il rapporto di amore,
compassione e benevolenza che Dio ha nei confronti del suo popolo: che
ha scelto e amato; infatti il Signore rimane fedele a questo amore verso
di noi: fratelli e sorelle il suo amore dobbiamo ricordarcelo non
viene mai meno: è fedele, Maria Santissima oggi ci ricorda questo
amore fedele che Dio ha avuto per la sua umile serva!
E dentro questa logica di amore che allora possiamo
comprendere la rivoluzione che Dio attua verso le logiche umane:
“Rovescia i potenti dai troni per innalzare gli umili”; “ricolma gli
affamati, per rimandare i ricchi a mani vuote”; “soccorre il suo popolo,
rimane fedele alle promesse fatte ai nostri padri…”
Meditazione 22 Dicembre – Novena del Santo Natale
Masullas

Lei oggi ci indica il suo amato Figlio, ci chiede di non fermarci a


contemplare Lei, ma per mezzo di Lei giungere al Suo Figlio, ci
chiede di “volgere il nostro sguardo verso colui che hanno trafitto”

Questo è un amore paziente, benigno, che non si vanta, che non


cerca i suoi desideri, ma che si compiace della verità, un amore che
“perdona tutte le nostre colpe”, che “guarisce tutte le nostre malattie”, che
si salva dalla “fossa della morte”, che ci “corona di grazia e di
misericordia”: un amore che ci rende figli amati, perciò figli rendenti e
salvati dalle tenebre.. Una salvezza quindi non tanto terrena, ma eterna,
una salvezza che non ha fine!
Volgiamo il nostro sguardo alla Beata Vergine Maria: Lei
siamo chiamati a guardare, perché diveniamo come Lei: lei non è
l’irraggiungibile, ma è la nostra icona per eccellenza! Non smettiamo
mai, di contemplare il volto della Vergine Santissima, affinché
contemplando Lei possiamo giungere a Cristo: autore della nostra
salvezza eterna, e cantare insieme a Maria nostra madre, anche noi il
nostro Magnificat.

don Emmanuele D.

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