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Fukushima, analisi dei dati.

Nel reattore 2 la
fissione nucleare non si è fermata
29 apr 11 alle 07:10 da maria

Fukushima è una catastrofe cronica destinata a durare mesi (anni?)


con rilascio di radioattività nel mare e nell’aria.

Ieri sul web è stata pubblicata un’analisi secondo cui la fissione


nucleare non si è completamente fermata dentro al reattore numero
2, anche se esso è tecnicamente spento (esattamente come gli altri
due in avaria): lo dimostra il tipo di sostanze radioattive presenti
nell’acqua situata nei sotterranei dell’edificio. Il reattore numero è
quello probabilmente in meltdown totale e bucato sul fondo.

I tre reattori di Fukushima si sono spenti automaticamente in


seguito al terremoto dell’11 marzo: le barre di controllo si sono inserite fra le barre del
combustibile, assorbendo i neutroni in eccesso liberati dalle reazioni nucleari e che a loro volta
alimentano le reazioni stesse.

Però, seppur spento, un reattore deve continuare ad essere ancora raffreddato, altrimenti il
tremendo calore scioglie il nocciolo e favorisce il riavvio delle reazioni nucleari.

Visto che tutti gli impianti di raffreddamento sono andati ko, a Fukushima hanno cercato di
rimediare immettendo nei reattori acqua addizionata a boro, che assorbe i neutroni in eccesso. I
bunker che alloggiano i reattori sono crepati e l’acqua – diventata radioattiva – si è accumulata
nelle cantine e si è aperta una strada verso il mare.

Fin qui il quadro generale in cui si innesta l’analisi pubblicata sul sito di Gerson Lehrman
Group, un quotato network di 250.000 esperti indipendenti che forniscono consulenze in molti
settori. Uno di loro ha sviscerato a beneficio del pubblico i dati contenuti nei comunicati stampa
della Tepco, la società che gestisce Fukushima.

Il succo, anche a costo di tagliare un po’ i concetti con l’accetta per renderli comprensibili. Dalle
reazioni nucleari nascono isotopi (elementi radioattivi) instabili, nel senso che tendono
naturalmente a “morire” perdendo radioattività. Ci sono isotopi a vita abbastanza breve, come lo
Iodio-131, e altri a vita più lunga, come il Cesio-134 e il Cesio-137.

La quantità di Iodio-131 si dimezza ogni 8 giorni. Il Cesio-134 ogni 2 anni. Il Cesio-137 ogni 7
anni.

A quest’ora a Fukushima, se le reazioni nucleari si fossero davvero fermate, la quasi totalità dello
Iodio radioattivo dovrebbe essersene andato, e dovrebbe essere nettamente prevalente la
presenza del Cesio. Non è affatto così: anzi, lo iodio è in aumento. Da dove continua a venir
fuori?

Ieri Tepco ha reso note quali e quali sostanze radioattive sono presenti nell’acqua che riempie i
sotterranei dei reattori. Nelle cantine del reattore 2 lo Iodio-131 supera di circa 20 volte il Cesio-
134 e 137.

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C’è un unico modo per spiegare questa “anomalia”, si legge sul sito di Gerson Lehrman Group:
nel reattore 2 il combustibile fuso si è disposto in modo tale che l’acqua addizionata al boro non
riesce a raggiungerlo e a raffreddarlo completamente, ed esistono delle sacche in cui
continuano le reazioni nucleari.

Su Gerson Lehrman Group i dati forniti da Tepco dimostrano che sono in atto reazioni nucleari
all’interno del reattore 2 (non più integro) di Fukushima

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