vita:
biografo > storiografia del II sec dC
nato 70dC a Ostia - morto 126dC (forse)
Grande amico di Plinio il giovane, grazie a lui entrò a corte> fu segretario dell'imperatore Adriano,
responsabile della biblioteca e dell'archivio imperiale > che saranno fonte della sua opera
Nel 122dC però viene rimosso dal suo incarico, forse perchè era troppo legato al prefetto del
pretorio o perchè aveva trattato con la moglie di Adriano.. insomma viene allontanato dalla corte
> damnatio memoriae > per questo non siamo certi della data di morte.
L'opera biografica :
DE VITA CAESARUM, sugli imperatori, da Cesare fino a Domiziano. (esclusi Nerva, Traiano, quelli
per adozione insomma)
Le biografie di Svetonio > sono una storiografia minore; hanno rigore storico minore della
storiografia; Modello di riferimento sono le Vite Parallele di Plutarco.
Si ferma ad un livello molto superficiale, analizzando i vizi degli imperatori. Non c'è, come in
Tacito, una prospettiva politica > partito dalla nostalgia della repubblica, ecc..
Qui invece è tutto fine a se stesso; sono delle storielle che si possono leggere anche
indipendentemente l'una dall'altra.
Certamente Svetonio è uno storiografo abbastanza approssimativo, in cui non sono presenti tutti
fattori implicati nella corretta disamina di un evento o di un personaggio (mancano cause/effetti,
cronologia, politica, economia..) e tutto sembra ridotto al solo pettegolezzo.
Ma il pettegolezzo è sempre negativo?
E' una parte della storia e del costume umano. Socrate già nel 400aC parlava dell'abitudine di
chiacchierare, pettegolare, sia in senso BENEVOLO sia MALEVOLO
> forse Svetonio capì che i tempi nuovi non più esigevano tragedie e poesie, ma la prosa della vita
quotidiana, perchè la grandezza di Roma era agli sgoccioli.
Già in Tacito c'era un sentore di decadenza.
Del De Poetis sono sopravvissute unicamente la vita di Virgilio, ed in maniera frammentaria quelle di Terenzio,
Orazio e Lucano.
Dal De Historicis sopravvive unicamente una breve biografia di Plinio il Vecchio (lavoro attribuito con tutta
probabilitá a Svetonio), mentre sappiamo delle biografie di Sallustio, Cornelio Nepote, Tito Livio, Fenestella,
Asconio Pediano[4].
Dal De oratoribus la biografia di Passieno Crispo, mentre si hanno notizie e scarni frammenti delle vite di
Cicerone, Marco Calidio, Scribonio Curione, Furnio, Asinio Pollione, Messalla Corvino, Munazio Planco,
Sempronio Atratino, Quinto Aterio, Asinio Gallo, Cassio Severo, Votieno Montano, Domizio Afro[5].
Del De philosophis, sempre da san Girolamo, risultano le seguenti biografieː Anassila di Larissa; Musonio Rufo;
Marco Terenzio Varrone; Nigidio Figulo; Lucio Anneo Seneca[6].
L'opera, da quanto abbiamo, risulta strutturata in rubriche molto più rigide del De vita Caesarum e presentava,
secondo i dati disponibili all'autore, un'articolazione legata alla vita del personaggio, alle sue opere, alla morte,
con citazioni di documenti di prima mano e questioni cronologiche. Proprio la messe di dati e la struttura per
rubriche da un lato decretarono la scomparsa del De virus illustribus, dall'altro il riuso dei dati negli autori
posteriori, in misura più o meno rielaborata.
FORTUNA:
Svetonio ebbe molta fama, e se non ci fossero state i suoi ritratti non avremmo conosciuto molti
aspetti della storia e della cultura latina!