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LA VITA NUOVA - DANTE ALLIGHIERI

La Vita nuova è la prima opera organica di Dante. Essa raccoglie una parte dei testi poetici composti
dall’autore nella giovinezza, inseriti lungo con un racconto in prosa (contesto narrativo e commento alla
materia dei testi poetici). La vicenda riguarda l’amore di Dante per Beatrice.

L’autore si sofferma sul significato eccezionale di tale esperienza e su alcuni episodi collaterali, fino al
proposito conclusivo di dedicare in futuro a Beatrice un’opera nuova e meravigliosa.

Non si conoscono con precisione gli anni di composizione della Vita nuova. Il primo testo a cui riusciamo a
risalire è del 1283 (Dante aveva 18 anni) ed il testo più antico è quello scritto per il primo anniversario della
morte di Beatrice che perciò nel giugno del 1291.

La Vita nuova è strutturata in modo da alternare parti in prosa e parti in poesia (31 testi poetici) per un
totale di 42 capitoli. I testi poetici sono stati composti durante l’intera giovinezza di Dante mentre le parti in
prosa appartengono a un periodo in cui l’autore si dedicò alla costruzione dell’opera. Dante rivisita la
propria vicenda artistica e biografica cercando di mettere ordine e di trarne gli opportuni insegnamenti.

L’opera può essere letta come prosimetro (alternanza tra poesia e prosa), come narrazione autobiografica
ma anche come romanzo o come testo mistico-simbolico e perfino come saggio di “teoria della lirica”.

La Vita nuova aspira a porsi come rappresentazione unitaria e complessiva della realtà, facendo
dell’esperienza individuale l’espressione di una condizione universale dell’uomo. Mancano alcuni elementi
fondamentali, dato che tutto è rappresentato in termini volutamente assoluti e indeterminati; ogni
momento della narrazione è direttamente inserito in un sistema simbolico allegorico che è l’unica garanzia
della sua interpretabilità.

Al modello francescano della alter Christus (nuovo Cristo, come si proclamava Francesco) è avvicinabile
l’esaltazione di Beatrice come figura allegorica di Cristo. Al modello religioso recente dell’agiografia si
affianca il modello biblico.

Nella Vita nuova è assai pronunciata l’influenza di Guinizzelli (l’identificazione di amore e nobiltà, la
tendenza all’angelicazione della donna, per alcuni temi come per esempio quello del saluto) e di Cavalcanti
(per la “teatralizzazione” del mondo interiore, affidata agli spiriti, nonché per l’alto impegno filosofico con
il quale è affrontato il tema amoroso). Dante costruisce una nuova poetica: centra il discorso sulla
rappresentazione della donna amata, sulle lodi da rivolgerle e non più sulla descrizione degli effetti
dell’amore sull’interiorità del poeta. Inoltre la metafora della natura angelica della donna viene caricata
in senso teologico: Beatrice non è solo colei che da beatitudine, un segno sulla terra della grandezza divina,
ma anche il tramite tra esperienza individuale e storia universale, ovvero tra verità incarnata e verità
trascendente.

Si cerca nuovo pubblico e dunque si è consapevoli della fondazione di una nuova lettura.

La parte “in vita” di Beatrice rappresenta in effetti l’estrema affermazione del grande simbolismo
medievale, secondo il quale esiste una corrispondenza diretta e immediata tra mondo dei valori
(trascendenza) il mondo dei fenomeni (immanenza) esecondo il quale quest’ultimo ha significato solo in
quanto in esso si manifesta l’esistenza del primo, così che i fenomeni sono considerati come simboli dei
valori.

I – Il proemio
La breve introduzione all’opera dichiara quello che lo scopo del racconto: la possibilità di ricavare un senso
dai fatti narrati, con l’implicito riferimento al valore simbolico riconosciuto nel medioevo alle vicende
contingenti

Comprensione
 Dante afferma di voler scrivere quella parte della sua vita fissata nella memoria, per dare senso ad
alcuni eventi E ad alcune opere d’esso passato. Libro della memoria  metafora per le vicende
biografiche.

Analisi
 Memoria come libro  sistema metaforico (scelta lessicale  sfera semantica della lettura della
scrittura)  I ricordi sono incisi nella memoria del poeta, così come le parole sono scritte in un libro.
 Nella narrazione inizia quando Dante incontra per la prima volta Beatrice (a 9 anni).

Interpretazione
 Vita nuova  narrazione autobiografica  rielaborata e si traggono dei significati trascendenti
 Dante sistema le proprie poesie in modo da dar loro un significato complessivo e compone una
vicenda romanzesca a partire dalle rime scritte in passato.

II – Il primo incontro con Beatrice


Dante racconta dell’incontro con Beatrice, avvenuto quando entrambi avevano nove anni. La presenza della
donna provoca in Dante conseguenze psico-fisiologiche che sono oggetto di una particolareggiata
descrizione. Il risultato finale di questo processo è che Amore “signoreggia” l’animo del poeta.

Comprensione
 Beatrice compare come personaggio  apparizione insolita: la donna amata è giovanissima, così
come Dante che se ne innamora a prima vista.
 Forte valore simbolico
 Scenografia terrena indeterminata

Analisi
 Dato cronologico  valore allegorico trasparente: 9 (simbolo della perfezione secondo le teorie
numerologiche medievali) legato a Beatrice.
 Aspetto fisico di Beatrice  non è descritto direttamente
 Veste color “sanguinio”  colore del sangue e della carità  caratteri di una donna-angelo
 Apparizione miracolosa
 Temi  effetti psicologici e fisici dell’amore
o Conseguenze che la vista di Beatrice provoca sui vari spiriti di Dante (spirito della vita,
spirito animale, spirito naturale)
o Spirito naturale piange  Amore ne è sovrano

Interpretazione
 Amore  opportunità positiva anche perché non implica l’irrazionalità nell’esistenza psicologica e
fisica del soggetto.

V – La donna-schermo
Dante è conosciuto Beatrice quando aveva nove anni. Incontrando la nove anni più tardi, ancora una volta
soggiogato dall’ amore per lei. Per nascondere i suoi sentimenti il poeta fa credere alla gente di amare
un’altra donna.

Comprensione
 Dante nascondo l’oggetto del proprio amore (Beatrice) utilizzando come “mezzo” la donna-
schermo.
 Il brano si chiude annunciando il tema della lode della donna-angelo.

Analisi e interpretazione
 Donna schermo  motivo tipico della letteratura cortese.
o Regole dell’amore cortese  obbligo della discrezione per l’amante (proteggere l’amata dalla
curiosità altrui)  finto amore
X-XI – Il saluto di Beatrice
La finzione di Dante nei confronti della seconda donna-schermo è così convincente, che si spargono voci su
una relazione passionale tra i due, e Beatrice nega a Dante il proprio saluto,privandolo della felicità che
questo gli dava. Alla descrizione di tale felicità (o “beatitudine”) è dedicato per intero il capitolo XI.

Comprensione
 Svolta narrativa  Beatrice gli nega il saluto.
 La drammaticità di questa perdita del saluto  Dante descrive gli effetti benefici che esso provoca in
lui.
 Rifiuto di Beatrice  Dante ripensa al suo modo di amare e concepisce una nuova forma poetica 
la poesia della lode (effetti dell’amore).
 Poesia incentrata sul soggetto, celebrazione del valore assoluto della donna che produce effetti non
solo su colui che la ama, ma su chiunque la incontri.

Analisi
 Effetti portentosi del saluto di Beatrice  (simmetrie e riprese  triplice anafora di “quando”) 
forza salvifica del saluto.
 Ambiguità del termine “saluto”  salutare e salvezza  donna-angelo (passando produce effetti
meravigliosi e salvifici su coloro ai quali si rivolge).

Interpretazione
 Dante sperimenta il lato negativo e distruttivo della passione  momento di passaggio.
 Da Guinizzelli  motivo della trasformazione dell’amante in oggetto inanimato.
 Da Cavalcanti  consueta drammatizzazione affidata gli spiriti vitali.
 Beatitudine interiore dell’amante, anche religiosamente intesa.

XIX – Il manifesto della poetica della lode


La beatitudine di Dante risiedeva nel saluto dell’amata, ma da quando ella glielo ha negato, essa consiste
nelle parole che lodano la sua donna. Egli si rende conto di non aver mai cantato le lodi dell’amata, ha
invece descritto la propria condizione. Il poeta prende così consapevolezza di questa contraddizione:
abbandona la vecchia materia (imperniata su se stesso e sul suo stato) e forma una nuova poetica, che
pone al centro della donna, la sua lode e i suoi miracolosi effetti su ogni creatura.
Dall’amore interessato, che cerca una ricompensa, si passa dunque all’amore disinteressato, che ha il suo
fine e il suo appagamento unicamente nella lode dell’amata, attraverso la poesia.
Più alta concezione dell’amore  forma di conoscenza, come esperienza intellettuale, del tutto svincolata da
un rapporto diretto con l’amata, e quindi dalle passioni dei desideri a esso collegati.
Pubblico  da Beatrice a tutte le donne che hanno “intelletto d’amore”.

XXVI – La lode di Beatrice - “Tanto gentile e tanto onesta pare”


La giovane donna amata dal poeta passeggia per la città. Intorno a lei si raduna una folla, attirata dalla sua
grazia e dagli effetti miracolosi del suo passaggio: la sua presenza in infonde negli animi nobili sentimenti, e
il rispettoso timore che suscita ne rivela la natura sovrumana  poesia della lode.

Comprensione
 Beatrice è una miracolosa donna-angelo, la cui apparizione sovrumana non provoca solo l’estasi
ammirata del protagonista, ma ha un valore spirituale per tutti coloro che la contemplano.
 Centro dell’attenzione di Dante  non più la descrizione degli effetti dell’amore sull’interiorità del
poeta ma le lodi da rivolgere alla donna amata.
 Beatrice segno della grandezza di Dio sulla Terra e allegoria di Cristo.

Analisi
 Sonetto soave  aspirazione dello Stil novo.
 Stile sostenuto  carattere e aspetto di Beatrice.
 Periodi ampi e privi di complicazioni retoriche.
 Sintassi distesa  tono solenne e ritmo lento.
 Termine “pare”  si rivela  carattere soprannaturale.

Interpretazione
 Fa dell’esperienza individuale l’espressione di una condizione universale.
 Tema del miracolo  donna-angelo, tramite con Dio.
 Tema del saluto  significato simbolico (strumento con quella donna comunica le sue virtù chi le
riceve con la giusta disposizione dell’animo).
 Beatrice non è semplicemente una bella donna ma è anche il simbolo della divinità.

XXXV – La donna gentile – “Videro li occhi miei quanta pietade”


Dante profondamente turbato si guarda intorno per verificare se qualcuno si rende conto del suo stato. Si
accorge che una bellissima e nobile donna lo osserva dalla finestra con atteggiamento pietoso. Riflette che la
pietà rivelatagli dalla gentile nonna non puo’ che essere espressione di amore da lei stessa provato.

Comprensione
 Beatrice è morta e Dante sta attraversando un periodo di abbattimento e di profonda tristezza 
stato doloroso del poeta
 Dante incontrerà di nuovo la donna e troverà il consolazione  amore di Dante per questa donna va
avanti fino giorno in cui Beatrice si mostra a lui in una visione.

Analisi
 Un nuovo amore  speculiarità degli sguardi  fisiologia dell’innamoramento.

Interpretazione
 Donna gentile  valore allegorico  filosofia, che consola le sofferenze umane.

XLI-XLII – La conclusione dell’opera


Dante torna a parlare di Beatrice in un’ottica assolutamente nuova. Alla riaffermazione gloriosa di Beatrice
il poeta informa di una nuova meravigliosa apparizione dell’amata e si ripromette di non scriverne più fino
al momento in cui non si grado, più maturo artisticamente e più consapevole da ogni punto di vista, di
scrivere di lei cose mai dedicate a nessuna donna.

Comprensione
 Beatrice  figura sovrannaturale: come la morte di Cristo rivela agli uomini l’amore infinito di
Dio, così la morte di Beatrice è lo strumento attraverso il quale Dante approda a un più alto grado
dell’amore.
 Il pensiero di Dante si eleva fino alla sede dei beati (chiama il pensiero “sospiro”)  quando
ritorna sulla terran parla una lingua incomprensibile.
 Tema ineffabilità  Dante non è in grado di tradurre in parole la contemplazione di Beatrice  non
ne parlerà fino a quando non potrà parlarne più degnamente.

Analisi
 Sonetto  struttura perfettamente bipartita (quartine  percorso dal cuore del poeta alla donna in
paradiso; terzine  percorso inverso).
 Verbi di movimento  slancio verso l’alto.

Interpretazione
 Possibilità di contemplare Beatrice  impossibilità di comunicare.
 Tema del vedere connesso a quello della luce (quartine).
 Tema del dire, della difficoltà a tradurre la visione e su quello connesso del capire (terzine).
 Possesso del nome (Beatrice)  il nome dell’amata è un segno di perfetta coincidenza tra visione e
dicibilità, è una parola che non hai limiti delle parole (beatitudine religiosa della donna).
Conclusione
Con la morte di Beatrice la sua assunzione al cielo si apre il terzo stadio dell’amore e l’ultima sezione della
Vita nova: l’amore per la donna eleva le facoltà dell’anima dell’amante fino al cielo. Il pensiero di Dante
si innalza a contemplare Beatrice splendente nella gloria del Paradiso. La gloria e la trasfigurazione di
Beatrice sono testimoniate da un rapimento estatico descritto come viaggio compiuto non dal poeta ma dal
suo “sospiro”.
Dante non è in grado di comprendere ciò che questo “spirito peregrino”, al suo ritorno, racconta della
beatitudine celeste, materia troppo ardua per la mente umana, e capisce solo che si parla di Beatrice.
Accanto al tema della lode e dell’ineffabilità sono riuniti qui altri concetti fondamentali della poetica della
lode: il gruppo delle donne gentili come interlocutore esclusivo, l’amore come contemplazione,
Beatrice come beatitudine e punto d’arrivo.
Il capitolo conclusivo dell’opera accenna a un’altra “mirabile visione”, in seguito alla quale Dante decide di
rinunciare a parlare della sua donna fino a quando non sarà in grado di “più degnamente trattare di lei”. La
Vita nova si conclude con l’annuncio di un’altra grande opera in lode di Beatrice.
Beatrice non è più l’ oggetto di una percezione sensibile E neppure immagine mentale: diventa meta di un
viaggio.

EVOLUZIONE SENTIMENTALE E POETICA DELLA VITA NUOVA

I parte (I-XVI) II parte (XVII-XXVII) III parte (XXVIII-XLII)


Effetti che l’amore produce su Lode di Beatrice Morte di Beatrice e la sua
Dante ascesa in gloria
Amor cortese Amore fine a se stesso Amore mistico
L’amante spera in una L’appagamento scaturisce L’amore per la donna eleva
ricompensa (saluto) dalla contemplazione e dalla l’anima alla contemplazione di
lode della donna Dio
SALUTO LODE GLORIA

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